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Castellammare di Stabia
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Negli ultimi trent’anni Juve Stabia mai sconfitta a Pagani. Tutti i precedenti

Paganese e Juve Stabia, si sono affrontate in gare di campionato prima al vecchio impianto denominato “Campo del Pino” e successivamente allo stadio comunale “Marcello Torre” di Pagani quindici volte, lo score recita di sei vittorie degli azzurro stellati, sei pareggi e tre vittorie per le vespe. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:

– 1953 / 1954– Campionato di Promozione – V° Serie

5° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 2 – 1.

– 1954 / 1955 – Campionato di Promozione – V° Serie

5° giornata di ritorno: PAGANESE – JUVE STABIA 0 – 0.

– 1967 / 1968 – Campionato di Serie D girone ‘ G ‘

10° giornata di ritorno: PAGANESE – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1968 / 1969 – Campionato di Serie D girone ‘ G ‘

11° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 2- 0.

– 1969 / 1970 – Campionato di Serie D girone ‘ G ‘

15° giornata di ritorno PAGANESE – JUVE STABIA 1- 2 (disputata a campo neutro al “Piazza d’Armi” di Nola) le reti per le vespe furono messe a segno dagli attaccanti FRANCESCHINI E BERETTA.

– 1970 / 1971 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘

16° giornata di ritorno: PAGANESE – JUVE STABIA 2- 0.

– 1971 / 1972 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘

1° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1974 / 1975 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘

6° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 0- 0.

– 1975 / 1976 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘

3° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1979 / 1980 – Campionato Nazionale di Serie C2 girone ‘ D ‘

4 novembre 1979 – 6° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 1 – 0.

– 1985 / 1986– Campionato Nazionale di Serie C2 girone ‘ D ‘

25 maggio 1986 – 16° giornata di ritorno: PAGANESE – JUVE STABIA 2 – 1 la rete gialloblù fu siglata dall’ala destra Michele PISASALE.

– 1986 / 1987– Campionato Nazionale di Serie C2 girone ‘ D ‘

15 febbraio 1987 – 4° giornata di ritorno: PAGANESE – JUVE STABIA 0 – 0.

– 2003 / 2004 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘

30 novembre 2003 – 13° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 0 – 0 (arbitro Cesare Alderuccio di Milano).

– 2008 / 2009 – Campionato Nazionale di Prima Divisione girone ‘ B ‘

14 gennaio 2009 – 17° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 1 – 1 (arbitro Stefano Del Giovane di Albano Laziale) la rete delle vespe fu siglata dal difensore Antonio MARINO dopo che gli azzurro stellati erano andati in vantaggio con Cucciniello.

– 2014 / 2015 – Campionato Nazionale di Lega Pro girone ‘ C ‘

4 ottobre 2014 – 7° giornata d’andata: PAGANESE – JUVE STABIA 0 – 1 (arbitro Giuseppe Cifelli di Campobasso) gol vittoria al novantesimo del ghanese Evans OSEI.

Giovanni MATRONE

L’ORDA AZZURRA – Ore 20:15 per una puntata speciale con tanti ospiti: un ex calciatore del Carpi, Hugo Maradona, Luisi, Sparnelli e Ametrano

Questa sera non perderti l’appuntamento con L’Orda Azzurra, il programma che va in onda sulle frequenze di Vivi Radio Web la radio ufficiale di Vivicentro.it. Tutto quello che c’è da sapere sul Napoli, sempre live…

A condurre il programma, Ciro Novellino (giornalista di Vivicentro) e al suo fianco Mario Vollono (vicedirettore di Vivicentro). Tanti ospiti al telefono e in studio, ma i protagonisti siete voi, come sempre. Mandate i vostri messaggi sulla pagina Facebook della radio, o chiamate allo 081 048 73 45 oppure mandare un messaggio Whatsapp al 338 94 05 888.

Gli ospiti di questa sera: un ex calciatore del Carpi, Renato Dossena, il giornalista Massimo Sparnelli, Hugo Maradona, Carlo Ametrano, oltre al presidente del Club Napoli Rimini Azzurra, Vincenzo Luisi.

Non mancate, L’Orda Azzurra sta arrivando…!

Come sempre potrete ascoltarla in diretta a questo indirizzo:

dalle 20:15 e in differita due ore dopo la fine della trasmissione a questo indirizzo https://www.spreaker.com/show/tracce-di-lorda-azzurra

Campionato Berretti, Arezzo-Juve Stabia, i convocati di Liguori per la sfida di domani

Un avvio di 2016 fantastico, la rincorsa prosegue. Il campionato Dante Berretti, girone C, è giunto alla giornata 19, e la Juve Stabia giocherà in trasferta contro la capolista Arezzo. I ragazzi di mister Nicola Liguori hanno svolto una settimana intensa di lavoro e sono partiti questa mattina alla volta della Toscana per tentare il colpaccio e continuare la corsa ad un posto valido per i play off.

Questi i convocati di Liguori: Montella, Borrelli F., Borrelli E., Ioio, Rossi, Rubino, Noto, Elefante, Melone, Servillo, Strianese, Viscusi, Sorrentino, Matassa, Contieri, Natale, Langella, Del prete.

 

Callejon, l’uomo in più del momento

La Gazzetta dello Sport esalta il lavoro di Callejon: “L’apporto di Callejon negli schemi di Sarri è imprescindibile. È l’unico giocatore, infatti, al quale l’allenatore non ha mai rinunciato. Fin qui, è stato presente in tutte le 31 partite stagionali (23 campionato, 6 Europa League e 2 Coppa Italia) e ha segnato in tutte e tre le competizioni. Al di là delle reti, in ogni modo, è sul piano tattico che il suo lavoro è prezioso. Dei tre attaccanti è quello che partecipa di più alla fase offensiva, con continui ripieghi fin sulla linea di fondo. E sono proprio le sue coperture che consentono a Hysaj di spingere sulla fascia e alla difesa di avere un sostegno maggiore quando subisce gli avversari. È talmente importante negli schemi tattici del Napoli, questo tipo di giocatore, che Sarri non sa proprio farne a meno. In effetti, sulla destra, non ci sono alternative, dopo che l’allenatore ha spiegato che considera Gabbiadini soltanto un’alternativa a Higuain e che Mertens è molto più funzionale sulla fascia mancina e, di certo, ha caratteristiche più offensive. Non si discute, dunque, Callejon. Sarri lo considera un inamovibile e non si preoccupa di disciplinarne le energie”.

L’Atalanta apre una corsia preferenziale al Napoli: tre nerazzurri sotto osservazione

Come riporta il Corriere dello Sport, il Napoli avrebbe già provato a prendere Javy Klaassen dell’Ajax a gennaio, ma la dirigenza olandese ha risposto che se ne potrà riparlare a giugno. Nel frattempo Giuntoli è riuscito a costruire un asse solido con l’Atalanta del presidente Percassi dopo l’operazione Grassi. Corsia preferenziale per gli azzurri per tre calciatori dell’Atalanta, in futuro: De Roon, Conti e il portiere Sportiello. Per giugno porte aperte anche per Ionita del Verona, ma soprattutto per Raicevic del Vicenza che giorni fa è stato ad un passo dal vestire l’azzurro. 

Higuaìn, il “mostro” da 23 gol: segna più lui che alcune squadre di A

Ma quali sono questi rivali di Gonzalo Higuaìn? Icardi, Dybala? O forse Bacca? Ma no, il Pipita preferisce competere con… intere squadre. Con la rete alla Lazio è arrivato a quota 23 gol. Eguagliati i capocannonieri dello scorso campionato Icardi e Toni (e siamo solo a inizio febbraio) e letteralmente bruciati i “colleghi” che inseguono in classifica cannonieri, praticamente con la metà dei suoi gol all’attivo.

