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La Givova Scafati batte la Virtus Roma all’overtime

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Al termina di una gara piena di emozioni la Givova Scafati batte la Virtus Roma

Finale di 2018 col botto in casa Givova Scafati. L’ultima gara ufficiale dell’anno del girone ovest del campionato di serie A2 (penultima di andata) coincide con la migliore prestazione stagionale della compagine dell’Agro, capace di superare, tra le mura amiche del PalaMangano, dinanzi a circa 1.200 spettatori, la capolista Virtus Roma, incappata così nella sua quarta sconfitta stagionale. Ma quanta fatica per avere la meglio sull’avversario, al termine di una sfida dai toni agonistici e fisici elevati, che si è decisa soltanto al supplementare e con un canestro allo scadere, regalando emozioni e sensazioni che solo uno sport come la pallacanestro può regalare, nonostante qualche dubbio fischio arbitrale.

Tra le fila capitoline, unico assente l’ex Santiangeli, affetto da problemi muscolari, che lo hanno costretto a non prendere parte alla contesa. Tra quelle locali, invece, a parte il lungodegente Tommasini, tutti presenti ed artefici di una prova mastodontica e di squadra, come dimostrato dai sei uomini in doppia cifra a fine gara.

La sfida entra subito nel vivo. Giusto il tempo di vedere il parquet riempirsi di peluche per l’iniziativa “Teddy Bear Toss” indetta dalla società, per poi ammirare Thomas fare da mattatore e lanciare avanti la compagine gialloblù (23-9 al 6’). I padroni di casa lavorano bene in difesa, sfoderano grinta e carattere da vendere ed ottengono il meritato vantaggio superiore alla doppia cifra, nonostante la buona vena realizzativa di Sims ed Alibegovic tra le fila ospiti. Anche in seguito alle sostituzioni effettuate da entrambi i tecnici, il canovaccio della sfida resta immutato, con i locali ad approfittare di ogni errore avversario per tenere il naso avanti (28-12 al 8’) e chiudere 31-20 la prima frazione.

La Virtus ha un buon impatto con il secondo quarto di gioco (bene Sims e Baldasso) ed assottiglia il divario (35-25 al 13’), fino a ridurlo al di sotto della doppia cifra (43-36 al 17’). La sfida resta intensa, con ritmi elevati, vibrante e divertente per il folto pubblico del PalaMangano. La Givova ce la mette tutta per impensierire l’avversario, mentre la capolista del girone ovest conferma il suo ottimo stato di forma e cresce col trascorrere dei minuti, raggiungendo l’intervallo al minimo svantaggio (45-40).

I canestri di Chessa e Sims permettono ai capitolini di impattare 45-45 già al 22’. Sale allora in cattedra Rossato, che porta ossigeno puro nei bronchi dei suoi, grazie all’immancabile supporto di Thomas (55-48 al 25’), richiamato però in panchina in seguito al suo quarto fallo personale. Il ritmo della sfida cala e con esso anche la percentuale di realizzazione, ma non l’intensità con cui gli atleti in campo si affrontano, inscenando una sfida dai contenuti agonistici elevati, nella quale continua a prevalere l’orgoglio gialloblù (67-61 al termine della terza frazione).

Il solito Sims prova a mettere paura ai locali (69-67 al 33’), che si aggrappano alla lucida regia di Romeo per conservare la testa della sfida, aiutati dall’espulsione di Saccaggi (un fallo tecnico più uno antisportivo) e dal rientro in campo di Thomas (77-70 al 34’), nonché dalla grinta del capitano Ammannato (79-70 al 35’). Ci prova allora Moore, tra le fila viaggianti, a fare il bello ed il cattivo tempo (83-80 al 38’), mentre Chessa esce di scena dopo aver commesso il suo quinto fallo. E’ di Landi il canestro che vale il pareggio (87-87 a 25’’ dal termine). Thomas, sul fronte opposto, dopo aver subito fallo, dalla lunetta fa uno su due (88-87 a 9’’ dal termine). Sulla sirena, il fallo di Ammannato (quinto personale) permette, tra le proteste generali, a Sims di andare in lunetta, ma questi sbaglia il primo, segna il secondo e manda tutti al supplementare (88-88).

La battaglia in campo procede con la gagliardia e lo spirito dei tempi regolamentari, sia da una parte che dall’altra. E’ Scafati a tenere il naso avanti nei primi minuti (93-90 al 42’), mentre Sims è costretto a lasciare il campo per raggiunto limite di falli, seguito a ruota, pochi secondi più tardi, da Tavernari. Ad un minuto dal termine il risultato è di perfetta parità (94-94), poi Moore dalla lunetta regala il vantaggio ai laziali (94-96 a 18’’ dal termine), mentre Thomas, dalla medesima posizione opposta, fa uno su due (95-96 a 9’’ dal termine). Fallo sistematico su Moore, implacabile dalla lunetta (95-98 a 7’’ dal termine), ma due secondi dopo Baldasso commette fallo antisportivo su Contento, che non sbaglia dalla linea della carità (97-98), così come Thomas che, sulla sirena, seppur marcato stretto, realizza, con l’ausilio della tabella, la tripla della vittoria per 100-98.

I TABELLINI

GIVOVA SCAFATI 100  VIRTUS ROMA 98 (31-20; 14-20; 22-21; 21-27; 12-10)

GIVOVA SCAFATI: Goodwin 13, Zaccaro n. e., Romeo 10, Contento 13, Ammannato 9, Rossato 12, Solazzi 2, Giordano n. e., Thomas 28, Esposito n. e., Sgobba 3, Tavernari 10. ALLENATORE: Lardo Lino. ASS. ALLENATORE: Luise Sergio.

VIRTUS ROMA: Spizzichino n. e., Alibegovic 6, Lucarelli, Chessa 6, Moore 17, Sandri 10, Baldasso 10, Saccaggi 5, Landi 10, Sims 34. ALLENATORE: Bucchi Piero. ASS. ALLENATORE: Michelutti Daniele.

ARBITRI: Moretti Mauro di Marsciano (Pg), Chersicla Andrea Agostino di Oggiono (Lc) e Pazzaglia Jacopo di Pesaro (Pu).

NOTE: Tiri dal campo: Scafati 30/58 (52%); Roma 35/68 (51%). Tiri da due: Scafati 17/29 (59%); Roma 27/49 (55%). Tiri da tre: Scafati 13/29 (45%); Roma 8/19 (42%). Tiri liberi: Scafati 27/38 (71%); Roma 20/23 (87%). Falli: Scafati 26; Roma 34. Usciti per cinque falli: Ammannato, Tavernari, Chessa, Baldasso, Sims. Rimbalzi: Scafati 28 (21 dif.; 7 off.); Roma 30 (21 dif.; 9 off.). Palle recuperate: Scafati 6; Roma 5. Palle perse: Scafati 17; Roma 14. Assist: Scafati 16; Roma 20. Stoppate: Scafati 4; Roma 4. Spettatori: 1.200 circa.

