Inter-Napoli sarà un duello dal sapore di Champions League in cui l’allenatore azzurro Maurizio Sarri dovrà difendere il secondo posto, mentre quello nerazzurro Roberto Mancini dovrà riconquistare l’onore. Il Corriere del Mezzogiorno analizza la stagione delle due squadre che “fin qui ha regalato ad entrambi emozioni diverse e se Mancini è apparso in molte occasioni depresso, quasi arreso, di fronte agli errori della sua Inter, Sarri ha guadagnato quella tranquillità e sicurezza attraverso il gioco che ha fatto esprimere al suo Napoli”.
Sale la febbre, a Milano, per l’arrivo del Napoli domani sera a San Siro in occasione dell’anticipo della trentatreesima giornata di campionato. Il Corriere dello Sport riferisce che procede a gonfie vele la prevendita per la gara con il Napoli: tra abbonati e biglietti venduti è già stata toccata quota 55 mila.
La Gazzetta dello Sport scrive un retroscena tra l’Inter e Manolo Gabbiadini
“Il Mancio li avrebbe visti non uno contro l’altro ma lì, insieme e affiancati. Complementari. Per questo l’Inter ha cercato per ben due volte Manolo Gabbiadini (estate 2015, inverno 2016) arrivando a offrire una cifra fra i 15 e i 20 milioni. Lui e Mauro Icardi uno vicino all’altro, ecco qual era il piano del tecnico nerazzurro. Che magari segretamente riproverà l’assalto all’italiano nella prossima sessione di mercato (De Laurentiis permettendo), ma che intanto domani sera li vedrà agli antipodi del campo: l’argentino a cercare il gol numero 15 (altro cancello per il secondo bonus stagionale) e l’italiano a surrogare con gran classe la seconda assenza di Higuain. Non è certo capitato a caso a Napoli, e infatti i due assalti dell’Inter (ma pure del Wolfsburg che aveva offerto 25 milioni) sono stati rimbalzati dal Napoli, deciso a puntare su questo ragazzo che però tante volte avrà pensato che all’Inter avrebbe trovato molto più spazio”
Paulo Dybala, attaccante della Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere della Sera: “Con 6 punti di vantaggio sembra impossibile perdere il campionato? Sarebbe incredibile. Tutti ci davano per morti, ma il modo in cui siamo risaliti e la voglia di questa squadra in ogni allenamento fanno capire che questo scudetto deve essere nostro. Il Napoli senza Higuain ce la può fare? Gabbiadini mi piace e ha subito fatto bene. Ma Higuain è un giocatore molto importante. Rispetto a me è più un leader. Io sono al primo anno alla Juve. E qui vince il gruppo. Il gol di mano di Maradona? Non so se chiamarlo scorretto. Allora anche il rigore per la Germania nella finale di Italia 90 non dovevano fischiarlo. Il calcio è così: se uno si butta e l’arbitro fischia è merito del giocatore. Maradona è stato più furbo dei 50 mila che erano allo stadio”.
Il Mattino pone la vicenda del ricorso contro la squalificia di Higuain sul piano del prestigio e del potere. In questa chiave è da interpretare la presenza del presidente De Laurentiis che ha deciso di esserci. Lo stesso quotidiano titola: Higuain: «Assolvetemi io non ho fatto nulla». Perchè ci sarà anche Higuain che questa mattina raggiungerà la capitale per potersi difendere dal verdetto di primo grado e ricorderà a tutti che è al suo primo cartellino rosso da quando è in Italia dove ha collezionato 100 presenze in serie A. Dirà la sua versione di quei 48 secondi di raptus che gli sono costati la stangata: non voleva colpire Irrati, non lo ha mai offeso e se le mani hanno toccato l’arbitro è solo perché se lo è ritrovato davanti, quasi senza rendersene conto.
Il ricorso dell’avvocato Mattia Grassani si basa su tre elementi: l’assenza dell’aggravante della condotta violenta, le mani posizionate per difendersi dal contatto e infine la qualifica del termine vergognoso con cui Higuain si è rivolto a Irrati «guardandolo negli occhi». ilmattino.it
MODA L’export del solo abbigliamento ammonta a 494 milioni di euro. L’import ha invece superato il miliardo e 400 milioni
Settore moda, Campania quinta in Italia per numero di aziende del tessile e dell’abbigliamento e prima al sud. È l’esempio dell’industria che resiste e funziona e che si traduce anche in risultato in termini di fatturato. È questo il quadro emerso durante l’incontro tenuto a Palazzo Partanna dal titolo “Internazionalizzare per crescere e competere nel settore della moda” organizzato da UniCredit e unione industriali di Napoli.
Buono l’andamento dell’export: nel 2015 l’export di tessile-abbigliamento dalla regione si è avvicinato ai 600 milioni di euro ed ha evidenziato una crescita del +1,9 per cento su base annua, in linea con la media nazionale. L’export del solo abbigliamento ammonta a 494 milioni di euro (pari, quindi all’82,6 per cento del totale), in aumento del +1,8 per cento rispetto al 2014. Il 75 per cento circa dell’export regionale è assicurato dalla provincia di Napoli (pur stabile nel 2015), ma anche il territorio di Caserta (+11,4 per cento) e di Salerno (+8,1 per cento) risultano interessati da dinamiche di crescita molto vivaci.
L’import ha invece superato il miliardo e 400 milioni. L’industria italiana del tessile-abbigliamento, secondo le stime elaborate da Smi, dovrebbe archiviare il 2015 con un fatturato in aumento del +1,1 per cento su base annua, con una aspettativa favorevole caratterizzata da una moderata crescita anche per il 2016. In questo scenario, anche il sistema moda in Campania, contraddistinto da più di 4.130 aziende, di cui più di 3.500 impegnate nella confezione e nell’abbigliamento, soprattutto tra Napoli e provincia, Salerno e Caserta, si conferma una delle eccellenze nell’intero panorama del fashion system italiano ed internazionale.