PER DARE UN SENSO di competizione al Pipita meglio guardare agli attacchi delle intere squadre. Perché anche in questo caso Higuaìn – da solo – è riuscito a fare meglio di intere squadre di Serie A. Ebbene sì. Il Carpi che domenica affronterà proprio il Napoli al San Paolo, ha segnato 22 reti. Tutta la squadra di Castori un gol in meno di Higuaìn. E l’argentino ha fatto meglio anche dell’intera Udinese, che di reti ne ha segnate 20. Di certo non si tratta delle migliori formazioni della Serie A. Il dato è impressionante se si guarda al Verona, che di gol ne ha fatti soltanto 16. Higuaìn da solo segna molto di più di tutta la squadra di Delneri.

MA NON FINISCE QUI: l’Atalanta di Reja, che fino a qualche settimana fa era vicina alla zona Europa League, ha fatto esattamente 23 gol, come Higuaìn. Ma anche una squadra storicamente prolifica come il Genoa non si distacca molto dai numeri di Gonzalo. I rossoblu hanno segnato 24 gol, appena uno in più del numero nove. Stesso discorso per il Frosinone, che pure vanta un buon attacco ma per intero segna praticamente come un solo giocatore.

STESSA SORTE anche per il Palermo, che pure ha segnato in totale 24 gol. Se queste sono le cifre delle squadre medio-piccole, non si pensi che le “big” hanno fatto chissà cosa. L’Inter, da molti accreditata come prima candidata per lo scudetto, ha segnato complessivamente 27 reti, appena quattro in più del solo Higuaìn. Difficile pensare che la squadra di Mancini possa tornare a competere per il tricolore con un attacco così leggero. Pure il Chievo ha soltanto 27 gol Anche il Sassuolo, considerato una delle sorprese della stagione, ha appena tre gol in più di Higuaìn, mentre Lazio, Empoli e Torino si fermano a 29.

INSOMMA, I NUMERI di Higuaìn, da solo, valgono quanto quelli di mezza Serie A. E giusto per completezza, il Napoli ha di gran lunga il miglior attacco della Serie A 52 gol all’attivo, ben nove in più della Juventus seconda in classifica. Quello dei bianconeri è il secondo attacco del campionato, con 43 gol. È il reparto avanzato il fiore all’occhiello del Napoli: con 77 reti complessive già all’attivo il record di Benitez di 104 gol segnato nel 2014 già vacilla. Anche un altro recordman azzurro come Cavani vede il suo primato di 29 gol vacillare. Con questi numeri vinse la classifica dei cannonieri ma Higuaìn difficilmente farà “soltanto” sei gol da qui a fine stagione.

UN NAPOLI CHE NE HA PER TUTTI, insomma: dall’attacco guidato da un Higuaìn senza precedenti a una difesa solida, che a Roma contro la Lazio è tornata a non subire più gol. Sarri si tiene stretti i suoi campioni: anche Callejon è tornato a far gol, mentre Insigne ha già ottenuto la doppia cifra sia per gli assist che per i gol. E se non sarà scudetto con questi numeri…

Il Roma

Ecco la reazione a caldo di Koulibaly ai cori dell’Olimpico

La Gazzetta dello Sport scrive su Kalidou Koulibaly: “Koulibaly si è sentito innanzitutto ferito e poi anche in imbarazzo. Raccontano dallo spogliatoio azzurro che non voleva in alcun modo che la partita venisse definitivamente sospesa perché la cosa che gli interessava maggiormente era chiudere la gara senza subire gol. Ha avuto solo un gesto di stizza nei confronti del pubblico biancoceleste, ma questo non gli ha impedito a fine partita di regalare la sua maglia ad un bambino che era in tribuna e di uscire dal campo abbracciato al laziale Keita Balde. Koulibaly in pullman ha confidato le proprie sensazioni agli amici Ghoulam e Mertens, e poi arrivato in sede ha sfoggiato un ampio sorriso: è un ragazzo solare e in questo momento sta vivendo un periodo felice dentro e fuori dal campo”

Napoli-Carpi, le probabili formazioni

La Gazzetta dello Sport propone le probabili formazioni di Napoli-Carpi. Davanti a Reina rientrano dal primo minuto sia Ghoulam che Hysaj. La coppia centrale dovrebbe essere Albiol-Koulibaly. A centrocampo Valdifiori al posto dello squalificatoJorginho. A completare il reparto Hamsik e Allan. In attacco Callejon, HIguain e Insigne. Il Carpi si affida al 3-5-2 con la coppia offensiva formata da Lasagna e Di Gaudio.

Lazio-Napoli, cori razzisti a Koulibaly: decisivo l’intervento di Sarri

La Stampa pubblica un interessante retroscena sui buu razzisti verso Koulibaly in Lazio-Napoli: “Una battuta, la verità. Maurizio Sarri, tecnico del Napoli, ascolta, si irrigidisce, si ribella: un suo giocatore è preso di mira per il colore della pelle da poco più di quattromila paganti (così è scritto sul referto degli 007 della Figc) che occupano la curva Nord dello stadio Olimpico. Quella è terra ultrà, ma gli ultrà l’altra sera non c’erano perché non ci sono più da tempo, da quando, per protestare contro la divisione del settore, non entrano nel loro spazio sacro. “Fate qualcosa o ce ne andiamo””.

Sarri ha messo le cose in chiaro nel post Lazio: altro che Juve, c’è il Carpi

La Repubblica riferisce che Maurizio Sarri ha lanciato un imperativo in vista del match di domenica contro il Carpi: “L’imperativo è categorico. Evitare di pensare alla Juve nei prossimi tre giorni. Maurizio Sarri l’ha messo in chiaro già mercoledì sera. Il gruppo è rientrato solo ieri mattina da Roma: pranzo a Castel Volturno e poi tutti in campo. Il rischio è quello di sentirsi già vincenti con il Carpi, quindi l’asticella della concentrazione è molto alta. Il condottiero azzurro, dal canto suo, dovrà fare qualche valutazione sullo stato di forma del gruppo, al terzo appuntamento in una settimana”

Chiusa la Curva A anche per Napoli-Carpi

Pugno duro del Viminale. Il Comitato di analisi della sicurezza delle manifestazioni sportive ha disposto la chiusura della Curva A del San Paolo anche per Napoli-Carpi, come era già accaduto per Napoli-Empoli. Il provvedimento era scattato dopo il tentato assalto di ultrà della Curva A a tifosi dell’Inter in occasione della partita di Coppa Italia giocata il 19 gennaio a Fuorigrotta. Potranno accedere al settore gli abbonati. Lo riferisce il Mattino.

Giorgio de Angelis e l’arte della poesia…sul Napoli!

Un tifoso Doc del Napoli, un maestro della penna, un vero e proprio artista della poesia. Giorgio de Angelis ci concede il piacere di poter pubblicare alcune sue poesie:

E TIEMPE ‘E MARADONA
Ll’Arbitre

Io aggiu vissuto all”epoca
ca Diego Maradona,
faceva ‘mpazzì napule
c”ò juoco d”ò pallone.

Screveva ‘ncopp”ò’ prato
quanno tuccav”a palla
in casa fora e all’estero
faceva ‘ncantà ‘e folle.

Ancora oggi so’ certo
ca ogni arbitro aspettava
ca ll’avversario forte
cu”nfamità ‘ò falciava.