A Monte Faito si fa scempio di alberi, Dello Joio: “Da domani partono le indagini”

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La denuncia parte da Claudio d’Esposito, presidente del WWF

Una vera e propria strage di alberi è quella che sta accadendo a Monte Faito in questi giorni. Il tutto causato dal mercato del legno che ormai da anni avviene nel cuore dei Monti Lattari. A denunciare il tutto il Presidente del WWF Terre del Tirreno Claudio d’ Esposit, che ha lanciato un allarme sui social

SOS ALBERI DEL FAITO: STRAGE DI FINE D’ANNO.
Eliminati a raso in questi giorni decine di alberi, anche secolari e maestosi, per lo più conifere e castagni, che vegetavano sul Monte Faito. Il taglio assurdo è stato messo in essere nel cuore del Parco Regionale dei Monti Lattari.
Dopo i devastanti danni dell’incendio dell’estate scorsa che hanno causato la perdita di migliaia e migliaia di esemplari arborei, e dopo il simbolico ma criticato e risibile tentativo di rimboschire la montagna con 15 piccoli alberelli, piantati a fine maggio e poi in parte seccati, ci pensa ora la mano dell’uomo a violentare ulteriormente un ecosistema già danneggiato e stremato.
I taglialegna hanno avuto tutto il tempo per DISBOSCARE UN INTERO VERSANTE A ZERO e per sgomberare i mezzi. Dopo il loro devastante passaggio sul versante preso di mira sono rimaste in piedi solo due querce!!!
Il WWF denuncia con forza l’ennesimo scempio compiuto nel cuore di un Parco Naturale, ancor più grave se, come sembrerebbe, dovesse risultare legittimato e/o autorizzato da chicchessia.
Resta il sommo dispiacere di aver perso tanti alberi grossi ed importanti… senza che nessuno abbia denunciato in tempo reale le motoseghe in azione… a dimostrazione della scarsa sensibilità e del clima di omertà che esiste su quella “montagna che non c’è”!!!

E’ già pronto ad intervenire Tristano Francesco Dello Joio, Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari, che ha commentato così l’accaduto:

“Decine di alberi secolari sono stati tagliati lungo un versante della montagna. Un vero e proprio disastro ambientale i cui responsabili devono essere severamente puniti. Il Parco Regionale dei Monti Lattari domattina avvierà le indagini sul posto con i carabinieri forestali e la comunità montana per fare chiarezza sull’accaduto e individuare i responsabili che hanno commissionato e la ditta esecutrice, nei confronti dei quali prometto che attiveremo tutti i provvedimenti necessari per la tutela del Parco e del nostro patrimonio ambientale.
A breve, inoltre, avvieremo un censimento per tutti i manufatti presenti sul Faito, procedendo ad un’attività di contrasto all’abusivismo edilizio nel rispetto delle normative vigenti e sottoponendo gli eventuali trasgressori a tutte le misure opportune di adempimento alla legge, a partire dal ripristino dello stato dei luoghi.” 

(PositanoNews)

 

CdS – Il Napoli lavora per il rinnovo di Milik: c’è volontà di chiudere

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CdS – Il Napoli lavora per il rinnovo di Milik: c’è volontà di chiudere

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, il Napoli ha tutte le intenzioni di puntare, anche nei prossimi anni, su Arek Milik. Si legge:

“Milik è l’intuizione di Cristiano Giuntoli, che dalla memoria, quando il Pipita scelse Torino, liberò i frammenti di certe partite dell’Ajax studiate per arrivare a Klaassen e poi sfruttate per innamorarsi d’un centravanti solido e però anche leggero, un ariete capace di trasformarsi in gazzella, un’idea da trentatré milioni di euro che osasse sfidare l’universo calcio uscendo dalla banalità del top player riconosciuto e andandosi a conquistare quello che tale sarebbe divenuto: contratto in scadenza nel 2021, per il momento, però appuntamento già fissato per gli inizi di febbraio, a mercato chiuso” 

 

Torre Annunziata, sparatoria nella pescheria in via Roma: la condanna del Sindaco Ascione

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Grave episodio di violenza in città, la condanna del sindaco Vincenzo Ascione

Torre annunziata, a seguito dell’episodio avvenuto ieri in una pescheria di Via Roma, una sparatoria che ha visto coinvolto un paio di persone, il Sindaco Ascione ha detto la sua al riguardo. In un comunicato, si legge:

«L’ennesimo episodio di violenza accaduto poche ore fa a Torre Annunziata, in una pescheria di via Roma , dove due persone sono state gambizzate in seguito ad un litigio, riporta alta l’attenzione sul tema della sicurezza nella nostra città. L’Amministrazione Comunale ribadisce la propria ferma condanna a questi gravissimi accadimenti, certa che le forze dell’ordine sapranno assicurare alla giustizia il responsabile di tale crimine. Alle vittime, le cui ferite sembrerebbero essere non gravi, l’augurio di una pronta guarigione».

TS – Calcio mercato Napoli, chiusura ad un passo per Almendra: il giocatore non sta nella pelle

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TS – Calcio mercato Napoli, chiusura ad un passo per Almendra: il giocatore non sta nella pelle

Novità sul Calcio mercato Napoli: secondo l’edizione di Tuttosport oggi in edicola, Cristiano GiuntoliCarlo Ancelotti e il presidente Aurelio De Laurentiis sono tutti convinti che in questa sessione invernale servirà poco o niente, se non inserire  un elemento giovane che possa prendere numericamente il posto di uno dei profili cedibili come Marko Rog.

Questo elemento giovane potrebbe essere Augustin Almendra, 18enne argetino del Boca Junior riconosciuto come il ‘nuovo Riquelme’. L’obiettivo è chiudere l’affare prima del prossimo 17 gennaio, data in cui il giovane calciatore prenderà parte al campionato sudamericano under 20 dove poi potrebbe attirare poi troppo le attenzioni.

Fonti affermano che Almendra sia interessatissimo al Napoli, tanto da essere già pronto a fare la valigia e a cercare casa, da una parte però la dirigenza sudamericana vorrebbero il rispetto della clausola da 20 milioni di euro, mentre la società azzurra sarebbe rimastoaall’offerta di 10 milioni di euro. E’ molto probabile che nei primi giorni di gennaio la trattativa possa essere conclusa a metà strada e con l’inserimento di qualche bonus.

Torre Annunziata, gambizzate due persone vicino ad una pescheria di Via Roma

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Il litigio e poi i colpi di pistola: per fortuna i feriti non sono in gravi condizioni

Torre Annunziata, colpi di pistola nella pescheria O’ Vangelista di via Roma, di fronte il mercato ortofrutticolo della città. In base alle prime ricostruzioni, sembrerebbe che un uomo, dopo un acceso diverbio con il proprietario dell’esercizio commerciale, abbia estratto la pistola e fatto fuoco sue persone. Alle gambe sono stati colpiti  un giovane dipendente dell’esercizio commerciale e il cognato del titolare, un militare della guardia di finanza non in servizio.

Giunti sul posto gli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, agli ordine del dirigente Claudio De Salvo, i carabinieri della Compagnia locale, la polizia municipale e un’ambulanza del 118. I due feriti sono stati trasportati presso l’ospedale di Boscotrecase, dove secondo il bollettino medico, le ferite non sono state ritenute gravi. (Fonte Torresette)

 

Il parere della Corte dei Conti su MESSINASERVIZIbenecomune richiesto dal Sindaco

Il parere inerente la Deliberazione n.2017/2018/PAR della Corte dei Conti siciliana nella Camera di consiglio del 21 dicembre 2018.

