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MotoGP, GP Giappone 2017: vittoria straordinaria per Andrea Dovizioso! Classifica (VIDEO)

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E’ un super Andrea Dovizioso quello di Motegi (Giappone) che consente al pilota della Ducati di battere Marc Marquez in casa della Honda ed accorciare le distanze in classifica generale nei confronti dello spagnolo. Ora il centauro italiano è a -11 ed a 3 gare dal termine, tutto è possibile! Terzo Danilo Petrucci, caduto Valentino Rossi

Andrea Dovizioso si è aggiudicato la gara della MotoGP del GP di Giappone al termine di un duello entusiasmante con Marc Marquez. Sulla pista bagnata di Motegi, i due hanno dato vita ad una battaglia emozionante, con il pilota della Ducati che è riuscito a prevalere. Sul terzo gradino Danilo Petrucci, che ha provato a fare gara di testa ma che ha poi dovuto accontentarsi della terza piazza. Ai piedi del podio le due Suzuki di Andrea Iannone e dello spagnolo Alex Rins, mentre ha chiuso al sesto posto Jorge Lorenzo. Più indietro Maverick Viñales, nono. Caduto dopo pochi giri, invece, Valentino Rossi, fortunatamente senza conseguenze alla gamba ancora infortunata.

L’ordine d’arrivo del GP del Giappone della MotoGP

1. Andrea Dovizioso (Ducati Team)
2. Marc Marquez (Repsol Honda)
3. Danilo Petrucci (Octo Pramac)
4. Andrea Iannone (Suzuki Ecstar)
5. Alex Rins (Suzuki Ecstar)
6. Jorge Lorenzo (Ducati Team)
7. Aleix Espargaro (Aprilia Racing Team)
8. Johann Zarco (Yamaha Tech3)
9. Maverick Viñales (Movistar Yamaha)
10. Loris Baz (Avintia Racing)
11. Pol Espargaro (KTM)
12. Katsuyuki Nakasuga (Yamaha)
13. Sam Lowes (Aprilia Racing Team)
14. Hector Barbera (Avintia)
15. Tito Rabat (Marc VDS)
16. Scott Redding (Octo Pramac)
17. Bradley Smith (KTM)
18. Hiroshi Aoyama (Marc VDS)
Rit. Alvaro Bautista (Aspar)
Rit. Dani Pedrosa (Repsol Honda)
Rit. Karel Abraham (Aspar)
Rit. Cal Crutchlow (LCR Honda)
Rit. Valentino Rossi (Movistar Yamaha)
Rit. Kohta Nozane (Yamaha Tech3)

Classifica Mondiale MotoGP 2017 dopo il GP del Giappone

E’ un super Andrea Dovizioso quello di Motegi (Giappone) che consente al pilota della Ducati di battere Marc Marquezin casa della Honda ed accorciare le distanze in classifica generale nei confronti dello spagnolo. Ora il centauro italiano è a -11 ed a 3 gare dal termine, tutto è possibile!

CLASSIFICA MONDIALE 2017 MOTOGP

Pos. Rider Bike Nation Points
1 Marc MARQUEZ Honda SPA 244
2 Andrea DOVIZIOSO Ducati ITA 233
3 Maverick VIÑALES Yamaha SPA 203
4 Dani PEDROSA Honda SPA 170
5 Valentino ROSSI Yamaha ITA 168
6 Johann ZARCO Yamaha FRA 125
7 Jorge LORENZO Ducati SPA 116
8 Danilo PETRUCCI Ducati ITA 111
9 Cal CRUTCHLOW Honda GBR 92
10 Jonas FOLGER Yamaha GER 84
11 Alvaro BAUTISTA Ducati SPA 70
12 Aleix ESPARGARO Aprilia SPA 62
13 Jack MILLER Honda AUS 56
14 Scott REDDING Ducati GBR 56
15 Andrea IANNONE Suzuki ITA 50
16 Loris BAZ Ducati FRA 45
17 Pol ESPARGARO KTM SPA 42
18 Alex RINS Suzuki SPA 38
19 Tito RABAT Honda SPA 29
20 Karel ABRAHAM Ducati CZE 28
21 Hector BARBERA Ducati SPA 25
22 Michele PIRRO Ducati ITA 18
23 Bradley SMITH KTM GBR 14
24 Mika KALLIO KTM FIN 11
25 Sam LOWES Aprilia GBR 5
26 Katsuyuki NAKASUGA Yamaha JPN 4
27 Sylvain GUINTOLI Suzuki FRA 1
28 Takuya TSUDA Suzuki JPN
29 Hiroshi AOYAMA Honda JPN
30 Kohta NOZANE JPN

Archiviata Motegi (Giappone) si va al Moto GP dell’Australia, a Phillip Island, dal 20 al 22 ottobre

Sconcerti:”Il Napoli ha dominato ed è sempre più una squadra completa. La Juve? E’ confusa”

Mario Sconcerti, ha scritto sull’edizione odierna del quotidiano Il Corriere della Sera, un editoriale sulle partite di ieri sera. Ecco un estratto: “La Roma è un avversario che si ridimensiona presto, le manca personalità, l’ha persa perdendo Spalletti. È ordinata e leggera, inutile e piena di volontà. Non ha nemmeno fortuna, ma nel complesso viene dominata dal Napoli, sempre più solo in testa alla classifica, sempre più completo. A mio avviso a Roma il Napoli ha giocato quasi la sua peggior partita dell’anno, promettendo molto e mantenendo poco. Ma quel poco è bastato a non dare nessuna strada all’avversario”.

