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Coppa Italia, Napoli-Fiorentina 1-0, i voti di ViViCentro: basta Callejon!

Coppa Italia, Napoli-Fiorentina 1-0, i voti di ViViCentro: basta Callejon!

Il Napoli vince con un gol di Callejon e accede alla semifinale della coppa Italia. Questi i voti di Vivicentro.it:

25 Reina 7; 2 Hysaj 6, 33 Albiol 6.5, 19 Maksimovic 6, 3 Strinic 6 (11 Maggio 6.5, dal 16° s.t.); 20 Zielinski 6, 42 Diawara 6.5, 17 Hamsik 7; 7 Callejon 7.5, 32 Pavoletti 6 (14 Mertens 6, dal 18° s.t.), 24 Insigne 7. A disp. 1 Rafael, 22 Sepe, 62 Tonelli, 95 Lasicki, 5 Allan, 8 Jorginho, 30 Rog, 4 Giaccherini, 23 Gabbiadini, 98 Milanese. All. Calzona 7

a cura di Ciro Novellino

Coppa Italia, Napoli-Fiorentina 1-0: il tabellino del match

Coppa Italia, Napoli-Fiorentina 1-0: il tabellino del match
Napoli e Fiorentina si sono affrontate al San Paolo nei Quarti di finale di Coppa Italia. Decide una rete di Callejon al 25° s.t. e gli azzurri accedono alla semifinale.
NAPOLI (4-3-3) – 25 Reina; 2 Hysaj, 33 Albiol, 19 Maksimovic, 3 Strinic (11 Maggio, dal 16° s.t.); 20 Zielinski, 42 Diawara, 17 Hamsik; 7 Callejon, 32 Pavoletti (14 Mertens, dal 18° s.t.), 24 Insigne. A disp. 1 Rafael, 22 Sepe, 62 Tonelli, 95 Lasicki, 5 Allan, 8 Jorginho, 30 Rog, 4 Giaccherini, 23 Gabbiadini, 98 Milanese. All. Calzona (Sarri squalificato)
FIORENTINA (3-4-2-1) – 12 Tatarusanu; 6 Sanchez, 40 Tomovic, 13 Astori; 25 Chiesa, 8 Vecino, 5 Badelj (30 Babacar, dal 38° s.t.), 15 Olivera; 10 Bernardeschi (20 Borja Valero, dal 29° s.t.), 19 Cristoforo (72 Ilicic, dal 29° s.t.); 9 Kalinic. A disp. 57 Sportiello, 23 Satalino, 4 De Maio, 18 Salcedo, 16 Tello, 31 Milic, 17 Diks, 11 Toledo, 24 Hagi. All. Sousa
NAPOLI – SQUALIFICATI: Nessuno, INDISPONIBILI: Milik (incerto, 23ª giornata), Chiriches (da valutare), DIFFIDATI: Hysaj, Koulibaly.
FIORENTINA – SQUALIFICATI: Nessuno, INDISPONIBILI: Rodriguez (da valutare),  Dragowski (rientro a febbraio), DIFFIDATI: Astori
ARBITRO Daniele DOVERI di Roma (Assistenti: Giallatini-Tegoni. IV uomo: Valeri)
Spettatori: 20mila circa. Falli commessi: 0-0. Angoli: 3-3. Fuorigioco: 0-0. Ammoniti: Sanchez (F) al 28° p.t. per gioco falloso, Olivera (F) al 37° p.t. per gioco falloso, Astori (F) al 45° p.t. per gioco falloso, Tomovic (F) al 17° s.t. per gioco falloso, Hysaj (N) al 21° s.t. per gioco falloso e al 44° s.t.., Chiesa (F) al 48° s.t. per reazione, Insigne (N) al 48° s.t. per reazione. Espulsi: Hysaj (N) al 44° s.t. doppio giallo, Olivera (F) al 49° per simulazione. Reti: Callejon (N) al 25° s.t. Recupero: 1 e 5.

Napoli-Fiorentina, le formazioni ufficiali: Sarri lancia Pavoletti

Al San Paolo Napoli e Fiorentina si giocano l’ accesso alle semifinali della Tim Cup. Sono state diramate le formazioni ufficiali. Maurizio Sarri cambia quattro effettivi rispetto alla gara contro il Milan. La novità importante riguarda l’ attacco dove toccherà a Leonardo Pavoletti fare il suo esordio da titolare in maglia azzurra. Sousa ritrova Kalinic dopo il turno di squalifica scontato in campionato.

