LA VITTORIA DI PIRRO Lo Piano – SaintRed

Piu passano le ore, tanto piu’ la Gran Bretagna e’ nel caos, il distacco dall’Unione...

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Piu passano le ore, tanto piu’ la Gran Bretagna e’ nel caos, il distacco dall’Unione sembrava essere stata una conquista epocale, invece, col passare dei giorni, si sta tramutando in una vittoria di Pirro.
Un’infinita’ di ragazzi con eta’ inferiore compresa tra i  18 e i 25 anni, ha raccolto in soli 2 giorni, 3 milioni di firme, perche’ si possa avere un secondo referendum, una seconda chance, una seconda possibilita’.
 
Molti di essi, con una visione in prospettiva, si sono sentiti traditi dai loro stessi nonni e padri. Molti giovani, sono gia’ arrivati alla determinazione di pensare che con questo voto sia stato compromesso  il loro futuro.
Basti pensare al fatto che gli studenti britannici saranno esclusi dall’Erasmus, un programma di grande successo tra gli studenti Universitari Europei e che rappresenta non solo un interscambio di esperienze di studio, ma anche un network che opera attivamente anche a livello di comunita’ locali e nel sociale.
In questi giorni potremmo gia’ parlare di “Piccola Bretagna” visto che Scozia e Irlanda del Nord, vorrebbero scorporarsi dall’Inghilterra ed entrare in un secondo tempo a far parte dell’Unione Europea.
 
Se questo sara’ lo scenario, la Gran Bretagna diventerebbe un piccolo Stato con un peso politico/economico notevolmente ridotto. Due delle sue importanti Regioni (Irlanda Nord e Scozia) chiedono gia’ la scissione e manifestano la volonta’ di entrare nella UE, dimostrando agli euroscettici che di fatto c’e’ chi vuole restare nell’Unione e addirittura c’e’ ci chi vuole entrare.
Se Sparta piange, Atene non ride : 
Se da una parte abbiamo l’Unione Europea che cerca di tappare la falla apertasi per la fuoriuscita dell’Inghilterra, dall’altra abbiamo una Nazione lacerata non solo politicamente, ma anche economicamente e civilmente.
C’e’ da aggiungere che, oltre alla diatriba apertarsi tra le famiglie Inglesi, molti giovani che hanno votato ‘Leave’ si sono gia pentiti pubblicamente per la loro scelta.  Se potessero ri-votare, lo farebbero  in maniera divera, in tanti si sono espressi dicendo che non avevano bene compreso a che cosa sarebbero andati incontro. E questo vale per tutti i cittadini Britannici. 
 
Una campagna elettorale avvelenata ed impostata esclusivamente sul problema dei rifugiati e della riacquisizione della propria sovranita’.
La situazione nel Paese si sta facendo piu’ che incandescente : movimenti xenofobi e populisti, un Governo che sta per lasciare il Paese, un’economia a rotoli, la sterlina che in poche ore ha perso la maggior parte del suo valore commerciale, l’annullamento di tante commesse,  per non contare la defiance degli scambi commerciali con una sterlina troppo debole.
Una situazione drammatica nella quale quei Paesi che ora inneggiano alla Brexit, sicuramente si troverebbero qualora uscissero dall’UE.
Quali saranno le prossime mosse della Comunita’? lo staremo a vedere, nei giorni e nei mesi che verranno, sono gia’ cadute le teste di David Cameron e del suo Governo, ieri e’ rotolata quella del commissario UE per i Servizi finanziari Jonathan Hill. 
Bisognera’ trovare le soluzioni giuste per avviare una politica di nuova generazione, che dia lavoro ai milioni di cittadini europei che ne sono ancora orfani, aiutare le medie e piccole imprese a risollevarsi, magari a pagare loro parte delle tasse, solo cosi’ si potrebbero creare i presupposti per un’Europa unita.

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