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Juve Stabia, il romanzo di Giuseppe Leone in giallo e blu: è l’alba di una nuova era per lui?

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La storia di Giuseppe Leone con la maglia della Juve Stabia è un racconto avvincente, un romanzo a tinte giallo e blu che ora sembra aver voltato pagina verso un capitolo tutto nuovo.Leader indiscusso nel primo anno sotto la guida di Guido Pagliuca, culminato con la promozione in Serie B, e protagonista di un’annata successiva a corrente alternata, segnata da periodi di esclusione quasi inspiegabili, Leone è rimasto a Castellammare nonostante le lusinghe del calciomercato.

Ora, con una fiducia rinnovata e le chiavi del centrocampo in mano, sembra essere un calciatore diverso, pronto a inaugurare la sua nuova versione.

Dalle stelle alla panchina: un biennio di alti e bassi

Giuseppe Leone è pronto a riprendersi la regia della Juve Stabia.Il centrocampista classe 2001 ha scelto di restare in città con un obiettivo chiaro: dimostrare di essere un faro per la squadra e un leader in campo.

Il suo percorso con le Vespe è stato un’altalena di emozioni.Assoluto protagonista nella cavalcata trionfale dalla Serie C alla Serie B, Leone ha poi vissuto una seconda stagione più complessa.

Nonostante prestazioni di livello, ha conosciuto l’amarezza della panchina in diverse occasioni, specialmente nella fase cruciale dei playoff, in quelle che sono apparse come scelte tecniche “misteriose” da parte dell’allora tecnico Pagliuca, che pure in più di un’occasione ne ha tessuto le lodi definendolo un “giocatore fantastico”.

La scelta di restare e la fiducia di Abate

Durante l’estate, il nome di Leone è stato accostato a diversi club, con Monza e Spezia che hanno mostrato un interesse, alimentato da una clausola rescissoria accessibile.Tuttavia, il regista ha scelto di continuare la sua avventura con la Juve Stabia, una decisione che ora, con il cambio in panchina assume i contorni di una scommessa vincente.

Il nuovo tecnico, Ignazio Abate, ha infatti dimostrato fin da subito di voler puntare forte su di lui.Le idee tattiche del nuovo allenatore, improntate su un calcio verticale e di rapida riconquista, esaltano le qualità di Leone.

Abate gli ha affidato le chiavi della mediana, riconoscendone il talento e la visione di gioco indiscutibili. È convinto che Leone possa essere l’uomo giusto per dirigere l’orchestra gialloblù, il metronomo capace di dettare i tempi della manovra.

Un nuovo inizio: il Leone 2.0?

Per il regista delle Vespe, questa è una grande opportunità per riscattare l’ultima stagione e per affermarsi definitivamente come uno dei pilastri del progetto stabiese.Ogni suo tocco ha un peso specifico, un’intelligenza nascosta. È capace di cambiare il ritmo della partita con un solo passaggio, di disorientare gli avversari con una finta o un dribbling sottile.

Non cerca la giocata spettacolare fine a se stessa ma la bellezza del gesto funzionale, un tocco pulito che sblocca una situazione difficile e apre spazi inimmaginabili.Nelle prime uscite di campionato, Leone ha già mostrato sprazzi del suo immenso talento.

Contro un avversario del calibro del Venezia, dotato di un centrocampo di grande quantità e qualità, è risultato uno dei migliori in campo, un vero e proprio professore in mezzo al campo.La sua prestazione sontuosa è il segnale che il nuovo corso tecnico può essere quello della sua definitiva consacrazione.

L’impressione è che Leone non deluderà le aspettative e che la fiducia di Abate sarà ripagata con prestazioni di altissimo livello.Il romanzo di Leone in giallo e blu è ancora tutto da scrivere e questo nuovo capitolo, il “Leone 2.0”, promette di essere il più entusiasmante.

Juve Stabia, D’Ambrosio saluta il calcio: Dalla C allo Scudetto un viaggio con radici anche gialloblù

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È stato un viaggio fantastico, una cavalcata lunga e appassionante partita dai campi della Serie C e arrivata fino al tetto d’Italia.Danilo D’Ambrosio, il duttile difensore campano, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo all’età di 36 anni, salutando il calcio giocato con un toccante messaggio affidato ai social.

Un percorso, il suo, che lo ha visto protagonista con le maglie di Torino, Inter, con cui ha conquistato uno storico scudetto, e infine Monza.Ma nel cuore e nell’album dei ricordi di D’Ambrosio, un posto speciale è riservato alla stagione 2008-2009, quando con la casacca della Juve Stabia iniziava a farsi conoscere al grande calcio.

Il calciatore, nativo di Caivano, ha scelto Instagram per annunciare il suo addio, condividendo con i suoi follower una lunga e sentita lettera che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera.Ad accompagnare le sue parole, una galleria di immagini simbolo del suo viaggio sportivo: dalla gloria nerazzurra ai momenti con la maglia granata, fino all’ultima esperienza in Brianza.

E tra queste, a testimonianza di un legame mai sopito, spunta anche una foto che ha scaldato il cuore dei tifosi stabiesi: un giovane Danilo D’Ambrosio con la maglia della Juve Stabia.Un’immagine che racchiude l’inizio di una favola, quella di un ragazzo di provincia partito per inseguire un sogno. “È stato un viaggio fantastico”, scrive D’Ambrosio nel suo post, e in quella selezione di scatti ha voluto che ci fosse anche la sua avventura con le Vespe, un capitolo fondamentale della sua crescita umana e professionale.

Nella stagione 2008-2009, collezionò 29 presenze, mettendo in mostra quella grinta e quella determinazione che avrebbero poi caratterizzato tutta la sua carriera ai massimi livelli.Aveva segnato anche il gol della salvezza durante i play out con il Lanciano se non fosse stato che l’arbitro Doveri & Co.

decisero che la posizione era di fuorigioco.La lettera pubblicata su Instagram è un flusso di emozioni e ringraziamenti: “Oggi non saluto solo il calcio giocato.

Saluto il ragazzo che sono stato e accolgo l’uomo che sono diventato,” si legge nel messaggio.Un pensiero rivolto a tutte le squadre che hanno creduto in lui, ai compagni, agli allenatori e ai tifosi che lo hanno accompagnato in questo lungo percorso.

L’omaggio alla Juve Stabia, attraverso quello scatto significativo, non è passato inosservato e sottolinea l’importanza di quella esperienza per il difensore.Un gesto che conferma come, anche al culmine di una carriera prestigiosa, le radici e i primi passi non si dimenticano mai.

Per i tifosi della Juve Stabia, vedere quella maglia tra i momenti clou della carriera di un calciatore che ha vinto uno Scudetto e ha vestito la maglia della Nazionale, è motivo di grande orgoglio. È la testimonianza che da Castellammare di Stabia si può partire per conquistare il mondo del calcio, senza mai dimenticare da dove si è venuti.Il viaggio di Danilo D’Ambrosio ne è la prova più bella.

Questo il post su Instagram con tanto di foto con la maglia gialloblù:

“Avevo 13 anni quando andai via di casa per inseguire il mio sogno.
Ero in un convitto, stanza singola, con un letto e un armadio.

Di fianco alla mia c’era quella di mio fratello gemello, Dario.
I miei genitori, percependo la mia preoccupazione, mi dissero:
“Se non te la senti, torniamo a casa insieme.”
La mia risposta fu secca: “No!Voglio restare.”
Il mio sogno era più forte di tutte le paure e le insicurezze di quell’età.
Quante volte ho pianto perché mi sentivo solo, quante notti mi rifugiavo nella stanza di mio fratello perché mi mancava tutto: la mia famiglia, i miei amici, i miei nonni.
Oggi, dopo tanti anni, sento che è arrivato il momento di fermarmi.

Non è facile.Non lo è mai quando lasci andare qualcosa che hai amato così visceralmente.
Il calcio non è stato solo la mia professione. È stata la mia casa, la mia scuola, la mia identità.
Oggi non saluto solo il calcio giocato.
Saluto il ragazzo che sono stato e accolgo l’uomo che sono diventato.
Un uomo che ha avuto il privilegio di trasformare il sogno di un bambino in una realtà lunga 20 anni .
Grazie a ogni squadra, allenatore, compagno, dottore, fisioterapista, magazziniere, cuoco, cameriere e a ogni singolo tifoso che mi ha sostenuto.
Grazie ai miei genitori che hanno avuto il coraggio di lasciarmi andare senza farmi sentire il peso di dovercela fare.
Grazie ai miei fratelli che hanno condiviso ogni mia gioia .
Grazie a mia moglie che per 19 anni è stata una presenza costante ,ha creduto in me, compreso i miei silenzi e amato incondizionatamente.
Grazie ai miei figli che sono stati e saranno per sempre la mia fonte di ispirazione.
Il calcio non sarà più ai miei piedi ogni domenica, ma resterà per sempre dentro di me.
A presto. Con la stessa passione.

