Il Ministero boccia il piano rifiuti della Regione Siciliana. Il giallo della via libera agli inceneritori

Il Ministero dell’ambiente boccia il piano rifiuti della Regione, definito “incongruente”, “privo di dati” e...

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Il Ministero dell’ambiente boccia il piano rifiuti della Regione, definito “incongruente”, “privo di dati” e persino “sgrammaticato”.

Il piano rifiuti della Regione non passa l’esame del ministero dell’Ambiente che quaranta pagine lo smonta definendolo incongruente, privo di dati e in alcuni casi anche sgrammaticato. Innanzitutto per il ministero mancano “le informazioni e le analisi tecniche fondamentali per valutare la sostenibilità del piano”. E, ancora “le conclusioni non sono mai supportate da analisi tecniche e la maggior parte dei contenuti riportati risultano inutili a tale scopo”. Il ministero bacchetta la Regione anche su “frasi di difficile comprensione, che utilizzano terminologie e definizioni che non trovano riscontro nel dettato normativo europeo e nazionale in materia di rifiuti”. I termini sotto accusa, sono “occhiutamente” o “coevamente” così come la punteggiatura “prima del verbo” che, sempre per il ministero, non consentirebbero di capire “a quale soggetto si riferisca” o, addirittura “frasi insignificanti”. Ma soprattutto il ministero contesta la mancata chiarezza su come la Regione vuole chiudere il ciclo dei rifiuti.

“A livello programmatico importanti decisioni sono rimandate a future valutazioni e non si comprende quale sia il percorso per raggiungere alti livelli di raccolta differenziata” si legge nel testo. Inoltre il ministero contesta le cifre sulla differenziata date dal governo Musumeci “I dati in possesso dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) indicano per le stesse città dati difformi”. Inoltre, sulle discariche, il ministero contesta il piano perché “non si evince quali siano i volumi autorizzativi degli impianti operativi al 2018 né di quelli previsti”.

“Nel documento di Piano –si legge nella relazione ministeriale– sovente si leggono frasi di difficile comprensione, che utilizzano terminologie e definizioni che non trovano riscontro nel dettato normativo europeo e nazionale in materia di rifiuti”.

E infine la nota del Ministero invita la Regione a prevedere la realizzazione di due inceneritori come previsto dal decreto Renzi, scatenando la reazione di Legambiente “E’ una vergogna. Blocchiamo subito questa scellerata ipotesi, forse non notata dal M5S, che ci farebbe tornare indietro e ricominciare un avvilente dibattito sulla gestione virtuosa dei rifiuti in Sicilia -afferma il presidente regionale Gianfranco Zanna- Il piano lo riteniamo molto carente, una mera dichiarazione d’intenti, dove si elencano degli obiettivi da raggiungere ma non come potere attuarli. E poi il vero nodo, quello degli impianti, che non vengono in alcun modo programmati. Quindi, non poteva non arrivare il duro giudizio del ministero dell’Ambiente”.

Claudio Fava, presidente della commissione regionale Antimafia, rincara la dose: “Il ministro Costa propone di azzerare l’unico elemento positivo contenuto nel piano regionale, e cioè il definitivo superamento dei termovalorizzatori, proposti per quindici anni da Cuffaro, Lombardo e Crocetta. Che ne pensano i cinque stelle siciliani?”.

Tra i favorevoli agli inceneritori c’è invece Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che dichiara: “Non si può continuare a riempire le discariche, già quasi al collasso. Anche se la differenziata in Sicilia recuperasse l’abissale ritardo con il resto del Paese, resterebbe comunque una frazione che solo i termovalorizzatori potrebbero smaltire. La Regione deve, quindi, assumersi le proprie responsabilità e decidere come e dove costruire finalmente questi impianti con il minimo impatto ambientale. Sono necessari e meno inquinamenti delle discariche”.

Per il Movimento 5 stelle «il piano dei rifiuti presentato da Musumeci è irricevibile»: «In primis perché costruito su un disegno di legge che potrebbe essere stravolto in Aula o peggio ancora non essere mai approvato –dice il deputato regionale Giampiero Trizzino– non è mai accaduto che un piano si basasse su una mera proposta normativa e non su una legge in vigore. Già questo basterebbe per decretarne la bocciatura. Ma come se non bastasse, oggi arriva la scure del Ministero dell’ambiente che di fatto demolisce tutto il documento, con 40 impietose pagine nella quali ne dichiara l’inconsistenza e l’incapacità di risollevare la Sicilia dall’emergenza dei rifiuti. In una parola, Musumeci riesce a peggiore la situazione ereditata da Crocetta. Non era un obiettivo semplice, ma consegnando un documento come questo, ottiene addirittura le più imbarazzanti critiche che un Ministero possa rilasciare ad una amministrazione regionale”.