Sulla Juventus: “Non sta bene, è confusa, non ha problemi in difesa, li ha in tutta la squadra. Ieri c’erano tre mediani in campo, ma la Lazio è arrivata molte volte al tiro. Dopo otto partite non è chiaro ancora quale sia la Juve, quale sia il metodo, si va avanti tra piccoli infortuni e scadimenti di forma improvvisi. Allegri ha organizzato una grande squadra occasionale, si aspetta un dribbling di Douglas Costa o lo spunto di Dybala che però è stato due terzi di gara a guardare”.

Volley, Club Italia sconfitto sul campo della Pag Taviano con un secco 3-0

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Nella 5a giornata della Serie A2 UnipolSai (Gir. Blu) il Club Italia Crai è stato sconfitto 3-0 (25-17, 25-21, 25-17) sul campo della Pag Taviano. Gli azzurrini di Monica Cresta non sono riusciti a ripetere la bella prova messa in mostra contro Bolzano, dovendo cedere nettamente ai padroni di casa sempre in pieno controllo del gioco.

Sin dalla prima frazione Taviano ha imposto il proprio ritmo ed ha creato molte difficoltà a Gardini e compagni. Nella seconda frazione i ragazzi di Monica Cresta hanno tentato di rispondere agli avversari, ma alla lunga i pugliesi hanno prevalso. Nel terso parziale la Pag Taviano è tornata a comandare e ha chiuso il match sul 3-0.

Tra le fila del Club Italia il miglior marcatore è stato Francesco Recine con 14 punti, mentre per i padroni di casa Luca Bigarelli con 16p.

La formazione federale tornerà in campo sabato prossimo (ore 20.30), quando ospiterà la Monini Spoleto al Centro Sportivo di Vigna di Valle.

 

Tabellino: Pag Taviano – Club Italia 3-0 (25-17, 25-21, 25-17)

 

Pag Taviano: Ruiz 13, Smiriglia 2, Bigarelli 16, Astarita 8, Torsello 5, Mariella 8. Libero: Bruno. Percoco, Musardo, Beltrami. N.e: Avelli, Vega, Piedepalumbo. All. Licchelli

Club Italia Crai: Mosca 5, Salsi 2, Recine 14, Cortesia 8, Cantagalli 6, Gardini 7. Libero: Federici. Motzo 1, Sperotto. N.e: Stefani, Panciocco, Rondoni (L), Baciocco, Ferri. All. Cresta

Arbitri: Licchelli e Colucci.

Durata Set: 22′, 28′, 23′.

Taviano: 9 a, 6 bs, 7 m, 12 et.

Club Italia: 6 a, 11 bs, 6 m, 23 et

Una marea di tifosi ad accogliere il Napoli di ritorno dalla vittoria di Roma

Il Napoli espugna lo Stadio Olimpico di Roma, grazie ad un gol di Insigne, che permette agli Azzurri di portarsi a +5 sulle inseguitrici per la corsa allo scudetto. Ovviamente, la gioia del popolo napoletano è tanta, infatti molti questa notte si sono recati alla stazione centrale di Napoli a Piazza Garibaldi, per accogliere la squadra di Sarri, di ritorno dalla vittoriosa trasferta capitolina. Piazza Garibaldi è stata blindatissima, fino alla partenza del pullman degli Azzurri, dove i tifosi hanno intonato cori e applausi in onore della squadra.

Salernitana, ecco i convocati del tecnico Alberto Bollini per il derby

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Al termine della seduta di rifinitura di questo pomeriggio il mister Alberto Bollini ha diramato la lista dei convocati per la gara in programma domani tra Avellino e Salernitana.

PORTIERI: Adamonis, Radunovic;

DIFENSORI: Asmah, Bernardini, Mantovani, Pucino, Schiavi, Vitale;

CENTROCAMPISTI:  Kiyine, Minala, Odjer, Ricci, Signorelli, Zito;

ATTACCANTI: Alex, Bocalon, Cicerelli, Gatto, Kadi, Rodriguez, Rosina, Rossi, Sprocati.

Ecco perché la legge elettorale non viola la democrazia

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LEGGE ELETTORALE

HO ASSISTITO ieri mattina al Teatro Eliseo alla rievocazione dei 10 anni da quando esiste il Partito democratico. I protagonisti di questo racconto politico erano Walter Veltroni che fu il fondatore e accanto a lui il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il segretario del Pd, Matteo Renzi. Dieci anni, decisivi nella politica italiana e importanti nella politica europea nella quale il Pd è sempre stato europeista. I discorsi dei tre relatori sono stati degni degli applausi dall’inizio alla fine. La platea era gremita e altrettanto le tribune. Veltroni ha parlato del passato, del presente e del futuro, della politica italiana ed europea. Non è stato un semplice racconto ma un’analisi profonda dei fatti e della cultura politica che ha dato a quei fatti un senso e una finalità. È stato, non a caso, l’intervento del fondatore di quel partito, che veniva già da un’esperienza molto intensa fatta con Romano Prodi in uno dei migliori governi italiani di fine anni Novanta. Ma quella formula (l’Ulivo) aveva esaurito il suo compito ed era necessario riprendere l’azione della sinistra su una base diversa. Walter Veltroni ne fu in qualche modo l’inventore e il primo esecutore e dopo una lunga pausa dedicata esclusivamente alla cultura, oggi la passione politica gli è rinata (forse non s’era mai spenta ma non la si vedeva dall’esterno) ed è stata bene accolta come si è visto ieri mattina in quel gremito teatro.

