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Bill Gates dona 50 milioni di dollari a Kamala Harris, Nyt: “Preoccupato per seconda presidenza Trump”

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(Adnkronos) – Bill Gates, una delle persone più ricche del mondo, ha dichiarato in privato di aver recentemente donato circa 50 milioni di dollari a un'organizzazione no-profit che sostiene la corsa presidenziale della vicepresidente Usa Kamala Harris, si legge sul New York Times. La donazione doveva rimanere segreta.Gates, uno dei fondatori di Microsoft, non ha appoggiato pubblicamente Harris e la sua donazione rappresenterebbe un cambiamento significativo nella strategia che in passato lo ha tenuto lontano da 'regali' come questo.

Gates avrebbe espresso preoccupazione per una eventuale seconda presidenza di Donald Trump. “Sostengo i candidati che dimostrano un chiaro impegno per migliorare l'assistenza sanitaria, ridurre la povertà e combattere il cambiamento climatico negli Stati Uniti e nel mondo”, ha dichiarato al New York Times. “Questa elezione è diversa, con un significato senza precedenti per gli americani e per le persone più vulnerabili di tutto il mondo”, ha aggiunto. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

“Razzismo in polizia e politica”, il Consiglio d’Europa accusa l’Italia: ira del governo

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(Adnkronos) – Forze dell'ordine accusate di fare "racial profiling" durante fermi e controlli e dibattito pubblico ormai "sempre più xenofobo", con discorsi politici che hanno avrebbero assunto toni "fortemente divisivi e antagonistici" soprattutto nei confronti di migranti, rom e comunità Lgbt.E' questa l'accusa all'Italia contenuta nel rapporto della commissione contro il razzismo e l'intolleranza del Consiglio d'Europa (Ecri) che ha scatenato l'ira del governo e determinato l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel report dell'organizzazione internazionale non Ue con sede a Strasburgo, il dito è puntato sulle autorità che durante i controlli 'profilerebbero razzialmente', ossia in base all'origine etnica, in particolare "la comunità Rom" e le "persone di origine africana".

Un atteggiamento denunciato dalla delegazione dell'Ecri, venuta a conoscenza del problema attraverso "molte testimonianze".Un problema della cui entità le forze dell'ordine italiane non sembrerebbero nemmeno essere "consapevoli". La profilazione razziale, sottolinea l'Ecri, "ha effetti notevolmente negativi", perché genera un senso di "umiliazione ed ingiustizia" per i gruppi coinvolti, provocando "stigmatizzazione e alienazione". È inoltre "dannosa per la sicurezza generale", in quanto "diminuisce" la fiducia nella polizia e contribuisce alla tendenza a non denunciare i reati.

Per la commissione, dunque, le autorità dovrebbero sottoporre le pratiche di fermo e di controllo/perquisizione della Polizia ad un esame indipendente.L'esame dovrebbe essere condotto con la partecipazione attiva delle organizzazioni della società civile e dei rappresentanti dei gruppi potenzialmente esposti alle pratiche di profilazione razziale". Dovrebbero essere sensibilizzati i funzionari delle forze dell'ordine sulle pratiche che possono potenzialmente condurre alla profilazione razziale, con effetti nocivi sulla fiducia dei cittadini nella polizia, nonché per identificare modelli indicativi di razzismo istituzionale all'interno delle forze dell'ordine, "in particolare nei confronti dei Rom e delle persone di colore o di origine africana". Ma non è tutto.

Negli ultimi anni in Italia il discorso pubblico è diventato "sempre più xenofobo" e che i discorsi politici hanno assunto toni "fortemente divisivi e antagonistici", in particolare nei confronti di rifugiati, richiedenti asilo e migranti, nonché di cittadini italiani con origine migratoria, Rom e persone Lgbt, afferma quindi il rapporto della commissione.  L'organizzazione internazionale, sottolinea quindi come "un certo numero di dichiarazioni e commenti considerati offensivi e carichi di odio provengono da politici e funzionari pubblici di alto profilo, soprattutto durante i periodi elettorali, sia online che offline".Questo, nota, avrebbe portato ad una forma di "banalizzazione" dei commenti d’odio nella vita pubblica e generato un senso di "emarginazione" ed "esclusione" in vari segmenti della popolazione.

Uno dei gruppi che negli ultimi anni è stato maggiormente bersaglio di discorsi politici negativi, sottolinea l'Ecri, è quello dei Rom.Ad esempio, "nel 2018 l'allora ministro dell'Interno (Matteo Salvini, ndr), nel dichiarare la volontà di procedere ad un'espulsione di massa dei Rom irregolari, ha fatto riferimento anche ai Rom in possesso della cittadinanza italiana e ha affermato: 'Ma i Rom italiani purtroppo dobbiamo tenerceli a casa'". "Molti commenti d’odio – nota l'Ecri – hanno preso di mira soprattutto le donne Rom.

Ad esempio, nell'aprile 2023, commentando le proposte per migliorare la situazione delle madri detenute, lo stesso politico ha affermato che un partito politico precedentemente al potere ha liberato 'le borseggiatrici Rom che usano i bambini e la gravidanza per evitare il carcere e continuare a delinquere'.Altri candidati politici hanno usato i pregiudizi sui Rom nelle campagne elettorali.

Nel 2022, un politico locale di Firenze (il consigliere di quartiere della Lega Alessio Di Giulio, ndr) ha pubblicato un video online con una donna Rom, con la didascalia che incoraggiava gli elettori a votare per il suo partito 'per non vederla mai più' (il leader della Lega Matteo Salvini disse poi che Di Giulio aveva sbagliato, perché, spiegò, i problemi non si risolvono con i video, ma con le leggi e le forze dell'ordine, ndr)".  L'Ecri punta il dito anche contro alcune affermazioni fatte dal generale Roberto Vannacci – eletto nelle liste della Lega e già rimosso dalla vicepresidenza del gruppo dei Patrioti per volontà del Rassemblement National proprio a causa di alcuni passi del suo libro 'Il mondo al contrario' – perché "razziste" e "fobiche".  "Esempi recenti di dichiarazioni razziste e fobiche nei confronti delle persone Lgbti nella vita pubblica – scrive l'Ecri nel rapporto esprimendo preoccupazione per la diffusione dell'hate speech, che viene 'banalizzato' e quindi reso accettabile ad opera di figure pubbliche – includono le osservazioni fatte in un libro pubblicato nel 2023 da un generale delle forze armate italiane.L'autore ha dichiarato che i gay 'non sono normali' e ha indicato che l'accettazione delle persone Lgbti è il risultato di complotti da parte della 'lobby gay internazionale'”.  Il rapporto non fa il nome di Vannacci, ma i riferimenti sono inequivocabili.

Il generale, ricorda l'Ecri, "ha anche attaccato gli italiani di colore, affermando che le persone non sono nate tutte uguali e che gli immigrati saranno sempre diversi.Ha fatto l'esempio di una campionessa di pallavolo italiana di colore (Paola Egonu, ndr), affermando che 'è italiana di cittadinanza, ma è chiaro che i suoi tratti somatici non rappresentano l'italianità'.

A seguito di queste affermazioni, l'autore è stato rimosso dalle sue posizioni di comando e di gestione nell'Esercito". L'Italia, questo quindi l'invito, deve "combattere l’incitamento all’odio da parte di personaggi pubblici", dice la commissione del Consiglio d'Europa che chiede a Roma di istituire un organismo per l’uguaglianza "pienamente indipendente" ed "efficace", nonché di rafforzare l’Ufficio nazionale contro la discriminazione razziale, come organo di coordinamento ufficiale a pieno titolo.L’Italia, secondo l'Ecri, dovrebbe in particolare adottare un piano d’azione nazionale contro il razzismo, organizzare una campagna di sensibilizzazione volta a promuovere l’uguaglianza, la diversità, il dialogo interculturale e interreligioso. Dal precedente rapporto dell’Ecri del 2016, riconosce il Consiglio d'Europa, l'Italia ha fatto progressi in diversi campi.

Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, alcune questioni continuano a destare preoccupazione.Lo status giuridico dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (Unar) e il suo ruolo significativo nella definizione e nel coordinamento delle politiche governative, sottolinea il Consiglio d'Europa, sono "incompatibili" con il requisito di indipendenza di un organismo per le pari opportunità.

Le persone Lgbti "continuano a subire pregiudizi e discriminazioni nella vita di tutti i giorni".Inoltre, la procedura per il riconoscimento legale del genere continua ad essere "complicata, lunga ed eccessivamente medicalizzata". L'accusa lanciata ieri dall'organismo del Consiglio Ue ha provocato l'ira di governo e alte cariche dello Stato, compatte soprattutto nel prendere le immediate difese delle forze dell'ordine. "L'Ecri, organo del Consiglio d'Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo?

Le nostre Forze dell'Ordine – sottolinea la premier Giorgia Meloni – sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni.Meritano rispetto, non simili ingiurie". "Rigetto con forza le accuse di profilazione razziale nei confronti delle nostre Forze di polizia riportate nell’ultimo rapporto dell'Ecri, la commissione antirazzismo del Consiglio d’Europa", scrive sui social Ignazio La Russa, presidente del Senato. "Di fronte alle affermazioni dell'Ecri – sottolinea quindi il presidente della Camera Lorenzo Fontana -, desidero esprimere la mia più profonda solidarietà alle forze dell'ordine italiane.

