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Il Napoli come il Barça, quanto “tiki-taka”

                                                               A lezione di tiki-taka

Una stagione straordinaria fino a questo momento per il Napoli di Maurizio Sarri che partita dopo partita continua a superare  record su record; i numeri e il rendimento dei singoli sono spaventosi, se poi passiamo al collettivo la situazione non muta.

E’ dall’ inizio della stagione, ormai, che questa squadra si contraddistingue per l’ enorme produttività in termini di gioco e di possesso palla, sia nelle mura amiche che su altri campi. Proprio questo dato è balzato particolarmente all’ occhio nell’ ultima uscita contro il Palermo; sin dalle prime battute si è avuto modo di constatare il film della partita: Napoli padrone del campo, detentore del monopolio del gioco.

Un predominio in ogni  zona che ha costretto il Palermo a ripiegare sulla difensiva, frutto di un possesso palla asfissiante che ha sfiancato gli avversari; una fitta rete di passaggi  nello stretto tra tutti i reparti, per lo più in orizzontale, in attesa della ricerca del giusto varco. Le statistiche parlano chiaro: 79% di possesso palla in soli ventidue minuti di gioco , numeri che in Europa e per di più in trasferta sono riscontrabili soltanto nel Barcellona. Un paragone lusinghiero se si considera che proprio i catalani sono stati, in particolare con Pep Guardiola, i teorizzatori di quello stile calcistico che va sotto l’ insegna di “tiki-taka”; uno stile basato sulla monopolizzazione del gioco e fatto di continui passaggi corti che apparentemente possono sembrare sterili ma che in realtà costringono l’ avversario a correre a vuoto, in modo da stancarlo ed avere maggiori possibilità di trovare lo spazio tra le linee con le verticalizzazioni.

Proprio questo possesso martellante ha costretto gli avversari a rintanarsi per gran parte della gara nella propria meta campo incappando nell’ errore  quando  Andelkovic ha trattenuto  Albiol sugli sviluppi di un  calcio d’angolo. Da questo momento i ritmi hanno subito una leggera flessione, il Napoli, nonostante un predominio finale del 70%,  ha vinto per una rete a zero sprecando molto in fase offensiva. Cosa che non è piaciuta ad un perfezionista e amante dei particolari come Sarri.

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Clemente Filippi: A Catania punto d’oro. Ora pensiamo a fare bene nella doppietta in casa..

Nel corso de “Il Pungiglione Stabiese”, trasmissione radiofonica di ViViRadioWeb, abbiamo ascoltato il D.G. delle Vespe, Clemente Filippi.

Ecco le sue dichiarazioni.

A Catania è arrivato un punto importante che dà morale: Sicuramente, ottenuto soprattutto con un’ottima prestazione. Abbiamo affrontato una squadra importante che gioca in uno stadio prestigioso e che ha giocato con tanta voglia di risollevarsi. Non dimentichiamo che il Catania è una squadra allestita per vincere il campionato; alla luce di tutto questo mi sorprendo per come nll’ambiente catanese si sia parlato di furto della Juve Stabia e di rigori solari non concessi ai siciliani. Ad ogni modo credo che la squadra abbia fatto una prestazione importante e determinata che ci ha permesso di portare a casa un punto pesante in chiave salvezza. Ora dobbiamo continuare così e conquistare quanto prima la salvezza matematica per poi programmare con tranquillità il futuro.

Gli acquisti di gennaio stanno dando un contributo importante: Fa piacere, del resto sono arrivati giocatori importanti e funzionali all’organico. Di concerto con l’allenatore abbiamo scelto calciatori in grado di integrarsi bene con gli schemi di Zavettieri. Abbiamo fatto acquisti importanti ed abbiamo accontentato chi non era felice di rimanere alla Juve Stabia. Diversa è stata la cessione di Migliorini, a cui va il mio in bocca al lupo per il recupero dal brutto infortunio che lo ha colpito. Ovviamente aspettiamo a braccia aperte Ciccio Ripa, che per noi è un attaccante importantissimo; proprio la sua assenza nell’arco di questa stagione è stata devastante.

Adesso ci sarà una doppietta in casa fondamentale: Sì, arrivano due squadre importanti come Matera e Benevento. I lucani sono ormai in zona play off mentre i sanniti lottano per la vittoria del campionato. Sarà importante approcciare queste gare con lo sprito giusto, consapevoli della nostra forza. Abbiamo la fortuna di giocarci in casa, a questo punto della stagione, due partite così difficili e dovremo cercare di fare più punti possibili.

Tra le note liete di questa parte di stagione c’è Luigi Carillo: Fa sicuramente piacere, a maggior ragione perchè è un ragazzo cresciuto nel nostro vivaio. L’anno scorso trascorso a Catania lo ha fatto maturare ulteriormente ed è sotto gli occhi di tutto quanto stia diventando importante per la nostra squadra. Carillo sta dimostrando di non essere un semplice “tappabuco” per una situazione di emergenza ma al contrario di essere un giocatore importante per il futuro della Juve Stabia. Fa tanto piacere per il ragazzo ancor prima che per il calciatore. Approfitto anche per esprimere la mia vicinanza a Diop, che incredibilmente viene criticato da molti nonostante lo score invidiabile che sta facendo registrare. Ad Abou ma a tutti i ragazzi che stanno combattendo per la maglia va il mio sostegno e la mia vicinanza.