Dopo di lui ha parlato Gentiloni. Non aveva un passato così rilevante da rievocare ma una responsabilità attuale della massima importanza visto che dirige un governo con ministri in maggior parte provenienti dal Pd, ma non soltanto con quelli. Gentiloni ha indicato i problemi in parte risolti e in parte ancora da risolvere, che tuttavia hanno portato avanti il Paese con moderato ma apprezzabile successo e soprattutto in sintonia con il presidente della Repubblica Mattarella che in un’Italia e in un’Europa sconvolti dalla tempesta che infuria sul mondo intero cercano di uscirne al più presto e nel modo migliore non solo per il nostro Paese ma anche per l’Europa alla quale apparteniamo.

Infine Renzi che, a differenza dei due che erano intervenuti prima di lui, ha parlato a braccio. Non aveva un lungo passato come quello di Veltroni, né ha oggi la responsabilità del governo. Il discorso di Renzi è stato soprattutto sul presente e sull’immediato futuro che ne seguirà. Non era un discorso fazioso ma sottolineava quella che è la vera funzione del Partito democratico: opporsi al populismo che sta dilagando in tutto il mondo e anche da noi. In Italia il populismo più evidente e anche più forte è quello dei grillini e sono infatti i Cinquestelle a essere gli avversari principali del Pd; ma non i soli: anche la Lega Nord guidata da Salvini è un populismo che coinvolge e contamina l’intera destra berlusconiana. Questa esplicita presa di posizione di Renzi esclude eventuali alleanze con il Berlusconi attuale il quale ha conosciuto e praticato il populismo fin dall’inizio della sua carriera politica. E tuttavia, nonostante queste precisazioni molto importanti, il Pd secondo Renzi non resterà solo ma potrà allearsi con una parte del centro e con la sinistra dissidente. Questa, qualora esca dal suo isolamento ribellista, potrà rientrare nel suo partito originario e, pur mantenendo i punti di dissenso, farne parte. Perché il Pd è un partito aperto che consente ampie discussioni ma che ha comunque una maggioranza come ce l’hanno tutte le formazioni politiche.

Personalmente ho sempre fatto molte critiche a Renzi e le ho ogni volta documentate. Le critiche sono state però alternate anche da suggerimenti che ritenevo opportuno dargli, primo tra tutti quello di non agire avendo in testa la formula “comando io da solo”, ma formando una squadra della massima autorevolezza che creasse al vertice una collegialità senza la quale è difficile chiamare democratico quel partito. Ebbene, questa collegialità è venuta fuori questa mattina con accenti che sono sembrati a tutti, e anche a me, genuini. Così dopo due ore e mezzo quell’incontro al tempo stesso rievocativo, attuale e proiettato in avanti nel futuro italiano ed europeo è terminato. Credo sia stato un evento positivo per la democrazia italiana.

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Voglio qui ricordare una frase breve ma molto importante che Adam Michnik, che fu un rivoluzionario sindacalista polacco, estremamente importante per i mutamenti politici nel proprio Paese, intervistato dal nostro Andrea Tarquini pochi giorni fa, dice esattamente così: “L’identità tradizionale dei partiti socialdemocratici imperniata sulla difesa dei diritti della classe operaia e dei ceti popolari è un’identità svanita, un’arma spuntata. Non a caso: ciò è avvenuto, magari senza che i partiti socialdemocratici e i loro leader se ne accorgessero a tempo, man mano che partiti e leader democratici ed europeisti d’ogni colore costruivano un’Europa fatta dalla unione o comunità di Stati nazionali dove i valori e le idee socialiste avrebbero dovuto essere al governo e viceversa i socialdemocratici non governano più”.

Questo è un dato di fatto che esiste nella Francia di Macron, nella Germania di Merkel, nella Spagna di Rajoy che è addirittura coinvolta con l’unità nazionale in pericolo. In Italia per fortuna non è così o non è ancora così e quindi la necessità che un partito socialdemocratico come il Pd abbia ben chiara la propria anima e i mezzi per poterla realizzare con le dovute riforme, i valori, e perfino una specie di ideologia che fornisce al popolo sovrano un valore mitologico della propria fede politica. Ho notato che tutti e tre i relatori all’incontro di questa mattina hanno riassunto la loro finalità politico-culturale con il motto “Giustizia e Libertà”. Debbo dire che mi ha molto colpito: è lo slogan lanciato dai fratelli Rosselli, ripreso dal partito d’Azione di Ugo La Malfa e di Riccardo Lombardi, usato dalle Brigate partigiane che erano su quella linea e infine, per il poco che può valere, il valore che costituisce fin dalla sua fondazione la linea politica del gruppo Espresso-Repubblica. Giustizia e libertà è un impegno molto difficile da rispettare perché l’una prevale sull’altra in certe epoche e in certe situazioni e viceversa. Il punto estremamente importante è che quello dei due valori in quel momento minoritario abbia la cura che l’altro valore sia conservato; sembrano alternativi e sono invece complementari: una libertà senza che la giustizia sia salvaguardata e tutelata potrebbe diventare anarchia e una giustizia sociale che rinunciasse alla libertà potrebbe trasformarsi in una dittatura.