Nella giornata di ieri si erano riportate in un articoloA Messina, rifiuti ai privati. Ma non sempre è un vantaggio per i contribuenti” le dichiarazioni del sindaco di Messina Cateno De Luca, dell’Associazione politica Capitale Messina, del movimento politico Cambiamo Messina dal Basso e delle segreterie generali provinciali dei sindacati GGIL e UIL, in merito al parere reso dalla Corte dei Conti sulla messa in liquidazione di MESSINASERVIZI bene comune, che si è occupata fino adesso della raccolta rifiuti in città e che, dovrebbe adesso essere forzosamente sostituita da società private per almeno cinque anni. Sulle società pubbliche e private si era in calce detta una più generica opinione.

Ci è pervenuta nel frattempo la suddetta Deliberazione della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, di cui qui di seguito si trascrivono alcune parti e in calce si riporta integralmente.

<<… vista la richiesta di parere inoltrata dal Comune di Messina, con nota n.320776 del 27.11.2018 … DELIBERAZIONE: Il Sindaco del Comune di Messina ha chiesto a questa Sezione di pronunciarsi in merito alla corretta interpretazione del comma 6 dell’art. 14 del decreto legislativo n. 175 del 2016, con particolare riferimento al profilo del mantenimento delle partecipazioni nelle società di nuova costituzione, affidatarie degli stessi servizi di quelle sottoposte al fallimento.

Nello specifico, ha riferito che, con deliberazione del Consiglio comunale n 16/C del 13 febbraio 2017, era stata approvata la costituzione della società per azioni in house “MessinaServizi Bene Comune”, partecipata al cento per cento, per la gestione dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporti di cui al Piano di Intervento approvato dal Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti con D.D.G. n S90 del 7 maggio 2018. Il contratto di servizio, avente durata novennale, veniva poi sottoscritto il 27 luglio 2017.

Successivamente, con la sentenza del Tribunale di Messina n. 45/18 del 14 novembre 2018, è stato dichiarato il fallimento delia società in house providing “MessinAmbiente” s.p.a., partecipata nella misura del 99,01 per cento, alla quale erano precedentemente affidati gli stessi servizi oggi gestiti dalla MessinaServizi Bene Comune s.p.a.

Pertanto, il Sindaco ha chiesto se il comma 6 dell’art. 14 del decreto legislativo n. 17S del 2016 sia applicabile al Comune di Messina, “nella parte in cui impone il divieto all’amministrazione pubblica di mantenere partecipazioni in società, qualora le stesse gestiscano i medesimi servizi di quella dichiarata fallita”, “con riferimento al divieto di mantenere le proprie partecipazioni nella società MessinaServizi Bene Comune s.p.a., in atto affidataria dei medesimi servizi di quella dichiarata fallita”.

La richiesta è ammissibile sotto il profilo soggettivo, giacché proviene dal Sindaco, legale rappresentante dell’Ente ai sensi dell’art. SO del T.U.E.L.

E’ altresì ammissibile sotto il profilo oggettivo, in quanto presenta profili di carattere generale, non interferisce con le competenze degli altri organi giurisdizionali rientra nella materia delia contabilità pubblica, giacché attiene al contenimento e all’equilibrio della spesa pubblica, in relazione alle norme che disciplinano la gestione delle partecipazioni nelle società in house […].

Come va rilevato da questa Sezione di controllo, con la Deliberazione n. 143/2017/PAR del 21 luglio 2017, la norma si colloca all’interno della disciplina più generale delle “crisi di impresa delle società a partecipazione pubblica” e, in relazione alla fase successiva al monitoraggio ed alia prevenzione delle crisi aziendali, prevede l’obbligo per l’ente di ricorrere al mercato, una volta che sia verificato il “fallimento dell’intervento pubblico”, inibendo la possibilità stessa di costituire o mantenere partecipazioni societarie operanti nell’ambito degli stessi settori di attività, già gestiti dalle società partecipate assoggettate a procedura concorsuale.

Il divieto opera in modo perentorio e prescinde dalla formale determinazione dell’Ente in sede di ricognizione delle partecipazioni, di cui all’art. 24 dello stesso T.U. Si tratta, invero, di una disciplina a contenuto pubblicistico e sanzionatorio, che impone all’amministrazione di dismettere la veste di imprenditore pubblico e di procedere all’esternalizzazione del servizio, in conseguenza dell’insuccesso della formula societaria quale modulo organizzatorio di intervento diretto, comprovato dalla dichiarazione dello  stato di insolvenza del soggetto partecipato. In definitiva, il “fallimento” dell’intervento pubblico è “sanzionato” con l’obbligo di ricorrere al mercato. L’amministrazione pubblica non potrà più assumere (almeno per cinque anni) l’organizzazione e la gestione del servizio attraverso la partecipazione a una società c.c. In house (ossia suscettibile di un controllo analogo a quello svolto nei confronti dei propri organi interni): dovrà, pertanto, ricorrere al mercato, avendo cura di esercitare le imprescindibili istanze di governance, ossia di coltivare gli interessi pubblici sottesi al servizio esternalizzato attraverso l’esercizio del controllo c.d. contrattuale sull’attività affidata e sul servizio erogato dal soggetto esterno affidatario […]>>.

L’opinione.

Normativa dell’ultimo Governo nazionale di centrosinistra. In definitiva, come al solito da decenni, alla fine pagano i contribuenti, ossia i buoi-cittadini, come sono in modo dissimulato visti gli italiani dalla trasversale e ipocrita politica di sempre. Almeno fino adesso.

Adduso Sebastiano

Gazzetta – Rinnovo per Koulibaly fino al 2023: contratto firmato un mese fa

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Gazzetta – Rinnovo per Koulibaly fino al 2023: contratto firmato un mese fa

Calcio mercato Napoli: secondo quanto riportato dall’odierna edizione della gazzetta dello Sport, Koulibaly, un fese fà, avrebbe firmato il rinnovo del contratto fino al 2023. Sulla Gazzetta sono state rivelate cifre e durata del nuovo accordo, tra il difensore senegalese ed Aurelio De Laurentiis. Si legge:

“Poco meno di un mese fa, il difensore senegalese ha allungato il suo contratto col Napoli fino al 2023 ed ha ottenuto anche l’adeguamento economico: il suo stipendio sarà di 5,5 milioni a stagione più 500 mila euro di bonus legati ai risultati, tipo la partecipazione Champions League, per giunta alla portata del club. Un contratto da top player, dal quale il ragazzo potrà partire per discutere un nuovo accordo se dovesse andare via da Napoli”.

Caprile: la settima edizione del presepe vivente nell’antico borgo (video)

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Iniziata la settima edizione del presepe vivente nel borgo gragnanese di Caprile

Nell’antico e suggestivo borgo di Caprile, situato nella zona collinare del comune di Gragnano alle pendici dei monti Lattari, è iniziata da venerdì 28, la VII° edizione del presepe vivente organizzato dalla comunità parrocchiale di San Ciro di Caprile e da quella di Sant’Agnello Abate di Aurano contestualmente alle associazioni “Hope in progress” e “Caprile Insieme”.

L’evento, che da tradizione inizia il giorno successivo a quello del Santo Natale, quest’anno, ha avuto uno slittamento a causa di un grave lutto che la scorsa settimana aveva colpito le locali comunità di Caprile ed Aurano.

