Ischia, Iervolino: “Dobbiamo credere nel secondo posto”

Avevo chiesto ai ragazzi una continuità mentale – dichiara Iervolino nel post gara contro il Neapolis- e soprattutto di essere presenti con la testa

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Simone Vicidomini | L’Ischia vince e convince, battendo per 3-0 il Neapolis che così viene scavalcato in classifica dal Real Forio. Ottima prova dei gialloblù che, nonostante le sostituzioni nella ripresa, ha mantenuto il pallino del gioco. «Avevo chiesto ai ragazzi una continuità mentale – dichiara Iervolino – e soprattutto di essere presenti con la testa come accaduto nelle ultime partite giocate fuori casa. Per quanto riguarda i cambi, tutti sono importanti, tutti cercano di essere sul pezzo. Stesso discorso vale anche per chi ha fatto qualche minutaggio in meno rispetto all’inizio. Oggi (ieri per chi legge, ndr) avevamo fuori Arcamone e Trani. C’è ancora tanto su cui lavorare, su alcune piccolezze che dobbiamo allineare. Però ora ci prendiamo questi tre punti».

Dieci punti in quattro gare: un ruolino di marcia da fare indivia? «Sì, ma soprattutto per le tre gare in trasferta dove ne abbiamo raccolti sette e potevano essere nove per via di quel gol preso ad Ercolano al novantesimo – ricorda Iervolino –. L’importante è riprendere il cammino in casa anche se oggi abbiamo peccato tanto sotto porta e questo è un aspetto sui cui stiamo lavorando».

Un primo tempo che non era iniziato nel migliore dei modi. Poi l’Ischia ha preso i giusti equilibri e col passare dei minuti è emersa la qualità della rosa. Su cosa deve lavorare ancora l’Ischia in virtù di quei minuti che ha concesso al Neapolis? «Sicuramente l’approccio e mi riferisco ai primi cinque minuti, non è stato il massimo. Di questo ne parleremo martedì.

E’ un atteggiamento che, se viene preso sotto gamba, non va bene – sottolinea il tecnico isolano – e poi si fa fatica a riprendere la partita se poi dopo si va sotto. L’abbiamo ripresa molto bene dal punto di vista della padronanza e dello stare in campo. Dobbiamo essere più cinici, più semplici e a volte ci specchiamo troppo in qualcosa che sta venendo bene. Questa che stiamo percorrendo è la strada giusta e sapere che non si è fatto ancora nulla. Ci sono da giocare ancora sette finali ed è importante che i ragazzi lo sappiano».

L’Ischia ha fatto fatica quando lanciava palloni in avanti passando per le vie centrali, poi da quando si è messa palla a terra, giocando sugli esterni, si è vista tutta un altra partita. «Ci aspettavamo che gli avversari potessero stare molto bassi. Quando troviamo le squadre di fronte che giocano così, facciamo fatica. Li abbiamo fatti uscire ed infatti è andato tutto per il meglio.

Nello spogliatoio ai ragazzi ho detto che ci sono stati tanti errori nel primo tempo a livello tecnico che possiamo imputare anche per quello che possiamo fare noi. Inoltre il campo purtroppo non è dei migliori per poter essere puliti nella gestione. Ho detto ai ragazzi: non ci lamentiamo della palla sbagliata ma aggiustiamola. Questo deve essere l’atteggiamento mentale dal martedì fino alla domenica».

Iervolino crede alla conquista del secondo posto? «Non so se il Savoia perderà ulteriormente colpi però sabato ha perso. Come ho detto in conferenza pre-gara, dobbiamo crederci fino alla fine, senza fare calcoli, giocando ogni partita al massimo. Sottolineo che dobbiamo giocare al centouno per cento e così possiamo giocarcela con tutti. Nel momento che giochiamo al novantanove per cento, siamo una squadra che fa fatica e può perdere con chiunque. Questa è la cosa che devono capire i ragazzi».

I ragazzi che sono entrati in campo al posto di Florio e Pistola hanno dimostrato grande personalità, a conferma che il grande lavoro che sta facendo anche a livello psicologico è davvero eccellente. «Non è merito mio, ma è dello staff, dei ragazzi perché stanno tutti quanti sul pezzo. Pistola sta ben facendo in questo nuovo ruolo e dà il giusto equilibrio. Florio per un problema alla caviglia è dovuto uscire anzitempo: Iacono che ha preso il suo posto l’ha sostituito molto bene.
Nel calcio si gioca in undici e spesso chi entra dalla panchina è fondamentale. De Luise è un esempio lampante di tutto ciò, perché fino a tre partite fa aveva perso quella fiducia in se stesso. C’è stato un lavoro alle spalle di tutto il gruppo che l’ha ben spronato su quello che bisognava fare ed ora sta raccogliendo i frutti. De Luise sa che deve continuare a fare questo, come è a conoscenza che in determinate partite può succedere di non fare gol – chiosa Iervolino –. Ma quello che lui dà come equilibrio, tutti quanti devono sapere che il proprio ruolo deve produrre un equilibrio da dare alla squadra e non a se stessi»

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