FORMAZIONI UFFICIALI

Napoli(4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Maksimović, Strinić; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Pavoletti, Insigne.  All. Sarri

Fiorentina(3-4-2-1): Tatarusanu; Tomovic, Astori, Sanchez; Chiesa, Vecino, Badelj, Olivera; Cristoforo, Bernardeschi; Kalinic.    All. Sousa

Il Pungiglione Stabiese – Si va in Sicilia con tanta speranza

Il Pungiglione Stabiese programma sportivo in onda su ViViradioWEB

Questa sera c’è il consueto appuntamento con ” Il Pungiglione Stabiese “, programma sportivo che parla di Juve Stabia a 360° gradi. Come sempre alla conduzione ci sarà Mario Vollono. Collegatevi oggi 24 gennaio 2017 dalle ore 19:30 per avere notizie in esclusiva sul mondo gialloblè. Avrete due modi per seguire la puntata:

DIRETTA

DIFFERITA (dopo 2 ore dalla diretta)

In questa puntata in studio ci saranno in studio Mario Di Capua (Radio S.Anna) e Gianluca Apicella (Magazine Pragma)

Ci collegheremo telefonicamente con il l’ex Presidente Gianni Improta per fare un bilancio di questo inizio di calciomercato e per parlare del campionato delle vespe.

Presenteremo il prossimo match con il Messina la prima delle due trasferte consecutive in terra Sicilia.

Avremo come ospite telefonico per la prima volta al Pungiglione Stabiese,  Enrico Buonocore ex allenatore del Messina e Antonino Barca conduttore di Spazio Giallorosso.

Ci collegheremo telefonicamente con Alberico Turi Direttore responsabile del settore giovanile della Juve Stabia.

Avvisiamo i radioascoltatori che è possibile intervenire in diretta telefonica chiamando il numero 081.010.29.29 oppure inviando un messaggio Whatsapp al 338.94.05.888.

Gli ascoltatori possono inoltre scrivere, nel corso del programma, sul profilo facebook “Pungiglione Stabiese” per lasciare i loro messaggi e le loro domande.

“Il pungiglione stabiese” è la vostra casa. Intervenite in tanti!

Vi ringraziamo per l’affetto e la stima che ci avete mostrato nel precedente campionato e speriamo di offrirvi una trasmissione sempre più bella e ricca di notizie.

ESCLUSIVA – Juve Stabia, Del Sante sarà ceduto all’Ancona: si attende l’annuncio, questa la formula

Juve Stabia, Del Sante sarà ceduto all’Ancona: si attende l’annuncio, questa la formula

L’arrivo alla Juve Stabia di Cutolo e Paponi, ha chiuso alla possibilità di vederlo in campo con regolarità e, allora, Stefano Del Sante ha cercato una nuova soluzione. Ieri il saluto ai suoi compagni sui social, oggi la notizia, concreta, come raccolto in esclusiva dalla redazione di Vivientro.it.

Infatti, fonti vicine al calciatore, ci hanno rivelato che Del Sante, centravanti classe ’87 della Juve Stabia, sarà un nuovo calciatore dell’Ancona. Andrà via a titolo definitivo e si attende soltanto l’annuncio ufficiale. C’era l’interesse del Modena, ma alla fine la sua destinazione sarà Ancona.

a cura di Ciro Novellino

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Fabiano Santacroce: Mi manca il campo e voglio tornare presto a giocare

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa al Menti uno dei nuovi arrivi alle vespe, l’esperto Fabiano Santacroce, il quale si allenava con le vespe dal ritiro.

Queste sono state le sue parole:

“Mi alleno con le vespe da tempo e questo ha favorito la mia scelta di firmare con la Juve Stabia. Avevo altre offerte ma ho preferito rimanere qui a giocare a calcio, in un gruppo importante che conosco già molto bene. Il mercato di gennaio è stato importante, ora devono ambientarsi presto e capire che qui facciamo sul serio e vogliamo vincere. Mi manca il campo e voglio tornare presto a giocare. Sto bene fisicamente e aspetto le decisioni del mister. Mi faccio trovare pronto e, quando vorrà, sarò a sua disposizione. Ho lavorato tanto con i ragazzi e conosco già bene tutti i movimenti e i segreti del gioco delle vespe. Potevo giocare già con il Monopoli ma non c’è stato bisogno perché abbiamo solo attaccato per 90 minuti. Ho legato con tutti i ragazzi e questo è un gruppo felice e questo facilita le cose. Gli stabiesi sono attaccati alla squadra come i napoletani e questo può risultare l’arma in più.

