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Recensione del libro “Il Silenzio delle Rondini” di Marco De Franchi

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Marco De Franchi ci consegna con “Il silenzio delle rondini” (Longanesi 2025) un’opera che afferra il lettore fin dalla prima pagina e lo trascina in una spirale di suspense e introspezione. Al centro di questa narrazione intensa troviamo la brillante e tormentata Valentina Medici, la cui sensibilità è la chiave per decifrare l’oscurità che la circonda. Il romanzo non è solo un thriller ad alta tensione, ma anche un viaggio nel dolore profondo, quello che scava un sentiero nella psiche e che lei, più di chiunque altro, sembra comprendere. De Franchi utilizza un linguaggio affilato e scene di grande impatto per tessere una trama in cui il passato sanguinoso e un presente enigmatico convergono, portando Valentina verso un epilogo inimmaginabile.

E’ un flebile rumore, qualcosa che sposta l’aria per poi far apparire insieme, tutti, quei gabbiani che si scaraventano su uno stormo di rondini che in silenzio, troppo silenzio accettano il loro tragico destino.

Una visione ricorrente, un sogno forse, sicuramente qualcosa a cui non si può restare indifferenti, almeno non possono esserlo una mente e una sensibilità come quelle di Valentina Medici.

Forse è perché lei conosce quel silenzioso e straziante dolore fisico, ma anche quel morir3 dentro, quel sentiero oscuro che viene scavato nell’animo come un tunnel senza uscita, dopo aver conosciuto la forza inesorabile di certi traumi.

“Ci sarà molto sangue” una frase ricorrente di chi sa, di chi è stato cresciuto sapendo questo da sempre.

Ora tocca a Valentina rimboccarsi le maniche e scoprirlo o riscoprirlo fino ad arrivare ad un epilogo inimmaginabile .

Ho amato la velocità con cui la suspense cresce ad ogni scena che si sussegue all’altra proprio come se fossero in volo su una storia che non lascia spazio a molte considerazioni.

Perché ogni scena viene vissuta con grande intensità che solo una vera capacità di tracciare le storie permette di fare.

Juve Stabia, Ufficiale: Federico Zuccon torna a Castellammare per rinforzare il centrocampo delle Vespe

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La Juve Stabia ha ufficializzato un altro acquisto di mercato a centrocampo, assicurandosi il ritorno del talentuoso Federico Zuccon.La società gialloblù ha comunicato di aver raggiunto un accordo con l’Atalanta Bergamasca Calcio per l’acquisizione, a titolo temporaneo, delle prestazioni sportive del calciatore.

Zuccon si trasferisce alla Juve Stabia con la formula del prestito secco e vestirà la maglia delle Vespe fino al 30 giugno 2026, legandosi al club per le prossime due stagioni.Nato a Genova il 1° aprile 2003, Federico è un prodotto del prestigioso settore giovanile dell’Atalanta.

La sua carriera tra i professionisti ha visto una tappa fondamentale a Lecco, dove si è messo in luce totalizzando 40 presenze e diventando uno dei protagonisti della storica promozione in Serie B, ottenuta vincendo i play-off di Serie C nella stagione 2022/23.L’annata successiva, 2023/24, lo ha visto confrontarsi con il campionato cadetto tra le fila del Cosenza, squadra con cui ha collezionato 30 presenze, dimostrando qualità e continuità di rendimento.

Per il centrocampista si tratta di un ritorno a Castellammare di Stabia.Aveva infatti iniziato la stagione 2024/25 proprio con la maglia gialloblù, disputando 7 partite prima di trasferirsi durante la sessione invernale di mercato alla Salernitana, con cui ha giocato altre 11 partite.

Un’esperienza breve ma che ha lasciato un segno, tanto da motivare il suo ritorno.Subito dopo la firma del contratto, un entusiasta Federico Zuccon ha rilasciato le sue prime dichiarazioni: “Sentivo di avere qualcosa di irrisolto a Castellammare con la società e con i tifosi, sono contento di essere tornato.

Adesso bisogna solo lavorare, sono al completo servizio del Mister e dei miei compagni”.Con questo innesto, la Juve Stabia si assicura un centrocampista giovane ma già esperto, pronto a dare il suo contributo per il raggiungimento degli obiettivi stagionali.

Juve Stabia, ai saluti anche D’Amore: il difensore va in prestito alla Triestina

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La Juve Stabia ha reso noto il trasferimento a titolo temporaneo del difensore Francesco D’Amore all’Unione Sportiva Triestina 1908.L’operazione è stata ufficializzata nella giornata di oggi, segnando un nuovo capitolo nella carriera del giovane calciatore.

Arrivato a Castellammare di Stabia nell’estate del 2023, D’Amore ha avuto modo di vestire la maglia gialloblù in diverse occasioni.Durante la sua esperienza con la Juve Stabia, ha collezionato 3 presenze nel campionato di Serie C (girone C), 3 presenze e 1 rete in Coppa Italia Serie C e 1 presenza nella Supercoppa di Serie C.

Nel corso della scorsa stagione, il difensore ha maturato ulteriore esperienza attraverso due prestiti.Ha giocato con il Legnago Salus, scendendo in campo per 13 partite nel girone B di Serie C e 1 gara in Coppa Italia Serie C.

Successivamente, a gennaio, si è trasferito all’Ascoli, dove ha collezionato 10 presenze nello stesso girone.La società campana ha voluto esprimere la sua gratitudine a Francesco D’Amore per l’impegno e la professionalità dimostrati durante il suo periodo a Castellammare, augurandogli il meglio per il suo futuro professionale.