“L’eccellenza del made in Italy targato Campania vive un momento di rinnovato successo e può considerarsi uno dei comparti economici che più stanno trainando la ripresa nella Regione – ha spiegato Elena Goitini, direttore regionale Sud di UniCredit. UniCredit ha supportato le imprese del settore al Sud con impieghi per oltre 300 milioni e vanta una quota di mercato pari al 16,2 per cento. La moda è un esempio straordinario della forza del made in Campania”.
“La crescita del comparto sul nostro territorio – ha dichiarato Maurizio Marinella, presidente sezione sistema Moda dell’Unione Industriali di Napoli – può essere favorita da un associazionismo intelligente, che promuova l’aggregazione e le sinergie tra le imprese, e nel contempo definisca intese con interlocutori finanziari che consentano di puntare ad ampliare su scala globale il raggio d’azione di tante realtà produttive qualificate ma condizionate da problemi di dimensione e di capitalizzazione”.
vivicentro.it-sud-cronaca / larepubblica / La Campania scopre la moda: ecco l’industria che resiste e funziona di TIZIANA COZZI
Il Mattino mette in evidenza un’ipotesi concreta, ovvero che in Camera di consiglio i giudici possono ritenere opportuno chiamare l’arbitro Irrati per fare maggiore chiarezza sull’accaduto, per comprendere meglio quel «una volta giuntomi vicino mi poneva le mani al petto spingendomi lievemente». L’avvocato Grassani andrà proprio in questa direzione, vuole in aula il supertestimone, affinchè vengano fatte due domande ad Irrati. ‘E’ lei che si è avvicinato ad Higuain o viceversa? Il giocatore le mette le mani per non finirle addosso? In sede di dibattimento non sarà ammesso il video sulla spinta tra Higuain e l’arbitro: un video su cui la difesa del Napoli sperava di poter concentrare parte della stategia difensiva. Perché il referto dell’arbitro, è considerato «prova piena». Sarano però ammesse le sequenze fotografiche.
Gonzalo Higuain e Aurelio De Laurentiis sono a Roma per discutere il ricorso sulla squalifica del Pipita di 4 giornate dopo i fatti di Udine.
13.10 – La sentenza arriverà intorno alle 18
12.57 – Il dibattimento è concluso. L’avvocato Grassani dichiara: “Sono ottimista, ho buone sensazioni”
12.41 Higuain, trapelano le prime dichiarazioni davanti alla corte: “In Italia non ho mai preso un rosso”. Il Mattino propone un virgolettato CLICCA QUI
12.37 Il presidente della corte è Gerardo Mastrandrea
12.06 – Erano presenti sia il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, sia il vice-presidente Edo.
11.49 – Arrivati Gonzalo Higuain ed il presidente Aurelio De Laurentiis! Nessuna dichiarazione per i due protagonisti, Pipita in completo scuro: a breve le foto.
11:45 – Il Mattino evidenzia le prove CLICCA QUI
11.38 – Atteso a minuti l’arrivo di Gonzalo Higuain alla Corte d’Appello sportiva, dovrebbe essere presente anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Il Pipita, terminata la deposizione, tornerà a Napoli e non attenderà in loco la sentenza: resterà, ovviamente, l’avvocato del Napoli Mattia Grassani.
11.33 – A Castel Volturno filtra ottimismo: c’è un aspetto che gioca a favore del Pipita!
11.20 – Tuttosport rivela: “Verdetto Higuain, non è da escludere la presenza di Irrati davanti ai giudici. Stralciato il materiale video, i dettagli sul carteggio presentato da Grassani”
Il Punto 15 aprile – Analisi, approfondimento e commento di Cronaca, Poitica ed Economia della settimana a cura degli esperti de lavoce.info
Con il fondo Atlantetorna un’operazione di sistema nel settore bancario. È il minore dei mali, serve a portare a termine ricapitalizzaz Plugin 11 ioni a rischio di flop e a smaltire i crediti in sofferenza. Ma non basta: bisogna anche semplificare le procedure fallimentari e il funzionamento delle aste giudiziarie.
Uno spettro si aggira lungo la Penisola: l’idea di un carrozzone statale monopolista che metterebbe insieme Ferrovie dello stato e Anas. Mancano ragioni economiche e di buon senso a giustificazione della formidabile concentrazione di potere e sottopotere che ne uscirebbe. Aaargh, gli italiani hanno già dato!
Molta informazione fuorviante nel confronto pubblico sul referendum di domenica 17 aprile. Abbiamo cercato di chiarire con dati e argomentazioni la questione no-triv sì-triv pubblicando tre articoli ora raccolti in un Dossier.
Sul bonus di 80 euro sulle pensioni manca una proposta precisa. Se i soldi andranno semplicemente a chi percepisce meno di 750 euro, si rischierà di aiutare persone non in condizioni di indigenza. Per combattere davvero povertà e disuguaglianza, bisogna tener conto di altri fattori. Come mostra qualche calcolo.
A giugno, con le regole europee sugli abusi di mercato, sarà regolato il “market sounding”, la prassi secondo cui – per esempio – un aumento di capitale può essere preceduto da un sondaggio sull’interesse dei potenziali partecipanti. Si rischia la diffusione di informazioni riservate. E casi di insider trading.
Il mondo dell’università si divide tra anziani di ruolo e giovani ricercatori con contratto a termine, senza chiare prospettive di carriera. Di questi ultimi, la metà emigra o cambia mestiere. Si spreca l’investimento che l’ateneo ha fatto su di loro. È ora di correre ai ripari, senza tornare alle sanatorie del passato.