Notevole è stato l’afflusso dei visitatori che sono accorsi sulla collina gragnanese nonostante, (come ha tenuto a rimarcare don Salvatore SAVARESE) v’era la contemporaneità della gara di serie A tra Napoli e Bologna.

Per il terzo anno consecutivo, la redazione di ViViCentro.it ha seguito l’evento ascoltando la viva e genuina voce della maggior parte dei figuranti che hanno sfidato il freddo che ha caratterizzato la serata.

Nel ricordare che la rappresentazione continuerà nelle serate del 1, 4, 5 e 6 gennaio 2019 dalle ore 18,00 alle ore 20,00, e che sarà disponibile il servizio navetta gratuito parcheggiando l’auto nella scuola media Roncalli che si trova in piazza Marconi, vi lasciamo con le caratteristiche immagini del presepe, della canzone del capodanno interpretata da un gruppo folk locale e le parole del parroco don Salvatore SAVARESE e zio Alfredo che insieme ad altri due amici di nome Giovanni e Matteo il farmacista fanno il grosso del lavoro.

Giovanni MATRONE

Juve Stabia – Siracusa (1-0) | La fotogallery di ViViCentro

Juve Stabia –  Siracusa le foto dei calciatori in campo

Guarda le foto di Juve Stabia – Siracusa realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così la vittoria delle Vespe allenate da Caserta con i ragazzi di Raciti allo stadio Menti di Castellammare di Stabia.

Castellammare di Stabia – Si è giocato al Menti la 20° giornata del campionato di serie C tra la Juve Stabia e il Siracusa. Per i padroni di casa è stata l’occasione per iniziare bene il girone di ritorno per i siciliani invece era l’occasione di dare continuità alla prestazione con il Monopoli.

Questa vittoria è stata importante perchè avvenuta prima del riposo lungo.

Questo il tabellino della gara:

Juve Stabia: Branduani, Vitiello Marzorati Troest Allievi; Calò Mastalli (75’ Mezavilla) Carlini; Melara (40’ Canotto) Elia (86’ Aktaou) Paponi.

A disposizione: Venditti Schiavi Ferrazzo El Ouazni Castellano Viola Dumancic Sinani Lionetti.

Allenatore: Fabio Caserta.

Siracusa: Messina; Di Sabatino Turati Bertolo Bruno (45’ Franco) Fricano Ott Vale (67’ Russini) Daffara (81’ Diop) Catania Mustacciolo (87’ Rizzo) Tiscione. 

A disposizione: Gomis Boncaldo Fricano Tuninetti. 

Allenatore: Ezio Raciti. 

Arbitro: Federico Longo della sez. AIA di Paola. 

Assistenti: Abruzzese della sez. AIA di Foggia e Pintuardi della sez. AIA di Pesaro.

Ammoniti: Canotto (JS) Ott Vale (SR) Daffara (SR) Di Sabatino (SR) Calò (JS) Franco (SR)

Angoli: 3-3

Recuperi: 3’- 5’

Marcatori: Carlini (JS)

LA CRONACA DEL GOL

Minuto 21 si sblocca il match: la caparbietà di Mastalli che ruba un pallone sulla trequarti, palla per Elia che pennella per la testa di Carlini. Non perdona e fa 1-0!

E’ bastato un gol di Carlini nel primo tempo a regalare un altro successo alle Vespe che, da imbattute, chiudono il 2018 in testa alla classifica.

A cura di Giovanni Donnarumma

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Torre Annunziata, Santa Messa in ricordo di Giuseppe Veropalumbo

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Santa Messa al Comando dei Vigili Urbani in ricordo di Giuseppe Veropalumbo

«Era il 31 dicembre del 2007. Giuseppe Veropalumbo – afferma il sindaco Vincenzo Ascione – stava festeggiando l’arrivo del nuovo anno insieme alla propria famiglia nella sua abitazione di corso Vittorio Emanuele III, quando fu colpito da una pallottola vagante che stroncò, appena trentenne, la sua giovane vita. Una tragedia che scosse l’intera comunità torrese e, in particolar modo, la moglie Carmela Sermino e sua figlia Ludovica, prematuramente private della figura di marito e padre.

Ad undici anni di distanza da quella tragica serata – continua Ascione – l’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata intende mantenerne vivo il ricordo con una Santa Messa che sarà celebrata, lunedì 31 dicembre alle ore 8,30, nella sede del Comando di Polizia Municipale di piazza Nicotera.

A lui e alle tante vittime innocenti della criminalità, a cui è stata intitolata una strada cittadina,  va il nostro pensiero, soprattutto in questi giorni di festa, quando la loro assenza è maggiormente percepita dai familiari. Ed è proprio a questi ultimi che l’Amministrazione Comunale rivolge un augurio di un Sereno Anno, con la speranza di non essere più costretti ad assistere in futuro ad altre morti innocenti».

San Giorgio a Cremano, scatta l’ordinanza contro i botti di Capodanno

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Previste multe fino a 500 euro

San Giorgio a Cremano, scatta l’ordinanza da parte dell’amministrazione contro i botti di Capodanno.Il divieto disposto dal Sindaco Giorgio Zinno, sarà presente fino al 6 gennaio e riguarderà tutti i botti ritenuti estremamente pericolosi.

“Quest’anno non sparare, scegli tu come giocare” è lo slogan che compare

Questo lo slogan che si legge in città. Queste le parole del sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno:


Abbiamo scelto di rivolgerci a tutti e n
on solo a quelli che di solito acquistano o raccolgono botti illegali e quest’anno abbiamo pensato di evitare immagini truci o forti e di puntare piuttosto sulla simbologia della Smorfia, che è ormai un linguaggio universale. Ora tocca a tutti noi trasmettere a chi ci è vicino il pericolo legato all’esplosione incontrollata di botti illegali, che coinvolge anche i nostri amici a quattro zampe, i quali da sempre soffrono per tali scellerati comportamenti. Condividiamo sui social le immagini ed il pensiero contenuto nel manifesto”.

La Polizia Municipale si occuperà di vigilare su tutta la città, e per coloro che non rispetteranno l’ordinanza è prevista una multa fino a 500 euro. (InterNapoli)

 

La legge di bilancio diventa legge. Mattarella firma

La legge di bilancio, dopo un’altra giornata caratterizzata da forti tensioni tra la maggioranza e le opposizioni, ha ottenuto il via libera definitivo alla camera con 313 sì e 70 no. Tra i NO anche Forza Italia mentre i DEM hanno votato. Poco è arrivata anche la firma del Presidente Mattarella.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la legge di bilancio. La manovra era stata inviata al Quirinale subito dopo l’approvazione definitiva alla camera. Il commissario gli affari economici europeo Pierre moscovici, avverte: “Seguiremo attentamente l’esecuzione della legge di bilancio” e ribadisce che il dialogo con la Commissione Europea si è concentrato unicamente sul rispetto delle regole comuni, mai sulle misure individuali”

Tra le principali novità dell’ultima versione della manovra, scritta dopo l’accordo con Bruxelles per evitare la procedura d’infrazione, arrivano:

SALDO E STRALCIO PER ISEE FINO A 20.000 EURO

Arriva l’estinzione dei debiti con il fisco senza sanzioni per gli omessi versamenti per i contribuenti, inclusi i professionisti, che hanno un Isee fino a 20.000 euro. Si pagherà in un’unica soluzione entro novembre 2019 o in 5 rate il 16% del dovuto con Isee fino a 8.500 euro, il 20% con Isee fino a 12.500 euro e il 35% con Isee fino a 20.000 euro.

