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Juve Stabia, Marco Bellich e il vizio del gol: un feeling destinato a continuare

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Il terzo test del precampionato 2025 si è concluso come da pronostico per la Juve Stabia, con un rotondo successo per 7-0 contro il Gladiator.Vista la disparità di livello e categoria, il risultato non poteva essere altrimenti.

Questo allenamento congiunto è servito a entrambi gli allenatori, Ignazio Abate per le Vespe e Platone per gli ospiti, per mettere classico carburante nel serbatoio in vista dei primi, imminenti impegni ufficiali della nuova stagione.Ma al di là della goleada, ciò che fa davvero notizia in casa gialloblù è il prepotente ritorno al gol del difensore Marco Bellich.

O forse, per i tifosi stabiesi, è una non-notizia, perché il centrale difensivo non è nuovo a queste incursioni offensive.Con una doppietta messa a segno contro il Gladiator, Bellich ha semplicemente ripreso un discorso lasciato in sospeso, un vizio del gol che lo ha reso un beniamino della piazza.

Sotto la guida di Guido Pagliuca, che lo aveva già allenato alla Lucchese, Bellich si era trasformato in un’arma in più, il generale pronto ad assaltare il fortino avversario sulle palle inattive.Spesso, nel corso della sua esperienza a Castellammare di Stabia, è entrato nel tabellino dei marcatori.

Indimenticabile, nella memoria dei tifosi, resta il suo colpo di testa nella notte storica del “San Nicola” di Bari, nell’agosto del 2024, quando contribuì in modo decisivo a una vittoria per 3-1 che fece sognare i supporter gialloblù.Da allora, nonostante ottime prestazioni, la fortuna gli aveva voltato le spalle in più di un’occasione, negandogli la gioia della rete.

La doppietta contro il Gladiator assume quindi un sapore speciale, un modo per ribadire la sua importanza e per riallacciare quel filo diretto con il gol tanto amato da lui e dai suoi tifosi.Le recenti voci di mercato, che parlavano di un forte interessamento dell’Avellino per portare il difensore in Irpinia, sembrano destinate a rimanere tali.

La Juve Stabia ha resistito, forte della volontà di non privarsi di uno dei suoi pilastri.Salvo colpi di scena, la sensazione è che Marco Bellich si prenderà ancora una volta le chiavi della difesa anche nella nuova era targata Ignazio Abate.

Il nuovo tecnico, reduce dall’esperienza con la Primavera del Milan, sa di poter contare su un giocatore dal grande carisma, dal senso della posizione e, come dimostrato ancora una volta, con un innato fiuto per il gol.Un legame profondo, quello tra Bellich, il gol e una piazza che lo ha eletto a idolo.

I successi futuri della nuova Juve Stabia passeranno ancora e soprattutto dalla sua leadership e, perché no, dalle sue reti decisive.

Juve Stabia, si chiude la prima parte del ritiro precampionato. Abate concede 3 giorni di meritato riposo .

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Si è conclusa con il test amichevole contro il Gladiator la prima, intensa fase del ritiro precampionato della Juve Stabia.Un periodo di duro lavoro e prime indicazioni tattiche per il nuovo tecnico Ignazio Abate, che ha potuto gettare le basi per la squadra che affronterà il prossimo campionato.

Il lungo percorso di avvicinamento alla nuova stagione è ufficialmente iniziato l’8 luglio, con le consuete visite mediche di rito effettuate presso il centro Medi di Castellammare.Due giorni dopo, il 10 luglio, la comitiva gialloblù ha raggiunto l’Abruzzo, in particolare Castel Di Sangro, località che ha ospitato le Vespe fino al 20 luglio.

Il quartier generale è stato fissato a Roccaraso, presso l’hotel Rasinus, fino al 23 luglio, prima del rientro alla base avvenuto nella mattinata del 24.Durante il ritiro abruzzese, la squadra ha sostenuto due test amichevoli, mostrando una condizione in crescendo e una notevole prolificità in attacco.

Le prime due uscite hanno visto la Juve Stabia imporsi con un doppio 6-0, prima contro l’Ala Fidelis Alfedena e poi contro il Castel di Sangro.Al rientro in Campania, le Vespe hanno disputato il primo test casalingo allo stadio Romeo Menti, superando il Gladiator con un rotondo 7-0, chiudendo così in bellezza questa prima fase di preparazione.

Il ritiro è stato anche un’importante occasione per valutare alcuni giovani talenti della formazione Under 19, aggregati alla prima squadra.Tra questi si sono messi in luce il portiere Vetrò, i centrocampisti Ceccarini e Cirillo, e gli attaccanti Balzano, Faccetti e Valentino, che hanno avuto modo di assaggiare il calcio dei “grandi” sotto l’occhio attento di mister Abate.

Parallelamente al lavoro sul campo, la dirigenza stabiese è stata attiva sul fronte del calciomercato per arricchire la rosa a disposizione del tecnico.Sono arrivati a vestire la maglia gialloblù nuovi elementi come il portiere Confente, il difensore Carissoni e l’attaccante Petrovic, subito in evidenza con una doppietta nel test contro il Castel di Sangro.

L’ultimo innesto, in ordine di tempo, è stato quello del giovane attaccante Giacomo De Pieri, arrivato in prestito dall’Inter proprio nella giornata del 23 luglio e subito aggregatosi ai compagni.Mister Abate ha messo alla frusta tutti i calciatori, ricevendo risposte più che positive.

Il tecnico ha sottolineato la grande disponibilità al sacrificio e al lavoro da parte di tutto il gruppo, una dote ritenuta fondamentale per costruire una stagione di successo.Un plauso particolare è andato ai veterani della passata stagione, che hanno dimostrato di possedere già una solida conoscenza dei meccanismi di gioco.

Dal punto di vista tattico, Abate sta iniziando a plasmare la sua Juve Stabia.Pur partendo da una base consolidata, il nuovo allenatore sta introducendo i suoi temi tattici.

Nell’ultima uscita contro il Gladiator è stata provata una difesa a tre, ma con un’interpretazione diversa rispetto al 3-4-2-1 del predecessore Pagliuca, schierando la squadra con un 3-5-2 che ha offerto buone risposte.Ora, per le Vespe è tempo di un meritato riposo.

Il tecnico ha concesso un “rompete le righe” di tre giorni per permettere ai giocatori di ricaricare le energie.La preparazione riprenderà lunedì 28 luglio, con il prossimo appuntamento fissato per il 1° agosto 2025, quando al Menti si terrà un nuovo test o un allenamento congiunto per continuare a oliare i meccanismi in vista dei primi impegni ufficiali.

Juve Stabia, visita a 2 facce per McClory di Brera: applausi a Castellammare, fischi a Torre Annunziata

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In mattinata, McClory si è presentato allo stadio Romeo Menti per assistere al lavoro del nuovo corso della Juve Stabia, guidato dal tecnico Ignazio Abate.Dopo l’acquisizione del 51,8% delle quote del club da parte di Brera Holdings, la sua presenza ha voluto testimoniare un interesse che non si limita al solo investimento finanziario, ma che mira a una vicinanza concreta alla squadra e alla città.L’atmosfera è apparsa serena e carica di ottimismo: i calciatori, in particolare i nuovi acquisti, hanno ascoltato con attenzione le parole del nuovo azionista di maggioranza, in un clima generale di sorrisi e fiducia.Una visita che consolida il legame tra la nuova proprietà e l’ambiente gialloblù.

McClory Savoia Torre Annunziata

Ben diverso è stato il tenore della sera precedente (giovedì).McClory è stato presente anche a Torre Annunziata per partecipare alla festa di inaugurazione del rinnovato stadio Giraud, un evento molto atteso dalla tifoseria del Savoia presieduto da Emanuele Filiberto.

La presenza dell’imprenditore americano, tuttavia, non è passata inosservata e ha generato malumori tra i sostenitori biancoscudati.Il momento di massima tensione si è raggiunto quando McClory è stato invitato sul palco per premiare il presidente della LND Campania, Carmine Zigarelli.Appena nominato, è stato sommerso da una pioggia di fischi provenienti dagli spalti, un’evidente contestazione legata al suo ruolo di primo piano nella storica rivale, la Juve Stabia.A placare gli animi sono dovuti intervenire sia il moderatore della serata, il noto giornalista Raffaele Auriemma, sia Nazario Matachione ma soprattutto il Presidente del Savoia Emanuele Filiberto.