Il trasferimento alla Triestina rappresenta per D’Amore una nuova opportunità per mettersi in mostra e contribuire alla causa della sua nuova squadra.

Juve Stabia, ufficiale: Alessandro Louati saluta le Vespe e va in prestito alla Triestina

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La Juve Stabia ha ufficialmente comunicato la cessione a titolo temporaneo del centrocampista Alessandro Louati all’Unione Sportiva Triestina 1908.Il passaggio si concretizza in vista della prossima stagione, con il giocatore che si sposterà in prestito per maturare ulteriore esperienza.

Louati, arrivato a Castellammare di Stabia durante la sessione invernale di calciomercato 2024/25, ha vestito la maglia delle Vespe in 6 occasioni tra il campionato di Serie BKT e i successivi playoff.Nonostante il breve periodo, il calciatore ha dimostrato impegno e professionalità, contribuendo al percorso della squadra.

La società stabiese ha voluto ringraziare sentitamente il centrocampista per la dedizione e l’attaccamento ai colori gialloblù, augurandogli il meglio per il futuro della sua carriera.La sua avventura con la Juve Stabia si ferma momentaneamente, ma il club gli ha augurato di poter raggiungere grandi successi con la sua nuova maglia.

Juve Stabia, Ufficiale: Aaron Ciammaglichella è un nuovo calciatore delle Vespe

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La Juve Stabia è lieta di comunicare di aver raggiunto un accordo con il Torino Football Club per l’acquisizione, a titolo temporaneo (prestito secco), delle prestazioni sportive del centrocampista Aaron Ciammaglichella.Il calciatore vestirà la maglia gialloblù fino al 30 giugno 2026.

Nato a Torino il 26 gennaio 2005, Aaron è un talentuoso prodotto del settore giovanile del Torino, dove ha completato l’intera trafila fino a raggiungere il traguardo dell’esordio in Serie A.Il suo debutto nella massima serie è avvenuto il 25 agosto 2024, nella prestigiosa sfida contro l’Atalanta, a coronamento di un percorso di crescita costante in maglia granata.

Nel campionato Primavera 1, Ciammaglichella si è affermato come uno dei protagonisti indiscussi della formazione giovanile del Torino.Dalla stagione 2020/21 fino a gennaio 2025, ha collezionato ben 81 presenze, impreziosite da 14 reti e 10 assist, dimostrando qualità tecniche e visione di gioco sopra la media.

Durante la sessione invernale del mercato della stagione 2024/25, il giovane centrocampista si è trasferito alla Ternana, nel girone B della Serie C.Con la maglia delle Fere ha avuto modo di confrontarsi con il calcio professionistico, totalizzando 7 presenze e mettendo a segno il suo primo gol tra i “grandi”.

Il valore di Ciammaglichella è riconosciuto anche a livello nazionale, essendo attualmente nel giro della nazionale italiana Under 20, con cui ha già dimostrato le sue capacità.All’arrivo a Castellammare di Stabia, Aaron ha rilasciato le sue prime dichiarazioni da calciatore della Juve Stabia: “Sono molto felice di arrivare a Castellammare e iniziare questa nuova avventura.

Ringrazio la società per aver creduto in me, sono molto felice di incontrare il mister Abate nuovamente.Non vedo l’ora di scendere in campo al Menti davanti ai nostri tifosi.

Forza Vespe!”

L’arrivo di Ciammaglichella rappresenta un innesto di grande prospettiva per la mediana della Juve Stabia, che si assicura un calciatore di talento, motivato e pronto a mettersi in gioco per la causa gialloblù.

Inquinamento a Torre Annunziata: La protesta si allarga, il Senatore Mazzella chiede controlli a tappeto

Quella che era iniziata come la legittima protesta di un gruppo di condomini di Via San Fermo, stanchi di sentirsi “cittadini di serie B”, si è trasformata in una mobilitazione che abbraccia l’intera città di Torre Annunziata.La preoccupazione per la qualità dell’aria e l’impatto delle emissioni industriali ha superato i confini del quartiere, diventando una questione prioritaria per la salute pubblica e la tutela dell’ambiente.L’eco delle proteste, amplificata da video e segnalazioni sui social network, è arrivata fino a Roma, spingendo il Senatore Orfeo Mazzella a un intervento formale e durissimo.Nelle ultime ore, il Vicepresidente della decima Commissione Permanente (Sanità e Lavoro) ha inviato una richiesta ufficiale alle Autorità Competenti in materia ambientale e sanitaria, sollecitando “controlli approfonditi e verifiche ispettive sulle attività delle ditte a Torre Annunziata, con particolare attenzione alle emissioni inquinanti, ai fumi, alle autorizzazioni e alle condizioni di sicurezza”.

Dall’Incontro con il Sindaco all’Intervento del Senato

Tutto è cominciato alcuni giorni fa, con l’incontro tra il primo cittadino di Torre Annunziata e una delegazione di residenti della zona di Via San Fermo.

I cittadini lamentavano una situazione insostenibile, legata a fumi e odori molesti, chiedendo interventi concreti.Ora, la questione si è allargata, con un focus particolare sull’area industriale di Rovigliano, dove operano aziende specializzate nella produzione di conglomerato bituminoso.Le “forti esalazioni odorigene” segnalate dai cittadini sono al centro della missiva del Senatore Mazzella, che ha deciso di farsi portavoce del malcontento e della preoccupazione diffusa.

