A Radio Crc nel corso di “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto il procuratore sportivo Mario Giuffredi, agente tra gli altri di Luigi Sepe:
“Non è giusto vederlo solo come secondo di Reina. La società deve prendere una decisione una volta per tutte, prima gli ha fatto firmare un contratto importante e poi lo ha girato a diverse squadre. Bisogna fare chiarezza, Reina ha un altro anno di contratto poi bisognerà pensare al portiere del futuro e il Napoli dovrà prendere una decisione in merito: sarà Sepe oppure no”.
Sepe, l’ agente: “Il Napoli dovrà prendere una decisione una volta per tutte”
Il Tempo non Basterà: la personale di Mario Iaione a Castellammare di Stabia
Mario Iaione dal 15 aprile al 7 maggio in mostra alla Galleria Antiquaria Ferdinando IV
Sarà esposta da domani 15 aprile e fino a tutto il 7 maggio 2016, presso la Galleria Antiquaria “Ferdinando IV” al corso Vittorio Emanuele n. 5 a Castellammare di Stabia (Na), “Il Tempo non Basterà”, personale d’arte di Mario Maione, scultore napoletano contemporaneo.
L’evento, presentato lunedì scorso in conferenza stampa, è organizzato dalla Pro Loco Castellammare di Stabia in collaborazione con l’Azienda di Cura Soggiorno e Turismo e la Galleria Antiquaria Ferdinando IV con il patrocinio della Regione Campania, della Città di Castellammare di Stabia e dell’UNPLI Napoli.
In mostra 42 originalissimi pezzi in creta che raffigurano maschere e volti che interpretano il presente secondo Iaione, attento osservatore dei cambiamenti socio culturali dei nostri tempi, i cui lavori sono spesso intrisi di citazioni che rimandano alle composizioni di artisti che hanno fatto grande il passato artistico nazionale ed internazionale.
“Il Tempo non Basterà” è un nuovo ciclo di sculture in cui l’artista proietta il visitatore nell’immaginifico viaggio delle inquietudini, “che si rincorrono alla ricerca di strade le quali formano volti tratteggiati da linee rette e angoli, per poi ritrovare curve e profondi fori, sorrisi ermetici e coperti da veli”.
Una nuova antologia di opere, dunque, dove ogni scultura è il frutto della precedente esperienza di creazione, in un mosaico di sentimenti all’apparenza confusi ma invece indissolubilmente legati, che proiettano l’osservatore in un vortice di emozioni nuove e alla riscoperta di sensazioni che, probabilmente, non avrebbe mai pensato di provare.
“Quando lavoro non mi prefiggo mai uno scopo preciso – spiega Mario Iaione – la scultura ha un principio d’inizio, quindi si costituisce pian piano, gesto dopo gesto, evolvendo in un assembramento di parti che anelano la ‘forma compiuta’, raggiunta la quale l’opera può dirsi completa. Amo quei visi che scaturiscono dalla creta – continua l’artista – così come le emozioni che sono in grado di suscitare: è realtà che origina realtà, un mondo che si genera e si rinnova da sé”. E le sculture di Iaione, non a caso, non hanno quasi mai occhi, “perché, svela l’artista, cercano qualcuno che le osservi e abbia la sua personalissima esperienza sensoriale mentre io sono lì, a guardarlo nella sua maschera di emozioni”.
Due i momenti salienti dell’esposizione: la mostra d’arte, che sarà inaugurata domani sera alle ore 18.30 alla presenza dell’artista e in cui è previsto anche la live performance del cantautore polistrumentista Carlo Contocalakis, e il laboratorio artistico che l’autore terrà durante il periodo di esposizione per avvicinare il pubblico a questa particolarissima forma d’arte e alle sue tecniche di creazione e modellamento.
L’ingresso è gratuito, dal lunedì al sabato, dalle ore 17.00 alle ore 20.30.
In mostra anche e per la prima volta esposta al pubblico l’opera “prima” dell’autore, un “Pulcinella” realizzato in sole due copie all’età di dodici anni il cui “gemello” è possibile visionare al Museo Nazionale del Pulcinella di Acerra unitamente ad altre sculture dell’artista.
Ma la più famosa tra le maschere napoletane è anche sicuramente il filo conduttore di una esperienza di ricerca artistica ultra ventennale di questo ex “ragazzo di bottega”, unico allievo per oltre un quinquennio del grande maestro Lello Esposito, cresciuto tra le antiche stradine della Vomero di un tempo, che oggi presenta il suo personalissimo Pulcinella “estremizzato” più che “modernizzato”, a rappresentazione della nostra contemporaneità e nelle cui trasfigurazioni, tra squarci e fratture, fuoriescono le anime enigmatiche dell’uomo moderno tormentato da dubbi e paure a sempre e inesorabilmente alla continua e affannosa, quanto inutile, rincorsa del tempo, che non basterà.
“Napoli produce delle vibrazioni che non sono presenti in nessun’altra parte del mondo – dichiara Luigi Coppola presidente Pro Loco Castellammare di Stabia – perché il napoletano e soprattutto l’artista napoletano, è abituato a convivere con i millenni di storia che lo accompagnano da sempre e nelle sculture di Iaione possiamo ritrovare forte questo legame col passato quando abbiamo i flash vivi, per esempio, delle bellissime citazioni del “Cristo Velato” del Sammartino ed anche quelli che ci invece ci richiamano al Picasso e al Fontana, a testimonianza di quanto le radici locali e territoriali possano essere sempre fonte di profonda ispirazione e continua riscoperta”.
In agenda:
– Vernissage mostra d’arte scultorea di Mario Iaione e live performance Carlo Contocalakis venerdì 15 aprile ore 18.30 Galleria Antiquaria “Ferdinando IV”, Corso Vittorio Emanuele n° 5, Castellammare di Stabia (Na
– Esposizione dal 15 aprile al 7 maggio 2016, dal lunedì al sabato ore 17.00 – 20.30. Ingresso Gratuito.
