Carcerazione per un 47enne per estorsione e mafia. Sei indagati per tentato omicidio a mano armata

Agenti della Squadra mobile di Siracusa hanno eseguito una carcerazione ad un uomo già ai domiciliari. Il Commissariato di Avola (SR) ha notificato a 6 indagati l’avviso di conclusione delle indagini

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SIRACUSA – ESEGUITO UN ORDINE DI CARCERAZIONE

Agenti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa hanno eseguito un’ordinanza di carcerazione, emessa dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte D’Appello di Catania, nei confronti di un uomo 47 anni, ritenuto responsabile di 5 episodi di tentata estorsione, aggravati dal metodo mafioso, commessi negli anni 2012 e 2013.

L’arrestato, che era già sottoposto agli arresti domiciliari, è stato portato nel carcere di Cavadonna per espiare la pena residua di 6 anni, 10 mesi e 3 giorni di reclusione.

AVOLA – CONCLUSE LE INDAGINI PER IL TENTATO OMICIDIO COMMESSO A MARZO 2021 – SEI INDAGATI RAGGIUNTI DA AVVISO CONCLUSIONE INDAGINI PRELIMINARI DOVRANNO RISPONDERE A VARIO TITOLO DI REATI PER 17 CAPI DI IMPUTAZIONE FORMULATI DALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SIRACUSA

Agenti del Commissariato di P.S. di Avola (SR) hanno notificato, a 6 soggetti indagati, l’avviso di conclusione delle indagini avviate a seguito del tentato omicidio a mano armata commesso in una zona centrale di Avola, il 15 marzo u.s. quando, a seguito di una lite tra due contendenti, uno di loro ha esploso almeno 10 colpi di arma da fuoco colpendo l’altro in 4 punti ed esponendone la vita a grave pericolo.

L’intervento immediato degli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Avola ha permesso di sottoporre immediatamente a fermo di PG il responsabile del tentato omicidio e di rinvenire sia alcune munizioni inesplose sia l’arma clandestina, che nel frattempo era stata occultata in un terreno rurale sito a poche centinaia di metri dal luogo dei fatti.

I poliziotti intervenuti si sono trovati davanti un uomo sanguinante di poco più di trent’anni che si stava allontanando dai luoghi con un grosso martello in mano, con il quale ha provato a difendersi dal suo attentatore, disarmandolo e causandogli delle lesioni al corpo, per poi danneggiare la sua autovettura.

Per la ricostruzione di quanto accaduto, gli investigatori, sotto la direzione del Procuratore Aggiunto della Repubblica dott. Scavone Fabio e del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Bono Gaetano, hanno avviato un’articolata attività di indagine che ha permesso di ricostruire sia la dinamica dell’aggressione sia le motivazioni del grave fatto di sangue.

Dalla ricostruzione dei poliziotti è emerso che l’aggressore, dopo essersi procurato illecitamente un revolver clandestino in quanto privo di matricola, si era messo alla ricerca del proprio rivale fin dal mattino del 15 marzo u.s., raggiungendolo nei pressi di un autolavaggio del centro di Avola, dove ha esploso ad altezza del torace e a distanza ravvicinata, almeno 10 colpi.

Si è appurato, inoltre, che tra i due soggetti era in atto una contesa legata alla precedente vendita di una autovettura poi risultata malfunzionante, circostanza questa che aveva via via incrinato i rapporti tra loro al punto tale da sfociare in episodi di danneggiamento a mezzo incendio che l’aggressore ed un altro soggetto avevano patito proprio da parte della vittima poche settimane prima quando erano state date alle fiamme gli ingressi di due esercizi commerciali ed una autovettura.

La ricostruzione operata dai poliziotti del Commissariato di Avola, diretti dal Commissario Capo Mario Venuto, hanno permesso di fornire all’Autorità Giudiziaria un robusto quadro probatorio, a carico dei 6 soggetti indagati a vario titolo per reati descritti in ben 17 capi di imputazione e che vanno dal tentato omicidio aggravato, al danneggiamento a seguito di incendio, alla ricettazione, alla detenzione e porto illecito di arma clandestina, al favoreggiamento personale.

Adduso Sebastiano

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