Messina?

Dobbiamo pensare solo a giocare come sappiamo fare, ci manca solo un po’ di esperienza per poter ambire al salto di categoria. Quando ci sono situazioni societarie come quella di Messina, i giocatori tendono a dare di più e dovremo stare molto attenti . Tutte e quattro le squadre lassù sono fortissime e non ci sono favorite. Il campionato di Lega Pro è molto difficile e lo stiamo vedendo. Ai tifosi prometto di dare il massimo, insieme ai miei compagni di squadra.”

Daniele Paponi: Sono uno che dà tutto, lo dimostrerò ai miei nuovi tifosi

Per la consueta conferenza stampa infrasettimanale, si è presentato in sala stampa al Menti uno dei nuovi arrivi alle vespe, l’attaccante Daniele Paponi.

Queste sono state le sue parole:

“Vi ringrazio per il benvenuto. Abbiamo fatto una grande partita contro il Monopoli, giochiamo un gran calcio e lo abbiamo dimostrato. Purtroppo siamo stati poco cinici sotto porta e questo ci è costato due punti, ora andremo a Messina con la voglia di vincere. Sono un attaccante molto dinamico, posso giocare in tutti i ruoli dell’attacco, sono a disposizione del mister. Sono uno che dà tutto fino alla fine e questo lo dimostrerò ai miei nuovi tifosi.

Sono qui da poco e non conosco ancora bene i miei nuovi compagni ma ho avuto un ottimo impatto, è un gruppo importante.

Ho scelto la Juve Stabia per le ambizioni e per il progetto che c’è qui. A Messina sarà sicuramente difficile ma noi faremo di tutto per portare a casa il risultato.

Ora pensiamo al Messina e poi penseremo alle altre squadre, pensiamo gara dopo gara. ”

Come sarà la nuova Protezione civile

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Dopo aver annunciato “maggiori poteri” alla Protezione civile, il premier Paolo Gentiloni studia la riforma che sarà articolata in 3 punti: prevenzione, emergenza, ricostruzione. In particolare il premier vuole appalti più veloci senza gara e pensa a uno scudo per sollevare dalla responsabilità sindaci e dirigenti con il coinvolgimento di Raffaele Cantone e dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione.

Scudo di Cantone per i sindaci e appalti più veloci senza gara: così cambia la Protezione civile

Il piano di Gentiloni: deroghe per favorire la ricostruzione

PESCARA – Raccontano che Paolo Gentiloni, ieri mattina, presiedendo una riunione indetta in fretta e furia, sia apparso «determinatissimo» sulla futura Protezione civile. Sarà pure un premier dal sangue freddo, Gentiloni, ma si è reso conto che sul terremoto il governo si gioca la sopravvivenza. «L’intervento – riconosce il ministro della Giustizia, Andrea Orlando – è stato insufficiente. Non mi sento la coscienza a posto: bisogna fare di più».

A livello esecutivo s’annuncia dunque che in tempi strettissimi dovrà arrivare una risposta ai guai della «burocratizzazione» dell’emergenza. «Dobbiamo trovare un punto di equilibrio tra tre questioni, tutte irrinunciabili: trasparenza, velocità, responsabilità». Già venerdì prossimo il Consiglio dei ministri dovrebbe affrontare il tema e lanciare qualche messaggio, anche se è troppo presto per un decreto.

Il caso delle casette di legno che arrivano a rilento nell’area terremotata e delle stalle prefabbricate che non sono arrivate proprio, è stato esaminato ieri a Palazzo Chigi. Ed è da qui che si partirà per disegnare la «nuova» Protezione civile. La riforma sarà articolata in tre capitoli: prevenzione, emergenza, ricostruzione. Sul primo punto, è ormai evidente che i tecnici danno tutti gli allarmi che servono, ma poi in troppi sul territorio fanno finta di nulla oppure le catene di comunicazione s’interrompono a metà, o non si predispongono i piani di prevenzione come vorrebbe la legge. Sull’emergenza, poco da dire: la Protezione civile funziona a meraviglia e c’è poco da cambiare. Sulla ricostruzione, invece, si appuntano le critiche maggiori. È qui che la riforma del 2012 mostra le maggiori criticità perché è stata disegnata una catena di comando farraginosa e troppo complessa. Come annunciava Gentiloni, occorre dare «maggiori poteri» a Curcio e Errani.