La Richiesta di Mazzella: Controlli a 360 Gradi

Il documento inviato dal Senatore è una richiesta dettagliata e tecnicamente precisa, che non lascia spazio a interpretazioni.Si chiede un intervento “immediato e strutturato” per verificare ogni aspetto delle attività industriali presenti sul territorio.

I punti chiave della richiesta includono:

  1. Verifica delle Autorizzazioni: Un controllo capillare sul possesso e la conformità delle Autorizzazioni Uniche Ambientali (AUA), per accertare che le aziende operino nel pieno rispetto delle prescrizioni.
  2. Analisi delle Emissioni: Ispezioni con prelievi diretti dai camini e analisi di laboratorio per misurare la concentrazione di inquinanti come polveri, ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), monossido di carbonio (CO) e composti organici volatili (VOC).
  3. Controllo degli Odori (Olfattometria): Data la natura delle segnalazioni, si sollecitano specifiche analisi olfattometriche, secondo le normative UNI-EN 3725, anche con il coinvolgimento di “valutatori umani qualificati” per misurare frequenza e intensità delle emissioni odorigene.
  4. Trasparenza e Monitoraggio in Tempo Reale: L’installazione di centraline di monitoraggio continuo e la pubblicazione periodica dei dati, per garantire che la popolazione sia costantemente informata sulla qualità dell’aria che respira.
  5. Sicurezza sul Lavoro: Ispezioni per verificare il rispetto delle norme di sicurezza per i lavoratori (D.Lgs. 81/08) e l’adozione di tutte le misure di protezione necessarie.

Tolleranza Zero per le Irregolarità

Il Senatore Mazzella è stato chiaro sulle conseguenze di eventuali inadempienze: “Qualora si fosse in presenza di irregolarità o di superamenti dei limiti di legge, siano adottati immediati provvedimenti di sospensione delle attività, sanzioni amministrative e obblighi di bonifica”.La richiesta si conclude con un appello a un’azione coordinata e trasparente da parte delle autorità, affinché si possa porre fine a una situazione che i residenti definiscono “ormai diventata insostenibile”.La città di Torre Annunziata attende ora risposte concrete, sperando che questo intervento possa finalmente portare chiarezza e, soprattutto, soluzioni per tutelare la salute dei cittadini e l’integrità del territorio.La palla passa ora ad ARPAC, ASL e agli altri enti preposti, chiamati a un’azione non più differibile.

L’eredità del silenzio: recensione de “L’estate che ho ucciso mio nonno”

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Cosa accade all’equilibrio di una famiglia quando il passato torna a sedersi prepotentemente a capotavola? Nel romanzo ‘L’estate che ho ucciso mio nonno’ (Bollati Boringhieri, 2025), Giulia Lombezzi ci trascina nella vita di Alice, un’adolescente di sedici anni costretta a vedere il proprio mondo stravolto dall’arrivo del nonno Andrea, convalescente e ingombrante.

Non è solo una questione di spazi fisici invasi, ma di un’invasione emotiva che colpisce in particolare Marta, la madre di Alice. Attraverso gli occhi sarcastici e fragili della protagonista, assistiamo a una trasformazione silenziosa ma devastante: mentre la madre si spegne, rifiutando il cibo e la propria voce, Alice cerca disperatamente di riempire quei vuoti, ingurgitando parole e insofferenza. Un romanzo potente che scava nelle dinamiche del patriarcato e nella ruggine dei rapporti irrisolti, dimostrando come a volte, per salvare il proprio futuro, sia necessario affrontare i fantasmi di chi ci ha preceduto.

Alice è adolescente e ama la sua famiglia più di ogni altra cosa, in particolare sua madre che si ritrova la vita stravolta quando deve accogliere nella loro casa suo padre Andrea, nonno di Alice, convalescente dopo un’operazione all’anca
(ed è inutile essere ipocriti, la vita viene stravolta quando ci si deve occupare di qualcuno a tempo pieno dedicandogli totalmente la tua esistenza)

Da subito, Alice osserva cambiamenti in sua madre.
Marta, sua madre, non ha mai amato mangiare più di tanto, ma questa volta è diverso, questa volta c’è Alice che guarda cosa sta accadendo e c’è decisamente qualcosa che non va.

Una sofferenza, o meglio un’insofferenza a qualcosa per la quale Alice non riesce a trovare spiegazione, o meglio non riesce a vederla da subito
Sarà il passato che arriverà ad aiutarla, la ricerca dell’origine di quel qualcosa, che va oltre lo sguardo assente di sua madre e le sue poche parole perché a sormontarle sono quelle di Andrea, un uomo, suo nonno che nei suoi discorsi e nei modi di certo non fa sconti.
Alice ingurgita quelle parole e quell’insofferenza come quel cibo che la aiuta a riempire il vuoto che ha dentro

Un romanzo che è l’immagine chiara, netta, e senza filtro del mal3 che può fare ad un adolescente un passato che pesa tanto sulla vita di sua madre, asservita totalmente alla sua famiglia d’origine, specchio dell’espressione più forte del patriarcato.

Ho amato il sarcasmo di cui si dipingono le parole di Alice, voce narrante di tutto il romanzo, che lotta con tutto il coraggio e nello stesso tempo la fragilità di una ragazza di 16 anni che vuole salvare il suo futuro dalla ruggine che può lasciare l’acqua stagnante su ciò che non è mai stato risolto nel proprio passato.