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- MARIO IAIONE
SCULTORE CONTEMPORANEO BIOGRAFIA
Mario Iaione nato a Napoli nel 1977, ha nutrito sin da piccolo la passione per il disegno e la scultura. Ha frequentato per poco tempo e con grande discontinuità l’Istituto d’arte di Napoli. Poi è stato per oltre 5 anni l’unico allievo di Lello Esposito. Alla fine del suo apprendistato ha impiantato un personale laboratorio, nel quale per diversi anni si è mossa la sua creatività, a partire dalla tipica maschera pulcinellesca partenopea, rivisitandola successivamente in maniera molto creativa ed originale, “superandola”. Ha operato intensamente sul terreno dell’artigianato e delle opere su commissione. I suoi lavori si possono attualmente visionare al Museo Nazionale del Pulcinella di Acerra, nello studio del Cardinale Sepe, di Valentina Stella, del giudice Donato Ceglie e di tante altre personalità, collezionisti prestigiosi sparsi in Italia e nel mondo. Sulla sua opera hanno scritto vari esperti e studiosi. Recentemente si è occupata dei suoi lavori la rivista “L’espresso napoletano” diretta dal dr. Rosario Bianco, anch’egli convinto estimatore dell’arte di Mario Iaione.
Recensione del prof. Luigi Caramiello
Mario Iaione “si interroga sul senso dell’essere al mondo, quindi sul meccanismo che sovrintende alla costruzione dell’identità. Le sue opere sono “immagini”, trasfigurate plasticamente e splendidamente, pezzi di un incubo, visioni, intraviste su uno specchio in frantumi. Le lacerazioni e le prigioni dell’io, rivelate mirabilmente dalla sua scultura, mettono in scena la tragedia vissuta da ogni individuo.
Questa condizione, ancorché sublime, é, irrimediabilmente, coscienza della separazione dal mondo, consapevolezza della finitudine, e quindi ineluttabile disagio, sofferenza, dolore. Ma, questa lacerazione originaria, questa frattura primigenia, terribilmente umana, è anche una finestra aperta sull’infinito e sul mistero della vita. Il gesto estetico di Iaione è tangibilmente violento, brutale, come può esserlo, da sempre, qualsiasi rappresentazione che faccia seriamente i conti con il reale. Eppure questo discorso, così tecnicamente efficace, chiaro, concreto, esplicito, non rinuncia a farsi meta-discorso, ad evocare domande profonde, sulle molteplici facce dell’arte, sulla sua energia emozionale, sull’elemento “spirituale” che da essa promana e dal quale essa, da sempre, trae alimento”
Prof.LUIGI CARAMIELLO
Presso l’Università di Napoli
Federico II
Simone Vicidomini. Poche speranze per l’Ischia contro le Vespe.
Le sue parole in esclusiva
Nel corso della trasmissione di ViViRadioWeb, Il Pungiglione Stabiese, abbiamo ascoltato un amico, nonché giornalista e corrispondente per la nostra testata, Simone Vicidomini.
Ecco le sue dichiarazioni:
Sabato si affrontano Ischia e Juve Stabia. La compagine isolana, rilegata in piena zona play-out, è reduce dalla disfatta interna contro il Monopoli: Si, l’Ischia è ormai obbligata alla disputa dei play-out e ha il morale sotto i tacchi. Contro il Monopoli la squadra è apparsa priva di idee nella fase di impostazione del gioco, poco concentrata in difesa e senza mordente in attacco. È un momento delicato, spero che si possa salvare la categoria, conquistata dopo 15 anni di militanza in campionati interregionali. Sarà difficile strappare almeno un punto contro la Juve Stabia che, dopo il successo sofferto contro il Messina ha posto virtualmente fine al discorso salvezza.
Appena sette punti conquistati dopo il giro di boa, qual è Il morale della piazza: In questo momento i tifosi sono amareggiati, la squadra non è seguita. Si sono inclinati i rapporti con la società per tanti fattori. Innanzitutto la tifoseria contesta le scelte sbagliate di inizio stagione riguardo la costruzione dell’organico e gli illusori proclami ambiziosi del Presidente Napolino e dei suoi soci. Tante mancate promesse, hanno addirittura allontanato la squadra dal territorio e trasferito a Napoli l’intero settore giovanile. I tifosi hanno “gettato la spugna” e come se non bastasse, la squadra si è ulteriormente indebolita nella sessione invernale di calciomercato.
L’allenatore Bitetto, è stato esonerato dopo un promettente avvio di stagione. In molti lo rimpiangono: Si, purtroppo il tecnico è stato esonerato per la discontinuità di rendimento in termini di risultati, e sopratutto per la sua timidezza e il poco feeling con la piazza. Va detto però che aveva dato un’impronta di gioco alla squadra. Di male in peggio poi, sotto la gestione Di Costanzo. Nulla togliere al tecnico romano, ma evidentemente non era lui l’uomo adatto per ripartire, visto che la squadra è stata travolta da una crisi di identità, e in confusione totale in fase di impostazione tattica. Pochissimi punti racimolati, ha vinto solo la sfida contro il Catania qui al Mazzella, più per demerito degli etnei che meriti propri, e tra l’altro il susseguente esonero di Pancaro ne è stata la conferma. Poi il nulla, anche con il successivo ritorno di mister Porta, la squadra non è mai pervenuta, eccezion fatta per le convincenti prestazioni in trasferta a Benevento e a Foggia dove meritava di portare a casa almeno un risultato positivo.