Raffaele Izzo

Brescia, latte infetto sul mercato: 30 persone indagate

Trenta persone tra allevatori e titolari di caseifici sono indagati dalla Procura di Brescia con l’accusa di aver immesso sul mercato latte infetto: cinque caseifici nel mirino, quattromila forme di grana sequestrate.

Latte infetto – Nel prodotto sarebbero state presenti aflatossine, ritenute le più cancerogene esistenti. A dirlo è l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che, a riguardo, sin dal 1993, è stata molto chiara ed esplicita classificando l’aflatossina di tipo B1 nel così detto «gruppo 1», vale a dire: «Agente cancerogeno per l’uomo» ma, nonostante questo e nonostante l’operazione in corso, in poche ore un centro di raccolta cremonese,  (centro che, pertanto, non alleva direttamente bovini) ha provato, come riporta il Corriere, a riproporre la partita «tossica» con valori che superavano da 5 a 160 volte quelli di legge.

L’aflatossina di tipo B1 la troviamo nel mais e, una volta «digerita» dalle mucche, diventa di tipo M1 e finisce nel latte. Latte che in questo caso, come previsto dalla normativa, deve essere rigorosamente «distrutto» ed invece, alcuni allevatori hanno preferito diluirlo con altro latte  per fare in modo che i valori di aflatossine potessero risultare nei parametri di legge una volta sottoposti a eventuali successivi accertamenti (il limite imposto dalla legge parla di 50 nanogrammi per litro). Dopo l’operazione di diluizione il latte è stato rivenduto a basso costo ad imprese casearie che, talvolta ignare della  manipolazione, con quel latte ci hanno prodotto soprattutto Grana e provolone

Le perquisizioni del Nas, messe in moto su disposizione del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, sono ancora in corso in gran parte della provincia di Brescia e si sono allargate anche alle province di Bergamo, Mantova e Cremona. E non solo.

I fascicoli parlano di “adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari” con migliaia di forme di Grana finite sotto sequestro sanitario, e che ora dovranno essere analizzate dall’Ats (Agenzia per la tutela della salute) ma, anche nel caso in cui i livelli di aflatossine rientrassero nei limiti di legge, l’illecito si concretizzerebbe nella diluizione del latte.

 

Soccorso Kos del 14marzo16 con Motovedetta CP292

Soccorso Kos – Video delle operazioni di soccorso in favore di 13 migranti (tutti uomini di presunta origine pakistana) portate a termine la sera del 14 marzo, dalla Motovedetta CP 292 della Guardia Costiera italiana nel mare Egeo.

Soccorso Kos – Tra  i migranti tratti in salvo, stremati dal viaggio e dalle basse temperature, anche un uomo con un principio di ipotermia, che al momento dello sbarco nel porto di Kos, è stato affidato alle cure dei sanitari.

/ Soccorso Kos CP292 del 14marzo16

Bruxelles: sparatoria nel quartiere di Foret, 4 agenti feriti

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Nel primo pomeriggio, in due sparatorie, si sono avuti quattro agenti feriti, uno dei quali in condizioni disperate, e’ stato colpito alla testa e al collo da presunti terroristi nel momento in cui si e’ tentata un’irruzione in una casa nel quartiere di Foret a Bruxelles.
Sparatoria a Bruxelles (ape)
Sparatoria a Bruxelles (ape)

Bruxelles, 4 agenti sono stati feriti in due distinte sparatorie mentre gli agenti erano impegnati in una perquisizione collegata agli attacchi terroristici del 13 novembre scorso a Parigi. E’ caccia all’uomo. Si pensa che siano terroristi, visto che hanno usato dei kalashnikov, per aprirsi una via di fuga.

Nella prima sparatoria uno è stato ferito gravemente alla testa e al collo. La zona e’ stata totalmente bloccata. Il poliziotto ferito gravemente faceva parte delle forze speciali della polizia belga. I ricercati sono scappati  a piedi dopo essere fuggiti attraverso i tetti. Nella loro ricerca sono stati impiegati anche degli elicotteri.

Tanta le circostanze ancora da chiarire, di sicuro vi e’ una notizia, che il perimetro di sicurezza in cui e’ avvenuta la sparatoria, e’ stato ingrandito a vari Km, la stessa stazione di Foret e’ stata bloccata. Migliaia di abitanti della zona sono stati invitati a non uscire di casa.

