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Napoli-Fiorentina, le probabili scelte di Sarri: previsti quattro cambi rispetto al Milan

Napoli-Fiorentina apre il programma dei quarti di finale di Tim Cup 2016/2017. Match in programma domani sera, ore 20:45, allo stadio San Paolo.
Gara a eliminazione diretta con in palio l’ accesso alle semifinali di Coppa Italia. Dopo la bella vittoria sul campo del Milan, il Napoli punta a dare continuità alla serie di risultati positivi che dura ormai da quattordici gare tra campionato e coppe. Sfida difficile contro una Fiorentina che sta vivendo un buon periodo di forma e che punta molto su questa competizione considerato il ritardo in classifica dalle posizioni valevoli per l’ Europa.

 

LE ULTIME SULLA FORMAZIONE AZZURRA – Maurizio Sarri deve fare i conti con le assenze di Koulibaly, Ghoulam ed El Kaddouri impegnati in Coppa d’ Africa, e di Vlad Chiriches che anche oggi ha svolto allenamento differenziato. Ci saranno alcuni cambi rispetto alla sfida contro il Milan ma nessuna rivoluzione complice un calendario favorevole che vedrà il Napoli impeganto contro il Palermo nel prossimo turno di campionato. In porta Reina è favorito su Rafael per una maglia da titolare anche in Coppa Italia. Al centro della difesa ci sarà spazio per Maksimovic al fianco di Raul Albiol. Gli esterni, con ogni probabilità, saranno Maggio e Strinic. A centrocampo si rivedono Zielinski e Diawara con Marek Hamsik pronto ad affiancarli. In attacco spazio al tridente titolare composto da Insigne, Mertens e Callejon. Giaccherini e Pavoletti pronti a subentrare a gara in corso.
NAPOLI(4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Maksimovic, Strinic; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne.
ALLENATORE: Maurizio Sarri

A DISPOSIZIONE: Rafael, Sepe, Hysaj, Tonelli, Lasicki, Allan, Jorginho, Rog, Giaccherini, Gabbiadini, Pavoletti.
SQUALIFICATI: –
INDISPONIBILI: Koulibaly, Ghoulam, El Kaddouri, Chiriches, Milik.
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Zerbin, l’ agente: “Giuntoli ha chiuso l’ affare venti giorni fa. Sul ragazzo c’era anche la Juve”

Furio Valcareggi, intermediario nella trattativa per Alessio Zerbin, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso di ‘Radio Gol’. Ecco quanto evidenziato:
“Tutta l’Italia voleva Alessio, c’ era anche la Juve oltre ad Atalanta e Fiorentina. Giuntoli è riuscito a concludere l’ affare venti giorni fa. Vi garantisco che Marotta in persona si era messo in mezzo per questo ragazzo. Gioca molto bene, le premesse ci sono tutte. Ci resta solo da formalizzare il tutto, forse Giuntoli mi rimprovererà per aver rivelato tutte queste cose”.

Sousa: “Contro gli azzurri sarà una bella sfida, speriamo che il risultato sia migliore per noi”

Paulo Sousa ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida in Tim Cup contro il Napoli. Ecco quanto riporta il portle Tuttomercatoweb.com:

Sulla possibilità di ripetere il girone d’andata dell’anno scorso: “Io come allenatore mi aspetto sempre di vincere, è quello a cui lavoro tutti i giorni. Quando abbiamo la possibilità di farlo, dobbiamo coglierla sempre. Dobbiamo giocare al calcio e vincere. Lavoriamo per questo”.

Su cosa ha assorbito dal calcio italiano e dagli allenatori: “I miei colleghi mi fanno sempre pensare dinamiche per scavalcare le capacità tattiche che le squadre cercano di proporre contro di noi. E’ una continua ricerca. L’importanza della concentrazione che dobbiamo avere è fondamentale per aggiungere qualcosa alla nostra base calcistica”.

Sul Napoli in difficoltà al Franchi e le speranza per domani:“Il Napoli è una squadra costruita per vincere lo scudetto e che lotta per competere a livelli di Champions. Ha avuto una difficoltà con la punta che è riuscito a sbloccarla anche grazie al mercato. E’ una squadra con grandi possibilità di competere in tutte le competizioni” .

Sul gruppo viola: “Ho sempre detto che ho avuto la fortuna, essendo coerente come persona e come allenatore, di raggiungere livelli di fiducia importanti da parte dei miei giocatori. Questo è un gruppo straordinario. Mi ha sempre una grande voglia di crescere e di allenarsi. Sono molto soddisfatto di tutte le realtà in cui ho allenato. E’ un rapporto che cerco di avere con grande coerenza”.

Sulla Coppa Italia più importante per la Fiorentina che per il Napoli: “E’ importante superare noi stessi cercando di vincere più partite possibili. Il Napoli ha molta qualità e sicuramente loro la vedono come noi, vogliono vincere sempre. Sarà una partita bella come spesso accade tra questi due club. Sperando che il risultato sia migliore di quello che abbiamo conquistato fino a oggi”.

Sul mercato con notizie positive: “Io credo che il mio messaggio sia sempre lo stesso. Non mi aspetto niente. Il direttore mi ha chiesto l’analisi della squadra alla prima riunione a Lisbona e gli ho detto che per mantenere la qualità che serviva mantenere la rosa, poi decidono loro e io alleno i giocatori a disposizione. Io sono contento di essere l’allenatore e cerco di migliorarmi di volta in volta”.

Sulle gare col Napoli: “Ci sono partite che non si possono ripetere. Le grandi squadre devono vincere anche senza proporre lo stesso livello di gioco. Anche essendo una squadra che propone quasi sempre di avere il gioco, dobbiamo anche essere cinici per fare più gol dei nostri avversari. In certe partite creiamo di più che in altre, e quando creiamo dobbiamo segnare per vincere le partite”.

Su Kalinic e Chiesa e i consigli su come gestire il momento: “No. Sono due ragazzi che amano giocare a calcio, che sono sempre concentrati a mille sulla Fiorentina e che danno il massimo per vincere le partite”.

Su un giovane giocatore che può essere il nuovo Chiesa: “Ci sono diversi fattori che spingono un giovane a giocare. Non è giusto fare nomi, soprattutto per rispetto al mio collega Federico Guidi”.

Su Ilicic: “Lui non ha iniziato la stagione con la stessa efficacia dell’anno scorso. Ha sempre avuto buoni numeri, anche nelle sue dinamiche offensive. La convinzione e la determinazione quando non ti riesce qualcosa, diminuiscono. Deve essere aiutato. Io come allenatore devo prendere delle decisioni per vincere le partite. Quello che cerco è il massimo dell’equilibrio anche dentro alla squadra, anche cercando di essere il più coerente possibile con i miei giocatori. Lui è un giocatore che ci sta mancando perché non è al migliore livello. Ha preso più pali rispetto ai gol dell’anno scorso. E’ un giocatore che comunque resta molto importante per noi”.