Un tuo commento sul ritorno di mister Porta: In molti non hanno visto di buon occhio, manifestando apertamente il proprio disappunto anche usando toni offensivi nei suoi confronti domenica scorsa contro il Monopoli. Mi sento di dire che non ha colpe in questo momento, si è messo in gioco e proverà a centrare l’obiettivo salvezza. La squadra si esprime meglio in trasferta, in casa, non riesce ad affrontare l’avversario col piglio giusto, e palesa difficoltà in fase realizzativa. Non mancano i rimpianti, si poteva ottenere qualcosa in più contro squadre appagate e poco motivate. Esmpio lampante fu la disfatta contro la Paganese, l’undici di Grassadonia vinse con merito pur senza stimoli di classifica. La squadra gettò alle ortiche l’ approccio alla gara e l’ ennesima occasione in chiave salvezza per cercare di evitare la lotteria dei playout. Dispiace dirvi che questa è l’Ischia più scarsa degli ultimi quattro anni, mancano le idee e un metronomo sulla mediana in fase di impostazione. È andato via Izzillo uno dei perni del centrocampo, che insieme a Calamai facevano la differenza, e non sono stati degnamente rimpiazzati. Peccato perché si poteva virare su nuova linfa puntando sui giovani già affermati in questa categoria.
Qualche news sulla formazione dell’Isola Verde: Il tecnico, come suo solito, scioglierà i suoi dubbi solo dopo la rifinitura, e rende quasi impossibile pronosticare l’undici titolare. In dubbio Iuliano, il portiere ha avuto uno stiramento contro il Monopoli, a questo punto potrebbe rigiocare il suo vice, l’ex di turno Modesti. Credo che tatticamente sarà riproposto il 4-3-3. In difesa Florio a destra, Van Dam in coppia centrale con Moracci e Bruno per l’out di destra a comporre il pacchetto difensivo. A centrocampo dovrebbe recuperare Spezzani, in ballottaggio con Palma; ai lati Porcino a destra e Di Vicino che verrà impiegato a sinistra. Rubino in attacco è sulla via del recupero insieme a Pepe e probabilmente saranno convocati entrambi, con Kanoutè, Armeno e Gomez, sicuri di una maglia da titolare.
Armando Mandara
ESCLUSIVA – Montezine: “Napoli nel mio cuore: dai miei gol all’infortunio. Scudetto? Sarà dura…”
Le sue parole in esclusiva
Il Napoli giocherà sabato sera alle 20:45 contro l’Inter. Resta in corsa ancora per lo scudetto, anche se a sei punti di distacco dalla Juventus, gli stessi di vantaggio sulla Roma terza. Ne abbiamo parlato, in esclusiva, con Fabio Cesar Montezine, ex azzurro:
Fabio, ti aspettavi un Napoli così bello ad inizio stagione?
“Sapevo che il Napoli aveva un organico abbastanza importante ma non pensavo che potesse fare un campionato strepitoso come sta facendo anche per l’allenatore”.
Higuain, l’uomo in più, ma il bel gioco è l’arma più importante
“Credo che Sarri abbia tanti meriti. Ha saputo dare una giusta identità e grinta oltre che continuità che fa di questa squadra una marcia in più. Higuain è l’uomo in più, però supportato da una squadra ben bilanciata e di grandi valori”.
Lorenzo Insigne sta facendo una gran bella stagione: un talento tutto napoletano…
“Mi fa tanto piacere che un napoletano stia facendo benissimo con la maglia azzurra. Pensavo che non potesse tornare ai suoi livelli dopo l’infortunio, ma oggi è fiore all’occhiello di questa squadra e sarà importante anche per la Nazionale”.
Scudetto si o no, ci sono 6 punti di distacco…
“Sappiamo tutti che sarà difficile: si dipende da altri fattori e non solo da se stessi. Si dovrà fare il meglio fino alla fine della stagione e confermare almeno il seocondo posto. Mai dire mai, magari la Juventus avrà qualche passo falso”.
A Napoli sei arrivato nel 2001, poi il fallimento e la nuova era De Laurentiis. Cosa è accaduto, perchè non sei rimasto?
“Sono stato sfortunato perchè quando c’è stato il fallimento, mi ero da poco operato al ginocchio. Con l’arrivo di De Laurentiis non è stato raggiunto l’accordo. Mi è dispiaciuto tanto. Sono rimasto in Campania, andai all’Avellino e terminai la riabilitazione. Vincemmo il campionato di C, proprio contro il Napoli, tante volte il destino…”
80 partite e 8 gol con la maglia azzurra: quale ricordi di più?
“Un po’ tutti, ne ho fatti pochi ma belli. Quello che ricordo di più è stato quello con il Vicenza al San Paolo: non andavamo bene in campionato e fu importante per la squadra”.
Sei in Qatar da tanti anni, un po’ la tua seconda casa…
“Sono quasi 11 anni che sono in Qatar: sto bene qui, anche la mia famiglia si trova bene. L’Italia, però, resta sempre l’Italia e quando ho qualche giorno, vengo sempre a Napoli”.
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Salento, sindaco e giunta a processo per 40 euro di contributo a un indigente: “L’iter è stato aggirato”
La vicenda riguarda il Comune di Melissano. La spesa sarebbe stata giustificata da una falsa attestazione, a cui gli assessori avrebbero dato poi il placet con una delibera finita anch’essa sotto accusa
Un sussidio da 40 euro a una persona indigente assegnato senza rispettare le procedure: nel Salento finiscono sotto processo il sindaco di Melissano, Roberto Falconieri, e tre quarti della sua giunta. Rinviati a giudizio con l’accusa di abuso d’ufficio anche il vicesindaco Giovanni Caputo, Cosimo Marino (Lavori pubblici) e Giuseppe Macrì (Politiche sociali), accusati di avere adottato una delibera per concedere a titolo d’urgenza un contributo economico a una persona che lo aveva richiesto, ma senza seguire il complesso iter amministrativo. La notizia è stata riportata dal Nuovo quotidiano di Puglia.
Davanti al gup Giovanni Gallo sono comparsi anche due funzionari pubblici: il responsabile del servizio Economato, Daniele Scarlino, e quello del servizio Affari generali (oggi in pensione), Luigi Giorgio Caputo, ai quali vengono contestate ipotesi di falso. Assolto invece l’ex segretario generale Giancarlo Ria, che aveva chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. Ai due funzionari il pm Emilio Arnesano ha contestato il reato di falso per avere prelevato dalle casse comunali la somma di 40 euro per consegnarla a un cittadino che ne aveva fatto richiesta, ma aveva ottenuto un diniego all’esito della normale procedura di verifica.