Spargete lavoce: 5 per mille a lavoce.info Destinate e fate destinare il 5 per mille dell’Irpef a questo sito in quanto “associazione di promozione sociale”: Associazione La Voce, Via Bellezza 15 – 20136 Milano, codice fiscale 97320670157. Grazie!
Una mano ad Atlante per sostenere i crediti deteriorati
15.04.16
Guido Romano e Fabiano Schivardi La fragilità del sistema bancario pesa sulla ripresa del paese. Messo a punto il disegno generale per affrontare il problema dei crediti deteriorati, bisogna ora definirne gli aspetti operativi. Con interventi che mirino a migliorare la trasparenza e a risolvere la questione dei tempi dei tribunali.
Idea! Un carrozzone Ferrovie più Anas
15.04.16
Marco Ponti Anas e alcune aziende di trasporto urbano potrebbero entrare nell’orbita di Ferrovie dello Stato. Non si tratterebbe certo di un fulgido esempio di politica orientata al mercato. Il già molto potente gruppo pubblico ne uscirebbe rafforzato. Lotti funzionali e gare nella soluzione per le strade.
Pensionati con bonus: poveri in minoranza 15.04.16
Martina Bazzoli, Silvia De Poli e Carlo Fiorio Se il bonus di 80 euro ai pensionati sarà disegnato come quello dei lavoratori dipendenti, finirà per beneficiare di più gli anziani che vivono in nuclei familiari non indigenti. Meglio sarebbe fare riferimento al reddito familiare. Effetto nullo sugli indicatori di povertà e di disuguaglianza.
Dal market sounding all’insider trading 15.04.16
Marco Ventoruzzo A giugno entra pienamente in vigore la nuova disciplina europea sugli abusi di mercato. Comprese le regole per evitare che i sondaggi destinati a verificare la fattibilità di un’operazione producano vantaggi informativi illeciti. Perché serve più chiarezza sulla nozione di informazione riservata.
Università: ricercatori in bilico 15.04.16
Emmanuele Pavolini e Gianfranco Viesti L’andamento del numero dei docenti nelle università italiane nel periodo 2000-2015 suscita preoccupazione. Dalla scomparsa del ricercatore a tempo indeterminato alla generazione che andrà in pensione nel giro di pochi anni. La difficile situazione del Sud e politiche di reclutamento da ripensare.
Ischia e Juve Stabia, si sono affrontate in gare di campionato ad Ischia al “Vincenzo Rispoli” quindici volte e sei al nuovo stadio “Enzo Mazzella” (inaugurato nel 1988). Il bilancio è nettamente a favore dei gialloblù isolani con dodici vittorie, sette sono i pari, e solo due le vittorie delle vespe. Vediamo nei dettagli tutti i precedenti:
1954 / 1955 – Campionato Regionale di V° Serie
3° giornata d’andata ISCHIA – JUVE STABIA 0 – 2.
1965 / 1966 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ F ‘
5° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 2 – 0.
1966 / 1967 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ F ‘
4° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 1 – 1 per le vespe andò in gol l’attaccante stabiese Mimì DI MAIO.
1967 / 1968 – Campionato Nazionale di Serie D girone ‘ G ‘
1981 / 1982 – Campionato Nazionale Interregionale girone ‘ I ‘
9° giornata di ritorno: ISCHIA – JUVE STABIA 2 – 1 la rete stabiese fu del centrocampista Ciro AMENDOLA.
1985 / 1986 – Campionato Nazionale di Serie C2 girone ‘ D ‘
6 aprile 1986 – 10° giornata di ritorno: ISCHIA – JUVE STABIA 5 – 1 il “gol della bandiera” per le vespe fu realizzato dal mediano Leandro ANDRIAN.
1986 / 1987 – Campionato di Serie C2 girone ‘ D ‘
23 novembre 1986 – 10° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 1 – 1 la rete delle vespe portò la firma dell’ala sinistra Luca GRANUCCI.
Luca Gonano attaccante di Ischia e Juve Stabia
1993 / 1994 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘
14 novembre 1993 – 10° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 1 – 0 (arbitro Alberto Misticoni di Ascoli Piceno) il gol vittoria isolano portò la firma di Di Baia.
1994 / 1995 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘
9 aprile 1995 – 11° giornata di ritorno: ISCHIA – JUVE STABIA 0 – 0 (arbitro Danilo Nucini di Bergamo).
1995 / 1996 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘
17 settembre 1995 – 4° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 1 – 0 (arbitro Francesco Strazzera di Trapani) per i gialloblù isolani decise Gonano (foto) su calcio di rigore dopo diciotto minuti del primo tempo.
1996 / 1997 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘
Mario Adriano Bonfiglio attaccante Juve Stabia anni 90
24 novembre 1996 – 11° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 1 – 0 (arbitro Matteo Apricena di Firenze) gol vittoria degli ischitani con Parise al diciassettesimo del secondo tempo.
1997 / 1998 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone ‘ B ‘ ( video )
19 ottobre 1997 – 8° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 1 – 1 (arbitro Aniello Manganelli di Milano) vantaggio delle vespe realizzata dall’attaccante Mario Adriano BONFIGLIO (foto) al trentesimo del primo tempo, pareggio per gli isolani Ricci al diciottesimo del secondo tempo.
2014 / 2015 – Campionato Nazionale di Lega Pro girone ‘ C ‘
9 novembre 2014 – 12° giornata d’andata: ISCHIA – JUVE STABIA 1 – 2 (arbitro Niccolò Baroni di Firenze) i gol tutti nella ripresa, prima il doppio vantaggio delle vespe con Tommaso CANCELLOTTI e Francesco RIPA, poi a nove dalla fine accorciarono i gialloblù isolani con Cruz Pereira.
