10.5 C
Castellammare di Stabia
Home Blog Pagina 6424

Un gol di Jankulovski decise Bari-Napoli 0-1 del 2001

I dettagli

Il giorno 14 aprile il Napoli ha giocato sedici partite, tredici in serie A, due in serie B ed una in Mitropa Cup, ottenendo nove vittorie e tre pareggi, con quattro sconfitte.

Ricordiamo l’1-0 a Bari nella nona di ritorno della serie A-2000/01

Questa è la formazione schierata da Emiliano Mondonico:

Fontana (45′ Mancini), Baldini, Quiroga, Bocchetti, Baccin, Pecchia, Matuzalem, Magoni (83′ Jankulovski), Pineda, Amauri (69′ Moriero), Amoruso

I gol: 88′ Jankulovski

Dopo venticinque giornate il Napoli era terzultimo in classifica alla pari del Verona e davanti a Reggina e Bari. A fine torneo arrivò la retrocessione in serie B. Il gol che decise in extremis il successo sul Bari porta la firma di Marek Jankulovski che segnò pochi minuti dopo essere subentrato. Il ceco vanta 9 gol nelle sue 53 presenze in maglia azzurra: 8 in 51 partite di campionato ed uno nelle due di coppa Italia.

Un cuscinetto turco per Berlino

0

Cuscinetto turco – Sembra strano che a Torino, al dialogo di alto livello fra Germania e Italia, si sia discusso molto di Turchia. Ma strano non è. L’accordo con Ankara, gestito in prima persona da Angela Merkel, è il modo in cui la Germania ha cercato di moderare l’impatto della crisi dei rifugiati, la crisi più grave dal 1945 in poi.

Per tutta una fase iniziale, Berlino ha tentato di costruire una risposta «interna» all’Europa, appoggiando prima il sistema delle quote (con una revisione di fatto della Convenzione di Dublino, cui Germania e Italia restano favorevoli). E poi dichiarando – con una scelta unilaterale duramente contestata da Paesi come l’Ungheria e la Polonia – di volere aprire comunque le porte tedesche ai rifugiati siriani. Quando ha constatato il parziale fallimento di entrambe queste scelte politiche e quando ne ha visti i costi domestici, la Cancelliera tedesca ha cambiato strategia.

Ha puntato a «esternalizzare» il problema, individuando nella Turchia una sorta di «buffer State», uno Stato cuscinetto, che può assorbire e filtrare l’impatto dei rifugiati siriani. È una politica costosa (i famosi 6 miliardi di euro) ma che, secondo Berlino, sta in qualche modo funzionando. La soluzione Turchia ha evidentemente un prezzo, economico e politico; ma appare, alla prova dei (primi) fatti, come il male minore.

Questo è vero anche dal punto di vista dell’Italia: sui problemi dell’emigrazione, la vicinanza di posizioni, fra Berlino e Roma, è rilevante. Per l’Italia, tuttavia, l’accordo con Ankara – di cui si vedranno nel tempo tenuta e risultati – non è di per sé sufficiente. Combinandosi alla chiusura della rotta balcanica, lascia infatti esposto il nostro Paese all’afflusso di rifugiati e migranti economici (per lo più non siriani) sulla rotta mediterranea. Rispetto al 2015, i primi mesi del 2016 vedono già un aumento assai consistente dei flussi verso le coste italiane. In altri termini: la politica migratoria tedesca, almeno in questa fase, è essenzialmente «Syria-first», fino a sembrare «Syria only». L’Italia ha bisogno di aggiungere altri pezzi. Fra cui, probabilmente, la costruzione di un secondo «buffer State» sulle coste mediterranee: vedremo presto se funzionerà la stabilizzazione della Libia e se funzionerà anche a questo fine.

L’Europa è di fronte a crisi multiple e simultanee, analizzate per una volta senza tanti veli retorici nel dialogo italo-tedesco di Torino, concluso dai Presidenti Mattarella e Gauck. Il problema, io credo, è che le ricette per affrontarle non sono coerenti fra loro.

Dal punto di vista della Germania, una politica espansiva nella zona euro continua ad essere parte del problema, non della soluzione. Ma se si aggiunge una sfida esistenziale come quella migratoria – con il suo carattere strutturale, viste le tendenze demografiche – l’esigenza di flessibilità finanziaria aumenta. Così come aumenta quando la parte tedesca parla giustamente di un Piano economico europeo (una specie di Piano Marshall, ha detto Wolfgang Schäuble mesi fa a Davos) per il Mediterraneo e per l’Africa. La sensazione, in effetti, è che solo considerando l’insieme delle crisi che la interessano – con il loro impatto senza precedenti sulle politiche domestiche – l’Europa riuscirà forse a superare anche la contrapposizione ormai sterile sulla gestione dell’euro. È uno scenario quanto mai ottimistico, nelle condizioni europee di oggi; ma a Torino – e questo mi pare il risultato più importante – questo approccio complessivo ha fatto le sue prime prove.