E a chillu punto allora
pruvava forte ‘ò gusto
‘e ll’assignà ‘ò rigore
ca riteneva giusto.

Po’ mane aret”a’ schiena
fermo a guderse ‘a scena;
commo stesse in tribuna
pe’ chesta esecuzione.

Pecchè ‘ò purtiere sempe
vulava all”ata parte,
e ‘a palla se fermava
sempe doce ‘int”a porta.

Oggi ‘n’arbitro ‘e chisto
mò ca stà in penzione,
quanno racconta chesto
lle piglia ll’emozione…

…pecchè al par’’e nuie
si parla d’’ò pallone,
pò ddì: “ io aggio arbitrato “
“ il grande Maradona “.
———————————

HIGUAIN

Tu ca viene a’ ll’Argentina
‘o paese ‘e Maradona
tu campione sopraffino
‘stà città t”ha mise ‘ntrono.

Tu pe’ nuie si S.Gonzalo,
viene addò vene Bergoglio,
comm’o Papa si’ speciale,
tu si”e napule ll’orgoglio.

Nun ce stà chiù ‘n’aggettivo
ca te po qualificà,
‘stà città ca pe’ te vive
vò’ ca chiù nun lli à lassà.

Vò ca tu pigli p’’a mano
e cumpagne tuie ‘e ‘stà squadra
è t”è puorte chianu chiano
‘nziem”a te dint’a ‘nu quadro.

Cu”o vesuvio aret’e spalle
dint’e verse ‘e ‘na canzone
ccà,’ò paese ‘e Pulcinella,
mò stà ‘o napoli campione.

P”ò mumento in europa
cu’ ll’orgoglio scritto ‘mpietto,
doppo tre trofei vinciute,
mò Gonzà ci a dà ‘o scudetto.
——————————————

PS. nun da rette si hè sbagliate
‘nu rigore duie o trè,
tu pe nuie si doppo a DIEGO
‘o cuntinuo ‘e chillu Rè….
—————————————–

PEPE REINA

Commo ‘nzierr’’a porta tu,
manch’’a meglia mascatura,
neanche ‘n’ombra ‘e viento mò,
pò passà pe’ chistu muro.

Tire ‘a tutt’’e ddirezione,
ll’avversario, ‘e sta tentanno,
ponn’’usà pur’’ò cannone,
nun c’è vverso ca te fanno.

Ce vulesse ‘nu rigore,
‘n’autogoll ‘e ‘nu terzino,
quacche tiro per errore,
ca arapesse ‘stù fortino.

Ma nun riesce mai a nisciuno,
‘e signà dint’a ‘sta porta,
‘stà difesa mò è tutt’’una,
è pe’ cchesto ca è ‘a chiù forte.

Tu ca ‘e ll’aria di rigore,
si’’o padrone ca cumanna,
fra e purtiere si’’o migliore.
chi t’ha perzo, già te chiamma.

Mò chiù ‘o napule nun sbaglia,
pe’ ll’errore fatt’’aiere;
mò t’ha dato ancora ‘a maglia,
tu si’’ò meglio d’’e purtiere.
————————————–
ps

E’ poichè si’’n’’ommo serio
so’ d’accorde tutte quante,
– cittadino onorario –
fra ‘nu poco te farranno…
————————————-

Ecco la nuova serie A

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Ultimo appuntamento con il riepilogo delle operazioni di gennaio, con particolare attenzione alle operazioni degli ultimi giorni e al loro possibile impatto sugli assetti delle varie squadre. Eder all’Inter il colpo di maggior rilievo, ma sono soprattutto Roma e Samp ad uscire con un nuovo look dal mercato invernale.

Lunedì si è ufficialmente chiusa la sessione invernale del calciomercato. Ecco il riepilogo di tutte le operazioni, con il consueto approfondimento sulle nuove prospettive di chi è arrivato e di chi è rimasto alla luce degli ultimi affari conclusi (evidenziati in neretto). Ovviamente, per ogni club, abbiamo considerato solo le operazioni riguardanti giocatori nel giro della prima squadra.

ATALANTA

Acquisti: Diamanti (a, Watford p.), Djimsiti (d, Zurigo sv.), Freuler (c, Lucerna), Gakpé (a, Genoa p.), Borriello (a, Carpi), Gagliardini (c, Vicenza f.p.)
Cessioni: Suagher (d, Carpi p.), Moralez (a, Leon), Grassi (c, Napoli), Denis (a, resc. contr., poi all’Independiente)

Gagliardini dovrebbe essere l’ultima opzione a centrocampo, dell’addio di Denis si sapeva da tempo: restano Pinilla, Borriello e Monachello a contendersi una maglia in attacco.

BOLOGNA

Acquisti: Floccari (a, Sassuolo), Zuñiga (d, Napoli p.), Constant (d, svinc.)
Cessioni: Crimi (c, Carpi p.), Pulzetti (c, Spezia), Mancosu (a, Carpi p.), Falco (a, Cesena p.)Ceccarelli (d, Salernitana p.)

Constant ne ha combinate di cotte e di crude in Turchia, dall’esclusione dalla rosa del Trabzonspor per un tweet galeotto prima del match col Napoli l’anno scorso all’arresto per insulti al personale di terra di un aeroporto quest’anno. In sintesi, non gioca dal 7 novembre, 10 giorni prima di rescindere il contratto. Oltretutto, per la fascia sinistra, Donadoni ha già Masina, Morleo e adesso pure Zuñiga: cosa se ne faccia del francese non è dato sapere. Falco aveva avuto un paio di chances ad inizio stagione con Delio Rossi prima di essere accantonato, Ceccarelli nemmeno quelle.

CARPI

Acquisti: Suagher (d, Atalanta p.), Crimi (c, Bologna p.), Daprelà (d, Palermo sv.), Mancosu (a, Bologna p.), Sabelli (d, Bari p.), Gnahoré (c, Napoli p.), Colombi (p, Cagliari p.), F. Poli (d, Novara f.p.), De Guzman (c, Napoli p.),Verdi (a, Milan p.)Porcari (c, Bari p.)
Cessioni: Wallace (c, Chelsea f.p.), Iñiguez (c, Udinese), Spolli (d, resc. contr., poi al Chievo), Wilczek (a, Broendby), Benussi (p, Vicenza), Borriello (a, Atalanta), Marrone (c, Juventus f.p., poi al Verona), Gino (c, Defensor Sporting f.p.)Matos (a, Fiorentina f.p., poi all’Udinese)Gabriel Silva (c, Udinese f.p., poi al Genoa)Lazzari (c, Bari)

Se ne facciamo un fatto meramente numerico, il Carpi è stata la regina di questo mercato di gennaio, con ben 22 operazioni condotte a termine, equamente suddivise tra entrate e uscite. L’opera di potatura dai rami secchi (leggi acquisti del precedente diesse Sogliano rivelatisi poco motivati alla prova del campo) si è conclusa con gli addii di Gabriel Silva e Lazzari. Gino non si era mai visto, Matos sì, ma alla lunga aveva perso terreno, sopravanzato da Mbakogu, Lasagna e dal nuovo acquisto Mancosu nelle gerarchie di Castori. Quanto agli ultimi arrivati, Verdi non è certo un giocatore da scoprire, avendo mostrato qualche sprazzo interessante già ad Empoli l’anno scorso, prima di cedere il passo a Saponara. Il fantasista pavese rientra dalla non entusiasmante esperienza all’Eibar, in Spagna (appena 3 presenze da titolare e 6 subentri nella Liga) e può giocare da seconda punta o da trequartista (ruolo nel quale fin qui è stato impiegato saltuariamente Lollo) a seconda dell’assetto, più o meno offensivo. Ma al momento il Carpi funziona benissimo così com’è, per cui dovrà attendere il suo turno. Porcari invece è un pretoriano di Castori, fatto fuori senza troppi scrupoli ad inizio stagione e tornato nella squadra che ha contribuito, da capitano, a portare in serie A. Potrebbe trovare più spazio di quanto si pensi e Cofie, al momento, appare il più a rischio di perdere il posto.