Quest’ultimo ha preso le difese del suo ospite, ricordando alla platea il legame imprenditoriale che li unisce e definendo un “onore” la presenza di McClory a un evento così significativo per il Savoia.Con abile mossa per stemperare la polemica, Emanuele Filiberto si è rivolto direttamente ai tifosi, invitandoli a rimandare eventuali contestazioni future: “Fischiatelo solo quando il Savoia sarà arrivato in Serie B”, ha dichiarato, promettendo il massimo impegno per trasformare questo sogno in realtà.Una promessa che ha cercato di trasformare un momento di imbarazzo in una spinta di ambizione per il futuro del club di Torre Annunziata.

Juve Stabia – Gladiator, Platone: Per noi è stato importante l’allenamento congiunto con una grande squadra

Al termine dell’allenamento congiunto di prestigio disputato ieri contro la Juve Stabia, l’allenatore del Gladiator, Vincenzo Platone, ha tracciato un primo bilancio del lavoro svolto dalla sua squadra, sottolineando gli aspetti positivi nonostante il risultato e delineando le ambizioni per la prossima stagione.Nonostante il passivo di 7-0 contro una formazione di categoria superiore come la Juve Stabia, che milita in Serie B, il clima in casa neroazzurra è di costruttiva fiducia. “Siamo contenti di alcune risposte avute oggi da questa amichevole dopo soli quattro giorni di allenamento,” ha esordito Mister Platone. “Il risultato finale ci interessa relativamente.

L’obiettivo era testare la condizione atletica e l’applicazione dei ragazzi contro un avversario di grande caratura.”

L’allenatore ha voluto esprimere la sua gratitudine verso la società ospitante e la propria dirigenza: “Ringraziamo la Juve Stabia per la grande ospitalità e ringraziamo la nostra società per averci dato la possibilità di giocare un’amichevole di prestigio contro una grande società.Per noi è un’opportunità di crescita importante.”

Il Gladiator, retrocesso dalla Serie D al termine della stagione 2023-2024, si trova in pieno ritiro precampionato di Eccellenza Campana e il lavoro, a detta del tecnico, procede senza intoppi. “Il ritiro prosegue in maniera lineare e i ragazzi si stanno impegnando tanto per arrivare nelle migliori condizioni possibili al primo appuntamento ufficiale,” ha aggiunto Platone, lodando la dedizione del suo gruppo.

Lo sguardo è già proiettato a un campionato che si preannuncia combattuto. “Sappiamo che l’Eccellenza Campana sarà un campionato difficile perché ci sono altre squadre che si sono attrezzate per provare a fare il salto di categoria,” ha ammesso l’allenatore, consapevole della concorrenza di formazioni blasonate come Nola e Real Normanna.L’obiettivo del Gladiator è chiaro: non solo una stagione da protagonisti, ma un vero e proprio salto di qualità. “Per il momento posso solo dire che dobbiamo fare il possibile per portare questa squadra a un livello superiore, migliorando quanto di buono fatto l’anno scorso,” ha concluso Platone.

Un chiaro riferimento alla volontà di costruire una squadra solida, capace di lottare per le posizioni di vertice e di gettare le basi per un futuro ambizioso.

America’s Cup, comitato organizzatore: Regione Campania senza rappresentanti, scoppia la polemica politica

E’ di oggi, un acceso dibattito politico e amministrativo, che sta infiammando la scena nazionale dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 30 giugno, del Decreto Legge sull’organizzazione dei grandi eventi sportivi internazionali.Il provvedimento, che include le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina, gli Europei di calcio UEFA 2032 e l’America’s Cup di Napoli 2027, è finito al centro delle polemiche per la composizione del comitato organizzatore della prestigiosa regata velica.Secondo quanto previsto dal Decreto Legge n. 96, l’Italia, in qualità di paese ospitante dell’America’s Cup, può indicare cinque componenti del comitato: tre membri del Governo italiano, uno dalla società Sport e Salute e uno dal Comune di Napoli. Questa ripartizione ha scatenato la reazione delle forze di opposizione in Parlamento.

In particolare, il Partito Democratico ha proposto un emendamento volto ad allargare a sette il numero dei membri italiani, inserendo un rappresentante per la Regione Campania e uno per la Città Metropolitana di Napoli. Di diverso avviso il Movimento 5 Stelle, che pur mantenendo invariato il numero di cinque componenti, aveva suggerito che il Governo rinunciasse a una delle sue posizioni in favore di un rappresentante della Regione Campania, sottolineando il ruolo cruciale di quest’ultima come regione ospitante e titolare di numerose deleghe di competenza.

Tuttavia, al momento della votazione in Aula, la maggioranza di governo ha bocciato tutti gli emendamenti, provocando immediate e aspre reazioni.Le opposizioni hanno subito sollevato la questione, ricordando come nel comitato organizzatore delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina siano invece presenti rappresentanti delle Regioni Lombardia e Veneto, in quanto dirette ospitanti e organizzatrici dell’evento.

La polemica si è estesa rapidamente anche ai vertici del governo regionale campano.I responsabili, con evidente rammarico, hanno registrato la loro esclusione dal comitato organizzatore, esprimendo forte preoccupazione per le possibili ricadute.Ci troviamo di fronte a un precedente che si preannuncia non solo politico ma anche di tipo amministrativo. La Regione Campania detiene infatti ampie competenze e deleghe in materia amministrativa e di gestione del territorio, il che potrebbe creare un significativo vuoto nella gestione dell’evento.Sebbene il Comune di Napoli abbia le sue deleghe, queste potrebbero non essere sufficienti a coprire tutte le necessità a livello amministrativo, burocratico e infrastrutturale che un evento di portata internazionale come l’America’s Cup richiede.

La decisione del governo rischia dunque di generare frizioni e complicazioni nella preparazione e realizzazione dell’America’s Cup 2027, con un interrogativo aperto sull’efficacia e la completezza della Governance di un appuntamento così rilevante per il territorio campano e per l’intero Paese.

Juve Stabia, Abate: Soddisfatto dell’atteggiamento ma la strada è lunga. Il pubblico per noi sarà importante

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Un rotondo 7-0 contro il Gladiator per la prima uscita stagionale al “Romeo Menti” terzo test dall’inizio del ritiro precampionato.La Juve Stabia di Mister Ignazio Abate bagna il suo esordio casalingo con una prestazione convincente, che lascia ben sperare per il futuro, pur con la consapevolezza che il lavoro da fare è ancora tanto.

Al termine dell’allenamento congiunto, il tecnico gialloblù ha analizzato la prova dei suoi tracciando un primo bilancio dopo l’intenso ritiro di Castel di Sangro.

Prime sensazioni positive e l’importanza dell’attitudine al lavoro

“Innanzitutto è bello giocare a casa,” ha esordito Abate, sottolineando l’emozione di calcare il prato del Menti.Il tecnico si è detto “veramente soddisfatto dell’attitudine al lavoro e della voglia dei ragazzi”, elementi non scontati al termine di dieci giorni di carichi di lavoro notevoli.

La goleada è il frutto di un gruppo che, seppur incompleto, dimostra già grande applicazione e voglia di seguire le direttive tattiche. “È una squadra applicata, una squadra che sul piano del gioco è avanti,” ha confermato l’allenatore, visto spesso a bordo campo intento a dare indicazioni precise ai suoi uomini.

Rosa da completare e focus sulla fase difensiva

Nonostante il punteggio tennistico, Abate mantiene i piedi per terra.La priorità, al momento, è chiara: “Dobbiamo migliorare tanto sulla fase difensiva”.

Il tecnico è consapevole che la solidità di un reparto si costruisce con il tempo e, soprattutto, con l’organico al completo. “È un lavoro lungo,” ha precisato, “dobbiamo aspettare il completamento della rosa con tutti gli effettivi e poi capiremo come difenderci e la struttura migliore per poter attaccare meglio”.Un primo, importante tassello è però arrivato.