Il fatto che ieri questo sia stato lo slogan dei tre protagonisti dell’incontro non va trascurato: è un punto fondamentale della Francia rivoluzionaria e che qui in Italia fu ripreso da Mazzini. Libertà, eguaglianza, fraternità: questo dev’essere ed è lo spirito del Partito democratico.

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Veniamo ora alla legge elettorale in corso di discussione in Parlamento. È una legge che può essere ampiamente discussa nelle sue modalità ma non è ripugnante, forse potrebbe essere migliore ma nelle circostanze pressanti in cui ha dovuto essere varata non credo che ci fossero molte alternative. Del resto non si può dire che è una legge liberticida perché si direbbe il falso. Il vantaggio numero uno di essa è l’omologazione tra Camera e Senato. Se questa omologazione mancasse noi avremmo un Paese ingovernabile poiché una delle due Camere potrebbe spesso contestare e respingere un disegno di legge proposto dall’altra. Questo è avvenuto spesso nei governi della seconda metà del ventesimo secolo ed è stato uno dei motivi d’una politica lenta ad attuarsi, a meno che il capo non avesse una qualità leaderistica molto forte e in quanto tale anche alquanto pericolosa per la democrazia.

La legge in corso di discussione sana completamente questa diarchia tra le due camere, lasciando naturalmente a ciascuna un’ampia libertà di discutere e analizzare decreti e disegni di legge.

Quanto alla inopportunità di aver messo la fiducia, personalmente la ritengo incomprensibile: non c’è molto tempo per l’approvazione, dal novembre comincia in Parlamento l’esame, il dibattito e infine l’approvazione definitiva della legge di Bilancio. Nel corso di questo dibattito lo statuto delle Camere stabilisce che nessun’altra legge possa essere discussa fino a quando quella di stabilità non sia stata approvata, il che avviene normalmente alla fine del mese di dicembre. Dopo quel mese le vacanze natalizie portano alla chiusura del Parlamento fino al 10 di gennaio. Dal 10 di gennaio fino al termine della legislatura ci sono 40 giorni, pochissimi per appoggiare una legge elettorale diversa da quella presente poiché mancherebbe il tempo e per di più sarebbe molto difficile che il dibattito parlamentare portasse a una velocissima concordanza tra il populismo e la democrazia. Qui sta la chiave per la quale la legge attuale doveva essere presentata, si spera venga accettata dalla maggioranza del Senato (alla Camera è già avvenuta) ed entri dunque in vigore.

Ho letto sul nostro giornale nei giorni scorsi molti miei carissimi amici, che fanno parte dello staff di Repubblica, esprimersi nei loro articoli in modo decisamente contrario al mio, sia sul contenuto della legge sia sulla fiducia chiesta dal governo. Ricordo a questi amici che la fiducia copre la prima votazione ma viene poi seguita dal voto definitivo a scrutinio segreto e non nominale quando la fiducia c’è. Il finale cioè è senza fiducia la quale rafforza la convinzione sulla legge ma preserva la segretezza del voto decisivo e non a caso in quel voto alla Camera ci sono stati 50 deputati che avevano votato la fiducia ma poi nel segreto hanno votato contro. Ne deduco ovviamente che la libertà di voto è preservata.

Ieri Repubblica ha pubblicato un articolo di fondo in prima pagina di Gustavo Zagrebelsky. È un mio amico, gli voglio bene e ho grande stima per le sue capacità giuridiche ma sono da tempo in totale disaccordo sulla sua posizione politica. Lui ha molta considerazione per il popolo sovrano. È il popolo che deve decidere e decide e questa è la democrazia.

La mia tesi è molto diversa. La democrazia non ha mai affidato i poteri al popolo sovrano e quindi la sovranità è affidata a pochi che operano e decidono nell’interesse dei molti. È sempre stato così nella storia che conosciamo, a partire da quella di Roma antica quando ancora era una grande Repubblica con la cittadinanza di tutti i popoli italici che poi fu lentamente estesa a tutti gli abitanti delle terre che Roma conquistò. Chi governava era il Senato e c’era un tribuno della plebe che (coperto dalla sacralità) operava affinché le decisioni del Senato fossero favorevoli al popolo. Era cioè la realizzazione di quello che è sempre avvenuto: i pochi debbono governare nell’interesse dei molti. Senatus populusque romanus, i pochi governano per il bene dei molti. Se si vota in una piccola città per il sindaco gran parte degli elettori lo conosce e gli può piacere e non piacere e votarlo o non votarlo ma se si tratta di un intero Paese il popolo non conosce i candidati, vota per il partito al quale si sente più vicino. Questa è la libertà del popolo sovrano: non la scelta della persona ma la scelta del partito dal quale ci si aspetta il bene e non il male. E se il male arriva quel partito viene abbandonato a meno che non intervenga addirittura un potere indipendente e cioè quello giudiziario, per eventuali sanzioni del caso.

Non sono io che mi invento queste cose ma è la storia millenaria che ce lo insegna. Ecco perché mi è molto dispiaciuto di essere praticamente la sola voce che sostiene queste tesi. Ma i legami che ho di amicizia, di apprezzamento e di profonda comunanza dei valori fanno sì che questa differenza di idee venga sorpassata. È pienamente comprensibile. Noi tutti siamo accomunati dall’ideale di “Giustizia e Libertà”. Questo è quello che conta, è l’anima del nostro giornale e di tutti noi che ci lavoriamo.

