La Virtus Lanciano non sta vivendo un momento felice. Penultimo posto in classifica e autentica dismissione della squadra in atto. La società frentana, infatti, in questo primo scorcio di calciomercato, ha già perso i centrocampisti, Paghera, Di Cecco, Il difensore Pucino, e il bomber Antonio Piccolo, il quale, attraverso una registrazione che circola tra i tifosi, avrebbe parlato di “Giocattolo dismesso”, e usato toni che Guglielmo e Valentina Maio, rispettivamente vice-presidente e presidente del sodalizo frentano, non hanno digerito, come tutte le critiche piovute nei loro confronti, condite anche da insulti di natura personale.
Ecco, allora, che i due rampolli della famiglia Maio, titolari di una nota ditta che si occupa dello smaltimento dei rifiuti, hanno tenuto nella mattinata odierna una conferenza stampa congiunta, nella quale hanno voluto chiarire alcuni punti fondamentali. Toni decisi e incisivi quelli dei due giovani dirigenti rossoneri, che non le hanno certo mandate a dire.
Il primo a prendere la parola è Guglielmo Maio: sguardo scuro e tono perentorio: “Il Lanciano sta operando un mercato di rifondazione, per ripianare il budget e il bilancio. Poi, i nostri sforzi saranno tutti rivolti alla salvezza della squadra: noi non abbiamo assolutamente mollato (usa un epiteto forte ndc). Noi ci mettiamo vita, passione, cuore e non siamo l’agnello sacrificale di nessuno. Noi teniamo al club, che viene prima di tutto, anche di me, di mia sorella e di mio padre, visto che siamo bersagliati tutti i giorni. In questi anni ci siamo tolti una marea di soddisfazioni, anche contro tutto e tutti. Stiamo solo operando per ripianare il budget societario, come fanno tutte le squadre. Non abbiamo problemi economici. Vogliamo solo che la S.S. Virtus Lanciano sia un’azienda indipendente.”
Gugliemo Maio, è un fiume in piena: “Questo è sport: si vince e si perde. Le annate possono andare bene come possono andare male. Mancanza di comunicazione da parte nostra? Non mi pare. Ho sempre risposto a tutti. Ho rilasciato tantissime interviste. Io e la mia famiglia ci abbiamo sempre messo la faccia. Non permetto a nessuno di mancare di rispetto alla mia famiglia. La società è sana. Non mi sono mai messo in tasca un euro grazie al Lanciano. Se i giocatori piangono perché vanno via (il riferimento è a Paghera ndc), si vede che qualcosa di buono da queste parti è stato costruito.”
La parola passa al presidente, Valentina Maio, di solito sempre sorridente e solare, ma non in questa circostanza: “Volevo aggiungere, che non accetto più attacchi personali verso me e la mia famiglia. Vanno in giro audio con giocatori che hanno parlato con i tifosi (il riferimento è alla conversazione di Piccolo con un tifoso). Allora, vi spiego cosa ho detto ai giocatori: io ho un carro da riempire, chi ne vuole fare parte è ben accetto. Ma io e la mia famiglia non abbiamo cacciato nessuno. Ho detto loro di avere bisogno di uomini. Ognuno, poi, ha fatto le sue scelte.” Riguardo Antonio Piccolo, il quale in una conversazione audio con un tifoso avrebbe rilasciato commenti pochi cortigiani verso la società rossonera, ecco il commento di Valentina Maio: “ Basta con questa storia di Piccolo, che è stato eretto a paladino della giustizia. Piccolo è andato allo Spezia perché il Pescara gli aveva offerto di meno. Se il Lanciano non avesse investito su Antonio Piccolo, a quest’ora non sarebbe dove si trova… Dovete avere fiducia in questa società. Non abbiamo fatto male a nessuno. Anche ai giornalisti chiedo rispetto. Ho letto di persone interessate al rilevare la nostra società. Allo stato attuale nessuno ci ha fatto una richiesta concreta. Colasante? Personalmente, nemmeno lo conosco. Ai calciatori avevamo chiesto una mano. Abbiamo detto che potrebbero arrivare 1/2 punti di penalizzazione, e che gli stipendi sarebbero stati pagati in maniera dilazionata, ma sicuramente entro il mese di giugno. A qualcuno la nostra proposta non è andata a genio, e a preferito fare le valigie. Sono scelte di vita.”
La chiosa riguarda il futuro. Ecco cosa dichiarano i fratelli Maio: “La priorità è la salute del club. Lotteremo fino alla fine per salvarci e sono convinto che ci salveremo. Noi faremo il nostro campionato e in campo manderemo 11 persone che lotteranno ogni giornata, senza regalare niente a nessuno.”
Queste le dichiarazioni dei fratelli Maio, nel momento più difficile della loro gestione. Riuscirà la famiglia, che dal 2008 detiene le redini del club abruzzese, a salvare anche quest’anno il club rossonero riportando il sorriso sul bellissimo volto di Valentina Maio? Ai posteri l’ardua sentenza…
CHRISTIAN BARISANI