Il giovane talento proveniente dall’Inter, al suo esordio, ha subito lasciato il segno: “Primo pallone toccato, già goal”.Abate ha elogiato le “grandi qualità tecniche” del nuovo acquisto, pur sapendo che avrà bisogno di tempo per integrarsi e ritrovare la migliore condizione fisica dopo le vacanze. “Dobbiamo coinvolgerlo al massimo, è la sua prima esperienza fuori casa,” ha spiegato il mister. “L’ambiente è quello giusto, il gruppo è importante, romperà presto il ghiaccio e sono sicuro che ci darà delle soddisfazioni”.

“Ordine”: il mantra di Abate per una squadra coraggiosa

Durante il match, una parola è risuonata più volte dalle indicazioni del tecnico: “ordine”.

Un concetto che per Abate è fondamentale per chi vuole “avere il coraggio nel gestire la palla e fare la partita”.L’ordine nella struttura preparata diventa cruciale quando i ritmi si alzeranno e la pressione avversaria aumenterà. “Riconoscere i tempi e gli spazi di smarcamento è determinante, quindi l’ordine diventa fondamentale in fase offensiva e soprattutto in fase difensiva”.

Un messaggio ai tifosi: “Abbiamo bisogno di voi”

In chiusura, un pensiero non poteva che andare ai tifosi, grandi assenti di questa prima uscita ma il cui fermento si avverte forte in città.

Abate è consapevole di quanto il calore del “Menti” possa essere un’arma in più. “Anche noi non vediamo l’ora di giocare davanti al nostro pubblico perché ne abbiamo bisogno,” ha dichiarato con forza.Il tecnico ha le idee chiare sulla squadra che sta costruendo: un gruppo con un’anima forte e un radicato senso di appartenenza, capace di superare i momenti di difficoltà di un campionato che si preannuncia impegnativo. “Dobbiamo creare quell’anima forte, creare quel senso di appartenenza che poi nei momenti di difficoltà ti fa rimanere a galla.

Giocare qui dovrà diventare complicato per tutti, sia per la qualità del gioco, ma soprattutto per la rabbia di non voler prendere gol e il pubblico diventerà un fattore determinante”.Un appello chiaro e diretto: la nuova Juve Stabia riparte dal gioco, dall’attitudine al lavoro e dalla consapevolezza che, per raggiungere grandi traguardi, l’unione tra squadra e tifoseria sarà imprescindibile.

Juve Stabia – Gladiator (7-0): Altro test pre campionato finito con un clean sheet per le Vespe

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Continua a vele spiegate la preparazione pre-campionato della Juve Stabia.Nel terzo allenamento congiunto estivo, la squadra diretta da mister Ignazio Abate ha superato con un netto 7-0 il Gladiator, club che parteciperà al prossimo campionato di Eccellenza campana.

La sgambata, svoltasi su due tempi da 35 minuti ciascuno, ha fornito ottime indicazioni al tecnico stabiese che ha dato spazio a tutti i giocatori disponibili per mettere ulteriore benzina nelle gambe.L’occasione ha segnato anche il positivo esordio del nuovo arrivato, l’attaccante De Pieri.

Per le Vespe si è trattato del primo impegno al “Romeo Menti” dopo la conclusione del ritiro a Castel di Sangro terminato il 24 luglio.

Cronaca del match

La strada per i gialloblù si è messa subito in discesa: dopo appena 4 minuti, Leonardo Candellone ha sbloccato il risultato trasformando con freddezza un calcio di rigore.Il raddoppio è arrivato poco prima del cooling break del 20′, grazie a una delle specialità della casa: stacco imperioso di Marco Bellich sul primo palo sugli sviluppi di un corner battuto da Maistro.

La terza rete porta la firma di Francesco D’Amore, già a segno contro il Castel di Sangro, bravo a concretizzare un assist perfetto sull’asse dei quinti con Lorenzo Carissoni.Prima dell’intervallo, al 33′, Fabio Maistro ha regalato al pubblico una perla balistica: un destro di prima intenzione che, dopo aver colpito entrambi i pali interni, si è insaccato alle spalle del portiere avversario Marino per il 4-0.

Nella ripresa, è salito in cattedra l’attaccante Petrovic, autore di tre assist vincenti.Al 3′ ha servito a Bellich il pallone del 5-0 e della doppietta personale.

Dieci minuti più tardi, al 13′, ha dialogato splendidamente con il neo entrato De Pieri, che ha festeggiato il suo esordio con un preciso sinistro sul palo lungo.A chiudere definitivamente i conti ci ha pensato Kevin Piscopo al 18′, finalizzando un altro invito di Petrovic per il 7-0 finale.

Un test ampiamente positivo per la Juve Stabia che prosegue con fiducia il suo percorso di avvicinamento ai primi impegni ufficiali della stagione.

Tabellino del match

Juve Stabia (3-5-2): Confente (15’ s.t.Signorini); Baldi, Ruggero, Bellich (12’ s.t.

Quaranta); Carissoni (12’ s.t.Ceccarini), Leone, Buglio (1’ s.t.

Piscopo), Mosti (18’ s.t.Piovanello), D’Amore; Maistro (12’ s.t.

De Pieri), Candellone (1’ s.t.Petrovic).

A disp.: Vetrò, Cirillo, Faccetti, Balzano, Louati.All.

Abate.

Gladiator (4-2-3-1): Primo Tempo: Marino; Balzano, Campanella, Picascia, Argento; De Marco, Gatto; Liguori, Orlando, Romano; Mansour.Secondo Tempo: Montoro, Bombarda, Manzo, Numerato, De Gregorio, Pone, Di Giovanni, Calabrò, Cestrone, Campanile, Bacio Terraciano, Campochiaro, Giorgio.

All.Platone.

Arbitro: De Luca Giovanni.

Assistenti: Vitiello Venanzio – Esposito Vincenzo.

Marcatori: 4’ p.t.Candellone, 20’ p.t. – 3’ s.t.

Bellich, 28’ p.t.D’Amore, 33’p.t.

Maistro, 13’ s.t.De Pieri, 18’ s.t.

Piscopo.

Angoli: 2-2

Tragedia sul lavoro a Napoli, morti tre operai per crollo impalcatura

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Tre operai sono morti oggi per il crollo di un’impalcatura mobile a Napoli. Il grave incidente sul lavoro è avvenuto poco dopo le 9:30 di questa mattina in via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Vomero. Secondo una prima ricostruzione, i lavoratori erano impegnati in lavori di manutenzione ad una palazzina, quando è improvvisamente crollato il ponteggio mobile. Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine, primi rilievi a cura degli agenti dell’ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli e delle Volanti.

In corso la messa in sicurezza dell’area in seguito al grave incidente. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco, che hanno avviato le operazioni. Il montacarichi dell’impalcatura mobile sarebbe crollato da un edificio di 6 piani. I primi rilievi sono in corso ad opera della Polizia di Stato.

Fonte AdnKronos

Emergenza Ratti a Castellammare: Le Periferie Dimenticate nella Rinascita della Città

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Un’aria di cauto ottimismo soffia su Castellammare di Stabia.La città, dal potenziale immenso ma a lungo sopito, sembra avviata su un sentiero di recupero, cercando di lasciarsi alle spalle anni di incertezza amministrativa e di sfruttare appieno il suo patrimonio.

Tuttavia, mentre il centro si riaccende di speranza con la riconquista di spazi vitali, l’eco di vecchi problemi risuona forte dalle periferie, come un monito a non lasciare nessuno indietro. È il caso di Traversa Cantieri Mercantili, dove i residenti lanciano un disperato appello per un’emergenza igienico-sanitaria che ha assunto contorni allarmanti: un’invasione di ratti.Castellammare di Stabia è una città dalle due anime.

Da un lato, la sua storia gloriosa, le ville romane, il fascino delle “acque” che la resero celebre in tutta Europa; dall’altro, un passato recente segnato da instabilità politica, culminato con lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche.Questa cronica mancanza di una guida stabile ha per anni frenato qualsiasi seria programmazione a lungo termine, lasciando che il suo splendore si opacizzasse e che i problemi, dalla gestione del territorio alla vivibilità, si incancrenissero.