/larepubblica

Avellino – Salernitana, è sold out. Il Partenio sarà gremito in ogni angolo!

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Attraverso una nota stampa l’Avellino ha comunicato di aver terminato i biglietti a disposizione per il derby con la Salernitana. Dunque, il Partenio – Lombardi sarà tutto esaurito, gremito in ogni angolo di tifosi pronti a godersi il fascino del derby. Ecco la nota degli irpini: “Si comunica che questo pomeriggio sono stati venduti gli ultimi tagliandi disponibili in Tribuna Montevergine. Pertanto, in occasione del derby di domani tra Avellino e Salernitana, il “Partenio -Lombardi” sarà tutto esaurito. La società ringrazia i tifosi per la grande passione dimostrata e per aver risposto nel migliore dei modi facendo registrare il sold out in ogni settore. Tutti a sostegno dell’Avellino!”

Avellino, ecco i convocati di Walter Novellino in vista del derby con la Salernitana

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Al termine dell’allenamento di rifinitura, il tecnico dell’Avellino, Walter Novellino, ha diramato le convocazioni, in vista del derby di quest’oggi tra irpini e Salernitana, in programma allo stadio Partenio-Lombardi. Ci sarà il tutto esaurito, ed è per questo che i lupi vorranno ben figurate in questo derby molto sentito da ambe due le parti: Ecco gli uomini che ha scelto il trainer di Montemarano:

Portieri: Iuliano, Lezzerini, Radu.

Difensori: Falasco, Kresic, Laverone, Marchizza, Migliorini, Ngawa, Pecorini, Rizzato, Suagher.

Centrocampisti: D’Angelo, Di Tacchio, Lasik, Molina, Moretti, Paghera.

Attaccanti: Ardemagni, Asencio, Bidaoui, Camarà, Castaldo, Morosini.

Questo Napoli è sempre più bello da vedere. Gli Azzurri sono ad un livello superiore

Il Napoli è meritatamente primo in classifica, battendo la Roma in una sfida difficile, quanto emozionante, ecco cosa scrive l’edizione odierna del quotidiano La Gazzetta dello Sport, in merito alla partita di ieri:”Il Napoli gioca un altro calcio, oggi inafferrabile per qualunque altra formazione di Serie A. È salito a un livello superiore. La circolazione di palla rasenta la perfezione, sublime il palleggio rasoterra e ad alta velocità. Il Napoli è padrone, decide il come, il quando e il perché della partita.

All’Olimpico il Napoli ha fatto largo uso di una sua classica azione: palla avanti, palla indietro, palla profonda in area, per lo più da sinistra, dove Insigne ha interpretato alla grande il doppio ruolo di fornitore di palloni e di tiratore. A tratti pareva che il Napoli fosse in superiorità numerica, ovunque il colore azzurro risultava predominante all’occhio umano”.

Aleksandar Kolarov nel post Roma-Napoli: “Il Napoli non ha meritato di vincere stasera” (VIDEO)

Roma- Reduce dalla sconfitta casalinga contro il Napoli, i giallorossi di Di Francesco guardano già avanti pensando alla prossima gara di campionato e al prossimo impegno in Champions.

In mixed zone, nel post Roma-Napoli, abbiamo incontrato Aleksandar Kolarov visibilmente provato dalla sconfitta subita, e ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

 VIDEO Intervista Aleksandar Kolarov

TRE DOMANDE AD… Aleksandar Kolarov

È un caso che due scontri diretti in casa della Roma siano finiti così?

“No, secondo me non è una domanda giusta. Abbiamo vinto a Milano, quello era uno scontro diretto non questo. Abbiamo perso una partita come abbiamo vinto altre, c’è ancora da pedalare… non c’è bisogno di dire scontri diretti: gli scontri diretti si fanno ad aprile ”.

Cosa ti ha sorpreso del Napoli?

Niente. Sapevo che giocano molto bene, fanno tanto possesso, ma secondo me quando siamo usciti meglio nel secondo tempo abbiamo avuto le nostre occasioni”.  

Secondo te il Napoli è più forte?

“No, secondo me oggi non ha meritato di vincere. Siamo ad ottobre, non vuol dire che il Napoli vince lo scudetto ora”.

Maria D’Auria

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Federico Fazio nel post Roma-Napoli: “Penso che nella seconda parte abbiamo fatto una grande gara, è mancata la fortuna”

Roma- Reduce dalla sconfitta casalinga contro il Napoli, i giallorossi di Di Francesco guardano già avanti pensando alla prossima gara di campionato e al prossimo impegno in Champions.

In mixed zone, nel post Roma-Napoli, abbiamo incontrato Federico Fazio che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

VIDEO Intervista Federico Fazio

TRE DOMANDE A… Federico Fazio

 La Roma questa sera è rimasta a digiuno di gol. Cosa non ha funzionato?

Rispetto alla prima parte della gara, nella seconda parte abbiamo fatto una gran partita ma non abbiamo avuto la fortuna del gol. Penso che se pareggiavamo prima, avremmo avuto anche la possibilità di vincerla questa partita e adesso staremmo parlando di un altro discorso diverso.