L’uscita di quel denaro sarebbe stata giustificata da una falsa attestazione, a cui gli esponenti politici della giunta comunale avrebbero dato poi il placet con una delibera finita anch’essa sotto accusa. Al vaglio del giudice è finita anche un’altra delibera firmata dal vicesindaco dell’epoca, che attestava la sua partecipazione alla riunione dell’esecutivo in cui è stata esaminata la pratica relativa al cittadino favorito con il sussidio da 40 euro e che – secondo la Procura – riguardava invece la pratica di un’altra persona.
vivicentro.it-sud-cronaca / larepubblica / Salento, sindaco e giunta a processo per 40 euro di contributo a un indigente: “L’iter è stato aggirato” di CHIARA SPAGNOLO
SS Juve Stabia: le vespe costrette a cercare un altro alveare?
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della SS Juve Stabia in merito alla vicenda dell'(in)utilizzo del campo sportivo Romeo Menti
Arabia Saudita e Francia di Hollande – Gli alleati della vergogna
Il presidente Al Sisi scagiona i servizi segreti da ogni responsabilità nel caso Regeni Forte, nella sua chiusura, di nuovi accordi economici, militari e strategici con l’Arabia Saudita e la Francia di Hollande. Adesso i rapporti di forza tra Italia ed Egitto sono mutati. E la partita rischia di umiliarci
DA OGGI, la strada che porta alla verità su Giulio Regeni, si fa ancora più stretta. E quel che è peggio, in undici settimane, tante ne sono trascorse dal 3 febbraio, il nostro governo sembra aver definitivamente perso la leva, gli argomenti e l’attimo utili a convincere il Cairo che l’occultamento della verità sarebbe costata al regime un prezzo infinitamente superiore al suo svelamento. Le acque, fino a ieri quantomeno agitate, si sono richiuse.
Nel giorno in cui la Procura di Roma firma la richiesta di rogatoria (dovrebbe partire oggi) con cui si torna a chiedere all’Egitto ciò che l’Egitto ha annunciato di non voler consegnare (tabulati telefonici, prove forensi, accertamenti tecnici), Al Sisi scagiona pubblicamente gli apparati di sicurezza del Paese da ogni responsabilità, quale che sia, nell’omicidio, ricomponendo, ammesso vi sia stato, il conflitto interno al regime. Nel merito, riporta le lancette dell’affaire al suo giorno uno, riproponendo la screditata pista della “criminalità organizzata” (cara al potente ministro dell’Interno Magdi Abdel Ghaffar e al generale Khaled Shalaby), per giunta tornando provocatoriamente ad associare la morte di Giulio alla scomparsa a Roma di un cittadino egiziano in circostanze affatto misteriose. E la mossa non è casuale, perché figlia di una ritrovata forza data dalla chiusura negli ultimi giorni di nuovi accordi economici e strategici con l’alleato Saudita e dall’imminente firma di nuove commesse, militari e non solo, con la Francia di Hollande.
Il Presidente egiziano Abd al-Fattah al-Sisi è oggi libero dalla minaccia concreta e imminente di isolamento internazionale che, ancora una settimana fa, sembrava allungarsi sul regime. Il consueto balbettio dell’Europa, il silenzio di Palazzo Chigi, che dopo il richiamo dell’ambasciatore a Roma per consultazioni, non ha evidentemente ancora in testa come e fin dove spingere la sua annunciata «pressione proporzionata », hanno convinto Al Sisi ad andare a leggere le carte italiane prima che qualcuno andasse a leggere le sue. Gli accordi commerciali e finanziari per 16 miliardi di dollari stipulati nei suoi cinque giorni di visita al Cairo dal sovrano saudita Salman Ben Abdel Aziz, con la chiusura della decennale contesa sulle due isole nel Mar Rosso di Sanafir e Tiran (occupate in passato da Israele, quindi riconquistate dall’Egitto e ora riconosciute territorio Saudita), non solo danno ossigeno alle casse del regime, ma gli consentono di avere una solida linea di credito con cui chiudere affari e nuove commesse di armi con la Francia.
Il 18 aprile, Hollande sarà infatti al Cairo e, a dispetto della lingua della diplomazia e delle rassicurazioni che il “dossier Regeni” è nell’agenda degli incontri con Al Sisi, nonostante la mobilitazione delle Ong francesi, si prepara a chiudere nuove commesse per la fornitura di armamenti (oltre 1 miliardo di euro per la fornitura di 6 corvette, che si sommano agli 8,2 miliardi già incassati per la vendita di 24 caccia multiruolo Rafale e due portaelicotteri classe Mistral, originariamente destinate alla Russia di Putin e quindi dirottate sul Cairo dopo le sanzioni), nonché una trentina di accordi commerciali e almeno una decina di protocolli di intesa utili a far salire gli scambi commerciali tra i due Paesi (oggi fermi a 2,5 miliardi di euro) che inietteranno altro cemento nelle fondamenta del regime militare.
Nel rinsaldato triangolo Cairo- Riad-Parigi, il Presidente Abd al-Fattah al-Sisi, ha insomma ora buon gioco a degradare «l’irritazione italiana» e la «richiesta di verità» del nostro Presidente del Consiglio a una pistola scarica. E si prepara a incassare lo spettacolo di debolezza che di qui a prossimi giorni — Gentiloni è ancora in attesa di “lumi” da Renzi sul da farsi — produrrà la «proporzionalità» delle misure annunciate da Roma. Non fosse altro perché appariranno all’opinione pubblica egiziana, ma soprattutto italiana, non solo irrilevanti sotto il profilo del potenziale “danno” al Regime, ma persino “tardive”.
