DarkWeb, clonava carte di credito per un business da 530 milioni

C’è anche un napoletano nell’organizzazione criminale Un affare da milioni di dollari. Clonavano migliaia di...

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C’è anche un napoletano nell’organizzazione criminale

Un affare da milioni di dollari. Clonavano migliaia di carte di credito con relativi codici di verifica per acquisti online e per accedere ai servizi bancari, ma anche dati personali appartenenti a centinaia di utenti nel mondo. Tutto rubato e messo in vendita sul DarkWeb: la parte della Rete non indicizzata dai motori di ricerca a cui si accede solo utilizzando specifici software.

Un bottino da 530 milioni di dollari accumulato da un’organizzazione criminale a cui, dal 2010, partecipava anche un napoletano conosciuto con lo pseudonimo di “Dannylogort”.

Sulla sua testa pendeva un mandato di cattura internazionale: è stato catturato ieri grazie al lavoro congiunto della polizia postale della Campania e del dipartimento investigativo della sicurezza interna statunitense. Il napoletano è finito in manette insieme ad altre dodici persone, tra cui il presunto capo dell’organizzazione. L’operazione (“Infraud”), resa nota solo oggi, ha coinvolto sedici paesi differenti.

Per avviare la truffa, i criminali informatici si erano serviti di Liberty Reserve: un servizio online per effettuare transazioni economiche in tutto il mondo dal passato tutt’altro che pulito. Infatti, nel 2013 il sito è stato chiuso e il fondatore Arthur Budovsky è stato arrestato per ricicalggio di denaro da un procuratore degli Stati Uniti di New York. L’indagine si concluse con la condanna per Budovsky a 20 anni di carcere.

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