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati

vivicentro.it-editoriale / lastampa / Un cuscinetto turco per Berlino MARTA DASSÙ

Referendum abrogativo – In televisione non si parla di trivelle

0

Domenica prossima, 17 aprile dalle 9 alle 23, si voterà il Referendum abrogativo sulle trivellazioni in mare. Un tema che da mesi oppone e divide governo e alcuni presidenti di regione che hanno promosso il quesito, e che da settimane lamentano la carenza di informazione sui canali televisivi. A partire dalla Rai, non foss’altro per il ruolo di servizio pubblico che lo Stato gli riconosce. Certo, la polemica sugli spazi di approfondimento per le campagne referendarie non è nuova, e già nell’ultima consultazione del 2011 l’Agcom richiamò i vertici di viale Mazzini proprio perché inserissero, all’interno del palinsesto apposite fasce orarie dedicate all’approfondimento, ma stavolta i numeri – a sentire gli addetti – ma anche i volumi e i contenitori informativi si sono ancora più assottigliati rispetto al passato. Meno informazione e soprattutto meno spazi nelle fasce di punta della programmazione: sia nelle reti che nei tg del servizio pubblico, ma anche nei palinsesti dei grandi network privati.

Sino allo scorso 10 aprile, infatti, secondo i dati elaborati da Geca Italia proprio per Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) la rete televisiva che più di tutti ha dato risalto al tema delle trivellazioni è stata La7 con 11 ore, 34 minuti e 45 secondi. Oltre due ore in più rispetto alla Rai (8ore e 59minuti) e addirittura 5 volte nel confronto con le reti Mediaset (che ha proposto servizi sul Referendum per appena 2 ore, 5 minuti e 10 secondi). Ma a leggere bene nelle pieghe dei dati disaggregati redatti dall’istituto di indagine ciò che colpisce maggiormente non è tanto lo spazio delle reti (generaliste e non) per il voto di domenica prossima quanto quello concesso dai Tg nelle fasce di maggior ascolto e di attenzione. Tutte le edizioni del Tg1, ad esempio, hanno riservato al tema del quesito referendario nella settimana che precede il voto, ovvero dal 4 al 10 di aprile scorso, solo 13 minuti e 28 secondi, sei minuti in meno rispetto al Tg2 e al Tg3 (che hanno parlato di referendum rispettivamente per 19 minuti e 8 secondi e per 19 minuti e 22 secondi). Meno, nella sostanza, di quanto avvenuto nelle settimane del mese scorso. Ed, infatti, contrariamente alle aspettative, più ci si è avvicinati all’imminenza del voto più gli spazi si sono ristretti. Tant’è che i Tg del servizio pubblico hanno parlato del tema del voto del 17 aprile per 3 ore e 41 minuti nel periodo compreso dal 21 marzo al 3 aprile e solo per 2 ore e 25 minuti nella settimana che si è appena conclusa. Risultato: tra i Tg Rai, Tg2 e Tg3 nonostante il minor numero di edizioni informano molto di più rispetto al telegiornale guidato da Mario Orfeo.

È chiaro che con questi numeri alla mano i promotori del Referendum hanno gioco facile a gridare al bavaglio informativo, né si può circoscrivere la polemica con il fatto che La7, e le reti all news (la stessa Rainews) ma soprattutto SkyTg24 colmino il «vuoto» lasciato dai Tg delle reti generaliste. Se così fosse, infatti, la Rai certamente lascerebbe campo libero a quanti da mesi, proprio mentre si discute del rinnovo della concessione di servizio pubblico, chiedono quali siano le differenze tra i prodotti della Rai e quelli di La7 o di SkyTg24 o altre emittenti. Insomma, l’informazione del Tg di Enrico Mentana (ha dedicato 44 minuti e 44 secondi al referendum, 3 minuti in più del Tg1) è servizio pubblico o meno? E che differenza c’è, a questo punto, con l’informazione targata?

vivicentro.it-opinione / lastampa / Referendum abrogativo – In televisione non si parla di trivelle PAOLO FESTUCCIA