Fino a ieri sera, infatti, la linea immaginata da Palazzo Chigi era quella di continuare a tenere agganciate le nostre mosse diplomatiche al corso dell’inchiesta giudiziaria, e dunque di attendere un nuovo “no” egiziano alla rogatoria della Procura di Roma che oggi partirà per il Cairo, prima di far seguire al «richiamo dell’ambasciatore per consultazioni» un qualsiasi nuovo segnale. È ragionevole pensare che la rumorosa mossa di Al Sisi obblighi ora il Governo a un cambio di programma. Con una certezza, tuttavia. Da ieri, i rapporti di forza con il Cairo, sono mutati. E il generale Abd al-Fattah al-Sisi, da militare quale è, sa quanto contino. Palazzo Chigi gli ha offerto in queste undici settimane un vantaggio in cui probabilmente non sperava. Il tempo. Lo ha utilizzato per ridefinire i termini di una partita che poteva travolgerlo e, al contrario, rischia oggi di umiliarci.
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Auriemma: “Anche domani Sarri diserterà la conferenza stampa”
Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport in merito al momento attuale del Napoli
“La squadra da un lato, nel suo religioso silenzio (anche domani Sarri diserterà la conferenza prepartita, aspettando la sentenza della Corte d’Appello sul caso Higuain, attesa nel primo pomeriggio), dall’altro invece la società guarda già al futuro. Ieri il presidente De Laurentiis ha rotto momentaneamente il silenzio stampa per presentare il ritiro estivo del Napoli che si svolgerà per il sesto anno di fila a Dimaro-Folgarida (in Val di Sole) dove, su richiesta di Sarri, l’amministrazione sta allestendo anche un secondo campo in erba. Si lavorerà dal 9 al 30 luglio, se la squadra chiuderà il campionato al secondo posto, diversamente l’inizio del raduno sarà anticipato al 3 luglio. Domanda: ma a Dimaro ci saranno anche Sarri e Higuain? Con le risposte di ieri il presidente ha blindato il bomber argentino e ha virtualmente fatto valere l’opzione sul rinnovo dell’allenatore”
E’ Klaassen primo obiettivo per il centrocampo
I dettagli sulle trattative
Il nome di Davy Klaassen dell’Ajax è entrato nei radar della dirigenza del Napoli da tempo. Andrè Gomes rappresenta una bella suggestione, ma va coltivata e non sarà così facile. De Roon dell’Atalanta ha dimostrato carisma e geometria e Giuntoli lo segue, ma al Napoli manca un vice Callejon e Raschica del Vitesse rappresenterebbe una valida alternativa. In attacco piace Lapadula del Pescara. Questi i movimenti di Giuntoli secondo il Corriere dello Sport.
Napoli-Bologna, la prevendita va a gonfie vele
I dettagli
Altri tremila biglietti venduti e in vista della partita di martedì con il Bologna è già stato sfondato il muro dei diecimila spettatori. Martedì il dato parlava di novemila spettatori, abbonati compresi, mentre ieri è stata toccata quota dodicimila. Questi i prezzi dei biglietti: Tribuna Posillipo 60 euro; Tribuna Nisida 45 euro; Distinti 35 euro; Tribuna Family 10 euro (ridotto 5 euro); Curve A e B 20 euro. Per i possessori di Tessera del tifoso, Club Azzurro Card, e Fidelity Card è possibile acquistare i tagliandi anche online (info su sscnapoli.it). Per quel che riguarda la trasferta di sabato a Milano, invece, sono duemila i biglietti del settore di San Siro riservato agli ospiti già taccati (Terzo Anello Blu, al costo di 30 euro). Allo stadio, però, sono attesi più o meno cinquemila sostenitori azzurri.
Part-time agevolato, le simulazioni: come cambia la busta paga
Un lavoratore da circa 19mila euro netti all’anno, che si trasformasse in part-time al 60%, vedrebbe ridursi lo stipendio a 15.200 euro grazie al contributo di oltre 2.300 euro versato dall’azienda. Lo Stato, invece, verserebbe per lui 3.300 euro di contributi figurativi
MILANO – Come cambierebbe la busta paga dei lavoratori dipendenti del settore privato che decidessero – d’accordo con la propria azienda – di stipulare il “contratto a tempo parziale agevolato” e ridurre l’orario negli ultimi anni prima della pensione? Una simulazione realizzata dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro delinea l’impatto del decreto firmato ieri dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Secondo le prime stime, la platea potenziale è di quasi 400 mila lavoratori, ma per i sindacati lo strumento rappresenta il classico “pannicello caldo” e non risolve il problema della flessibilità (oltre a escludere di fatto, come mette in evidenza la Uil, le donne). Per alcuni addetti ai lavori rischia in effetti di essere una soluzione troppo onerosa per i lavoratori e poco conveniente per le aziende, piuttosto interessate a procedere con piani di pre-pensionamento per alleggerirsi del personale vicino all’uscita. Ecco, allora, alcuni casi concreti.
Se un lavoratore con uno stipendio annuo lordo di 25mila euro (18.936 euro netti, 1.456 per tredici mensilità) si trasformasse in un part-time al 60%, vedrebbe comparire all’ultima riga della sua busta paga la cifra di 15.208 euro (1.169 euro al mese). Gli sarebbero cioè riconosciuti 12.827 euro come quota della retribuzione “tagliata” in base al nuovo orario, ai quali vanno sommati 2.381 euro di contributo del datore di lavoro. Quest’ultimo, infatti, riverserebbe in busta paga esentasse i contributi previdenziali dovuti per la porzione di orario non lavorato. Per la società, il costo di questo lavoratore sarebbe di 22.839 euro (dagli oltre 34mila di costo full-time), mentre lo Stato si sobbarcherebbe un impegno di 3.300 euro di contributi figurativi. Una voce che assicura al dipendente di non limare la sua futura pensione, che sarà la stessa che avrebbe percepito continuando a lavorare a tempo pieno. Se si considera che la legge di Stabilità finanzia l’agevolazione con 120 milioni per il 2017, in questo caso lo Stato potrebbe farsi carico di circa 36mila richieste (una stima al ribasso, perché nel mentre le uscite per pensionamenti potrebbero ridurre gli esborsi complessivi).