Con lo stesso cuore. Danilo”

Juve Stabia, definiti i numeri di maglia per la Serie B 2025/26: tante novità dopo il calciomercato

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Con la chiusura della sessione estiva di calciomercato, la Juve Stabia ha ufficialmente definito la rosa e i numeri di maglia che accompagneranno le Vespe nella nuova avventura in Serie B per la stagione 2025/26.Il comunicato del club svela le scelte dei calciatori, tra conferme, nuovi innesti e l’assenza di alcuni protagonisti della scorsa annata.

Dopo un’intensa estate di trattative condotte dal direttore sportivo e a mercato chiuso, la squadra si presenta con un volto rinnovato, frutto di cessioni importanti e di acquisti mirati a rinforzare ogni reparto in vista di un prosieguo di stagione che si preannuncia impegnativa e avvincente.

Le novità in attacco: Gabrielloni e Burnete i nuovi bomber

Il reparto offensivo ha visto dei cambiamenti significativi dopo la cessione di Adorante.Il nuovo numero 9 sarà Alessandro Gabrielloni, esperto attaccante arrivato per garantire esperienza e gol al centro dell’attacco.

A fargli compagnia ci sarà il giovane talento Rares Burnete, che indosserà la maglia numero 7.Confermatissimo Kevin Piscopo con il suo numero 11, così come Gregorio Morachioli (18) e Leonardo Candellone (27).

Completano il reparto due volti nuovi: Giacomo De Pieri con il 21 e il giovane Alessio Cacciamani a cui è stata assegnata la maglia numero 77.

Centrocampo ridisegnato: Zuccon la rivincita, Maistro l’esperienza, Leone il geometra, Correia il motore e i muscoli

Anche la mediana stabiese presenta numerose novità. Federico Zuccon vestirà la maglia numero 45, pronto a prendersi il riscatto dopo la deludente scorsa stagione con pochissime presenze.Accanto a lui, l’esperienza di Fabio Maistro (37) e la qualità di Giuseppe Leone (55).

Tra i nuovi acquisti figurano anche Thomas Battistella (5), Aaron Ciammaglichella (17), Eduardo Duca (20), Omar Correia (29) e Nicola Mosti (98).Mantiene la sua storica numero 10 Christian Pierobon, uno dei pilastri della scorsa stagione.

Difesa e porta: l’esperienza di Varnier e la freschezza di Giorgini

A difendere la porta delle Vespe ci sarà Alessandro Confente, nuovo numero 1.

A completare il trio di portieri Alessandro Signorini (16) e Pietro Boer (23).Il pacchetto arretrato potrà contare sull’esperienza di Marco Varnier, che prende la maglia numero 13, e su innesti di valore come Andrea Giorgini (33), Lorenzo Carissoni (24).

Confermati Marco Bellich (6), Marco Ruggero (4) e Matteo Baldi (15).I giovani Filippo Reale (3), Giacomo Stabile (19) e Mattia Mannini (76) completano una difesa che unisce esperienza e gioventù.

Di seguito, l’elenco completo con la numerazione ufficiale comunicata dalla società:

Portieri:

  • 1 Confente Alessandro
  • 16 Signorini Alessandro
  • 23 Boer Pietro

Difensori:

  • 3 Reale Filippo
  • 4 Ruggero Marco
  • 6 Bellich Marco
  • 13 Varnier Marco
  • 15 Baldi Matteo
  • 19 Stabile Giacomo
  • 24 Carissoni Lorenzo
  • 33 Giorgini Andrea
  • 76 Mannini Mattia

Centrocampisti:

  • 5 Battistella Thomas
  • 10 Pierobon Christian
  • 17 Ciammaglichella Aaron
  • 20 Duca Eduardo
  • 29 Correia Omar
  • 37 Maistro Fabio
  • 45 Zuccon Federico
  • 55 Leone Giuseppe
  • 77 Cacciamani Alessio
  • 98 Mosti Nicola

Attaccanti:

  • 7 Burnete Rares
  • 9 Gabrielloni Alessandro
  • 11 Piscopo Kevin
  • 18 Morachioli Gregorio
  • 21 De Pieri Giacomo
  • 27 Candellone Leonardo

Juve Stabia, prime tre partite tra certezze e attese: Leone top. Attacco per ora sulle spalle di Candellone

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Dopo le prime uscite ufficiali della stagione e in virtù della sosta di campionato, è tempo di un analisi approfondita sulla Juve Stabia.Sebbene sia prematuro trarre conclusioni anche provvisorie (siamo solo a tre gare ufficiali disputate) emergono già indicazioni importanti su chi sta guidando la squadra e chi, invece, è chiamato a una crescita rapida.

Il minimo comune denominatore è un grande impegno collettivo di tutta la rosa ma le prestazioni dei singoli offrono un quadro variegato.

Un capitano che tira la carretta

In questo avvio di stagione, un uomo si è preso la squadra sulle spalle: Leonardo Candellone.Forte della fascia di capitano al braccio, l’attaccante sta dimostrando con i fatti il suo ruolo di leader. È stato lui a tirare la carretta del reparto offensivo, lottando su ogni pallone e cercando costantemente la via della porta.

Non è un caso che l’unico gol ufficiale delle Vespe porti fin qui la sua firma, a testimonianza di un impatto tanto tecnico quanto caratteriale.Al suo fianco, Piscopo merita una piena promozione per il sacrificio e la generosità, un lavoro oscuro ma prezioso per l’equilibrio della squadra.

Le scommesse offensive: Burnete e De Pieri attesi al varco

Se Candellone è la certezza a cui si affiancherà nella prossima gara anche il neo acquisto Gabrielloni, l’attacco finora ha atteso ancora il contributo dei suoi giovani talenti. Raul Burnete, attaccante di proprietà del Lecce, è un prospetto generoso che non risparmia energie ma la sua presenza in area di rigore si è finora tradotta in pochi pericoli concreti verso le porte avversarie (su cui tra l’altro è stato strepitoso Stankovic).

Discorso diverso per Enrico De Pieri: arrivato tra grandi aspettative e reduce da un buon precampionato, in campo è apparso finora un po’ estraneo alla manovra e a tratti anonimo.Da entrambi ci si aspetta un cambio di passo fondamentale per dare più peso all’attacco gialloblù.

Difesa: Ruggero leader, Confente non fa rimpianti

Nel pacchetto arretrato, la Juve Stabia sembra poggiare su solide fondamenta.

In porta, Confente ha raccolto l’eredità di Thiam con sicurezza, senza farlo rimpiangere.A guidare la difesa c’è un Ruggero che si sta confermando un vero leader, perno insostituibile del reparto.

Le prime impressioni su Stabile appaiono positive; pur non avendo avuto l’impatto devastante di Peda, il giovane difensore sta mostrando buone qualità.

Le ali della Juve Stabia

Sulle fasce, Cacciamani garantisce corsa e gamba, così come Carissoni.Su Mannini possiamo dire poco per ora perchè è stato impiegato non in maniera continua.

Da Carissoni ci si attende di più soprattutto in fase di costruzione: il suo grande dinamismo sembra spesso produrre tanto fumo e poco arrosto, mancando quella concretezza in fase di cross e di creazione della superiorità numerica a cui ci aveva abituato un giocatore come Floriani Mussolini.

Il faro del centrocampo: Leone a livelli top

La nota più lieta di questo inizio di stagione è senza dubbio Giuseppe Leone.Il centrocampista sta giocando a livelli altissimi, mostrando una sicurezza e una determinazione da veterano.

Padrone del gioco, detta i tempi e recupera palloni con una personalità straripante.Le sue prestazioni eccellenti rendono ancora più curiosa la sua sistematica esclusione durante i play-off della scorsa stagione da parte di mister Pagliuca, ma il presente dice che la Juve Stabia ha trovato in lui un punto di riferimento assoluto.

In conclusione, siamo solo all’inizio.Ma questa prima analisi approfondita evidenzia una necessità chiara: per raggiungere gli obiettivi stagionali, la Juve Stabia avrà bisogno di una crescita importante da parte dei suoi giovani e di un inserimento dei nuovi acquisti quanto più rapido possibile d’altronde Gabrielloni, Correia, Zuccon e Duca sono calciatori di primissimo livello.

Il talento dei giovani e l’esperienza dei veterani è saranno la chiave per dare una svolta al cammino della squadra già dalla gara con la Reggiana.

Juve Stabia, un autunno di fuoco in Serie B: Svelato i giorni e gli orari della gare da settembre a novembre

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La Lega B ha reso noto oggi il programma dettagliato delle partite del campionato di Serie BKT 2025/2026, definendo i giorni e gli orari delle partite in calendario dalla quarta alla dodicesima giornata.Per la Juve Stabia si prospetta un periodo cruciale, un vero e proprio tour de force autunnale che metterà alla prova la tenuta e le ambizioni della squadra stabiese.

I tifosi delle Vespe possono ora segnare in agenda gli appuntamenti che vedranno i propri beniamini impegnati da metà settembre fino a inizio novembre.

Dalla Trasferta di La Spezia al Derby con l’Avellino: Un Avvio Impegnativo

Il cammino della Juve Stabia in questo blocco di partite inizierà lontano dalle mura amiche.