Congedo per le vittime di violenza. L’attacco della Cgil: “L’Inps non ha ancora pubblicato la circolare applicativa”. La norma è entrata in vigore lo scorso 24 giugno, ma l’ente di previdenza non ha preso provvedimenti. La presidente di Telefono Rosa: “E’ grave, può essere uno strumento per abbattere un muro”
MILANO – Il congedo pagato per le donne vittime di violenza era uno dei fiori all’occhiello del Jobs Act targato Matteo Renzi. Una chiara presa di coscienza di una piaga che ancora colpisce una donna su tre: solo in Italia sono 6,7 milioni le vittime – almeno una volta nella vita – di una violenza fisica o sessuale. Un dramma dal quale si esce solo attraverso un lungo percorso, “riuscendo a smettere di sentirsi colpevoli, ma è il passaggio più complesso” dice Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa.
Motivi che avevano spinto il governo a varare un provvedimento innovativo a tutela delle donne vittime di abusi prevedendo per “le lavoratrici inserite in percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, sia dipendenti (pubbliche e private) che collaboratrici a progetto, il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo massimo di tre mesi”. Senza perdere lo stipendio e continuando a maturare i contributi, esattamente come avviene per le dipendenti in maternità.
Il decreto legislativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 giugno con entrata in vigore il giorno successivo. Eppure a distanza di quasi dieci mesi il provvedimento è rimasto lettera morta: manca ancora unacircolare applicativa dell’Inps, senza la quale le aziende non possono dare seguito alle richieste delle dipendenti. La delibera amministrativa deve passare dalla direzione centrale prestazioni a sostegno del reddito dell’Inps, ma per un qualche corto circuito il provvedimento giace ancora fermo in un cassetto. Un stop che il governo non gradisce: per il momento non è stato fatto alcun passo ufficiale, ma in tanti parlano di “negligenza” da parte dell’Istituto di previdenza. L’Inps, però, non commenta.
A protestare sono soprattutto i sindacati. La Cgil per voce della responsabile Politiche di genere nazionale, Loredana Taddei, chiede all’Inps di “emanare subito la circolare. Questo diritto è ancora scritto sulla carta e non è esigibile. La responsabilità – denuncia – ricade interamente sull’Inps che non ha ancora emanato la necessaria circolare applicativa”. La dirigente sindacale sottolinea che “la norma si prefigge l’obiettivo di sostenere le donne non soltanto in termini di sicurezza individuale, ma anche sotto il profilo dell’indipendenza economica, riconoscendo il diritto a tre mesi di astensione retribuita dal lavoro”. Senza dimenticare che il decreto prevede anche la possibilità di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time fino a quando necessario.
Critiche anche dai centri antiviolenza. “Sono stata tra le più critiche nei confronti della norma perché per il 95% della donne è impossibile denunciare la violenza” dice la presidente di Telefono Rosa, Gabriella Moscatelli che poi aggiunge: “Adesso, però, rivendico il diritto ad aver l’applicazione di una legge, anche fosse buona solo per una donna”. La convinzione è che l’entrata in vigore del provvedimento possa contribuire ad abbattere il muro di silenzio. “Tre mesi – spiega ancora l’esperta – non sono sufficienti a lasciarsi alle spalle la difficoltà, ma permettono di allontarsi dalla vita di tutti i giorni. Tre mesi possono aiutare a maturare la consapevolezza di intraprendere un percorso e a non sentirsi più colpevoli, ma vittime”.
Anche perché come osserva Taddei “la mancanza di un lavoro e di un reddito impedisce di recidere il legame con mariti, compagni o familiari violenti. Il contrasto alla violenza di genere passa anche da qui. Questi ritardi sono estremamente gravi, perché l’esposizione alla violenza è legata anche alle condizioni occupazionali ed economiche peggiorate con la crisi”.
vivicentro.it-economia / Lavoro: il congedo per le vittime di violenza è legge, ma non si può applicare di GIULIANO BALESTRERI
L’Agenzia delle Entrate promette una gestione più semplice grazie alla presenza di più dati: il modello 730 sarà praticamente “pronto all’uso”
ROMA – Il giorno della precompilata è arrivato. L’accesso al momento non è ancora consentito, ma dagli annunci fatti dall’Agenzia delle Entrate quest’anno la gestione del modello dovrebbe essere più semplice grazie alla maggior presenza di dati. I coniugi avranno anche la possibilità di optare per la presentazione del 730 anche in versione congiunta. I modelli potranno essere modificati a partire dal 2 maggio e inviati entro il 7 luglio.
I dati inseriti dall’Agenzia. Quest’anno troveremo una dichiarazione precompilata molto più ricca e effettivamente quasi pronta all’uso. Saranno presenti, infatti, le spese sanitarie e i relativi rimborsi (tranne le spese per i farmaci da banco che saranno da aggiungere “a mano”), le spese universitarie e i relativi rimborsi, le spese funebri, i contributi versati alla previdenza complementare, i dati sulle per interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli edifici. E ancora gli interessi passivi sui mutui in corso, i premi assicurativi, i contributi previdenziali e assistenziali, i contributi versati per lavoratori domestici. Inoltre, si troveranno anche gli oneri detraibili sostenuti dal contribuente e riconosciuti dal sostituto, riportati nella Certificazione Unica, nonché quelli ricavati dalla dichiarazione dello scorso anno che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali (per esempio, le spese per ristrutturazioni edilizie o risparmio energetico).
Unico in versione precompilata. Questi stessi dati saranno disponibili anche per chi dovesse scegliere di utilizzare il modello Unico. Per questo, però, non è prevista la possibilità di delegare soggetti terzi, quindi non ci si può rivolgere al Caf usando il modello in versione precompilata, e la legge non prevede gli stessi vantaggi in termini di controlli. Si tratta, quindi, di un’opzione che può essere scelta da chi ha sempre fatto da sé senza particolari problemi.