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

Stiamo affreschi

0

Nel suo romanzo di fantapolitica «Colosseo vendesi» il nostro imprevedibile Marcello Sorgi immagina che il governo ceda a uno sceicco arabo il monumento più famoso del mondo per ripianare il debito pubblico. La storia è ambientata nel 2017 e la clamorosa scelta del premier, che non è più Renzi, ma un fantomatico Successore ritagliato su Matteo Salvini, viene accolta con soddisfazione da tutti gli italiani, romani compresi. Ma questo solo perché siamo in una fiction. Nella realtà gli abitanti dell’Urbe rivendicherebbero una sorta di esclusiva sul Colosseo, pretendendo che il ricavato della vendita venisse riconvertito in abbonamenti Sky alle partite di Roma e Lazio per l’intera popolazione.

Il libro di Sorgi minaccia di aprire un filone. Il Colosseo sì e la Torre di Pisa no? Aggiungiamo l’Ultima Cena e la Fontana di Trevi, già ceduta peraltro da Totò, e ne avremo abbastanza per sederci finalmente davanti alla Merkel mettendo i piedi sul tavolo, sempre che nel frattempo non ci abbiano comprato anche quello. Si tratta con ogni evidenza di una corsa contro il tempo. Ieri a Napoli, durante i lavori di ristrutturazione di un immobile, il trapano dei muratori ha perforato un muro e dall’altra parte c’era un preziosissimo affresco del Cinquecento che è franato addosso ai partecipanti a una seduta di laurea. Non so se un Paese dove un proprietario di casa ignora di avere una parete in comune con un affresco rinascimentale abbia il diritto di vendere il proprio patrimonio artistico. Di sicuro ha il dovere di farlo in fretta. Prima di averlo distrutto del tutto.

vivicentro.it-opinioni / lastampa / Stiamo affreschi MASSIMO GRAMELLINI

Licenza Creative Commons
Alcuni diritti riservati.

LETTERE Rimettete a noi i vostri debiti

0

LETTERE: riceviamo e pubblichiamo

Da vari anni, ormai, gli Stati nazionali sono costretti a svolgere l’ingrato compito di esattori per conto del capitalismo finanziario internazionale. In questo “ingrato compito”, Equitalia costituisce uno strumento di estorsione legalizzata, che opera una violenza amministrativa organizzata, con interventi di ricatto e terrorismo esattoriale. È la mano armata dell’esattore statale che agisce per conto del capitale finanziario internazionale, strutturata come un vero e proprio cappio da “cravattari” (in romanesco, strozzini).

Presso il popolo ebraico esisteva un istituto, il Giubileo (o “anno giubilare”), il quale ogni quarantanove anni rimetteva e cancellava i debiti, liberava coloro che si erano dati schiavi per debiti o erano incarcerati per debiti. Il Corano proibisce di prestare danaro ad interesse, perciò in Pakistan esiste soltanto la Banca di Stato per l’emissione di moneta. Qualche sedicente “liberal”, in passato, sosteneva che le tasse erano una forma di giustizia  sociale e Padoa Schioppa affermava che le tasse sono addirittura belle.

La verità è che il meccanismo di esazione delle tasse e dei debiti è oggi il vero atto d’imperio dello Stato moderno sulle persone. Oltre simili metodi c’è solo il saccheggio selvaggio e devastante tipo Lanzichenecchi. Nel dramma “Cesare e Cleopatra”, George Bernard Shaw fa dire a Giulio Cesare che la vera occupazione dei conquistatori è la riscossione delle tasse e si sa come i Romani le riscuotessero manu militari, ovvero tramite la forza delle armi.

Ma Equitalia ha altresì la funzione di occultare il vero beneficiario delle sue malvagie procedure, come lo è il compito della politica.

Tuttavia, esiste un’arma della quale i popoli possono disporre, un’arma assai più potente delle armi stesse, un’arma mediante la quale, ad esempio, il Mahatma Gandhi cacciò l’esercito britannico dall’India, vale a dire lo sciopero fiscale. È pur vero che oggi le ritenute alla fonte rendono estremamente complicato lo sciopero fiscale ed è altrettanto vero che esso ha possibilità di successo solo se coinvolge masse enormi di persone, ma bisogna tener conto della velocità di espansione di una simile protesta nelle condizioni di stress finanziario prodotto dalla crisi che si combina con lo sdegno per le ingiustizie patite e le minacce dell’esattore.

Per la serie: io pago, come diceva Antonio De Curtis, in arte Totò.