Ogni singola pagina è un viaggio nelle emozioni e nei comportamenti di generazioni a confronto ed è forse proprio questo uno degli elementi che più di tutti mi ha tenuto incollata a questo meraviglioso romanzo.01

Juve Stabia, Ufficiale: Omar Correia è un nuovo centrocampista delle Vespe

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L’attesa è finita e ora è ufficiale: Omar Correia è un nuovo calciatore della Juve Stabia. Dopo giorni di indiscrezioni, è arrivato il comunicato stampa della società a confermare l’acquisizione a titolo definitivo del centrocampista dall’Unione Sportiva Triestina Calcio 1918.Un colpo importante per la mediana delle Vespe, che si assicurano un calciatore di fisico e personalità.

Correia ha siglato un accordo che lo legherà al club gialloblù per le prossime tre stagioni, con scadenza fissata al 30 giugno 2028.

La carriera di Correia

Nato a Évreux, in Francia, il 10 aprile 2000, Omar Correia è un centrocampista moderno, capace di abbinare quantità e qualità.La sua formazione calcistica è avvenuta nel prestigioso settore giovanile del Le Havre.

Il suo percorso è poi proseguito con la maglia del Paris Saint-Germain B nella stagione 2021/22, dove ha collezionato 21 presenze e messo a segno 3 reti nel campionato National 3.Nel 2022, il grande salto nel calcio professionistico con il trasferimento in Slovenia, al Koper.

Con la squadra slovena ha disputato 30 partite nella massima serie (Prva Liga), segnando 2 gol, e ha avuto modo di maturare esperienza anche a livello europeo, con una presenza nelle qualificazioni alla UEFA Conference League, oltre a 3 presenze nella coppa nazionale.L’avventura italiana inizia nella stagione 2023/24 con la Triestina.

Con il club alabardato si è imposto come uno dei centrocampisti più interessanti della Serie C, totalizzando in due anni ben 78 presenze, condite da 3 reti e 7 assist in tutte le competizioni.

Le prime parole in gialloblù

Visibilmente soddisfatto dopo la firma, il neo acquisto Omar Correia ha dichiarato: “Sono molto contento di essere arrivato a Castellammare, ringrazio i tifosi per i messaggi e il calore con cui mi hanno accolto.Non vedo l’ora di giocare al Menti, forza Juve Stabia”.

Entusiasmo condiviso anche dal direttore sportivo Matteo Lovisa, che ha sottolineato l’importanza strategica dell’operazione: “Siamo contenti di aver portato a Castellammare un atleta che abbiamo cercato e voluto, ci darà personalità e fisicità.La trattativa non è stata semplice ma dopo averci lavorato per mesi siamo contenti di averlo con noi.

Ringrazio la proprietà per la buona riuscita dell’operazione”.Con l’arrivo di Correia, la Juve Stabia aggiunge un tassello fondamentale al proprio centrocampo, in vista di un prosieguo di stagione che si preannuncia impegnativa e ricca di ambizioni.

Juve Stabia, Davide Buglio ceduto al Catanzaro: Addio ad un eroe delle ultime due stagioni da record

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Davide Buglio, uno dei pilastri del centrocampo della Juve Stabia nell’entusiasmante stagione della promozione in Serie B e dei record in cadetteria (quinto posto e playoff promozione), lascia le Vespe per trasferirsi all’Unione Sportiva Catanzaro.La formula è quella della cessione a titolo temporaneo con opzione di riscatto, come annunciato in un comunicato stampa dalla società stabiese.

Arrivato a Castellammare di Stabia nell’estate del 2023, Buglio si è immediatamente imposto come un elemento cardine nello scacchiere tattico della squadra.Nel corso del suo biennio in maglia gialloblù, ha dimostrato grande professionalità, dedizione e un forte attaccamento ai colori sociali, diventando uno dei beniamini della tifoseria.

Nella stagione 2023/24, conclusasi con la trionfale promozione in Serie B, il centrocampista ha collezionato 35 presenze e fornito 6 assist vincenti ai compagni, a cui si aggiungono 2 apparizioni e una rete nella Supercoppa di Serie C.Anche nella passata stagione, le sue prestazioni sono state di alto livello, con un totale di 31 presenze e 2.336 minuti giocati, impreziositi da un assist.

La società della Juve Stabia, nel comunicato ufficiale, ha voluto “ringraziare Davide per la professionalità, la dedizione e l’attaccamento alla maglia dimostrati durante il suo biennio in gialloblù, augurandogli le migliori fortune per il prosieguo della carriera”.Con il suo passaggio al Catanzaro, Buglio si appresta a vivere una nuova avventura professionale, lasciando a Castellammare di Stabia il ricordo di un giocatore fondamentale nella cavalcata che ha riportato le Vespe nel campionato cadetto.

I tifosi gialloblù, che ne hanno apprezzato le qualità tecniche e umane, seguiranno con interesse il suo percorso in Calabria.

Juve Stabia, dopo aver raggiunto quota 1836 è stata prorogata la campagna abbonamenti: Dove Ti Potrò Baciare

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La passione non si placa, anzi cresce.La Juve Stabia ha annunciato la proroga della campagna abbonamenti “Dove ti potrò Baciare”, in risposta al grande entusiasmo della tifoseria per questo secondo anno consecutivo di Serie B.La società ha comunicato che, raggiunto l’importante traguardo di 1836 tessere sottoscritte, ha deciso di offrire ai tifosi ancora qualche giorno per assicurarsi un posto al Menti per la stagione 2024/2025.La nuova scadenza è fissata per mercoledì 10 settembre alle ore 19:00.Un segnale forte da parte della piazza stabiese, che sta rispondendo con calore e fiducia alla chiamata del club dopo la trionfale cavalcata dello scorso anno nel campionato cadetto.Il nome stesso della campagna, “Dove ti potrò Baciare”, evoca un legame profondo e viscerale tra la squadra e i suoi sostenitori, un invito a tornare a vivere le emozioni dello stadio, la casa della passione gialloblù.Gli abbonamenti potranno essere acquistati esclusivamente presso lo Store ufficiale della Juve Stabia, sito in Corso Garibaldi, 24.Una scelta che mira a mantenere un contatto diretto con i tifosi, centro del progetto sportivo della società.