Con l’elezione del nuovo sindaco, Luigi Vicinanza, la città ha voltato pagina, guardando al futuro con rinnovata fiducia.I primi segnali positivi non sono mancati.

A giugno ha riaperto i battenti il parco delle Antiche Terme, un primo, fondamentale passo per restituire ai cittadini uno dei luoghi simbolo della città.Sebbene per la mescita delle preziose acque idropiniche si debba ancora attendere l’esito dei controlli affidati all’Università Federico II, la riappropriazione di quell’area verde è un gesto dal forte valore simbolico.

A questo si aggiunge un altro traguardo storico: il ritorno alla balneabilità di ampi tratti del lungomare.Dopo decenni di divieti, gli stabiesi hanno potuto finalmente riabbracciare il proprio mare, un evento che non solo migliora la qualità della vita, ma apre anche nuove, concrete prospettive per il rilancio turistico.

Eppure, a fronte di questi sviluppi incoraggianti, la realtà di alcune zone della città racconta una storia diversa.In Traversa Cantieri Mercantili, nel quartiere Postiglione, la situazione è diventata insostenibile.

I residenti denunciano un proliferare di ratti di grosse dimensioni che, favoriti da condizioni di degrado preesistenti, hanno di fatto invaso la strada e le loro case. “Ce li troviamo sui balconi, si arrampicano lungo i muri delle palazzine fino ai primi piani,” racconta un abitante esasperato. “Abbiamo paura ad aprire le finestre, a lasciare i bambini giocare all’aperto.Non è vita questa.”

L’allarme non è un fulmine a ciel sereno, ma l’apice di un’incuria che la zona lamenta da tempo.

Articoli di stampa degli scorsi anni già segnalavano lo stato di abbandono del della zona, descrivendo un quadro di degrado che costituisce l’habitat ideale per il diffondersi di animali infestanti.L’attuale emergenza ratti mette a nudo una ferita mai sanata e pone un rischio concreto per la salute pubblica, con il pericolo che qualche cittadino possa essere morso.

L’appello degli abitanti di Traversa Cantieri Mercantili è accorato e urgente.Chiedono un intervento immediato di derattizzazione e sanificazione, un’azione risolutiva che ponga fine all’assedio e restituisca loro la serenità di vivere i propri spazi.

Ma la richiesta è anche più ampia: è un grido d’aiuto per non essere dimenticati, per far sì che la rinascita di Castellammare sia un processo inclusivo che parta dal centro e si irradi fino all’ultima delle periferie.La speranza è ora riposta nel sindaco Vicinanza e nella sua amministrazione.

L’auspicio dei cittadini è che questo appello non cada nel vuoto e che ai segnali positivi di rilancio generale seguano azioni concrete per risolvere le emergenze quotidiane che affliggono i quartieri.Solo così Castellammare di Stabia potrà veramente dire di aver ritrovato non solo il suo splendore ma anche la sua anima di comunità unita e vivibile per tutti.

Juve Stabia, lo scorso campionato si è passata dall’amara sconfitta di Coppa Italia al trionfo in campionato

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Nella memoria dei tifosi riecheggia ancora l’eco della scorsa stagione.Un appuntamento di inizio agosto al “Partenio-Lombardi”, primo turno di Coppa Italia: Avellino contro Juve Stabia.

Fu una vittoria irpina, un 3-1 che permise ai Lupi di guadagnarsi il prestigioso turno successivo contro l’Udinese.Per l’Avellino, quella vittoria sembrava un presagio positivo ma si rivelò l’inizio di un percorso travagliato in campionato.

Ci fu l’esonero del tecnico Michele Pazienza e la promozione temporanea di Raffaele Biancolino, bandiera del club, nel tentativo di raddrizzare una stagione partita con il piede sbagliato.Per la Juve Stabia di Guido Pagliuca, quella sconfitta in coppa fu, a conti fatti, solo un incidente di percorso.

Un’eliminazione precoce che permise alle Vespe di concentrarsi anima e corpo sul campionato, scrivendo una pagina di storia indelebile per il club.Una cavalcata trionfale, un torneo dominato che ha regalato alla città di Castellammare di Stabia un sogno a lungo inseguito.

Ora, a distanza di un anno, i corsi e ricorsi storici presentano un nuovo capitolo, un’altra sfida affascinante.L’attesa cresce per l’appuntamento di Coppa Italia al “Via del Mare” contro il Lecce, squadra della massima serie.

Sulla panchina delle Vespe siede un nuovo condottiero, Ignazio Abate, che ha raccolto l’eredità di Pagliuca con l’obiettivo di continuare a stupire.La squadra potrà contare su un nuovo innesto di talento, il giovane Giacomo De Pieri, arrivato in prestito dall’Inter e ufficialmente un nuovo calciatore gialloblù, come annunciato dai canali della società.

La sfida contro il Lecce è di quelle che fanno sognare ad occhi aperti.Un test probante, importante ma non decisivo per il cammino stagionale, che rappresenta però una vetrina di prestigio e l’occasione per compiere un’altra impresa da raccontare.

La Juve Stabia sogna di mettere lo sgambetto a una grande del calcio italiano, di regalarsi una notte da ricordare e di iniziare la nuova stagione con lo stesso spirito indomito che l’ha caratterizzata in quella passata.Mancano ancora pochi giorni, i fogli del calendario volano via veloci e la curiosità di vedere all’opera la nuova Juve Stabia contro un avversario di tale blasone non fa che aumentare.

Un presagio, un buon augurio, un incidente di percorso: qualunque sia l’esito del “Via del Mare”, per le Vespe sarà l’inizio di una nuova avventura, tutta da scrivere.

Juve Stabia, l’Era Fiore a Castellammare: Gloria e polvere delle Vespe anni 90

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Gli anni ’90 a Castellammare di Stabia sono stati, nel bene e nel male, un’epopea calcistica indissolubilmente legata a un nome: Roberto Fiore.Imprenditore e uomo di calcio dal carisma travolgente, Fiore è stato il presidente che ha acceso l’entusiasmo in una piazza passionale come quella stabiese, riportando le “Vespe” in Serie C1 e facendole sognare, per due volte, la storica promozione in Serie B.

Un decennio di grandi campioni, sfide memorabili, cocenti delusioni e un epilogo amaro che ha segnato profondamente la storia del club.

Il Ritorno in C1 e la Prima Juve Stabia delle Meraviglie

Tutto ebbe inizio nel 1993, quando la Juve Stabia conquistò un’entusiasmante promozione in Serie C1.Quella squadra, costruita con sapienza e ambizione, divenne subito leggenda.

In campo, talenti cristallini come Gaetano Musella, fantasista dal tocco vellutato, e Giorgio Lunerti, attaccante prolifico, infiammavano i tifosi.Tra i pali, le parate di Fabrizio Fabbri garantivano sicurezza, mentre a centrocampo le geometrie di Antonio Talevi erano i disegni degli attacchi della squadra.

L’anno successivo, con lo zoccolo duro confermato e l’innesto di giocatori chiave come il difensore Roberto Amodio, le Vespe si superarono.Il tridente offensivo composto da Gaetano Musella, Vincenzo Onorato e Giorgio Lunerti divenne l’incubo delle difese avversarie.

La squadra, guidata da una sapiente regia tecnica, conquistò per la prima volta l’accesso ai playoff per la Serie B, una novità per l’epoca che proiettò Castellammare in una nuova dimensione calcistica.La finale, disputata in un infuocato Stadio San Paolo di Napoli contro la Salernitana di Delio Rossi, rappresenta ancora oggi una delle pagine più amare della storia stabiese.

Decine di migliaia di tifosi gialloblù invasero l’impianto di Fuorigrotta, ma dovettero assistere alla vittoria dei granata, favorita, secondo le cronache dell’epoca, da un arbitraggio severo e discutibile che spense il sogno promozione.

Anni di Grandi Nomi e Derby Infuocati

Nonostante la delusione, l’era Fiore continuò a regalare grandi emozioni.Il “Romeo Menti” era costantemente gremito, un catino di passione che in anni senza calcio televisivo e con restrizioni meno severe, offriva un colpo d’occhio mozzafiato, specialmente durante i sentitissimi derby campani.

