“Notte Europea dei Ricercatori” per il Parco Archeologico di Pompei

Saranno a disposizione del pubblico, per raccontare le attività scientifiche in corso a Pompei: esperti di...

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Saranno a disposizione del pubblico, per raccontare le attività scientifiche in corso a Pompei: esperti di antropologia, geologia, archeobotanica

Pompei – Venerdì 28 settembre dalle ore 15.00 alle 19.00, il Parco Archeologico di Pompei parteciperà alla Notte europea dei ricercatori 2018”.

Saranno a disposizione del pubblico, per raccontare le attività scientifiche in corso a Pompei: esperti di antropologia, geologia, archeobotanica. Presso la Palestra Grande l’ archeobotanica Chiara Comegna, illustrerà le caratteristiche dei reperti organici rinvenuti a Pompei. Mentre presso l’ Orto dei Fuggiaschi l’antropologa Valeria Amoretti, racconterà le novità relative allo studio dei corpi delle vittime.

Di seguito il comunicato dell’evento:

Il Parco Archeologico di Pompei partecipa alla “Notte europea dei ricercatori 2018”, venerdì 28 settembre dalle ore 15.00 alle 19.00.

Esperti di antropologia, geologia, archeobotanica – specialisti del Laboratorio di Ricerche Applicate, che affiancano quotidianamente con i loro studi gli archeologi, gli architetti e i restauratori  di Pompei nell’ottica della più completa attività interdisciplinare di studio, salvaguardia e tutela del sito – saranno a disposizione del pubblico, per raccontare le attività scientifiche in corso a Pompei.

Gli esperti accoglieranno i visitatori dalle ore 15.00 alle 19.00 in alcuni luoghi significativi dell’area archeologica, dove racconteranno curiosità scientifiche sulla storia del sito e sulle vicende legate all’eruzione, secondo il loro punto di vista specialistico.

Presso la Palestra Grande l’ archeobotanica Chiara Comegna, illustrerà le caratteristiche dei reperti organici rinvenuti a Pompei; presso l’ Orto dei Fuggiaschi l’antropologa Valeria Amoretti, racconterà le novità relative allo studio dei corpi delle vittime; mentre lungo il  Viale delle Ginestre, il geologoVincenzo Amato spiegherà le caratteristiche e le dinamiche dell’eruzione del 79 d.C.

Inoltre, grazie alla collaborazione di Enti convenzionati, presso la Fullonica di Stephanus, la dott.ssa  Francesca Coletti del dipartimento di Scienze dell’antichità e del Laboratorio LTFAPA dell’Università ‘La Sapienza’, illustrerà i tre diversi momenti della catena operativa tessile secondo le procedure impiegate nel mondo antico; mentre l’ingegnere Francesca Autiero del  dipartimento Dist di Ingegneria Strutturale dell’Università Federico II spiegherà la tipologia e l’utilità di indagini non distruttive di tipo sonico sulle murature antiche, presso il Foro Civile.

La Notte Europea dei Ricercatori 2018, rientra nella manifestazione #ERN18, BE a citizEn Scientist (BEES), coordinata dall’AssociazioneFrascati Scienza volta a  incoraggiare  la partecipazione dei cittadini nella ricerca scientifica e  chiude venerdì 28 la settimana dal 22 al 29 settembrededicata alla ricerca, con conferenze a tema, incontri con i ricercatori, presentazioni di libri, quiz, aperitivi scientifici in varie realtà italiane. Un modo per far conoscere ai cittadini,  il mondo della ricerca e i ricercatori. Il progetto è promosso dalla Commissione Europea.

Il Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco Archeologico di Pompei, presso il quale sono attivi i vari specialisti, è la sezione operativa, una sorta di HUB, nel quale si esaminano e si utilizzano tutte le possibilità che le scienze e le tecnologie attuali ci offrono per raggiungere il fine della conservazione del patrimonio archeologico di Pompei. Gli interventi conservativi, di prevenzione e manutenzione sui manufatti e le strutture antiche, partono, imprescindibilmente, dall’analisi dello stato di conservazione dei beni e delle loro condizioni ambientali di custodia, per arrivare alla diagnosi attraverso l’anamnesi delle cause di degrado mediante indagini e prove non invasive e in situ.

Il Laboratorio ha, in tale ottica, il duplice fine:

– di indirizzare la ricerca conoscitiva e diagnostica sui reperti archeologici per la ricostruzione dell’ambiente vesuviano pre 79 d.C.;

– di coordinare le attività scientifiche svolte da enti di ricerca italiani e stranieri per la conoscenza e la conservazione del sito archeologico di Pompei.

 E’ difatti luogo di confronto con la comunità scientifica attraverso la partecipazione a programmi specifici di conservazione di manufatti complessi di eccezionale valore e  intrattiene rapporti di collaborazione con numerosi Istituti di ricerca e Dipartimenti italiani e stranieri. 

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