Se lo stesso reddito lordo (25mila euro) accedesse a un part-time al 50%, il quadro si modificherebbe: il suo stipendio netto annuo scenderebbe poco sotto 14.200 euro, mentre il contributo a carico dell’azienda salirebbe a circa 3mila euro. Per l’azienda il taglio della remunerazione sarebbe comunque predominante e abbasserebbe il costo del lavoratore a circa 20mila euro, mentre lo Stato dovrebbe far fronte a 4.125 euro di contributi figurativi.
Infine, tenendo ferma la percentuale di orario al 50% e modificando il parametro dello stipendio, si possono fornire altri esempi: uno stipendio lordo di 35mila euro diventerebbe un netto di 18.562 euro (1.427 euro per tredici mesi), salendo a 45mila euro annui il dimezzamento dell’orario porterebbe a un reddito netto di 22.780 euro.
In tabella, il reddito annuo lordo di partenza e le ipotesi di modifica della busta paga in base alla % di part-time,
con l’indicazione della quota di contributo a carico dell’azienda e del costo per lo Stato legato al versamento dei contributi figurativi:
| REDDITO ANNUO LORDO | % PART-TIME | REDDITO ANNUO NETTO | (MENSILITÀ PER 13) | CONTRIBUTO AZIENDA | COSTO PER LO STATO |
|---|---|---|---|---|---|
| 25000 | 60 | 15.208,11 | 1.169,9 | 2.381 | 3.300 |
| 50 | 14.198,98 | 1.092,2 | 2.976,25 | 4.125 | |
| 45000 | 60 | 24.184,24 | 1.860,3 | 4.285,8 | 5.940 |
| 50 | 22.780,23 | 1.752,3 | 5.357,25 | 74.250 | |
| 80000 | 60 | 37.933,66 | 2.918,0 | 7.619,2 | 10.560 |
| 50 | 35.740,27 | 2.749,3 | 9.524 | 13.200 | |
| 100000 | 60 | 45.933,81 | 3.533,4 | 9.524 | 13.200 |
| 50 | 43.235,35 | 3.325,8 | 11.905 | 16.500 |
Fonte: Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
vivicentro.it-economia / larepubblica / Part-time agevolato, le simulazioni: come cambia la busta paga di RAFFAELE RICCIARDI
Il sogno scudetto resta tale, ma c’è un doppio traguardo da raggiungere
I dettagli
Raffaele Auriemma scrive su Tuttosport: “Facciamo finta che davvero sia possibile. Lo scudetto, certo, quel triangolo tricolore che da 4 anni di fila resta cucito a doppio filo sulle maglie della Juventus, è ancora una sensazione aperta al Napoli. Una sensazione, non di certo un’ipotesi concreta, anche se l’aritmetica non condanna gli azzurri ad un finale di campionato sprovvisto di adrenalina. Di più non si può, se davanti (e con 6 punti di vantaggio) ti ritrovi da ormai 8 giornate una squadra che ha vinto 21 delle ultime 22 partite: chiunque altro, qualche gara in più l’avrebbe pareggiata, pure se le avesse giocate tutte con formazioni di categoria inferiore. Allora, come fare per tenere stimolata l’endorfina azzurra? La molecola della felicità oggi viene trascinata nell’organismo del Napoli da un doppio traguardo: raggiungere quanto prima la certezza di partecipare alla prossima Champions League e la possibilità di centrare una serie di record storici”.
“Andiamocela a riprendere”, Chiavelli e Giuntoli a rapporto da De Laurentiis
La Repubblica scrive su De Laurentiis che ieri ha presentato il ritiro estivo di Dimaro a Castel Volturno
“Tutti a rapporto (excursus cinematografico) dal “boss”. Aurelio De Laurentiis ha trascorso la giornata di ieri nella sede di Castel Volturno, approfittando della presentazione ufficiale del ritiro estivo per fare il punto della situazione con i suoi collaboratori. Il briefing presidenziale ha coinvolto l’ad Chiavelli, il responsabile “sales e marketing” Formisano, il ds Giuntoli e il direttore amministrativo Saracino: mobilitati a 360’ gradi per le grandi manovre che attendono il club, nella gradevole ottica del sempre più imminente ritorno in Champions. «È una manifestazione obsoleta: in cui arrivano in fondo sempre le stesse squadre e non c’è mai un ricambio di protagonisti. Ma nelle ultime due stagioni c’è mancata molto e adesso è arrivato il momento di riprendercela ». Parola di numero uno (azzurro), deciso a scendere in campo pure di persona per blindare il secondo posto in classifica. La disponibilità economica c’era, insomma. E con la Champions in tasca sarà ancora maggiore. Motivo in più per blindare in fretta l’happy end. E vivere tutti felici e contenti”
Da Caceres a Conti, Giuntoli pronto a puntellare la difesa
I dettagli
Cristiano Giuntoli è già al lavoro per la prossima stagione. Martin Caceres è un nome che piace, il suo contratto è in scadenza, ma dipenderà molto dalle condizioni fisiche. Si è parlato con l’Atalanta di Marco Sportiello, ma occhio anche a Gollini. Il Napoli vanta un’opzione morale per Andrea Conti, esterno destro dell’Atalanata, mentre al centro rimane aperta la pista Mammana, senza escludere un ritorno di fiamma per Maksimovic del Toro. Lo riferisce il Corriere dello Sport.
50ma VINITALY, VINTA LA SFIDA DELLA QUALITÀ
50ma VINITALY. Chiude oggi a Verona, dopo quattro giorni, la 50ª edizione del Salone dedicato a vini e distillati
PIANO INCOMING E SUCCESSO DEL PADIGLIONE DEL VINO A 50ma VINITALY EXPO TRAINANO GLI ESTERI 130MILA OPERATORI, DEI QUALI 50MILA DA 140 PAESI CON 28MILA TOP BUYER ACCREDITATI BENE ANCHE IL ‘FUORI SALONE’ VINITALY AND THE CITY CON 29MILA PRESENZE
Nella top ten dei buyer esteri in crescita Stati Uniti (+25%), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+ 21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18 per cento).