Operano ogni giorno con impegno, coraggio e dedizione, garantendo la sicurezza e la protezione di tutti i cittadini. È importante che le nostre forze dell'ordine siano sempre sostenute, riconoscendo il loro servizio fondamentale alla collettività.Le nostre Forze dell'ordine sono costituite da donne e uomini che, con professionalità, senso del dovere e dedizione garantiscono ogni giorno la sicurezza di tutti, senza alcuna discriminazione.

A loro va la nostra gratitudine e la nostra solidarietà", conclude la seconda carica dello Stato. "Non condivido una parola di quello che hanno scritto.Conosco per lunga esperienza da militare, giornalista e politico le nostre forze dell'ordine.

Escludo che ci siano agenti, carabinieri, poliziotti o finanzieri che siano razzisti.Fanno sempre il loro dovere, garantiscono la nostra sicurezza giorno e notte con stipendi ahimè troppo bassi.

Io sono riconoscente a ogni uomo e donna che indossa l'uniforme e chi scrive che le forze dell'ordine sono razziste scrive il falso", la dichiarazione del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, durante un punto stampa a margine del G7 Sviluppo a Pescara. Decisamente forte la presa di posizione del vicepremier Matteo Salvini, che tuona: "Sentirsi dire che le forze dell'ordine sono razziste ti girano le scatole, siamo sempre con le divise, se a questi signori piacciono i rom e clandestini se li portino a Strasburgo". In difesa delle Forze dell'ordine anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: ''Il Consiglio d’Europa, il cui scopo dovrebbe essere promuovere la democrazia, i diritti umani, l'identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali nei Paesi in Europa – ha detto – trova il tempo di esprimere un pesante giudizio verso le Forze di Polizia italiane arrivando addirittura ad accusarle di razzismo. È inaccettabile che un’organizzazione internazionale, di cui non tutti hanno ancora ben compreso il ruolo, insulti donne e uomini che con dedizione ogni giorno mettono a rischio la loro vita per garantire la sicurezza dei cittadini''. "L’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo. È inaccettabile e la risposta indignata deve essere da parte di tutti, senza divisione.Perché le nostre Forze dell’Ordine, come le nostre Forze Armate, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni, senza pregiudizi, senza risparmiarsi.

Parliamo di donne e uomini che meritano rispetto, non un’ingiuria di tale gravità.Le Forze dell’ordine italiane sono un patrimonio di legalità italiano, non di parte.

E spetta a tutti difenderne l’onore e la storia", scrive quindi il ministro della Difesa Guido Crosetto su X. Protesta unanime del centrodestra anche sul fronte Ue. "Rimaniamo allibiti dalle accuse di razzismo rivolte alle nostre forze di polizia dall'Ecri, l'organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d'Europa", dichiarano i componenti della delegazione italiana al Consiglio d'Europa di Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Udc-Maie, che aggiungono: "Non si capisce come la basilare attività di controllo dell'ordine pubblico – svolta regolarmente verso tutte le persone, non solo straniere – venga spacciata provocatoriamente come profilazione razziale".  "In Italia, le forze dell'ordine, che in passato sono state letteralmente abbandonate dai governi delle sinistre, corrono il pericolo di vedere delegittimato il proprio lavoro.Ed è un lavoro basato sul sacrificio di chi mette ogni giorno a rischio la propria vita per il bene della Comunità, sempre nel rispetto dello Stato di diritto", rimarcano gli esponenti della maggioranza. "Le nostre forze dell'ordine sono anche in prima fila nel salvataggio e nell'accoglienza dei migranti, dimostrando ogni giorno umanità e professionalità.

Siamo orgogliosi di come il governo di centrodestra stia investendo nella sicurezza con l'assunzione di 29mila unità nelle Forze di Polizia e con oltre 2.000 operazioni ad alto impatto effettuate nelle periferie delle nostre città.Finalmente la sicurezza è tornata tra le priorità del governo nazionale e gli italiani stanno tornando a sentirsi sicuri" concludono. E il caso finisce anche per determinare l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Capo dello Stato, in una telefonata al al capo della Polizia, il prefetto Vittorio Pisani, ha espresso il suo "stupore" per le affermazioni contenute nel rapporto della Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa e ribadendo "stima e vicinanza" alle forze di Polizia. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Dall’ora legale all’ora solare, anche la luce giusta aiuta contro il mini jet leg

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(Adnkronos) – Dall'ora legale all'ora solare, previsto nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, anche la luce giusta può aiutare ad attenuare gli effetti del cambio orario.Parola di Luigi Ferini Strambi, professore ordinario di neurologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del Centro di medicina del sonno dell'ospedale San Raffaele.

E "in camera da letto nulla peggio della luce blu", il monito dell'esperto.  Mentre c'è chi – super mattiniero – corre ai ripari per proteggere il suo ritmo sonno-veglia dall'effetto 'mini jet-lag' che potrebbe avere il ritorno all'ora solare, c'è chi invece, da gufo, pregusta l'ora in più di riposo regalata dallo 'switch' autunnale, i consigli sul tenere lontano dal talamo questa 'nuance' di luce valgono 365 giorni all'anno.  Una fonte particolarmente prolifica sono i dispositivi digitali come tablet e smartphone, ma anche l'illuminazione a led ha contribuito ad aumentare l'esposizione del nostro organismo alla luce blu.E non è certo questa, conferma l'esperto all'Adnkronos Salute, la tonalità luminosa ideale per le lampade da avere sul comodino.

Quella giusta? "Arancione o gialla", suggerisce il medico del sonno.Avere in camera la luce blu fa male perché "è quella che crea più problemi per quanto riguarda l'inibizione della melatonina, è la più in grado di evitarne il rilascio", argomenta Ferini Strambi.  Del resto diversi studi, e da diversi anni, hanno puntato il dito contro di lei.

Uno studio del Brigham and Women's Hospital di Boston (pubblicato su 'Pnas') aveva per esempio messo in evidenza che leggere da un tablet o usare lo smartphone sotto le lenzuola prima di prendere sonno può far male al riposo, compromette il ciclo sonno-veglia, abbattendo i livelli di melatonina, che è appunto l''ormone del sonno'.La luce blu, caratterizzata da una breve lunghezza d'onda, "interrompe il ritmo circadiano", avevano evidenziato i ricercatori.

E il risultato è che ci si mette più tempo ad addormentarsi.Permetterle di irradiare in camera da letto non è dunque una buona idea, non è pro-relax.

E gli altri colori?  E non è un caso, come è stato evidenziato dagli scienziati, che negli ultimi 50 anni ci sia stata una diminuzione della durata media del sonno e della sua qualità.Uno dei fattori che ha contribuito è anche l'avanzata delle luci blu.

Nell''arcobaleno' dello spettro luminoso c'è di meglio per accompagnare il riposo, assicura Ferini Strambi. "Le luci arancioni, gialle" vengono promosse dall'esperto: "Sono quelle che creano in assoluto meno problemi".E le ricerche confermano che il migliore è il range che va dal rosso, che per gli esperti non inficia il ritmo circadiano, fino appunto all'arancione e giallo, che hanno un impatto minimo e vanno dunque bene di notte.  Sulla luce rossa addirittura un vecchio studio dell'Istituto cinese di scienza dello sport aveva rilevato che l'irradiazione di tutto il corpo per 14 giorni con questo tipo di luce ha migliorato sonno, livello di melatonina nel siero e prestazioni di resistenza delle giocatrici di basket d'élite su cui il trattamento era stato testato.

Lo stesso è stato dimostrato da altri lavori per altre tonalità, testando lenti gialle, ambra, arancio per contrastare la luce blu.La luce verde si colloca invece all'estremo opposto: gli esseri umani sono particolarmente sensibili alla luce verde e la produzione di melatonina è più facilmente soppressa da questa tonalità, facevano notare gli autori di un lavoro che l'ha valutata in soggetti con privazione del sonno (nei quali attenua la produzione di melatonina e la sonnolenza).  Del resto, come segnala uno studio sull'inquinamento luminoso notturno, il ciclo giornaliero della tonalità della luce ambientale naturale, che passa da una relativamente blu-bianca a mezzogiorno a una relativamente giallo-rossa al tramonto, è importante per il funzionamento umano.

L'importante è usare la 'nuance' giusta all'orario giusto.   —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina-Russia, Kiev: “Soldati Corea del Nord oggi a Kursk”

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(Adnkronos) –
I soldati della Corea del Nord oggi entrano in guerra accanto alla Russia contro l'Ucraina.Questa, almeno, è la convinzione di Kiev.

I primi reparti che Kim Jong-un ha messo a disposizione di Vladimir Putin, nel conflitto in corso da quasi 1000 giorni, oggi arriveranno nella regione di Kursk, occupata dal 6 agosto dalle forze armate ucraine.La novità è stata anticipata da Kyrylo Budanov, capo del servizio di intelligence militare (GUR) ucraino, al canale Telegram The War Zone.

