Juve Stabia, il ‘Pugile’ Di Pasquale al servizio di Sacco: i primi passi, la famiglia e i tanti sacrifici

Il classe 2003 è difensore centrale ed è al servizio di mister Sacco Non c’è...

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Il classe 2003 è difensore centrale ed è al servizio di mister Sacco

Non c’è grinta che tenga, non c’è avversario che lo intimorisca, non c’è differenza di età. E già, l’età, quella che non pesa in chi si sente gladiatore, in chi è pronto a dare l’anima per la maglia che indossa. Non c’è nessun timore per il ‘Pugile’ (il suo soprannome) Francesco Di Pasquale, difensore centrale classe 2003 dell’Under 17 della Juve Stabia, allenata da mister Sacco ed in testa alla classifica. Due anni da combattente nei campionati nazionali. E il gol? Quello non manca, Di Pasquale sa metterne a segnorendendosi pericoloso anche in area avversaria e mettendo al tappeto chiunque.

Muove i primi passi, a livello calcistico, nella scuola calcio Millennium di Salerno. E’ stato per tre anni alla Salernitana e il salto di qualità l’ha fatto col San Giorgio, con il presidente Billi, dove è cresciuto caratterialmente e si è formato calcisticamente. Dopo la conoscenza con il responsabile stabiese Saby Mainolfi e dopo un provino all’Eden con mister Alfonso Belmonte, cominciò la sa avventura con questa maglia. Sin dall’anno scorso ha fatto campionati importanti e gol, che non guastano mai…

Frequenta il secondo Liceo, indirizzo sportivo. E’ inquadrato nel fare dell’attività sportiva il suo lavoro. Vorrà fare Scienze Motorie all’Università per diventare insegnante di educazione fisica, ben venga.

Oltre il calcio ama gli amici, appena ha un momento libero scappa per incontrarli, con i quali è cresciuto. Gli piace frequentare la città di Salerno, adora il mare. Ragazzo umile e con la testa sulle spalle. Molto rispettoso ed educato, fa una vita sacrificata, anche spinto dal padre, allenatore professionista. Sono tre anni che porta avanti le sue idee e a lui va fatto un grande applauso per come si comporta, ma nella Juve Stabia è argomento già noto visti i tanti sacrifici fatti dalle vespette per raggiungere il proprio sogno.

Tre anni di viaggi, supportato e sopportato anche dal nonno che lo accompagna in ogni dove. Pur essendo salernitano di nascita, la Juve Stabia gli è entrata nel cuore. Ha due fratelli, uno di 11 anni (gioca al San Giorgio) e uno piccolo di soli 3 anni. Il rapporto con i genitori è ottimo, soprattutto nel comprendere i sacrifici che si fanno e che loro fanno. La mamma, però, lo bacchetta sullo studio e pretende, giustamente, tanto in quel contesto. Curiosità? Sul suo cellulare c’è un altro nome, non ‘mamma’, ma l’amore è quello di sempre, anzi molto ma molto alto.

Ama la moda, adora le scarpe da calcio e ne cambia 4-5 all’anno. Un piccolo sassolino? C’è, il rapporto non buono con il suo precedente club, ma per fortuna è caduto in piedi vestendo la maglia della Juve Stabia. Con un sogno nel cuore…l’esordio in prima squadra che adora e che segue da vero tifoso!

a cura di Ciro Novellino

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