  • 4ª Giornata: Sabato 20 settembre, ore 15:00, le Vespe saranno di scena allo Stadio Alberto Picco per affrontare lo Spezia.Una trasferta subito impegnativa contro una squadra di tradizione.
  • 5ª Giornata: Appuntamento con il primo anticipo del venerdì per gli uomini di Castellammare.

    Il 26 settembre alle ore 20:30, la Juve Stabia farà visita al Catanzaro.

  • 6ª Giornata: Martedì 30 settembre alle ore 20:30 si tornerà finalmente al Romeo Menti per il primo turno infrasettimanale, con la sfida casalinga contro il Mantova.
  • 7ª Giornata: Ancora una trasferta in programma per domenica 5 ottobre, alle ore 15:00, sul campo della Carrarese.
  • 8ª Giornata: Sabato 18 ottobre, alle ore 17:15, il Menti si vestirà a festa per uno degli appuntamenti più attesi della stagione: il derby campano contro l’Avellino.Una partita che promette spettacolo e grande partecipazione di pubblico.

Tra Padova e Bari, un Finale di Ottobre da Vivere Intensamente

Il mese di ottobre si chiuderà con due sfide di grande fascino e difficoltà.

  • 9ª Giornata: Domenica 26 ottobre, ore 15:00, la Juve Stabia affronterà la lunga trasferta di Padova.
  • 10ª Giornata: Seguirà un altro turno infrasettimanale, questa volta di mercoledì.

    Il 29 ottobre, alle 20:30, andrà in scena al Menti il big match contro il Bari, un’altra sfida dal sapore speciale e dall’alto coefficiente di difficoltà.

Novembre si Apre con Modena e Palermo

L’ultimo blocco di gare vedrà le Vespe affrontare un’altra trasferta e un prestigioso incontro casalingo.

  • 11ª Giornata: Domenica 2 novembre, alle ore 15:00, la Juve Stabia sarà impegnata in Emilia-Romagna contro il Modena.
  • 12ª Giornata: Il ciclo di partite si concluderà sabato 8 novembre.Alle ore 17:15, al Romeo Menti arriverà il Palermo, una delle candidate alla promozione, per una sfida che si preannuncia spettacolare e decisiva.

Un calendario denso e stimolante attende la Juve Stabia, chiamata a raccogliere punti pesanti sia in casa che in trasferta per continuare a sognare nel difficile campionato di Serie B.

Questo il calendario con gli orari di tutte le gare:

4a GIORNATA
Venerdì 19 settembre 2025
ore 19.00 FROSINONE – SÜDTIROL*
ore 21.00 PALERMO – BARI*
Sabato 20 settembre 2025
ore 15.00 REGGIANA – CATANZARO
ore 15.00 SPEZIA – JUVE STABIA
ore 15.00 VENEZIA – CESENA
ore 17.15 MONZA – SAMPDORIA
ore 19.30 MANTOVA – MODENA
Domenica 21 settembre 2025
ore 15.00 CARRARESE – AVELLINO
ore 17.15 PESCARA – EMPOLI
ore 19.30 PADOVA – V.

ENTELLA

* anticipi disposti per successivi impegni nei sedicesimi di Coppa Italia, programmati per martedì 23 settembre 2025 (come da C.U.LNPA n. 33 del 3 settembre u.s.)
20/50

5a GIORNATA
Venerdì 26 settembre 2025
ore 20.30 CATANZARO – JUVE STABIA
Sabato 27 settembre 2025
ore 15.00 AVELLINO – V.

ENTELLA
ore 15.00 CESENA – PALERMO
ore 15.00 MANTOVA – FROSINONE
ore 15.00 SÜDTIROL – REGGIANA
ore 15.00 VENEZIA – SPEZIA
ore 17.15 MONZA – PADOVA
ore 19.30 BARI – SAMPDORIA
Domenica 28 settembre 2025
ore 17.15 MODENA – PESCARA
ore 19.30 EMPOLI – CARRARESE

6a GIORNATA
Martedì 30 settembre 2025
ore 20.30 FROSINONE – CESENA
ore 20.30 JUVE STABIA – MANTOVA
ore 20.30 PADOVA – AVELLINO
ore 20.30 PALERMO – VENEZIA
ore 20.30 REGGIANA – SPEZIA
ore 20.30 V.ENTELLA – BARI
Mercoledì 1° ottobre 2025
ore 20.30 CARRARESE – MODENA
ore 20.30 EMPOLI – MONZA
ore 20.30 PESCARA – SÜDTIROL
ore 20.30 SAMPDORIA – CATANZARO

7ª GIORNATA
Sabato 4 ottobre 2025
ore 15.00 AVELLINO – MANTOVA
ore 15.00 BARI – PADOVA
ore 15.00 MONZA – CATANZARO
ore 15.00 VENEZIA – FROSINONE
ore 17.15 SPEZIA – PALERMO
ore 19.30 CESENA – REGGIANA
Domenica 5 ottobre 2025
ore 15.00 CARRARESE – JUVE STABIA
ore 15.00 SÜDTIROL – EMPOLI
ore 17.15 SAMPDORIA – PESCARA
ore 19.30 MODENA – V.

ENTELLA

8a GIORNATA
Venerdì 17 ottobre 2025
ore 20.30 V.ENTELLA – SAMPDORIA
Sabato 18 ottobre 2025
ore 15.00 FROSINONE – MONZA
ore 15.00 MANTOVA – SÜDTIROL
ore 15.00 PESCARA – CARRARESE
ore 15.00 REGGIANA – BARI
ore 17.15 JUVE STABIA – AVELLINO
ore 19.30 SPEZIA – CESENA
Domenica 19 ottobre 2025
ore 15.00 PALERMO – MODENA
ore 17.15 EMPOLI – VENEZIA
ore 19.30 CATANZARO – PADOVA

9a GIORNATA
Venerdì 24 ottobre 2025
ore 20.30 MODENA – EMPOLI
Sabato 25 ottobre 2025
ore 15.00 AVELLINO – SPEZIA
ore 15.00 MONZA – REGGIANA
ore 15.00 SAMPDORIA – FROSINONE
ore 15.00 SÜDTIROL – CESENA
ore 15.00 V.

ENTELLA – PESCARA
ore 17.15 CARRARESE – VENEZIA
ore 19.30 CATANZARO – PALERMO
Domenica 26 ottobre 2025
ore 15.00 PADOVA – JUVE STABIA
ore 17.15 BARI – MANTOVA

10a GIORNATA
Martedì 28 ottobre 2025
ore 20.30 CESENA – CARRARESE
ore 20.30 EMPOLI – SAMPDORIA
ore 20.30 FROSINONE – V.ENTELLA
ore 20.30 PALERMO – MONZA
ore 20.30 PESCARA – AVELLINO
ore 20.30 REGGIANA – MODENA
Mercoledì 29 ottobre 2025
ore 20.30 JUVE STABIA – BARI
ore 20.30 MANTOVA – CATANZARO
ore 20.30 SPEZIA – PADOVA
ore 20.30 VENEZIA – SÜDTIROL

11a GIORNATA
Sabato 1° novembre 2025
ore 12.30 AVELLINO – REGGIANA
ore 15.00 CARRARESE – FROSINONE
ore 15.00 PADOVA – SÜDTIROL
ore 17.15 V.

ENTELLA – EMPOLI
ore 19.30 PALERMO – PESCARA
Domenica 2 novembre 2025
ore 15.00 BARI – CESENA
ore 15.00 CATANZARO – VENEZIA
ore 15.00 MODENA – JUVE STABIA
ore 17.15 MONZA – SPEZIA
ore 19.30 SAMPDORIA – MANTOVA

12a GIORNATA
Venerdì 7 novembre 2025
ore 20.30 SPEZIA – BARI
Sabato 8 novembre 2025
ore 15.00 EMPOLI – CATANZARO
ore 15.00 FROSINONE – MODENA
ore 15.00 MANTOVA – PADOVA
ore 15.00 REGGIANA – V.ENTELLA
ore 15.00 SÜDTIROL – CARRARESE
ore 17.15 JUVE STABIA – PALERMO
ore 19.30 VENEZIA – SAMPDORIA
Domenica 9 novembre 2025
ore 15.00 CESENA – AVELLINO
ore 17.15 PESCARA – MONZA

Juve Stabia: l’antipasto offerto finora da Ignazio Abate è generoso ma manca ancora il guizzo da tre punti

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Due giornate di campionato e una di Coppa Italia rappresentano un campione troppo esiguo per tracciare bilanci definitivi, ma sufficiente per intravedere le prime luci e le inevitabili ombre sulla nuova Juve Stabia targata Ignazio Abate.In un calcio dove i giudizi tendono a estremizzarsi con eccessiva rapidità, è bene attenersi ai fatti: in tre partite ufficiali non si possono eleggere né fenomeni né, tantomeno, “brocchi”.

Applicando questo principio universale dei campionati europei al contesto stabiese, il primo assaggio della gestione Abate si rivela incoraggiante.Il tabellino recita zero vittorie, due pareggi e una sconfitta, ma i numeri non raccontano l’intera storia.

