Biden, il discorso sullo Stato dell’Unione: “Il mio messaggio per Putin: non mi inchino”

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(Adnkronos) – “La storia ci guarda, non mi inchinerò a Putin. Il mio messaggio per il presidente Putin è semplice: non ce ne andremo, non ci inchineremo. Io non mi inchinerò. Dobbiamo dare all'Ucraina gli aiuti che chiede”. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, tiene per circa 1h15' il discorso sullo Stato dell'Unione alla Camera dei Rappresentanti e davanti ai membri del Congresso rinnova l'appello a sbloccare il pacchetto da 60 miliardi con armi e aiuti per Kiev.  La politica estera è il primo tema che il presidente affronta nel suo discorso: Biden, tra attacchi ripetuti a Donald Trump, definito più volte “il mio predecessore” senza esplicito riferimento al nome, spazia a 360 gradi tra economia, diritti civili, politiche sociali. “La storia ci guardava 3 anni fa, quando un'insurrezione investì questi luoghi. Molti di voi erano qui in uno dei giorni più bui. Abbiamo visto tutti che a insorgere non erano patrioti, erano persone che volevano fermare il pacifico trasferimento di poteri e ribaltare la volontà popolare” dopo le elezioni 2022, dice ricordando “la più grande minaccia alla democrazia americana dai tempi della Guerra Civile. Ma hanno fallito, l'America ha resistito e la democrazia ha prevalso”. “Non si può amare il proprio paese solo quando si vince”, è l'affondo contro Trump.  
“Mandatemi una legge bipartisan sulla sicurezza”, dice invocando la svolta che consenta alla Camera dei Rappresentanti, a maggioranza repubblicana, di superare lo stallo sugli aiuti all'Ucraina con una legge complessiva che comprenda anche il tema della sicurezza del confine con il Messico.  Biden esordisce ricordando il discorso pronunciato dal presidente Franklin Delano Roosevelt nel 1941. “Ora siamo noi che affrontiamo un momento senza precedenti nella storia e il mio scopo stasera è svegliare il Congresso, avvisare il popolo americano che neanche questo è un momento ordinario”, dice Biden.  “Se qualcuno pensa che Putin si fermerà all'Ucraina, vi assicuro che non lo farà”, aggiunge Biden tra gli applausi della Camera. “L'Ucraina può fermare Putin se noi siamo accanto all'Ucraina e forniamo le armi di cui ha bisogno. E' tutto ciò che l'Ucraina sta chiedendo: non chiedono soldati americani e infatti non ci sono soldati americani sul suolo ucraino e io sono determinato a proseguire in questa direzione. In questo momento gli aiuti ucraini sono bloccati da chi vuole rinunciare alla nostra leadership mondiale”, dice ancora. “Non è passato molto tempo da quando un presidente repubblicano di nome Ronald Reagan tuonò: 'Mr. Gorbaciov, abbatti questo muro'”, afferma ricordando l'intervento di Reagan a Berlino. “Ora, il mio predecessore, un ex presidente repubblicano, dice a Putin: 'Fai quello che diavolo vuoi'. Questa è una citazione. Un ex presidente lo ha effettivamente detto, inchinandosi davanti a un leader russo. Penso che sia scandaloso, pericoloso e inaccettabile”, afferma chiamando ancora in causa Trump.  
Un passaggio contro Trump viene sottolineato dall'urlo “bugie” che parte dall'Aula. Secondo i media americani, a gridare è il deputato repubblicano Derrick Van Orden. Il discorso di Biden non è nemmeno a metà ma, secondo la Cnn, diversi repubblicani abbandonano la Camera senza ascoltare tutto l'intervento. “Questo non è degno di un presidente. È totalmente un discorso della campagna elettorale”, dice il deputato Max Miller.  
“L'America è membro fondatore della Nato e abbiamo reso la Nato più forte che mai”, dice ricordando l'ingresso della Finlandia e quello appena avvenuto della Svezia. “Dico al Congresso: dobbiamo opporci a Putin, la storia ci guarda. La storia ci guarda. Se gli Stati Uniti si defilano, l'Ucraina sarà a rischio. L'Europa sarà a rischio, il mondo libero sarà a rischio. Il mio messaggio per il presidente Putin è semplice: non ce ne andremo, non ci inchineremo. Io non mi inchinerò”, ripete. “Quando l'America va al tappeto, ci rimettiamo in piedi. Continuiamo ad andare avanti. Questa è l'America, questo è il popolo americano. E' per merito vostro che l'America sta tornando e che il nostro futuro è luminoso. E' per merito vostro che stasera possiamo dire che lo Stati dell'Unione è forte e diventerà ancora più forte”, dice Biden dopo il 'capitolo economico' del suo discorso, mentre dall'Aula si alza il coro 'altri 4 anni, altri 4 anni' con l'auspicio della rielezione a novembre.  Come anticipato, Biden annuncia il piano per la costruzione di un porto temporaneo a Gaza per agevolare l'arrivo di aiuti umanitari alla popolazione. “Darò istruzioni all'esercito americano di condurre una missione di emergenza per stabilire un porto provvisorio Mediterraneo, sulla costa di Gaza, che possa ricevere grandi spedizioni di cibo, acqua, medicine e ripari temporanei”, dice il presidente evidenziando che “non ci saranno truppe americane sul terreno”. “Un porto provvisorio consentirà un massiccio aumento della quantità di assistenza umanitaria che arriva a Gaza ogni giorno. Israele deve consentire più aiuti a Gaza e garantire che gli operatori umanitari non vengano colpiti dal fuoco incrociato”, dice.  In chiusura, Biden tocca un tema che diventerà probabilmente centrale nel corso della campagna per le elezioni: l'età “So che potrebbe non sembrare, ma sono in giro da un po'”, dice l'81enne presidente, il più anziano ad aver mai ricoperto l'incarico. “Quando si arriva alla mia età certe cose diventano più chiare che mai. Conosco la storia americana. Ho visto più volte il contrasto tra le forze in competizione nella battaglia per l'anima della nostra nazione, tra coloro che vogliono riportare l'America al passato e coloro che vogliono portare l'America nel futuro”, aggiunge. “Mi è stato detto che sono troppo vecchio. Da giovane o da vecchio, ho sempre saputo che cosa dura. Ho conosciuto la nostra stella polare, l'idea stessa degli americani, secondo cui siamo tutti creati uguali, meritiamo di essere trattati allo stesso modo per tutta la vita. Non siamo mai stati pienamente all'altezza di quell'idea. Non ce ne siamo nemmeno mai allontanati. E non la abbandonerò ora”, scandisce. “Sono fiducioso, lo sono davvero. Sono ottimista. Cari americani, la questione per la nostra nazione non è quanto siamo vecchi. Ma quanto sono vecchie le nostre idee. Non si può guidare l'America con idee vecchie”.     —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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