Budanov non ha chiarito dettagli relativi al numero di soldati nordcoreani e al loro equipaggiamento: "Vedremo nel giro di un paio di giorni". Prima di Budanov è stato il presidente Volodymyr Zelensky ad esprimersi sull'entrata in scena, imminente, dei soldati nordcoreani. "Stanno arrivando, siamo pronti alla sfida", ha detto Zelensky.L'intelligence ucraina e quella sudcoreana hanno monitorato movimenti e attività nelle ultime settimane.

Circa 1500 uomini delle forze speciali nordcoreane, gli 'schiavi da combattimento' di Kim-Jong-un, sono state segnalati nell'estremo oriente russo per attività di addestramento.  Secondo le informazioni in possesso delle autorità ucraine, la Russia potrebbe impiegare fino a 12000 soldati nordcoreani, suddivisi in due brigate.Le news sono state smentite da Pyongyang: la Corea del Nord si limiterebbe quindi a fornire armi e munizioni all'esercito di Putin.

Kim Yo Jong, la potente sorella di Kim Jong Un, non ha esitato definire Kiev e Seul "cani cattivi allevati dagli Stati Uniti".Intanto, la Corea del Sud "valuta l'invio di personale in Ucraina per monitorare le truppe nordcoreane dispiegate a sostegno della Russia", come ha scritto l'agenzia sudcoreana Yonhap che cita fonti governative. L'impiego di rinforzi nordcoreani nella regione di Kursk consentirebbe alla Russia di contrastare l'invasione ucraina senza sguarnire altre zone del fronte.

Le forze di Kiev hanno varcato il confine il 6 agosto arrivando a controllare circa 1200 km quadrati. Zelensky ha detto e ripetuto, in questi 2 mesi e mezzo, che l'operazione procede secondo i piani: l'Ucraina ha di fatto creato una zona cuscinetto che ha impedito alla Russia di sferrare attacchi sempre più massicci contro la regione di Sumy.Kiev, d'altra parte, non ha ottenuto dagli Stati Uniti il via libera per utilizzare missili a lungo raggio Atacms contro obiettivi militari in territorio nemico.

Il blitz a Kursk, quindi, si è trasformato in una sorta di stallo in cui ora dovrebbe intervenire il fattore nordcoreano. La Russia, in questo quadro, potrebbe continuare a concentrarsi sul proprio obiettivo principale, il fronte nel Donetsk.Le forze di Mosca nelle ultime ore sono riuscite ad attraversare il corso d'acqua che sfiora la città di Chasiv Yar e che fino a ora è stata la linea del fronte, hanno ammesso le fonti militari ucraine. La località, in cui prima dell'inizio della guerra abitavano 12mila persone, si trova sulla cima di una collina considerata strategica, a ovest del canale. "Non stiamo per perdere Chasiv Yar.

In questo momento proseguono i combattimenti intensi", ha precisato un portavoce della 24esima brigata, Ivan Petrychak. La strategia complessiva della Russia, però, non si esaurisce qui.Secondo l'Economist, infatti, gli invasori si preparano a lanciare un'offensiva nella regione di Zaporizhzhia: questa, almeno, la previsione di una autorevole fonte ucraina.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bambini con balbuzie discriminati, 7 su 10 vittime di ‘voice shaming’

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(Adnkronos) – Allarme 'voice shaming' verso giovanissimi balbuzienti, soprattutto a scuola, nei parchi o nei luoghi dello sport. "Sette bambini su 10 tra coloro che soffrono di balbuzie o di una qualche forma di disturbo del linguaggio sono vittime di comportamenti di discriminazione e derisione a causa del loro modo di parlare".E' quanto emerge dal secondo annual report dell'Osservatorio Voice Shaming che l'associazione Vivavoce ha presentato a Milano, nel contesto della Giornata internazionale della consapevolezza sulla balbuzie.

Lo studio ha preso in esame un campione di 110 bambini e ragazzi balbuzienti e 114 genitori con l'obiettivo principale di esaminare la frequenza di tali episodi discriminatori, i contesti in cui si verificano e le conseguenze emotive e comportamentali che hanno sui più giovani.Un ulteriore aspetto di rilievo ha riguardato l'analisi della prospettiva dei genitori: il loro punto di vista sul voice shaming e gli effetti osservati sui figli. "La voce è un tratto che ci identifica e chi viene deriso proprio su questo aspetto primario della comunicazione viene colpito nel profondo – spiega Giovanni Muscarà, presidente di Vivavoce – Oltre il 70% dei bambini e ragazzi che hanno subito atti di voice shaming hanno confessato che avrebbero voluto ricevere aiuto, ma spesso non sapevano a chi rivolgersi.

Spesso chi fatica a comunicare incontra barriere invisibili, l'aspettativa che esista un solo modo giusto di parlare.Questo non solo limita la libertà espressiva, ma può anche soffocare il desiderio stesso di comunicare". La ricerca ha permesso di definire l'entità del fenomeno, le sue caratteristiche e conseguenze, e il tipo di supporto richiesto da ragazzi e famiglie, consentendo la definizione di interventi specifici per la prevenzione e il contrasto a diversi livelli sociali ed istituzionali.

L'indagine ha messo in luce che il voice shaming nei confronti dei balbuzienti è una realtà molto diffusa, in particolare tra i più giovani: ben il 71% di bambini e ragazzi con disturbi del linguaggio ha riferito di aver subito comportamenti di derisione, discriminazione e isolamento sociale.Il 61% di questi fenomeni avviene a scuola e nel 34% dei casi in contesti di svago come parchi e centri sportivi.

Gli ambienti familiari e le interazioni online risultano meno frequentemente associati a queste esperienze negative.  Le modalità con cui si manifesta il voice shaming sono spesso riconducibili a imitazioni della voce (39%), atti di derisione ed esclusione (22%) o commenti negativi e/o denigratori (17%), illustra Vivavoce.L'associazione ha realizzato il video 'Ogni voce ha la sua storia', che sarà oggetto nelle prossime settimane di una campagna di sensibilizzazione sui social, per sensibilizzare adulti e ragazzi aiutandoli a maturare una capacità di sguardo e di ascolto priva di stereotipi e pregiudizi rispetto al tema della balbuzie. "Considerando i dati epidemiologici e le stime a disposizione, in Italia a soffrire di una qualche forma di disturbo del linguaggio sono ben 3 milioni di persone – osserva Antonio Schindler, direttore scientifico Osservatorio Voice Shaming – Soggetti che spesso finiscono per essere oggetto di esclusione in termini di relazioni interpersonali, sociali e lavorative.

Accade, infatti, che molti di essi, vittime di isolamento sociale, cadano in depressione e, in alcuni casi, finiscono per peggiorare drammaticamente il proprio stato di salute".  Le conseguenze del voice shaming si riflettono infatti in profondi disagi emotivi, conferma l'indagine.Molti bambini, a seguito di circostanze discriminatorie, hanno espresso sentimenti di tristezza (31%), vergogna (26%) e rabbia (25%).

Il disagio psicologico influisce anche sulla vita sociale, portando alcuni a evitare situazioni in cui temono di essere giudicati a causa del loro modo di parlare, con ricadute sul benessere generale e sulla capacità di fare amicizia. Dal punto di vista dei genitori, il 76% ha confermato di essere a conoscenza delle esperienze di voice shaming vissute dai figli.Spesso i bambini stessi sono stati i primi a riferire queste esperienze ai genitori (55%).

La consapevolezza del fenomeno è spesso accompagnata dall'osservazione di cambiamenti nel comportamento e nell'umore dei figli: il 68% dei genitori ha notato un maggiore isolamento e difficoltà a socializzare, mentre il 71% ha rilevato un aumento di emozioni negative come tristezza e ansia.Infine, i genitori esprimono forti preoccupazioni per il futuro: il 95% teme che il voice shaming possa avere effetti duraturi sul benessere psicologico dei propri figli, incidendo sull'autostima e sulla capacità di affrontare le sfide sociali. "Questi risultati sottolineano l'importanza di interventi educativi mirati e di un sostegno attivo per prevenire il fenomeno e alleviarne gli effetti.

In particolare, l'urgenza di creare un ambiente scolastico più accogliente e consapevole, dove gli insegnanti siano in grado di individuare i segnali di disagio e di agire con strategie efficaci.Un intervento coordinato tra famiglie, scuole e specialisti è essenziale per garantire ai bambini la serenità di esprimersi liberamente, senza paura di essere giudicati o derisi per la propria voce e il proprio modo di parlare", conclude l'associazione.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Maltempo, scatta allerta rossa in Veneto: arancione in tre regioni

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(Adnkronos) – Temporali, piogge e raffiche di vento flagellano ancora l'Italia dopo una prima, forte ondata di maltempo.E, per la giornata di oggi 23 ottobre, scatta così l'allerta meteo rossa in Veneto.

Allerta arancione, invece, in altre tre regioni, mentre sarà gialla in sette. Un flusso di correnti, umide ed instabili, con direttrice meridionale, attraverserà i nostri settori tirrenici attivando una fase di maltempo, dapprima sulla Sardegna in estensione a parte delle regioni centrali peninsulari e successivamente al Nord.Sulla base delle previsioni disponibili, il Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con le regioni coinvolte – alle quali spetta l’attivazione dei sistemi di protezione civile nei territori interessati – ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse.

