In Sicilia oggi 7 novembre 2020 sono in aumento i morti da Covid-19. I dati in Italia

Sono 1.363 i nuovi casi di positivi in Sicilia nelle ultime 24 ore su 8.431...

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Sono 1.363 i nuovi casi di positivi in Sicilia nelle ultime 24 ore su 8.431 tamponi e 35 morti in un giorno. Due nuove zone rosse in Sicilia.

Sono 14 i pazienti ricoverati oggi in Sicilia per la malattia Covid-19 a fronte dei complessivi 1363 soggetti positivi al nuovo coronavirus Sar-Cov-2 rilevati così come riportato dal bollettino quotidiano del Ministero della Salute.

Il dato dei ricoveri comprende anche le terapie intensive che, nello specifico, oggi vede un incremento di dieci pazienti rispetto a ieri. Il dato dei guariti è pari a 104 persone.  Trentacinque (35) i decessi. I tamponi processati sono stati 8431. Questo il report dei contagi nelle province: 15 Agrigento, 53 Caltanissetta, 406 Catania, 1 Enna, 73 Messina, 459 Palermo, 137 Ragusa, 116 Siracusa, 103 Trapani.

In Italia si sfiora la cifra dei 40mila nuovi contagi. Sono 39.811 i nuovi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in tutto il Paese. Le vittime sono 425. Complessivamente sono 902.490 i contagiati, comprese vittime e guariti, mentre il totale dei morti è di 41.063. Sono stati complessivamente effettuati 231.673 tamponi (ieri 234.245), per un totale di 17.183.569 da inizio emergenza. Sono 425, invece, i decessi che portano il totale delle vittime a 41.063.

I positivi crescono nella Penisola di 33.418 portano il numero totale a 532.536, mentre i casi totali dall’inizio della pandemia toccano oggi quota 902.490. Salgono a 328.891 (+5.966) i guariti. I ricoverati con sintomi sono 25.109 (+1.104), 2.634 (+119) sono ospitati nelle terapie intensive. Le persone che attualmente si trovano in isolamento domiciliare, invece, sono 504.793.

Le regioni con la maggiore crescita di positivi sono Lombardia (11.849), Piemonte (4.437), Campania (4.309), Veneto (3.815) e Toscana (2.787).

Ci sono altre due zone rosse in Sicilia entrambe nella provincia di Messina. Il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per contrastare la diffusione del Coronavirus nell’Isola, ha istituito una zona off-limits a Cesarò (dove sono stati riscontrati 85 positivi) e San Teodoro (63 contagiati. L’ordinanza, adottata d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sentiti i sindaci dei due Comuni, resterà in vigore dalle 14 di domani fino a domenica 15. Il nuovo provvedimento prevede un’unica “zona rossa”, tenuto conto della contiguità dei medesimi territori e della presenza di attività lavorative essenziali interconnesse. L’ordinanza prevede, inoltre, l’istituzione e l’insediamento, con presidio fisso a Cesarò h24, di una Usca di Pronto intervento per entrambe le comunità.

Oggi 8 sacerdoti a Ragusa sono positivi al Covid 19 e metà di loro si trova in isolamento fiduciario. Quattro chiese sono state chiuse per consentire gli interventi di sanificazione dopo la scoperta di alcuni casi, ma anche perché il parroco, per il momento, non può celebrare la messa. Il vescovo, Carmelo Cuttitta, ha scritto una lettera a tutti i sacerdoti, esprimendo loro vicinanza e ricordando nella preghiera “tutti i confratelli che si trovano in una condizione di positività al Covid-19” e, soprattutto, “coloro che attualmente sono ricoverati in terapia intensiva”. Per prudenza, sono sospese le attività pastorali e di catechesi, le visite ai malati “considerata la loro grande fragilità”, eccezion fatta per l’unzione degli infermi. Per il momento vengono confermate le messe, ma se dovesse essere necessario l’attività di culto potrebbe essere sospesa, in alcune parrocchie, qualora dovesse essere necessario.

L’Asp di Siracusa ha diffuso un appello invitando i cittadini a non affollare inutilmente i pronto soccorso per lasciare spazio ai casi di reale emergenza e, per sintomi correlabili all’infezione da Covid 19, a telefonare al medico di famiglia o al pediatra.

“Il nostro territorio, la nostra salute, non sono affidati soltanto agli ospedali e ai pronto soccorso – è l’appello del direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra – ma esiste una rete territoriale di assistenza fatta di medici di famiglia, pediatri, guardie mediche, punti di primo intervento”.