Reina ha fatto tante parate, abbiamo creato occasioni da gol ma… dobbiamo pensare a lavorare guardando alla prossima partita. Il campionato è lungo, guardiamo avanti”.

Roma e Napoli hanno avuto due preparazioni estive molto differenti. Avete sentito un po’ in campo questa differenza?

“Non so come hanno lavorato loro ma so come abbiamo lavorato noi. Abbiamo fatto un grande lavoro. La squadra si vede che sta bene quindi non c’è nessun problema, solo che abbiamo avuto poca fortuna ad inizio stagione con gli infortuni.

Hai avuto la migliore occasione gol della partita. Tu sei un centrale difensivo, pensi sia mancato qualcosa in fase di attacco stasera?

“Non credo, abbiamo fatto una gran prestazione nella seconda parte della gara, abbiamo creato tante occasioni e la mia era  un’occasione, ma Reina ha fatto una gran parata. Credo che la cosa più importante sia continuare a lavorare, abbiamo una partita importante nella classifica Champions e dobbiamo pensare in positivo, sono convinto sempre che la Roma sia una grande squadra”.

 

Maria D’Auria

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Foto – I giocatori del Napoli di ritorno da Roma incontrano il cast di Gomorra

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Alcuni giocatori del Napoli di ritorno dalla trasferta contra Roma hanno incontrato Marco D’Amore e Fortunato Cerlino, due attori della serie Gomorra

Di seguito le foto pubblicate dai giocatori sui loro profili ufficiali sul social Instagram:

Siracusa-Catania: Cronaca e tabellino

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9 ª giornata di campionato Serie C stadio “Nicola De Simone”

Siracusa-Catania è una di quelle partite che portano in se sempre il dubbio, pochi pronostici possono essere stipulati, si può solo attendere il fischio dell’arbitro che sancisce l’inizio del match.

All’11  Catania si fa pericoloso nell’area catanese, ma l’azione non finisce con esito positivo.

Al 14′ Scardina serve l’azione a Spinelli, ma la porta sembra essere protetta da una forza invisibile.

Al 25′ Russotto scambia la porta del Siracusa per un uccello che vola e tira la palla fra le nuvole.

Scardina prima e Mancino al 41′ poi, cercano  di conquistare il goal del distacco, ma non riescono a centrare l’azione. Gli animi si riscaldano.

Il Primo tempo termina con un minuto di recupero, predomina nettamente Siracusa, mentre il Catania appare una squadra che non riesce bene a concludere le azioni in campo.

Il secondo tempo inizia con un tentativo di Mancino di conquistare il vantaggio, ma non riesce a centrare la porta.

Al 51′ Magnani ferma l’azione di Ripa ed evita che il Catania si porti in vantaggio.

Al 52′ Scardina diventa molto pericoloso nell’area Catanese, ma Pisseri riesce a salvare la porta.

Al 62′ Mazzarani su palla servita da Russotto segna il goal del vantaggio.

Al 66′ Parisi calcia, ma la palla va nel lato sbagliato

Prima sostituzione per Il Catania, Ripa viene sostituito da Di Grazia

Al 69′ Pisseri rimane a terra prima ancora che il Siracusa possa battere la palla,  il gioco si ferma. Momento di tensione fra i giocatori. Gli elefanti creano confusione e i minuti scorrono veloci.

Doppio cambio per il Siracusa al 75′: Grillo sostituisce Liotti e Sandomenico Mancino.

Al 76′ doppio cambio  per il Catania Caccetta al posto di Biagianti e Marchese al posto di Djordjevic

Al 78′ calcio di rigore per il Catania, Lodi colpisce la rete siracusana dopo che la palla ribatte dal palo. L’arbitro impiega minuti preziosi  (6 minuti) prima di capire che l’azione non è regolare. Tra scambi di idee fra i giudici di gara e finalmente la partita riprende annullando il goal.

All’84′ Bernardo va a sostituire Parisi.

Segnati solo 8 minuti di recupero nonostante il gioco a perditempo del Catania.

Al 94′ Magniani viene buttato a terra, ma l’arbitro lascia correre.

La partia finisce in modo clamoroso, il Catania vince.

 

 

 

 

Formazioni:

SIRACUSA (4-2-3-1): Tomei, Parisi, Magnani, Turati, Liotti, Daffara, Spinelli, Palermo,  Catania, Manciono, Scardina.

A disposizione: D’Alessandro, Bernardo, De Vito, Di Grazia, Giordano, Plaescia, Mucciante,  Mazzocchi, Grillo, Punzi, Toscano, Martinez, Sandomenico

Allenatore: Paolo Bianco

CATANIA (3-5-2): Pisseri,  Aya, Tedeschi, Bogdan, Marchese, Mazzarini, Lodi,  Semenzato, Russotto, Ripa, Biagianti. 

A disposizione: Martinez, Caccetta, Curiale, Blondet, Bucolo, Manneh, Djordjevic, Esposito, Di Grazia, Lovric, Correia, Formito

Allenatore: Cristiano Lucarelli

Arbitra: D’Apice.