Dopo Marx e Lenin, oggi servirebbe un’analisi seria ed aggiornata sull’origine imperialista del debito pubblico negli Stati capitalistici moderni. Non è un caso che il debito pubblico degli USA sia il più elevato del pianeta, anzitutto per finanziare le numerose guerre “preventive” sparse in giro in tutto il mondo dalle truppe yankee.

Anche il debito pubblico italiano è sempre stato assai elevato, con la differenza che in passato era detenuto quasi del tutto dai risparmiatori ed investitori italiani, mentre oggi è in mano soprattutto ai creditori e speculatori stranieri, cioè banche d’affari estere e capitale finanziario internazionale. Da qui deriva il rischio, sempre incombente, degli assalti speculativi in borsa.

La schizofrenia dei mercati azionari è un motivo di apparente e costante instabilità ed oscillazione, per cui proprio nulla è meno monolitico delle borse, che sono schizofreniche ed instabili per antonomasia. In questo apparente guazzabuglio chi detta legge è il più forte, vale a dire il capitale dell’alta finanza internazionale.

I circoli dell’alta finanza capitalistica, che finora hanno speculato e spremuto i Paesi “debitori”, sono consapevoli che l’unica via per continuare ad estrarre plusvalore è dilazionare il pagamento del debito. Insomma, allentare il cappio al collo delle vittime per un determinato periodo, per poi stringerlo ancora più forte di prima.

vivicentro.it-opinioni / Rimettete a noi i vostri debiti (Lucio Garofalo)

Da Panama Papers a Potenza: Alfio Fazio, l’uomo che voleva rottamare Costa Concordia

0

L’imprenditore siciliano Alfio Fazio compare nell’elenco rivelato da l’Espresso ma nell’inchiesta petrolio è anche protagonista di lunghe intercettazioni con il ‘quartierino’ di Gemelli che sta mettendo in imbarazzo il governo

DA Siracusa al Centroamerica, passando per Potenza. E concludere il periplo segnando un primato assoluto: essere citato in entrambi gli scandali del momento. Il record spetta all’imprenditore siciliano Alfio Fazio. Compare nei ‘Panama Papers’ rivelati da ‘l’Espresso’ ma è anche il protagonista di lunghe intercettazioni con il ‘quartierino’ di Gianluca Gemelli che sta mettendo in imbarazzo il governo Renzi. E proprio da queste registrazioni si scopre quale fosse il sogno di Mister Fazio: partecipare alla rottamazione del Costa Concordia, il simbolo dell’Italia che affonda.

Nelle carte panamensi il nome di Fazio è legato alla Mediterranean Charter Limited delle Isole Vergini Britanniche, una società che evidentemente si appoggiava sullo studio Mossack Fonseca. Al sito Meridionews ha dichiarato: “C’era una situazione risalente a dieci anni fa, ma abbiamo pagato tutte le tasse”. In realtà, Alfio e il fratello Carlo hanno fiutato da tempo il business dell’offshore, inteso come piattaforme petrolifere. La loro azienda Comap si occupa di costruire o riparare trivelle, rimuovere relitti, mettere a posto pontili. Un’impresa che da Augusta ottiene spesso appalti sull’altra sponda del Mediterraneo, lavorando per conto di tutti i big petroliferi e anche per enti pubblici siciliani. Ma i fratelli Fazio guardano lontano e nel 2012 hanno lanciato il progetto per costruire un grande porto turistico nella baia con 291 ormeggi per yacht, operazione benedetta dall’allora governatore siciliano Raffaele Lombardo che prevede un investimento da venti milioni: i lavori sono cominciati nella scorsa estate.

Alfio siede nel comitato portuale di Augusta, come rappresentante degli armatori. E partecipa all’operazione, descritta dai pm di Potenza, per mantenere al vertice del porto Alberto Cozzo, così intimo da condividere cene “di ricci e rutto libero”. Cibo e intrallazzi sono un classico delle inchieste italiane. Ad esempio, l’imprenditore chiede all’ammiraglio Roberto Camerini se sono “sono arrivati tutti i vini e i formaggi, insomma tutto a posto…”. E dopo questo preambolo tanto ghiotto quanto insolito si mette a discutere di affari con l’ufficiale della Marina Militare, passato poi dal comando marittimo della Sicilia a quello dell’intero Nord Italia, incluso l’arsenale di La Spezia, grazie anche – stando ai magistrati – all’intervento del ‘quartierino’ di Gianluca Gemelli e amici. A preoccupare Fazio è l’autorizzazione all’uso di un pontile da parte della sua società, permesso revocato per le esigenze della flotta, che proprio da Augustaconduce i pattugliamenti nel Canale di Sicilia. Su questo fronte, l’industriale chiede aiuto pure al compagno della Guidi, perché la questione pare essere sulla scrivania di Giuseppe De Giorgi, il comandante in capo della Marina, ora indagato.