Dettaglio Prezzi e Settori

I prezzi, rimasti invariati, offrono diverse opzioni per tutte le tipologie di tifosi, con riduzioni speciali per donne, over 65 e under 12, a testimonianza della volontà del club di rendere lo stadio un luogo per tutti.

  • Curva San Marco: Intero € 250,00 – Ridotto Donna/Over 65 € 210,00 – Ridotto U12 € 100,00
  • Tribuna Varano (Distinti): Intero € 310,00 – Ridotto Donna/Over 65 € 260,00 – Ridotto U12 € 130,00
  • Tribuna Quisisana (Scoperta): Intero € 370,00 – Ridotto Donna/Over 65 € 320,00 – Ridotto U12 € 170,00
  • Tribuna Monte Faito A-B (Coperta): Intero € 460,00 – Ridotto Donna/Over 65 € 410,00 – Ridotto U12 € 230,00
  • Vip Club: Intero € 1500,00 (non sono previste riduzioni)

Inoltre, per agevolare ulteriormente i sostenitori, sarà possibile rateizzare il costo dell’abbonamento.Al prezzo di ogni tessera andranno aggiunti € 5,00 di diritti di prevendita.L’abbonamento darà diritto all’accesso per 16 incontri casalinghi.La società, come da prassi, si riserva la facoltà di indire nel corso della stagione due “giornate gialloblù”, durante le quali gli abbonamenti non saranno validi.Questa proroga rappresenta un’ulteriore opportunità per i ritardatari di unirsi alla famiglia gialloblù e spingere le Vespe in un campionato che si preannuncia tanto difficile quanto affascinante.

Juve Stabia, fine della telenovela: Il DS Matteo Lovisa è riuscito a chiudere la trattativa per Omar Correia

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Si è conclusa con il tanto atteso lieto fine una delle trattative più lunghe e complesse del calciomercato estivo della Juve Stabia.Omar Correia è ufficialmente un nuovo giocatore delle Vespe.

Il centrocampista francese classe 2000 arriva a titolo definitivo dalla Triestina e firmerà un contratto biennale che lo legherà al club gialloblù fino al 2027.La trattativa, iniziata nei primi giorni di luglio, si è trasformata in una vera e propria telenovela, tenendo con il fiato sospeso i tifosi stabiesi.

A tessere le fila dell’operazione è stato il Direttore Sportivo Matteo Lovisa, che con la sua proverbiale abilità di lavorare “sotto traccia” è riuscito a superare ostacoli che sembravano insormontabili.L’ostacolo principale, come annunciato già nelle scorse settimane, era rappresentato dalle esose richieste economiche dei procuratori del calciatore, che avevano inizialmente avanzato una richiesta di commissione pari a 500mila euro, bloccando di fatto il trasferimento.

La perseveranza del DS Lovisa e l’avvicinarsi della chiusura della sessione di mercato hanno però giocato un ruolo decisivo.Con il passare delle settimane, gli agenti di Correia hanno abbassato notevolmente le loro pretese, permettendo alla dirigenza stabiese di riallacciare i contatti e chiudere l’affare con una mossa fulminea nella giornata di ieri.

Per la Triestina si tratta di un’importante cessione in uscita, che saluta uno dei suoi protagonisti delle ultime stagioni.Nelle sue due annate con la maglia dei giuliani, Correia ha dimostrato tutta la sua qualità e quantità in mezzo al campo, collezionando ben 78 presenze, impreziosite da 3 gol e 7 assist.

Con l’arrivo di Omar Correia, il tecnico Ignazio Abate accoglie un rinforzo di grande spessore per la sua mediana, un giocatore dinamico e di prospettiva pronto al grande salto in Serie B.Si chiude così un capitolo di mercato estenuante, ma che regala alla Juve Stabia un tassello fondamentale per il presente e per il futuro.

Formula Uno, GP Olanda 2025: le pagelle di Carlo Ametrano

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Un GP in cui è successo di tutto.A vincere in Olanda è però sempre la McLaren che con Oscar Piastri chiude davanti a Max Verstappen e a uno straordinario Hadjar, terzo su Racing Bulls.

Ritirate invece le due Ferrari di Leclerc e Hamilton e l’altra McLaren di Norris.Oggi abbiamo ascoltato per la nostra rubrica “Un voto per la Formula Uno” lo scrittore stabiese Carlo Ametrano, autore del libro “Ayrton… per sempre nel cuore” e grande appassionato di Formula Uno.

Con lo scrittore è stato fatto il punto sul Gran Premio svolto ieri a Monaco.Pubblichiamo l’estratto dell’intervista telefonica

Ciao Carlo, prima di iniziare con il pagellone ti chiediamo una considerazione sulla gara.

“Prima cosa: Ferrari scandalosa, vergognosa.

Ma come si fa?Due macchine e non si va a punti, entrambe ritirate.