La squadra ha messo in campo una generosità e un’intensità che hanno immediatamente conquistato il pubblico del “Romeo Menti”, dimostrando di avere anche un credito aperto con la fortuna.Se il pareggio di Chiavari può essere archiviato come giusto, la stessa cosa non si può dire per le altre due uscite.

Contro il Lecce, in Coppa Italia, le Vespe avrebbero meritato di giocarsi il passaggio del turno e il prestigioso “Jolly Milan” almeno alla lotteria dei rigori.Ancora più evidente il rammarico per la sfida casalinga contro il Venezia, dove il bottino pieno sarebbe stato il giusto premio per la mole di gioco prodotta.

In entrambe le occasioni, la Juve Stabia si è scontrata contro prestazioni straordinarie dei portieri avversari.Al “Via del Mare” è stato Falcone a ergersi a protagonista, mentre al “Menti” Stankovic ha indossato il mantello da supereroe, volando a difesa della propria porta e negando a più riprese il gol ai gialloblù.

Sfortuna, sì, ma sarebbe riduttivo fermarsi a questo.Le Vespe, infatti, hanno palesato chiare difficoltà nel concretizzare la grande quantità di gioco sviluppata.

La manovra è coraggiosa e avvolgente, ma manca il guizzo risolutivo negli ultimi venti metri che tutti sperano sarà risolto dalle ultimissime operazione di mercato (l’attaccante Gabrielloni).Il calcio di Abate porta la squadra a creare molto, ma se gli esterni non riescono a creare la superiorità numerica e se i centrocampisti faticano a inserirsi e a riempire l’area, il peso dell’attacco grava eccessivamente sulle punte.

Non è un caso, infatti, che l’unico gol ufficiale finora siglato sia scaturito dagli sviluppi di un calcio d’angolo.Il calciomercato ha certamente portato rinforzi e nuove idee tattiche, ma ora la sosta per le nazionali giunge come un’opportunità preziosa.

Con la Reggiana che già bussa alle porte, sarà fondamentale fare di necessità virtù, lavorando intensamente per affinare l’intesa e risolvere le lacune in fase realizzativa.In definitiva, questo antipasto di stagione lascia sensazioni positive.

L’identità di gioco impressa dal tecnico è una solida base da cui partire.Ora, però, per poter scrivere la parola “salvezza” sul menù di fine anno, bisognerà iniziare a sbagliare il meno possibile, trasformando la generosità nei tre punti e il bel gioco in gol a cominciare dalla gara con la Reggiana come dichiarato da Varnier nel dopo partita con il Venezia.

Accoltellata dal marito, reagisce e lo uccide: tragedia a Napoli

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04 settembre 2025 | 09.30

LETTURA: 1 minuti

Una violente lite coniugale, scoppiata nella notte, è finita in tragedia. I fatti in piazzetta Sant’Arcangelo a Baiano, quartiere Vicaria Mercato, a Napoli.

I poliziotti delle volanti e del commissariato di polizia Decumani sono intervenuti intorno alle 2.30 nell’abitazione dei due. L’uomo, un 59enne, è morto per le ferite d’arma da taglio nella parte superiore del corpo, la moglie 58enne è ricoverata in ospedale in codice rosso. La salma della vittima è a disposizione dell’autorità giudiziaria, mentre sono in corso le indagini della squadra mobile della Questura di Napoli per ricostruire la dinamica e accertare la posizione della donna. Agli investigatori, la 58enne ha raccontato di essere stata accoltellata dal marito e di aver reagito, uccidendolo.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, Lovisa: Abbiamo reinvestito per crescere. L’obiettivo resta la salvezza. La squadra ha un’anima

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Un mercato lungo, complesso, a tratti snervante, ma che alla fine ha consegnato a mister Abate una rosa di 28 uomini, un mix di gioventù di talento e personalità d’esperienza.Il Direttore Sportivo della Juve Stabia, Matteo Lovisa, si presenta in conferenza stampa per tracciare un bilancio dettagliato dell’ultima sessione di calciomercato, rispondendo senza filtri alle domande dei giornalisti presenti.Ne emerge il ritratto di una strategia chiara, basata sulla sostenibilità, la valorizzazione e la ferma volontà di consolidare la categoria.

Un Mercato “Lungo” tra Cambiamenti Societari e Dinamiche Complesse

L’esordio di Lovisa è una fotografia delle difficoltà incontrate: “Questo è stato un mercato più lungo degli altri anni, non tanto nella durata, ma perché siamo arrivati alla fine per chiudere le trattative.Non per esigenza, ma per dinamiche che a volte non dipendono da noi”.

Un ritardo influenzato anche dai cambiamenti societari, con l’ingresso di Brera Holding, che ha richiesto un naturale periodo di riassetto. “Spiegare tutto a un gruppo nuovo non è stato facile,” ammette il DS, “ma ho avuto il supporto di tutti, dal presidente Langella alla nuova società.Penso siamo riusciti a fare un discreto lavoro grazie a una grande unità di intenti”.La fiducia nel progetto tecnico è totale. “Sono contento, ho preso un allenatore che ha grandi qualità, umane e tecniche.Sono sicuro che la squadra avrà rapidamente una grande identità”, ha dichiarato Lovisa, sottolineando come il suo compito sia stato quello di fornire allo staff la rosa “più funzionale possibile”.

La Strategia: Reinvestire per Creare Patrimonio

Uno dei passaggi chiave della conferenza riguarda la filosofia dietro le operazioni.

La cessione di pezzi pregiati come Folino e soprattutto Adorante non è stata un indebolimento, ma un’opportunità. “Gli accordi di inizio estate con la presidenza erano di reinvestire parte dei soldi presi dalle cessioni.Una buona parte è stata reinvestita perché la Juve Stabia deve continuare a crescere, ricreare plusvalenze e ulteriore patrimonio”.L’obiettivo è evitare di rimanere “assestati in un limbo”.Lovisa è consapevole delle insidie che nasconde il secondo anno di Serie B, storicamente più complicato del primo. “Se alziamo troppo l’asticella ci facciamo male.

Non porta a nulla fare proclami o parlare di altro che non sia la salvezza. È un gruppo molto giovane e non bisogna creare pressione, la piazza ha la maturità per gestire questi momenti”.La rosa attuale è composta da 28 elementi, di cui 18 a titolo definitivo (inclusi due prestiti con obbligo di riscatto) e 10 in prestito.Una scelta, quella dei prestiti, dettata spesso dalla volontà dei grandi club di non privarsi di giovani di grande livello. “Su quasi nessuno c’è il riscatto, ma su molti c’è una bella valorizzazione a nostro favore legata a presenze e gol.A livello economico, è comparabile al premio di valorizzazione e comporta meno rischi”.

I Nomi del Mercato: da Correia a Gabrielloni, tra Telenovele e Colpi a Sorpresa

I giornalisti hanno incalzato il direttore su singole trattative.

Quella per Correia è stata una vera e propria “telenovela”. “È un calciatore su cui lavoravo da mesi,” confessa Lovisa. “Penso sia un giocatore che ci può far fare il salto di qualità in mezzo al campo. È un patrimonio della società, con un contratto triennale, e crediamo possa generare una plusvalenza importante”.Un altro colpo significativo è stato quello di Gabrielloni, attaccante di 31 anni prelevato dal Como.Una scelta in controtendenza rispetto alla linea verde, ma voluta per aggiungere “personalità e spessore” a un reparto offensivo giovane, che conta sul talento del 2004 Burnete. “Gabrielloni è un ragazzo che mi ha dato grandi sensazioni per umiltà e personalità.Sono contento di averlo convinto.

Un anno fa era impensabile riuscire a portare qui giocatori come lui, Giorgini e Correia”.Non sono mancati gli obiettivi sfumati, come Vavassori dell’Atalanta. “Non è un giocatore che la società ha mai aperto alla cessione, abbiamo provato fino all’ultimo”. È rimasto invece Fabio Maistro, quasi a sorpresa: “Quasi speravo non andasse via. È un giocatore veramente forte che deve rimentalizzarsi.Giocando a scadenza, è un anno importante anche per lui per darci una grande mano”.

Gestione del Gruppo e Dubbi Personali

Lovisa ha risposto anche a domande più personali, smentendo le voci su possibili dimissioni per stress: “Durante il mercato sono sempre nervoso, ho degli sfoghi anch’io, non ho un carattere semplicissimo.Ma trovare una società che alla fine ti faccia fare tutto quello che hai in testa non è semplice, quindi posso solo ringraziarla.

Gli screzi ci sono in tutte le famiglie”.

È stato affrontato anche il caso di Gregorio Morachioli, finito ai margini nelle prime uscite. “È un giocatore della Juve Stabia che si è ritoccato lo stipendio a ribasso.Verrà inserito in lista, avrà il numero di maglia e speriamo possa darci una mano.Ha fatto un passo importante, sa di essere in difetto con la piazza e la società”.

Reparto Offensivo e Obiettivi: “La Fame è la Nostra Caratteristica Principale”

Alla domanda su una possibile carenza di gol nel reparto offensivo, Lovisa ha risposto con lucidità. “Non sono preoccupato.Adorante non va sostituito per forza con un giocatore da 15 gol.