Nel colloquio con l’ammiraglio Camerini si affacciano altri affari d’alto bordo. Domanda Fazio: “Ti puoi informare su quale iter stanno facendo per la vendita delle o la demolizione di quelle corvette, perché potremmo essere interessati… sì fregate”. L’ammiraglio replica: “Allo stato attuale ancora non c’è… cioè lo stanno producendo ma glielo faccio… te lo faccio saper…appena c’è qualcosa ti faccio sapere, va bene”. Probabilmente stanno parlando delle fregate classe Maestrale, navi da guerra che la Marina sta dismettendo dopo trenta anni di servizio ma che – una volta rimesse a nuovo – riscuotono ancora interesse sul mercato bellico internazionale.

Dalle intercettazioni emerge anche l’interesse di entrare nel più grosso affare di smantellamento mai svolto nel nostro paese: la demolizione della Costa Concordia. Non l’intera nave, ma i colossali cassoni usati per riportarla a galla e trasferirla a Genova. Per ogni evenienza, però, a Fazio viene fatto incontrare anche De Giorgi, il numero uno. Alfio ironizza sul corteo di “una quindicina di auto blu” che accompagna l’ufficiale. E poi si concentra sui nuovi business all’orizzonte: “Sì, i nuovi arrivi di navi sono particolari, modulari il quaranta per cento di quelle che avete al momento, insomma… c’è una fase di dismissione importante…”. E il solito ammiraglio Camerini conferma: “Assolutamente,… è così”.

Da Panama Papers a Potenza: Fazio, l’uomo che voleva rottamare Costa Concordia di GIANLUCA DI FEO

Inizia la prevendita di Ischia Isolaverde – Juve Stabia

Parte la prevendita

Si rende noto che, in occasione della gara tra l’Ischia e la Juve Stabia in programma sabato 16 aprile alle ore 15,00 e valevole per la 31a giornata del Girone C della Lega Pro Divisione Unica 2015/16 presso lo Stadio “Enzo Mazzella” di Ischia, la società isolana ha comunicato di aver aderito, nel rispetto delle direttive ministeriali, al progetto “Porta un amico allo stadio”, per cui un possessore di Tessera del Tifoso potrà acquistare un titolo di accesso allo stadio per un proprio conoscente non fidelizzato, previa presentazione della Tessera del Tifoso e di fotocopia del documento di identità del titolare del secondo tagliando. L’acquisto dei due titoli di accesso e l’ingresso allo stadio dei due utilizzatori deve avvenire contestualmente
Quindi chi aderisce pagherà due ingressi per il settore ospiti euro 15,00 in totale ( compresi diritti ), mentre il singolo biglietto avrà il costo di euro 12,00 (compreso diritti).
I biglietti saranno in vendita, a partire da domani giovedì 14 aprile 2016 fino alle ore 11,00 di sabato 16 aprile, presso i botteghini dello Stadio “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia, che rispetteranno i seguenti orari:

10,00-12,30 e 16,00-19,00

VIDEO – A Vitulazio (Ce), lo spettacolo notturno della ditta Giacomo Del Vicario da San Severo (Fg)

0
CLICCA PER VEDERE IL VIDEO

Il giorno 10 aprile, in provincia di Caserta, a Vitulazio, la ditta Giacomo Del Vicario da San Severo (Fg) ha deliziato con uno spettacolo pirotecnico notturno in onore di MARIA SS. dell’AGNENA. Colori, suoni e profumi per un’arte che colpisce sempre di più per la sua bellezza.

CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

VIDEO – A Vitulazio (Ce), lo spettacolo diurno della ditta Carmine Lieto da Visciano (Na)

0
CLICCA PER VEDERE IL VIDEO

Il giorno 10 aprile, in provincia di Caserta, a Vitulazio, la ditta Carmine Lieto da Visciano (Na) ha deliziato con uno spettacolo pirotecnico diurno in onore di MARIA SS. dell’AGNENA. Colori, suoni e profumi per un’arte che colpisce sempre di più per la sua bellezza.