Sulla partita di domani come una finale: “Nella testa dei giocatori tutte le partite devono essere delle finali, non solo quella di domani”.

Su Antognoni:E’ un uomo di calcio e ha buone energie. E’ una persona straordinaria e sono contento di viverlo da vicino”.

Sull’addio di Zarate e su Hagi possibile sostituto: (interviene l’ufficio stampa e sottolinea il fatto che Zarate, al momento, è ancora un giocatore della Fiorentina) “Io cerco di essere coerente con quello che vedo e con quello che serve alla squadra. L’ho detto tante volte. Su Hagi mi sono espresso: tecnicamente è straordinario. Ha bisogno del suo tempo soprattutto in un campionato fisico e tattico come il nostro. Abbiamo bisogno di trovare gli equilibri su quella che è la sua crescita e l’importanza della partita”.

Su Sportiello: “Ci sono tutte le possibilità. Marco si sta allenando e tocca a noi fargli capire i nostri principi di gioco. Lo aiuteremo a integrarsi così che poi possa esserci utile in campo quando verrà chiamato in causa”.

Su dove deve essere brava la Fiorentina per vincere la partita:Per quello che è stato il mio progetto come calciatore e allenatore e in quello che ho vissuto nel 4-3-3, è una delle migliori squadre in assoluto. Mi piace tanto e sarà una partita dove le squadre ricercheranno il possesso palla e con quello di trovare gli spazi per finalizzare. Di conseguenza cercheremo di avere più possesso del nostro avversario per creare la nostra verticalizzazione che ci possa permettere di finalizzare”

Seduta pomeridiana per il Napoli in vista della Fiorentina: il report

Seduta pomeridiana per il Napoli a Castelvolturno.

Gli azzurri preparano il match contro la Fiorentina per il quarto di finale di Coppa Italia di domani, martedì, al San Paolo (ore 20,45).

La squadra si è divisa in due gruppi. Lavoro di scarico per coloro che sono andati in campo dall’inizio a San Siro.

Gli altri uomini della rosa hanno svolto seduta atletica e partitina a campo ridotto.

Differenziato per Chiriches.

Da sscnapoli.it

Gabbiadini, l’ intermediario: “Contatti concreti con la Premier. Occhio anche al mercato cinese, ma…”

Giuseppe Cannella, intermediario di mercato, ha parlato del futuro di Manolo Gabbiadini ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato:

 
“Confermo l’interesse di squadre come Southampton e Schalke. Sono pochi gli attaccanti del suo valore in giro. E’ logico che il Napoli faccia il gioco delle parti e chieda determinate cifre. Chi vuole il suo cartellino deve trovare il giusto accordo economico. Vediamo, abbiamo contatti reali con la Premier. E’ giusto anche accontentare una società come quella  partenopea che paga sempre un pò in più i calciatori che acquista. Quindi se si vuole un calciatore azzurro bisogna accettare la richiesta  economica del club.
Ipotesi che possa restare? Non sarebbe vantaggioso, a giugno il Napoli non guadagnerebbe nulla dalla cessione. Non escludo che, se la società lo toglie dal mercato, si valuti anche il rinnovo del suo contratto. Occhio anche a una pista che potrebbe portare al mercato cinese, sono diversi gli allenatori italiani lì. Chiaramente si tratta di un’ ipotesi, il Napoli sa cosa vuole”

Promozione-Nuova Ischia doppia disfatta:sconfitta e sorpasso in classifica dal Bacoli

Il big -match tanto atteso della seconda giornata di ritorno del campionato di promozione,girone B tra Bacoli Sibilla e Nuova Ischia,se lo aggiudica la formazione bacolese. I padroni di casa trovano il gol del vantaggio con Cifani nella ripresa,facendo esplodere lo stadio “Tony Chiovato”. La squadra allenata da mister De Stefano,non solo si aggiudica lo scontro,ma conquista anche la vetta della classifica. La Nuova Ischia,si vede così sorpassare in classifica,e perde anche l’imbattibilità in campionato. La squadra gialloblu,c’è da dire che non meritava di perdere assolutamente,un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Gli isolani più volte hanno sfiorato il gol,con due nitide occasioni con Gianluca Saurino,lo stesso attaccante che a cinque minuti dalla fine si è fatto espellere lasciando la propria squadra in dieci. Nonostante la sconfitta,il sorpasso in classifica la formazione isolana resta in scia per la vittoria del campionato,e in vantaggio negli scontri diretti con il Bacoli,dove all’andata terminò 2-0 al Mazzella.

Le Formazioni. Nei padroni di casa manca lo squalificato ed ex di turno Marco Mazzeo,squalificato per tre gare. Per la Nuova Ischia,assente il centrocampista Ciro Saurino anche lui fermato per squalifica. In porta c’è il solito Mennella. Linea difensiva composta da Errichiello e Silvitelli ai lati con Chiariello e Del Deo. A centrocampo Marano e Camorani in mediana con Matarese al posto di Saurino. In avanti confermato il duo Arcobelli e Saurino G. con Cuomo alle loro spalle.