In quegli anni, la maglia gialloblù fu indossata da calciatori che hanno lasciato un’impronta indelebile: da Costanzo Celestini a Vincenzo Feola, da Giuseppe Caccavale a guerrieri del centrocampo come Gaetano Fontana e Michele Menolascina.E come dimenticare le prodezze di attaccanti del calibro di Salvatore Fresta, Mario Bonfiglio e Davide Di Nicola.

Dal Sogno Infranto al Fallimento

Il secondo, grande appuntamento con la storia arrivò nel 1999.

La Juve Stabia, ancora una volta protagonista di un campionato di vertice, sembrava avere la promozione diretta alla portata, ma un calo nel finale di stagione permise alla Fermana di conquistare il primo posto.La speranza si riaccese nei playoff.

Superato lo scoglio della semifinale, l’ultimo ostacolo era il Savoia, in un derby che prometteva scintille.La finale, giocata sul neutro di Avellino, si trasformò in un’altra, cocente delusione.

A festeggiare furono i biancoscudati di Torre Annunziata, lasciando gli stabiesi a interrogarsi su un’altra incredibile occasione svanita.L’anno successivo accadde l’impensabile.

La squadra, costruita ancora una volta per puntare alla promozione, incappò in una stagione disastrosa e inspiegabile, culminata con una clamorosa retrocessione in Serie C2.A distanza di anni, le cause di quel crollo verticale rimangono un mistero che alimenta ancora discussioni e rimpianti.

L’ultima Juve Stabia dell’era Fiore, con il ritorno in panchina di Piero Cucchi, fu una squadra giovane che tentò di risollevare il morale di una piazza ormai calcisticamente depressa.Fu il canto del cigno.

Poco dopo, le vicende legate alla cessione societaria all’imprenditore Antonino Pane portarono al punto più basso: il fallimento e la fine di un’epoca.

Un’Eredità Agrodolce

L’epopea di Roberto Fiore alla presidenza della Juve Stabia resta una storia agrodolce.Da un lato, l’entusiasmo, i grandi campioni, lo stadio sempre pieno e due finali che fecero assaporare il gusto del grande calcio.

Dall’altro, le atroci delusioni, una retrocessione inspiegabile e un fallimento che cancellò, per un periodo, il calcio professionistico dalla Città delle Terme.Eppure, nonostante le ferite, il ricordo del Presidente Fiore a Castellammare è ancora vivo e venato di affetto.

Merita di essere ricordato come l’uomo che, per un decennio, ha permesso a un’intera città di sognare in grande, regalando emozioni che, al di là del risultato finale, sono entrate di diritto nella leggenda delle Vespe.

Juve Stabia e il colpo di mercato: Giacomo De Pieri, l’ultimo gioiello interista per l’attacco delle Vespe

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La Juve Stabia è pronta ad accogliere un nuovo tassello nel suo reparto offensivo, e ancora una volta lo sguardo si è rivolto verso Milano, sponda nerazzurra.Stiamo parlando di Giacomo De Pieri, attaccante promettente cresciuto nel florido settore giovanile dell’Inter, che si appresta a vestire la maglia gialloblù.

L’arrivo di De Pieri rievoca immediatamente un precedente illustre, quello di Andrea Adorante, altro bomber “made in Inter” che solo qualche tempo fa ha fatto le fortune delle Vespe prima di spiccare il volo verso Venezia.Un percorso che i tifosi stabiesi sperano possa ripetersi, con De Pieri pronto a raccogliere l’eredità e a garantire un consistente apporto in termini di gol.

Il tecnico Abate, che ha dimostrato più volte di saper valorizzare i giovani talenti, confida nelle qualità del neo-acquisto.L’esperienza insegna che i successi, per la Juve Stabia, sono spesso passati anche da Milano.

E non solo in attacco: il riferimento a Paolo Branduani ex portiere delle vespe anch’egli con un passato nelle giovanili dell’Inter e pilastro della difesa stabiese, è d’obbligo.Sembra quasi che un filo invisibile leghi le due società, con la “cantera” interista che si rivela un serbatoio prezioso per le ambizioni della Juve Stabia.

Le caratteristiche di De Pieri, la sua abilità nel finalizzare e la sua fame di gol, sono elementi che fanno ben sperare la piazza.I tifosi, già impazienti di vederlo all’opera, si chiedono se anche questa volta “i goal per Abate arriveranno da Milano”, replicando un copione che, nel passato recente, ha portato grandi soddisfazioni sotto il profilo realizzativo.

L’ufficialità dell’ingaggio è stata data ieri pomeriggio, e con essa è stato pubblicato anche sui canali social della società gialloblù un video di presentazione del giovane attaccante.L’obiettivo è chiaro: integrare rapidamente De Pieri nei meccanismi di gioco e fornirgli tutto il supporto necessario per esprimere al meglio il suo potenziale e diventare il nuovo punto di riferimento offensivo delle Vespe.

La speranza è che la tradizione continui e che i gol “interisti” siano ancora una volta la colonna sonora della stagione gialloblù.

Regionali Campania, il ‘no’ di Calenda a Fico: “Porta lancette indietro”

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Carlo Calenda dice ‘no’ a Roberto Fico in vista delle regionali in Campania. “Le regionali per noi sono molto complicate, perché non c’è un voto di opinione.Se non siamo convinti del candidato, passiamo la mano: né con l’uno né con l’altro”, ha detto il leader di Azione a SkyTg24. “Fico no”, ha spiegato perché “non sosteniamo candidati populisti che portano le lancette indietro”.

Fonte AdnKronos

A Capodimonte il ritorno del Caravaggio perduto

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Fino al 2 novembre l’Ecce Homo di Caravaggio, dipinto a Napoli quattro secoli fa e riscoperto nel 2021 a Madrid, è l’ospite speciale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, in dialogo con il capolavoro la Flagellazione di Cristo. Entrambe le opere furono realizzate nei soggiorni napoletani del Merisi (1606/1607 e 1609) e sono ora esposte nella sala 62 in un confronto di grande suggestione che pone accanto la celebre pala d’altare della Chiesa di San Domenico (di proprietà del Fondo Edifici di Culto in consegna al museo dal 1972 per ragioni di tutela) e il dipinto perduto, appartenuto a un viceré di Napoli – Garcia Avellaneda y Haro – alla metà del Seicento.

La mostra “Capodimonte Doppio Caravaggio” è stata inaugurata oggi dal direttore Eike Schmidt alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’esposizione vuole essere anche un omaggio alle celebrazioni per i 2500 anni della città ed è un’iniziativa promossa in collaborazione con il Comune di Napoli.

La Flagellazione di Cristo, dopo il successo della grande mostra romana per il Giubileo (‘Caravaggio 2025’, 7 marzo – 20 luglio), è subito rientrata infatti al Museo e Real Bosco di Capodimonte, portando con sé un ospite d’eccezione: l’Ecce Homo spagnolo, dipinto che negli ultimi anni è stato al centro del dibattito scientifico e mediatico mondiale. Dopo l’attribuzione, il quadro era stato infatti subito esposto al Museo del Prado a Madrid, per volere del nuovo proprietario, e attualmente può lasciare la Spagna solo per eccezionali occasioni.

“Appena abbiamo saputo che l’Ecce Homo sarebbe arrivato in Italia – ha spiegato Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – ci siamo messi al lavoro per averlo a Napoli al termine della mostra del Giubileo per la quale ci era stata richiesta la Flagellazione. Le celebrazioni dei 2500 anni di Napoli sono stata un’ulteriore motivazione per la realizzazione di questa iniziativa. La nostra politica dei prestiti sarà sempre improntata al protagonismo di Capodimonte e all’esaltazione del suo patrimonio. In particolare, questo ospite speciale per il quale ringraziamo il Ministero della cultura spagnolo e il Museo del Prado, è anche un’occasione di confronto unica che illustra e documenta la fortuna napoletana del modello caravaggesco. Nella stessa sala i visitatori troveranno esposto infatti anche l’Ecce Homo di Battistello Caracciolo. ‘Doppio Caravaggio’ fa parte del ciclo ‘L’Ospite’ mostre piccole ma preziose che Capodimonte propone mentre completa i lavori di efficientamento energetico e quindi il rinnovamento degli spazi, in costante dialogo con i grandi musei italiani e internazionali”.