CLICCA SUL PLAYER per vedere le immagini

Energia pulita? Il Rotary organizza un convegno a Pompei

0

L’impegno del Rotary a sostegno della produzione di Energia Pulita

Clima, ambiente, sviluppo tecnologico sulle fonti alternative di energia pulita, sostenibilità. Questi i temi che il 16 aprile con inizio alle ore 9:30’, presso la Sala Convegni della Casa del Pellegrino in Pompei, saranno trattati nell’importante Convegno organizzato dai Rotary Club del Gruppo Vesuvio, su azione promotrice del Rotary Club di Pompei. L’evento che gode del Patrocinio della Regione Campania e della Città di Pompei, è sostenuto dall’A.E.R.A., Associazione Europea Rotary per l’Ambiente, e da una tra le prime Associazioni Ambientaliste quella di  Marevivo. E’ sponsorizzato dalla ING4Energy, Azienda leader per competenza sulle Fonti di energia rinnovabili ed efficienza energetica. L’evento che si realizza all’indomani di COP 21, la Conferenza che ha il compito di portare avanti i negoziati tra i paesi per cercare di contenere e ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera e contrastare così il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, vedrà l’intervento di illustri Relatori. I saluti istituzionali saranno resi dal Coordinatore dei Club del Gruppo Vesuvio e dal Presidente del Rotary Club di Pompei, rispettivamente avv. Pasquale Manfredi e avv. Giovanni Merlino nonché dall’Assessore all’Ambiente dott. Salvatore Desiderio. La prima importante relazione, quella introduttiva, sarà tenuta da Monsignor Tommaso Caputo, Arcivescovo di Pompei, Prelato e Delegato Pontificio, cui faranno seguito quella del Prof. Giorgio Budillon, Ordinario di Oceanografia e Fisica dell’atmosfera dell’Università Parthenope di Napoli-Dipartimento di Scienze Tecnologiche e del Capitano di Fregata Comandante della Capitaneria di Porto di Torre del Greco, dott. Rosario Meo, impegnato in prima linea per il Dipartimento della Protezione Civile ed infine l’Ing. Gennaro Mazzuoccolo, Amministratore Unico della ING4Energy, ci aprirà lo sguardo verso il possibilistico scenario di Energia pulita, attraverso le fonti energetiche rinnovabili e il più che realistico efficientamento energetico. Tutti sistemi dettati da una attuale, ineluttabile necessità di contrastare l’innalzamento della temperatura, riducendo in grandissima percentuale l’emissione di CO2 nel’atmosfera. A moderare un auspicato dibattito la giornalista della RAI, dott.ssa Gabriella Fancelli  che infine sintetizzerà i lavori del  Convegno. L’evento rientra in quello spirito rotariano di “service” a favore del territorio, al fine di sensibilizzare la popolazione sui cambiamenti climatici ed informarla in ordine alla risorsa a portata di mano delle Energie Rinnovabili.

Amoruso: “Juventus abituata a vincere, questa la differenza”

A Radio Kiss Kiss è intervenuto Nicola Amoruso, ex attaccante di Napoli e Juventus. Queste le sue dichiarazioni:
“Nella trasferta di Udine il Napoli ha sbagliato sicuramente l’ approccio, per questo è uscito sconfitto. L’episodio di Higuain  ha fatto passare in secondo piano questo aspetto; il Pipita è un grande campione ma come uomo squadra deve imparare a limitare questi atteggiamenti . Gli azzurri devono migliorare sia come singoli sia come collettivo. Alla Juventus fin da subito ti inculcano la mentalità vincente, sono abituati a vincere ed è proprio questa la differenza rispetto alle altre squadre”.

Napoli, doppia seduta: il report dell’ allenamento

Doppia seduta per il Napoli a Castel Volturno.

Gli azzurri preparano il match di San Siro contro l’Inter per l’anticipo della 33esima giornata di Serie A.

Al mattino sessione di allenamento per la linea difensiva che ha svolto attivazione e successivamente lavoro tecnico specifico.

Nel pomeriggio il gruppo al completo ha svolto circuito di forza e lavoro tecnico tattico. Chiusura con partitina a campo ridotto.

Domani allenamento pomeridiano.