I fenomeni meteo, impattando sulle diverse aree del Paese, potrebbero determinare delle criticità idrogeologiche e idrauliche che sono riportate, in una sintesi nazionale, nel bollettino nazionale di criticità e di allerta consultabile sul sito del Dipartimento. L’avviso prevede precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sulla Sardegna, in estensione, dalle prime ore di oggi a Toscana, Emilia-Romagna e successivamente ad Umbria e Lazio centro-settentrionale.I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.  Sulla base dei fenomeni previsti e in atto è stata quindi valutata per la giornata di oggi, mercoledì 23 ottobre, allerta rossa per rischio idraulico in Veneto, lungo le sezioni del fiume Po e allerta arancione su alcuni settori di Lombardia, Emilia-Romagna e Sardegna.

Valutata, inoltre, allerta gialla in Umbria e su settori di Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia e Sardegna. Il quadro meteorologico e delle criticità previste sull’Italia è aggiornato quotidianamente in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed è disponibile sul sito del Dipartimento della Protezione Civile (www.protezionecivile.gov.it), insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo.Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticità specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento seguirà l’evolversi della situazione. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Migranti in Albania, il governo tira dritto: “Non esiste un piano B”

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(Adnkronos) – La convinzione o meglio la speranza è che il decreto sui Paesi sicuri, approvato ieri dal Cdm per uscire dall'impasse in cui la sentenza del Tribunale di Roma ha fatto precipitare il Memorandum con l'Albania, "funzionerà: non esiste un piano B, non ce n'è alcun bisogno".Per il governo aver 'esportato' la lista dei Paesi sicuri in una norma primaria, inserendo l'elenco in un decreto ad hoc, è sufficiente a rimettere in carreggiata gli hotspot realizzati a Shengjin e Gjader.  Lunedì, nella conferenza stampa post Cdm, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, 'regista' della soluzione, non ha escluso nuovi interventi legislativi semmai ce ne fosse bisogno. "Ma non è il caso di mettere il carro davanti ai buoi – dice all'Adnkronos un autorevole fonte di governo – la misura funzionerà perché è stato messo in chiaro, con una legge dello Stato, a chi spetta decidere quali Paesi sono sicuri e quali non lo sono, il resto sono mere elucubrazioni…".  Tuttavia il timore di un remake dello stop dei giudici è palpabile.

A Palazzo Chigi e in tutti i ministeri interessati dal dossier.Sulle due ipotesi in campo venerdì scorso per uscire dal pantano – quella adottata in Cdm lunedì e l'altra, scartata, di assegnare per legge a una struttura ad hoc della Farnesina il compito di stilare la lista dei Paesi sicuri – non si torna indietro: "Se il dl Paesi sicuri non dovesse funzionare – ragiona un'altra fonte – sarebbe del tutto inutile creare una struttura ad hoc alla Farnesina, perché è il meccanismo stesso che regola i rimpatri che verrebbe meno, altro che modello Albania…".  Intanto, mentre si lima il testo atteso al Quirinale e torna in gioco la possibilità di inserire il ricorso in Corte d'Appello contro le ordinanze del Tribunale di mancata convalida dei fermi, il Viminale torna all'attacco e ricorre in Cassazione contro la sentenza dei giudici di Roma che ha invalidato i trattenimenti in Albania dei 12 migranti trasferiti sabato scorso a Bari.

Accantonando così il timore che il ricorso possa tornare ad accendere lo scontro tra poteri di Stato, che lo stesso Mantovano ha tentato di spegnere in conferenza stampa.  "Il ricorso era necessario – il ragionamento che rimbalza nel governo- anche per puntellare la scelta fatta dal Cdm ed evitare, da qui in avanti, che le mancate convalide diventino seriali.Il governo tira dritto: il messaggio deve essere chiaro a tutti".  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Atalanta-Celtic: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

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(Adnkronos) – Terza giornata di Champions League, oggi torna in campo l'Atalanta.La squadra di Gasperini, reduce dalla convincente vittoria contro il Venezia nell'ultimo turno di Serie A, affronta al Gewiss Stadium il Celtic.

Finora la Dea ha conquistato 4 punti nella classifica generale della nuovissima Champions grazie al pareggio in casa contro l'Arsenal, con qualche rimpianto visto il rigore sbagliato da Retegui, e la netta vittoria contro lo Shakhtar Donetsk, sconfitto 3-0 grazie ai gol di Djimsiti, Lookman e Bellanova.  
Il Celtic è distante una sola lunghezza dai bergamaschi, avendo vinto alla prima giornata con lo Slovan Bratislava in casa (5-1), ma venendo poi travolto dal Borussia Dortmund (7-1) nell'ultimo turno. Il match tra Atalanta e Celtic è in programma, al Gewiss Stadium di Bergamo, alle ore 18.45 di oggi, mercoledì 23 ottobre.Ecco le probabili formazioni: 
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; Lookman, De Ketelaere; Retegui.

All.Gaspetini 
Celtic (4-3-3): Schmeichel; Johnston, Trusty, Scales, Taylor; Engels, McGregor, Bernardo; Kuhn, Maeda, Furuhashi.

All.Rodgers Atalanta-Celtic sarà trasmessa in diretta esclusiva sui canali Sky Sport e visibile anche in streaming su Now e sull'app SkyGo.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Young Boys-Inter: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

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(Adnkronos) – L'Inter di Inzaghi torna in campo in Champions League.I nerazzurri, alla terza giornata, volano in Svizzera per sfidare lo Young Boys.

Nelle prime due partite Lautaro e compagni, reduci dalla vittoria contro la Roma in campionato, dopo i primi due turni di Champions sono ancora imbattuti avendo conquistato 4 punti frutto del pareggio a Manchester contro il City di Guardiola (0-0) e della vittoria di San Siro contro la Stella Rossa, battuta nettamente 4-0. Per lo Young Boys invece, squadra in piena crisi al terzultimo posto nel campionato svizzera, zero punti conquistati e nessun gol segnato.La squadra elvetica ha perso prima 3-0 in casa contro l'Aston Villa e poi contro il Barcellona 5-0. La sfida tra Young Boys e Inter è in programma oggi, mercoledì 23 ottobre, alle ore 21.

Ecco le probabili formazioni: 
Young Boys (4-2-3-1): Von Ballmoos; Athekame, Camara, Zoukrou, Hadjam; Luper, Niasse; Monteiro, Imeri, Ugrinic; Ganvoula.All.

Rahmen 
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto; Dumfries, Frattesi, Barella, Mkhitaryan, Dimarco; Taremi, Thuram.All.

Inzaghi Young Boys-Inter sarà trasmessa in diretta esclusiva da Prime Video, disponibile sia sulla piattaforma streaming che da smart tv.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

ACCADDE OGGI 23 Ottobre: Santi, ricorrenze e cenni storici

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Scoprite l’almanacco di oggi, 23 Ottobre: santi, compleanni, eventi storici e fatti curiosi che hanno segnato questa data

L’aforisma del 23 Ottobre
Ho sentito un suono di catene che si rompono. È nato un uomo.
Vicente Huidobro

Nati il 23 ottobre …
Michele Novaro (1818)
Gertrude Ederle (1906)
Pelé (1940)

e morti …
Marco Giunio Bruto (42 a.C.)
Emile Oustalet (1905)
Charles Glover Barkla (1944)

In questo giorno accadde …
425 – Valentiniano III diventa imperatore romano.
1863 – Quintino Sella fonda il Club Alpino Italiano.
1942 – Seconda guerra mondiale: inizia la seconda battaglia di El Alamein
1973 – Scandalo Watergate: Il presidente statunitense Richard Nixon accetta di consegnare le registrazioni audio delle conversazioni tenute nella sala Ovale riguardanti lo scandalo.
2001 – In Irlanda del Nord, l’IRA inizia il disarmo dopo i colloqui di pace incoraggiati dal presidente statunitense Bill Clinton.

Ricorre oggi: la Chiesa cattolica celebra la memoria di sant’Allucio, di san Giovanni da Capestrano, di san Severino.

Feste e ricorrenze

Nazionali
Ungheria nel 1989 con l’avvento della democrazia in questo giorno avvenne la proclamazione della Repubblica, da allora il 23 ottobre è festa nazionale con un duplice significato: festeggiare il ritorno ad un sistema politico democratico e pluripartitico e commemorare l’inizio della Rivoluzione contro l’occupazione sovietica schiacciata nel sangue nel (1956).