Nella polemica s’inserisce anche il sindaco Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia “La Regione la smetta di pensare di potere decidere cosa devono fare i sindaci senza neanche consultarli o poi si ritroverà un ministro dell’Ambiente che critica la Regione per avere approvato piani dei rifiuti farlocchi. A fare il gioco del primo della classe si scopre di restare fuori. È necessaria una collaborazione fra le istituzioni che si occupano di rifiuti”. Orlando scarica sulla Regione anche i ritardi “molto gravi” nella realizzazione della settima vasca di Bellolampo: “Si è assunta l’incarico di realizzare l’impianto, aspettiamo che lo faccia”. Così il sindaco, che nei giorni scorsi ha contestato alla Regione anche lo stop ai commissari delle Srr a partire dal primo aprile. Una posizione che però la maggior parte dei Comuni ha deciso di non sostenere, preferendo seguire le indicazioni della Regione per evitare il blocco della raccolta dell’immondizia.

L’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, il tecnico veneto Alberto Pierobon “Stiamo approfondendo le consuete osservazioni del ministero dell’Ambiente. Avevamo già avuto diverse interlocuzioni coi tecnici romani su alcuni passaggi che comunque non toccano l’impianto del piano. In commissione sono stati evidenziati altre osservazioni che interessano allegati del piano redatti dai tecnici del dipartimento. Anche su queste note, che toccano più lo stile espositivo che la sostanza, avrò modo di mettere mano personalmente al testo per chiarire i dubbi di Roma”.

“È la prima volta che la Sicilia decide di dotarsi di un piano rifiuti –conclude l’assessore Pierobon– è un lavoro storico, un documento importante di pulizia e trasparenza che il governo sta portando avanti. Anche altre amministrazioni ritenute virtuose hanno ricevuto osservazioni anche più dure, eppure oggi le prendiamo a modello. Le osservazioni del ministero fanno parte del normale iter seguito per migliorare il piano. Si tratta di centinaia di pagine e allegati che vanno integrati con i suggerimenti di tutti, dei territori, delle opposizioni, dei sindaci. Non ci sarà alcun allungamento dei tempi”.

“Il ministero dell’Ambiente pare intenzionato a non farci risolvere presto il problema dei rifiuti in Sicilia. Invece di agevolare e sostenere la nostra coraggiosa azione, cerca mille cavilli al Piano regionale dei rifiuti per allontanare la soluzione e riavvicinare l’emergenza. Replicheremo ai cavilli entro sessanta giorni!”, dichiara, in una nota, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Prendiamo atto che il governo grillino di Roma si è convertito ai termovalorizzatori e ci chiede di realizzarne almeno due. Per noi non è un problema, visto che non abbiamo mai avuto alcun pregiudizio su questo tipo di impianto. Qualcuno però avverta il ministro dell’Ambiente Costa, che invece ha sempre ripetuto di essere contrario agli inceneritori. Questa schizofrenia non agevola la celere soluzione del problema rifiuti nell’Isola, ma serve almeno a far capire ai siciliani con chi abbiamo a che fare, alla faccia della leale collaborazione tra istituzioni”.

Interviene infine direttamente il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Nessun via libera a nuovi termovalorizzatori così come emergeva dalle osservazioni fatte dal suo ministero Ho dato mandato immediato al capo di gabinetto e al segretario generale di aprire un’istruttoria amministrativa interna per conoscere chi abbia violato la mia direttiva politica: mai e poi mai avrei proposto quanto letto nelle deduzioni nell’ambito della Vas del piano regionale rifiuti”, precisa il ministro Costa “Mai e poi mai da questo ministero ci sarà un via libera a nuovi inceneritori. Nel documento tecnico, citando la normativa vigente e la impossibilità da parte della Regione di gestire in autosufficienza i rifiuti, i tecnici del ministero avevano indicato la possibilità di costruire nuovi inceneritori.

Adduso Sebastiano

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