CHIEVO

Acquisti: Spolli (d, Carpi sv.), Floro Flores (a, Sassuolo p.)Ninkovic (a, Genoa p.)
Cessioni: Christiansen (c, Malmoe), Paloschi (a, Swansea)

La cessione di Paloschi è un gran colpo sul piano economico almeno quanto è penalizzante sul piano tecnico. Non solo per le sue qualità ma anche per la grande intesa che l’attaccante cresciuto nel Milan aveva raggiunto con Meggiorini. Floro Flores tecnicamente gli è persino superiore, ma non è mai riuscito a sfondare in serie A e ormai ha 32 anni. Nel Sassuolo, quando giocava, veniva impiegato da esterno nel 4-3-3, da capire se Maran intenda riciclarlo da prima punta, al fianco di Meggiorini (quando quest’ultimo recupererà dall’infortunio) o lo consideri solo un’alternativa all’ex granata, con conseguente definitiva promozione di Inglese nella formazione-tipo. Ninkovic è un trequartista di 21 anni, tanto talentuoso quanto bizzoso caratterialmente, che anni fa piaceva a mezza Europa e sembrava in procinto di accasarsi al Napoli a parametro zero a giugno. Invece dal Partizan lo ha prelevato il Genoa, girandolo in prestito ai veneti. Per ora è solo un’alternativa a Birsa, la cui maglia è comunque quella più a rischio nel caso il giovane serbo dovesse esplodere.

EMPOLI

Acquisti: Ariaudo (d, Sassuolo p.)
Cessioni: Ronaldo (c, Lazio, poi alla Salernitana), Dermaku (d, Pavia p.),Barba (d, Stoccarda p.)

Ariaudo prende il posto di Barba come prima riserva della coppia Tonelli-Costa, facendo slittare nuovamente Camporese al quarto posto nella “depth chart” della difesa centrale di Giampaolo.

FIORENTINA

Acquisti: T. Costa (c, Spartak Mosca p.), Zarate (a, West Ham), Tello (a, Barcellona p.), Kone (c, Udinese p.)Benalouane (d, Leicester p.)
Cessioni: Bagadur (d, Salernitana p.), Rebic (a, Verona p.), Bakic (c, Belenenses p.), Baez (a, Livorno p.), Rossi (a, Levante p.), Suarez (c, Watford)Gilberto (d, Verona p.)Verdù (c, resc. contr., poi al Levante),Iakovenko (a, resc. contr., poi alla Dynamo Kiev)

Da Lisandro Lopez a Mammana per arrivare a… Benalouane. Sousa non ha gradito e non l’ha mandato a dire, visto che la difesa era chiaramente il reparto che necessitava più di ogni altro di un innesto di qualità. Invece saranno ancora Roncaglia e Tomovic a battagliare per una maglia al fianco degli inamovibili Gonzalo Rodriguez e Astori, a meno che il franco-tunisino non dimostri finalmente quelle qualità che ne hanno fatto negli anni un inspiegabile uomo-mercato sull’asse Cesena-Parma-Atalanta-Leicester. A quasi 29 anni, e dopo le sole 4 apparizioni in Premier della prima parte di questa stagione, le probabilità non sono dalla sua parte. Kone all’Udinese non ha avuto spazio, un po’ per via degli infortuni, un po’ perché poco considerato da Colantuono. La disciplina tattica non è il suo forte, ma dalla sua ha tecnica, intraprendenza e versatilità: in un centrocampo a 3 può agire da mezzala, ma nel sistema di Sousa appare più spendibile in uno dei due spot sulla trequarti, dove dovrebbe vincere la concorrenza dei numerosi interpreti già a disposizione del tecnico portoghese. Il quale però non è tipo da fossilizzarsi su scelte gerarchiche predefinite, per cui prima o poi un’opportunità la concederà anche a lui. In uscita Suarez e Gilberto, colpi a salve del mercato estivo viola, oltre al poco utilizzato Verdù.

FROSINONE

Acquisti: Kragl (c, Ried), Bardi (p, Inter p.), Pryima (d, Torino p.)
Cessioni: Castillo (a, Universidad Catolica p.), Verde (a, Roma f.p., poi al Pescara), Bertoncini (d, Modena p.)Diakité (d, Sampdoria)

La cessione di Diakité e Bertoncini ufficializza di fatto la promozione definitiva di Ajeti e Blanchard come prime scelte per il pacchetto difensivo centrale. Pryima, se convincerà Stellone, se la giocherà con Russo per il ruolo di prima alternativa dalla panchina.

GENOA

Acquisti: Gomes (a, Internacional), Suso (a, Milan p.), L. Rigoni (c, Palermo), Cerci (a, Atletico Madrid p.), Gabriel Silva (c, Udinese p.)Fiamozzi (d, Pescara)Matavz (a, Augsburg p.)
Cessioni: Ujkani (p, Latina p.), Parente (d, Paganese), T. Costa (c, Spartak Mosca f.p., poi alla Fiorentina), Gakpé (a, Atalanta p.), Cissokho (d, Bari p.),Figueiras (d, Siviglia f.p.)Perotti (a, Roma)

La soluzione di emergenza è diventata ben presto una delle poche note liete della stagione, in casa rossoblù: Laxalt è ormai il titolare indiscusso della fascia sinistra, per cui Gabriel Silva sarà una semplice alternativa in caso di emergenza. Dopo Cissokho saluta come previsto anche Figueiras, per cui Ansaldi verrà costantemente utilizzato sulla corsia di destra come nelle ultime partite, a meno che Fiamozzi (esterno destro a sua volta) non assorba in fretta il salto di categoria. Di conseguenza restano in 4 a contendersi 3 maglie in difesa, con Muñoz principale beneficiario. Davanti saluta Perotti e il suo addio, unito a quello precedente di Gakpé, lascia ipotizzare modifiche in vista all’assetto di base. Gasperini potrebbe optare per un trequartista (Suso) e due punte (Cerci e Pavoletti), altrimenti uno dei due nuovi innesti nel reparto è di troppo (difficile immaginarne uno a sinistra nel 3-4-3). Il terzo, Matavz, è la copia conforme di Pavoletti. Al di là dei dubbi sul ritorno del 27enne sloveno sui livelli di qualche anno fa in Olanda (quando per lui si scomodò anche il Napoli), dopo un paio di infortuni e un’esperienza poco esaltante in Bundesliga, il problema risiede proprio nelle caratteristiche, troppo simili al centravanti titolare per essere qualcosa in più della sua riserva, al momento.