Un passo indietro. La riforma del 2012 ha stabilito che la ricostruzione non è più di competenza della Protezione civile nazionale, ma degli enti locali. Però la divisione risulta troppo rigida: i primi 180 giorni sono emergenza, poi la Protezione civile nazionale esce di scena e tocca ai poteri ordinari che devono governare la ricostruzione. Ma come metterla con uno sciame sismico che non finisce mai? Alla fine, succede che si sta procedendo con procedura ordinaria a fronte di eventi straordinari. E ammette uno che conosce la materia, come il senatore Franco Mirabelli, Pd: «Un errore, non c’è dubbio».

L’assurdo è che persino per comprare le stalle prefabbricate, con gli animali esposti alle intemperie, si è fatta una gara europea. Tutto per l’incubo della corruzione. Ci sarà presto una riunione con Raffaele Cantone, allora, perché bisognerà individuare in iter che sia trasparente, ma allo stesso tempo anche rapido. L’idea è di trovare un «ombrello» con l’Anac, che metta i dirigenti al riparo da un eccesso di responsabilità personale. Senza annullare le regole, però. «Cantone – ha detto ancora il ministro Orlando – ha spiegato che la questione dei tempi è legata a procedure che non possono essere bypassate, perché in passato si è scoperto che si è speculato sulla pelle della gente. E non è stata un’eccezione, è successo diverse volte nel nostro Paese».

I problemi, dunque, sono in evidenza. Ora si devono trovare le soluzioni. Paola De Micheli, sottosegretario all’Economia, da mesi ripete che «i soldi per il terremoto ci sono, quel che manca sono le procedure per spenderli». In teoria, i sindaci dei Comuni terremotati potrebbero procedere con affidamenti diretti «per somma urgenza». In pratica, non c’è nessun dirigente comunale che si prende la responsabilità di firmare un atto a rischio di indagine. «E così – dice ancora la De Micheli – le Regioni avranno pure fatto tutte le cose per bene, ma passare per la strada dei bandi e delle gare europee è troppo lunga».

E poi c’è l’assurdità di una legge che pretende dai Comuni una risposta all’emergenza quando sono loro, i municipi, i primi a essere in ginocchio. Dice Fabio Melilli, Pd, già presidente della provincia di Rieti e dell’Unione delle province italiane: «Ad Amatrice e poi a Norcia, il primo problema è la rigidità dei decreti di emergenza che non prevedono deroghe. Se a un Comune terremotato non si dà una deroga al blocco del turn over e non si permette l’assunzione di tecnici, come si può poi procedere a tutti gli adempimenti? È evidente che la procedura va a rilento. E la gente ha ragione a infuriarsi per il tempo che si perde». L’idea è che il Consiglio dei ministri, nel deliberare lo stato di emergenza, oltre agli stanziamenti, indichi già a quali norme si dovrà derogare.

vivicentro.it/cronaca
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Gullit: “A Napoli mi dicevano ‘negro’, ma per me non era razzismo”

Le sue parole

Ruud Gullit, ex attaccante del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport: “Che cosa aveva Gullit più di Rijkaard e Van Basten? I capelli! Marco era un grande attaccante, egoista come un attaccante deve essere. Frank più riservato, ma per noi aveva anche umorismo. Il più talentuoso però era Maradona e il più matto Seba Rossi, il pescatore. 

Il razzismo? Anche a me a Napoli dicevano “negro”, ma non lo consideravo razzismo. Secondo me avevano solo paura, allora giocavo al massimo e alla fine mi applaudivano. Con i falli era lo stesso: se mi picchiavano, mi alzavo subito. Se stai giù e ti lamenti, chi ti ha picchiato pensa “ah ah, allora gli ho fatto male…”. Io non volevo“.

Insigne, schiarita sul rinnovo: incontro ad inizio febbraio

Insigne, schiarita sul rinnovo: incontro ad inizio febbraio

Il rinnovo di Lorenzo Insigne tiene sempre banco in casa Napoli. La richiesta è molto elevata, ma c’è anche la possibile schiarita in vista. Secondo Il Mattino: “Tra il talento di Frattamaggiore e la dirigenza azzurra, possibile incontro ad inizio febbraio tra la societa’ e i suoi agenti: c’e’ una differenza tra richiesta e offerta di circa 1 milione e mezzo da limare”.