La sosta di tre settimane ha creato solo disastri.Malissimo.

Vince un Piastri solido.Se non fanno errori, è lui il favorito.

Terzo un super Hadjar, occhio a questo pilota”.

Primo posto per la McLaren di Piastri.Voto?

“Che gli vogliamo dire.

Una vittoria per il titolo.Voto 10 e lode”.

Seconda piazza per il padrone di casa, Verstappen.

Voto?

“Non poteva fare di più.Voto 9”.

Terzo posto per uno straordinario Hadajr!

Che ne pensi?

“Straordinario.Ne sentiremo parlare, fortissimo.

Ha scritto una pagina di storia.Voto 10 e lode”.

Quarta piazza per la Mercedes di Russell.

Voto?

“Sono comunque 12 punti portati a casa, a differenza di Ferrari.Voto 6.5”.

Quinto invece Albon!

Che ne pensi?

“Buona prestazione, non male.Voto 6.5”.

Sesta piazza per un’altra grandissima prestazione, quella di Bearman su Haas!

Come valuti la sua gara?

“Molto interessante.Ottima gara, voto 6.5”.

Che mi dici della prova e della settima posizione di Stroll?

“Voto 6.5”.

Segue il compagno Alonso, voto?

“Lui è come il vino: 44 anni e va sempre a punti.

Voto 6.5″.

Che voto dai al nono posto di Tsunoda?

“Si vede qualche piccola luce.Voto 6.5”.

Cosa mi dici invece della decima piazza Ocon.

“Buon punto per lui e per il team.

Voto 6″.

Carlo noi ti facciamo i complimenti e ti ringraziamo dando appuntamento con il pagellone con il GP d’Italia a Monza, in programma questa settimana.Per salutarci ci vuoi aggiornare sui tuoi appuntamenti?

“Sono stati mesi incredibili!

Come ultima esperienza sono stato a Roma al grandissimo evento all’Orgoglio Motoristico Romano, organizzato come sempre benissimo dal presidente Stefano Pandolfi.Sono stato anche a Imola, dove ho visto il GP!

Una bellissima esperienza e soprattutto un’altra bella pagina chiusa.Siamo reduci inoltre anche dal fantastico Senna Day!

Davvero grandioso, è stato un evento eccezionale alle Cantine Zuffa.Un grazie ai tanti che sono venuti, tra cui una tv brasiliana, e che hanno passato con noi questa splendida serata.

Per me è un sogno essere l’organizzatore di questo evento.Ci tenevo a ringraziare Odeon tv con Filippo Gherardi, Martina Renna e Federica Afflitto per avermi confermato per questa nuova stagione di F1.

Gli appuntamenti non finiscono qua: spazio a settembre al Minardi Day”.

Cammino dei sapori e delle tradizioni rurali: Chiusura a Vico Equense con il progetto Rural Food Revolution

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Mercoledì 3 settembre 2025, la Sala delle Colonne dell’Istituto SS.Trinità e Paradiso, Vico Equense ospiterà l’ultimo incontro del progetto “Rural Food Revolution”, promosso dal GAL Terra Protetta nell’ambito della Strategia di Sviluppo Locale (SSL) collegata al PSR Campania 2014/2022, dedicato alle eccellenze rurali e alle filiere agroalimentari del territorio.

L’appuntamento, previsto per le ore 18:00, sarà occasione di ulteriore confronto tra istituzioni, amministratori, imprenditori e studiosi, e inoltre, ad analizzare il lavoro svolto in questi mesi estivi nel corso dei numerosi incontri nell’ampio territorio coperto dal Gal Terra Protetta che va dalla provincia di Napoli a quella di Salerno abbracciando le due costiere Sorrentina ed Amalfitana e l’ampio territorio dei Monti Lattari.L’evento rappresenta un ulteriore passo nella strategia del GAL Terra Protetta, che attraverso il progetto Re-Food intende consolidare reti di collaborazione, valorizzare il patrimonio enogastronomico locale e promuovere l’identità rurale come leva di sviluppo sostenibile.

Un dialogo tra istituzioni e comunità locali

All’incontro prenderanno parte rappresentanti delle istituzioni e del mondo agricolo.

Sono previsti gli interventi di:

  • Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania
  • Giuseppe Aiello, Sindaco del Comune di Vico Equense
  • Giuseppe Falco, Responsabile P.O.PSR Campania 2014-2022 – Misura 19
  • Rosanna Lavorgna, Responsabile Regionale T.I. 19.3.1 PSR Campania 2014/2022

re food locandina completaIl contributo degli esperti e del settore produttivo

Il workshop offrirà spazio anche a voci tecniche e imprenditoriali, fondamentali per la crescita delle filiere rurali:

  • Raffaele Mondelli, Presidente GAL Cilento e Capofila Re-Food
  • Daniela Di Bartolomeo, Vice Presidente GAL Cilento
  • Anna Fermo, Responsabile amministrativo e finanziario GAL Terra Protetta
  • Gennaro Fiume, Coordinatore GAL Terra Protetta

Tra gli ospiti dell’appuntamento vicano anche l’imprenditore Benedetto Migliaccio, titolare de “La Vigna del Mille Anni” – Tenuta Migliaccio. Avvocato, sindaco di Vico Equense e discendente di un’antica famiglia ischitana, Migliaccio ha fatto della sua visione un’opera di recupero identitaria che travalica l’agricoltura.