L’accesso ai modelli. L’accesso alla dichiarazione può essere fatto sia dalsito dell’Agenzia delle entrate che dal sito dell’Inps, a patto, ovviamente, di avere le credenziali. Per quel che riguarda l’accesso dal sito dell’Agenzia da quest’anno oltre alla password occorre inserire anche il pin. Una doppia garanzia di sicurezza a tutela della privacy.
www.vivicentro.it-economia / larepubblica / Online il 730 precompilato: novità e istruzioni per l’uso ANTONELLA DONATI
Oggi l’ Europa è una nave che fa acqua da più parti. Le falle sono terrorismo, crescita, immigrazione, crisi ucraina, Libia. Potrebbe aggiungersi l’uscita di Londra dall’Ue con le pene di un amaro divorzio. L’equipaggio tampona quanto basta per continuare la navigazione, ma l’acqua continua a entrare. Viene il momento in cui chi è a bordo comincia a calare le scialuppe di salvataggio perché dispera di evitare il naufragio collettivo. Per salvarsi che l’Austria chiuderebbe la frontiera. Per salvarsi rispunterebbero i muri.
L’estate che si avvicina porterà un’altra ondata d’immigranti. Tappata la rotta balcanica, a condizione che regga l’accordo Ue-Turchia, si riverseranno soprattutto attraverso l’Italia. Ne sono già arrivati più della metà rispetto allo scorso anno. L’impennata non rallenterà, semmai il contrario, non appena i trafficanti avranno riorientato il «business model» dall’Egeo al Nord Africa e/o all’Adriatico. La Libia resta un’autostrada aperta su tutto il Golfo di Guinea. L’insediamento a Tripoli di Fayez Al Sarraj apre uno spiraglio alla stabilizzazione, ma gli ci vorranno tempo, sudore e sangue prima di controllare il territorio. Intanto i casellanti Isis e altri incassano il pedaggio e lasciano passare.
Il Presidente della Repubblica ha perfettamente ragione. I muri sarebbero il suicidio dell’Europa. Tuttavia le parole di Sergio Mattarella rischiano di cadere nel vuoto se ufficiali e equipaggio della nave Europa non sono in grado di rassicurare i passeggeri che la nave non farà la fine del Titanic. I leader nazionali non fanno altro che rispondere alle aspettative e sentimenti di chi li ha eletti. Werner Faymann, Viktor Orban, Robert Fico sono effetti non cause di una corsa alla rinazionalizzazione della politica in Europa.
Non sono i soli. Quando Cameron rischia tutto su un avventato referendum, o Schaeuble attacca la Bce per una politica monetaria espansiva che oltre Atlantico ha funzionato egregiamente, si fanno interpreti di quanto chiedono larghi strati delle loro opinioni pubbliche. Farebbe diversamente Matteo Renzi? Certo, i leader dovrebbero guidare e non solo essere guidati, ma quella stoffa è diventata merce rara in Europa. Bisogna cercarla a Myanmar o in Canada; o in un Presidente americano che ha il coraggio di uscire dalla Casa Bianca ben meno popolare di quando è entrato.
La rinazionalizzazione delle politiche estere risale almeno al 2003 quando l’Europa si spaccò sull’intervento americano in Iraq. Adesso però tocca corde profonde, come il controllo delle frontiere, sicurezza dei cittadini, identità culturale su cui nessun governo è disposto a cedere sovranità. Non glielo consentirebbero gli elettori. Bruxelles, una capitale senz’anima nazionale, non se ne rende conto. Questo, purtroppo, il deficit di democrazia dell’Ue, messo a nudo dalle crisi. I cittadini si fidano (fino a un certo punto) di rappresentanti per cui abbiano votato.
Sia ben chiaro: la fine dell’Unione sarebbe un disastro geopolitico internazionale. Altro che la fine dell’Urss rimpianta da Vladimir Putin; e la Russia ne patirebbe le conseguenze. Per salvarsi – da se stessa – l’Europa ha una sola strada: stringere le file fra leader, riconoscendo anche i rispettivi vincoli nazionali; rafforzare il «più Europa» solo dov’è indispensabile come la moneta comune, Schengen, lotta al terrorismo, mercato unico; riversare tutte le risorse, umane e finanziarie, di cui ancora dispone l’Ue dove ce n’è veramente bisogno.
Alla vigilia di un’estate calda sulle rotte mediterranee, questo significa molto occuparsi d’immigrazione e rifugiati, sia come controllo frontiere (quando arriva la guardia costiera europea?) e vaglio rigoroso delle entrate che come assistenza e accoglienza degli arrivi. I Paesi in prima linea come Italia, Grecia o Spagna non vanno lasciati da soli. Migranti e rifugiati devono trovare, fuori e dentro il perimetro Ue, condizioni decorose e civili. Altrimenti avremo presto un’altra bomba a orologeria, dentro e fuori.
vivicentro.it-editoriale / lastampa / Così ritorna l’Europa delle nazioni STEFANO STEFANINI
Salto nel voto Dopo le stupefacenti dichiarazioni del presidente della Corte Costituzionale, dispiace che anche una persona sensibile come lo scrittore Erri De Luca abbia tuonato contro la legittimità dell’astensione ai referendum, definendo «patetico» il senatore Napolitano che invece la ritiene sacrosanta. Con buona pace del presidente della Corte, se i Padri Costituenti hanno previsto uno sbarramento solo per i referendum, una ragione ci sarà. Qualora alle elezioni politiche andasse a votare lo 0,1% degli aventi diritto (di questo passo succederà davvero), il verdetto delle urne sarebbe comunque valido. Ecco perché in quel caso si dice che l’astensione è un comportamento da masochisti: chi non vota crede di manifestare la propria protesta, ma in realtà finisce per delegare ad altri la scelta di coloro che governeranno anche lui. Invece in materia di referendum abrogativi la Costituzione ha previsto esplicitamente un quorum (del 50 per cento più uno). E lo ha fatto per difendere lo Stato dallo strapotere delle minoranze motivate, cautelandosi dal rischio che venga cancellata una legge di cui non importa un fico secco ad almeno la metà degli elettori.