L’espulsione di Gianluca Saurino Foto di Gaetano Russo

La Sintesi. Nei primi minuti in campo,le squadre provano a studiarsi senza farsi del male. Una partita dove il gioco è molto spezzettato nella metà campo. Il primo squillo della gara è dei padroni di casa con Cifani al 5′, ma il suo tentativo è debole senza impensierire Mennella. Al 10′ occasione per sbloccare il match con Saurino: Cuomo viene atterrato,con l’arbitro che fischia fallo. Sul pallone si presenta Saurino che da circa trenta metri disegna una parabola straordinaria,ma la traversa gli nega il gol. Al 18′ straordinaria azione dei gialloblu: Camorani serve nello spazio Cuomo uno-due con Arcobelli,con il numero 7 che va al tiro da fuori area ma la sfera termina di poco a lato. Passano i minuti, è la Nuova Ischia alza il proprio baricentro,mettendo in netta difficoltà i padroni di casa. Soltanto alla mezz’ora la squadra bacolese,ci prova con Cifani che tenta una girata al volo in area,ma il suo tiro è debole con Mennella che blocca senza problemi. Al 40′ altra occasione da gol per i gialloblu:traversone di Matarese per Marano sul secondo palo,che fa la sponda in area per Gianluca Saurino che conclude al volo ma Pietrangeli con un miracolo salva il risultato. Al 43′ i locali ci provano con Carezza con una conclusione laterale dal limite dell’area,con il portiere isolano che si oppone. Un minuto dopo, c’è un leggero contatto in area di rigore,con Arcobelli che viene trattenuto da Carannante,ma l’arbitro lascia proseguire. Il primo tempo si conclude sul risultato di 0-0. Nella ripresa dopo il domino del gioco da parte degli isolani,il Bacoli cresce con la partita che inizia ad essere molto più equilibrata. I locali al 4′ sfiorano il gol con Capuano,che non trova lo specchio della porta su un corner battuto da Lepre. I gialloblu non ci stanno a farsi a schiacciare e al 10′ ripartenza fulminante con Cuomo che serve nello spazio Gianluca Saurino,che va alla conclusione con un diagonale perfetto che si perde di un soffio a lato. Al 23′ cross dalla sinistra di Marano sul secondo palo per Matarese,ma l’esterno d’attacco si fa anticipare da Carezza che devia la sfera in corner. Alla mezz’ora di gioco della ripresa,il Bacoli trova il vantaggio. Calcio di punizione da posizione laterale,mischia in area gialloblu,Mennella respinge la sfera con la palla che poi viene depositata in rete da Cifani,per il gol del vantaggio che fa esplodere il “Tony Chiovato”. Il tecnico Isidoro Di Meglio,tenta il tutto e per tutto. Manda in campo Oratore e Capuano al posto di Del Deo e Camorani. Al 90′ prima del recupero,arriva la doccia fredda per gli isolani: Gianluca Saurino,già ammonito nel primo tempo per aver allontanato il pallone,rimedia il secondo giallo per proteste e viene espulso. Nei 5′ di recupero concessi dal direttore di gara,i padroni di casa gestiscono il vantaggio e portano a casa i tre punti. L’Ischia perde il big-match, e lascia tanto amaro in bocca per le varie occasioni da gol avute. Una vittoria della squadra bacolese che riapre nettamente il campionato,con il Monte Di Procida che continua a vincere e si porta alle spalle proprio degli isolani. Nel prossimo turno la squadra di Isidoro affronterà la seconda trasferta consecutiva,in casa della Puteolana.

A cura di Simone Vicidomini

Bacoli Sibilla 1925: Pietrangeli ’98, Carezza , Cuomo ’99, Carannante, Punziano, Serino VK, Lepre K (38’st Esperimento), Coppola (27’st Vallefuoco), Cifani, Capuano(15’st Solano), Cinque ’97. A disposizone: Capocelli ’98, Massa, Germoglio ’98, Sequino ’98.Allenatore: Antonio De Stefano.
Nuova Ischia: Mennella K, Errichiello ’99, Silitelli ’98, Marano, Chiariello, Del Deo VK (35’st Oratore), Cuomo ’97, Camorani (30’st Capuano), Arcobelli, Saurino G., Matarese. A disposzione: Telese ’98, Prestopino ’97, Di Costanzo, Varchetta ’98, Di Sapia ’99. Allenatore: Isidoro Di Meglio.
Rete: 30’st Cifani.
Ammoniti: Coppola, Carannante, Cuomo, Chiariello, Del Deo, Saurino G. Espulso: Saurino G.
Calci d’angolo Bacoli Sibilla 1925: 4 Calci d’angolo Nuova Ischia: 2
Recuperi: 0’pt, 5’st.
Arbitro: Alessio De Vincetis di Taranto. Primo Assistente: Gianpaolo Pregevole di Torre Annunziata. Secondo Assistente: Silverio Iodice di Torre Annunziata.
Spettatori: 500 circa.

Messina vs Juve Stabia, cambia l’orario di inizio della gara

Messina vs Juve Stabia è la prima di due trasferte consecutive per le vespe. Dopo il pareggio casalingo con il Monopoli, la squadra allenata da Fontana deve ricominciare a conquistare i tre punti se vuole tenere il passo di Lecce, Matera e Foggia.

Non sarà una trasferta semplice con i ragazzi di Lucarelli che sono in piena lotta per non retrocedere e che venderanno cara la pelle, anche perchè tra le mura amiche devono sfruttare il turno casalingo.

La gara inizialmente prevista per sabato 28 gennaio alle ore 18:30 è stata anticipata alle ore 14:30 su richiesta della Juve Stabia.

Pubblichiamo il comunicato ufficiale della Lega che ha ratificato il cambio d’orario:

“La Lega, vista la richiesta avanzata dalla società Juve Stabia, in relazione ad esigenze organizzative, a ratifica degli accordi intercorsi tra le società interessate, ha disposto che la gara indicata in oggetto SABATO 28 GENNAIO 2017, Stadio San Filippo “Franco Scoglio”, Messina, con inizio alle ore 14,30, anziché alle ore 18,30.”

Allerta rossa in Sicilia, esonda torrente nel Palermitano, morto 1 uomo. Scuole chiuse

Il maltempo ha fatto una vittima in Sicilia, Giovanni Mazzara, 67 anni, un pensionato di Campofranco (Caltanissetta), ed è allerta anche in Calabria. L’abbondante pioggia caduta ha provocato l’esondazione di alcuni torrenti e la chiusura della statale Palermo-Agrigento nella zona di Lercara Friddi. Le operazioni di soccorso sono molto complicate.

Palermo, 23 gen. – Un morto a causa del maltempo nel Palermitano. Si tratta di un pensionato di 67 anni, Giovanni Mazzara, di Campofranco (Caltanissetta) trascinato da acqua e fango tracimati dal torrente Morello, sulla Statale 189, al chilometro 15 della Palermo-Agrigento, in territorio di Castronovo di Sicilia. L’uomo era con altre tre persone: tutti intrappolati in una Audi Q5, quando hanno deciso di uscire dall’abitacolo; l’anziano non ce l’ha fatta, travolto dall’inferno di fango. L’allarme e’ scattato intorno alle 21.30 di ieri. I soccorritori hanno ritrovato la vittima un’ora dopo, spiegano i carabinieri che hanno chiuso la Statale per poi riaprirla solo nella notte, intorno alle 2. Sul posto i militari dell’Arma di Lercara Friddi, Castronovo, Prizzi e Vicari, i vigili del fuoco, la polizia municipale, squadre del 118 e dell’Anas. L’autorita’ giudiziaria di Termini Imerese ha disposto l’intervento del medico legale e l’esame autoptico ha confermato la morte per annegamento.