INTER

Acquisti: Eder (a, Sampdoria)
Cessioni: Vidic (d, resc. contr.), Dodò (d, Sampdoria p.), Guarin (c, Shanghai Shenhua), Dimarco (d, Ascoli p.), Ranocchia (d, Sampdoria p.), Montoya (d, Barcellona f.p., poi al Real Betis)

Eder è stato gettato nella mischia dall’inizio in un derby come accadde a Sneijder qualche anno fa. Con risultati un po’ diversi, d’accordo, ma il fatto in sé testimonia di quanto Mancini lo volesse e aspettasse con ansia. L’italo-brasiliano è sicuramente un giocatore più partecipativo e disposto al sacrificio rispetto alla pletora di solisti di cui abbonda l’attacco nerazzurro ma, non essendoci mai stato un sistema di riferimento, è difficile individuare chi, nello specifico, possa essere più penalizzato dal suo arrivo, anche perché il nuovo acquisto è utilizzabile in più posizioni. Peraltro, non essendo partito nessun attaccante, è persin banale prevedere che una bocca in più da sfamare là davanti possa ridurre, seppur non in misura drastica, lo spazio a disposizione per tutti gli altri. Montoya non si è mai ambientato e torna in Spagna senza aver lasciato traccia di sé.

JUVENTUS

Acquisti: –
Cessioni: Vitale (d, Virtus Lanciano p.)

Segnaliamo la cessione in prestito di Vitale, un giovane con qualche sporadica apparizione in panchina nel periodo in cui gli infortuni hanno picchiato più duro, giusto per mettere un nome anche nella tabella bianconera. In realtà la Juve ha pensato soltanto al futuro.

LAZIO

Acquisti: Bisevac (d, Lione)
Cessioni: Prce (d, Salernitana p.), Oikonomidis (c, Salernitana p.)

L’acquisto di Bisevac sembrava solo l’inizio di un gennaio scoppiettante, invece il mercato biancoceleste si è fermato lì. Forse, soprattutto in difesa, serviva qualcosa in più.

MILAN

Acquisti: Boateng (c, svinc.)
Cessioni: Suso (a, Genoa p.), Cerci (a, Atletico Madrid f.p., poi al Genoa), De Jong (c, resc. contr., poi ai Los Angeles Galaxy)

Con l’abbandono definitivo dell’idea di partenza, che lo vedeva come vertice basso designato del 4-3-1-2 di Mihajlovic, De Jong ormai era diventato un esubero.

NAPOLI

Acquisti: Grassi (c, Atalanta), Regini (d, Sampdoria p.)
Cessioni: Fideleff (d, Club Nacional), Henrique (d, Fluminense), Zuñiga (d, Bologna p.), Dezi (c, Bari p.), De Guzman (c, Carpi p.)

Regini può giocare sia al centro che a sinistra in difesa, ma è chiusissimo sia di qua che di là. Un giocatore sostanzialmente perso per il Fantacalcio.

PALERMO

Acquisti: Cristante (c, Benfica p.), Cionek (d, Modena), Balogh (a, Debrecen), Posavec (p, Inter Zapresic f.p.), Bentivegna (a, Como f.p.)
Cessioni: Daprelà (d, resc. contr., poi al Carpi), L. Rigoni (c, Genoa), Cassini (a, Inter Zapresic p.), Colombi (p, Cagliari f.p., poi al Carpi), Bolzoni (c, resc. contr., poi al Novara)El Kaoutari (d, Reims f.p.)

Il gol-vittoria al debutto contro il Genoa resta l’unico highlight degno di nota dell’esperienza rosanero di El Kaoutari. Ben presto sono emersi i limiti, relegandolo a comparsa a lungo andare, fino al ritorno in Francia. Bolzoni proverà a rilanciare la sua carriera a Novara dopo il brutto infortunio al tendine d’Achille sul finire della scorsa stagione, ma anche qui non cambia niente rispetto alle gerarchie già definite, così come nulla dovrebbe spostare il reintegro in fretta e furia di Bentivegna, fatto tornare sul gong dal prestito al Como.

ROMA

Acquisti: El Shaarawy (a, Milan p.), Zukanovic (d, Sampdoria p.)Perotti (a, Genoa)
Cessioni: Iturbe (a, Bournemouth p.), Cole (d, resc. contr., poi ai Los Angeles Galaxy), Gervinho (a, Hebei China Fortune)

A differenza di altre squadre, che hanno prelevato più giocatori ma senza incidere più di tanto sull’assetto-tipo, la Roma di acquisti ne ha fatti solo tre, ma si tratta di giocatori che rischiano di diventare tutti titolari fissi da qui in avanti. Soprattutto Zukanovic, la cui versatilità (può giocare al centro o a sinistra, a 3 o a 4) serviva come il pane a Spalletti. Il suo innesto, unito all’arretramento di De Rossi, ha dirottato Rüdiger sulla fascia destra contro il Frosinone: soluzione di emergenza legata anche alle assenze di Maicon e Florenzi, d’accordo, ma che innanzitutto ha dato buoni esiti e comunque ha permesso di individuare subito il “vaso di coccio” della situazione. Il tedesco, tornato in difesa a Reggio per la squalifica di Manolas, a regime è il primo indiziato alla panchina. El Shaarawy, impiegato a tutto campo nel 3-5-2 sabato, è tornato ad agire nella consueta posizione di esterno d’attacco nel 4-3-3 di martedì. In entrambi i casi ha trovato il gol, che male di certo non fa, ma le nubi su come intenda utilizzarlo Spalletti a lungo andare non si sono ancora diradate. E in più adesso c’è Perotti, un altro che, seppur con caratteristiche differenti, in carriera ha sempre giocato nella stessa posizione dell’ex milanista (esterno alto a sinistra). Col Sassuolo ha tamponato l’emergenza agendo da “falso nueve” per l’infortunio di Dzeko e, visto il rendimento del bosniaco, non si può escludere che l’esperimento abbia un seguito. Altrimenti Perotti potrebbe fare il trequartista, alle spalle o sulla stessa linea di Salah (riportando Nainggolan a centrocampo), ma a quel punto ci sarebbe un Faraone di troppo. Anche perché a sinistra prima o poi tornerà Digne…

SAMPDORIA

Acquisti: Alvarez (c, Sunderland), Dodò (d, Inter p.), Ranocchia (d, Inter p.),Skriniar (d, Zilina)Sala (c, Verona p.)Quagliarella (a, Torino p.)Diakité (d, Frosinone)
Cessioni: Oneto (a, Real Oviedo), Bonazzoli (a, Virtus Lanciano p.), Eder (a, Inter)Zukanovic (d, Roma p.)Rocca (c, Virtus Lanciano p.)Coda (d, Pescara p.)Regini (d, Napoli p.)

Le operazioni complessive alla fine sono sate 14, tra cui alcuni avvicendamenti rilevanti, in termini di impatto sulla formazione titolare. Quagliarella prende il posto di Eder in attacco, ma dovrà crescere di rendimento rispetto agli utimi mesi in granata per vincere stabilmente la concorrenza di Muriel e Cassano come prima punta o dei vari Correa, Carbonero e Alvarez sugli esterni. Ranocchia rileva Zukanovic in difesa ma non è detto che la circostanza releghi definitivamente in panchina Silvestre, vista la virata di Montella verso la difesa a 3 dal secondo tempo di Bologna. Col nuovo assetto a rischiare sono soprattutto attaccanti ed esterni offensivi, che potrebbero ritrovarsi in campo in 2 e non più in 3. Anche perché Dodò, che ha già ricevuto le chiavi della fascia sinistra dal partente Regini, possiede caratteristiche decisamente meno difensive rispetto al neo-napoletano e lo stesso Sala, sull’altro versante, da esterno offre più spinta che copertura. Quest’ultimo però, quando rientrerà De Silvestri, potrebbe tornare ad agire nella sua posizione naturale di mezzala, finendo per diventare, in sostanza, un tappabuchi più che un elemento cardine. Diakité non era più titolare nemmeno a Frosinone e men che meno lo sarà alla Samp, tutto da scoprire (ma presumibilmente non quest’anno) lo slovacco Skriniar.

