Il Comitato Pazienti Cannabis Medica scrive al Ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere certezze sulla continuità terapeutica.
In Italia la cannabis medica viene prodotta esclusivamente dall’Istituto Farmaceutico Militare di Firenze. Tuttavia i militari non riescono a soddisfare il fabbisogno nazionale di cannabis per uso medico , quindi il resto della cannabis medica necessaria viene importata dall’Olanda tramite importazione diretta e dal Canada tramite bandi specifici del ministero della difesa. A giugno di quest’anno il ministero della difesa aveva indetto un bando di 400kg aggiudicato dall’azienda canadese Aurora Pedanios . Dei tre lotti in gara aggiudicati dalla multinazionale canadese però ne è stato annullato uno, quello ad alto contenuto di CBD. Il Comitato Pazienti Cannabis Medica ha scritto al Ministro della Salute Roberto Speranza , per chiedere certezza sulla continuità terapeutica per i pazienti che sono in cura con questo tipo di cannabis. Quattro i punti fondamentali nelle richieste rivolte al ministro della salute:
- Forniture: la quantità di cannabis oggetto del bando, potrà probabilmente soddisfare il fabbisogno di cannabis nazionale per massimo 8-9 mesi; il crescente numero di pazienti, la lacunosa distribuzione di cannabis sul territorio nazionale e la scarsa disponibilità di prodotto presso le farmacie, continueranno ad essere fattori di incertezza della terapia, di pregiudizio da parte dei medici prescrittori e di nuovo disappunto da parte dei pazienti che continueranno a vivere nell’assoluta incertezza circa la reperibilità di cannabis presso le farmacie. Da questo punto di vista, il tema attuale – esplicitato e illustrato più volte nelle opportune sedi – non sarà risolto ma solo „rimandato“ temporalmente di qualche mese!
- Continuità di cura: con l’importazione di altre tre varietà di cannabis si introducono nuovi prodotti diversi e non sostituibili rispetto a quelli ora in commercio. E‘ difficile da accettare la difficoltà che si riscontra presso gli organismi dirigenziali preposti nel comprendere che non tutti i tipi di cannabis sono uguali e che ogni varietà ha un’azione differente. Cannabis è la sostanza attiva ma ciascuna varietà è assolutamente diversa dall’altra. Non si può pensare di importare ogni volta un prodotto diverso e terminata la fornitura si chiede di sostituirlo con un altro. Cosa faranno i pazienti pediatrici ora in terapia con ad esempio Aurora 1/12? Come farete a garantire che i pazienti attualmente in cura possano ricevere il loro prodotto prescritto dal medico? Per quali motivi gli uffici del Ministero ostacolano le nostre richieste e continuano a pensare che si può passare da una varietà all’altra senza rischiare di compromettere l’efficacia della cura
- Formazione a medici e farmacisti: Le informazioni diffuse sui vari siti web non sono chiare nè esaustive; necessita una formazione continua e capillare. Si registrano continue segnalazioni sia da parte di medici che riscontrano estreme difficoltà nella prescrizione sia di farmacisti nella reperibilità del prodotto.Tutto ciò rappresenta un ulteriore ostacolo alla continuità di cura per i pazienti che sono costretti a spostarsi continuamente per garantirsi la fornitura del proprio medicinale.
- Ricerca scientifica: Molti centri universitari e di ricerca potrebbero contribuire in modo sostanziale nel chiarire le basi scientifiche dei benefici della cannabis nella cura di determinate patologie; se i primi ricevessero le autorizzazioni ad importare cannabis per scopi di ricerca, il comparto scientifico avrebbe l’opportunità di approfondire i temi legati all’efficacia dell’impiego della cannabis su determinate patologie, fornendo importanti informazioni a supporto dell’efficacia ,qualità e sicurezza di cura. Il mondo scientifico, le università, i gruppi di ricerca hanno presentato diversi progetti di studio , ma nessuna richiesta di importazione a scopo di ricerca è stata accettata; perché le richieste di importazione da parte di illustri professori e ricercatori vengono puntualmente disattese dagli uffici ministeriali?
Santa Sarta
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