Altre notizie – al momento – non ve ne sono, quelle che sono arrivate sono ancora frammentarie, si cerca di non dare indicazioni che possano essere utili alla fuga dei terroristi.
Vi terremo informati su ulteriori notizie
AGGIORNAMENTI:
– Poco fa la televisione Vrt ha riferito che uno dei due presunti terroristi sarebbe stato neutralizzato. Secondo il sindaco di Forest, Jean-Marc Ghysseels, invece, ci sarebbero due uomini ancora asserragliati in un appartamento nella zona della sparatoria.
– Le ultime informazioni dicono che sarebbe stato identificato anche un secondo autore della sparatoria e che uno di loro sarebbe stato gia’ arrestato. Ancora sconosciute le loro generalita’ che non sono state date perche’ l’operazione e’ ancora in corso e si cercano altri possibili complici.
– Pur avendo il corpo del terrorista ancora se ne sconosce il nome. Di sicuro non e’ Salah Abdeslam, e’ stato confermato dagli inquirenti belgi.
– ore 1930 – Ucciso uno dei 2 attentatori, la caccia continua. Ancora una vasta area resta off-limits e 100 studenti, sempre per questione di sicurezza, restano nella scuola vicina all’attentato. A Bruxelles vi e’ uno spiegamento di forze incredibile, la tensione e’ massima. Sono centinaia gli agenti impegnati nell’operazione. La Citta’ comincia ad assumere un aspetto spettrale, la gente in questi momenti non prende la macchina ne’ passeggia nelle strade come nei giorni scorsi. Una cosa e’ comunque certa: la gente ha ripreso ad avere paura, il terrorismo e’ una piaga per l’intera comunita’.
Da Bruxelles il nostro corrispondente Mauro Lo Piano.
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Allan, l’agente: “Inghilterra? Chiederei un aumento al Napoli”

Le sue parole…

A Radio Crc nel corso di “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Claudio Vagheggi, procuratore di Allan:

“Il Napoli deve avere la forza di essere sempre ad un passo dalla Juventus perché un momento di calo gli azzurri lo hanno avuto, i bianconeri non ancora. Penso che la Juventus sappia che la partita di Champions è quasi proibitiva mentre in campionato la sequenza di vittorie consecutive prima o poi dovrà finire. 

Allan è un giocatore straordinario, ha degli alti e dei bassi però il suo contributo è sempre importante e in questo finale di campionato si farà sentire perché ha superato il suo momento negativo. 

Allan in Nazionale? Mi meraviglierei se non venisse convocato visto il campionato disputato in azzurro. E’ abituato a giocare in Europa ed è per questo che potrebbe portare una preparazione e un ritmo diverso

Allan in Inghilterra? Il business è business, non vedrei nulla di sbagliato se tutte le parte fossero contente. Ma al massimo andrei prima dalla società per rivedere il contratto, poiché guadagna poco…”

Charlottenburg – Bomba esplode su un’auto, un morto a Berlino

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Paura nel quartiere di Charlottenburg. La vittima è il conducente 43enne con precedenti per droga. La Procura segue la pista dell’omicidio. La Bild: dietro c’è il crimine organizzato

Charlottenburg – Un uomo di 43 anni è morto nel centro di Berlino, a Bismarck Strasse (nel quartiere occidentale di Charlottenburg), per l’esplosione di un ordigno esplosivo piazzato nella sua auto. La carcassa della Volkswagen Passat station wagon su cui era a bordo è rimasta, sventrata, al centro della strada.

L’ESPLOSIONE IN CORSA

Secondo le prime informazioni non ci sono feriti tra i passanti, anche se dopo l’esplosione l’auto avrebbe impattato contro altri veicoli parcheggiati ai bordi della strada. Gli artificieri hanno controllato la zona e non hanno trovato altri ordigni. Attraverso l’account Twitter, la polizia aveva invitato gli abitanti della zona a restare in casa e a non affacciarsi dai balconi.

LA PISTA DELL’OMICIDIO  

Dalle prime ricostruzioni, l’ordigno – esploso mentre il veicolo era in corsa – era stato piazzato sull’auto. Il conducente aveva precedenti per droga e per questo si segue la pista del crimine organizzato, come riporta la Bild. «Riteniamo che si possa trattare di un omicidio», ha detto Martin Steltner, della procura di Berlino al Tagesspiegel. Secondo l’agenzia di stampa Dpa, testimoni oculari hanno riconosciuto nella zona dell’esplosione il procuratore capo che indaga sulle bande di motociclisti, sempre più pericolose e aggressive bande criminali. La Dpa precisa però che «un legame non è per il momento chiaro». La polizia comunque non esclude l’ipotesi di un attentato terroristico finito male

 *lastampa / Charlottenburg – Bomba esplode su un’auto, un morto a Berlino
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Messina perde i fondi governativi anticipazione spese correnti

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“CapitaleMessina denuncia un ulteriore danno arrecato alla città dalla mancata presentazione dei bilanci 2015: Messina perde i fondi governativi di anticipazione per le spese correnti”

Messina, 15.3.16  – “Documento firmato dall’avv. Saro Cucinotta”

“Apprendiamo leggendo la Rivista degli Enti Locali del Sole 24 ore dello scorso 8 marzo che, in ottemperanza al DL 78/2015, il Ministero degli Interni ha disposto, per i Comuni capoluogo, il versamento a titolo di anticipo della complessiva somma di 1,3 miliardi di Euro – esordisce la nota di CapitaleMessina -”

Comuni come Roma prenderanno 72 milioni, Napoli ne prenderà 42,3, Firenze 14,5 e così via; questi soldi serviranno a fronteggiare le spese correnti senza dover far ricorso alle anticipazioni bancarie con i relativi oneri finanziari e sono, perciò, molto attesi dalle amministrazioni locali.