SASSUOLO

Acquisti: Trotta (a, Avellino)
Cessioni: Floccari (a, Bologna), Fontanesi (d, Cesena p.), Ariaudo (d, Empoli p.)Floro Flores (a, Chievo p.)

La cessione di Floro Flores accorcia le rotazioni in attacco ma non stravolge certo gli equilibri consolidati fin qui. La cessione di Ariaudo consegna al recuperato Antei il ruolo di prima alternativa ai centrali difensivi, in attesa del recupero di Terranova.

TORINO

Acquisti: Immobile (a, Siviglia p.)
Cessioni: Prcic (c, Perugia p.)Quagliarella (a, Sampdoria p.)Pryima (d, Frosinone p.)

Non è ben chiaro se alla base della cessione di Quagliarella ci siano davvero soltanto gli atriti coi tifosi o se non si sia piuttosto trattato di una scelta tecnica abilmente mascherata per non far calare la quotazione del giocatore. In ogni caso il ruolo centrale di Immobile nel progetto di rilancio granata non era mai stato in dubbio. Prcic nei propositi iniziali sarebbe dovuto essere quel centrocampista polivalente (utilizzabile anche sulla trequarti) in grado di offrire una variante tattica in più a una squadra altrimenti troppo costretta nell’abito del 3-5-2, ma Ventura non lo ha mai preso in considerazione. Per non parlare di Pryima, arrivato per tamponare l’emergenza infortuni in difesa salvo poi non essere mai utilizzato nemmeno in condizioni di organico disperate.

UDINESE

Acquisti: Armero (d, Flamengo f.p.), Iñiguez (c, Carpi), Kuzmanovic (c, Basilea p.), Hallfredsson (c, Verona)Matos (a, Fiorentina)Balic (c, Hajduk Spalato)
Cessioni: Insua (d, Newell’s Old Boys p.), Marquinho (c, Al-Ahly p.), Evangelista (a, Panathinaikos p.), Iturra (c, Rayo Vallecano p.)Aguirre (a, Perugia p.)Kone (c, Fiorentina p.)Camigliano (d, Trapani p.)

L’inserimento immediato di Hallfredsson e Matos nella formazione titolare a Empoli non deve trarre in inganno, trattandosi di un turno infrasettimanale con conseguenti esigenze di turnover, ma testimonia quantomeno come non si sia trattato semplicemente di due occasioni prese al volo a fine mercato, ma di giocatori sul cui apporto Colantuono conta davvero. Numericamente a centrocampo non cambia tantissimo, ma se Iturra aveva deluso, Kone tra un infortunio e l’altro non aveva mai inciso a sua volta e Marquinho era stato ben presto emarginato, Kuzmanovic e Hallfredsson si propongono come alternative in grado di mettere decisamente più in discussione il posto di Badu e Fernandes sulle mezze ali e il talentino croato Balic (18 anni) potrebbe stupire. Quanto all’attacco, Matos è quella seconda punta veloce che, complici le difficoltà di Aguirre, era palesemente mancata all’Udinese nella prima parte di stagione. E proprio questa unicità potrebbe rappresentare la miglior arma a sua disposizione per guadagnare spazio. Un’addizione che, con la permanenza di Thereau, il recupero di Zapata e l’emergere di Perica, profuma tanto di presa d’atto definitiva del fatto di non poter più contare sul vero Di Natale.

VERONA

Acquisti: Emanuelson (c, svinc.), Rebic (a, Fiorentina p.), Samir (d, Granada p.), Marcone (p, Trapani p.), Marrone (c, Juventus p.), Furman (c, Tolosa p.),Gilberto (d, Fiorentina p.)
Cessioni: Marquez (d, Atlas), Matuzalem (c, resc. contr., poi al Miami), Zaccagni (c, Cittadella p.), Rafael A. (p, Cagliari p.), Hallfredsson (c, Udinese)Sala (c, Sampdoria p.)

A Firenze era finito ben presto ai margini, complice la scelta naïf di Sousa di dirottare Bernardeschi nel suo ruolo, ma a Verona Gilberto è stato subito gettato nella mischia, rilevando le mansioni di Sala come esterno destro. La rinuncia ad Hallfredsson potrebbe essere un segnale della volontà di abbandonare definitivamente il centrocampo a 3, marchio di fabbrica di Mandorlini, proseguendo sulla strada del 4-4-2 o del 4-2-3-1. Da valutare, in quest’ottica, le prospettive di Viviani, quando tornerà dall’operazione alla caviglia. Di Furman, 23enne polacco proveniente dal Legia anche se di proprietà del Tolosa, non si sa granché.

[ESCLUSIVA] Vignati: “Maradona nel cuore, la storia del mio museo”, Cammarota: “Ho una maglia unica, ve la presento…”

Al centro commerciale La Cartiera di Pompei, è andato in scena l’atto conclusivo della settimana di esposizione fotografica e di maglie storiche, dal nome L’Azzurro fa 90! Per festeggiare i 90 anni di storia del Napoli. Presente, con alcuni pezzi importanti della sua collezione, appartenente al Museo di Diego Armando Maradona, c’era Massimo Vignati e noi l’abbiamo intervistato. Ma non è finita, perchè alcune delle maglie azzurre appartengono anche ad un altro collezionista, Francesco Cammarota, anche lui raggiunto dai nostri microfoni.

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Salernitana-Pescara: il Pescara cerca l’ottavo acuto di fila

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Centrare l’ottavo successo di fila, superando così il record di Zeman, e, possibilmente avvicinare la coppia di testa formata da Cagliari e Crotone. Questo è lo spirito con il quale il Pescara di Massimo Oddo si appresta ad affrontare la trasferta di Salerno. All’ ”Arechi” si prevede una partita infuocata tra l’undici abruzzese e la Salernitana, dal momento che i campani non possono permettersi ulteriori passi falsi, dopo l’1-3 rimediato a La Spezia, che è costato anche la panchina a Torrente, sostituito da Menichini (il tecnico della promozione granata), il quale esordirà sulla panchina campana proprio in occasione della sfida contro i biancazzurri.

I campani hanno 23 punti in classifica, ed occupano il terz’ultimo posto in graduatoria. I granata, in questo campionato, hanno vinto 5 volte, pareggiato 8, e perso 11 volte. Un ruolino di marcia non proprio esaltante, per una formazione, è vero neopromossa, ma anche dotata di un organico importante.

La trasferta è stata vietata ai tifosi abruzzesi dall’osservatorio per la manifestazioni sportive, per motivi di ordine pubblico. Si tratta di una decisione che ha lasciato molto amareggiati sia i tifosi che la stessa società abruzzese.

Nella Salernitana sarà assente Gabionetta, mentre nel Pescara non ci saranno Campagnaro e Crescenzi. Arbitro dell’incontro sarà il Signor Aureliano di Bologna, con inizio fissato per le ore 15:00 di sabato.

CHRISTIAN BARISANI

[VIDEO Vivicentro] Caruso: “La maglia azzurra, un sogno per tutti. Scudetto? Si puo’ e suoi cori a Koulibaly…”

Al centro commerciale La Cartiera di Pompei, è andato in scena l’atto conclusivo della settimana di esposizione fotografica e di maglie storiche, dal nome L’Azzurro fa 90! Per festeggiare i 90 anni di storia del Napoli. Presente alla serata anche Ciro Caruso che abbiamo intervistato.