È vero che nel tempo i seguaci del «No» ci hanno marciato, preferendo al voto contrario la scorciatoia dell’astensione, così da sommare la loro volontà negativa all’indifferenza dell’italiano medio, lasciato a marcire nell’ignoranza. Ma allora i fautori del «Sì» non se la prendano con chi difende l’evidente legittimità dell’astensione. Se la prendano con la tv di Stato che ha dato al referendum sulle trivelle meno spazio che al campionato italiano di tamburello.
Massimo Gramellini
Giornalista
Massimo Gramellini è un giornalista e scrittore italiano, vicedirettore del quotidiano La Stampa.
Data di nascita: 2 ottobre 1960 (età 55), Torino
Coniuge: Maria Laura Rodotà (s. 1993–1998)
Film e programmi televisivi: Che tempo che fa
Genitori: Giuseppina Monti, Raul Gramellini
Si comunicano le modalità e i prezzi dei tagliandi per la partita contro la Juve Stabia in programma sabato 16 Aprile alle ore 15.00 presso lo stadio “Mazzella”.
PREZZI:
TRIBUNA CARPISA-YAMAMAY: € 22,50 (+ 1,50 € di prevendita)
Ridotti: 10/15 anni più Donne: € 16,00 più Over 65 (+ 1,50 € di prevendita)
TRIBUNA GOLD: € 18,50 (+ 1,50 € di prevendita)
Ridotti: 10/15 anni più Donne € 12,00 più Over 65 (+ 1,50 € di prevendita)
TRIBUNA SILVER: € 10,00 (+ 1,50 € di prevendita)
GRADINATA: € 5,00 (+ 1,50 € di prevendita)
Sarà possibile acquistare i biglietti presso i seguenti punti vendita:
Stuzzicheria” – Ischia,Via Fondobosso, adiacente lo stadio (solo sabato)
“Unpack” – Casamicciola Terme, Corso Luigi Manzi
ISCHIA ISOLAVERDE- JUVE STABIA ATTIVO IL PORTA UN AMICO
In occasione della gara ISCHIA ISOLAVERDE-JUVE STABIA, in programma sabato 16 Aprile 2016 alle ore 15.00, presso lo Stadio “E.Mazzella” di Ischia, valida per la 31^giornata del girone C di Lega Pro, i tifosi ospiti in possesso della tessera del Tifoso potranno acquistare il tagliando unico al prezzo di € 10,00+2,00 di diritti di prevendita.
Si comunica che per questa partita, la S.S. Ischia Isolaverde ha aderito all’iniziativa “PORTA UN AMICO ALLO STADIO”, mediante la quale un possessore di Tessera del Tifoso può acquistare un tagliando per un amico non fidelizzato al prezzo di €13.00+2,00 di diritti di prevendita. Le due persone dovranno entrare allo stadio insieme
Questa mattina , giovedì 14 Aprile , presso il Palazzo Broletto di Brescia, si è tenuta la conferenza stampa della 37^ Edizione della manifestazione ” Travagliatocavalli “.
Un evento che oramai da anni caratterizza la città di Travagliato in provincia di Brescia.
Presenti, alla conferenza stampa di Inaugurazione, il Sindaco di Travagliato Renato Pasinetti che ha sottolineato l’importanza di tale fiera . “… È’ un fiore all’occhiello per tutti i travagliatesi. È una manifestazione che porta ogni anno la nostra comunità al centro dell’attenzione sia a livello locale che Nazionale…”, con queste parole il Sindaco di Travagliato ha voluto dare il saluto bene augurale a questo evento. “…Passione , entusiasmo, forza di volontà ,lavoro di squadra sono le qualità che non potevano mancare per realizzare una manifestazione come questa…” ,ha sottolineato il vice Sindaco Simona Tironi. Presente inoltre l’Amministratore Unico AST Ennio Marchetti ,il vice Presidente della Provincia di Brescia Alessandro Mattinzoli che ha portato i suoi saluti di Augurio . Il Presidente della Federazione Italiana Sport Equestri Cav. Vittorio Orlandi, ha messo in risalto che iniziative come queste sono ben viste dalla Federazione Italiana Sport Equestri, “…vedere rappresentata la disciplina del salto ostacoli,con la tappa del Circuito Classico Mipaaf, è sicuramente un punto di forza,che rientra nell’impegno di valorizzazione del cavallo sportivo per la nostra Federazione…”.
È una manifestazione non solo per gli appassionati di sport equestri ma anche un modo per trascorrere una giornata di divertimento per gli adulti e per i bimbi. Il programma è vasto ,copre vari settori, dai Concorsi, alle Rassegne , agli Spettacoli. Importante il Concorso Ippico Circuito Classico MIPAAF , il Festival del Cavallo Purosangue Lusitano ,Mostra Regionale Cavallo HAFLINGER .In programma spettacoli diurni e serali , da non perdere HITPARADE ,grande spettacolo equestre.
Sono state predisposte Aree per Bimbi.