Con passione e rigore ha riportato in vita la storica Vigna dei Mille Anni, un gioiello paesaggistico di Serrara Fontana, tra querce, corbezzoli e terrazze vitate affacciate sul mare.La tenuta, citata già in documenti del 1034 è oggi rinata grazie al lavoro di Migliaccio e dell’enologo Andrea D’Ambra: antichi vitigni recuperati, paesaggio rispettato, filari che tornano a raccontare la storia millenaria dell’isola.

Oltre al valore produttivo, la vigna è diventata luogo di cultura e solidarietà, con eventi come la Vendemmia Rotariana, simbolo di comunità e generosità.A consacrarne il prestigio è arrivato il primo premio distrettuale “Città e Paesaggi dell’UNESCO” della Campania, riconoscimento che celebra l’unione tra memoria, paesaggio e tradizione.

Come ricorda lo stesso Migliaccio, “il paesaggio non è espressione della geografia, ma della storia, del tempo.Un buon vino deve raccontare una storia, un libro aperto che racconta le esperienze e il lavoro dell’uomo”.

“Last but not least”, come dicono gli inglesi, il prof. Raffaele Palumbo, del Dipartimento di Scienze del Turismo Università della Campania Luigi Vanvitelli, sempre presente agli incontri del Gal Terra Protetta, che da esperto e appassionato della materia porterà il suo contributo per la riscoperta, il rilancio e la crescita del turismo delle radici.

Un viaggio alla scoperta della tradizione e della cultura in cui “i viaggiatori delle radici” potranno riappropriarsi culturalmente e consapevolmente della propria storia.Le conclusioni saranno affidate a Giuseppe Guida, Presidente GAL Terra Protetta, mentre a moderare il dibattito sarà il giornalista Gennaro Cirillo, direttore de il Gazzettino vesuviano.

Dalla Penisola ai Monti Lattari: un viaggio tra agrumi, vini, formaggi e prodotti tradizionali alla scoperta delle eccellenze locali

Il percorso del GAL Terra Protetta con il progetto Rural Food Revolution – Re-Food ha messo in luce, tappa dopo tappa, le eccellenze agroalimentari dei Monti Lattari e della Costiera.

A Piano di Sorrento e Sant’Agnello protagonisti sono stati gli agrumi, con il limone Ovale di Sorrento IGP e l’arancio Biondo.A Pimonte sono emersi i quattro PAT locali: Caciotta di capra, Pomodorino Cannellino, Castagna del Monte Faito e Ciliegia di Pimonte.

A Lettere il focus ha riguardato le filiere corte e i prodotti a km 0, tra cui pomodori San Marzano, Corbarino e Piennolo, ortaggi stagionali, olio e formaggi.A Tramonti è stata celebrata la pizza rurale, legata al pomodoro riccio e ai latticini locali.

A Massa Lubrense spazio a due simboli mediterranei: olio extravergine e limone Ovale di Sorrento.A Casola di Napoli l’attenzione si è concentrata sul vino da vitigni autoctoni come Piedirosso, Catalanesca e Aglianico.

A Scala protagonisti sono stati il Marrone di Scala, la Pera Pennata e l’arte casearia.Infine, a Corbara è stato celebrato il “re rosso” dei Monti Lattari: il Pomodorino Corbarino.

Nel corso dell’incontro conclusivo di Vico Equense saranno proposti i risultati raggiunti e i punti di sviluppo per un’azione territoriale futura e saranno proiettati diversi momenti degli incontri svolti e delle visite alle aziende coinvolte nel progetto.

La cornice progettuale: Rural Food Revolution, le azioni locali del GAL Terra Protetta e il partenariato di progetto e il contesto regionale

Il progetto Rural Food Revolution – Re-Food, promosso dal GAL Terra Protetta insieme ad altri 10 GAL campani, ha puntato alla valorizzazione dei sistemi alimentari tipici delle aree rurali, promuovendo il legame tra prodotto e territorio come leva di sviluppo sostenibile per le filiere agroalimentari ed enoturistiche.Gli obiettivi principali sono stati lo sviluppo delle filiere locali, la tutela della biodiversità, il miglioramento della qualità della vita nelle aree rurali e l’integrazione tra paesaggio, cultura e agricoltura.

Le azioni locali, parti integranti del progetto, messe in atto dal GAL Terra Protetta sono state mirate alla costruzione del brand territoriale attraverso storytelling e iniziative visive, integrazione della filiera agrumicola con il turismo, campagne di sensibilizzazione, sviluppo di una piattaforma digitale per mappare produzioni e operatori locali, e organizzazione di eventi promozionali come show cooking, workshop e laboratori esperienziali.Il progetto coinvolge un partenariato regionale coordinato dal GAL Cilento, con la partecipazione di 11 GAL campani, e mira a creare reti territoriali e interterritoriali, incentivare l’innovazione e la filiera corta, e favorire il dialogo tra produttori e operatori turistici, secondo un modello sostenibile e replicabile.

Un invito al gusto e alla scoperta

Al termine del workshop, i partecipanti potranno vivere un’esperienza autentica con una degustazione di prodotti tipici locali, in un’atmosfera conviviale che vuole unire sapori, racconti e visioni future del territorio. L’ingresso è libero e aperto a tutti, rivolto a produttori agricoli, operatori turistici, studenti, cittadini e appassionati del mondo rurale.

Saranno offerti prodotti tipici che tanto valorizzano la straordinaria biodiversità e la ricchezza agroalimentare che caratterizza l’area del Gal Terra Protetta, offerti da aziende del territorio.