Resta difficile la situazione in Sicilia a causa della nuova ondata di maltempo abbattutasi da ieri. Oggi livello di allerta rossa in particolare tra le province di Messina e Catania. Allagamenti, esondazioni, nubifragi, burrasche hanno messa a dura prova gran parte dell’Isola e numerosi sindaci hanno deciso di tenere chiuse le scuole stamane. E’ stato il Dipartimento regionale della Protezione civile a rilanciare l’allerta meteo sino alla mezzanotte di oggi sul territorio del comune di Catania, con forti piogge e temporali, raffiche di vento, fulmini e locali grandinate e mare mosso. E cosi’ il sindaco Enzo Bianco ha confermato l’ordinanza che prevede che l’attivita’ didattica nelle scuole e’ sospesa a scopo precauzionale. Anche l’Universita’ etnea ha deciso la sospensione di ogni attivita’ didattica. Nell’ordinanza si dispone il divieto di circolazione dei mezzi a due ruote, che non potranno dunque circolare fino alle 24. Stessa decisione a a Caltagirone dove e’ stato il sindaco Gino Ioppolo a emettere un’ordinanza: “E’ una decisione determinata da ragioni precauzionali e finalizzata a prevenire ogni eventuale, anche se remoto rischio connesso al maltempo”.

L’assessore alla Protezione civile, Francesco Caristia, raccomanda prudenza tanto ai pedoni “affinche’ evitino, per esempio, di transitare sotto alberi ad alto fusto”, quanto ai conducenti di veicoli “perche’ adottino ogni precauzione necessaria a prevenire l’insorgere di pericoli lungo le strade”.

Il sindaco di Aci Castello Filippo Drago ha disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale, oltre al cimitero ed al Castello normanno, ed invita la cittadinanza a non uscire di casa se non in caso di estrema necessita’, prestando la massima attenzione nell’utilizzare i veicoli sulla viabilita’ cittadina; non sostare in prossimita’ di ponticelli ed in concomitanza con l’attraversamento di torrenti; evitare di transitare nelle vie Vampolieri, Livorno, Dusmet, Scalazza, Litteri, Manzella, Barbagallo, Stazione, Acicastello, Vigo, Oliva San Mauro, Timparosa ed Empedocle; non stazionare in prossimita’ di alberi di medio ne’ sui moli e nei Lungomari; proteggere adeguatamente i piani interrati e seminterrati e comunque tutte le proprieta’ sotto il livello delle adiacenti strade.

Stessa allerta e codice rosso a Catania, dove il sindaco Enzo Bianco è in costante contatto con gli esperti della Protezione civile. Chiuse le scuole etnee a scopo precauzionale. Scuole chiuse pure nel Messinese, a Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Fondachelli Fantina, Oliveri, Terme Vigliatore, Falcone, Basico’, Furnari, Mazzarra’, Novara, Rodi Milici, Taormina e Giardini Naxos. Cosi’ anche nel Ragusano, a Modica e Scicli. Allerta arancione nell’Agrigentino: scuole chiuse a Sciacca, come ha deciso il sindaco Fabrizio Di Paola. La citta’, gia’ travolta nelle scorse settimane quando il maltempo provoco’ li’ una vittima, e’ stata investita da violente e persistenti piogge. La criticita’ rimane con codice arancione. Il nubifragio, si evidenzia nel provvedimento, “ha provocato diversi danni alle infrastrutture stradali e reso precaria la situazione viabile e che, pertanto, nelle more che vengano effettuate le verifiche si rende necessario disporre la chiusura delle scuole”. Smottamenti in provincia di Ragusa e strade in tilt. L’Anas comunica che a seguito di alcuni movimenti franosi e dei detriti sulla carreggiata, e’ stato necessario chiudere al traffico momentaneamente due tratti della strada statale 194 “Ragusana”, tra le localita’ di Monterosso Almo e Vizzini. Squadre in azione per la messa in sicurezza dell’area e per il ripristino della normale circolazione.

Il maltempo, infine, ha causato l’interruzione della tratta Porto Empedocle-Lampedusa. La nave “Paolo Veronese”, infatti, ieri sera non è salpata ed è rimasta in porto.

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Juve Stabia-Racing Club Roma 1-0

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Juve Stabia-Racing Club Roma 1-0

La Juve Stabia, Under 15, allenata da mister Alfonso Belmonte, ha battuto allo stadio Romeo Menti il Racing Club Roma. Vittoria importante che fa proseguire la corsa alla testa della classifica. Vi proponiamo il racconto in scatti del match.

a cura di Ciro Novellino, foto di Antonio Gargiulo

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Gabbiadini-Fiorentina, Corvino ci proverà sul finire di mercato

I dettagli

La Nazione dedica spazio alla possibile trattativa Fiorentina-Gabbiadini: “Corvino potrebbe scegliere di non effettuare innesti, ma un attaccante esterno potrebbe servire nel prosieguo del cammino, soprattutto se dovesse continuare anche la corsa viola in coppa Italia. Ma non solo. Nelle ultime ore si sarebbe fatta strada la possibilità di arrivare a Manolo Gabbiadini. La punta del Napoli difficilmente resterà alla corte di Sarri. Nel caso, infatti, non arrivasse l’offerta giusta, Corvino potrebbe trattare, negli ultimi giorni del mercato, con il Napoli sulla base del prestito. Magari con diritto di riscatto anche alto. Riscatto da ridiscutere al termine della stagione, anche in base al rendimento di Gabbiadini che in ogni caso vedrebbe di buon occhio un’avventura a Firenze, piazza certamente gradita”.

Sorgi su doppia intervista Prodi – Berlusconi: ”eccezionale documento politico contemporaneo”

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Oggi La Stampa ha pubblicato una doppia intervista a Romano ProdiSilvio Berlusconi, che rivelano idee simili sull’Europa come la «necessità di agire per non sparire». Per Marcello Sorgi si tratta di un «eccezionale documento politico contemporaneo, un raro dialogo a distanza fra ex rivali».

Raro dialogo a distanza fra ex rivali

Non sembri un’esagerazione: le interviste a Prodi e a Berlusconi che pubblichiamo oggi su La Stampa rappresentano un eccezionale documento politico contemporaneo.

I due leader, presidenti del Consiglio e avversari dei primi quasi vent’anni della Prima Repubblica concordano a distanza, inaspettatamente, nell’analisi della situazione, su più punti rispetto a quelli su cui non sono d’accordo. Comune è l’attesa, venata di timori non nascosti, per l’esordio di Trump alla presidenza Usa e per le conseguenze sull’economia mondiale, gravata ancora dalle incertezze e dai sintomi non del tutto scomparsi della crisi di questi anni; comune la sollecitazione per un riavvicinamento alla Russia di Vladimir Putin, «amicizia» la definisce Berlusconi, che secondo Prodi addirittura l’Europa dovrebbe cominciare prima dell’America.