L’apertura è prevista per il 22 Aprile con chiusura il 25 .
vivicentro.it-nord-terza-pagina / Travagliatocavalli, 37ma Edizione (Elena Cecoro)
In merito ad alcune notizie emerse nei giorni scorsi, relativamente ai lavori per il completamento della rete del gas metano a Capaccio, in un articolo apparso in Rete si legge che il RUP “non ha concesso all’Amalfitana Gas l’ulteriore proroga richiesta dalla ditta, concessionaria dell’appalto, per il completamento della rete del gas metano avendone già concessa una di 4 mesi”, e che pertanto i lavori sarebbero stati sospesi perché “L’Amalfitana Gas, di fatto, non è riuscita a concludere le opere secondo quanto stabilito dal contratto d’appalto stipulato con il Comune di Capaccio, andando oltre i termini consentiti”. Questa interpretazione dei fatti è del tutto fuorviante ed inesatta, dato che un ritardo nel completamento delle opere non può assolutamente dar luogo alla sospensione delle stesse, ma al limite può comportare una penale per il Concessionario.
La realtà dei fatti è che i lavori sono stati sospesi illegittimamente dall’Amministrazione Comunale, in persona del RUP ing. Carmine Greco, contestando pretestuosamente la mancata realizzazione di alcuni ripristini definitivi in località Capaccio Scalo – Gromola – Borgo Cafasso e Laura, che nella realtà dei fatti erano stati stralciati su richiesta dell’Amministrazione Comunale stessa, dato che era già da tempo in programma un appalto di lavori per il rifacimento di alcune strade comunali, poi interessate dalla metanizzazione. I relativi importi destinati ai rifacimenti stradali per i tratti rientranti in tale previsto intervento, sempre su richiesta dell’amministrazione, erano stati quindi destinati al rifacimento dell’intera larghezza del manto stradale in alcune strade non comprese nell’appalto di lavori stradali previsto dal comune, ovvero tutte quelle interessate dalla metanizzazione in Rettifilo Vannullo, lasciando le altre vie citate, ricadenti nel detto previsto lavoro, ripristinate solo provvisoriamente.
Amalfitana GAS si era opposta a tale richiesta, ritenendo che si sarebbe potuta verificare la situazione che, nei fatti, poi si è presentata, ovvero che il Comune di Capaccio, per motivazioni ignote, non ha dato seguito alla gara d’appalto dei lavori stradali, e le strade ripristinate provvisoriamente sono rimaste tali. L’Amministrazione Comunale ha tuttavia forzato Amalfitana GAS a procedere con le compensazioni richieste, ed ora che l’appalto previsto è sfumato o è comunque in gravissimo ritardo rispetto alle previsioni, pretende, con metodi illegittimi ed assolutamente socoretti, di lasciare in capo ad Amalfitana GAS la manutenzione ed il rifacimento delle strade non ripristinate per esclusiva colpa dell’Amministrazione, e della sua totale incapacità di pianificare e mettere in atto un semplice appalto di lavori pubblici per il rifacimento delle strade cittadine. L’Amministrazione Comunale, peraltro, non ha neanche mai proceduto ad effettuare la manutenzione delle strade suddette. Ma la mancata effettuazione delle manutenzioni stradali è una prassi che era facilmente prevedibile, come ogni cittadino di Capaccio può verificare semplicemente osservando lo stato in cui versano le Vie Comunali non soggette ai lavori di metanizzazione. Amalfitana Gas ha però ottemperato a quanto di Sua competenza, come può facilmente constatare chiunque sia transitato almeno una volta in zona Rettifilo. Altri ripristini, provvisori e definitivi, non ricadenti in tali Compensazioni – Santa Venere, Licinella, Paestum, Capaccio Capoluogo – sono stati prontamente sistemati dall’Amalfitana GAS, come ampiamente dimostrabile in ogni sede opportuna, e su molti ripristini provvisori in queste località, si procederà alla realizzazione dei ripristini definitivi non appena tecnicamente possibile. E’ infatti noto a chiunque sia esperto di lavori stradali, che per poter procedere alla realizzazione dei ripristini definitivi, è necessario lasciar assestare i ripristini provvisori fino alla loro completa compattazione. Procedere alla realizzazione dei ripristini definitivi prima del tempo, comporta un successivo inevitabile assestamento degli stessi, con gravi e permanenti danni per la viabilità. Alla luce di quanto appena esposto, appare ovvio che la sospensione dei lavori disposta dal RUP lo scorso 12 aprile risulta assolutamente inutile, oltre che come già detto illegittima e gravemente lesiva per il Concessionario del servizio pubblico di erogazione del gas metano. La maggioranza dei ripristini definitivi realizzabili allo stato attuale, infatti, sono già stati realizzati, e per gli altri bisognerà attendere l’assestamento dei ripristini provvisori, che vengono comunque costantemente vigilati e manutenuti da Amalfitana GAS.
Appare altresì evidente che non è sostenibile, per l’azienda Amalfitana GAS, mantenere un organico operativo di oltre 100 persone, per procedere esclusivamente alla manutenzione dei ripristini provvisori. E’ bene infatti ricordare che tutti i lavori per la realizzazione della rete del Gas Metano, sono realizzati integralmente a carico del Concessionario Amalfitana GAS, che ne sostiene tutti i costi, e pertanto tali lavori non gravano neanche per un euro sulle casse Comunali. L’unico onere dell’Amministrazione Comunale dovrebbe essere quello di dar corso nel minor tempo possibile a tutte le pratiche amministrative di Sua competenza, al fine di consentire un rapido progresso dei lavori. L’Amministrazione Comunale non è riuscita ad essere incisiva neanche in questo, dato che alcune pratiche, indispensabili alla corretta prosecuzione dei lavori, come ad esempio lo Stato di Avanzamento n.2, avrebbero dovuto essere evasi dall’Ufficio Tecnico Comunale, come da normativa vigente, entro 45gg, mentre languono da oltre cinque mesi sulla scrivania del RUP ing. Carmine Greco. In questa situazione insostenibile, in cui l’Amministrazione Concedente ostacola il Concessionario invece di espletare tutte le pratiche di Sua competenza nel minor tempo possibile, e con oltre 12 milioni di euro della Amalfitana Gas già investiti sul territorio, appare evidente che non rimane alcuna strada se non quella di chiarire definitivamente tutte le responsabilità di quanto ad oggi accaduto.