 

Albiol: “Vittoria difficile contro la Roma. Sarri? Ci ha detto di stare più alti”

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Le parole di Raul Albiol termine della partita Roma-Napoli

Le parole di Raul Albiol ai microfoni di premium al termine della partita Roma-Napoli: “Abbiamo vinto una partita dura  contro la Roma, era difficile vincere, sono forti. Dobbiamo restare tranquilli e pensare a recuperare perché affrontiamo la miglior squadra d’Europa. Dobbiamo continuare così e non fare gli errori del passato. Siamo tutti uniti e possiamo vincere molte partite. Sappiamo che la Juventus ha perso ma noi pensiamo solo a noi stessi. Abbiamo iniziato bene ma è dura. Per vincere servono 90 punti e vogliamo superarli quest’anno. Abbiamo lavorato tutta l’estate per questo inizio. Speriamo che sia una bella partita contro il City. Tutti sanno che siamo due squadre che attaccano. Non è bellissimo per noi difensori, speriamo sia una bella partita. Sarri ci ha detto che ci siamo schiacciati troppo alla fine, dovevamo stare più alti. E’ normale che la Roma ti metta dietro alla fine, hanno buoni centrocampisti ed è normale soffrire come è successo l’anno scorso.”

Roma-Napoli, le nostre pagelle: disastro De Rossi. Manolas bello finché è durato

PAGELLE AS ROMA – Sconfitta per la Roma di Di Francesco stasera all’Olimpico contro un Napoli che ha dimostrato di essere una macchina quasi perfetta. 70 minuti di dominio pressoché assoluto dei partenopei (complice il sanguinoso errore di De Rossi che ha dato il là al gol di Insigne), poi le forze sono calate ed è uscita la Roma che è stata anche sfortunata: deviazione sul palo di un tiro di Dzeko da parte di Reina e poi traversa colpita dal centravanti bosniaco. Fatto sta che la squadra di Sarri ha consolidato il primo posto in classifica staccando di 5 punti una Juventus caduta in casa per mano della Lazio di Simone Inzaghi. E la Roma? Sfortunata, abbiamo detto…ma anche impotente per più di un’ora al cospetto di un’armata dai meccanismi oliatissimi (il Napoli). Centrocampo giallorosso evanescente, ma andiamo ad analizzare giocatore per giocatore la prestazione della squadra allenata da Di Francesco.

Le pagelle.

Alisson 6 – Non può nulla sul gol di Insigne, ma attentissimo in altre situazioni di pericolo verso la porta giallorossa. Ottima in particolare una parata sul finale di gara: tiro di Mertens (in fuorigioco, segnalato subito dopo) e colpo di reni pregevole per il portiere brasiliano bravo anche ad impostare.

Bruno Peres 5,5 – Insigne è un cliente difficile per chiunque e quindi gli va perdonato qualche errore in copertura. L’insufficienza è dovuta più che altro agli sbagli in fase offensiva: i cross in mezzo sono per lo più fuori misura.

Manolas 6 – Sostituito al 13′ del secondo tempo per uno strappo all’inguine, finché può il difensore greco sta alle calcagna di Mertens & co con assoluta diligenza. Pressoché nessuna distrazione per lui a fronte di un trio di brevilinei velocissimi e con un centrocampo che oggi ha fatto mancare il suo supporto in fase di copertura. Passa il testimone a Fazio 6 al minuto 58 che entra bene in partita beccandosi pure un cartellino giallo per fallo su Mertens. Poi addirittura una parata monumentale di Reina che gli nega la gioia del gol di testa

Juan Jesus 6 – Si temevano i suoi consueti black out mentali del difensore brasiliano e invece è filato tutto liscio. Assieme a Manolas, forse l’unico per rapidità in grado di tener testa ai 3 tenori azzurri non ha sfigurato anche se in occasione del gol sia lui che Manolas si sono lassciati imbucare centralmente.

Kolarov 6 – Un po’ sottotono, ma è normale per uno mai rientrato nel turn over. Nel secondo tempo prova anche ad impensierire Reina con un tiro dalla distanza e poi tenere a bada Callejon non è semplicissimo.

Pellegrini 6,5 – L’unico centrocampista sufficiente di oggi, prova a tenere viva la manovra e a recuperare qualche pallone dai piedi dei palleggiatori partenopei. Ma la sfida a metà campo è totalmente vinta dagli azzurri e lui al 33′ del secondo tempo vine rilevato da Gerson SV.

De Rossi 4 – Consegna ad Insigne il pallone praticamente davanti laporta difesa da Alisson. Lentissimo in fase di impostazione, eccede nei retropassaggi ed è visibilmente nervoso. Serata da dimenticare per lui.

Nainggolan 5,5 – Si adegua ai ritmi blandi dei compagni dopo una sfuriata iniziale. Corre molto (spesso inutilmente) e non riesce a vincere la sfida a metà campo col playmaker Jorginho. Nel finale  si accende la luce e il Ninja dà una gran palla a Under.

Florenzi 5,5 – Si preoccupa di dare una mano in fase di copertura al povero Bruno Peres, che veniva infilato da tutte le parti dal duo Gouhlam-Insigne ma si dimentica di essere stato schierato come esterno alto. Non ha mai impensierito Reina nè fornito cross interessanti ai compagni in fase offensiva. Da rivedere.

Dzeko 5,5 – Nel primo tempo è nervoso e falloso, se la prende con Rocchi per qualche episodio. Nel secondo si sveglia e sul finale stampa un tiro sulla traversa. Sicuramente non la sua migliore serata.

Perotti 6 – Specializzato nel saltare l’uomo, il mago del dribbling stasera non si è visto. Ha conquistato una punizione e poco altro.

