Giornata Internazionale della Luna: 20 luglio

Il 20 luglio diventerà “Giornata Internazionale della Luna”, approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni

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A 53 anni dal primo «piccolo passo, ma balzo gigantesco per l’umanità» di Neil Armstrong, storica frase pronunciata dal comandante dell’Apollo 11 nel 1969, la giornata odierna, 20 luglio, diventerà la “Giornata Internazionale della Luna”, approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni

Giornata Internazionale della Luna: 20 luglio

Giornata Internazionale della Luna, 20 Luglio Conquista della LunaIl 20 Luglio è Giornata Internazionale della Luna. In questo giorno di più di 50 anni fa, infatti, ricordiamo i primi passi dell’uomo sulla Luna.

Questo è stato il punto di arrivo di un’impresa senza precedenti che in pochi anni aveva portato a realizzare il programma Apollo.

È stato il punto di arrivo anche di una tecnologia che sta ancora dando i suoi benefici sulla Terra, dai microchip che hanno portato i personal computer nelle case e alla base degli smartphone fino al velcro e al teflon utilizzato nelle pentole antiaderenti.

Celebrata dai media di tutto il mondo, la missione Apollo 11 è diventata il simbolo della nuova corsa allo spazio nella quale nuovi protagonisti gareggiano per tornare alla Luna in modo stabile.

Questo per farla diventare una base di ricerca senza precedenti e un avamposto per l’esplorazione del Sistema Solare, a partire da Marte.

STORIA DELL’ESPLORAZIONE LUNARE

Il 20 Luglio 1969 circa 650 milioni di persone seguirono l’impresa in diretta televisiva e ascoltarono le celebri parole di Neil Armstrong:

«Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità». 

Giornata Internazionale della Luna, 20 Luglio Conquista della LunaIn Italia erano le 22:17 di domenica quando il Modulo Lunare della missione Nasa Apollo 11 atterrò sulla superficie polverosa della luna.

Sei ore dopo, fu Armstrong il primo a scendere e Buzz Aldrin arrivò 19 minuti dopo.

I due trascorsero circa due ore e un quarto al di fuori della navicella, raccolsero dei frammenti di rocce che riportarono a Terra e piazzarono un sismografo.

Il terzo membro della missione, Michael Collins , rimase in orbita lunare mentre gli altri due erano sulla superficie.

Dopo più di venti ore dall’allunaggio, gli astronauti si riunirono e Collins pilotò il modulo di comando Columbia nella traiettoria di ritorno a casa.

Non era mai successo prima nella storia del genere umano che qualcuno mettesse piede su un corpo celeste diverso dalla Terra.

Sarebbe successo altre cinque volte con altrettante missioni spaziali, prima della chiusura del programma Apollo nel 1972.

LE CONSEGUENZE SCIENTIFICHE DELL’ESPLORAZIONE LUNARE

Dal punto di vista scientifico l’analisi delle rocce e del suolo lunare ci ha mostrato l’origine dei crateri lunari, che fino a quel momento si pensava essere vulcanica.

Questi infatti sono causati da impatti di meteoriti, asteroidi e comete, hanno diametri di qualche centinaio di chilometri, sono oltre 300.000 solo sulla faccia visibile della luna e sono molto di più quelli presenti sulla faccia nascosta.

Il programma Apollo ci ha anche offerto una nuova prospettiva sulle origini del sistema solare. Il successo della missione Apollo 11 fu un capolavoro di ingegneria e di scienza, ma soprattutto umano.

Ad oggi, infatti, non si ricorda nessun avvenimento che contribuì ad unire l’intera umanità allo stesso modo.

Ci ha messo, inoltre, davanti all’evidente fragilità del nostro pianeta, mostrandocelo da una nuova prospettiva.

E’ stata la prima volta, infatti, in cui l’uomo ha visto con i propri occhi la Terra da lontano, quale piccolo corpo celeste che è nell’immensità dell’universo.

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