BLOCCO DELLE RIVALUTAZIONI DELLE PENSIONI

Scure da oltre 2,2 miliardi di euro in tre anni sulle rivalutazioni delle pensioni a partire dagli assegni di 1.522 euro. Fino a 2.029 euro l’adeguamento sarà tagliato di 3 punti percentuali, fino a 2.537 euro il taglio salirà a 23 punti. La rivalutazione sarà poi sostanzialmente dimezzata per gli assegni fino a 3.042 euro (-48 punti) e fino a 4.049 euro (-53 punti). Il taglio salirà a 55 punti per gli assegni fino a 4.566 euro per arrivare a 60 punti percentuali per quelli superiori.

  • In compenso l’Iva sui tartufi scende dal 10 al 5% per la cessione di prodotto fresco e dal 22 al 10% per tutti i prodotti a base di tartufo. Chiedo scusa ma questa, alla luce anche delle riduzione e dei tagli fatti sulle spalle delle fasce deboli, mi suona tanto come la risposta di Maria Antonietta che, secondo la vulgata, diede quando le dissero: Maestà, il popolo protesta perchè manca il pane!, «Se non hanno più pane, che mangino brioche» sembra essere stata la risposta. In Italia, il DUO sembra volersi già portare avanti ed ecco che allora, nella loro megalomania e magari per camuffare la mancanza di pane soffocando nel contempo le lamentele, danno i tartufi a tutti: e che diaminie,  un tartufo è ben più di una brioche e poi, nessuno deve rimanere indietro, no? A breve si penserà anche al caviale e allo spumante (che è meglio dello champagne).
TAGLIO ALLE PENSIONI D’ORO

Taglio da 239 milioni in tre anni delle pensioni sopra i 100.000 euro lordi l’anno. Gli assegni saranno ridotti per cinque anni del 15% per le prestazioni tra i 100mila e i 130mila euro l’anno, del 25% per quelli fino a 200mila euro l’anno, del 30% fino a 350mila euro l’anno, del 35% per gli assegni fino a 500mila euro l’anno e del 40% per quelli superiori.

RIDUZIONE DEI FONDI PER REDDITO E QUOTA 100

I fondi per reddito di cittadinanza e quota 100 si riducono complessivamente di 4,7 miliardi di euro nel 2019 rispetto alla prima versione della legge di bilancio. In particolare, il fondo per il reddito di cittadinanza scende da 9 a 7,1 miliardi di euro (che salgono a 8,05 mld nel 2020 e 8,31 mld nel 2021) mentre quello per quota 100 scende da 6,7 a 3,9 miliardi di euro (che diventano 8,3 nel 2020 e 8,6 nel 2021).

TAGLIO DEL FONDO PUBBLICO PER GLI INVESTIMENTI

Taglio di oltre 5 miliardi del fondo pubblico destinato agli investimenti. Il maxiemendamento riduce lo stanziamento dai 9 miliardi previsti in origine a 3,6 miliardi. In particolare per il 2019 si scende da 2,75 miliardi a 740 milioni, per il 2020 da 3 miliardi a 1,26 miliardi, per il 2021 da 3,3 miliardi a 1,6 miliardi.

AUMENTATE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA IVA

Le clausole di salvaguardia sull’Iva salgono a 23 miliardi per nel 2020 e a 28,7 miliardi nel 2021.

RINVIATE LE ASSUNZIONI NELLA P.A. E NELLE UNIVERSITA’

Congelate fino al 15 novembre 2019 le assunzioni nella pubblica amministrazione e fino al 1 dicembre 2019 nelle università con l’eccezione dei ricercatori con contratto in scadenza entro questo termine.

AUMENTO DEL PIANO DI DISMISSIONI IMMOBILIARI

Sale a 1,6 miliardi di euro il piano di dismissioni di immobili pubblici per il 2019. L’obiettivo di 640 milioni di euro già previsto è stato rivisto al rialzo di 950 milioni di euro.

SGRAVI CONTRIBUTI INAIL DEL 32% PER IMPRESE

Confermati gli sgravi del 32% dei contributi Inail a carico delle imprese. La riduzione sarà pari a 410 milioni nel 2019, per salire a 525 milioni nel 2020 e a 600 milioni nel 2021.

RADDOPPIA L’IRES PER LE NO-PROFIT

Viene cancellata l’agevolazione Ires per gli enti non commerciali e le no-profit. L’aliquota, che era stata ridotta al 12%, torna a livello pieno al 24%.

RIMBORSI RISPRMIATORI SENZA ARBITRATO CONSOB

I rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche arriveranno senza l’arbitrato Consob ma con il parere di una Commissione istituita al Mef. I rimborsi, per un massimo di 100mila euro, saranno al 30% per gli azionisti e al 95% per gli obbligazionsiti. Sarà data priorità a chi ha un Isee inferiore a 35mila euro.

TAGLI AI GIORNALI E BONUS PER LE EDICOLE

Taglio di 28,5 milioni di euro alle riduzioni tariffarie previste per le società editrici, progressiva cancellazione di contributi a quotidiani e periodici e bonus fiscale fino a 1.500 euro per le edicole.

Queste le misure scritte ed approvate. Come poi gestirle e come mantenerle con la cassa a disposizione è cosa ancora tutta da vedere e da stabilire: tutto rimandato (demandato) ai prossimi Decreti Legge di gestione.

Non demandano invece i loro festeggiamenti e le loro (solite) esternazioni di baldanza e di vittoria. Quelle no! Quelle vanno fatte subito, co mancherebbe. Anche un fabbro qualsiasi sa che il ferro è da battere finché è caldo, e loro a scaldarlo e a batterlo hanno mostrato di essere molto abili. Peccato però che non sanno nemmeno loro per creare cosa. Loro “battono” e basta, e c’è da dire che battono bene!

Ed allora, subito dopo la votazione finale, con ancora le grida in aula, eccoli immediatamente impegnati con l’organo ufficiale di informazione del governo pentastellato, il Web, diove subito danno stura alle loro inidicazioni. E Nessuno ne fa a meno per cui ecco che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha subito affidato alla sua pagina Facebook il proprio pensiero sull’approvazione definitiva della legge di bilancio alla Camera scrivendo:

“Il 2018 si chiude con la prima manovra economica del Governo del Cambiamento. Una manovra frutto di scelte di politica economico-sociale ben precise orientate a redistribuire ricchezza e a puntare sugli investimenti. Il tutto rispettando appieno la volontà espressa dagli elettori” e, a conclusione, agginge: “Finisce un anno, ma inizia la stagione del riscatto con più diritti, più crescita, più equità sociale e con al centro il lavoro. L’Italia è pronta a ripartire. E a tornare grande”.

Su Instagram invece scrive che, quella approvata, è una manovra che ridistribuisce ricchezza e rispetta la volontà degli elettori. È così che inizia la stagione del riscatto e l’Italia riparte.

Sarà! Che dire, convinto lui!