Claudia Demenicacopyright-vivicentro

 

Insigne: “Per le nostre otto vittorie consecutive saranno felici i tifosi.l gol più bello? Il mio primo gol all’esordio”

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Le parole di Lorenzo Insigne ai microfoni di premium al termine della partita Roma-Napoli: “Non si può già parlare di fuga, c’è ancora tanto da giocare e la Juventus è una grande squadra. Sappiamo che possiamo esprimere un grande calcio, oggi abbiamo giocato contro una grande squadra. Per le nostre otto vittorie consecutive saranno felici i tifosi, ma dobbiamo tenere i piedi per terra. Martedi ci aspetta una sfida difficile. Il gol più bello? Il mio primo gol all’esordio al San Paolo contro il Parma. Il mister ci chiede a noi attaccanti di essere i primi difensori una volta che si perde palla. Quest’anno vogliamo fare una grande annata, i tifosi ci sono sempre vicini anche nei momenti difficili, e sono la nostra forza”

Roma-Napoli 0-1, Di Francesco: “Siamo stati troppo rispettosi. Gli infortuni non aiutano”

NOTIZIE AS ROMA – A margine della sconfitta patita per mano del Napoli, come di consueto il tecnico giallorosso Eusebio Di Francesco ha parlato ai microfoni di Sky Sport per raccontare le proprie impressioni su questa sconfitta. Ecco le dichiarazioni del mister:

Rammaricato per non aver raggiunto il risultato?
“Nel primo tempo siamo stati un po’ troppo rispettosi, avrei voluto una squadra più aggressiva. Sono tornato all’antico mettendo un giocatore vicino alla punta ma non ha dato i frutti, ma non per colpa di Nainggolan. La squadra non mi piaceva, eravamo prevedibili quando attaccavamo.Tante squadre che hanno giocato con il Napoli sono state massacrate nel risultato e nel palleggio”

Cosa hanno loro in più?
“Giocatori collaudati, non hanno gli infortuni che abbiamo noi. Il tipo di ritiro che hanno fatto è per loro un vantaggio, noi tanti che abbiamo preso non sono pronti. Non avere alternative non aiuta.”

12 infortuni muscolari, è casualità?
“Casualità, nazionali, perché poi i giocatori non si fanno male solo qui da noi. Loro non hanno preso i giocatori a fine settembre. spingendo un po’ di più e rischiando più dietro, ma era quello che dovevamo fare dall’inizio della partita se vogliamo essere una grande squadra. Mi piacerebbe poter scegliere ma non posso dire che non sono soddisfatto della squadra ma il Napoli ha più lavoro alle spalle rispetto a noi”

Manolas?
“Si è fatto male lasciando la palla a Martens. Sarà quasi impossibile mercoledì vederlo in campo”.

Cosa è cambiato nel secondo tempo?
“Riuscivo ad alternare le mezzali nel st. Si può anche soffrire, spingendo un po’ di più e rischiando più dietro, ma era quello che dovevamo fare dall’inizio della partita se vogliamo essere una grande squadra. Troppo attendisti, sugli scarichi dovevamo andare prima a pressare, questo ha permesso al Napoli di gestire meglio la palla, perché grandi occasioni da gol non ne hanno avute nel primo tempo tranne il tiro di Mertens e la palla che gli abbiamo dato noi. Il Napoli è stato più in partita nel primo tempo, la Roma più nel secondo”.

Bisognava avere più personalità?
“Mi aspettavo un’aggressività diversa, ci voleva un po’ di malizia in più. Ho detto alla squadra di essere più arrembante nel secondo tempo ma avere le pause per le Nazionali sicuramente non aiuta”.

Claudia Demenica

Foto classifica – Il Napoli in fuga, +5 sulla Juventus

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Con la vittoria sulla Roma questa sera all’Olimpio, il Napoli si trova in testa alla classifica. Gli azzurri conducono con 24 punti, distaccando con 5 punti la Juventus, fermata in casa dalla Lazio. A seguire ci sono Lazio ed Inter (che giocherà domani il derby contro il Milan)

Di seguito la foto della classifica

foto classifica

Insigne: “Contenti di questa vittoria voluta dal gruppo. Il 100° gol lo dedico a mia moglie”

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Le parole di Lorenzo Insigne ai microfoni di premium al termine della partita Roma-Napoli: “Siamo contenti di questa vittoria voluta da tutto il gruppo. Abbiamo lottato fino al 95′. Ora testa a Martedi contro il City. Il 100° gol lo dedico a mia moglie. Contro il City sappiamo che giocheremo contro una squadra forte aiuterò anche la fase difensiva. L’Olimpico è un campo difficile, vittoria sofferta, ma voluta dal gruppo

Roma-Napoli, i voti di ViViCentro: Insigne, 100 e lode!

Questi i voti di ViViCentro

Il Napoli ha affrontato la Roma in trasferta, allo stadio Olimpico. Questi i voti di ViViCentro.it:

Reina 7, Hysaj 6, Albiol 6.5, Koulibaly 6.5, Ghoulam 6.5; Allan 6.5, Jorginho 7, Hamsik 6.5; Callejon 6.5, Mertens 6.5, Insigne 7. A disp. Sepe, Rafael, Mario Rui, Maggio, Giaccherini, Leandrinho, Maksimovic, Zielinski 6, Chiriches, Rog 6, Ounas, Diawara 6. All. Sarri 7

dal nostro inviato all’Olimpico, Ciro Novellino