Promozione-Nuova Ischia,Mister Isidoro Di Meglio: ll rammarico per la sconfitta c’è,ma dobbiamo ripartire più forti di prima

La Nuova Ischia esce sconfitta dal big-match di domenica in quel di Bacoli. Una sconfitta arrivata con l’unica palla gol creata dalla formazione di casa. I gialloblu domenica non solo hanno perso la testa della classifica,ma anche l’imbattibilità che conservavano dall’inizio della stagione. C’è da dire che anche la formazione bacolese perse la sua imbattibilità proprio nel match dell’andata al Mazzella,terminato 2-0. Nella partita allo stadio “Tony Chiovato” gli isolani più volte hanno sfiorato il gol,con due nitide occasioni da parte di Gianluca Saurino. Dopo più 24 ore dalla partita,abbiamo raggiunto telefonicamente nel pomeriggio di ieri, il tecnico isolano Isidoro Di Meglio per conoscere il morale della squadra e analizzare la partita. “Devo dire che il morale non si è mai abbassato-commenta Di Meglio- c’è sicuramente rammarico per non aver portato a casa un risultato positivo. L’avevo già detto prima della partita,che anche se non avessimo vinto non è che non avremmo vinto il campionato. Mancano ancora 13 partite alla fine del campionato,e tutto può succedere.Cerchiamo di ripartire già da domani per concentrarci e preparare al meglio la partita con la Puteolana”. Isidoro Di Meglio aggiunge anche un pensiero sui propri calciatori. “Dopo la partita erano rammaricati. Normale che sia così. Fossero stati felici, vuol dire che non ci tenevano alla causa. Erano inevitabilmente amareggiati,ma glielo dobbiamo concedere,almeno oggi,ma da domani dobbiamo concentrarci su quello che c’è stato”. Dopo la sconfitta in quel di Bacoli,c’è stato un bellissimo gesto da parte di uno dei pilastri di questa squadra,Pasquale Chiariello,il quale ha cambiato l’immagine di copertina di Facebook con la foto di squadra scattata proprio a Bacoli,aggiungendo un commento:”Non è ancora finita”. Questo messaggio dimostra che c’è attaccamento alla maglia,c’è gruppo e la voglia di lottare fino alla fine? “Assolutamente si,l’impegno che ci mettono è sempre massimale. Non mi meraviglio della parole di Pasquale,che è sempre uno dei ragazzi più positivi del gruppo,uno di quelli che cerca di trascinare con l’esempio. Un leader silenzioso,ma positivo all’interno del gruppo. Lui,come tanti altri,come alcuni che non hanno giocato come Ciro Saurino,che era squalificato e comunque venuto a sostenere i propri compagni, o come Paradiso che è andato in tribuna. La partecipazione è completa e i ragazzi hanno capito l’importanza del ruolo che ricoprono e stanno dando il massimo”. Proprio nel match di Bacoli,era assente Ciro Saurino,espulso nell’ultima gara casalinga con il Rione Terra. Un’assenza che ha pesato e non poco a centrocampo. L’allenatore non nasconde infatti l’importanza di avere a disposizione un giocatore con quelle caratteristiche. ” Adesso sarebbe troppo facile dire che la sua assenza abbia pesato molto,così come sarebbe stato semplice dire che non avrebbe pesato se avessimo vinto. Ciro è un giocatore con delle caratteristiche particolari,è uno che ci dà tanto nel gioco aereo,perchè stacca benissimo di testa sia in fase offensiva che in fase difensiva. E’ un giocatore importante,ma mi sembra riduttivo verso chi ha giocato domenica dire che si è perso perchè mancava Ciro Saurino. La nostra sconfitta penso che la dobbiamo analizzare sotto altri aspetti,come qualcuno che nel secondo tempo è venuto meno,qualcuno non è stato all’altezza della situazione. Una partita purtroppo ogni tanto si può anche sbagliare. Noi non possiamo fare altro che prendere in atto di ciò che accade,ma senza buttare la croce addosso a nessuno in particolare. Ci dobbiamo prendere tutti insieme le nostre responsabilità così come quando andava tutto bene eravamo tutti uniti e compatti,ora che è arrivata la prima sconfitta in campionato bisogna reagire e riprendersi subito. Abbiamo perso una partita non una battaglia e venderemo cara la pelle da ora fino alla fine”. 

A cura di Simone Vicidomini

Il Napoli piomba di nuovo su Conti: Giuntoli lavora per l’estate!

Il Napoli piomba di nuovo su Conti: Giuntoli lavora per l’estate!

Il mercato in entrata del Napoli, in questo mese di gennaio, è apparentemente finito dopo Leonardo Pavoletti dal Genoa e Leandrinho dalla Ponte Preta. La società azzurra ha sul tavolo aperti diversi discorsi che riguardano calciatori di talento come  il terzino destro 22enne dell’Atalanta Andrea Conti. Il Corriere dello Sport scrive: “Il Napoli non ha ancora abbandonato l’idea di assicurarsi l’esterno difensivo atalantino che tanto solletica l’attenzione di Giuntoli. Se n’è già parlato a più riprese col club orobico e se ne riparlerà di nuovo, in attesa che arrivino tempi migliori“.