Nello scorrere l’elenco di ripartizione dei fondi alle città italiane, alla lettera M arriva la sorpresa: la somma destinata a Messina è pari ad € 0,00!” – afferma Cucinotta

“Ma l’assenza di attribuzione di fondi alla nostra città non è frutto di discriminazione o colpa del destino cinico e baro bensì conseguenza del fatto che tali somme sono concesse solo ai Comuni in regola con le comunicazioni finanziarie del 2015 e, quindi, è di tutta evidenza che, non avendo neppure approvato il preventivo 2015, la nostra Città, in compagnia di soltanto sei altri Comuni in tutta Italia, non riceverà un Euro”.

“Pazienza – afferma l’esponente del movimento politico – vorrà dire che, fintantoché sarà possibile, il Comune si rivolgerà alla banche e pagherà i relativi interessi che, in definitiva, saranno a carico dei cittadini”.

“Il tutto – secondo l’opinione di CapitaleMessina – per la comprovata inefficienza ed incapacità della Giunta nel rispettare le leggi dello Stato in materia finanziaria”.

“Vorremmo chiedere conto all’Assessore al ramo Signorino, che per anni ha millantato grandi risultati nella gestione finanziaria del comune, di darci spiegazioni di questo ulteriore danno economico arrecato alla città dall’insipienza dell’amministrazione della quale fa parte, ma – conclude Cucinotta – non lo facciamo perché già sappiamo che non saprebbe cosa rispondere”.

Il Punto, 15 marzo Analisi, approfondimento e commento

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Il Punto, 15 marzo –Un’elevata disoccupazione giovanile (vicina al 40 per cento in Italia e al 25 nella Ue) è uno scempio sociale perché distrugge capitale umano.

Il Punto, 15 marzo – Per ridurla vanno migliorate le abilità cognitive dei ragazzi in età pre-scolare. Il programma Sia (Sostegno per l’inclusione attiva) l’aveva previsto anche da noi. Ma manca un preciso protocollo di attuazione.

Con l’emergenza Siria viene a galla l’inadeguatezza delle norme europee sul diritto d’asilo. Ue e Turchia cercano una soluzione. Ma le bozze dell’accordo del 7 marzo implicano un confuso meccanismo di mutua riammissione e reinsediamento di profughi e immigrati irregolari. Meglio ricollocare un numero fisso di profughi prelevati in sicurezza nei paesi limitrofi.
Le società municipalizzate devono offrire buoni servizi (di elettricità, gas, acqua, raccolta rifiuti) ai cittadini e anche creare occupazione e dividendi per i soci. Tra i due obiettivi in contrasto, meglio che prevalga il primo. Abbandonato il controllo delle aziende, i comuni potranno concentrarsi su obiettivi misurabili di miglioramento qualitativo.
Nella campagna referendaria britannica, un argomento forte dei fautori della Brexit è il rifiuto della burocrazia europea. Salvo che le direttive Ue sono meno pervasive di quel che si pensi, mentre i burocrati inglesi non sono da meno con lacci e laccioli. Risultato: una campagna referendaria piena di equivoci. Uno dei quali è comune al dibattito pubblico in Italia e riguarda la spesa di welfare per gli stranieri. È vero che della spesa sociale usufruiscono, in proporzione, più loro dei cittadini italiani, se non altro perché il loro reddito medio dichiarato è molto più basso (18 mila contro 31 mila euro). Rimedio al problema: l’aumento dell’occupazione degli immigrati regolari.
In costante rallentamento, la Cina rischia la recessione. Le famiglie cinesi risparmiano troppo e consumano troppo poco, il che è ben noto alla leadership di Pechino. Ma le riforme del Piano quinquennale appena approvato sono poco incisive nel riorientare l’economia.
La “carbon tax” è una delle ricette per ridurre le emissioni di CO2. Bisogna però applicarla non alla fine della filiera ma – come una sorta di Iva – a ogni passaggio dei beni che contribuiscono all’emissione finale inquinante. Anche sui beni importati (per esempio le auto). Più complicato, ma forse più equo.