 

Comune la preoccupazione per lo stato dell’Europa, divisa da muri anti-immigrati e da tensioni distruttive, soffocata da burocrazie opprimenti, minacciata dalla rincorsa del populismo, incalzante in varie forme e sotto diverse facce anche in Paesi fondatori come Francia e Germania; comune, ancora, l’apprezzamento per Gentiloni e per il modo pacato e razionale con cui sta cercando di affrontare la complicata eredità di problemi ricevuta da Renzi (del quale, in modo più o meno esplicito, entrambi mostrano di non avere uguale considerazione); comune, infine, la consapevolezza che dalle difficoltà del momento, che riguardano l’Italia non meno che l’Europa o il resto del mondo, si possa uscire sfidando il decadimento della politica, non con gli stessi argomenti con cui si manifesta, ma con un di più di riformismo e di serietà.

 

Tal che, non senza sorpresa, si potrebbe osservare che i due uomini-simbolo della stagione del bipolarismo, impegnati da sempre a presentarsi come alternativi, nelle rispettive convinzioni ideali, nei programmi, nella scelta dei metodi, delle persone e degli alleati per portarli avanti, confermano come nei frangenti più difficili, come l’attuale, governare sia sempre più far quel che si deve e non quel che si vuole, e due avversari rimasti tali, ma in grado di mostrare senso di responsabilità, già solo per questo mantengono un ruolo anche in una stagione che non è più la loro.

Dove invece la distanza tra il Professore e il Cavaliere è rimasta intatta, e se possibile s’è accresciuta, è sul terreno della politica interna. Mentre Prodi – a dispetto di una realtà in cui agisce ormai stabilmente un terzo polo (primo nei consensi nel 2013 e oggi ancora in testa ai sondaggi), rappresentato dal Movimento 5 Stelle -, rimpiange la stagione del bipolarismo e suggerisce, per riproporla, di superare le divergenze tra alleati per ricostruire le coalizioni, Berlusconi non sembra più nutrire quella speranza.

Sarà perché un pezzo del populismo nostrano ce l’ha in casa, con Salvini, Meloni e con quelli nel suo partito, come Toti, che pensano di schierarsi con loro, sarà anche per via della stabilità delle sue imprese minacciata dall’estero, ma l’ex-premier appare ormai tutto interno alla logica del proporzionale e della partitocrazia rinascenti, che proprio in forza dell’impossibilità di guadagnarsi una maggioranza da soli, costringerebbe i partiti singoli alle larghe coalizioni, ridando un peso indispensabile a Forza Italia.

Che questa, poi, possa essere la soluzione del futuro per l’Italia, dopo oltre un ventennio di inconcludente transizione, sarà tutta da vedere. Ma non ci sarà molto da aspettare: l’ultima parola in materia, infatti, la dirà domani la Corte Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla legge elettorale.

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vivicentro/Sorgi su doppia intervista Prodi – Berlusconi: ”eccezionale documento politico contemporaneo”
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Biglietti Real Madrid-Napoli, ecco quando partirà la prevendita

Biglietti Real Madrid-Napoli, ecco quando partirà la prevendita

Il Corriere dello Sport scrive sui biglietti per Real Madrid-Napoli: “L’appuntamento più imminente, quello di Madrid, è tecnicamente alle porte perché al 15 febbraio mancano (appena) ventiquattro giorni: quattro charter sono già stati allestiti, un’altra decina sono in fase di preparazione e pur nell’incertezza di arrivare al biglietto, perché le risorse saranno chiaramente limitate ed i 3.917 del Santiago Bernabeu appagheranno semplicemente una parte delle richieste. Ma chi non ce la farà adesso, s’avventurerà egualmente a Madrid, perché i posti aereo sono stati già pagati, sperando di poter comperare direttamente in Spagna, magari da tifosi del Real disposti a concedere il proprio posto: costi quel che costi. Però ci siamo, perché la prevendita per Madrid dovrebbe partire tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima: si vivranno altre giornate di passione, di stress”.

Federico Fazio in mixed zone nel post Roma-Cagliari

Tre domande per Federico Fazio in mixed zone nel post Roma-Cagliari

Roma- Nel post partita, dopo la terza vittoria consecutiva della Roma senza subire gol, Spalletti dichiara con convinzione che bisogna “stare sul pezzo”, senza perdere d’occhio le dirette inseguitrici Inter, Milan e Napoli. “Il cammino è lungo-dichiara- dobbiamo stare sul pezzo e portare sempre a casa il risultato. La Juve è fortissima e lo sanno tutti, ma quando si dice che la Roma è attrezzata per lottare dobbiamo farlo vedere”. In zona mista incontriamo Federico Fazio che afferma di essere consapevole di lavorare con una grande squadra ed è importante continuare a lavorare così se si vuole agganciare la capolista a pochi passi.

TRE DOMANDE…

Coscienti della vostra forza, dovete difendere più il secondo posto o si ha l’obbligo di attaccare la vetta?

In ogni partita lavoriamo pensando alla Roma e a vincere come nelle ultime 4 partite, quindi la cosa più importante è pensare a noi e lavorare solo per noi

La Juve ha ripreso a vincere. Come si fa a raggiungerla?

La penultima partita (contro la Fiorentina ndr.) l’ha persa, per questo noi dobbiamo pensare a vincere e fare il nostro lavoro

 Sei diventato un uomo fondamentale per questa squadra. Quando sei arrivato ti aspettavi un percorso del genere?

Io sapevo di venire in una grande squadra come la Roma e sono molto contento di fare il mio lavoro e continuare in questa maniera”.

Di Maria D’Auria

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Intervista a Berlusconi : ”Trump ha ragione su Putin ma l’isolazionismo è un errore”

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Il leader di Forza Italia dice che «Trump ha ragione su Putin ma l’isolazionismo è un errore». L’ex premier del centrosinistra invita l’Unione europea a prendere l’iniziativa sulla Russia, ad agire e a giocare d’anticipo «togliendo le sanzioni» prima di Trump. Per Marcello Sorgi si tratta di un «eccezionale documento politico contemporaneo, un raro dialogo a distanza fra ex rivali».

Berlusconi: “Trump ha ragione su Putin. Ma l’isolazionismo è un errore”

“Sono molto deluso dall’astensione della Lega su Tajani. Serve una legge proporzionale. No alle preferenze, sì ai collegi piccoli”

ROMA – Presidente Berlusconi, le celebrazioni del 60° anniversario dei Trattati di Roma colgono l’Unione in una crisi potenzialmente fatale: i 27 divisi su tutto, con la Gran Bretagna che annuncia una «hard Brexit» e Donald Trump che sembra voltare le spalle sia all’Ue che alla Nato, considerando l’alleanza atlantica «obsoleta». C’è ancora una possibilità per l’Europa?

