Mille Miglia 2018. Al via la prima tappa: Brescia-Milano Marittima

La prima tappa della Mille Miglia 2018 ha condotto la carovana da Brescia a Milano...

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La prima tappa della Mille Miglia 2018 ha condotto la carovana da Brescia a Milano Marittima, tra l’entusiasmo del pubblico che, da sempre, accompagna la gara

Ha preso il via, dopo la punzonatura e le verifiche sportive e tecniche, la prima tappa della Mille Miglia 2018. Un’edizione da record: gli equipaggi in gara sono 440, oltre a dieci della “Categoria Militare”, per un totale di 900 persone, originarie di 36 diversi Paesi, di tutti i continenti. Le 450 automobili accettate alla Mille Miglia 2018 appartengono a 72 marche diverse e Alfa Romeo un gruppo molto numeroso con 47 vetture iscritte, tra ufficiali e dei privati.

Alle 14.30, la partenza da Viale Venezia, all’altezza dei giardini del Rebuffone, dopo l’omaggio delle Frecce Tricolore che hanno sorvolato la passerella. Entusiasmo, frenesia e velocità convivono con la sensazione che il tempo si sia fermato. Per il giornalista Giuseppe Tonelli, che ne scriveva nel 1927, la Mille Miglia è “qualcosa di non definito, di fuori dal naturale, che ricorda le vecchie fiabe”. Il tempo non si è fermato davvero, e allora ben venga una rievocazione storica del mito del passato. Sempre per Tonelli “Mille Miglia è una suggestiva frase che indica oggi il progresso dei mezzi e l’audacia degli uomini”. Sono passati più di novant’anni, e il progresso tecnico è innegabile ed evidente, specie in Alfa Romeo Stelvio e Giulia.

La prima macchina a partire è stata una Bmw 328 del 1938, Guest Car guidata da Massimo Ermini con a bordo la Miss Italia Francesca Chillemi. A seguire, la parata delle ‘miss’ anteguerra, capeggiate da 11 OM in omaggio a Brescia (dove sono nate) e alla prima vincitrice della Mille Miglia del 1927.

Lasciata Brescia alle spalle, le auto hanno sfrecciato in direzione Cervia-Milano Marittima, dove si è tenuta la passerella in piazza e la cena a chilometro zero, rigorosamente senza vini.

Prima però la Freccia Rossa ha attraversato Desenzano, Sirmione, Valeggio sul MincioMantova, Ferrara, Comacchio e Ravenna.

A segmentare il viaggio verso la meta finale di Cervia-Milano Marittima, una serie di controlli orari e controlli timbro. Ogni concorrente riceve al via una tabella di marcia che deve essere timbrata a determinati orari in funzione del proprio numero di partenza. Un’apparente complessità che in gara diventa via via sempre più spontanea. Lungo il percorso, definito da un road book, sono poi fissate delle prove cronometrate. Tratti che devono essere affrontati in un determinato lasso di tempo, a una particolare media oraria. È più divertente la velocità pura o la regolarità? Una domanda senza risposta, pareri discordanti, ma, comune a tutti i piloti, l’ardore che s’accende quando si comincia a competere.

È ormai buio – sono le 21:55 – quando la prima vettura arriva a Milano Marittima. La rigidità della strada si fa sentire, la fatica è mitigata dallo sciabordio delle onde in una delle località più suggestive della costa adriatica, immersa nella pineta di Cervia. La stagione balneare non è ancora iniziata ma Milano Marittima offre calore e presenza, e il “museo viaggiante unico al mondo”, come da definizione di Enzo Ferrari, è, anche qui, l’attrazione della serata.

La prima classifica vede il piazzamento, al primo posto con 12787 punti, la O.M. 655 S TT Superba 2000 del 1929 dell’equipaggio di Lorenzo e Mario Turelli, padre e figlio, imprenditori bresciani.

A seguire, a 105 lunghezze di distacco (12682 punti), l’Alfa Romeo 6C 1500 GS “Testa Fissa” del 1933 degli argentini Juan Tonconogy e Barbara Ruffini.

A salire sull’ultimo gradino del podio provvisorio, Giovanni Moceri e Daniele Bonetti a bordo di un’altra Alfa Romeo, la 6C 1500 SS del 1928.

Domani la seconda giornata.  Si riparte da Milano Marittima per la seconda tappa del percorso che, come da tradizione, culminerà a Roma. 

Le città che vengono attraversate sono Pesaro, San Marino, Tavullia, San Sepolcro, Arezzo (dove è prevista la pausa pranzo), Cortona e Orvieto, prima di approdare in serata nella Capitale.

redazione/affariitaliani/ilgiorno

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