 

Da sscnapoli.it

Ischia,ripresa degli allenamenti in vista del derby con la Juve Stabia

allenamenti Ischia

L’Ischia Isolaverde nella giornata di ieri è tornata ad allenarsi come di consueto ai Camaldoli, in vista del derby di sabato al “Mazzella” contro la Juve Stabia. Le vespe di mister Zavettieri nonostante la vittoria sul Messina per 2-1 in rimonta, sono a caccia di punti per la salvezza diretta. La vittoria del Monopoli di domenica contro i gialloblu ha risucchiato in zona play-out squadre come Catanzaro,Catania e la stessa Juve Stabia nonostante tutte e tre le formazioni abbiano conquistato i tre punti. Mister Porta in vista del derby contro le vespe, spera di recupera il portiere Iuliano uscito alla fine del primo tempo a causa di uno stiramento al polpaccio nella gara casalinga contro i pugliesi. Nel pomeriggio di oggi si attendono i risultati dell’ecografia a cui si è sottoposto l’estremo difensore. Oltre al portiere Iuliano che ha osservato un giorno di riposo,in casa gialloblu si spera di recuperare tre elementi fondamentali: l’esterno Vincenzo Pepe fermo ai box dopo la trasferta di Foggia,Mattia Spezzani e l’attaccante isolano Gerardo Rubino. I tre calciatori ieri si sono allenati con molto precauzione cercando di non sforzare in modo da non riavere gli stessi problemi fisici avuti in queste settimane. Certo con il recupero di Pepe,Mister Porta potrebbe avere un elemento di spessore in più nel suo 4-3-3 andando a completare con Kanoute e Gomes il tridente, con Rubino pronto a  subentrare dalla panchina. In difesa gli unici che sono sicuri di un posto da titolare sono i terzini Bruno e Florio. I gialloblu dopo i vari infortuni avuti per tutta l’intera stagione,dovranno cercare di raccogliere più punti possibili in questo finale di stagione cercando di lasciare la penultima posizione in ottica dei play-out perchè ci sarebbe il rischio di giocarsi la permanenza in Lega Pro contro una corazzata come il Catania.

Mancini di Fermo fischia la gara tra Ischia e Juve Stabia

Per la quattordicesima giornata di ritorno del campionato di Lega Pro girone C che si disputerà sabato 16 alle ore 15 allo stadio “Enzo Mazzella” di Ischia è stato designato Emanuele MANCINI della sezione di Fermo a dirigere la gara tra Ischia e Juve Stabia.

Emanuele Mancini di Fermo
Emanuele Mancini di Fermo

Mancini, nato a Fermo in provincia di Ascoli Piceno il 3 ottobre 1982 è al suo terzo campionato in Lega Pro, negli anni passati, non ha mai arbitrato gare della Juve Stabia.

L’assistente numero uno sarà: Gianluca EVOLI della sezione di Bologna mentre il numero due Domenico CAMPITELLI  della sezione di Termoli.

Giovanni MATRONE

La Champions diretta spinge Higuain a restare a Napoli

La Gazzetta dello Sport rimarca l’importanza della Champions diretta per il Napoli e Higuain

“La celebre musichetta è fondamentale per trattenere Higuain. Certo, c’è un rinnovo di contratto da discutere e una clausola rescissoria che, seppur molto alta, lascia aperto un piccolo spiraglio alla cessione del Pipita, ma giocare o meno la Champions fa la differenza anche per lui e allora anche il novero di squadre che può accaparrarselo si riduce ulteriormente. Per capirci, il Bayern di Ancelotti potrebbe essere una eventualità qualora cedesse Lewandowski ma è più difficile immaginare Higuain al Chelsea, che non giocherà la Champions il prossimo anno, nonostante l’argentino piaccia molto ai Blues e a Antonio Conte. Inoltre, arrivando al 2° posto non ci sarebbe neppure bisogno degli oltre 94 milioni della clausola di Higuain per rinforzare la squadra”

I due punti fondamentali del ricorso di Grassani per Higuain

La Repubblica illustra il piano dell’avvocato Grassani per dimezzare la squalifica di Higuain

“Il dossier è molto corposo e proverà a smontare il dispositivo del giudice sportivo. Aspetto numero uno: secondo il Napoli, il «vergognoso» pronunciato da Higuain non era rivolto all’arbitro Irrati ma si è trattato di uno sfogo non ingiurioso causato dalla frustrazione. Aspetto numero due: le mani del Pipita sul petto di Irrati erano semplicemente dettate dalle necessità di allontanare l’arbitro. Il Napoli farà leva anche sul comportamento di Badu. Il centrocampista dell’Udinese è uno dei primi, nel parapiglia, ad allontanare Higuain. Una scena sarà sottoposta alla corte d’appello sportiva: Danilo richiama Badu e il mediano ghanese, in base alla ricostruzione dell’avvocato Grassani, mima a più riprese il calcio che il Pipita ha subito da Felipe, comportamento non sanzionato, a differenza della reazione dell’attaccante del Napoli che — nel momento in cui ha lasciato il campo — non è stato intimidatorio nei confronti del difensore brasiliano richiamandolo solo a rialzarsi. In allegato ovviamente ci sono le immagini televisive del parapiglia e i fotogrammi sequenza per sequenza. Grassani spera in una riduzione sostanziale: da quattro a due giornate, circostanza che consentirebbe ad Higuain di essere a disposizione già martedì con il Bologna. A quel punto mister 30 gol potrebbe raggiungere i compagni a Milano venerdì e poi allenarsi con la squadra domenica mattina”.