«Il sogno europeo oggi è più attuale che mai. La costruzione dell’Europa come è stata realizzata dai burocrati di Bruxelles invece è fallita e sta suscitando crescenti reazioni di rigetto. Vede, il sogno europeo è quello con il quale è cresciuta la mia generazione: era il sogno di un grande spazio di libertà, economica, politica e civile; di pace e sicurezza condivisa. Cosa ne è rimasto oggi? Una cosa, importante: la pace nel nostro continente. Ma tutto il resto è svanito, si è dissolto. L’Europa deve ripensarsi a fondo, oppure muore. Parola di un convinto europeista».

L’Ue ci ingiunge di fare una manovra correttiva di 3,4 miliardi di euro. Il governo sembra intenzionato a tenere duro, respingendo la richiesta di nuovi tagli e tasse. Come sta operando Gentiloni nel rapporto con Bruxelles?

«In questa vicenda si sommano due torti, uno europeo e uno italiano. Entrambi vanno al di là della responsabilità contingente del governo Gentiloni, che si trova a gestire una situazione che ha ereditato. Il torto dell’Europa è quello di applicare un rigore burocratico e formalistico, che non tiene conto né delle esigenze dello sviluppo, né delle particolari condizioni dell’Italia, dall’emergenza profughi a quella dei terremoti».

Dunque assolve Gentiloni e getta la croce su Renzi?

«Il governo Renzi ha impostato un bilancio in deficit, quindi creando ulteriore indebitamento, non per fare investimenti o per rilanciare lo sviluppo, ma per distribuire promesse di denaro a pioggia in vista del referendum. Quel progetto è fallito, ma sono rimasti i conti da pagare, per il governo Gentiloni e per tutti gli italiani. Come si comporterà il nuovo esecutivo in questa difficile partita è tutto da vedere: credo però che la scelta di evitare affermazioni roboanti che poi non si è in grado di sostenere sia un apprezzabile segnale di serietà».

 

Un’altra crisi che sembra colpire sempre più duramente l’Italia è quella dell’immigrazione clandestina. Il ministro Minniti suggerisce il doppio binario: espulsioni per i clandestini, accoglienza e integrazione per chi ne ha diritto. La convince questo approccio?

«L’approccio del ministro Minniti è corretto, ma affronta solo la parte finale del problema. Quello che dovremmo chiederci non è soltanto come gestire profughi e clandestini una volta arrivati in Italia: è piuttosto come evitare che ci arrivino. Il mio governo aveva realizzato una serie di accordi con i governi del Nord Africa, primo fra tutti la Libia di Gheddafi, per fermare all’origine questo traffico di esseri umani. Purtroppo sappiamo com’è andata. Se non si chiude questo flusso, se non riusciamo a stabilizzare l’Africa e il Medio Oriente, allora il problema esploderà. E per questo non bastano le forze dell’Italia, e neppure quelle dell’Europa. Occorre una grande coalizione che veda protagonisti l’Europa, gli Stati Uniti, la Russia, la stessa Cina, i Paesi Arabi moderati».

È iniziata l’era Trump e gli Stati Uniti sembrano privilegiare rapporti diretti con la Russia di Putin e con la Gran Bretagna, senza vincolarsi ai vecchi alleati europei. Vede dei rischi nel nuovo approccio della presidenza Trump?

«Io da un lato vedo con molto favore il ritorno ad una collaborazione con la Russia di Putin che per l’America e tutto il mondo libero dev’essere un amico e un alleato, non certo un nemico. Dall’altro vedo tutti i rischi di un ritorno all’isolazionismo. Sarebbe un grave errore, se accadesse, sia per il mondo intero, ma anche per l’America».

Pochi giorni fa, dopo decenni, un italiano è riuscito a conquistare la poltrona più prestigiosa del parlamento europeo. Ma la Lega non ha votato Tajani. Se l’aspettava?

«Sono rimasto molto deluso. Non credevo che la Lega potesse essere indifferente nella scelta fra un moderato espressione del centro-destra e un esponente del Pd sostenuto da tutta la sinistra. Faccio fatica a capire, ma non voglio polemizzare: per me le ragioni dell’alleanza sono più importanti».

Ormai non passa giorno senza che Salvini non la attacchi personalmente. Che idea si è fatto di questo martellamento?

«Immagino che Salvini si stia ponendo un problema di leadership che è del tutto prematuro e che comunque non appassiona gli italiani. Sono ben altri, e più concreti, i temi ai quali bisogna dare una risposta: fisco, sicurezza, immigrazione, giustizia, infrastrutture. E comunque le leadership non si misurano sulle polemiche, ma sul consenso».

Il segretario del Pd le sembra cambiato? Ha capito la lezione del 4 dicembre?

«Me lo auguro per lui. Spero rifletta e impari dalla sconfitta. Ma per ora non ho visto molti segni di cambiamento».

Quali sono le linee guida che dovrebbero ispirare la nuova legge elettorale? Proporzionale con un premio di governabilità al primo partito?

«È fondamentale che la nuova legge elettorale consenta la massima corrispondenza fra il voto espresso dai cittadini e la maggioranza parlamentare. Ogni distorsione in senso maggioritario, in uno scenario tripolare come l’attuale, porterebbe al governo una minoranza contro il parere dei due terzi degli elettori».

Collegi piccoli o preferenze?

«Ritengo che le preferenze siano il peggior sistema possibile per garantire una effettiva rappresentanza degli elettori. I candidati devono piuttosto essere proposti agli elettori in piccole circoscrizioni, in modo che i cittadini sappiano con chi hanno a che fare e dove cercarli dopo l’elezione».

Il 26 gennaio ricorre il 23° anniversario della sua discesa in campo. Farà entrare aria nuova in Forza Italia?

«Le rottamazioni non ci appartengono. Ma voglio che almeno un terzo dei nostri candidati e dei nostri eletti per la prossima legislatura siano persone che non hanno mai fatto politica, ma che abbiano dimostrato in altri campi le loro capacità. Nei prossimi giorni rivolgerò un appello alla “società civile”: apriamo le nostre liste a chi se la sente di candidarsi».

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vivicentro/Intervista a Berlusconi : ”Trump ha ragione su Putin ma l’isolazionismo è un errore”
lastampa/Berlusconi: “Trump ha ragione su Putin. Ma l’isolazionismo è un errore” FRANCESCO BEI

Nessuno come il Napoli di Sarri: cifre da record

Nessuno come il Napoli di Sarri: cifre da record

Come riporta Il Corriere dello Sport c’è un record storico per l’era De Laurentiis: “Ci sono dei numeri, nel campionato del Napoli, che spiegano bene la qualità del suo gioco e la sostanza delle sue ambizioni. Meglio, sono numeri che definiscono il lungo momento positivo e l’eccellente (a volte straordinario) livello di calcio. Il primo di questi dati è l’imbattibilità: la squadra di Sarri non perde da 10 giornate durante le quali ha ottenuto 7 vittorie e 3 pareggi, l’ultima sconfitta è del 29 ottobre allo Juventus Stadium. Poi, nelle ultime 7 gare, ha segnato 21 gol, con una media di 3 reti ogni 90 minuti. Questo rilancio in fatto di reti ha portato l’attacco del Napoli a quota 47 in 21 giornate: è la cifra record per la storia del club di De Laurentiis”.