Se mancano i gol dagli attaccanti, vanno ritrovati in altri giocatori: i quinti, le mezzali, da palla inattiva.La fisicità è aumentata.Gabrielloni a Como ha fatto in serie B 9 gol da subentrante, sono convinto possa arrivare in doppia cifra”.L’esempio della partita contro il Venezia è calzante: “Se Burnete in quell’occasione avesse segnato, oggi parleremmo di lui come del ‘nuovo Adorante’.

Bisogna essere lucidi e guardare le potenzialità”.In chiusura, il direttore sportivo ha ribadito il concetto fondamentale: “Lo zoccolo duro è stato mantenuto.Partiamo da una base solida. È vero che siamo arrivati ai playoff, ma la caratteristica principale di questa squadra è la fame.Se perdiamo questa, andiamo in difficoltà.

La mentalità, lo spirito, deve essere sempre quello di arrivare prima su ogni pallone, come abbiamo fatto contro il Venezia”.La conferenza si chiude con l’immagine di un Direttore Sportivo provato ma soddisfatto, convinto di aver costruito una squadra “logica e funzionale”, che ha alzato il livello di qualità e personalità, pur mantenendo i piedi ben saldi a terra.La sfida della Serie B è lanciata, e la Juve Stabia si presenta ai nastri di partenza con un progetto chiaro e la consapevolezza che, ancora una volta, sarà il campo l’unico, insindacabile giudice.

Fratelli d’Italia non molla il Veneto

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Se il candidato del centrodestra in Veneto sarà indicato dalla Lega? “Partita finisce quando arbitro fischia… E l’arbitro non ha ancora fischiato”. Parafrasando la celebre massima dell’indimenticabile allenatore Vujadin Boskov, il coordinatore di Fratelli d’Italia in Veneto, Luca De Carlo, riassume così al telefono con l’Adnkronos lo stato delle trattative interne al centrodestra sulla scelta del candidato nella Regione finora guidata da Luca Zaia. La partita resta aperta e la coalizione di governo è ancora alla ricerca della quadratura del cerchio, mentre si avvicina l’appuntamento elettorale: il 23 novembre rappresenta infatti la data ultima per il voto. “È ragionevole pensare che nel giro di pochissimo i leader sciolgano il nodo…”, aggiunge il senatore di Fdi.

Secondo gli ultimi rumors, un vertice tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani potrebbe tenersi entro la fine della settimana. Oggi, tuttavia, la premier sarà impegnata con il Consiglio dei ministri e con la call dei Paesi volenterosi per discutere le garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Lo stesso giorno Salvini non dovrebbe essere a Roma. Da qui le ipotesi: c’è chi indica venerdì come data possibile per il faccia a faccia e chi, invece, ritiene probabile un rinvio alla settimana successiva. Tajani, intanto, assicura: “Noi siamo una coalizione politica, non siamo un accordo elettorale, per questo correremo uniti ovunque, troveremo il miglior candidato possibile in tutte le regioni e in tutte le città in cui si voterà”. L’obiettivo di Forza Italia, sottolinea il leader azzurro, è “ottenere una percentuale a due cifre”.

Di certo i leader non aspetteranno l’esito delle regionali nelle Marche, in programma il 28 e 29 settembre, per completare il mosaico delle candidature: la scadenza è troppo lontana. Il 17 settembre Meloni, Tajani e Salvini saranno ad Ancona per sostenere la rielezione del governatore uscente Francesco Acquaroli, uomo di Fdi. Calabria e Toscana rappresenteranno altri due banchi di prova: in corsa ci sono l’uscente Roberto Occhiuto (Fi) e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi (Fdi).

Resta invece in stallo la situazione in Campania e in Veneto. Nella Regione del Sud, per il dopo Vincenzo De Luca, circolano i nomi del viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli (Fdi), del rettore della Federico II Matteo Lorito in qualità di civico, ma anche di Mara Carfagna, di Noi Moderati. In Veneto, dopo lo stop alla ricandidatura di Zaia per il limite dei mandati, il ‘Doge’ non ha ancora sciolto le riserve sulla possibilità di presentare una lista personale. Il Carroccio continua a rivendicare la scelta del candidato: per Alberto Villanova, capogruppo della Liga Veneta in Consiglio regionale, si tratta della “linea del Piave”: “Non c’è più tempo da perdere. È una questione di correttezza verso i veneti. Che, per inciso, avrebbero largamente preferito essere ancora governati dal presidente di regione più amato d’Italia”.

Fratelli d’Italia non sembra intenzionato a cedere la golden share

Ma Fratelli d’Italia non sembra intenzionato a cedere la golden share. “Da parte della Lega la richiesta è sicuramente legittima, ma si scontra con la realtà attuale”, sottolinea De Carlo. “Oggi c’è un partito fortemente maggioritario come Fratelli d’Italia, che nelle ultime tornate elettorali ha raccolto quasi tre volte i voti della Lega. Non c’è più, inoltre, il fattore Zaia: è evidente quindi che le condizioni siano cambiate rispetto al passato”. “Chi mastica politica – prosegue il coordinatore veneto di Fratelli d’Italia – sa che esiste la realpolitik, e la questione Veneto si inserisce all’interno di un quadro generale più ampio. Come ho già avuto modo di sottolineare, se il nome non fosse di Fdi ma della Lega, si tratterebbe di un atto di estrema generosità da parte di Giorgia Meloni e del nostro partito. Come nel calcio: rigore è quando l’arbitro fischia. E l’arbitro, per ora, non ha ancora fischiato”.

Altro fronte ancora aperto è quello della Puglia, dove Forza Italia spinge per la candidatura del deputato Mauro D’Attis. Sul tavolo resta però anche la disponibilità di Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute di Fdi: “Se la coalizione dovesse convergere sul mio nome per sfidare il centrosinistra per il dopo Emiliano, direi che ‘ci sono'”, conferma all’Adnkronos. (di Antonio Atte e Francesco Saita)

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, un calciomercato chiuso “senza grandi fuochi d’artificio” ma con tantissima sostanza per la B

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La Juve Stabia ha ufficialmente chiuso le porte del calciomercato estivo, consegnando a mister Ignazio Abate una rosa solida e ambiziosa.Tra conferme eccellenti, innesti mirati e qualche partenza ponderata, la dirigenza ha lavorato per garantire continuità e qualità.

L’ultimo colpo, l’esperto centrocampista Edoardo Duca, arrivato da svincolato oltre il gong finale, sigilla una squadra che punta a un altro campionato di tranquillità in Serie B, con l’obiettivo primario di una salvezza finale.La campagna trasferimenti delle Vespe si è basata su un principio chiaro: confermare l’ossatura della squadra che ha meravigliato nella passata stagione.

Il presidente Andrea Langella e il direttore sportivo Matteo Lovisa hanno respinto gli assalti per i pezzi pregiati, assicurando la permanenza di pilastri come i difensori Marco Bellich e Marco Ruggero, il metronomo del centrocampo Giuseppe Leone e l’attaccante Leonardo Candellone.Queste conferme rappresentano il vero colpo del mercato gialloblù, una dichiarazione d’intenti che ha scaldato il cuore della tifoseria.

La rosa è stata poi arricchita con acquisti mirati, volti a puntellare i reparti e offrire ad Abate maggiori soluzioni tattiche.L’arrivo di Edoardo Duca, centrocampista di esperienza e qualità, rappresenta la ciliegina sulla torta di un mercato oculato, che ha badato più alla sostanza che ai nomi altisonanti.

Le Partenze: Scelte Ponderate tra Cassa e Prestiti

Certo, la piazza ha dovuto salutare alcuni protagonisti della scorsa stagione.

La partenza più rumorosa è stata senza dubbio quella di Andrea Adorante.La cessione dell’attaccante, accasatosi al Venezia, ha permesso alla società di “fare cassa”, un’operazione necessaria per la solidità economica del club.

Altri addii, come quelli di Demba Thiam, Daniele Fortini e Romano Floriani Mussolini, sono da inquadrare in un’ottica diversa: si trattava infatti di giocatori in prestito, il cui ritorno alle rispettive basi era previsto.Discorso a parte per Davide Buglio, trasferitosi in prestito al Catanzaro, in una situazione le cui dinamiche complete non sono del tutto note all’esterno.

La dirigenza ha dimostrato di sapersi muovere con intelligenza, bilanciando le esigenze tecniche con quelle dei conti economici, senza smantellare il gruppo che tanto bene ha fatto.

Il Rammarico dei Tifosi: Manca il “Botto” in Attacco

Nonostante un giudizio in gran parte positivo sul mercato, tra i sostenitori gialloblù serpeggia un piccolo quesito, un rammarico che non mina la fiducia generale ma lascia un pizzico di amaro in bocca.Molti, infatti, si aspettavano un “botto” in attacco, un nome di grido che potesse affiancare o alternarsi a Gabrielloni e a Burnete.

Questa aspettativa era alimentata anche dalle dichiarazioni dello stesso mister Ignazio Abate che, nel post-partita della gara contro il Venezia, aveva esplicitamente richiesto rinforzi nel reparto offensivo, parlando della necessità di “due attaccanti”.