Religiose
Cristianesimo:
Sant’Allucio di Campugliano in Valdinievole, confessore
San Giovanni da Capestrano, sacerdote
San Severino Manlio Boezio, filosofo e martire
Beate Maria Clotilde di San Francesco Borgia e compagne, martiri

Religione romana antica e moderna:
Augusto vince a Filippi e uccide Bruto

Laiche
USA – Giorno della mole (Mole Day): festa non ufficiale dedicata alla mole chimica

Eventi

42 a.C. – Guerra civile romana: seconda battaglia di Filippi – L’esercito di Bruto viene sconfitto in modo decisivo da Marco Antonio e Ottaviano.Bruto si suicida
424 – Valentiniano III è nominato cesare, all’età di cinque anni, a Tessalonica
425 – Valentiniano III è nominato augusto dell’Impero romano d’Occidente, all’età di sei anni, a Roma
1086 – Battaglia di al-Zallaqa: l’esercito del signore almoravide Yūsuf Ibn Tāshfīn sconfigge l’esercito di re Alfonso VI di León
1520 – Carlo V viene incoronato imperatore nella cattedrale di Aquisgrana
1739 – Il primo ministro britannico, sir Robert Walpole, dichiara con riluttanza guerra alla Spagna: scoppia la guerra anglo-spagnola
1812 – Claude François de Malet, un generale francese, inizia una cospirazione per rovesciare Napoleone Bonaparte, sostenendo che l’Imperatore morì in Russia e che lui era ora il comandante di Parigi.

De Malet venne giustiziato il 29 ottobre
1863 – Quintino Sella fonda il Club Alpino Italiano
1864 – Guerra di secessione americana: battaglia di Westport – Le forze dell’Unione del Generale Samuel R.Curtis sconfiggono le truppe confederate del Generale Stirling Price a Westport, nei pressi di Kansas City
1911 – Primo impiego dell’aeroplano in guerra: un pilota italiano decolla dalla Libia per una ricognizione sulle linee turche durante la guerra italo-turca
1915 – Suffragio femminile: a New York, 25.000-33.000 donne marciano lungo la Quinta Strada per chiedere il suffragio universale
1929 – Grande depressione: dopo un costante declino nel mercato azionario, successivo al picco raggiunto a settembre, la Borsa di New York inizia a mostrare segni di panico
1941 – Seconda guerra mondiale: Georgij Konstantinovič Žukov assume il comando dell’Armata Rossa e guida gli sforzi per fermare l’avanzata tedesca in Russia
1942 – Seconda guerra mondiale: inizia la seconda battaglia di El Alamein – Ad El Alamein, in Egitto, le forze britanniche iniziano una grande offensiva contro le forze dell’Asse
1944 – Seconda guerra mondiale: inizia la battaglia del Golfo di Leyte – La più grande battaglia navale della storia inizia nel Golfo di Leyte.

Sul fronte orientale, l’Armata Rossa, entra in Ungheria
1956 – Migliaia di dimostranti ungheresi protestano contro le influenze e l’occupazione sovietica della loro nazione (la Rivoluzione ungherese verrà stroncata il 4 novembre)
1965 – Guerra del Vietnam: Operazione Silver Bayonet – Inizia una nuova operazione congiunta di forze statunitensi e sudvietnamite, per cercare di distruggere le forze nordvietnamite presenti nella Provincia di Pleku
1973 – Scandalo Watergate: il presidente statunitense Richard Nixon accetta di consegnare le registrazioni audio delle conversazioni tenute nella sala Ovale riguardanti lo scandalo
1983 – Guerra civile libanese: la caserma dei Marine statunitensi a Beirut viene colpita da un camion-bomba, 241 morti.Anche la caserma francese viene colpita nella stessa mattina, qui i morti sono 58
1992 – Akihito diventa il primo Imperatore del Giappone a mettere piede sul suolo cinese
1993 – Una bomba dell’IRA, diretta a colpire il vertice dell’UFF, esplode prematuramente in una pescheria di Shankill Road, a Belfast, causando la morte di 9 civili protestanti e di uno dei due uomini dell’IRA.
1998 – Conflitti arabo-israeliani: Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Presidente palestinese Yasser Arafat raggiungono l’accordo sul programma “terra in cambio di pace”
2001
In Irlanda del Nord, l’IRA inizia il disarmo dopo i colloqui di pace incoraggiati dal presidente statunitense Bill Clinton
Lancio della prima versione dell’Apple iPod
2002 – Crisi del teatro Dubrovka a Mosca: Ribelli ceceni assaltano il teatro della Casa della Cultura a Mosca, prendendo in ostaggio oltre 800 persone
2004 – Austria – Viene recuperato in un piccolo bacino idrico delle Alpi Salisburghesi il corpo senza vita di Helmut Simon, l’alpinista tedesco che nel 1991 scoprì la mummia del Similaun.

Scomparso dal 15 ottobre, era precipitato in un canalone morendo sul colpo
2007 – Lancio della missione STS-120 diretta alla Stazione Spaziale Internazionale con il Node 2 (Harmony) e con a bordo anche l’italiano Paolo Nespoli
2011 – Terremoto di magnitudo 7,3 in Turchia, ad Ankara.Oltre 500 i morti e oltre mille feriti.

Juve-Stoccarda 0-1, delusione Champions: bianconeri colpiti al 92′

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(Adnkronos) –
La Juventus esce sconfitta allo Stadium dallo Stoccarda 1-0, nella terza gara della nuova Champions League, in una partita molto difficile, con i tedeschi a tratti padroni del campo, ma con un super Perin che aveva tenuto a galla la squadra di Thiago Motta fino al 92' quando, con la Juve in dieci per l'espulsione di Danilo e dopo il rigore parato dal portiere della Juve.Il nuovo entrato El Bilal Touré, ex dell'Atalanta, ha regalato i tre punti ai tedeschi e la prima sconfitta stagionale per i bianconeri, in quella che era la prima sfida tra Juventus e Stoccarda tra tutte le competizioni, con i tedeschi che erano reduci dalla sconfitta per 4-0 con il Bayern Monaco, mentre la Juventus arrivava dall'1-0 con la Lazio.

La Juve resta così ferma a 6 punti e lo Stoccarda sale a 4. Thiago Motta in avvio sceglie McKennie e Fagioli titolari, inoltre torna dal 1' anche Conceicao in attacco, con McKennie a supporto di Yildiz e Vlahovic, mentre dietro c'è Danilo al fianco di Kalulu, scelto Cabal a sinistra al posto di Cambiaso, con Savona a destra e Perin in porta.Le scelte di Hoeness invece vedono in campo il confermatissimo Millot sulla trequarti con Undav e Leweling a sostegno di Demirovic. La prima frazione vede una sola squadra in campo, lo Stoccarda che spinge subito forte e a tratti domina la gara.

Al 3' arriva il primo squillo con la percussione di Vagnoman sulla destra che serve l'altro laterale, Mittelstadt, che tenta la conclusione di prima intenzione di destro senza impensierire Perin.I tedeschi insistono e al 7' Vagnoman di testa manda di poco fuori.

La Juve prova ad allentare la tensione e al 22' ci prova Fagioli su punizione, ma la palla termina fuori alla destra di Nubel.Al 30' arriva la più grande occasione per Demirovic che si gira velocemente e colpisce il palo interno con un tiro incrociato.

La Juventus si difende in maniera compatta provando a colpire in contropiede ma lo Stoccarda va ancora vicino al vantaggio al 41': Undav colpisce di testa girando velocemente, si supera Perin con una splendida parata, alza sopra la traversa.Al 43' sempre Stoccarda con Vagnoman che tira di sinistro ma la palla termina sopra la traversa. Ad inizio ripresa al 49' lo Stoccarda trova il gol del vantaggio ma dopo il richiamo del Var, l'arbitro annulla la rete di Undav per fallo di mano dell'attaccante tedesco.

Al 61' sempre tedeschi pericolosi con la squadra di Thiago Motta troppo schiacciata all'indietro, conclusione di destro di Demirovic ma Perin allunga sopra la traversa.Al 62' Millot rientra sul sinistro e conclude ma è ancora decisivo Perin.

Al 67' arriva il primo squillo di Yildiz che punta Vagnoman, lo supera e conclude di destro: tiro forte, ma centrale, attento Nubel che blocca.All'86' Perin compie l'ennesimo miracolo della sua gara e para il rigore a Millot.

Penalty assegnato dopo la revisione al Var, con il secondo giallo e l'espulsione per Danilo che era appena stato ammonito, con la Juve costretta in dieci uomini per i minuti finali.Ma la difesa non tiene e al 92' Touré controlla in area, supera Cambiaso e davanti a Perin non sbaglia e fa 1-0 regalando tre punti meritati ai tedeschi e gelando lo Stadium. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Il Bologna cade a Birmingham: l’Aston Villa vince 2-0 con McGinn e Duran

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(Adnkronos) – L'Inghilterra si conferma amara per il Bologna, che dopo Liverpool cade anche a Birmingham, nella terza giornata di Champions League.L'Aston Villa vince 2-0
grazie ai gol, tutti nella ripresa, di McGinn e Duran.

I rossoblù di Italiano rimangono quindi con un solo punto in classifica, mentre i Villans volano a punteggio pieno a quota 9.  Intensità subito alta al Villa Park.Le prime occasioni sono del Bologna, prima con Urbanski e poi con Dallinga, che incrocia bene il destro ma trova la bella parata del Dibu Martinez.