  • La tragedia della disoccupazione giovanile
    15.03.16
    Maria De Paola
    Il tasso di disoccupazione giovanile registrato a gennaio in Italia è del 39,3 per cento. Non è solo un problema economico: non essere occupati determina una perdita di capitale umano, che può produrre effetti gravi su individui e società nel suo complesso. Il sostegno all’inclusione attiva.
  • Accordo Ue-Turchia: un pasticcio sulla pelle dei siriani
    14.03.16
    Sergio Briguglio
    Le norme dell’Unione Europea sul diritto d’asilo si sono dimostrate assolutamente inadeguate a gestire l’emergenza creata dal conflitto in Siria. Ora l’accordo con la Turchia sembra prefigurare una soluzione non solo illegittima, ma anche insensata.
  • Un futuro per le aziende comunali
    15.03.16
    Pippo Ranci
    Come dare un futuro alle imprese di servizi controllate dai comuni? Innanzitutto distinguendo due obiettivi primari: garanzia di servizi migliori ai cittadini e crescita delle aziende. Definizione dei livelli di qualità e costituzione di un azionariato stabile e lungimirante che includa i privati.
  • Così la povertà ostacola l’integrazione degli stranieri
    15.03.16
    Enrico Di Pasquale, Andrea Stuppini e Chiara Tronchin
    La presenza di immigrati non incide molto sulla spesa pubblica italiana. Tuttavia, per quanto riguarda reddito e patrimonio il divario tra famiglie italiane e straniere è ancora ampio. Ed è per questo che sono soprattutto le seconde a beneficiare delle misure di welfare decise da governo e regioni.
  • Cina in cerca di riforme
    15.03.16
    Alessia Amighini
    Riforme ambiziose per evitare la recessione: è il progetto della Cina alle prese con il rallentamento della sua economia. Ma il XIII Piano quinquennale non sembra andare oltre gli slogan. Pur nella consapevolezza che le grandi imprese di Stato devono essere tra i protagonisti del nuovo corso.
  • Modello Iva per la carbon tax
    15.03.16
    Cristina Brandimarte
    Per contrastare in modo efficace i cambiamenti climatici, evitando gli errori del passato, sarebbe utile passare da un criterio di territorialità delle emissioni a uno che incida sul consumo di CO2. Una tassa sul modello Iva per i combustibili fossili avrebbe molti vantaggi.

Clamoroso, Ischia: via Di Costanzo torna Porta in panchina

Antonio Porta
Antonio Porta

Ennesimo scossone in casa Ischia. Dopo il pareggio conquistato in casa con l’Andria,la panchina di Mister Di Costanzo incominciava davvero ad essere in bilico. La società in questo momento sta effettuando un summit per decidere il futuro del tecnico. Di Costanzo era giunto ad Ischia,dopo l’esonero di Bitetto. Dopo la vittoria conquistata contro il Catania,nelle ultime partite ha raccolto soltanto un punto,segnando zero gol e perdendo due scontri salvezza con Akragas e Melfi. La squadra gialloblu in questo momento sta effettuando la seduta di allenamento,al termine del quale al tecnico gli verrà comunicato l’esonero dalla panchina. Si opta per la soluzione interna,in panchina tornerà Antonio Porta. Il tecnico procidano torna in panchina,dopo che aveva guidato i gialloblu nella stagione del 2013-2014 quando subentrò a Campilongo e riuscì a conquistare la promozione nella Lega Pro unica,per poi essere esonerato lo scorso anno quando gli fu fatale la sconfitta in trasferta per 1-0 contro la Lupa Roma. Porta,in questa stagione ha guidato la formazione Berretti,raggiungendo anche risultati positivi,guidando anche per una solo partita, la prima squadra proprio nella trasferta a Rieti contro la Lupa Castelli Romani prima dell’arrivo di Di Costanzo. Una decisione presa dall’amministratore unico Di Bello,quella di optare per la soluzione interna e far ritornare Porta in panchina. Per il tecnico procidano parte una nuova avventura,nella speranza di raccogliere più punti possibili in questo finale di stagione.

Aggressioni con l’acido, il giudice dice no a Levato

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Levato non sarà interrogata contro Boettcher. Secondo il magistrato “non è necessario” sentirla di nuovo come testimone nel processo. La richiesta era della difesa della ragazza: “Adesso ha completato il suo allontanamento dall’ex compagno”. Anche il pm aveva detto no

Levato, processo Boettcher. Il Tribunale di Milano non ammette un nuovo interrogatorio di Martina Levato, come chiesto dai suoi difensori con un’istanza. “Non è necessario”, ha spiegato Elena Bernante, presidente dell’XI sezione penale, in apertura dell’udienza destinata agli interventi dei legali di parte civile nel processo contro Alexander Boettcher, compagno della Levato, accusato di avere compiuto assieme a lei aggressioni con acido nel novembre 2014. Per gli stessi episodi Martina Levato è già stata condannata in primo grado a 16 anni con rito abbreviato. Levato e Boettcher inoltre sono stati condannato a 14 anni, sempre in primo grado, per l’aggressione a Pietro Barbini del 28 dicembre 2014. Fu in quell’occasione che entrambi furono arreestati e da allora sono detenuti al carcere di San Vittore.

Levato, tramite la sua legale Alessandra Guarini, aveva chiesto di potere essere nuovamente interrogata nel processo contro Boettcher “per dire finalmente la verità sul ruolo dell’imputato nelle aggressioni”. Fino a ora, nei processi  Levato aveva difeso il proprio compagno, assumendosi la responsabilità delle aggressioni e sostenendo di averle compiute con il solo aiuto del complice Andrea Magnani. Ma in carcere la ragazza avrebbe sviluppato una “nuova consapevolezza di sè e dei reali ruoli nelle aggressioni”, come dice l’avvocato Guarini. Levato, da mesi in psicoterapia, ha sospeso i colloqui in carcere con Boettcher e a detta del suo legale “sarebbe pronta a fornire nei suoi confronti nuove prove e nuove accuse”. Potrà farlo solo nei processi d’appello, che cominceranno in aprile. L’annuncio da parte del giudice Bernante di non volere più sentire Levato (il processo contro Boettcher si avvicina ormai alla fine) ha scatenato la polemica fra il pm Marcello Musso e Michele Andreano, uno dei difensori di Boettcher.