Negli ultimi mesi sono state ‘ospiti’ a Capodimonte importanti opere di Courbet, Carracci, Rubens, Baglione.

“L’inaugurazione della mostra ‘Capodimonte Doppio Caravaggio’ – ha dichiarato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – segna, per la città, il ritorno di un’opera di grande interesse, realizzata durante i soggiorni napoletani dell’artista: l’Ecce Homo. Dal Museo del Prado di Madrid al Museo e Real Bosco di Capodimonte, unica tappa italiana prima del ritorno in Spagna, l’esposizione si inserisce, a pieno titolo, nelle celebrazioni per i 2500 anni di Neapolis. In un anno così speciale e ricco di stimoli, l’offerta culturale di Napoli si arricchisce di nuove contaminazioni. La Flagellazione di Cristo, già custodita al Museo, in dialogo con l’Ecce Homo di Caravaggio: un viaggio unico nel tempo e nello spazio, all’insegna della riscoperta dell’arte caravaggesca e della sua influenza in ambiente napoletano, come testimonia il lavoro di Battistello Caracciolo. Non posso che rinnovare il supporto del Comune di Napoli al Museo di Capodimonte, uno dei siti di maggiore interesse in città e, negli anni, promotore di iniziative di grande spessore e qualità”.

“Lo spirito di Napoli2500 – ha sottolineato Laura Valente, direttrice artistica di Napoli2500 – è perfettamente presente nell’idea stessa di questa esposizione a Capodimonte Il racconto della pittura del ‘600 napoletano si arricchisce di un dialogo unico che ci svela sempre nuovi tasselli della sua storia. Come Fringe festival proporremo qui in autunno appuntamenti performativi dedicati a Caravaggio e al suo legame ideale con alcuni geni contemporanei. E nel quadro della collaborazione con il Museo e Real Bosco, frutto dell’adesione entusiasta del direttore Schmidt alle celebrazioni per il compleanno di Neapolis, annunceremo a breve una mostra di arte contemporanea internazionale, dal messaggio potente, per il cartellone di fine anno”.

Caso più unico che raro tra le attribuzioni di dipinti a Caravaggio dell’ultimo mezzo secolo, su questa tela di media grandezza il consenso della critica è stato pressoché unanime. L’Ecce Homo si trovava nel salotto di una casa privata, nel 2021 il quadro venne messo in vendita con una base d’asta di 1500 euro come opera di ‘scuola di Ribera’. La casa d’arte spagnola Ansorena pubblica allora un catalogo con l’opera e attraverso un tam-tam di segnalazioni attorno al dipinto in pochi giorni si riuniscono i principali esperti del pittore, inclusi mercanti d’arte e curatori di museo da tutto il mondo. Mentre il quadro consolidava sempre più la sua reputazione di originale perduto di Caravaggio, il governo spagnolo ne sanciva la non esportabilità, vincolandone, quindi, la permanenza sul suo territorio. Nell’estate del 2024 l’Ecce Homo, acquistato da un filantropo britannico, che vuole restare anonimo, residente in Spagna, è esposto in una sala dedicata del Museo del Prado di Madrid. Una storia appassionante narrata anche nel thriller documentaristico ‘Il Caravaggio perduto’ uscito quest’anno nelle sale italiane, recentemente trasmesso su Sky Arte.

Già Roberto Longhi, nei suoi studi fondativi sul pittore, aveva pubblicato un’immagine di una copia del quadro di Madrid, intravedendo, primo fra tutti, oltre le vernici ossidate e la banalizzazione di un mediocre copista tutta la forza di un’autentica idea caravaggesca ancora da rintracciare. Lo studio sulla storia del dipinto si deve, però, interamente a Maria Cristina Terzaghi che ne ha rintracciato il passaggio nell’Ottocento dall’Academia San Fernando di Madrid e che ha proposto di riconoscere lo stesso in un Ecce Homo di Caravaggio appartenuto a un viceré di Napoli – Garcia Avellaneda y Haro – alla metà del Seicento.

L’Ecce Homo – tra gli ultimi episodi della vita di Cristo precedente alla Crocifissione e successivo alla Flagellazione di Cristo – è un’iconografia che ebbe ampia diffusione, nell’intera penisola italiana, tra Quattrocento e Cinquecento. Nel quadro di Madrid, Caravaggio dispone le figure in profondità, suggerendo una loggia buia da cui si sporge Ponzio Pilato, il giudice che indica Cristo dolente alla folla, mentre un aguzzino con la bocca aperta lo spoglia (o forse lo ricopre dopo averlo spogliato) per mostrarne ulteriormente il corpo martoriato. Geniale e dal forte valore simbolico è la soluzione caravaggesca di rappresentare, sopra la fronte di Cristo, la sezione a mo’ di piccola fiamma di un ramo di rovi spiccato dal tronco principale, più chiara rispetto alla variazione di bruni della corona di spine.

Poiché, in tutta probabilità, fu realizzata a Napoli, è con i quadri dei due periodi napoletani che la tela madrilena può mettersi più facilmente in relazione ed è proprio a potenziare la suggestione che la pala di San Domenico maggiore del 1607 e il quadro da stanza di Madrid sono stati nuovamente messi in dialogo nella sala con i capolavori del Museo di Capodimonte. L’importanza del dipinto è attestata dalla ripresa di alcune pose nella pala della Stella del 1607-1608 di Battistello Caracciolo (1578-1635), tra i più fedeli seguaci di Caravaggio e che ebbe anche rapporti diretti con l’artista durante i suoi soggiorni napoletani. Su di una parete laterale, nella stessa sala, si è poi deciso di esporre proprio un’opera di Battistello proveniente dai depositi del museo: un altro Ecce Homo dal formato orizzontale. Capodimonte propone quindi una occasione di confronto unica che illustra e documenta anche la fortuna napoletana del modello caravaggesco. La prossimità stilistica con alcune opere finali del Merisi ha permesso di confermarne la realizzazione da parte di Battistello proprio negli anni in cui Caravaggio era a Napoli o in quelli compresi tra i suoi soggiorni.

Ed ecco che il ritrovamento dell’Ecce Homo di Madrid permette di dare nuovo significato alla suggestione dello studioso che in catalogo si chiedeva se all’opera di Battistello non potesse aver “sovrainteso” lo stesso Caravaggio. Rimane, tuttora, rischioso spingersi a dire di più, ma gli esperti e il grande pubblico potranno tornare a vedere con occhi nuovi opere della collezione permanente di Capodimonte, grazie a un prestito straordinario, anello intermedio di una catena che dalla Flagellazione di San Domenico maggiore muove verso l’Ecce Homo di Battistello e si spinge certamente oltre.

Fonte AdnKronos

Riforma della Giustizia: “Un colossale inganno” L’Associazione Antimafia e Legalità si mobilita contro

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L’Associazione Antimafia e Legalità, presieduta dall’avv. Enzo Guarnera, interviene con forza nel dibattito pubblico in merito alla recente riforma costituzionale della giustizia, approvata dal Parlamento.

“Quella che viene propagandata come una riforma è, in realtà, un colossale inganno ai danni dei cittadini – afferma il presidente Guarnera – frutto della mistificazione di una maggioranza politica in totale malafede.”

Secondo l’associazione, la separazione delle carriere tra giudicanti e requirenti, fulcro della riforma, è un falso problema:

“Oggi solo lo 0,02% dei magistrati chiede di passare da una funzione all’altra – spiega Guarnera – e, anche in quei casi, è previsto il trasferimento in un’altra regione. La separazione di fatto esiste già.”

Il vero nodo irrisolto, sottolinea l’associazione, riguarda piuttosto le croniche carenze di organico, strutture e risorse, responsabilità che ricadono interamente sulla politica.