I rossoblù continuano a prendere campo e si rendono ancora pericolosi in contropiede, con Fabbian che sfiora il gol.Passano i minutie sale d'intensità la manovra dell'Aston Villa: Skorupski è decisivo in almeno due occasioni nel negare il vantaggio agli inglesi.

Sul finale di tempo le squadre si allungano e aumentano i duelli in mezzo al campo.In pieno recupero Rogers ha due grandi occasioni: prima calcia da fuori area sfiorando il palo, poi lanciato in profondità trova la parata di Skorupski, ancora una volta provvidenziale in uscita. Alla ripresa l'Aston Villa è subito pericoloso con Bailey, che da ottima posizione gira di sinistro ma non trova la porta.

La risposta del Bologna è immediata: Orsolini sfonda sulla sinistra e serve Posch a rimorchio, ma l'austriaco strozza troppo il suo destro.La partita sale di agonismo e volano i cartellini.

Al 55' l'equilibrio si spezza, con gli inglesi che trovano il vantaggio: punizione tagliata dalla destra di McGinn, che non trova deviazioni e si infila sul palo lontano beffando Skorupski.Il Bologna subisce il colpo e l'Aston Villa, al 64', trova il raddoppio: Duran anticipa Lucumì al centro dell'area e in tap-in trova il suo secondo gol in questa Champions.

Due minuti dopo gli inglesi sfiorano addirittura il tris, ma il tiro a giro di Rogers si spegne alto.Il Bologna prova una reazione di nervi e orgoglio, ma i Villans mantengono in controllo il match e vanno ancora vicini al terzo gol in contropiede.

A pochi minuti dal termine però Beukema ha sulla testa il pallone per riaprire la partita, ma il suo colpo di testa si spegne clamorosamente sulla traversa.Finisce quindi 2-0 a Birmingham. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Israele: “Morto il successore di Nasrallah, Safieddine ucciso in raid 3 settimane fa”

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(Adnkronos) – Hashem Safieddine, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah e successore designato di Nasrallah alla guida del movimento sciita, è morto durante un attacco al quartier generale principale dell'intelligence di Hezbollah nel sobborgo di Dahieh, a Beirut, circa tre settimane fa.Ad annunciarlo sono le Forze di difesa israeliane, che in una nota confermano anche la morte di Ali Hussein Hazima, comandante del quartier generale dell'intelligence di Hezbollah. "Hashem Safieddine – si legge nel comunicato delle Idf – era membro del Consiglio della Shura, il più importante forum politico-militare di Hezbollah, responsabile del processo decisionale e dell'elaborazione delle politiche dell'organizzazione terroristica.

Hashem era cugino di Hassan Nasrallah, l'ex leader di Hezbollah, e ha avuto un'influenza significativa sul processo decisionale all'interno di Hezbollah.Durante i periodi in cui Nasrallah era assente dal Libano – continuano le Idf -, Hashem ha ricoperto il ruolo di Segretario generale di Hezbollah".  "Nel corso degli anni, Safieddine ha diretto attacchi terroristici contro lo Stato di Israele e ha preso parte ai processi decisionali centrali di Hezbollah.

Insieme a Hashem, è stato eliminato anche il terrorista Ali Hussein Hazima, comandante del quartier generale dell'intelligence di Hezbollah, responsabile di aver diretto numerosi attacchi contro i soldati dell'Idf", conclude la nota. L’Idf, spiega quindi il Times of Israel, ha affermato che più di 25 membri della divisione di intelligence di Hezbollah erano nel quartier generale quando è stato effettuato l’attacco, compresi altri alti comandanti. Safieddine non era più stato contattato dopo l'attacco, ma solo oggi l'Idf ha affermato di poter confermare la sua morte.Ancora nessuna conferma, invece, da parte di Hezbollah.  Safieddine, 59 anni, è stato a lungo considerato il "braccio destro" di Nasrallah, un uomo discreto ma potente, responsabile dell'amministrazione finanziaria e organizzativa di Hezbollah.

Sebbene non sia stato un volto pubblico di primo piano, ha giocato un ruolo cruciale nella gestione interna del partito, lasciando al suo cugino maggiore la guida strategica e politica. L'influenza di Safieddine non si è limitata al Libano, ma si è estesa anche all'Iran, dove ha trascorso anni studiando a Qom, centro nevralgico dell'istruzione religiosa sciita.I suoi stretti legami con Teheran si sono ulteriormente consolidati nel 2020, quando suo figlio Rida ha sposato Zainab Soleimani, figlia del generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds iraniana ucciso in un attacco statunitense. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Andrea Langella presidente della Juve Stabia: Premiato per un riconoscimento all’eccellenza

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Ieri sera, lunedì 21 ottobre, è stata una serata speciale per la S.S. Juve Stabia e in particolare per il suo presidente, Andrea Langella.

Nel corso della prestigiosa cerimonia di premiazione Casa Savoia Holding, tenutasi presso Palazzo Criscuolo, Langella ha ricevuto un riconoscimento per le sue eccezionali qualità di leadership e per la sua capacità di guidare la società verso traguardi sempre più ambiziosi.

L’iniziativa, fortemente voluta dal principe Emanuele Filiberto di Savoia, mira a celebrare figure di spicco che si distinguono per l’eccellenza in diversi ambiti. Langella, con la sua visione innovativa e la sua passione per lo sport, si è distinto come un esempio da seguire nel mondo del calcio.

In un tocco di grande sportività, il presidente della Juve Stabia ha omaggiato il principe Emanuele Filiberto con la maglia gialloblù della squadra, suggellando così un legame tra due personalità che condividono lo stesso amore per lo sport e per l’eccellenza.

Un riconoscimento meritato

Il premio assegnato ad Andrea Langella rappresenta un riconoscimento ufficiale delle sue qualità e del suo impegno. La sua capacità di costruire una squadra competitiva e di valorizzare i giovani talenti ha portato la Juve Stabia a raggiungere risultati importanti.

Questo premio, quindi, non è solo un riconoscimento personale per Langella, ma anche un motivo di orgoglio per tutti i tifosi della Juve Stabia.

Le caratteristiche del premio

Il premio Casa Savoia Holding è un riconoscimento che viene assegnato a personalità che si distinguono per:

  • Leadership: Capacità di guidare e motivare le persone verso obiettivi comuni.
  • Innovazione: Introduzione di nuove idee e metodi per migliorare i risultati.
  • Valorizzazione dello sport: Promozione delle discipline sportive e dei valori ad esse legati.
  • Talento: Eccellenza nelle proprie competenze e capacità.
  • Professionalità: Serietà e impegno nel proprio lavoro.
  • Capacità di gestione delle risorse umane: Abilità nel valorizzare le persone e creare un ambiente di lavoro positivo.

Conclusioni

La premiazione di Andrea Langella è un evento che sottolinea l’importanza di riconoscere e valorizzare l’eccellenza. Il presidente della Juve Stabia è un esempio per tutti coloro che credono nel potere dello sport e nella capacità di raggiungere grandi risultati attraverso il lavoro di squadra e la passione.

G7 Sviluppo a Pescara: dichiarazione finale tra Gaza, Ucraina e migranti

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(Adnkronos) – “Noi, ministri del G7 responsabili per lo Sviluppo, ci siamo incontrati a Pescara, insieme ad alcuni dei nostri partner chiave, per impegnarci e chiedere una risposta globale ambiziosa alle sfide dello sviluppo e alle molteplici crisi che stanno frenando i progressi verso l'attuazione dell'Agenda 2030 e il raggiungimento dei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg)”. È quanto si legge nella dichiarazione finale del G7 Sviluppo a Pescara.  “Troppe persone, in particolare nei Paesi a basso reddito, stanno soffrendo gli impatti di conflitti, declino economico e povertà, insicurezza alimentare e malnutrizione, mancanza di accesso a servizi sanitari di qualità e accessibili, accesso all'acqua, servizi igienici e igiene, crisi educativa globale, cambiamenti climatici, degrado ambientale e inquinamento, perdita di biodiversità, scarse risorse idriche, insicurezza energetica, divari digitali, disuguaglianze di genere e discriminazione”, si aggiunge. “Riconosciamo il ruolo della Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) per ripristinare la pace e la sicurezza.Ci impegniamo a rafforzare il nostro supporto alla missione, in conformità con le risoluzioni Onu applicabili.

Esprimiamo grave preoccupazione per gli attacchi contro Unifil e sollecitiamo tutte le parti a rispettare il diritto umanitario internazionale e a garantire la sicurezza e la protezione di Unifil”, si legge ancora. “Ribadiamo il nostro appello per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e sostenuto del flusso di assistenza umanitaria e la fine del conflitto”, continuano le conclusioni.  “La situazione a Gaza è catastrofica e decine di migliaia di vite innocenti sono state perse.Ribadiamo l'assoluta necessità che la popolazione civile sia protetta e che ci debba essere un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli, come priorità assoluta”, prosegue il comunicato. “Esprimiamo preoccupazione per il livello senza precedenti di insicurezza alimentare che colpisce la maggior parte della popolazione nella Striscia di Gaza.

Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato.Garantire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli in tutte le sue forme e attraverso tutti i punti di attraversamento pertinenti rimane una priorità assoluta”, si aggiunge. “Condanniamo con la massima fermezza possibile la guerra di aggressione illegale, ingiustificabile e non provocata della Russia contro l'Ucraina, che ha causato impatti devastanti per il popolo ucraino, comprese donne e ragazze, e sfollamenti di massa e gravi necessità umanitarie”, spiegano dal vertice.  “Ci impegniamo a sostenere il governo ucraino nel suo continuo sforzo per proteggere la salute del popolo ucraino”, hanno aggiunto i Paesi del G7, sottolineando “l'importanza dell'assistenza allo sviluppo e alla ricostruzione per la stabilità macrofinanziaria, le infrastrutture critiche, la crescita economica e la resilienza sociale dell'Ucraina, anche in vista del percorso di adesione del paese all'Ue.

Attendiamo con ansia la prossima conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina, che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio 2025”. “Investire in infrastrutture sostenibili, industrializzazione e innovazione è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e attrarre altri investimenti produttivi per una crescita inclusiva e la creazione di posti di lavoro dignitosi e di qualità.Integra gli investimenti nel capitale umano e costituisce un percorso fondamentale verso una transizione equa e inclusiva verso zero emissioni nette.

Pertanto, basandoci sui risultati delle precedenti presidenze del G7 e su iniziative come l'Eu Global Gateway e accogliendo con favore il Piano Mattei italiano per l'Africa, continueremo a rafforzare il Partenariato del G7 per le infrastrutture e gli investimenti globali (Pgii) per realizzare il nostro obiettivo generale di mobilitare fino a 600 miliardi di dollari di investimenti pubblici e privati ​​nei paesi partner”.Questo quanto si legge ancora nella dichiarazione finale del G7 Sviluppo a Pescara. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

G7, la prima volta di Israele, Anp e Libano insieme da inizio della guerra a Gaza

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(Adnkronos) – Una conferenza per la ricostruzione di Gaza, del Libano e del nord di Israele.E' la proposta lanciata dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che a Pescara ha dato il via oggi al G7 Sviluppo con l'annuncio di altri 25 milioni di euro per le popolazioni delle aree devastate dalla guerra.

La ministeriale, che si concluderà giovedì, si è aperta con un focus sulla crisi umanitaria in Medio Oriente alla presenza del ministro degli Esteri libanese, Abdallah Bou Habib, dell'ambasciatrice di Israele presso la Fao, Orli Gil e del ministro dell'Economia dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mohammad al-Amour.Per la prima volta dall'inizio della guerra a Gaza i rappresentanti dei tre Paesi hanno preso parte a uno stesso evento. "Li abbiamo voluti riunire con il G7 perché siamo convinti che solo attraverso il dialogo sia possibile percorrere il sentiero della pace", ha commentato il vice presidente del Consiglio.  "Credo che dovremmo riflettere sul dar vita a una conferenza – come quella che c'è per la ricostruzione dell'Ucraina – per Gaza, per il Libano e per quelle parti di Israele del nord che sono state colpite", ha precisato Tajani in apertura dei lavori, annunciando lo stanziamento da parte italiana di nuovi aiuti economici per gli abitanti dell'enclave palestinese e del Paese dei cedri. "L'Italia è stata da subito in prima linea nell'azione umanitaria", ha ricordato la premier, Giorgia Meloni, in un videomessaggio inviato al G7 durante il quale ha rimarcato la necessità di affiancare "agli sforzi che stiamo portando avanti sul binario politico per un cessate il fuoco, un binario parallelo umanitario, su quale dobbiamo impegnarci con la stessa determinazione".  
Binario umanitario che l'Italia intende percorrere con un nuovo pacchetto di assistenza. "Si tratta di impegni umanitari d'emergenza di 10 milioni di euro per la popolazione del Libano, 10 milioni di aiuto umanitario a Gaza e un sostegno di cinque milioni per il piano dell'Anp per la ricostruzione di Gaza", ha spiegato il titolare della Farnesina, mentre dalla Striscia continuano ad arrivare notizie sulle condizioni drammatiche dei civili, in particolare nel nord.

C'è "odore di morte ovunque", ha denunciato il commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, secondo cui qui "i cadaveri vengono lasciati sotto le macerie o per le strade". Per Tajani, che a Pescara ha avuto un bilaterale con il suo collega libanese, l'obiettivo della riunione è cercare di dare "risposte concrete" a questo dramma.L'Italia ha già iniziato a fare la sua parte attraverso il progetto 'Food for Gaza'. "Abbiamo consegnato decine di tonnellate di materiale alimentare e sanitario a Gaza ed è già stato distribuito", ha puntualizzato Tajani, evidenziando che ulteriore materiale partirà venerdì da Genova a bordo di 15 tir acquistati dall'Italia e consegnati al Pam.  Tajani, nella conferenza stampa finale della prima giornata di lavori, non ha nascosto grande soddisfazione per la presenza contemporanea a Pescara di rappresentanti del governo libanese, dell'Anp e di Israele. "Il G7 ha ottenuto un risultato politico importante – ha aggiunto – Io lo considero un grande successo per la credibilità italiana". Sull'ingresso degli aiuti nell'enclave, il titolare della Farnesina ha confermato di aver ricevuto rassicurazioni, durante la visita di ieri in Israele, direttamente dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal suo omologo Israel Katz. "Quello che ho ottenuto in Israele è la rassicurazione che i tir italiani passeranno e potranno entrare a Gaza, quindi avremo un percorso agevolato per gli aiuti umanitari che vengono dall'Italia.

Questo grazie al lavoro diplomatico che abbiamo fatto", ha scandito Tajani nel giorno dell'11esima visita in Israele del segretario di Stato americano, Antony Blinken, dopo l'attacco del 7 ottobre. Per Tajani, la riunione ministeriale di Pescara, che vede la partecipazione tra gli altri anche dei rappresentanti di Undp, Fao e Ifad, è stata anche l'occasione per ribadire la necessità di uno sforzo della comunità internazionale per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza.E l'uccisione del capo militare di Hamas, Yahya Sinwar, rappresenta una finestra d'opportunità da cogliere. "La pace ancora non è vicina, stiamo lavorando sia in Medio Oriente sia in Ucraina per accelerare i tempi.

Sono un po' più ottimista dopo la vittoria militare di Israele contro Hamas.Credo, come ha detto Netanyahu e abbiamo apprezzato la sua frase, che siamo vicini alla fine della guerra e che bisogna fare tutto il possibile per accelerare i tempi", ha concluso.  Ma da Hezbollah è arrivato un nuovo messaggio, tutt'altro che distensivo, che suona anzi come una minaccia diretta alla vita di Netanyahu. "Se le nostre mani non ti hanno raggiunto questa volta, allora tra noi e te ci sono giorni, notti e il campo di battaglia", ha tuonato il responsabile delle relazioni con i media del gruppo sciita, Muhammad Afif, che in una conferenza stampa ha rivendicato la responsabilità della "Resistenza Islamica" per l'attacco a Cesarea. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

A un anno dal massacro del 7 ottobre il libro di Sharon Nizza, la cronaca tra choc e sottovalutazioni

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(Adnkronos) – ''Conserva la memoria di un giorno buio'', un racconto ''da mattina a sera'' del 7 ottobre del 2023, del terribile massacro compiuto da Hamas ''perché nessuno un giorno possa dire che non è stato''.Così l'editorialista di Repubblica Maurizio Molinari ha sintetizzato il libro di Sharon Nizza, '7 Ottobre 2023.

Israele, il giorno più lungo', presentato presso lo Spazio Mastai al palazzo dell’Informazione dell'Adnkronos. ''Una cronaca puntuale di una atroce battaglia, nel rispetto dei minuti, dei secondi.Non c'è una parola che non è vera.

Senza aggettivi'', come ha tenuto a precisare la scrittrice Cinzia Leone, che ha letto alcuni brani del libro.La cui copertina è dedicata al Nova Festival ''organizzato solo 24 ore prima nel deserto del Negev di cui Hamas non era a conoscenza'' e che ''ha in qualche modo 'salvato' le comunità del nord che dovevano essere attaccate, secondo i piani'' dei terroristi, come ha spiegato il vicedirettore dell'Adnkronos Giorgio Rutelli che ha moderato l'incontro. Un racconto del massacro minuto per minuto, quello di Sharon Nizza, ascoltato con interesse dal pubblico presente nella sala gremita di piazza Mastai.

Tra i tanti, il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, l'attuale presidente della Comunità ebraica romana Victor Fadlun e l'ex Riccardo Pacifici, l'assessore capitolino Tobia Zevi, l'ex Iena Antonino Monteleone.La cronaca puntuale di Nizza, le migliaia di testimonianze raccolte e la descrizione minuziosa si scontra in parte con la decisione di Israele di non diffondere i video dell'orrore di quel massacro. ''Per rispetto della privacy – spiega Nizza – ma anche perché Israele non vuole diffondere di sé un'immagine di debolezza.

