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Carola querela Salvini per diffamazione e istigazione a delinquere (VIDEO)

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<em>Carola Rackete l’aveva annunciato già da alcuni giorni in una intervista esclusiva rilasciata a Repubblica, e ora è passata ai fatti: partita la querela

Carola querela Salvini per diffamazione e istigazione a delinquere (VIDEO)

Promessa mantenuta. Carola Rackete, la Comandante della nave Sea Watch, ha incaricato l’avvocato Alessandro Gamberini, di presentare per oggi – 12 luglio 2019 – una querela per diffamazione e istigazione a delinquere contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini e chiede il sequestro preventivo dei profili social sui quali “risultano pubblicati e diffusi i contenuti diffamatori e istigatori con specifico riferimento alle pagine Facebook e Twitter dell’account ufficiale di Matteo Salvini”.

“Matteo Salvini – si legge nel documento – mi ha definito pubblicamente e ripetutamente sbrufoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata, una che ha provato a uccidere dei finanzieri e ad ammazzare cinque militari italiani, che ha attentato alla vita di militari in servizio, che ha deliberatamente rischiato di uccidere cinque ragazzi e che occupa il suo tempo a infrangere le leggi italiane e fa politica sulla pelle dei disgraziati: la gravità della lesione al mio onore è in sé evidente”

La Rackete chiede quindi il sequestro perché “le pagine Facebook e Twitter, che hanno pubblicato e condiviso i post e le riprese video” dal contenuto ritenuto lesivi della propria reputazione, “possono contare su numerosissimi utenti”.

Le “molteplici esternazioni” del ministro degli Interni pro tempore, “lungi dall’essere manifestazioni di un legittimo diritto di critica sono state aggressioni gratuite e diffamatorie alla mia persona con toni minacciosi diretti e indiretti, coinvolgenti anche il gip di Agrigento Alessandra Vella”

Nella querela vengono puntualmente elencate le 22 offese fatte da Salvini alla Capitana e, come allegati, sono acclusi anche i contenuti di post di Salvini oltre ai commenti degli utenti riferiti anche al Gip di Agrigento, Alessandra Vella, che dispose la mancata convalida dell’arresto di Carola Rackete nella vicenda Sea Watch ed aggiunge:

“Molti di questi utenti si sono profusi a loro volta in commenti offensivi e implicitamente minacciosi nei miei confronti, che riproducono pedissequamente il suo lessico offensivo: vengo così apostrofata come ‘ricca comunista tedesca delinquente’ e ‘mercenaria’, ‘la delinquente rimane libera’, ‘la delinquente è stata rilasciata’, ‘fuorilegge'”.

Per quanto al reato di istigazione a delinquere, la Comandante della nave punta il dito contro “Una fotografia pubblicata da Matteo Salvini che lo ritrae insieme a un gruppo di donne che svolgono le funzioni di agenti di polizia in divisa; sotto la stessa compare la mia fotografia con la scritta ‘una criminale’.

Una foto ‘da ricercata’ che assume – secondo Rackete – la connotazione di una segnalazione pubblica e rimanda ai manifesti dei ricercati (Wanted) e che la indica come bersaglio per condotte minacciose, ingiuriose e diffamatorie, quando non violente.

“Nelle parole di Salvini – fa sapere Carola Rackete – risultano veicolati sentimenti viscerali di odio, denigrazione, delegittimazione e persino di vera e propria de-umanizzazione. Le frasi diffamatorie di Salvini, in questo senso, sono strumento di un messaggio di odio concretamente idoneo a provocare da un lato la commissione di nuovi delitti di diffamazione ai miei danni e dall’altro di espormi tal pericolo di aggressioni all’incolumità fisica”.

Si tratta, insomma, di un’istigazione pubblica a delinquere’ e, nel merito, l’avvocato sottolinea che:

“Tutto questo non ha niente a che fare con la libertà di espressione, perché libertà di espressione non vuol dire legittimazione a diffamare, a istigare a delinquere. Se c’è un reato quindi noi chiediamo il sequestro dello strumento attraverso il quale il reato viene realizzato”.

Immediata e solitamente sguaiata e provocante la risposta, sempre su Facebook, di Caporal Salvini alla Comandante Rakete e non solo, visto che irride, indirettamente, anche alla Procura di Milano che ha aperto un fascicolo per indagare sui fondi alla Lega dopo le rivelazioni di BuzzFeed:

Carola, comunista tedesca, ha chiesto alla Procura di chiudere questa Pagina Facebook

Non poteva mancare, ovviamente, la Meloni, l’esperta difensora delle zucchine di mare, nonchè dello stesso Salvini, che non si esime dal dire la sua per cui, immemore anche lei dell’aforisma di Oscar Wilde che recita: A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio, mette in moto la bocca e tira fuori un’altra delle sue perle:

“Inaccettabile attacco alla libertà di espressione da parte delle solite truppe immigrazioniste”
“Secondo questa gente – spiega la Giorgia nazionale – chiunque si schieri contro l’immigrazione di massa dovrebbe essere censurato e messo nelle condizioni di non esprimere il suo pensiero. Episodio gravissimo che dimostra l’arroganza di chi è convinto di poter dettare legge a casa nostra. Piena solidarietà e sostegno al nostro Ministro dell’Interno. Mi auguro che le istituzioni e tutte le forze politiche avranno la decenza di prendere le distanze da questo ennesimo attacco alla nostra democrazia”.

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