“Il reale obiettivo di questa riforma – aggiunge Guarnera – è ben diverso: si mira a subordinare i pubblici ministeri al potere esecutivo, ostacolando le indagini su politici, colletti bianchi e mafiosi travestiti da uomini d’affari.”

L’Associazione Antimafia e Legalità denuncia inoltre l’origine ideologica del provvedimento, “ispirato al Piano di Rinascita Democratica della loggia P2 di Licio Gelli, rilanciato anni fa da Silvio Berlusconi”.

In vista del referendum confermativo, Guarnera annuncia un impegno personale e diretto:

“Mi batterò in tutte le sedi affinché questo sciagurato progetto venga respinto. Perché questa riforma non migliora la giustizia, ma rischia di assoggettarla a poteri oscuri. È una battaglia fondamentale per la democrazia e contro quella mafia che, purtroppo, si sta facendo Stato.

Annullato l’evento “Symphony”: la nota ufficiale degli organizzatori”

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L’Associazione Euterpe ha diffuso il seguente comunicato, che pubblichiamo integralmente per dovere d’informazione:

“L’Associazione Euterpe comunica che lo spettacolo “Symphony”, previsto in data 1 agosto 2025, è stato annullato, per sopraggiunte problematiche di carattere tecnico organizzativo di esclusiva pertinenza dell’Associazione.Si ringraziano l’amministrazione del Comune di Taormina per la totale e completa disponibilità manifestata e il supporto ricevuto, il M° Diego Basso, e gli artisti tutti e si ripromette di organizzare tale evento in una prossima occasione.

Si comunica inoltre che
gli spettatori che hanno acquistato il loro biglietto online sul sito TicketOne.it o tramite Call Center riceveranno il riaccredito automaticamente sullo stesso strumento di pagamento utilizzato in fase di acquisto senza la necessità di procedere ad alcuna richiesta di rimborso.IMPORTANTE: gli spettatori che hanno acquistato i loro biglietti con spedizione tramite “Corriere Espresso”, dovranno conservare i titoli di accesso in loro possesso perché gli saranno richiesti in una fase successiva.

Al cliente sarà rimborsato l’intero importo del biglietto, inclusa prevendita.”

Il testo è stato pubblicato nella sua forma originale.

Juve Stabia, Ufficiale: Giacomo De Pieri è un calciatore gialloblù. Il talento dell’Inter arriva in prestito

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Quella che era un’indiscrezione di mercato, da noi annunciata alcuni giorni fa, è ora una splendida realtà per i colori gialloblù.Giacomo De Pieri, gioiello del settore giovanile dell’Inter, è ufficialmente un nuovo calciatore della Juve Stabia.

Il club stabiese ha formalizzato l’operazione con la società nerazzurra attraverso un prestito secco, assicurandosi le prestazioni del talentuoso attaccante fino al 30 giugno 2026.L’annuncio è arrivato tramite un comunicato stampa della società del presidente Andrea Langella: “La S.S.

Juve Stabia 1907 comunica di aver raggiunto un accordo con l’F.C.Internazionale Milano per l’acquisizione, a titolo temporaneo (prestito secco), delle prestazioni sportive dell’attaccante Giacomo De Pieri.

Il calciatore vestirà la maglia gialloblù fino al 30 giugno 2026″.Un colpo di grande prospettiva per le Vespe, che si assicurano uno dei talenti più brillanti del panorama giovanile italiano.

De Pieri, nato a Casale sul Sile il 29 dicembre 2006, è un prodotto purissimo della cantera dell’Inter, con cui ha recentemente trionfato nel campionato Primavera 1.Nella stagione 2024/25, l’attaccante veneto ha messo a referto numeri impressionanti: 9 gol e 5 assist in 34 presenze in campionato.

A questi si aggiungono le 2 presenze in Coppa Italia Primavera e, soprattutto, un’importante vetrina internazionale in Youth League, dove ha collezionato 8 presenze, 2 reti e 4 assist.Il suo talento non è passato inosservato a Simone Inzaghi, che lo ha aggregato alla prima squadra, facendolo esordire nientemeno che in Champions League lo scorso 29 gennaio 2025, nella sfida della fase a gironi contro il Monaco, subentrando al 76° a un mostro sacro come Lautaro Martinez.

Presenza fissa nel giro delle nazionali giovanili azzurre, dall’Under 16 fino all’attuale Under 20, De Pieri rappresenta un investimento di qualità e futuro.Grande soddisfazione nelle parole del direttore sportivo Matteo Lovisa, che ha fortemente voluto il giocatore: “De Pieri era il nostro primo obiettivo da tempo, fa piacere che abbia scelto noi nonostante le numerose richieste che aveva. È un giocatore di grande qualità e spessore umano.

Un ringraziamento particolare anche all’Inter con la quale c’è stata subito sintonia per far arrivare da noi Giacomo.Siamo contenti di questo anche come società perché creare questo tipo di rapporti con club di tale importanza è un orgoglio per noi ed è importante per la nostra crescita a tutti i livelli”.

Le prime parole di Giacomo De Pieri da calciatore della Juve Stabia tradiscono emozione ed entusiasmo: “Sono emozionato di iniziare questa nuova avventura con questi colori, non vedo l’ora di cominciare e di mettermi in gioco in questa nuova categoria con la Juve Stabia.Sono entusiasta di giocare in uno stadio come il Menti e non vedo l’ora di conoscere i tifosi”.

Con l’arrivo di De Pieri, la Juve Stabia aggiunge estro, tecnica e fame di vittoria al proprio reparto offensivo, confermando la volontà di costruire una squadra competitiva e di valorizzare giovani talenti nel difficile campionato di Serie B.

Torre Annunziata Via San Fermo: Degrado e fumi tossici, la rabbia dei residenti ascoltata dal Sindaco

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La situazione in via San Fermo è ormai insostenibile.I residenti, esasperati da anni di convivenza con un degrado diffuso e con i fumi maleodoranti provenienti da un opificio industriale, hanno deciso di alzare la voce e portare le loro istanze direttamente al primo cittadino.

Nella giornata di ieri, una delegazione di condomini, guidata dall’amministratore Dottor Flavio d’Aquino, è stata ricevuta a Palazzo Criscuolo dal sindaco di Torre Annunziata per esporre una situazione che ha superato ogni limite di sopportabilità.Il quartiere, situato in una zona periferica della città, vive in condizioni da terzo mondo.

Manca un allaccio alla rete fognaria, con conseguenze igienico-sanitarie facilmente immaginabili.Le strade sono dissestate e soggette ad allagamenti, mentre la sicurezza è un miraggio, con una sorveglianza da parte delle forze dell’ordine quasi inesistente.

A rendere l’aria irrespirabile, e a destare la maggiore preoccupazione per la salute pubblica, è la presenza di una fabbrica di bitume, la Elcibit.I residenti denunciano da tempo le emissioni notturne di rumori assordanti che disturbano il sonno e, soprattutto, la dispersione di fumi dall’odore acre, che fanno temere per la presenza di sostanze nocive come la diossina.

Una cappa di veleni che si posa sulle case e sui polmoni di chi in quel quartiere ci vive, bambini e anziani compresi.

L’incontro in Comune e le promesse dell’amministrazione

La delegazione dei condomini del civico 13 (ex 20) e dell’ex civico 28 di via San Fermo ha esposto al sindaco, alla presenza dei consiglieri comunali Avitabile, Russo e Carotenuto, un quadro dettagliato delle criticità.Il primo cittadino ha preso atto delle problematiche e ha delineato un percorso di intervento, seppur con tempistiche ancora incerte.

Sul fronte della rete fognaria, è stato confermato che l’allaccio è previsto nell’ambito dei futuri lavori comunali gestiti dalla Gori, ma senza una data precisa di inizio cantiere.Per quanto riguarda i fumi della Elcibit, l’amministrazione si è impegnata a interpellare l’ARPAC (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) al fine di avviare un monitoraggio e regolamentare le emissioni dell’impianto.

Per i problemi legati alla viabilità, con strade dissestate e soggette ad allagamenti, si dovrà attendere settembre per un incontro con Rete Ferroviaria Italiana.La problematica, infatti, sarebbe connessa alla linea ferroviaria Cancello.