Verona, 13 aprile 2016 – In crescita buyer e affari, con visitatori sempre più qualificati. È la cifra di Vinitaly 2016 che chiude oggi con130mila operatori da 140 nazioni e ha visto superare lo storico record di 100mila metri quadrati netti espositivi, prima rassegna al mondo per superficie con più 4.100 espositori da più di 30 Paesi. Quasi 50mila le presenze straniere, con 28mila buyer accreditati dai mercati internazionali in aumento del 23% rispetto al 2015, grazie al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly e del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy (www.vinitaly.it).
Il fuori salone Vinitaly and the City ha registrato 29mila presenze, interpretando la strategia di diversificazione dell’offerta per gli operatori professionali a Vinitaly, da quella rivolta ai wine lover, appassionati e giovani con degustazioni, spettacoli ed eventi culturali nelle piazze del centro storico di Verona.
«L’obiettivo era quello di dare un segnale chiaro alle aziende espositrici e ai visitatori, per fare in modo che la 50ª edizione di Vinitaly fosse quella che proiettava la rassegna nei prossimi cinquant’anni – commenta il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese –. L’aver saputo mantenere la parola data e creare un format che ha soddisfatto in pieno le attese, sia per il wine business in fiera sia per il wine festival in città, con una edizione di Vinitaly and the City dai grandi numeri, è motivo di orgoglio e di impegno per migliorare ulteriormente il prossimo anno».
«Questa edizione è stata l’occasione, inoltre, per celebrare la storia di una manifestazione che da 50 anni promuove nel mondo il vino italiano e la sua cultura – continua Danese –. Per la prima volta, infatti, un Capo dello Stato ha inaugurato ufficialmente Vinitaly. Il Presidente Mattarella ha ricordato la funzione del Vinitaly quale “vettore e simbolo della qualità vitivinicola italiana, apprezzata nel mondo”, nell’ambito di un progetto di “internalizzazione e sostegno dell’export verso nuove aree di consumo”».
Vinitaly 2016 ha ricevuto lunedì la visita anche del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha discusso degli sviluppi delle vendite digitali del vino, insieme a Jack Ma, fondatore di Alibaba, il colosso dell’e-commerce cinese che proprio da Verona ha lanciato il 9 settembre la Giornata del vino in Cina. Con loro anche il ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, che nella giornata conclusiva ha organizzato in fiera il Forum dei ministeri europei dei principali paesi a vocazione vinicola.
«Da questa edizione emergono segnali interessanti sia dall’estero che dal mercato interno – spiega il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – confermando la capacità del Salone di interpretare le tendenze, mettere a frutto il lavoro di internazionalizzazione e capitalizzare esperienze importanti, come la realizzazione del Padiglione del Vino ad Expo 2015. In particolare, a questo Vinitaly, aumentano in modo significativo, ed in ordine di rilevanza quantitativa delle presenze, i buyer da Stati Uniti (+25%), Germania (+11%), Regno Unito (+18%), Francia (+29%), Canada (+30%), Cina (+130%), Giappone (+ 21%), Paesi del Nord Europa (+8%), Paesi Bassi (+24%) e Russia (+18 per cento). Dati positivi anche dal fronte interno, con gli operatori dal Centro e Sud Italia cresciuti mediamente del 15 per cento».
Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti più di 300 appuntamenti tra convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come ogni anno, le esclusive degustazioni, tra cui quella della Vinitaly International Academy che ha ricordato la figura di Giacomo Tachis, uno dei più grandi enologi italiani recentemente scomparso
In contemporanea a Vinitaly, si sono svolte come ogni anno, Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità (www.solagrifood.com), ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola (www.enolitech.it).
Sono stati 2.357 i giornalisti accrediti da 47 nazioni che hanno seguito la manifestazione.
La 51ª edizione di Vinitaly è in programma dal 9 al 12 aprile 2017.
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Il grosso dubbio Grassi, perché Sarri non lo ritiene pronto?
Il Corriere del Mezzogiorno si sofferma su Alberto Grassi
“Alberto Grassi, classe ’95, centrocampista e nazionale Under 21. E’ arrivato a Napoli a gennaio, minuti giocati: zero. Costo del cartellino: 9 milioni. L’infortunio nel primo allenamento lo aveva tenuto fermo per tre settimane, poi però sono passati due mesi e Grassi resta il talento della panchina se non addirittura della tribuna. Il dubbio Grassi diventa grosso se in campo di tanto in tanto gli viene preferito Chalobah, centrocampista inglese in prestito dal Chelsea. Sarri non lo ritiene pronto? De Laurentiis non sa ma insiste: «Se compro i giovani poi deve arrivare il loro turno». Chiaro”
Ingaggio più alto e niente clausole: sarà il nuovo contratto di Sarri
Secondo quanto riferito dall’edizione odierna de Il Mattino
A fine campionato s’incontreranno De Laurentiis e Sarri per discutere di programmazione, dopo aver tracciato il bilancio di quello che è stato fatto in questa stagione. E si parlerà anche del contratto. Tutto già stabilito, dall’ingaggio base ai premi: per il primo anno la parte fissa è 700mila euro, il bonus Champions prevede il raddoppio dell’ingaggio, la vittoria dello scudetto un milione in più. Alla luce dell’ottima sua prima stagione sulla panchina azzurra l’accordo stesso potrebbe essere in parte modificato, sia per quanto riguarda la parte economica che quella strutturale, nel senso che potrebbe sparire l’opzione annuale per un’intesa più lunga.
De Laurentiis lega Sarri e accarezza Higuain: serve il 2°!