De Laurentiis abbassa le pretese per Gabbiadini

Vicino all’addio anche El Kaddouri

Come riporta Il Corriere dello Sport, il Napoli ha due priorità in uscita per quanto riguarda il mercato. La prima è quella legata a Manolo Gabbiadini: il patron azzurro Aurelio De Laurentiis ha cambiato idea ed ha abbassato le pretese da 25 a 20, ma non scendere mai al di sotto di questo limite per ragioni di bilancio. Lo Stoke City, il Southampton e il West Bromvich attendono notizie, ma nessuna delle tre si è avvicinata realmente alla cifra dettata dal Napoli. In uscita c’è anche Omar El Kaddouri che andrà in scadenza a giugno e non vuole restare più in azzurro.

Intervista a Prodi : la ”necessità di agire per non sparire” in Europa

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L’ex premier del centrosinistra invita l’Unione europea a prendere l’iniziativa sulla Russia, ad agire e a giocare d’anticipo «togliendo le sanzioni» prima di Trump. Il leader di Forza Italia dice che «Trump ha ragione su Putin ma l’isolazionismo è un errore». Per Marcello Sorgi si tratta di un «eccezionale documento politico contemporaneo, un raro dialogo a distanza fra ex rivali».

Prodi: “I progressisti devono rispondere al malessere della classe media”

L’ex premier: “Brexit vince nei sobborghi, Trump nel Midwest, il populismo sfrutta le diseguaglianze. L’Europa mostri energia come quando ha imposto a Apple il pagamento della maxi-multa”

È domenica pomeriggio e nella sua casa bolognese di via Gerusalemme Romano Prodi ha appena cominciato a dire la sua sulle prime esternazioni del nuovo presidente degli Stati Uniti, «dichiarazioni che già segnalano una rottura senza precedenti nella storia americana», quando gli squilla il cellulare. La suoneria fa scattare un vigoroso Inno alla gioia di Beethoven (che è anche l’inno europeo) e il Professore sorride: «Eh sì, sono un vetero!».

Trump scommette sulla dissoluzione dell’Europa?

«Se Trump ha pensato bene a quel che diceva in questi giorni – e sicuramente ci ha pensato – la sua scommessa è quella di spaccare ancora di più l’Europa. Nel suo attacco alla Germania come Paese dominatore in Europa, c’è la consapevolezza che quel Paese è il collante europeo. Ma c’è anche qualcosa di più. La Germania è sempre stata la prima della classe in Europa, ha sempre avuto un rapporto organico con gli Stati Uniti, è stata la prima ad applicare le sanzioni alla Russia, anche contro i propri interessi materiali immediati. In un rapporto nel quale la forza è stata determinata dalla fedeltà e anche viceversa».

L’Europa per ora riflette…

«Riflette? A me pare che l’Ue non abbia proprio reagito davanti a dichiarazioni di Trump che segnano una rivoluzione nei rapporti con l’Ue. L’Europa è per ora inesistente. Mi meraviglia che nessuno abbia avvertito l’urgenza di un vertice straordinario. Penso invece che occorra reagire in fretta. Anzitutto organizzando un “contropiede” sulle sanzioni alla Russia…».

Contropiede in che senso?

«Nel senso che occorre togliere immediatamente le sanzioni alla Russia. Di questo sono fortemente convinto. Puoi sacrificarti per politiche solidali ma se la solidarietà non c’è più, non ha senso perseverare. La saggezza di un proverbio calabrese dice: chi pecora si fa, il lupo se lo mangia. Giochiamo d’anticipo, senza lasciare agli Stati Uniti un ruolo privilegiato nei rapporti con la Russia».

Di difesa comune europea si parla da anni, un passettino alla volta, Ma sembra una chimera…

«E invece su questo terreno bisognerà verificare se dalle parole si passerà ai fatti. Ma se Trump dovesse confermare la sua linea sulla Nato, occorre preparare subito un progetto comune di difesa europea. Tra l’altro in questo frangente non occorrerebbe, in una prima fase, neppure accrescere le spese perché si possono ottenere risultati importanti, unificando risorse comuni sotto un solo comando».

Perché la Germania finora non ha reagito agli affondi di Trump?

«Mi sentirei di proporre, più che un sospetto, un dubbio. Ragionando su quel che leggo, le ripetute interviste di accreditati esponenti tedeschi, filtra l’idea che possa essere la Germania a voler abbandonare l’euro. Comincia a nascere in me il dubbio che la Germania si tenga una strategia di riserva: fare da sola».

Nella vittoria di Trump c’è anche una risposta alle diseguaglianze che colpiscono la classe media americana: una «sensibilità» più progressista che liberista?

«Trump, ma anche il populismo europeo, interpretano il malessere della classe media, ma anche operaia. Guardi che è un fenomeno chiarissimo: la Brexit vince nei sobborghi popolari e non a Londra; Trump nel Mid West, certo non a New York o in California. E il Movimento Cinque Stelle? Vince nelle borgate romane, non ai Parioli! In questi anni si è salvata soltanto la parte medio-alta, mentre è aumentata la distanza tra ricchi e poveri. Il recente rapporto dell’Oxfam è un richiamo impressionante quando dice che otto Paperoni hanno lo stesso livello di ricchezza di 3 miliardi e mezzo di persone. Cosa aspettiamo a reagire? Aspettiamo la rivoluzione? Non è meglio cercare la giustizia prima che avvenga la rivoluzione?».

La sinistra per ora assiste e perde posizioni: come reagire?

«Anzitutto cercando di capire che cosa accade. Trump si è impadronito di questo malessere, pur appartenendo – lui e i suoi principali collaboratori – alla parte privilegiata della società americana. Il malessere è tale che basta la denuncia, anzi la denuncia più è “nuda” e meglio è. Se la denuncia ha radici ideologiche non funziona. Marine Le Pen si afferma quando “uccidendo” il padre e le radici ideologiche, riesce a parlare alla borghesia frustrata ma anche agli operai di Marsiglia. Lo stesso vale per i Cinque Stelle: né di destra né di sinistra. Mentre la Lega, che ha mantenuto una radice ideologica, ha messo limiti alla sua protesta. E sarebbe difficile capire il successo di Trump tra gli evangelici estremisti così come tra i cattolici praticanti: c’è una grande paura che va interpretata».