Dal canto suo il ministro dell’Economia Giovanni Tria, affida il suo pensiero ad una nota nella quale afferma che il traguardo della manovra:

“le promesse elettorali con una manovra mirata a sostenere la crescita e a difendere la pace sociale in una congiuntura europea e internazionale che non si annuncia favorevole”, è stato raggiunto “entro i tempi previsti che ci hanno evitato da un lato la gestione del bilancio con le mani legate dall’esercizio provvisorio e dall’altro una procedura europea per deficit eccessivo che di fatto avrebbe commissariato il Paese per 5-7 anni”

Ma passiamo a Di Maio e annotiamo quanto ha scritto sul suo FB:

Manovra del popolo: FATTO! ?

È la prima legge di bilancio scritta con il cuore e pensando agli italiani. Abbiamo ancora tanto da fare, ma la strada è quella giusta.
Voglio dire grazie a tutti. Grazie a tutti quelli che ci hanno sostenuto in questi mesi. Grazie a tutti i nostri iscritti. Grazie a tutti i nostri attivisti. Grazie a tutti i nostri deputati e senatori che hanno tenuto duro fino alla fine. Grazie a tutti i ministri. Grazie al Presidente Conte. Grazie a tutti gli italiani, grazie alle persone che il 4 marzo hanno creduto in noi e che hanno reso possibile tutto questo. Se l’Italia ha iniziato oggi un percorso di cambiamento è anche merito di ognuno di voi.

Viva l’Italia e viva il MoVimento 5 Stelle.
Il 2018 finisce bene e il 2019 può iniziare ancora meglio! Adesso qualche giorno di pausa… Ci vediamo prestissimo!

Vi abbraccio.

Che dire, l’Italia ringrazia e la parte non ancora affabulata prega solo di non stringere troppo, potrebbe mancarci il fiato.

Castellammare, arrivano fondi dalla Città Metropolitana di Napoli

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Arrivano fondi per la città di Castellammare

Castellammare, in arrivo un tesoretto dalla Città Metropolitana per l’acquisto di spazzatrici, attrezzature e automezzi finalizzati allo sviluppo e all’incremento della raccolta differenziata. Il Comune di Castellammare di Stabia è beneficiario di 210mila euro, che serviranno a potenziare il servizio di raccolta differenziata e il conferimento dei rifiuti allo scopo di provvedere al recupero e al riciclo degli stessi. I fondi provenienti dalla Città Metropolitana ci consentiranno di dare ulteriore impulso al servizio e di migliorare le condizioni lavorative degli operatori del settore.

Il nostro impegno per rendere più efficace il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è stato incessante sin dal giorno del nostro insediamento mediante un’attività di controllo costante sull’operato della ditta AM Tecnology. Negli ultimi sei mesi, la percentuale della raccolta differenziata è salita dal 48% al 53%, ma puntiamo a crescere ancora e a raggiungere quanto prima gli standard previsti dall’Unione Europea. –

Capodanno a Castellammare: gli eventi sul lungomare

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Concerto di Sal Da Vinci sull’arenile stabiese, e molti altri eventi

Castellammare, il Capodanno si festeggia in villa comunale. Nella notte di San Silvestro, attenderemo i primi rintocchi del nuovo anno con Sal Da Vinci, che salirà sul palco alle ore 23.00 del 31 dicembre per un concerto con vista sul golfo di Napoli. Il celebre artista napoletano intonerà i successi del suo straordinario repertorio artistico e, allo scoccare della mezzanotte, prenderà il via uno spettacolo pirotecnico che illuminerà il cielo con lo sfondo suggestivo del golfo di Napoli.

Ad inaugurare la giornata sarà lo spettacolo dei Batacoto, che si esibiranno in villa comunale a partire dalle ore 11.00, quando le strade saranno gremite di stabiesi in giro per il classico “struscio”. Dopo il concerto di Sal Da Vinci, infine, si ballerà in villa comunale con la musica dance grazie a dj Salex e Christian Apadula. In occasione della vigilia di Capodanno, è vietato agli esercizi commerciali di installare altoparlanti e amplificatori e di somministrare superalcolici, oltre che alcool in bottiglie di vetro.

Chi vorrà brindare all’esterno dei locali, potrà usufruire dei bicchieri di plastica come prevede la normativa nazionale in occasione dei grandi eventi. Invitiamo tutti i cittadini a rinunciare ai botti e ad attendere la mezzanotte con noi in villa comunale. A nuje nun ce piaceno ‘e botte, a nuje ce piace Castiellammare. –

Juve Stabia-Siracusa 1-0: gli scatti del match [FOTO ViViCentro]

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Il racconto in scatti del match Juve Stabia-Siracusa

Si è giocata al Menti di Castellammare di Stabia la 20esima giornata del campionato di Serie C girone C tra Juve Stabia e Siracusa, ultima del 2018.

Guarda le foto di Juve Stabia-Siracusa realizzate dal fotografo Antonio Gargiulo che ci racconta così la partita dei ragazzi di mister Raciti

Juve Stabia: Branduani, Vitiello Marzorati Troest Allievi; Calò Mastalli (75’ Mezavilla) Carlini; Melara (40’ Canotto) Elia (86’ Aktaou) Paponi. A disposizione: Venditti Schiavi Ferrazzo El Ouazni Castellano Viola Dumancic Sinani Lionetti. Allenatore: Fabio Caserta.

Siracusa: Messina; Di Sabatino Turati Bertolo Bruno (45’ Franco) Fricano Ott Vale (67’ Russini) Daffara (81’ Diop) Catania Mustacciolo (87’ Rizzo) Tiscione.  A disposizione: Gomis Boncaldo Fricano Tuninetti.  Allenatore: Ezio Raciti.

Arbitro: Federico Longo della sez. AIA di Paola.

Assistenti: Abruzzese della sez. AIA di Foggia e Pintuardi della sez. AIA di Pesaro.

Ammoniti: Canotto (JS) Ott Vale (SR) Daffara (SR) Di Sabatino (SR) Calò (JS) Franco (SR)

Marcatori: Carlini (JS)

Torre Annunziata, denuncia e arresto per botti e droga

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Controlli sul territorio oplontino ed adiacente

Torre Annunziata, nell’ambito dei controlli da parte dei carabinieri, è stato denunciato un 38enne di Trecase, per detenzione illegale di materiale esplosivo. A seguito della perquisizione domiciliare, l’uomo è stato beccato a nascondere in un magazzino adiacente alla sua abitazione,  6 chili di ordigni artigianali.

Nell’ambito dello stesso servizio i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata hanno arrestato una donna per detenzione di stupefacente a fini di spaccio: si tratta di S. Livello, una 27enne di Torre Annunziata già agli arresti domiciliari per reati in materia di droga. La donna nascondeva in casa 8 dosi di “crack” in un taschino che aveva cucito nella parte interna di una manica del suo giubbino. Dopo le formalità di rito, la 27enne è stata tradotta agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.

A Messina, rifiuti ai privati. Ma non sempre è un vantaggio per i contribuenti

A Messina, il 28 u.s. si leggeva nella pagina del sindaco che secondo la Corte dei Conti ‘Messina servizi’ andava messa in liquidazione.