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GENOVA: NON GERMOGLI DI SOIA MA MEDUSE

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Scoperta un’importazione illegale di meduse, etichettate come “germogli di soia” o “tuberi di senape”

Genova(GE) 5 febbraio 2016. Prosegue senza sosta l’attività di vigilanza sulla filiera ittica da parte dei Nuclei ispettivi pesca della guardia costiera di Genova.

Nel corso di un’ordinaria attività di verifica, i militari hanno operato, presso quattro distinti esercizi commerciali etnici del centro storico del capoluogo ligure, il sequestro di diverse confezioni di un prodotto, importato dai paesi dell’Estremo Oriente, senza la marcatura di conformità CE e con etichetta in italiano di “tubero di senape” o “germogli di soia”, stampata sulla confezione.

In realtà, quella sostanza gelatinosa conservata in salamoia non corrispondeva affatto a prodotti di origine vegetale, bensì si trattava di “meduse” e, quindi, prodotto di origine animale, peraltro, particolarmente richieste nell’ambito della cucina cinese.

Successive verifiche, condotte dai militari della Guardia Costiera di Genova, unitamente ai colleghi di Livorno, hanno portato ad individuare quali autori dell’illecito due distinti imprenditori cinesi residenti a Prato, denunciati all’Autorità giudiziaria per il reato di importazione illegale di alimenti sul territorio italiano, nonché a sequestrare presso i relativi stabilimenti, entrambi in provincia di Firenze, un ingente quantitativo di prodotto simile, pari ad oltre 4 tonnellate di diverse specie di meduse.

Il motivo dell’inganno è, quindi, risultato chiaro ai militari: far passare le “meduse” da introdurre nel mercato italiano della ristorazione etnica cinese come prodotti di origine vegetale, e quindi senza bisogno di autorizzazione comunitaria alla produzione e all’esportazione dalla Cina, proprio al fine di aggirare gli stringenti controlli sanitari previsti per i prodotti di origine animale.

Ai quattro titolari degli esercizi commerciali genovesi, sono state, invece, inflitte altrettante sanzioni amministrative dell’importo € 1100 ciascuno, per l’errata etichettatura dei prodotti alimentari messi in vendita.

TORNEO DELL’AMICIZIA ISOLA D’ISCHIA 4a EDIZIONE 2015-2016. COLCHONEROS: ”CREDICI! UNA VITTORIA PER CONTINUARE A VOLARE”

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Questa sera alle ore 22:15 presso il campo sportivo di Forio “Baiola Stadium” va in scena il match tra Colchoneros- Centro Revisioni Calise, gara valida per l’11 giornata girone di andata del Torneo Dell’Amicizia. Sarà un match di alta quota,dove si affronteranno due squadre che occupano rispettivamente il secondo posto in classifica che viaggiano con la stessa media punti a partita. Per i padroni di casa non sarà di certo facile, portare a casa l’intera posta in palio. Gli ospiti nella scorsa settimana hanno vinto il derby contro la ViolaBet per 7-5,match deciso soltanto nei minuti di recupero grazie all’esperienza di giocatori presenti in squadra come Mattera, Barbieri e Coppa. Stesso discorso per i Colchoneros che hanno portato a casa una vittoria sofferta,ma voluta fino all’ultimo secondo contro la Concessionaria Fiorauto per 8-7. Decisivo un gol a trenta secondi dal termine di Spera. C’è un aspetto che prevale tra le due squadre:i minuti di recupero,che per la partita potrebbe essere un fattore determinante a portare a casa l’intera posta in palio. I Colchoneros di Mister Raffaele Filoso, recuperano due pedine imporanti. Tra i pali il capitano Michele D’Ambrosio. In difesa torna Gigi Desiato che dovrebbe fare coppia con Carmine Abbandonato. In avanti sempre presente e pronto ancora a trascinarsi la squadra sulle sue spalle Vito Impagliazzo con i suoi 17 gol realizzati,che agirà con Raffaele Di Meglio che ritorna titolare.

Pronti a subentrare in campo ci saranno Mario Tedeschi, Luciano Impagliazzo e Davide Spera, con quest’ultimo pronto a segnare ancora una volta gol pesanti ma soprattutto decisivi. Non saranno presenti per la partita Salvatore Cosimato ne il presidente Andrea Silvestro, impegnati all’estero. Come già anticipato sopra il Centro Revisioni Calise gode di ottimi giocatori,questa sera ci sarà da tenere testa al loro bomber Mattera Emanuele dove fin’ora ha collezionato 16 reti. Si prospetta un vero big match. I Colchoneros battendo il Centro Revisioni Calise potrebbero incominciare a sognare in grande blindando così il secondo posto. Appuntamento questa sera alle ore 22:15 “Baiola Stadium” la parola spetta al campo…! 

Giulio Regeni, la pista del delitto politico. CARLO BONINI*

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Improbabile che gli autori appartengano alla criminalità comune o al terrorismo islamico: il 25 si parlò dell’arresto di un giovane straniero. I sospetti su servizi e squadroni della morte

NON esiste in realtà alcun mistero su come sia stato assassinato Giulio Regeni. La cortina di bugie con cui il ministero dell’Interno e le autorità di polizia egiziane tentano per 24 ore di dissimulare la verità, per occultare o comunque confondere il movente dell’omicidio, non regge.

NON regge alla prova delle prime, inconfutabili circostanze di fatto che è possibile fissare in questa storia. Interpellate da “Repubblica”, tre diverse e qualificate fonti (diplomatiche, investigative e di intelligence) descrivono le condizioni del cadavere del ragazzo (trasferito ieri sera nella morgue dell’Umberto I, l’ospedale italiano al Cairo) con un medesimo aggettivo: “Indicibili “. Evidenti i segni di tortura sul corpo. Ustioni di sigaretta, la mutilazione di un orecchio, incisioni da taglio, ecchimosi profonde e diffuse. Esattamente come riferito nell’immediatezza del ritrovamento del cadavere dai magistrati della Procura di Giza, Hosam Nassar e Ahmed Nagi, frettolosamente e goffamente smentiti dal generale Khaled Shalabi, capo del dipartimento di indagini di polizia giudiziaria, e dal portavoce del ministero dell’Interno, nel tentativo di accreditare un’inverosimile confusione tra le tracce lasciate da una morte tanto “lenta” quanto atroce con quelle di un incidente stradale.

C’è di più. Giulio Regeni – proseguono le fonti di Repubblica – non solo è stato vittima di uno scempio, ma, come apparso evidente a chi ha potuto constatare lo stato di decomposizione del cadavere, è morto non molto tempo dopo essere stato sequestrato (il 25 gennaio non lontano da piazza Tahir). “Diversi giorni prima del 3 febbraio”, quando il corpo è stato ritrovato sul ciglio della strada che collega il Cairo ad Alessandria. Chi ha ucciso Giulio, dunque, ha avuto ad un certo punto fretta di liberarsi del cadavere. E lo ha fatto con una goffa messa in scena. Abbandonandolo nudo dalla cintola in giù, per poter accreditare prima un “delitto a sfondo sessuale” (questo il tenore delle prime informazioni trasmesse dalla polizia egiziana alle nostre autorità nella notte di mercoledì), quindi la pista della criminalità comune e, infine, la storia di cartapesta dell’incidente stradale.

