L’assessore di sinistra apre ai 5stelle. Come Roma anche Palermo ?

A Palermo, l’assessore comunale ed ex europarlamentare di Rifondazione comunista, nella sua pagina Facebook apre...

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A Palermo, l’assessore comunale ed ex europarlamentare di Rifondazione comunista, nella sua pagina Facebook apre ad una collaborazione con il M5s.

“Siamo stati i primi a voler costruire un dialogo col MoVimento 5 Stelle Palermo. All’inizio di questa nuova consiliatura, nel 2017, mentre i grillini praticavano la linea dell’isolazionismo Sinistra Comune propose e votò Ugo Forello, il loro candidato sindaco, come vice presidente del Consiglio Comunale. Fummo molto criticati per questa apertura di credito, senza chiedere nulla in cambio, ai consiglieri di Cinque Stelle. La politica deve avere la capacità di guardare oltre il proprio naso ed evidentemente oggi quella nostra intuizione, dopo mesi di sbandamento alla rincorsa di Salvini, risulta politicamente sensata”. Così scrive nella sua pagina Facebook l’assessore Giusto Catania, ex europarlamentare di Rifondazione comunista nonché dirigente scolastico presso un Istituto Comprensivo, aprendo ad una cooperazione tra M5s e Sinistra Comune nel segno di quanto è successo anche a Roma con il Governo nazionale.

“In questi due anni non sono mancati gli scontri, anche duri, con i consiglieri del MoVimento 5 Stelle – continua l’assessore palermitano – che troppo spesso hanno confuso Sala delle Lapidi per un tribunale o per una seduta di psicoterapia. Ma ci sono stati anche momenti di convergenza sui valori e sui principi che devono governare sempre i processi amministrativi. Anche nei momenti più duri, in questi due anni, ho continuato ad orientarmi con la bussola della politica, non chiudendo mai ponti perfino davanti agli insulti e alle mistificazioni. Per questa ragione mi pare che sia maturo il tempo, anche alla luce della nuova fase politica nazionale, per allargare la maggioranza in Sala delle Lapidi e al governo della città. Ritengo necessario, ovviamente non solo per ampliare i numeri della maggioranza consiliare, aprire un cantiere di confronto sulle grandi questioni politiche della città: ambiente, gestione dei rifiuti, mobilità urbana, il nuovo piano regolatore, la gestione del suolo pubblico, la cultura, la scuola, le politiche di bilancio…

“Credo che la nascita del nuovo governo Conte – conclude Giusto Catania – possa perfino appianare i dissensi interni al gruppo consiliare grillino, che nel frattempo si è lacerato, e consentire una nuova fase della vita politica ed amministrativa della città in grado di guardare con fiducia al 2022. Palermo può essere un laboratorio per costruire un percorso virtuoso imperniato sulla buona politica, sulla legalità e sulla visione di futuro. Con l’ausilio di queste tre categorie si può aprire una nuova stagione di Palermo. Io ci proverò”.

L’opinione.

Insomma, come nel titolo, c’è da chiedersi se come Roma, anche a Palermo vedremo un’analoga coalizione. Da queste pagine pressoché mai si esprimono opinioni sulle legittime scelte politiche, etiche, religiose e concettuali di alcuno, salvo non siano promotori di corruzione, violenza e criminalità. Pertanto anche nella fattispecie. Ciò che tuttavia ci si augura e, legittimamente, si pretende da cittadini che ritengono di vivere in una Nazione Civile, Democratica e Repubblicana, è che ogni idea, scelta, programma e fattività, specialmente politico-giuridica-normativa, venga pensata e attuata nell’interesse primario dei cittadini per raggiungere fini ed interessi comuni. Non invece, come di tutta evidenza e notorietà, è accaduto in genere da decenni e fino a desso in modo dissimulato (neanche tanto), per garantire forzosamente il potere al trasversale arrogante sistema politico-istituzionale-burocratico-imprenditoriale-sindacale e rispettive pletore di codazzi, brandendo anche il Diritto come una lupara e sbandierando la Costituzione come un irrefutabile simulacro per “votati”. Ciò ha solo negli anni, coincidenza vuole, alimentato pure le mafie. Se siamo così complessivamente mal ridotti in questa Penisola, come a detta di molti lo siamo in Italia, almeno per chi può e vuole vedere e soprattutto per chi patisce e anche paga, qualcosa non va bene pure nelle decennali Leggi, le quali evidentemente sono da rivedere, tutte, nessuna indenne, in senso moderno, etico, comprensibile, chiaro, mirato, dettagliato, conclusivo, efficace e severo.

Le due immagini abbinate in copertina sono rispettivamente tratte da il Post e LiveSicilia.

Adduso Sebastiano

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