Braccio di ferro tra banche di sistema

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Quello che va in scena è un braccio di ferro tra banche di sistema ma non solo: è un classico della finanza, una sfida tra laici e cattolici, tra francesi e italiani che adesso apre nuovi scenari e rende contendibili le Assicurazioni.  L’indiscrezione di una possibile scalata da parte di Intesa Sanpaolo su Generali fa scattare la mossa difensiva di Mediobanca che blinda Trieste comprando il 3% dell’istituto rivale.

La sfida fra le banche di sistema che rende contendibili le assicurazioni

Torna un classico della finanza: laici contro cattolici, Francia contro Italia

TORINO – Il dato di fatto, nota un osservatore attento, è che da ieri le Generali sono di fatto sul mercato, possibili prede di un’acquisizione. Il rischio di quella che al momento è una guerra dagli schieramenti ancora confusi è che alla fine a restare sul campo possa essere proprio la compagnia triestina.

Schieramenti confusi, dicevamo. Calandosi dal macro al micro, c’è da registrare italiani contro francesi, IntesaSanpaolo contro Mediobanca, l’ad di Intesa Carlo Messina contro il suo omologo di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel. Sullo sfondo c’è il ruolo di Allianz, colosso assicurativo le cui mire su Generali erano già circolate poco prima di Natale. E ci sono i 500 miliardi di asset che le Generali hanno in pancia. Per capire perché a Trieste ci sia in queste ore la stessa atmosfera che c’è in un allevamento di tacchini a ridosso del giorno del Ringraziamento, serve ricordare quello che diceva un signore (francese, giustappunto) che il Leone lo conosceva bene.

Antoine Bernheim, scomparso nel 2012 dopo aver esercitato la sua influenza tra Italia e Francia per più di mezzo secolo, delle Generali è stato a lungo presidente. Nella sua biografia non autorizzata scritta da Pierre de Gasquet nel 2011, Bernheim definiva Mediobanca, che di Trieste ha il 13%, «il pappone delle Generali». Certo, nella definizione del vecchio banchiere francese c’era tutta l’acrimonia di un avvicendamento al vertice della compagnia (con Cesare Geronzi) che aveva vissuto come una defenestrazione ordita proprio da piazzetta Cuccia. Il fatto è che le Generali per anni hanno rappresentato proprio questo: soldi, mentre il potere era altrove. Mentre strategie e operazioni di sistema – con le relative contropartite – venivano decise altrove, a Trieste c’erano i soldi. Tanti e sicuri, ben gestiti, solidi, dai quali attingere nel momento del bisogno. C’è da fare una operazione di sistema per «difendere» Telecom Italia? Le Generali ci sono. C’è da salvare Alitalia? Ci sono le Generali. C’è da comprare Btp per evitare drastiche oscillazioni dello spread? Chi meglio delle Generali.

Ovvio che la prospettiva di perdere questo ben di dio faccia tremare più di un palazzo, a Milano come a Roma. Preoccupazioni diverse: a Roma si teme di perdere questo patrimonio formale e sostanziale. E ancora una volta di perderlo contro i francesi, dato che il primo candidato al suo acquisto è la compagnia francese Axa. Sarebbe l’ennesimo shopping transalpino in Italia, dopo la sfilza di marchi del lusso, la rete tlc di Telecom o l’assalto alla tv di Mediaset. Una offensiva che al di là di ogni considerazione sarebbe causa d’imbarazzo per qualunque governo, anche il più liberale. In più, in questo caso ci sono i soldi, per operazioni di sistema. Proprio il ruolo di banca di sistema sembra essere la posta in gioco nell’altra battaglia, quella tra Intesa e Mediobanca.