L’ultima corrispondenza. Sapere come è stato ucciso Giulio Regeni non equivale a indovinare chi lo ha ucciso. Ma certo offre un indizio robusto che consente di escludere con ragionevole certezza sia la matrice terroristica (la morte rituale islamista dell’infedele non prevede cadaveri abbandonati clandestinamente e, soprattutto, ai boia islamisti l’osservanza coranica vieta il fumo e lo strumento di tortura dei mozziconi di sigaretta) che quella della criminalità comune, nelle cui leggi universali è scritto che ci si manifesti per avere un riscatto del proprio ostaggio.

E dunque, a meno di non voler accreditare il gesto di uno psicopatico di cui non c’è traccia nella vita e nelle relazioni intrecciate da Giulio al Cairo, resta una sola altra possibile mano. Quella mossa dal movente “politico”. Che trova un primo, significativo riscontro. Nell’ultima mail inviata il 9 gennaio al quotidiano il Manifesto, con cui aveva cominciato a collaborare con pseudonimo scrivendo un articolo a doppia firma pubblicato nel dicembre scorso, Giulio si raccomandava e confessava la sua paura. “Se decidete di mettere il mio nuovo articolo, mettetelo con lo pseudonimo, perché sono preoccupato”. Preoccupato, evidentemente, della pressione che aveva cominciato ad avvertire sui contatti egiziani con cui lavorava alla sua tesi in economia. Ma anche della pressione sull’ambiente dei professori e dei ricercatori dell’American University (che frequentava) i cui cellulari, da ieri, sono rimasti significativamente muti alle chiamate dalla redazione delManifesto.

Polizia, servizi e paramilitari. La paura confessata per mail da Giulio, non appare insomma neutra. Né lo sono il luogo e la data della sua scomparsa (il 25 gennaio, quinto anniversario della rivolta di piazza Tahir), in coincidenza con una serie di retate condotte dal regime di Al Sisi sugli oppositori. Il che porterebbe la ricerca degli assassini dritta dritta agli apparati di sicurezza del Paese. La Polizia e il famigerato Mukhabarat, il Servizio segreto. Non fosse altro perché almeno due testimonianze raccolte al Cairo riferirebbero di un giovane occidentale arrestato nel centro della città proprio quel 25 gennaio di cui non c’è traccia nelle carceri cittadine.

Si obietta che se davvero Giulio fosse stato eliminato da Polizia o Servizi, nessuno ne avrebbe fatto ritrovare il corpo. A maggior ragione in quelle condizioni. Ma, a ben vedere, l’argomento non è in grado di smontare l’ipotesi della mano e del movente politici. Come spiega una nostra qualificata fonte di intelligence, “In Egitto, la situazione degli apparati di sicurezza è, diciamo così, fluida”. Non è da escludere, insomma, che Giulio sia finito nelle mani di qualche squadrone della morte o, comunque, di qualche unità paramilitare o di polizia che, probabilmente, non ha neppure capito chi aveva fermato e nelle cui mani non ha resistito alle torture. Un fatto è certo. Con l’arrivo oggi al Cairo di un team di investigatori italiani (militari del Ros dei carabinieri e dello Sco della Polizia) il tempo per gli egiziani di trovare dei “colpevoli” plausibili per l’omicidio di Giulio si accorcia. E non sarà facile. A maggior ragione se i suoi assassini dovessero avere argomenti “convincenti” con il regime di Al Sisi per non essere consegnati alla giustizia italiana.

*larepubblica

Monterosso: “Inventiamo i danni”, così il sindaco tentò la truffa sulla scuola. MARCO PREVE*

(bussalino)

L’inchiesta sui fondi del post-alluvione. L’operazione saltata per il pressing sui controlli.

GENOVA. “Bisogna essere intelligenti, perché i lavori sono già fatti, non c’è un granché da fare lassù… “. È il 3 novembre del 2011, sono passati otto giorni dalla devastante alluvione delle Cinque Terre e ancora non sono stati ritrovati i corpi di tre delle tredici vittime. Monterosso al Mare è uno dei paesi più colpiti e, grazie anche alla fama di questo tratto di costa patrimonio dell’Unesco, arrivano fin dai primi giorni offerte di aiuto, pubbliche e private. Il complesso scolastico Enrico Fermi è tra i più gettonati in questa gara di solidarietà.

E il sindaco di allora di Monterosso, Angelo Betta, a capo di una lista di centro destra, pensa soprattutto a una gestione “intelligente”. Sì, perché l’allora ministro dell’istruzione, Mariastella Gelmini, ha telefonato per mettere a disposizione una somma per il ripristino della sicurezza e una cordata Sky- Repubblica ha già pronti, grazie ad una raccolta pubblica, 330mila euro. C’è un problema: i danni alla scuola sono limitati e i soldi disponibili fin troppo abbondanti. E allora? Allora ecco le istruzioni di Betta per “essere intelligenti”: “se te fai il tetto costa 200mila euro… tutte le opere che mancano è chiaro… sono ordinabili… anche dal cesso di sopra… che ci metta che ha danneggiato che cazzo ne so… qualche cosa sti cazzo di affari dalla parte nuova… i computer rotti bisogna buttarli via se ne comprano degli altri…”.

L’impiegata obietta che “quelli lì non li avevano portati neanche… ” e il sindaco “e chi lo viene a sapere”. E ancora ordina: “Mi deve fare un preventivo da 4/500mila euro… diciamo che le caldaie sono rovinate”. Betta parla poi della frana accanto all’edificio: “C’è pericolo perché va fatto rifare dietro la scuola”. In un’altra conversazione del 14 novembre però Betta parla degli ostacoli che si frappongono tra lui e la gestione “intelligente”. Ovvero le richieste di rendicontazione dei dirigenti di Repubblica. Il sindaco dice al suo assessore Paolo Contardi: “C’ho questo qua, quello della Repubblica che è venuto su a rompere il cazzo per le scuole “.

Proprio la pressante richiesta di trasparenza di Sky-Repubblica, ma anche la scoperta delle cimici della polizia negli uffici, avrebbero convinto Betta e i suoi imprenditori amici ad abbandonare l’idea di dirottare i fondi su altri interventi. E così nel febbraio 2012 Betta ringraziava per i soldi della sottoscrizione e dichiarava a Repubblica: “È grosso modo la spesa che avevamo preventivato, ma che non saremmo mai riusciti a coprire senza di voi”. Per questo filone d’inchiesta per truffa la procura di La Spezia ha poi chiesto l’archiviazione. Restano invece in piedi molti altri episodi per i quali Betta è indagato insieme ad altre dieci persone per reati che vanno dalla truffa al falso, all’abuso e, in un caso, la corruzione.

Per gli inquirenti, a Monterosso vigeva un “sistema Betta”. “Un gruppo di professionisti – si legge negli atti depositati – impegnati a redigere schede con il sistema della somma urgenza in modo svincolato dalle usuali procedure… i conteggi delle opere appaiono effettuati in maniera arbitraria… costi assai alti senza un riscontro della situazione di fatto”. E poi documenti falsificati per non far ricadere nella zona alluvionale un mega park in costruzione. Oppure un metodo che sta tutto nel dialogo tra due degli indagati, un ingegnere e un geometra. “Per tutta la parte a monte ci inventiamo un po’ di numeri”. Il post alluvione come occasione di arricchimento sostiene la procura. E ancora è significativa un’altra intercettazione. Alessandro Destefanis, geologo consulente, tranquillizza un ingegnere dopo che l’allora presidente della Regione Claudio Burlando aveva stretto un accordo con gli ordini professionali per avere “prestazioni al costo”. “Sì…quella brava persona del presidente fa l’accordo così si lavora gratis… ma non è questo l’accordo che abbiamo con il nostro sindaco e io sto tranquillo perché lo conosco…”.