Se diffondi l'immagine di un soldato con la testa decapitata, e c'è un video che dura un minuto e mezzo su questo, mandi un certo tipo di messaggio.Ma gli alleati vogliono essere amici di Israele perché è forte, non perché è debole''. Dalla storia dell'arabo-israeliana uccisa a quella del medico che salvo la vita al leader di Hamas Yahya Sinwar, Yuval Bitton, presente in sala, Cinzia Leone è riuscita a trasmettere l'emozione oltre la cronaca. ''Ti devo la vita'', inizia il capitolo dedicato a Bitton, che il 7 ottobre ha perso il nipote Tamir Adar e che fino a due anni fa era direttore dell'intelligence penitenziaria di Israele.

A essergli debitore era Sinwar, a cui lui salvò la vita nel 2004 mentre era detenuto nel carcere di Nafha e che conosceva dal 1996.Da allora e fino al 2011, quando venne scarcerato nell'ambito di uno scambio con il caporale Gilad Shalit, Sinwar e Bitton trascorsero ore e ore parlare. ''Mi aveva detto che in quel momento noi eravamo forti, ma tra dieci o vent'anni sarete deboli e attaccheremo'', ha spiegato Bitton, che nel 2011 si era opposto alla sua scarcerazione.  Proprio per la conoscenza di Sinwar, l'ex capo dell'intelligence carceraria ha capito da subito ''senza alcun dubbio'' che la mattina del 7 ottobre ''eravamo in guerra''.

Quel giorno ''è stato un incubo, ci ha ricordato l'Olocausto'', ma ora ''l'eliminazione di Sinwar significa l'eliminazione di Hamas, è l'obiettivo più importante raggiunto in questa guerra''.Perché ''lui era l'unico che prendeva decisioni'' e ora ''abbiamo una grande opportunità di liberare gli ostaggi, cambiare il controllo di Gaza e mettere fine alla guerra''. Su quello che comporterà l'eliminazione di Sinwar per la Striscia di Gaza, Molinari fa un paragone con la Germania nazista, che ''governava con la maggioranza del popolo tedesco'', ma dopo la caduta di Hitler '' i tedeschi sono stati in grado di un'operazione che ci ha portato oggi a una delle democrazie più forti''.

L'interrogativo che Molinari si pone è ''cosa succederà adesso a Gaza?Non c'è dubbio che molti palestinesi vivevano con sofferenza Hamas''.

Per cui, si chiede: ''Verrà fuori oggi a Gaza l'identità palestinese negata da Hamas?''. Bitton sottolinea, a questo proposito, che oltre l'80 per cento dei palestinesi di Gaza è contrario a Hamas.Ma parlando di numeri, Nizza ha sottolineato che sono stati oltre seimila a entrare nel sud di Israele il 7 ottobre.

Di cui 3800 membri di Hamas e delle altre fazioni palestinesi, mentre gli altri civili armati di ''ascia o coltelli'', come erano stati invitati a fare, che ''hanno preso ostaggi per rivenderli poi a caro prezzo''. Sul perché questo sia potuto succedere, in una realtà come quella israeliana, Nizza parla di ''mala interpretazione delle intenzioni del nemico, in base alla propria interpretazione di quale potrebbe essere il suo interesse''.Ovvero, Israele ha pensato che ''Hamas non avesse interesse ad attaccare perché c'erano accordi sottobanco, perché c'erano i soldi che arrivavano dal Qatar, perché consideravano prioritario il benessere della popolazione''.

Così, quel 7 ottobre, a causa di una ''sottovalutazione della forza di Hamas'' e della ''mancanza di un'ipotesi di una invasione via terra'', le Idf si sono trovate con ''carri armati che erano mal funzionanti'', spiega Nizza. Da capo dell'intelligence carceraria, Bitton ha confermato che ''l'esercito israeliano e il governo stesso abbiano pensato che Hamas non avesse avuto alcuna intenzione di attaccare Israele''.Inoltre, aggiunge, ''Israele si basa molto sulla tecnologia e sull'intelligence e meno su quello che chiamiamo 'l'intelligence umana', ma solo l'intelligenza umana può capire realmente quali sono le intenzioni di Hamas verso Israele'', ammette. Su quello che accadrà domani, c'è da sottolineare che ''gli Accordi di Abramo stanno reggendo'' perché più che la guerra di Israele a Gaza ''quello che unisce è la paura verso l'Iran''.

L'incognita, ha sottolineato Molinari, è: ''l'Iran continuerà a sostenere due organizzazioni terroristiche che hanno perso i loro leader Sinwar e Nasrallah?''.Quello che ''è certo è che se l'Iran sceglie di continuare il sostegno avremo una nuova fase della guerra in cui regista e mandante vanno a perdere''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Superenalotto, numeri combinazione vincente 22 ottobre

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(Adnkronos) – Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, 22 ottobre 2024.Centrati invece nove '5' da oltre 19mila euro ciascuno.

Il jackpot a disposizione per il prossimo concorso sale a 21,5 milioni. La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede una colonna (1 combinazione di 6 numeri).La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita.

In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi. Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+.

L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo.In linea di massima: – con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro; – con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro; – con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro; – con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro; – con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro. E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto.

Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni. Ecco la combinazione vincente dell'estrazione di oggi, 22 ottobre 2024: 13 – 23 -37 – 43 – 64 – 79.Numero Jolly: 84.

Numero Superstar: 20.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Milan, prima vittoria in Champions: Pulisic e la doppietta di Reijnders stendono il Bruges

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(Adnkronos) –
Il Milan festeggia la prima vittoria della sua stagione in Champions League battendo il Bruges 3-1.Decisivo il gol di Pulisic, nel primo tempo, e la doppietta nella ripresa di Reijnders.

Inutile il momentaneo pareggio di Sabbe.I rossoneri smuovono così la loro classifica e raggiungono proprio il Bruges a quota tre punti. Inizio subito aggressivo per il Milan, che prova a imporre il proprio ritmo, ma le prime occasioni sono del Bruges.

La squadra belga si fa vedere in contropiede prima con il diagonale di Tzolis, parato da Maignan, e poi con il tiro da fuori di Ordonez, che colpisce la traversa.Dopo lo spavento iniziale, i rossoneri riprendono in mano il pallino del gioco e l'occasione arriva da calcio piazzato, ma Gabbia mette fuori di testa.

Pochi minuti dopo è Pulisic, servito da Leao, ad avere l'occasione per il vantaggio, ma Mignolet para di piede.Il gol del Milan però è soltanto rimandato: al 34' è proprio Pulisic a segnare direttamente da calcio d'angolo, con la sua traiettoria a rientrare che non trova deviazioni e beffa l'ex portiere del Liverpool.

La partita del Bruges si complica ulteriormente al 40', quando Onyedika viene espulso dopo una lunga revisione al Var per un brutto intervento a centrocampo.Sul finire di tempo il Milan potrebbe raddoppiare, ma Fofana non trova la porta da fuori area. Il Milan nel secondo tempo riparte da dove aveva lasciato.

Leao sgasa sulla sinistra e appoggia a rimorchio per Theo Hernandez, che non inquadra la porta.Al 51' però arriva il pareggio del Bruges: Vetlesen trova Sabbe in area, che incrocia il destro e buca Maignan.

La reazione rossonera è rabbiosa e affidata ancora a Theo Hernandez, che però calcia largo in diagonale.Il Milan cresce e al 61' trova il secondo gol: Okafor, appena entrato in campo, brucia un avversario sulla fascia e serve Reijnders, che da centro area firma nuovo vantaggio rossonero.

Ora il Bruges è alle corde e il Milan centra il tris ancora con Reijnders, bravo, al 71', a capitalizzare l'assist di Chukwueze e firmare la sua doppietta.All'87' annullato al Milan un gol che sarebbe stato destinato a fare la storia: Francesco Camarda, all'esordio in Champions League, trova il gol di testa diventando, a 16 anni, il più giovane marcatore di sempre della storia della competizione, ma l'arbitro ferma tutto per fuorigioco.

Finisce quindi 3-1 a San Siro. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Vescovo indonesiano rifiuta la porpora: “Voglio crescere come sacerdote”

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(Adnkronos) – “Papa Francesco ha accolto la richiesta di mons.Paskalis Bruno Syukur, vescovo di Bogor, in Indonesia, di non essere creato cardinale nel corso del prossimo Concistoro”.

Lo fa sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni spiegando che il rifiuto della porpora è motivato “dal suo desiderio di crescere ancora nella vita sacerdotale, nel servizio alla Chiesa e al popolo di Dio”. Il 6 ottobre scorso Papa Francesco ha annunciato a sorpresa un nuovo Concistoro per l'8 dicembre prossimo per la nomina di nuovi cardinali.Ci sono anche 4 italiani: Mons.

Angelo Acerbi, Nunzio Apostolico, 99 anni; S.E.Mons.

Roberto Repole, Arcivescovo di Torino; S.E.Mons.

Baldassare Reina, Vescovo ausiliare di Roma, già Vice-Gerente e ora Vicario Generale per la Diocesi di Roma; padre Fabio Baggio, Sotto Segretario Sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.  Si tratta del decimo Concistoro del pontificato di Bergoglio.Nei nove Concistori precedenti il Pontefice ha creato 142 cardinali, 113 gli elettori.

Si arriverà quindi alla fine dell'anno verso 140 elettori. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)