La Palla al Campo

Ora, con il mercato in archivio, la parola passa inesorabilmente al campo.La fiducia nel progetto tecnico e nella solidità del gruppo rimane alta.

La squadra ha già dimostrato di essere un collettivo unito e compatto, capace di sopperire alle individualità con la forza del gioco corale.Sarà la stagione a emettere il verdetto definitivo, a stabilire se le scelte della società siano state quelle giuste.

La Juve Stabia si presenta per il continuo della campionato di Serie BKT (siamo arrivati già a disputare la seconda di campionato) con le carte in regola per puntare a un’altra annata da protagonista per la salvezza, con la consapevolezza della propria forza e la voglia di stupire ancora.L’assenza del grande nome in attacco rimane l’unica, piccola, incognita in un cielo che, per il resto, appare sereno e promettente.

Juve Stabia, altro acquisto a centrocampo: E’ ufficiale l’ingaggio dello svincolato Edoardo Duca

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Il calciomercato ha ufficialmente chiuso i battenti ieri sera alle 20:00, ma la Juve Stabia dimostra di non fermarsi mai.Il Direttore Sportivo Matteo Lovisa, sempre vigile sulle migliori opportunità, ha messo a segno un nuovo colpo per rinforzare la linea mediana della squadra a disposizione di Mister Ignazio Abate.

Con il pieno benestare della società, che ha autorizzato un ulteriore sforzo economico oltre il budget prefissato, le Vespe si sono assicurate le prestazioni del centrocampista Edoardo Duca.Pochi istanti fa è arrivato anche il comunicato ufficiale del club a sancire il buon esito della trattativa: “La SS Juve Stabia 1907 comunica di aver raggiunto un accordo con il centrocampista Edoardo Duca, che ha firmato un contratto biennale valido fino al 30 giugno 2027”.

Un rinforzo di esperienza e qualità

Nato a Milano il 3 maggio 1997, Duca è un centrocampista duttile e con una solida esperienza alle spalle.

Cresciuto nel vivaio dell’Albinoleffe, ha iniziato la sua carriera tra i grandi in Serie D con le maglie di Grumellese e Varesina.Il suo percorso lo ha poi portato a vestire le casacche di Pavia e, soprattutto, Modena.

Con i “Canarini”, Duca è stato protagonista di una scalata che lo ha visto esordire in Serie C nella stagione 2019/20 e contribuire in maniera significativa, dopo una parentesi alla Pergolettese, alla promozione in Serie B del club emiliano nell’annata 2021/22, collezionando 20 presenze.Nelle ultime stagioni, ha consolidato la sua esperienza nella serie cadetta, sempre con il Modena, totalizzando 58 presenze, 2 gol e 2 assist in Serie BKT, a cui si aggiungono 2 apparizioni in Coppa Italia Frecciarossa.

Le prime parole di Duca: “Massimo impegno per questa maglia”

Subito dopo la firma sul contratto che lo legherà alle Vespe, Edoardo Duca ha espresso tutta la sua soddisfazione per la nuova avventura: “Sono felice di essere a Castellammare e ringrazio il direttore e la società per la fiducia.

Ho visto il calore dei tifosi quando ho giocato al Romeo Menti a marzo e prometto massimo impegno per questa maglia.Vi aspetto allo stadio.”

Un innesto di spessore, dunque, per la Juve Stabia, che aggiunge al proprio motore un calciatore nel pieno della maturità agonistica, con qualità tecniche e un bagaglio di esperienza importante maturato in categoria.

Un segnale chiaro delle ambizioni di una società che non si accontenta e continua a lavorare per regalare a mister Abate una rosa sempre più competitiva.

Juve Stabia, l’ex Simone Sinagra si racconta tra il calcio che fu e nuove sfide

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L’ex calciatore Simone Sinagra ha offerto una prospettiva unica e ricca di nostalgia durante la sua partecipazione al programma “Il Pungiglione Stabiese”, ripercorrendo la sua esperienza a Castellammare di Stabia, analizzando il calcio attuale e condividendo dettagli della sua vita post-carriera.
Un Ricordo Indelebile di Castellammare e del Presidente Fiore
Sinagra ha descritto la sua avventura a Castellammare e sotto la presidenza di Fiore come una “ottima e bellissima esperienza che ricordo sempre con grande piacere”.Nonostante il tempo trascorso, il ricordo è vivido: “un grande ricordo di Castellammare, dell’ambiente, dei tifosi, degli amici lasciati anche fuori dal campo e del presidente”.

La stagione in cui giocò con la Juve Stabia, culminata nella “maledetta finale di Avellino”, è rimasta un “grosso rammarico” per lui e per i suoi compagni.Hanno giocato da protagonisti per tutto il campionato, ma sono arrivati allo scontro finale probabilmente “scarichi e logori”.

Questo punto è stato ulteriormente approfondito, con Sinagra che ha concordato sul fatto che l’esaurimento era principalmente “dal punto di vista mentale”, a causa dello stress accumulato nel seguire la classifica e il testa a testa con il Palermo ogni Domenica.
La Forza dello Spogliatoio e il Tasso Tecnico di un Tempo
Interrogato sui leader nello spogliatoio di allora, Sinagra ha rivelato che ce n’erano “più leader”.Ha menzionato il “gruppo storico” dei calciatori locali come Amodio, Di Meglio e Caccavale, evidenziando una difesa solida.

Il capitano era un “grande leader in difesa”, affiancato da personalità carismatiche a centrocampo come Jimmy Fontana e Melonascina, e Fresta in attacco.Ha lodato la capacità dell’allenatore Zoratti di gestire personalità diverse con “buon senso e intelligenza”.

Sinagra ha anche ricordato con piacere le punizioni di Melonascina e Fontana, che spesso risolvevano le partite, e ha sottolineato l'”elevato tasso tecnico” di quella squadra, definendolo “raro da vedere in squadre di Serie C oggi”, e forse anche in molte squadre di Serie B.
Il Calcio Moderno e la Filosofia di Lovisa
Riguardo all’attuale campionato di Serie B, Sinagra lo vede “molto molto importante” con “tante squadre che si sono rinforzate”.Ha citato il Palermo, che ha condotto una grande campagna acquisti e ingaggiato il mister Inzaghi, come un segnale significativo per una piazza ambiziosa.

Si aspetta un campionato “molto competitivo e molto bello da seguire”.Ha espresso pieno supporto per la filosofia del direttore sportivo della Juve Stabia, Lovisa, che cerca “calciatori che siano prima dei bravi uomini”.

Sinagra è convinto che Lovisa sia un “grande direttore sportivo”, poiché costruire con le “persone giuste” e dare importanza ai “valori morali e umani” è fondamentale per realizzare grandi progetti, come dimostrano i risultati ottenuti da Lovisa negli ultimi anni.
Il Dolore per la Sampdoria e la Vita Dopo il Calcio
Parlando della sua squadra del cuore, la Sampdoria, Sinagra ha descritto la sua retrocessione come “una coltellata”.Ha esordito in Serie B con la Sampdoria, e segue costantemente le sue vicende, definendo gli anni attuali “bui” e “molto difficili”.

Crede che i problemi siano principalmente “societari” e che solo con una “società all’altezza” si potranno superare i momenti difficili.La decisione di lasciare il calcio giocato nel 2006, all’età di 27 anni, è stata “molto sofferta”.

Due interventi ai tendini d’Achille e altri infortuni lo avevano impedito di giocare “a certi livelli”, e ha preferito non “raschiare il fondo del barile”.Dopo un anno sabbatico, ha trovato la sua dimensione professionale come agente di assicurazione, gestendo la propria agenzia.

Si considera fortunato per aver trasformato una passione in un lavoro e per aver trovato appagamento anche nella sua attuale carriera, cercando di costruire un team di lavoro “come uno spogliatoio”.
Un Legame Indissolubile con la Città
Sinagra ha ribadito il suo “bellissimo ricordo di Castellammare” anche al di fuori del campo, parlando della gente conosciuta e del legame stretto con i tifosi.Ha vissuto all’Hotel dei Congressi e ha ricordato come l’esperienza nella città lo abbia “fatto crescere come ragazzo come giocatore”, essendo stata la sua prima esperienza da professionista dopo la Primavera della Sampdoria.

Infine, ha espresso la speranza di poter tornare presto a Castellammare per assistere a una partita, magari anche con la sua Sampdoria.

Juve Stabia – Venezia: Varnier il baluardo difensivo che ha annullato l’ex bomber gialloblu Andrea Adorante

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In una serata vibrante allo stadio Romeo Menti, la Juve Stabia ha offerto una prestazione offensiva scintillante che avrebbe meritato i tre punti, ma si è scontrata con un Filip Stankovic in stato di grazia.Il portiere del Venezia ha eretto un muro, negando la gioia del gol alle Vespe.

Eppure, se l’attacco ha creato senza concretizzare, un altro reparto ha rasentato la perfezione: la difesa.E il leader indiscusso di questa retroguardia impenetrabile è stato Marco Varnier, autore di una partita sontuosa che lo candida a pilastro della stagione appena iniziata.

