Arrivano i primi provvedimenti dopo la reazione violenta di due poliziotti motociclisti contro un giovane colpevole di avere eluso i controlli. Il questore: “Assegnati a compiti burocratici”
Dopo la denuncia di un testimone che aveva filmato due agenti della Polizia di Napoli mentre aggredivano un giovane suscitando lo sdegno di buona parte della popolazione, arriva oggi la notizia dei primi provvedimenti: i due poliziotti sono stati assegnati a compiti burocratici e non operativi. Sarebbe questa la decisione del questore Antonio De Iesu, che fin dai primi momenti aveva promesso “provvedimenti rigorosi” verso i due agenti. Sulla vicenda sono ancora in corso indagini della Procura, ma il questore ha voluto dare un messaggio forte:“Stiamo istruendo una procedura disciplinare, che ha i suoi tempi” ha sottolineato De Iesu.
L’aggressione era scattata a pochi passi da Palazzo San Giacomo, al termine di un inseguimento. Le immagini mostrano i due agenti, appena scesi dalle loro motociclette al termine dell’inseguimento, avvicinarsi al ragazzo, che rimane immobile sul marciapiede, con le spalle al muro. Uno dei poliziotti lo colpisce alla testa con uno schiaffo, seguito dal collega che oltre a picchiarlo gli rivolge anche pesanti offese in dialetto. “…Adesso devi correre, adesso devi correre…” Il giovane tiene lo sguardo basso e con voce appena udibile risponde: “Stavo lavorando, stavo lavorando, per favore…”. “Ma quale favore, tu te ne sei scappato” urla l’agente.
L’immagine del sangue in alto sicuramente non è dell’accaduto…. Erano 2 sberle alla fine…poi io vivo da quelle parti…chi vi ha detto che era un garzone? e che scappando non si era disfatto di qualcosa? Quello però non farebbe notizia 😛
Il suo commento appare ondivago. Inizia dando l’idea di voler difedere l’operato dei poliziotti con quel “Erano due sberle alla fine” come se, non in azione di difesa personale, alzare le mani fosse cosa tollerabile: in fondo gli hanno mollato solo due schiaffi, e che vuoi che sia 🙁 quisquilie e pinzillacchere, per dirla alla Totò.
POI però conclude lanciando il seme del dubbio: chi ha detto che era un garzone? (sottintendendo così che fosse altro) e poi: e se si fosse disfatto di qualcosa durante la fuga?