Il fatto è che a guardare Intesa e Generali si fa fatica a vederli come una cosa unica. Lo scetticismo tra gli analisti di Borsa ieri era palpabile. Tra l’altro, c’è da registrare che Intesa Sanpaolo Assicura, il braccio assicurativo della banca, è diventata negli anni e in silenzio la seconda compagnia italiana nel ramo Vita. Prendere un pezzo, grande o piccolo, del suo principale concorrente causerebbe più di un problema di antitrust. L’ad Messina è da tempo che dice di voler crescere nelle assicurazioni. Ma un conto è fare un’acquisizione, altro conto è comprare le Generali. L’ultimo pezzo è il dualismo tra Messina e Nagel. I due si erano già affrontati per il controllo di Rcs, con Intesa che ha appoggiato l’offerta di Cairo con consulenza e risorse finanziarie mentre Mediobanca è stata regista di una controfferta risultata sconfitta. D’altro canto, la contromossa di Generali con l’acquisto dei diritti di voto di Intesa per neutralizzare l’avversario è nata, secondo varie fonti, proprio in piazzetta Cuccia. Dove il nervosismo, tra domenica e lunedì, era più che palpabile.

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Analizzando l’avversario – Continua il cammino in Coppa Italia, ai quarti con la Fiorentina

Analizzando l’avversario – Continua il cammino in Coppa Italia, ai quarti con la Fiorentina

Dopo aver battuto 3-1 lo Spezia il Napoli affronterà i viola domani sera in Coppa Italia al San Paolo. I toscani dopo aver battuto il Chievo Verona 1-0 al Franchi con gol in extremis di Bernardeschi su rigore sono pronti ad affrontare questa sfida delicata. La  Fiorentina arriva da un buon momento, seppur quest’anno sembra non brillare come gli anni scorsi il gioco di Paulo Sousa ha fatto vittime del calibro della Juventus come nella partita del 15 gennaio, quando la scena ha visto strappare la vittoria ai viola per 2-1 con gol di Kalinic e Badelj. Senza dubbio i giocatori da tener d’occhio sono Kalinic e Bernardeschi entrambi a quota 9 gol in campionato.

Paulo Sousa schiererà il seguente 3-4-2-1: Tatarusanu; Salcedo, Astori, De Maio; Tello, Vecino, Sanchez, Chiesa; Ilicic, Cristoforo; Kalinic

L’ultimo match giocato al San Paolo dalle due squadre si concluse con il risultato di 2-1 per gli azzurri nello scorso campionato.

a cura di Andrea Bosco

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Gabbiadini, è arrivata una solo offerta ufficiale!

Gabbiadini, è arrivata una solo offerta ufficiale!

La lunga attesa di Manolo Gabbiadini sta per finire, perchè l’attaccante azzurro vuole lasciare il Napoli per andare a giocare in Premier League. Come riporta La Gazzetta dello Sport, a Castel Volturno è arrivata una offerta dal Southampton di circa 18 milioni di euro più altri due di bonus: la cifra non convince il presidente Aurelio De Laurentiis che di milioni ne vorrebbe 25: “L’impressione è che la questione si sbloccherà a breve e che l’attaccante potrà partire per l’Inghilterra e vivere la nuova avventura“, sul calciatore ci sono anche West Bromwich, Leicester e Watford.

L’Angolo di Samuelmania – Super Napoli, ora battiamo la Fiorentina!

L’Angolo di Samuelmania – Super Napoli, ora battiamo la Fiorentina!

Battaglia per le Generali

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L’indiscrezione di una possibile scalata da parte di Intesa Sanpaolo su Generali fa scattare la mossa difensiva di Mediobanca che blinda Trieste comprando il 3% dell’istituto rivale. Quello che va in scena è un braccio di ferro tra banche di sistema ma non solo: è un classico della finanza, una sfida tra laici e cattolici, tra francesi e italiani che adesso apre nuovi scenari e rende contendibili le Assicurazioni.

La battaglia sulle Generali: il Leone compra il 3% di Intesa

Mossa in difesa dalla possibile scalata. Gros-Pietro: “No comment”

MILANO – Il primo colpo di cannone della nuova battaglia sulle Generali è stato sparato. Ed è un colpo partito da una fortezza – quella di Trieste – che evidentemente, anche senza conferme ufficiali, si sente sotto assedio, in primis da Intesa Sanpaolo. Al punto che, a Borsa chiusa, con una nota, Generali ha annunciato di avere acquistato «i diritti di voto su 505 milioni di azioni» della banca guidata da Carlo Messina, «pari al 3,01% del capitale sociale», attraverso un’operazione di prestito titoli.