Iniziava così il comunicato del Sindaco Cateno De Luca: “MESSINA SERVIZI BENE COMUNE NON DOVEVA NASCERE ! Il provvedimento della Corte dei Conti conferma che si è occultato il fallimento di messina ambiente con la connivenza di tutti gli attori politici e sindacali a discapito della città e dei lavoratori. Desidero tranquillizzare i lavoratori di messina servizi sul loro futuro: nessuno perdere il posto di lavoro ed è’ necessario fare di tutto e di più per raggiungere gli obiettivi prefissati dalle norme che disciplinano la raccolta differenziata. Abbiamo subito tanti colpi bassi anche su questo campo non ultimo quello di certe organizzazioni sindacali che, in combutta con chi ha incassato parcelle per centinai di migliaia di euro per creare questo sistema criminogeno di scatole cinesi, hanno disseminato odio e falsità utilizzando anche la voce dell’ex direttore generale di messina servizi spalleggiati anche da certi personaggi della precedente amministrazione comunale. Tutto questo rappresenta quel marciume sociale che ha giocato sulla pelle dei contribuenti all’insegna del clientelismo e delle rendite di posizione sponsorizzate e difese da certi sindacati che ora agiscono con le denunzie cercando di intimidire il sindaco della città di Messina. Sarete spazzati via a colpi di buon governo che nel tempo renderà merito al lavoro che stiamo svolgendo senza se e senza ma. Il parere del segretario generale del comune di Messina è’ stato dunque condiviso dalla Corte dei Conti”.

Sulla questione, il giorno dopo, si è inserito anche Capitale Messina (una associazione politica fondata a Messina nel 2015, che alle ultime elezioni comunali di giugno 2018 aveva sostenuto il candidato Dr. Bramante di centrodestra che dopo non eletto e recentemente passato alla Lega) che con un comunicato ha dichiarato: “Non è una cattiva notizia il parere della Corte dei Conti che vieta al Comune di Messina per 5 anni di gestire i rifiuti, anzi è una opportunità. Noi lo abbiamo scritto più volte, la costituzione della società Messinaservizi è stata la classica pezza peggiore del buco, ovvero Messinaambiente. L’idea prospettata alla città ed ai dipendenti del settore rifiuti, da parte della precedente amministrazione, che la costituzione della nuova società sarebbe stata sufficiente a superare e risolvere le molteplici criticità del settore si è rivelata illusoria. E ciò a prescindere dallo squilibrio finanziario, perché il fallimento della società è stato economico, ma soprattutto sotto l’aspetto della qualità del servizio. Le società Messinambiente e successivamente Messinaservizi, infatti, con il loro apparato spropositato di dipendenti raramente, anzi mai,  hanno garantito gli standard minimi di pulizia in questa città e questo a prescindere dalle chiusure momentanee delle discariche regionali, ed anche, vorremmo dire, dall’assessore in carica. Messina non è mai stata pulita come meriterebbe, e meno che mai in questi ultimi mesi. Oggi il cambio di rotta è ineludibile, perché come recita la legge Madia, il Comune deve affidare il servizio a gestori esterni, così come avviene in tante realtà italiane, con aggiudicazione mediante gara europea, e questo è un fatto positivo”.

Anche Cambiamo Messina dal Basso, un movimento di area di centrosinistra, ha diffuso un comunicato: “Ci lascia perplessi e preoccupati la notizia che una delibera della Corte dei Conti dichiari che il fallimento di messinambiente farebbe scattare il meccanismo della Madia e quindi la messa sul mercato del servizio di gestione rifiuti. Ricordiamo che la Corte dei Conti è responsabile soltanto di valutazioni economiche e finanziarie, mentre le valutazioni politiche spettano sempre ai comuni. Non sappiamo quale sia il quesito che è stato sottoposto, ma abbiamo il sospetto, visto che è da tempo palese l’intenzione del comune di privatizzare MESSINASERVIZI bene comune, che non siano stati forniti alla Corte tutti gli elementi utili per esprimere un parere compiuto sulla questione. Ribadiamo, infatti, che Messinambiente nasce come società mista con soggetto privato scelto con gara ad evidenza pubblica e quindi fuori dal perimetro dell’applicabilità del meccanismo della Madia. Messinambiente, che non è una società in house, non ha inoltre avuto dal comune un affidamento diretto del servizio ma tramite ordinanza sindacale in attesa di affidare il servizio in maniera diretta a società in house, secondo quanto previsto dal piano Aro antecedente alla legge Madia, cosi come appunto è avvenuto con la firma del contratto di servizio il 31 luglio 2017 a MESSINASERVIZI bene comune. Rimaniamo dunque in attesa di leggere l’intero dispositivo della corte dei conti prima di assumere le opportune iniziative per contrastare ad ogni livello (politico, legale e legislativo) la privatizzazione forzata di un servizio così importante per una comunità ed esposto soprattutto in regioni come la Sicilia, ad interessi opachi e/o mafiosi. È infine del tutto evidente l’assurdo teorema della legge Madia che penalizza le gestioni pubbliche a vantaggio del privato, prevedendo un meccanismo sanzionatorio in caso di fallimento della gestione pubblica, meccanismo non previsto in caso di fallimento del privato. Ci riserviamo pertanto anche una iniziativa a livello regionale e nazionale per sollecitare modifiche legislative che garantiscano agli enti locali il potere di decidere la forma di gestione dei servizi pubblici essenziali, in sintonia con la normativa europea e secondo quanto deciso da 27 milioni di cittadini con i referendum del 2011″.

Anche i sindacati CGIL e UIL hanno fatto sentire la loro voce tramite i rispettivi segretari generali di FP (funzione pubblica) CGIL ed UIL Trasporti, Francesco Fucile e Michele Barresi: “Fermo restando il parere espresso dalla Corte dei conti in merito alla questione della gestione del servizio di igiene ambientale mediante la società Messina Servizi Bene Comune, ci riserviamo di esprimere molte perplessità rispetto all’applicazione dell’art. 14 del D.LGS. 175/2016, così detto decreto Madia alla fattispecie in questione, perché, come ricordato al Sindaco durante l’incontro di questo pomeriggio a Palazzo Zanca, Messinambiente non deteneva l’affidamento diretto del servizio. Sarebbe necessario che il parere reso dalla Corte dei Conti al quesito posto dall’Amministrazione, che sarebbe peraltro interessante capire in che termini lo abbia posto, abbia ulteriori approfondimenti e conferme che potrebbero portare a conclusioni di segno del tutto opposto. Abbiamo chiesto ed ottenuto di procedere prima ad ulteriori approfondimenti perché prima di imboccare la strada della privatizzazione è necessario vagliare e verificare tutte le ipotesi”.

L’opinione.

Non si conosce in atto il testo del parere della Corte dei Conti, ma è presumibile che questo sia espresso sulla base della normativa in vigore e non di certo se è preferibile il pubblico o il privato, valutazione questa di carattere politico-sociale. Ciò che tuttavia si può opinare al momento è che teoricamente il pubblico rappresenterebbe una garanzia per i cittadini affinché un servizio, sostanzialmente di interesse comune, non si trasformi in arricchimento per privati e rispettivi contorni di politici, istituzionali, burocrati, professionisti o ancora peggio per la criminalità. Di contro tuttavia, si è assistito e tutt’oggi in questi decenni, in Italia e particolarmente in Sicilia, tanto più a Messina e Provincia, nella trasformazione di tutto ciò che è pubblico in carrozzoni clientelari, nepotisti, di voto di scambio, ecc. ove risaputamente negli anni si è forzosamente razziato grazie a leggi nazionali e regionali deviate già all’origine. Come pure al contrario, quando si è privatizzato, ad esempio affidando i servizi ad una società privata per la raccolta differenziata, come in qualche noto comune della Provincia di Messia, i costi sono quasi sempre lo stesso schizzati in alto con aggravio di Tarip (TAssa Rifiuti Puntuale) anche del 30% e ulteriori costi di personale e organizzazione, alla fine sempre a carico dei cittadini.

