Uccisa ragazza di 23 anni a Messina. L’ennesimo femminicidio e alla vigilia della festa della donna

È stata uccisa nel letto della sua abitazione, nel quartiere di Santa Lucia Sopra Contesse....

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È stata uccisa nel letto della sua abitazione, nel quartiere di Santa Lucia Sopra Contesse. Fermato il fidanzato che è sotto interrogatorio.

Una giovane, Alessandra Musarra, è stata trovata morta stamani, in una pozza di sangue, nella sua casa di contrada Campolino, a Santa Lucia sopra Contesse. La Polizia ha fermato il fidanzato 26enne, ora sotto interrogatorio insieme ad altre persone, da parte del sostituto procuratore Marco Accolla e del capo della squadra mobile, Franco Oliveri. L’ipotesi è quella di un femminicidio avvenuto stanotte ma la Polizia e la Procura stanno indagando per chiarire i contorni della vicenda, con l’aiuto della Polizia Scientifica, che sta facendo i rilievi.

Ancora oscuro il movente dell’omicidio. Secondo alcune voci raccolte nella zona dove abitava la ragazza, potrebbe esserci la gelosia all’origine del femminicidio. Ma le indagini sono state appena avviate e dagli investigatori ancora non trapela nulla. Altre persone sarebbero sotto interrogatorio. Sul luogo del delitto anche il questore di Messina Mario Finocchiaro.

Dai profili Facebook di Alessandra e Christian si evince che i due si frequentavano da tempo, sembravano una coppia unita. Postavano foto insieme corredate da cuoricini, si dicevano “ti amo” tramite i social network e uscivano spesso insieme.

Ma poi un post condiviso poche ore fa da Alessandra suscita delle perplessità. In esso si dice: “Lasciati alle spalle ciò che ti ha fatto soffrire. Lasciati alle spalle ciò che ti ha ferito. Lasciati alle spalle ciò che non puoi cambiare. Liberati di quei sentimenti che ti avvelenano. Porta con te solo la forza e il coraggio di ricominciare. Difendi la tua serenità. Non permettere a nessuno di spegnere il tuo sorriso. Perché tu meriti il meglio”.

L’Opinione.

Dispiace tanto per questa giovane conterranea. Non si può, non si deve ancora nel 2019 morire per gelosia. Qualcosa di oscuro, ancestrale, psicotico, sembra essere ritornato in questa Nazione dai secoli bui del passato. È come se un messaggio subliminale avesse annebbiato la ragionevolezza rendendoci più primati e meno umani. Si fermi tutto e si faccia una, intellettualmente onesta, analisi, psicologica, sociale, politica, istituzionale, giuridica, scolastica, informativa e mediatica. Non si nasce femminicidi, non si nasce in nessuno modo disposti, salvo patologie, bensì si diventa nell’infanzia, nell’adolescenza, in base alle informazioni familiari e ambientali, secondo le comunicazioni esterne, anche falsi miti, anacronistiche tradizioni e stantie o deviate regole che ci veicolano. Insomma dipende molto dai dati che riceve il nostro cervello, altro che anima, spirito e cuore. Di tutto ciò è responsabile il nostro, tanto borioso, retorico e ipocrita quanto rancido, misantropo e egocentrico, trasversale Stato italiano e quanto annesso e connesso, che negli anni, di tutta evidenza, ha dimenticato i genitori e i figli, mentre al contrario era il suo primario dovere occuparsene, tanto che per questo da un’orda di barbari che eravamo ci siamo socialmente messi insieme delegando ad esso l’insegnamento e l’organizzazione delle nostre collettività, delle nostre famiglie, delle nostre generazioni, mentre ha pensato a tutt’oggi, almeno fino adesso, solo a se stesso.

Dispiace tanto per quella ragazza.

Adduso Sebastiano

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