“La difesa di Levato e forse anche il pm Musso in questo processo hanno influenzato l’opinione pubblica per metter in cattiva luce il mio assistito”, ha detto Andreano. “Ma come si permette, quello che lei dice è una vergogna”, ha replicato Musso, che peraltro aveva dato parere “assolutamente contrario” all’eventuale nuovo interrogatorio di Levato, ritenendo che “la ragazza fin qui sempre manipolato la verità”.

Risolta la questione della richiesta di interrogatorio da parte di Levato, il processo è proseguito con l’intervento dell’avvocato Paolo Tosoni, legale di parte civile che rappresenta nel processo Giuliano Carparelli, che il 15 novembre 2014 fu aggredito sotto casa propria e riuscì a schivare il lancio di acido. “L’acido fra tutte le armi è la più vile e subdola – ha detto Tosoni – non serve per spaventare, o come deterrente. Serve solo a produrre il maggior danno possibile, a rovinare per sempre la vita delle persone”. Dopo Tosoni, dovranno intervenire gli avvocati Andrea Orabona e Benedetta Maggioni, legali di Stefano Savi, sfregiato il 2 novembre 2015 per uno scambio di persona. Secondo la tesi della Procura, infatti, Levato e Boettcher lo colpirono scambiandolo con Carparelli, con cui la stessa Levato aveva avuto un incontro sessuale. Secondo l’accusa, lo scopo di Alexander e Martina nel lanciare acido era proprio quello di “cancellare l’identità” dei giovani con cui la ragazza aveva avuto rapporti per “purificarla” in vista della maternità.

Quello in corso di fronte all’XI sezione penale contro Boettcher è l’ultimo processo di primo grado per le aggressioni con acido del 2014. E si avvia a conclusione: la decisione del Collegio per Boettcher potrebbe arrivare già in un paio di udienze. Resta invece aperto presso il Tribunale per i minorenni il procedimento per l’adottabilità del figlio di Levato e Boettcher, nato il 15 agosto 2015, quando entrambi erano già detenuti. Oggi il piccolo vive in una comunità protetta, affidato ai servizi sociali del Comune. Il giudice minorile potrà decidere se affidarlo ai genitori naturali, ai nonni o a una famiglia esterna, dichiarandolo così adottabile. Decisiva sarà la consulenza tecnica degli psichiatri nominati dal Tribunale, che hanno choesto più tempo per consegnare la loro relazione, il cui deposito era inizialmente previsto per metà aprile.

 */ larepubblica /  Aggressioni con l’acido, il giudice dice no a Levato: non sarà interrogata contro Boettcher

Reina punta De Sanctis per il record di gol subiti

Non solo la fase offensiva

La Gazzetta dello Sport si concentra anche sulla difesa, diventata punto di forza di Maurizio Sarri: “La questione gol, tuttavia, riguarda anche quelli subiti. Dopo un inizio di stagione poco entusiasmante, Maurizio Sarri è riuscito a dare un’identità precisa anche al reparto difensivo, dove Raul Albiol e Kalidou Koulibaly stanno concedendo davvero poco agli avversari. Fin qui, Pepe Reina ha subito appena 23 reti ed è molto probabile che riuscirà a battere il record stabilito da Morgan De Sanctis al termine del campionato 2013, con 36 gol al passivo.

Hamsik: “A Palermo stavo male, in campo per Sarri”

Le sue parole…

Secondo Il Mattino, tra i mille meriti di Sarri c’è anche quello di aver risvegliato Hamsik che in campionato è sempre partito dal primo minuto, 29 volte su 29, mettendo insieme 2466′ e soltanto in 14 occasioni è stato sostituito: «Non ho dormito molto nella notte tra sabato e domenica a causa dell’influenza, con Sarri abbiamo deciso che avrei giocato fino a che avrei retto. Abbiamo dominato per tutta la gara, avremmo potuto vincere anche con un margine maggiore. La partita non è stata facile, loro erano molto concentrati sulla fase difensiva. Siamo felici di aver portato a casa altri tre punti».

Inter-Napoli, novità per i residenti in Campania

Ci sono novità per Inter-Napoli, match del 16 aprile che si giocherà a San Siro.

Ci sono novità per Inter-Napoli, match del 16 aprile che si giocherà a San Siro. Secondo quanto riferisce il sito ufficiale della società nerazzurra, i residenti in Campania potranno accedere allo stadio solo se in possesso di una tessera del tifoso, di qualsiasi squadra. Sarà riservato ai tifosi del Napoli il terzo anello blu al presso di 32€ per tagliando, in vendita presso i punti VivaTicket ed il sito internet VivaTicket.it.