Nel frattempo operativo da oggi lo screening per Covid-19 per gli studenti delle scuole superiori di Catania, Acireale, Adrano, Caltagirone e Paternò. La campagna, che si concluderà lunedì, è voluta dall’assessorato regionale della Salute, guidato da Ruggero Razza, d’intesa con Anci Sicilia, e prevede l’esecuzione di test rapidi rinofaringei nei comuni della provincia con più di 30.000 abitanti e nei quali hanno sede Istituti di scuola secondaria di secondo grado. L’adesione alla campagna è su base volontaria. Oltre agli studenti, lo screening è aperto anche ai loro familiari e al personale docente e non docente.

Intanto in Sicilia chiude l’Ars per la positività di un deputato regionale, Giuseppe Laccoto di Italia Viva (asintomatico). L’Assemblea Regionale Sicilia ha quindi deciso di sospendere l’attività di Aula e le commissioni per una settimana per la sanificazione dei locali di Palazzo dei Normanni. Per funzionari e dipendenti che lavorano al Parlamento regionale scatta lo smart working. La seduta d’aula, che era stata convocata per martedì, slitta a martedì 17 novembre.

La Cgia di Mestre (VE) ha diffuso oggi dei dati tra i quali che per la la pandemia la Sicilia paga un conto salatissimo. Il crollo del Pil, secondo lo studio, trascina la Sicilia indietro di ben 34 anni, (1986) con una perdita di ricchezza senza eguali nel Paese, che arretra di 22 anni (1998). Nell’Isola la crisi provocata dal Covid-19 avrebbe bruciato 7,5 miliardi di euro nel 2020. In termini di valore aggiunto, per la Cgia, ogni siciliano in un anno ha perso 1.307 euro (-8,4 punti): a Siracusa 1.500 euro in meno, a Ragusa 1.451 euro, a Palermo 1.355, a Catania -1.352, a Messina -1.320, a Caltanissetta 1.235, a Trapani -1.154, ad Agrigento – 1.099, a Enna -1.051 euro. Crolla l’occupazione. La Sicilia è la quarta regione per posti di lavoro andati in fumo, con un calo del 2,9% (-39 mila posti). Fanno peggio la Calabria, la Campania e la Valle d’Aosta.

Slittano le elezioni amministrative nei Comuni sciolti per mafia. In Sicilia la consultazione avrebbe riguardato, il 22 e 23 novembre, Vittoria (in provincia di Ragusa) e San Biagio Platani (in provincia di Agrigento). Il decreto legge del Consiglio dei Ministri stabilisce che, a causa dell’emergenza Covid, le nuove votazioni dovranno essere convocate dalla Regione entro il 31 marzo 2021. Il decreto del differimento della tornata elettorale proroga anche la durata delle commissioni straordinarie fino al rinnovo degli organi elettivi.

Il Sindaco di Messina Cateno De luca ha chiuso le scuole “Sono preoccupato per la situazione sanitaria dei nostri ospedali. I posti di terapia intensiva sono estremamente carenti. Inoltre, l’analisi dei parametri individuati per stabilire le criticità che ci hanno relegato nella zona arancione, si basano su dati inviati dalle Regioni. Il 25 ottobre la Sicilia ha dichiarato 504 focolai, la Campania 154, il Lazio 420. Queste Regioni stanno meglio della Sicilia per alcuni criteri, come l’indice di trasmissione che è più moderato del nostro. La verità è che il ministero della Salute ci ha considerati inaffidabili, al contrario di Lazio e Campania. Siamo zona arancione e tali resteremo per i prossimi 15 giorni. A questo punto l’unico modo per uscirne è fare quello che finora si è solo annunciato. La rete sanitaria fa acqua da tutte le parti, non possiamo permetterci di sbagliare”.

E conclude il sindaco di Messina “Per quanto concerne le scuole – aggiunge – resteranno chiuse fino a data da destinarsi. La nota dell’Asp fa emergere una preoccupazione massima perché Il trend di contagio è in aumento inesorabile nella fascia di età tra i 20 e i 50 anni. Nel periodo di stop scolastico abbiamo ricostruito la catena dei contatti stretti dei positivi: diversi sono inoltre i casi direttamente nelle scuole. Se vuole, il ministro Azzolina potrà impugnare la mia l’ordinanza. Venga il governo e m’impugni l’ordinanza. Preferisco questo piuttosto che mettere a rischio gli alunni e le loro famiglie”.

A Palermo continua la campagna di monitoraggio del Coronavirus, iniziata il 30 ottobre organizzata alla Fiera del Mediterraneo e promossa dall’assessorato Regionale alla Salute, dal Commissario per la gestione dell’emergenza Covid nella provincia di Palermo, Renato Costa, Asp del capoluogo e Comune. Domani l’attività sarà ancora rivolta al mondo della scuola: personale docente e non docente, studenti e le loro famiglie.

Adduso Sebastiano

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