Infine, per la questione sicurezza, l’amministrazione sta studiando un sistema di videosorveglianza integrata, che prevede l’adozione di telecamere private da mettere a servizio della sicurezza pubblica.Anche in questo caso, se ne riparlerà a settembre, con i consiglieri Russo e Carotenuto che si faranno carico di sollecitare gli uffici competenti.

I residenti di via San Fermo, pur prendendo atto degli impegni assunti dal sindaco, restano vigili e hanno ottenuto di protocollare la lettera con i punti delle richieste per migliorare la vivibilità del proprio quartiere.Le promesse, se non seguite da azioni concrete e tempestive, non basteranno a placare la rabbia e la preoccupazione di chi si sente abbandonato dalle istituzioni e costretto a vivere in un ambiente ostile e pericoloso per la propria salute.

La battaglia per la vivibilità e la legalità in via San Fermo è appena iniziata.

lettera dei condomini di via san fermo-min

Successo di pubblico per la prima serata della rassegna letteraria “Un libro sotto le stelle” edizione 2025

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Oltre 150 partecipanti a bordo del traghetto Acquarius della Travelmar, percorrendo la Divina Costiera, per assistere alla presentazione del libro di Vincenza Alfano, scrittrice e docente di italiano e latino dal titolo Le Sibille che ha aperto il primo ciclo degli incontri della manifestazione “Un libro sotto le stelle” edita e promossa dall’Associazione Meridiani. Le Sibille è una storia su come si diventa madre e figlia.Un romanzo ribelle, doloroso e fiammeggiante come le storie delle donne che non si piegano…

A ricevere Vincenza Alfano sono stati Ada Minieri, Vicepresidente dell’Associazione Meridiani e Segretario consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli e Franco Picarone, Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, mentre hanno dialogato con l’autrice Daniela Rocca, Press Office Manager dell’Associazione Meridiani e Gino Aveta, autore e regista di programmi televisivi e radiofonici e curatore della manifestazione.

La conduzione è stata affidata a Sonia Di Domenico, presenter dell’Associazione Meridiani mentre le letture dei brani allo speaker di Rai Radio Live Napoli. Silvio Martino.Soddisfazione da parte degli organizzatori per le numerose adesioni pervenute e anche da parte delle istituzioni che affiancano da anni la kermesse. Eravamo certi che il pubblico avrebbe premiato la qualità delle storie, degli autori e di chi dialoga con loro.

Questa manifestazione è un evento attrattivo, coinvolgente e unico nel suo genere ed è per questo che la Regione Campania ha confermato anche per questa edizione la sua grande attenzione alla cultura espressa dalle città e dalle sue provincie, partecipando attivamente alla realizzazione dei progetti come <<Un libro sotto le stelle>> che coniuga editoria, turismo e qualità della vita”, ha dichiarato Franco Picarone, Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, che ha portato i saluti della Regione Campania a bordo del traghetto Acquarius.Anche stasera sold out per la presentazione del libro Sticazzi di Andrea Pietrangeli, eclettico compositore e grafico. “Sticazzi: un’espressione che t’illumina, una parola sacra che ti protegge da ogni tuo mostro, da ogni catena, da ogni blocco, da ogni ferita…”

Juve Stabia e l’Era D’Arco: Quando Castellammare tornò a sognare con le Vespe

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Diventare il primo tifoso in un momento così buio non era impresa semplice.L’avventura di D’Arco iniziò nella stagione 2002/2003, con un “assaggio” di gialloblù attraverso il Comprensivo Stabia nel campionato dilettanti.

Fu una stagione di transizione, culminata in una salvezza non propriamente tranquilla, in cui si rivelò decisivo il ritorno al “Romeo Menti” del bomber Gaetano Garofalo, un nome che riaccese le prime speranze nei cuori dei tifosi.

La Rinascita e il Ritorno del Nome Juve Stabia

La stagione successiva, 2003/2004, segnò la grande rinascita.Con un colpo di cuore e di orgoglio, ritornava il nome tanto amato: Juve Stabia.

Il presidente D’Arco allestì una squadra che mescolava esperienza e gioventù, capace di infiammare subito la piazza.Giocatori del calibro di Salvatore Sibilli, Renato Mancini e Danilo Rufini guidarono un gruppo in cui sbocciavano le giovani promesse Antonio Guarro e Giuseppe Flaminio e, soprattutto, un attaccante destinato a scrivere pagine memorabili della storia stabiese: Luigi Castaldo.

Le Vespe, guidate da questo entusiasmante mix, presero il volo.A stagione in corso, l’arrivo di Francesco Ingenito aggiunse ulteriore carisma e qualità, diventando uno dei leader di quella squadra.

Fu l’inizio di un duello bellissimo e a distanza con il Potenza per la promozione in Serie C2.L’epilogo di quella stagione fu un trionfo su tutti i fronti.

Le Vespe non solo conquistarono il campionato, ma regalarono ai propri tifosi la gioia della vittoria in Coppa Italia di Serie D.Una cavalcata memorabile che culminò in una finale al cardiopalma contro la Massese: dopo la sconfitta per 1-0 in Toscana, la Juve Stabia compì una storica ed incredibile rimonta al Menti, vincendo 4-2 e alzando il trofeo.

A coronare un’annata magica, ci fu anche un’amichevole di lusso disputata in un “Romeo Menti” vestito a festa.In una gara in notturna, un evento inedito per l’epoca a Castellammare, le Vespe si tolsero lo sfizio di battere il neonato Napoli di Aurelio De Laurentiis per 3-2, un successo che, sebbene non ufficiale, contribuì a cementare il legame tra la squadra e la sua gente.

Dalla Delusione Playoff al Ripescaggio in C1

L’anno successivo, in Serie C2, la Juve Stabia si confermò protagonista.

Trascinate dai gol di un sempre più decisivo Castaldo, le Vespe ingaggiarono un altro entusiasmante duello a distanza, questa volta con il Manfredonia.Nonostante una vittoria nello scontro diretto al Menti, il lieto fine in campionato non arrivò.

Fu la squadra pugliese a festeggiare la promozione diretta, mentre il sogno delle Vespe si infranse ai playoff contro la Cavese.Ma nel calcio, si sa, nulla è perduto finché non è davvero finita.

E così, grazie a un ripescaggio, la Juve Stabia approdò in Serie C1.Un salto di categoria che proiettò la squadra di D’Arco su palcoscenici prestigiosi, con il classico ma meritato appellativo di “matricola terribile”.

La C1, la Vittoria sul Napoli e la Salvezza Sofferta

La stagione in C1 si rivelò irta di difficoltà.

La squadra dovette fare i conti con l’alto livello tecnico del campionato e con crescenti problemi di gestione economica.Nonostante tutto, le Vespe lottarono con il coltello tra i denti.

Quella stagione fu caratterizzata da vittorie di prestigio che rimasero impresse nella memoria dei tifosi: caddero al Menti squadroni come Perugia, Foggia, Pisa e Frosinone.Ma la vittoria per eccellenza, quella che ancora oggi viene raccontata con un brivido di piacere, arrivò il 19 febbraio 2006.

Contro il fortissimo Napoli di De Laurentiis, costruito per stravincere il campionato, la Juve Stabia giocò la partita perfetta, imponendosi per 3-1 in un Menti ribollente di passione.Un’autorete di Romito e i gol di Agnelli e Castaldo scrissero una delle pagine più gloriose del calcio stabiese.

La stagione, piena di ombre societarie ma di luci accecanti in campo, si concluse con il classico lieto fine sportivo: la salvezza, conquistata con sofferenza ai play-out contro l’Acireale grazie al gol di Agnelli in pieno recupero.Quella salvezza fu, in pratica, l’ultimo acuto del Presidente Paolo D’Arco al timone della Juve Stabia.

Un’avventura intensa, che si concluse lasciando in eredità un patrimonio inestimabile: aver saputo ricreare un entusiasmo travolgente, aver ripopolato gli spalti del Romeo Menti, aver vinto trofei e, soprattutto, aver regalato gioie e sorrisi che, a distanza di anni, sono ancora impressi nella mente e nel cuore di ogni tifoso gialloblù.