FOTO ViViCentro – Lavori al Menti: ecco di cosa si tratta

Si lavora sul settore ospiti

Dopo l’ottimo risultato ottenuto dalle Vespe nell’ultimo turno di campionato a Catania, si lavora anche ad alcuni accorgimenti che riguardano l’impianto del San Marco. Infatti, secondo quanto raccolto in esclusiva, si lavora nel settore ospiti alla sostituzione della rete presente nella curva. Infatti, a causa dei problemi alla rete, nella scorsa partita interna contro l’Akragas, i tifosi ospiti sono stati collocati nel settore distinti.

ECCO IL NOSTRO SCATTO

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Se s’impone la politica della paura GIANNI RIOTTA *

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Politica della paura. Donald Trump potrebbe oggi fare un passo decisivo alle primarie repubblicane verso la Casa Bianca, mentre il socialista Sanders, dapprima ignorato anche dai migliori esperti come Nate Silver, darà filo da torcere a Hillary.

Politica della paura. In Germania la destra anti emigranti di Alternative für Deutschland mette alle corde la Merkel: gli esperti minimizzano dicendo che neppure dove Afd va più forte, Sassonia-Anhalt con il 24%, raggiunge la forza di altri schieramenti populisti, Trump negli Usa, la Le Pen in Francia.

Vero, ma le sottigliezze da seminario di alti studi internazionali non colgono la foga che anima le democrazie occidentali in questa vigilia di primavera, mentre il terrorismo squassa Turchia e Africa, Mario Draghi fatica a riaccendere il motore ingolfato dell’economia e la paura si impossessa di milioni di cittadini. Paura degli emigranti che «rubano lavoro», di posti di lavoro in fabbrica e in ufficio sostituiti da un software, di valori democratici che il mondo non solo non sogna più, come i dissidenti sovietici nei gulag della Guerra Fredda, ma disprezza stimandoli deboli e ammira invece la grinta di Putin – che annuncia, fiero e astuto, il «Missione Compiuta!» nella Siria devastata. La lunga intervista di fine mandato che il presidente Obama ha concesso al periodico «The Atlantic» conferma quanto grave sia l’anemia democratica. Di fronte ai suoi fallimenti Obama denuncia i leader alleati, dal britannico Cameron al francese Sarkozy, dimenticando che gli Stati Uniti dovrebbero guidare, non seguire di malavoglia, l’Occidente. Se i leader democratici sono stanchi, rassegnati, incerti, vanitosi e un po’ petulanti, come impedire a Trump e Le Pen da destra, Sanders e il leader laburista inglese Corbyn da sinistra, di illudere i cittadini con piani fiscali impossibili, politiche protezionistiche che non durerebbero una settimana, muso duro da una parte, pacifismo da ballate di Lennon dall’altra, inutili contro Isis, terrorismo e ambizioni geopolitiche di Mosca e Pechino?

C’è un recente saggio di economia del professor Robert Gordon che condensa le ansie del ceto medio e dei lavoratori perduti nella globalizzazione, «The rise and fall of American growth», (Ascesa e declino della crescita americana). Gordon calcola che, dopo un boom durato un secolo, crescita e produttività sono calate di netto dai tempi di Kennedy, rock and roll e American Graffiti. Dopo la crisi 2008 e la frenata dello sviluppo, il salario medio americano è di 50.600 dollari l’anno (stessa cifra, più o meno, in euro). Ma se gli americani che hanno oggi 30 anni avessero visto le buste paga crescere come i nonni che hanno ballato con Elvis Presley e i padri fan di Michael Jackson, dovrebbero avere per stipendio annuo quasi il doppio, $97.300. La corsa di Trump&Sanders, gemelli nemici, e dei loro emuli europei, la crescente diffidenza per i moderati, da Hillary Clinton ad Angela Merkel, è tutta qui. Un salario dimezzato è una speranza cancellata, vacanze, casa propria, laurea per i figli, pensione e sanità sicure. All’incertezza economica si accompagna il nichilismo di un mondo dove i regimi senza democrazia sembrano riscuotere più rispetto di Obama, Merkel, Cameron.

C’è oggi paura in America, come in Europa. Si teme violenza nei comizi delle primarie, in un Paese dove John e Bob Kennedy e il reverendo King sono stati uccisi, il governatore Wallace e Reagan feriti in attentati, ma questo umore livido non si nutre solo di intolleranza populista, è sostenuto anche dall’impotenza pavida dei leader moderati. Trump alla Casa Bianca, la Le Pen all’Eliseo, un cancelliere AfD a Berlino, non muteranno la dinamica del XXI secolo, i salari dimezzati tali resterebbero. Servirebbe perciò, in fretta, un piano – perfino il «Financial Times» parla ora di forme di «salario sociale» per chi non ha lavoro – per eliminare la folla crescente di esclusi ed arrabbiati. Abbiamo invece, diffusi, inerzia e rassegnazione, sentimenti contro cui ieri, con forza, ha voluto parlare il presidente Sergio Mattarella, rompendo il riserbo tradizionale e chiamando i leader eletti a non farsi prendere ostaggio dal populismo di «minoranze» guidando, con visione strategica, i loro Paesi. Mattarella ha ragione, e il tempo, in America e in Europa, stringe. Se non si reagisce alla primavera di tensione, l’autunno sarà di paura.