Segno che le indiscrezioni pubblicate da questo giornale di una possibile operazione allo studio da parte di Ca’ de Sass (e che vedrebbe un intervento anche della tedesca Allianz) hanno trovato sostanza tale da allarmare i grandi azionisti in primis Mediobanca (col 13,7%) che, nel pomeriggio, ha dato fuoco alle polveri dopo fitte consultazioni con gli altri principali soci. La mossa di prendere il 3% ha infatti carattere difensivo. Secondo la norma che regolamenta le partecipazioni reciproche (l’articolo è il 121 del Testo Unico della Finanza) se Intesa non ha battuto sul tempo il Leone – acquisendo ancor prima il 3% delle Generali, cosa che non trova conferma – l’unico modo che avrà per entrare a Trieste sarà quello di lanciare un’offerta pubblica su almeno il 60% del capitale. Insomma, tale operazione mira a fare uscire allo scoperto Ca’ de Sass sulle sue reali intenzioni. In Borsa il titolo è stato comprato come da anni non si vedeva: per qualche minuto non è riuscito a fare prezzo, ha veleggiato a lungo tra il +5 e il +6% per chiudere con un rialzo del 3,94% a 14,25 euro. Il 2,2% del capitale è passato di mano. La Consob sta monitorando la situazione e sta acquisendo informazioni sull’operatività sul titolo.

Nessuno però ha fatto granché per gettare acqua sul fuoco: in mattinata il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, alle domande dei giornalisti ha risposto con un «no comment». «Non ho niente da dire», ha aggiunto il presidente onorario, Giovanni Bazoli. In serata indiscrezioni su una convocazione per oggi del cda della banca non hanno trovato riscontro.

Il mercato si interroga sugli scenari possibili. Casomai dovesse succedere, diversi osservatori scommettono su un’operazione carta contro carta, un’Ops che farebbe leva sul fatto che la capitalizzazione di Borsa di Intesa è doppia di quella triestina, ed entrambi i soggetti hanno un’ottima dotazione patrimoniale. Un’operazione del genere catapulterebbe Intesa tra i giganti della finanza internazionale ma con i piedi ben piantati in Italia: diverrebbe il campione nazionale del risparmio che, nei piani di Messina, rappresenta uno dei business su cui la banca punta di più per il suo futuro. Allianz potrebbe intervenire acquisendo le filiali estere del Leone meno interessanti per la nuova strategia a cui, a quanto si dice, starebbe lavorando McKinsey. Morgan Stanley («no comment», è la reazione) e Citigroup (da cui smentiscono) vengono da più parti indicate tra i possibili advisor.

L’intervento di Intesa poi potrebbe costituire un baluardo, di certo non sgradito al governo, di fronte a una eventuale mossa francese. Lo sguardo è sempre rivolto ad Axa, il «Godot» delle Generali. E in questa chiave, in taluni ambienti finanziari, viene letta la prossima uscita di Alberto Minali, attuale direttore generale e direttore finanziario del gruppo di Trieste. Per domani è stato convocato un cda in cui l’ad Philippe Donnet segnerà il cambio: sarà cancellata la figura del direttore generale, introdotta un anno fa per dare al mercato un senso di continuità dopo l’uscita di Mario Greco e di tranquillità, con un italiano messo al fianco del manager francese. Tutto questo non serve più. Donnet si limiterà a nominare un direttore finanziario (in pole c’è Luigi Lubelli, ma si parla anche di Enrico Matteoli, entrambi interni). E prenderà in mano il timone in solitaria. Qualcuno dice per aprire la strada ai francesi. Di certo per sbarrare quella di Intesa Sanpaolo.

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vivicentro/Battaglia per le Generali
lastampa/La battaglia sulle Generali: il Leone compra il 3% di Intesa FRANCESCO SPINI

FOTO ViViCentro – Juve Stabia, Costanzo in Nazionale: comincia lo stage!

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Ve lo avevamo rivelato in anteprima, Domenico Costanzo, centrocampista degli Under 15 della Juve Stabia convocato per lo stage con la Nazionale di oggi e domani. Una convocazione prestigiosa, tra i 25 azzurrini di tutta Italia, la vera Nazionale di categoria, messa insieme dal selezionatore Arrigoni e dal suo staff. Il calciatore è arrivato nel ritiro, come dimostra la foto che vi proponiamo. Clicca per ingrandirla.

a cura di Ciro Novellino

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Ai microfoni di Radio Marte, è intervenuto il giornalista Gazzetta dello Spor Monti, il quale ha dichiarato: “Domani mi auguro che Pavoletti possa avere qualche minuto contro la Fiorentina. Mi sarei già aspettato di vederlo in campo contro il Pescara per dargli continuità dopo l’infortunio. A San Siro magari Sarri ci ha pensato di inserirlo per far salire la squadra. Credo comunque che con la Fiorentina se stanno bene i tre piccoletti davanti giocheranno ancora loro, con Pavoletti primo subentrante”.