Comunicato Verona: “Chiediamo scusa ai tifosi per quanto successo a Napoli”

hellasverona.it

L’Hellas Verona FC, nel ringraziare i propri sostenitori per la vicinanza a squadra e staff in occasione della gara con il Napoli, intende tutelare tutti coloro che hanno seguito la squadra in Campania ribadendo che ancora una volta i tifosi gialloblù, nonostante fossero in possesso di regolare biglietto per il Settore Ospiti e si fossero presentati nelle tempistiche indicate, hanno potuto varcare gli accessi dello stadio ‘San Paolo’ solamente a gara iniziata. Al termine dell’incontro, come troppo spesso accade, i nostri sostenitori sono stati lungamente trattenuti all’interno dello stadio, complicando in tal modo il loro rientro a Verona.

A fronte di questa insostenibile situazione, l’Hellas Verona ritiene opportuno palesare la diversità di approccio all’evento sportivo nei confronti delle tifoserie ospiti che giungono allo stadio ‘Bentegodi’, dove viene assicurato l’ingresso con congruo anticipo e l’uscita in tempi ragionevoli, garantendo la sicurezza e con l’obiettivo di non penalizzare il tifoso ospite. Ci aspettiamo dunque che nell’immediato futuro il medesimo trattamento venga riservato ai nostri supporter.

Dalla Spagna, Chilet: “Dani Parejo-Napoli? L’agente mi ha confermato…”

Le sue parole

Vincet Chilet, collega di Levante EMV, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Crc: “Dani Parejo-Napoli? Tramite il suo agente so che c’è un interesse della serie A. Il Napoli ha visionato sia lui che Andrè Gomes. L’opportunità di comprare Dani oggi è buona perchè la sua situazione a Valencia non è più positiva e il club si accontenterà di una cifra leggermente inferiore alla clausola rescissoria. Più difficile è la situazione per Andrè Gomes perchè è ambito da top club perchè possono offrire più soldi del Napoli”.

Le sei scommesse azzeccate che hanno portato il Napoli in alto

La Repubblica

A sei giornate dalla fine, conti alla mano, i giochi sembrano ormai quasi fatti. Musica per le orecchie di Aurelio De Laurentiis, che si prepara a concludere la stagione in maniera trionfale, dopo averla cominciata tra un’infinità di dubbi e difficoltà. Tutte le scommesse estive del presidente si sono invece rivelate azzeccate, a partire dall’ingaggio di Maurizio Sarri: l’allenatore rivelazione della serie A. Ma ha pagato pure la mossa di togliere dal mercato i big, facendo un sacrificio economico (primo bilancio in rosso nella storia del nuovo club) soprattutto per confermare Gonzalo Higuain: che era uscito con le ossa rotte dallo scorso campionato. Nemmeno la sua esplosione a questi livelli era così scontata, dodici mesi fa. Come il rendimento ad alto livello di Hysaj e Allan: due colpi che si sono rivelati utili, almeno quanto il ritorno di Reina.

Di Marzio: “Napoli su Lapadula, ma la Juve ha un vantaggio”

Gianluca Di Marzio è intervenuto ai microfoni di Radio Marte

“Per l’estate bisognerà allestire una rosa lunga, così da permettere a Sarri di poter lavorare in ritiro con giocatori importanti nonostante le assenze dei giocatori per l’Europeo e la Coppa America. Gabbiadini? La sua media goal è alta, ma avrebbe bisogno di giocare con maggior continuità per migliorare ancor di più i suoi numeri. Ma Sarri lo vede come prima punta, è questo il problema. Farà le sue valutazioni a campionato concluso”.

Su Donnarumma: “Da quel che so, andrà agli Europei. Dispiace non vedere un giocatore napoletano così promettente in azzurro. Mi auguro che il Napoli punti di più sul settore giovanile in futuro, servono investimenti importanti poiché parliamo di un top club”.

Su Lapadula: “Interessa al Napoli, è vero, anche perché il rapporto con il Pescara è ottimo. Ma la Juventus ha un’opzione, il che non vuol dire che l’ha già preso ma ha comunque una corsia preferenziale”.