Cani e gatti donatori di sangue, una trasfusione può salvare la vita

Anche in medicina veterinaria e nel caso del cane spesso si ricorre alle trasfusioni di...

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Anche in medicina veterinaria e nel caso del cane spesso si ricorre alle trasfusioni di sangue. Pertanto, necessitano soggetti donatori.

Una trasfusione di sangue può salvare la vita. Anche di un cane. Come per gli esseri umani, poter contare sulla donazione di sangue in caso di necessità è uno strumento prezioso per i proprietari e per i veterinari.

Uno studio inglese, il primo nel suo genere, rivela però che la maggior parte dei proprietari non se ne è mai reso conto, non considerando dunque la possibilità di far diventare il proprio cane o gatto un donatore di sangue. Eppure, sarebbe molto utile.

Il bisogno di sangue è sempre necessario, indipendentemente dalla specie, sottolineano i veterinari. Come per gli umani, anche gli animali hanno diversi gruppi sanguigni, e bisogna fare attenzione alla compatibilità nel momento della trasfusione, per evitare di scatenare reazioni immunitarie nei confronti di sangue estraneo – molto pericolose per l’animale già in difficoltà.

In Italia esiste una “Linea Guida relativa all’esercizio delle attività sanitarie riguardanti la medicina trasfusionale in campo veterinario” emanata dal Ministero della Salute nel 2016, dove sono dettagliati i criteri di selezione dell’animale donatore e i relativi esami di base da eseguire. È previsto anche, che in caso di necessità, i professionisti si avvalgano di enti certificati per la raccolta. Un esempio, è la Banca del sangue canino dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, che sul suo sito, ospita anche una sezione di Faq rivolta ai proprietari, al fine di verificare le condizioni del proprio animale, prima di diventare a tutti gli effetti, un sano donatore.

Ci sono comunque dei requisiti da rispettare, proprio come per gli umani. Cani e gatti, per esempio, devono essere in regola con le vaccinazioni, oltre a godere di buona salute. Inoltre, per diventare donatore, un cane deve avere tra i 2 e gli 8 anni e pesare almeno 25 chili, un gatto deve pesarne almeno 5. E, ovviamente, non si devono dimostrare timorosi o aggressivi.

Il sangue, può essere prelevato dalla vena dell’avambraccio o dalla vena giugulare, con il cane posto in decubito sternale o laterale, oppure, in stazione quadrupedale. La parte dove viene eseguito il prelievo deve essere tosata ed accuratamente disinfettata. In genere, il prelievo dura tra i 5 e i 10 minuti, e al termine, è opportuno esercitare una compressione, con un batuffolo di cotone e alcool sul punto dove è stato inserito l’ago, in modo da evitare che il sangue fuoriesca all’esterno. Le sacche da prelievo utilizzate sono quelle usate anche in medicina umana e possono contenere da 350 a 450 ml. Il proprietario può rimanere presente durante tutta la fase della donazione, in modo da rassicurare e tranquillizzare il cane donatore, tenendogli la testa e accarezzandolo. Occorre sottolineare come la donazione di sangue non comporta nessun tipo di conseguenza negativa o danno per il cane, piuttosto permette di verificarne regolarmente lo stato di salute.

Nel nostro Paese, c’è anche il servizio delle banche dati di cani e gatti donatori. Una di queste iniziative si chiama DogBloodDonors (DbD) ed è patrocinata dall’Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi) e dalla Federazione nazionale ordine veterinari italiani (Fnovi): ciascun proprietario può liberamente e gratuitamente richiedere di iscrivere il proprio cane al progetto compilando un format online, e recandosi poi in una delle strutture abilitate, per un check-up e uno screening dell’animale. Se il cane viene ritenuto idoneo per la donazione, viene iscritto nel registro, e sarà così rintracciabile da qualsiasi veterinario aderente al servizio che necessiti di sangue compatibile.

Grazie ad database in cui è prevista l’iscrizione dei proprietari dei cani, sarà possibile individuare il donatore più idoneo e allertare il proprietario per effettuare una trasfusione in tempi brevi. Candidarsi come donatore di sangue, ed entrarne a far parte è semplice. Per prima cosa il cane deve essere regolarmente iscritto all’Anagrafe Canina. Il proprietario, poi, si potrà rivolgere al medico veterinario di riferimento per il test del gruppo sanguigno. A quel punto sarà possibile procedere all’iscrizione del cane alla DbD. Sia il test che l’iscrizione alla Dog blood Donors sono completamente gratuiti.  Basta, quindi, effettuare tre semplici passaggi, senza spese per i proprietari, per contribuire a salvare la vita del migliore amico dell’uomo: Registrarsi e compilare la scheda nel sito dedicato al progetto; Stampare e conservare il codice assegnato dal sistema, che sarà anche inviato via mail; Portare il cane in una delle strutture veterinarie già abilitate, oppure, dal proprio medico veterinario, per determinare, con un semplice prelievo, il gruppo sanguigno del cane e attivare la registrazione nella banca dati.

In caso di necessità il veterinario potrà accedere alla banca dati e identificare il cane donatore con il gruppo sanguigno necessario, contattare il proprietario e richiedere la disponibilità a portarlo presso la struttura che necessita di sangue. Questo non vuol dire che per il padrone ci sia l’obbligo di rispondere positivamente alla chiamata: la donazione è una scelta, e qualsiasi decisione del proprietario dell’animale va rispettata. Se il primo donatore della lista non dovesse essere disponibile, si prosegue nella ricerca fino a trovarne un altro.

Altre banche dati sono quelle fornite dai maggiori istituti di zooprofilassi italiani: i punti più importanti per il Nord sono Venezia e Perugia; al Centro Italia riveste un ruolo di primo piano il centro veterinario Gregorio VII con sede a Roma; nel Sud, la prima banca del sangue canina si trova a Portici (Napoli); per le regioni insulari, i riferimenti sono Catania e Palermo (in Sicilia) e Sassari (Sardegna).

Amiamo i nostri amici animali almeno la metà di quanto ci ricambiano.

Mariella Musso

 

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