 

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CLASSIFICA – Mazzarri, Benitez e Sarri hanno una cosa in comune

Walter Mazzarri, Rafa Benitez e Maurizio Sarri hanno una cosa in comune

Walter Mazzarri, Rafa Benitez e Maurizio Sarri hanno una cosa in comune. Negli ultimi cinque anni sono riusciti tutti nell’intento di aver reso il Napoli la seconda miglior squadra d’Italia dietro solo alla Juventus dei record. Guardando alla classifica complessiva dal 2011 ad oggi, il Napoli ha totalizzato 344 punti grazie a 99 vittorie, 47 pareggi e 35 sconfitte. Davanti c’è solo la Juventus con 427 punti e soltanto 14 sconfitte in 181 partite. Gli azzurri guidano con il miglior attacco con 345 gol contro 342, ma non la miglior difesa con 106 gol subiti per la Juventus e 198 per il Napoli.

La trivella. MASSIMO GRAMELLINI

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La trivella. Un’agenzia di comunicazione ha coniato lo slogan per l’imminente referendum contro la perforazione dei fondali del Mare Adriatico a scopi petroliferi: «Trivella tua sorella».

La trivella. Per i carenti di immaginazione che necessitano dell’ausilio delle figure, la campagna pubblicitaria illustra lo slogan in rima baciata con l’immagine di una trivella che sovrasta la sagoma di una donna piegata a novanta gradi. La situazione, insomma, sta diventando drammatica. I sempre più frigidi maschi italiani, che mediamente non fanno l’amore dai tempi del governo Monti, sono ossessionati dal machismo a sfondo sessuale. Nel privato passano le notti a eccitarsi in rete su siti dove le donne recitano la parte di algide dominatrici e i maschi quella di feticisti anche piuttosto sfigati. Ma appena entrano in ufficio recuperano brandelli della virilità smarrita per riaffermare a parole un maschilismo da operetta che si esprime in battute e allusioni sessiste che creerebbero imbarazzo persino in un pischello di seconda media.

Pare di vederli, i «creativi» dell’agenzia, mentre si spremono le meningi nel tentativo di risultare simpatici e originali. Finché uno di essi – uno che magari davanti a una donna che gli piace si nasconderebbe nel ripostiglio per la paura – estrae lo slogan immaginifico. Nella patria del sesso non fatto, il sesso dissacrato diventa fonte inesauribile di ispirazione. L’importante è garantire un livello adeguato di beceraggine e ricordarsi di chiamarla umorismo. Quanto alla trivella, le sorelle possono stare tranquille: quella di certi maschi è arrugginita da tempo, come il loro buongusto.

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Jorginho, l’agente: “Interessa all’Arsenal ma vuole Napoli!”

Le sue parole: “Anche il Real ci ha fatto i complimenti”

Joao Santos, agente di Jorginho, ha parlato a Radio Kiss Kiss Napoli: “Il record di passaggi? Devo essere sincero, non sono affatto sorpreso. Conosco Jorginho da una vita, non ha fatto nulla di speciale. Va detto che in questo suo percorso di crescita Sarri e la squadra tutta lo hanno aiutato molto. La convocazione in Nazionale? So che il ct Antonio Conte ha la sua gerarchia. Vediamo se può inserirlo, non so quale posizione occupa oggi nella testa del commissario tecnico. Ad oggi, dico che è convocabile per gli Europei. Ed il ragazzo, ovviamente, ci spera. L’interesse dell’Arsenal? E’ così, è vero.  Sono arrivati, dopo la partita con il Palermo, anche i complimenti del Real Madrid. Solo complimenti, nulla di più. Ma fa piacere ricevere attestati di stima da uno dei club più prestigiosi al mondo. Per il futuro aspettiamo la fine del campionato: Jorginho vuole vincere lo Scudetto con il Napoli, è carico per queste ultime nove finali. Voglio ribadire il concetto per non essere frainteso: la sua priorità è e resta il Napoli. Ho visto in tv anche il Newcastle di Benitez: manca un calciatore con le sue caratteristiche. E ricordo che con Benitez Jorginho ha avuto tanto spazio. E’ riconoscente anche all’allenatore spagnolo, tra i due c’è tanta stima”.

Napoli da record: battuti anche Maradona e Benitez!

Alla fine sarà un successo

Questo Napoli è uno dei migliori di sempre con numeri da record: 64 punti in 29 gare il Napoli mai, in passato, li aveva fatti. Il Napoli di Maradona si era fermato a 18 partite vinte su 29 nel 1988 e nel 1989, quello di Benitez si era fermato ‘solo’ a 17. Guardando alle ultime nove gare, si possono superare gli 80 punti in campionato, ma non solo, anche i 104 gol messi a segno dalla rosa di Benitez.