vivicentro.it-sud-opinioni / Metanizzazione a Capaccio, le precisazioni dell’Amalfitana Gas
Mantovani si era sospeso da vice presidente della Regione ma non da consigliere, era ai domiciliari
Mario Mantovani, l’ex vice presidente della Regione Lombardia agli arresti domiciliari dallo scorso 23 novembre nell’ambito dell’indagine per corruzione, concussione e turbativa d’asta, è tornato libero per una questione che riguarda un passaggio tecnico sui tempi di deposito delle motivazioni del Riesame. Lo ha deciso la quarta sezione penale del Tribunale, presieduta da Marco Tremolada, accogliendo la richiesta della difesa depositata nei giorni scorsi, gli stessi avvocati che nelle scorse settimane avevano chiesto anche la libertà per permettere a Mantovani, depresso, di uscire per curarsi con sedute di parapendio. I giudici che hanno revocato i domiciliari al politico sono gli stessi davanti ai quali il prossimo 8 giugno si aprirà il processo con rito immediato per l’ex senatore del Pdl che è stato anche assessore regionale alla Sanità. La Procura di era opposta chiedendo l’obbligo di dimora.
Con la richiesta di libertà, firmata di Guido Calvi e dall’avvocato Roberto Lassini, difensori dell’ex sindaco di Arconate ed ex coordinatore regionale del Pdl poi passato a Fi, è stato chiesto al collegio di dichiarare l’inefficacia del provvedimento con cui il Tribunale del Riesame, lo scorso novembre, aveva negato la revoca dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Inefficacia in quanto, in base a una sentenza della Cassazione di due mesi fa, sarebbe stato sforato il termine di 30 giorni dal momento della decisione in camera di consiglio al deposito delle motivazioni datate 1 dicembre 2015. Nelle motivazioni, i giudici spiegavano che “da quando ha avuto conoscenza delle indagini a suo carico”, Mantovani “si è attivato per manipolare gli elementi di prova, intervenendo sugli altri soggetti coinvolti nell’intera vicenda per nascondere le proprie responsabilità”. In più, sottolineavano, Mantovani è “soggetto a cui è attribuito un ruolo politico ed istituzionale di notevole spessore” che “si è dimostrato in grado di piegare le sue funzioni pubbliche a fini personali, interferendo a vantaggio proprio e degli uomini a lui vicini, nei settori della Sanità regionale e delle opere pubbliche e infrastrutturali”.
Nelle more del procedimento del Riesame l’ex numero due del Pirellone, finito a San Vittore il 13 ottobre scorso, venne posto ai domiciliari dal gip Stefania Pepe. Mantovani, che all’indomani del suo arresto si era autosospeso dalla carica di vice presidente della Lombardia, non si è mai, però, dimesso dall’incarico di consigliere regionale e quindi, alla prossimo riunione del Consiglio potrà tornare a occupare il suo posto in aula.
vivcentro.it-nord-cronaca / larepubblica / Tangenti Lombardia, un vizio di forma libera Mantovani: può tornare in Consiglio regionale
Nuovo appuntamento con la rubrica in tema Juve Stabia, Sotto la Lente, con la quale sveliamo tante curiosità sui calciatori gialloblù.
Questa settimana conosciamo meglio Tommaso Cancellotti. Il terzino destro nato a Gubbio nel 1992 è ormai uno dei punti fermi della formazione gialloblù. Arrivato a Castellammare nell’estate 2014 grazie al fiuto di Logiudice, bravo a puntare su di lui dopo la sua parentesi alla Pro Vercelli, Cancellotti è diventato in breve tempo il titolare dell’out destro, disputando una grande stagione ed assimilando alla perfezione dal suo allenatore Pippo Pancaro, le caratteristiche che un ottimo terzino deve avere.
Uno dei punti più alti della scorsa stagione è stato, per Cancellotti, la spendida rete realizzata in trasferta contro l’Ischia, precedente che ci auguriamo possa essere di buon auspicio per l’imminente nuova trasferta sull’isola.
Purtroppo l’attuale stagione è stata segnata per il difensore dall’infortunio accusato contro l’Akragas e che lo ha tenuto fuori per circa due mesi. Rientrato poi nel match di Rieti contro la Lupa Castelli, Cancellotti non ha più lasciato il posto da titolare.
La grande crescita tattica del giocatore, ormai in grado di giocare senza affanni sia come terzino basso che come esterno alto, consente a Zavettieri di usare Cancellotti “a tutto campo” sulla fascia destra, garantendo alla squadra sia puntualità nei cross che attenzione in fase di copertura.
In linea con il suo ruolo, i giocatori cui Tommaso maggiormente si ispira sono due campioni della fascia destra, il terzino della Juventus Stephan Lichsteiner ed il fenomeno del Barcellona Dani Alves.
Oltre il rettangolo verde, le principali passioni del giocatore riguardano sempre lo sport; calcio a parte, lo sport che Tommaso segue con più passione è il tennis.
A Radio Crc nel corso di “Si Gonfia La Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Mario Giuffredi, agente tra gli altri di Elseid Hysaj. Queste le sue dichiarazioni:
“Elseid si trova molto bene e vorrebbe rimanere, considerata soprattutto la possibilità di giocare in Champions il prossimo anno. C’è da rivedere il suo contratto in quanto percepisce ancora l’ ingaggio di un calciatore non affermato . Quest’ anno si è affermato a grandi livelli e merita un riconoscimento per questo”.