La Gazzetta dello Sport scrive su Aurelio De Laurentiis
“«Ma perché avevate dubbi? Avete fatto un cazzeggio infinito». Così Aurelio De Laurentiis ha risposto ieri alla domanda in merito alla presenza di Maurizio Sarri in ritiro a luglio. Di conseguenza, sarà ancora il tecnico toscano a guidare il Napoli nella prossima stagione. Del resto, il presidente non ha mai pensato di non far valere la clausola di rinnovo unilaterale che può esercitare fino a fine maggio. Sarri è stato l’artefice di questo Napoli che è saldo al secondo posto, un piazzamento strategico per la programmazione futura. Per De Laurentiis la presentazione del ritiro estivo, che per il sesto anno di fila si svolgerà a Dimaro-Folgarida in Val di Sole , è stata l’occasione per sbirciare da vicino un po’ di allenamento nella settimana di Inter-Napoli. Era di buon umore il numero uno del Napoli e neppure le domande su Higuain lo hanno infastidito. Non ha voluto parlare del ricorso alla Corte Sportiva d’Appello finalizzato a ridurre le giornate di squalifica inflitte all’argentino (la discussione è in programma domani alle 13, annunciata la presenza del calciatore e dello stesso presidente (scelta saggia quella del patron, difenderà il club come successe nel caso Calcioscommesse. In quel caso fu decisiva anche la sua arringa. Il Napoli vinse il ricorso, ndr), ma per il resto è stato prodigo di risposte. «Non ho ricevuto nessuna offerta per Higuain, se arriveranno le valuteremo ma comunque c’è una clausola rescissoria e poi ovviamente disputare la Champions è molto importante per campioni del calibro di Higuain»”
Un gol di Jankulovski decise Bari-Napoli 0-1 del 2001
I dettagli
Il giorno 14 aprile il Napoli ha giocato sedici partite, tredici in serie A, due in serie B ed una in Mitropa Cup, ottenendo nove vittorie e tre pareggi, con quattro sconfitte.
Ricordiamo l’1-0 a Bari nella nona di ritorno della serie A-2000/01
Questa è la formazione schierata da Emiliano Mondonico:
Fontana (45′ Mancini), Baldini, Quiroga, Bocchetti, Baccin, Pecchia, Matuzalem, Magoni (83′ Jankulovski), Pineda, Amauri (69′ Moriero), Amoruso
I gol: 88′ Jankulovski
Dopo venticinque giornate il Napoli era terzultimo in classifica alla pari del Verona e davanti a Reggina e Bari. A fine torneo arrivò la retrocessione in serie B. Il gol che decise in extremis il successo sul Bari porta la firma di Marek Jankulovski che segnò pochi minuti dopo essere subentrato. Il ceco vanta 9 gol nelle sue 53 presenze in maglia azzurra: 8 in 51 partite di campionato ed uno nelle due di coppa Italia.
Un cuscinetto turco per Berlino
Cuscinetto turco – Sembra strano che a Torino, al dialogo di alto livello fra Germania e Italia, si sia discusso molto di Turchia. Ma strano non è. L’accordo con Ankara, gestito in prima persona da Angela Merkel, è il modo in cui la Germania ha cercato di moderare l’impatto della crisi dei rifugiati, la crisi più grave dal 1945 in poi.
Per tutta una fase iniziale, Berlino ha tentato di costruire una risposta «interna» all’Europa, appoggiando prima il sistema delle quote (con una revisione di fatto della Convenzione di Dublino, cui Germania e Italia restano favorevoli). E poi dichiarando – con una scelta unilaterale duramente contestata da Paesi come l’Ungheria e la Polonia – di volere aprire comunque le porte tedesche ai rifugiati siriani. Quando ha constatato il parziale fallimento di entrambe queste scelte politiche e quando ne ha visti i costi domestici, la Cancelliera tedesca ha cambiato strategia.
Ha puntato a «esternalizzare» il problema, individuando nella Turchia una sorta di «buffer State», uno Stato cuscinetto, che può assorbire e filtrare l’impatto dei rifugiati siriani. È una politica costosa (i famosi 6 miliardi di euro) ma che, secondo Berlino, sta in qualche modo funzionando. La soluzione Turchia ha evidentemente un prezzo, economico e politico; ma appare, alla prova dei (primi) fatti, come il male minore.
Questo è vero anche dal punto di vista dell’Italia: sui problemi dell’emigrazione, la vicinanza di posizioni, fra Berlino e Roma, è rilevante. Per l’Italia, tuttavia, l’accordo con Ankara – di cui si vedranno nel tempo tenuta e risultati – non è di per sé sufficiente. Combinandosi alla chiusura della rotta balcanica, lascia infatti esposto il nostro Paese all’afflusso di rifugiati e migranti economici (per lo più non siriani) sulla rotta mediterranea. Rispetto al 2015, i primi mesi del 2016 vedono già un aumento assai consistente dei flussi verso le coste italiane. In altri termini: la politica migratoria tedesca, almeno in questa fase, è essenzialmente «Syria-first», fino a sembrare «Syria only». L’Italia ha bisogno di aggiungere altri pezzi. Fra cui, probabilmente, la costruzione di un secondo «buffer State» sulle coste mediterranee: vedremo presto se funzionerà la stabilizzazione della Libia e se funzionerà anche a questo fine.
L’Europa è di fronte a crisi multiple e simultanee, analizzate per una volta senza tanti veli retorici nel dialogo italo-tedesco di Torino, concluso dai Presidenti Mattarella e Gauck. Il problema, io credo, è che le ricette per affrontarle non sono coerenti fra loro.
Dal punto di vista della Germania, una politica espansiva nella zona euro continua ad essere parte del problema, non della soluzione. Ma se si aggiunge una sfida esistenziale come quella migratoria – con il suo carattere strutturale, viste le tendenze demografiche – l’esigenza di flessibilità finanziaria aumenta. Così come aumenta quando la parte tedesca parla giustamente di un Piano economico europeo (una specie di Piano Marshall, ha detto Wolfgang Schäuble mesi fa a Davos) per il Mediterraneo e per l’Africa. La sensazione, in effetti, è che solo considerando l’insieme delle crisi che la interessano – con il loro impatto senza precedenti sulle politiche domestiche – l’Europa riuscirà forse a superare anche la contrapposizione ormai sterile sulla gestione dell’euro. È uno scenario quanto mai ottimistico, nelle condizioni europee di oggi; ma a Torino – e questo mi pare il risultato più importante – questo approccio complessivo ha fatto le sue prime prove.
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