Si può tornare al Welfare degli Anni Cinquanta e Sessanta?

«Serve un riformismo attivo: il lavoro è poco mobile, il capitale scappa e i vecchi schemi faticano a riequilibrare. Quando eravamo ragazzi, il tema era: più tasse o più Welfare? Da 35 anni in qua è restata in campo solo la ricetta del meno tasse e la sinistra ha rincorso».

Concretamente parlando?

«Un esempio. La Commissione europea ha avuto un momento di gloria quando ha imposto alla Apple di pagare all’Irlanda una multa per 13 miliardi di euro di tasse non pagate. Verrebbe da dire: bene. Ma si andrà sino in fondo? La Apple ha 250 miliardi di dollari di liquido…».

E se parte una stagione protezionista?

«Se prendiamo alla lettera ciò che dice Trump l’effetto sarà disastroso. Ma impostare una politica puramente protezionistica come quella nei confronti della Cina è ragionare con una logica irrealistica, del tipo: stai fermo che ora ti picchio! Tutti reagirebbero. Penso e spero che Trump, alla prova dei fatti, sarà più prudente».

Qualcuno ha letto le sue dichiarazioni sull’Ulivo come un ritorno in campo…

«Questa possibilità non esiste assolutamente. Ma in un mondo pieno di crepe l’Ulivo può tornare a essere un elemento di coesione politica e sociale».

In questa stagione così emotiva, l’Italia può giovarsi di un capo del governo che è un personaggio antiretorico e freddo?

«Non è freddo. È calmo. Per questo nel mio governo, con Gentiloni abbiamo lavorato bene assieme. Ho grande fiducia in lui».

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vivicentro/Intervista a Prodi : la ”necessità di agire per non sparire” in Europa
lastampa/Prodi: “I progressisti devono rispondere al malessere della classe media” FABIO MARTINI

Tre aspetti la dicono lunga sulla forza del Napoli

Tre aspetti la dicono lunga sulla forza del Napoli

La Gazzetta dello Sport scrive sul reparto offensivo del Napoli: “Come se non conoscesse ostacoli. Regala meraviglie e sofferenze ai propri tifosi ma, in fondo, è imbattuto da 10 giornate. Questo la dice tutta sulla forza del Napoli, sulla sua straripante differenza tecnica, che riesce a far prevalere di partita in partita, e sulla devastante concretezza del suo tridente. Sono 47 le reti realizzate dal collettivo napoletano, il miglior numero della serie A, delle quali ben 26 le hanno divise tra di loro Dries Mertens (12), José Maria Callejon (8) e Lorenzo Insigne (6), ovvero, il meglio di cui possa disporre Maurizio Sarri. Un tridente di notevole qualità, che dispensa giocate e gol ovunque si esibisca. Nessuno avrebbe mai immaginato che senza Milik e con Gabbiadini in crisi tecnico-tattica, il Napoli potesse limitare al massimo l’assenza di un centravanti di ruolo. Invece, Maurizio Sarri ha avuto l’intuizione di proporre Dries Mertens al centro del tridente che avrebbe perso in fisicità, ma guadagnato in rapidità e qualità tecnica. Una scelta premiata dal grande rendimento dell’esterno belga: nelle ultime 6 presenze ha realizzato 9 reti prodotto 2 assist ed è il maggior tiratore con 32 conclusioni. Numeri eccellenti, che vanno ad esaltare le sue potenzialità e quelle dei compagni di reparto. Sulla fascia destra, Callejon è il tormento, prevale con i dribbling ubriacanti e i suoi inserimenti partendo dalle spalle dell’avversario, sempre sul filo del fuorigioco. Uno schema che gli ha permesso, fin qui, di realizzare 8 reti e di servire 7 assist vincenti e ben 52 cross”.

FOTO ViViCentro – Un Venezia cinico spazza la Reggiana con un sonoro 0-3

 Un Venezia cinico spazza la Reggiana con un sonoro 0-3
Nonostante la sconfitta, i granata, ad inizio Match partono bene e tengono il Venezia alle corde e proprio al  26’ Spanò tira a botta sicura ma Acquadro salva sulla riga. Da lì inizia una nuova partita con la squadra di mister Inzaghi che prende coraggio ed è determinata a consolidare il primato. Non passano nemmeno 4’ ed infatti gli ospiti vanno in vantaggio con Soligo che sorprende la difesa completamente ferma e scarica in rete. Al 13’ della ripresa l’episodio che spezza le gambe, Marchi va sul dischetto e Facchin para. Le speranze di rimonta finiscono lì ed il morale scende a terra con il Venezia che ne approfitta e raddoppia al 25’ con Moreo di testa su palla inattiva. La terza rete arriva a 7’ minuti dalla fine e la sigla Fabris con un tiro dalla distanza. Partita chiusa, la Reggiana esce nuovamente tra i fischi delle mura amiche.
REGGIANA – VENEZIA 0-3
Reti: 30′ Soligo, 25′ st Moreo, 38′ st Fabris.
REGGIANA (4-3-1-2) – Perilli; Spanò, Rozzio, Sabotic, Giron (27′ st Panizzi); Genevier, Calvano (23′ st Carlini), Bovo; Cesarini; Guidone, Marchi (23′ Sbaffo). A disp. Narduzzo, Sbaffo, Mecca, Lombardo, Bonetto, Rizzi, Rocco, Mastropietro. All. Colucci.
VENEZIA (4-4-2) Facchin; Malomo (33′ st Cernuto), Domizzi, Modolo, Garofalo; Soligo, Stulac, Marsura (22′ st Fabris), Acquadro; Moreo (39′ st Tortori), Geijo. A disp. Galli, Bentivoglio, Ferrari, Fabiano, Sambo, Pellicanò, Caccavallo, Vicario, Zampano. All. Inzaghi.
Arbitro: Antonio Giua di Olbia (D’Alberto di Teramo – Solazzi di Avezzano).
Note – Ammoniti: Bovo al 7′ st, Modolo al 10′ st. Recupero: 1’pt, 4′ st. Calci d’angolo 2-6.
dal nostro inviato, Christian Mastalli

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Juve Stabia-Racing Club Roma 1-0

FOTO ViViCentro – Il racconto in scatti di Juve Stabia-Racing Club Roma 1-0

La continuità, quella che voleva mister Di Somma ed è stato accontentato dai suoi. Vince la Juve Stabia, Under 17, e lo fa allo stadio Menti di Castellammare contro il Racing Club Roma con il risultato di 1-0 grazie al gol messo a segno dal bomber Pio Del Prete. Vi proponiamo il racconto in foto.

a cura di Ciro Novellino, foto Antonio Gargiulo

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