Il suo non era un compito qualunque.Dalle sue parti incrociava i tacchetti un avversario ben noto e temuto, quell’Andrea Adorante che solo pochi mesi fa faceva sognare i tifosi stabiesi e che, da ex idolo del pubblico, è tornato a Castellammare con la maglia del Venezia, accolto dagli applausi.

Neutralizzare un attaccante del suo calibro non è impresa da poco ma Varnier lo ha fatto con una maestria e una tranquillità da veterano.Grazie a una lettura impeccabile delle situazioni di gioco il difensore centrale ha disinnescato il pericolo numero uno.

Ha anticipato sistematicamente i movimenti di Adorante, ha sigillato ogni linea di passaggio e lo ha costretto a giocare quasi sempre spalle alla porta, privandolo di qualsiasi spunto potenzialmente letale.Il duello tra i due è stato uno dei più avvincenti del match, e a vincerlo ai punti è stato senza dubbio il difensore gialloblù.

Ma la prestazione di Varnier è andata ben oltre il confronto individuale.Ha agito da vero e proprio faro per i compagni di reparto, guidando la linea difensiva con ordini precisi e leadership.

La sua sicurezza ha permesso alla Juve Stabia di mantenere la difesa alta e di applicare con coraggio il pressing aggressivo richiesto da mister Ignazio Abate, che a fine gara ha lodato la solidità della sua squadra.Un’organizzazione tattica che ha mostrato maturità e intelligenza.

Nella passata stagione, pur avendo dimostrato le sue indubbie qualità, il rendimento di Varnier era stato a tratti condizionato da qualche problema fisico che ne aveva minato la continuità.La prestazione monumentale contro il Venezia, però, suggerisce che il difensore ha ritrovato la piena consapevolezza dei propri mezzi e quella costanza che può fare la differenza.

L’esordio stagionale della Juve Stabia lascia ben sperare.La solidità difensiva, unita a una manovra offensiva capace di creare numerose occasioni da gol, è il segnale più incoraggiante.

Se l’attacco troverà la via della rete e la difesa manterrà questo livello di concentrazione e solidità, questa squadra potrà togliersi grandi soddisfazioni.E in questo progetto, l’uomo che ha spento Adorante, Marco Varnier, si è già preso il ruolo di pilastro su cui costruire i successi futuri.

Juve Stabia – Venezia, Stankovic è stato un muro invalicabile: Gli ospiti strappano un punto d’oro al Menti

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Non chiamatelo pareggio a reti inviolate, perché il campo ha raccontato una storia ben diversa.Il big match del “Romeo Menti” tra Juve Stabia e Venezia, valido per la seconda giornata di Serie BKT, si è concluso sullo 0-0, ma il risultato non rende giustizia a una prestazione scintillante delle “Vespe”, che avrebbero meritato ben altra sorte.

La squadra di Ignazio Abate ha dominato per lunghi tratti, creando occasioni a ripetizione e mettendo alle corde un Venezia salvato solo dal proprio portiere, un autentico baluardo insuperabile che ha negato la gioia del gol ai padroni di casa.Il protagonista indiscusso della serata, infatti, non può che essere Filip Stankovic, portiere del Venezia.

L’estremo difensore serbo è stato l’autentico migliore in campo, erigendo un muro quasi invalicabile e neutralizzando ogni tentativo dei gialloblù.In almeno quattro occasioni, con parate di altissimo livello, ha negato il gol a una Juve Stabia arrembante, in particolare sugli assalti di Carissoni, Burnete e un doppio, clamoroso intervento su Piscopo nel finale, dimostrando riflessi felini e un senso della posizione impeccabile.

Il suo nome è stato sulla bocca di tutti, dal pubblico ai giocatori avversari, per aver salvato il risultato e aver permesso al Venezia di portare a casa un punto insperato, soprattutto dopo aver giocato in inferiorità numerica per quasi un’ora di gioco a causa dell’espulsione di Yeboah al 37′ del primo tempo.La Juve Stabia, dal canto suo, può e deve uscire a testa alta.

Le “Vespe” hanno interpretato la partita con la giusta mentalità, dimostrando di aver assimilato alla perfezione i dettami di mister Abate.Un approccio aggressivo, un pressing asfissiante e una manovra fluida hanno messo in grande difficoltà gli ospiti, incapaci di uscire dalla propria metà campo per larghi tratti della gara.

La squadra ha creato, ha spinto, ha lottato su ogni pallone, ma ha dovuto fare i conti con un avversario che, seppur in difficoltà, ha saputo aggrapparsi all’eccezionale prestazione del suo portiere.Il rammarico è grande, come sottolineato nel post-partita da un “arrabbiato” Abate che ha parlato di “due punti persi”.

La prestazione è stata superiore a quella dell’avversario.Una Juve Stabia bella e combattiva, che ha dimostrato carattere e qualità, ma a cui è mancato quel pizzico di fortuna e cinismo sotto porta per sbloccare il risultato.

Il fischio finale ha lasciato l’amaro in bocca, ma anche la consapevolezza di aver affrontato una squadra di alto livello con la mentalità giusta.Il punto conquistato è un’iniezione di fiducia, ma i tre punti sarebbero stati il premio più giusto per l’impegno e la generosità dimostrati in campo.

Nonostante il risultato, la serata del “Menti” è stata un successo per la Juve Stabia.La squadra ha mostrato un’identità precisa e un potenziale enorme.

Ora l’obiettivo è ripartire da questa prestazione, limando i dettagli e trovando la via del gol, per trasformare le “quasi vittorie” in successi concreti.La strada è quella giusta e la sensazione è che questa squadra, con un pizzico di fortuna in più, possa togliersi grandi soddisfazioni.

La proposta Leghista sul TFR, come integrazione alla pensione dei lavoratori, apre un acceso dibattito

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Sono giorni, che la proposta del Sottosegretario Leghista Claudio Durigon, ha creato un balzello di discussioni senza sosta.La proposta prevede di utilizzare il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), come una rendita mensile, al fine di permettere ai lavoratori di andare in pensione anticipatamente a 64 anni.Questa possibilità sarebbe concessa, su base volontaria, ai lavoratori che hanno 25 anni di contributi, sia che gli stessi fanno parte del sistema misto, sia che gli stessi fanno parte del sistema contributivo.Tale procedura non riguarderebbe tutte le aziende, ma bensì solo quelle con più di 50 dipendenti.

La misura, prevede che il TFR sia un’integrazione all’assegno di pensione, che secondo i calcoli sarebbe più di tre volte la soglia minima della pensione sociale e quindi l’assegno ai lavoratori si aggira intorno alle 1600 euro mensili e la tassazione sarebbe simile ai fondi pensione.Secondo il sottosegretario Durigon tale assegno non sarebbe un esborso aggiuntivo per l’Istituto di Previdenza Nazionale.Naturalmente tale proposta ha suscitato, critiche da tutto il mondo del lavoro, tipo i sindacati e dalle forze politiche di opposizione.In Particolare, l’Europarlamentare   Pasquale Tridico, attualmente Candidato Presidente per la Regione Calabria per il M5S ed ex Presidente dell’INPS, ha fatto un attacco molto duro e dettagliato, forte della sua preparazione Economica e per l’esperienza di Presidente dell’INPS.

Infatti in una trasmissione politica L’ex Presidente dell’INPS, ha dichiarato: Questa proposta di Durigon di anticipare il TFR, per pagare la propria pensione, è come se ricorressi ad un mutuo o un prestito in banca, per pagarmi il pezzo di pensione che mi manca.L’integrazione alla pensione invece la prendo dal mio TFR, ricordando che lo stesso è un Salario Differito, cioè un diritto che un lavoratore ha già conquistato, sul posto di lavoro e non lo devo utilizzare per andare in pensione”. La replica del conduttore è stata precisa “E’ su base volontaria”, a questa esclamazione, Tridico risponde politicamente e in modo lapidario dicendo che: “Con questa proposta non ci sarà un’uscita per i lavoratori, perché è una scelta che ti fa diventare più povero, per cui non sceglieranno questa soluzione.Questa proposta impedirà l’uscita dal mondo del lavoro.Queste soluzioni sono possibili, se le avevi annunciate in campagna elettorale” rimarcando che questo Governo anni fa aveva parlato di quota 41 e di abolizione della Legge Fornero, che sono rimaste solo delle promesse.

In conclusione possiamo affermare che, il dibattito politico è aperto ed è incandescente, considerando anche le Elezioni Regionali di questi mesi avvenire.

Juve Stabia, Zuccon – bis: Un ritorno a sorpresa del centrocampista che accende la curiosità dei tifosi

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Il calciomercato estivo, spesso teatro di trattative estenuanti e annunci roboanti, ha riservato alla Juve Stabia un colpo a sorpresa che sa di ritorno al futuro: Federico Zuccon è di nuovo un calciatore delle Vespe.Il giovane centrocampista, di proprietà dell’Atalanta, torna a Castellammare con la formula del prestito fino al 30 giugno 2026, dopo una prima, breve esperienza nella passata stagione.