L’amara realtà, sotto gli occhi di chi può e vuole vedere, è che in questa Nazione il problema di fondo, ma per tutto, è l’ipocrisia. Si dissimula sapendo di eludere. Si mente sapendo di non dire il vero. Si fa etica e deontologia sapendo di non credere ad una parola di ciò che si dice. Si fanno leggi e conseguente giurisprudenza enfatizzandone la costituzionalità sapendo che c’è già implicitamente l’inganno e quindi anche l’estorsione fiscale a carico dei contribuenti visti come buoi da latte, carni e pelli. Si sottolinea anche come l’essere luminari a capo di una struttura pubblica non è neanche una garanzia, poiché se interiormente si è dei disonesti, per il cittadino di fatto è come essersi affidato ad un boia. All’opposto, l’eletto, il nominato, l’incaricato, sprovveduto/a, non potrà che trascinare nel precipizio una comunità. Si sosterrà che questa è la Storia Umana. Probabile, seppure sa di sociopatia. Eppure e a parere di queste mere pagine, se le leggi fossero già a monte proposte dai Governi e votate dai Parlamenti in modo onesto, sociale, chiaro, concludente, severissimo, non farebbe molta differenza che un servizio sia pubblico o privato. Il sano timore di celeri, gravose, soprattutto certe ma anche in crescendo secondo il livello rivestito, sanzioni e pene, per chiunque, nessuno indenne, sarebbe in parte un buon incentivo all’onestà intellettuale e comportamento civile, sia nel pubblico che nel privato.

L’immagine di copertina è inerente il logo di MESSINASERVIZI bene comune.

Adduso Sebastiano

Torre del Greco, controlli a tappeto in città: sequestrati fuochi d’artificio illegali

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Sequestrate 63 bombe da mortaio

Proseguono a Torre del Greco, gli incessanti  controlli e i sequestri di fuochi d’artificio di fabbricazione illegale della Polizia di Stato. Nel primo pomeriggio di ieri, i poliziotti del commissariato di Torre del Greco hanno sequestrato sessantatré bombe da mortaio.

Gli agenti in seguito ad accurati controlli hanno eseguito una perquisizione presso un fondo agricolo di Via Lava Troia in Torre del Greco dove, all’interno di un piccolo capanno, di legno e lamiere, sono stati rinvenuti e sequestrati quarantotto ordigni, ognuno dei quali del peso di 500g. e quindici con un peso ciascuno di un chilogrammo.

I poliziotti hanno denunciato in stato di libertà per il reato di detenzione illegale di materiale esplodente un 70enne, proprietario del fondo, che candidamente ha raccontato di essere un appassionato di fuochi pirotecnici da far esplodere nella notte di Capodanno.

Gli ordigni esplodenti d’illegale fabbricazione sono stati sequestrati e consegnati al nucleo artificieri della Questura di Napoli per la successiva distruzione come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

Il Podio Gialloblù di Juve Stabia – Siracusa 1 – 0

La Juve Stabia chiude in bellezza il 2018. Le Vespe superano di misura il Siracusa nel derby della fratellanza in ricordo di Nicola De Simone.

PODIO

Medaglia d’oro: a Massimiliano Carlini, fuoco d’artificio del fine anno della Juve Stabia. Fisico da fantasista, fiato da mediano e senso del gol da centravanti consumato per il Conte Max che arriva a quota 7 (!!) reti stagionali, senza aver mai calciato rigori. Il 29 gialloblù è la scatola delle sorprese per le Vespe: è dai suoi piedi (o come oggi, dalla sua testa) che arriva la giocata in grado di indirizzare la gara. Carlini mette dopo 20 minuti in discesa la gara, appoggiando in rete il cross di Elia e creando, poi, costantemente superiorità numerica con le sue accelerazioni. Falciato più di una volta dagli avversari (inconcepibile l’indifferenza del direttore di gara), non è un caso che sia lui a giocare l’ultimo pallone del 2018 della Juve Stabia, che si esaurisce vicino alla bandierina del corner. Magic Box.

Medaglia d’argento: a Salvatore Elia, che mette il turbo all’ultima curva dell’anno. Il giovane esterno sguscia in continuazione tra le strette maglia della difesa del Siracusa con la stessa agilità di una Ferrari nei tornanti del Gran Premio di Montecarlo: imprendibile per i propri marcatori, Elia brucia sullo scatto i difensori, frena bruscamente e offre a Carlini il più gustoso degli assist. Nella ripresa, spostato a destra, il 21 entra n gamba tesa sul match, creando da solo almeno due nitidissime palle gol non capitalizzate dai propri compagni. In un’occasione, addirittura, fin troppo altruista Elia, che preferisce il passaggio a Canotto alla conclusione personale. Cavallino rampante.

Medaglia di bronzo: a Roberto Vitiello, pura esperienza al servizio della squadra. Le poche iniziative concretamente coraggiose del Siracusa non passano certo per l’out destro della difesa stabiese, protetta magistralmente dall’ex difensore della Ternana. Movimenti perfetti per Vitiello, che legge alla perfezione i tempi ed i momenti della gara: spinge quando i gialloblu sono in fiducia, mentre resta in assistenza dei centrali quando nella ripresa il Siracusa fa maggiore possesso palla, senza mai però risultare pericoloso. Ad ogni gara, per freschezza atletica, inoltre, sembra ringiovanire. Professore.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: alla noia muscolare di Fabrizio Melara. Unica neo della perfetta giornata della Juve Stabia, il risentimento muscolare che colpisce l’ex Benevento, consgliandone l’uscita dal campo. Piccola maledizione per la batteria di esterni di Mister Caserta, che ha prima dovuto fare a lungo a meno di Canotto, poi di Di Roberto (ancora indisponibile oggi) ed ora ancora di Melara. La sosta di circa 20 giorni sicuramente sarà utile in ottica recuperi.

Medaglia d’argento: a Daniele Paponi, ma solo sotto porta. Solita prestazione granitica del 10 della Juve Stabia, che dispensa aperture e sventagliate, movimenti da judoka ed ottimi falli conquistati sulla trequarti. Eccezione al repertorio ormai consueto del Papo, l’istinto killer leggermente affievolitosi oggi, con due omaggi della difesa siracusana non sfruttati dal 10, ma ci può stare: del resto nel periodo natalizio siamo tutti più buoni.

Medaglia di bronzo: alla stanchezza, più mentale che fisica, intravista in molti protagonisti delle Vespe. L’incredibile cavalcata dei ragazzi di Caserta sta inevitabilmente lasciando scorie psicologiche notevoli, con la squadra impegnata non solo a primeggiare il campionato, ma a farlo fracassando tutti i record del terzo campionato italiano e non solo. Emblema di questa “fatica”, i ritmi bassi della gara di oggi e le tante occasioni create ma non tramutate nella rete della sicurezza. Batterie da ricaricare e sosta che capita a pennello.

Raffaele Izzo