Una notizia che ha riacceso l’entusiasmo di una tifoseria che si appresta a vivere una nuova stagione e che, al contempo, ha generato un’ondata di curiosità e interrogativi.Il ritorno di un “ex” è sempre una storia affascinante, un intreccio di ricordi, aspettative e, talvolta, di conti in sospeso.

E Zuccon, con le sue stesse parole, ha fatto intendere di avere un “qualcosa di irrisolto a Castellammare”.Nella prima metà della stagione 2024/2025, il centrocampista classe 2003 aveva collezionato appena sette presenze, senza riuscire a imporsi nelle gerarchie dell’allora tecnico Guido Pagliuca, che nel cuore del centrocampo gli preferiva uomini come Buglio, Leone e Pierobon.

Una parentesi breve, forse troppo per un giocatore dal potenziale indiscusso, capace di abbinare interdizione e visione di gioco.Il successivo passaggio alla Salernitana a gennaio, dove ha trovato maggiore continuità con 11 presenze, sembra avergli fornito quella consapevolezza e quell’esperienza necessarie per affrontare una nuova sfida in maglia gialloblù.

Nuova Guida, Nuove Prospettive: Il Ruolo di Zuccon nello Scacchiere di Abate

L’arrivo di Ignazio Abate sulla panchina della Juve Stabia rappresenta una variabile fondamentale per il secondo capitolo stabiese di Zuccon.

Il nuovo tecnico, reduce da esperienze significative, predilige un calcio propositivo, che fa della costruzione dal basso e del pressing intenso i suoi cardini.In questo scacchiere tattico, Zuccon potrebbe ritagliarsi un ruolo da protagonista come uno dei due mediani, dove le sue capacità di rottura e di primo costruttore di gioco potrebbero essere esaltate.

La sua duttilità gli permetterebbe, inoltre, di agire anche in una linea a tre, garantendo equilibrio e dinamismo.Sarà fondamentale per il giovane centrocampista entrare in sintonia con i dettami tattici di Abate per trasformare il potenziale inespresso in prestazioni convincenti.

Storie di Ritorni: Tra Glorie e Incognite

La storia recente della Juve Stabia è costellata di ritorni più o meno fortunati, un elemento che alimenta ulteriormente la curiosità dei tifosi.

Il paragone sorge spontaneo con le vicende di altri beniamini tornati a vestire la casacca gialloblù.Si pensa a Adriano Mezavilla, tornato e diventato un’autentica bandiera, protagonista indiscusso di momenti storici per il club.

O al portiere Danilo Russo, riaccolto con favore dalla piazza.Ma non mancano esempi di ritorni che non hanno mantenuto le attese, come quello di Denis Tonucci, il cui secondo percorso a Castellammare è stato condizionato da problemi fisici, o di Tommaso Ceccarelli.

Ogni ritorno racconta una storia a sé, un unicum di motivazioni personali, contesti tecnici e aspettative ambientali.Quella di Federico Zuccon si inserisce in questo solco, con la particolarità di un calciatore giovane, desideroso di riscattare una prima esperienza opaca e di dimostrare il proprio valore in una piazza esigente ma capace di grandi passioni.

I tifosi, inizialmente spiazzati da un “non botto” di mercato sul gong, ora osservano con attenzione, pronti a capire se questo matrimonio-bis sarà un successo duraturo o una semplice replica di un copione già visto.La palla, ora, passa al campo e ai piedi di Federico Zuccon, chiamato a scrivere un finale diverso per la sua storia con le Vespe.

Esplosione in un appartamento a Meta di Sorrento, due morti

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02 settembre 2025 | 09.48

LETTURA: 1 minuti

Due morti per una forte esplosione in un’abitazione a Meta di Sorrento. I carabinieri della compagnia di Sorrento e della stazione di Piano di Sorrento sono intervenuti in via Cristoforo Colombo. Da una prima sommaria ricostruzione, ancora da verificare, pare che poco prima per una probabile fuga di gas è esplosa un’abitazione con all’interno due persone anziane di 81 e 83 anni. L’incendio ha interessato altre due abitazioni vicine, senza provocare gravi danni. Gli anziani – un uomo e una donna conviventi – sono deceduti. Carabinieri e vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’area. Accertamenti in corso coordinati dalla procura di Torre Annunziata.

Fonte AdnKronos

Napoli, esplosione in un appartamento a Meta di Sorrento: 2 morti

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02 settembre 2025 | 09.48

LETTURA: 1 minuti

Due morti per una forte esplosione in un’abitazione a Meta di Sorrento. I carabinieri della compagnia di Sorrento e della stazione di Piano di Sorrento sono intervenuti in via Cristoforo Colombo. Da una prima sommaria ricostruzione, ancora da verificare, pare che poco prima per una probabile fuga di gas è esplosa un’abitazione con all’interno due persone anziane di 81 e 83 anni. L’incendio ha interessato altre due abitazioni vicine, senza provocare gravi danni. Gli anziani – un uomo e una donna conviventi – sono deceduti. Carabinieri e vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’area. Accertamenti in corso coordinati dalla procura di Torre Annunziata.

Fonte AdnKronos

Recensione del libro “Il Silenzio delle Rondini” di Marco De Franchi

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Marco De Franchi ci consegna con “Il silenzio delle rondini” (Longanesi 2025) un’opera che afferra il lettore fin dalla prima pagina e lo trascina in una spirale di suspense e introspezione. Al centro di questa narrazione intensa troviamo la brillante e tormentata Valentina Medici, la cui sensibilità è la chiave per decifrare l’oscurità che la circonda. Il romanzo non è solo un thriller ad alta tensione, ma anche un viaggio nel dolore profondo, quello che scava un sentiero nella psiche e che lei, più di chiunque altro, sembra comprendere. De Franchi utilizza un linguaggio affilato e scene di grande impatto per tessere una trama in cui il passato sanguinoso e un presente enigmatico convergono, portando Valentina verso un epilogo inimmaginabile.

E’ un flebile rumore, qualcosa che sposta l’aria per poi far apparire insieme, tutti, quei gabbiani che si scaraventano su uno stormo di rondini che in silenzio, troppo silenzio accettano il loro tragico destino.

Una visione ricorrente, un sogno forse, sicuramente qualcosa a cui non si può restare indifferenti, almeno non possono esserlo una mente e una sensibilità come quelle di Valentina Medici.

Forse è perché lei conosce quel silenzioso e straziante dolore fisico, ma anche quel morir3 dentro, quel sentiero oscuro che viene scavato nell’animo come un tunnel senza uscita, dopo aver conosciuto la forza inesorabile di certi traumi.

“Ci sarà molto sangue” una frase ricorrente di chi sa, di chi è stato cresciuto sapendo questo da sempre.

Ora tocca a Valentina rimboccarsi le maniche e scoprirlo o riscoprirlo fino ad arrivare ad un epilogo inimmaginabile .

Ho amato la velocità con cui la suspense cresce ad ogni scena che si sussegue all’altra proprio come se fossero in volo su una storia che non lascia spazio a molte considerazioni.

Perché ogni scena viene vissuta con grande intensità che solo una vera capacità di tracciare le storie permette di fare.

Juve Stabia, Ufficiale: Federico Zuccon torna a Castellammare per rinforzare il centrocampo delle Vespe

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La Juve Stabia ha ufficializzato un altro acquisto di mercato a centrocampo, assicurandosi il ritorno del talentuoso Federico Zuccon.La società gialloblù ha comunicato di aver raggiunto un accordo con l’Atalanta Bergamasca Calcio per l’acquisizione, a titolo temporaneo, delle prestazioni sportive del calciatore.

Zuccon si trasferisce alla Juve Stabia con la formula del prestito secco e vestirà la maglia delle Vespe fino al 30 giugno 2026, legandosi al club per le prossime due stagioni.Nato a Genova il 1° aprile 2003, Federico è un prodotto del prestigioso settore giovanile dell’Atalanta.

La sua carriera tra i professionisti ha visto una tappa fondamentale a Lecco, dove si è messo in luce totalizzando 40 presenze e diventando uno dei protagonisti della storica promozione in Serie B, ottenuta vincendo i play-off di Serie C nella stagione 2022/23.L’annata successiva, 2023/24, lo ha visto confrontarsi con il campionato cadetto tra le fila del Cosenza, squadra con cui ha collezionato 30 presenze, dimostrando qualità e continuità di rendimento.

Per il centrocampista si tratta di un ritorno a Castellammare di Stabia.Aveva infatti iniziato la stagione 2024/25 proprio con la maglia gialloblù, disputando 7 partite prima di trasferirsi durante la sessione invernale di mercato alla Salernitana, con cui ha giocato altre 11 partite.

Un’esperienza breve ma che ha lasciato un segno, tanto da motivare il suo ritorno.Subito dopo la firma del contratto, un entusiasta Federico Zuccon ha rilasciato le sue prime dichiarazioni: “Sentivo di avere qualcosa di irrisolto a Castellammare con la società e con i tifosi, sono contento di essere tornato.

Adesso bisogna solo lavorare, sono al completo servizio del Mister e dei miei compagni”.Con questo innesto, la Juve Stabia si assicura un centrocampista giovane ma già esperto, pronto a dare il suo contributo per il raggiungimento degli obiettivi stagionali.