Juve Stabia – Venezia (0-0): Le foto dei protagonisti e del pubblico presente al Menti

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Guarda le foto di Juve Stabia – Venezia realizzate dal nostro fotografo Giovanni Donnarumma che ci raccontano così il pareggio all’esordio casalingo stagionale delle Vespe  con i lagunari allenati da Giovanni Stroppa allo stadio Romeo Menti di Castellammare di Stabia.

IL TABELLINO UFFICIALE

Juve Stabia (3-4-1-2): Confente; Ruggero, Varnier, Stabile (70′ Varnier); Carissoni (70′ Piscopo), Leone, Pierobon, Cacciamani (77′ Mannini); Mosti; Candellone, Burnete (77′ De Pieri)

A disposizione: Signorini, Boer, Reale, Buglio, Baldi, De Pieri, Mannini

Allenatore: Ignazio Abate

Venezia (3-5-2): Stankovic; Schingtienne, Korac, Franjic (85′ Sebastiao); Hainaut (85′ Petrelli), Busio, Duncan (76′ Lella), Doumbia, Bjarkason (76′ Venturi); Yeboah, Adorante (60′ Marin)

A disposizione: Plizzari, Grandi, Fila, Sebastiao, Compagnon, Sidibè, Munoz

Allenatore: Giovanni Stroppa

Direttore di gara: Signor Daniele Perenzoni della sezione AIA di Rovereto

Primo Assistente: Signor Filippo Bercigli della sezione AIA di Firenze

Secondo Assistente: Signor Gianluca Grasso della sezione AIA di Ariano Irpino

IV° ufficiale: Signor Andrea Colombo della sezione AIA di Como

VAR: Signor Antonio Giua della sezione AIA di Olbia

AVAR: Signor Marco Piccinini della sezione AIA di Forlì

Marcatori:

Angoli: 6 – 1

Ammoniti: 16′ Burnete 46′ Doumbia 75′ Cacciamani

Espulsi: 38′ Yeboah

Recupero: 2 min pt – 6 min st

Note: Terreno sintetico in buone condizione.Temperature mite con cielo coperto

Totale Spettatori: 3943 di cui 137 ospiti per un incasso di Euro 59.102,32
Abbonati 1836 per un rateo gara di 24.032,32

LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO

LE FOTO DEL PUBBLICO PRESENTE AL MENTI

Juve Stabia, un nuovo Re per le Vespe? Gabrielloni arriva per raccogliere l’eredità di Adorante

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Un colpo da novanta per l’attacco della Juve Stabia.Le Vespe, come avevamo annunciato e dopo una trattativa lampo, hanno messo a segno l’acquisto di Alessandro Gabrielloni che da ieri pomeriggio è ufficialmente un nuovo calciatore gialloblù.

L’attaccante che ha scritto la storia del Como, ha portato i lariani dalla Serie D alla Serie A.L’arrivo di Gabrielloni in prestito dal club lariano rappresenta un segnale forte da parte della società gialloblù e colma il vuoto lasciato dalla partenza di Andrea Adorante, ceduto al Venezia e vero e proprio trascinatore della squadra nella passata stagione.

L’eredità di Andrea Adorante, che ieri è stato salutato da tutti i suoi ex tifosi, è pesante ma il paragone è d’obbligo.Entrambi sono attaccanti che amano partecipare al gioco, non limitandosi a restare in area di rigore ma lottando su ogni pallone.

Adorante ha incantato i tifosi stabiesi con le sue giocate, i suoi gol decisivi e la sua dedizione.Ora la palla passa a Gabrielloni, che arriva a Castellammare con l’entusiasmo e la voglia di dimostrare il proprio valore anche in una nuova piazza.

La sua esperienza, maturata in una scalata storica con il Como, e il suo carisma saranno fondamentali per la squadra, che potrà contare su un vero leader per affrontare il campionato di Serie B.Con l’arrivo di Gabrielloni, la Juve Stabia non ha solo acquistato un attaccante di spessore, ma ha trovato il suo nuovo trascinatore, l’uomo che dovrà raccogliere il testimone lasciato da Adorante e guidare le Vespe verso i loro obiettivi.

Il destino, a volte, sa essere beffardo e affascinante.Tutti i tifosi si aspettavano che ieri, i due attaccanti si potessero ritroverare subito faccia a faccia, ma da avversari, in un incrocio che avrebbe promesso scintille.

Adorante, reduce da una stagione straordinaria con la maglia delle Vespe, è un giocatore che ha dato tutto per la causa gialloblù e che i tifosi ricorderanno sempre con affetto.Gabrielloni, “bandiera” del Como che gli ha tributato anche una statua, scalpita per presentarsi ufficialmente ai suoi nuovi sostenitori e lo farà sicuramente dopo la sosta contro la Reggiana.

Una cosa è certa: Gabrielloni e Adorante sono due centravanti diversi nelle caratteristiche ma sono accomunati dalla voglia di fare gol e di lottare per la propria squadra.L’epilogo lo vivremo solo a fine campionato e solo in quel momento potremo dire se anche Gabrielloni riuscirà ad entrare nel cuore dei tifosi gialloblù.

A Capodimonte il ritorno del Caravaggio perduto

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Fino al 2 novembre l’Ecce Homo di Caravaggio, dipinto a Napoli quattro secoli fa e riscoperto nel 2021 a Madrid, è l’ospite speciale del Museo e Real Bosco di Capodimonte, in dialogo con il capolavoro la Flagellazione di Cristo. Entrambe le opere furono realizzate nei soggiorni napoletani del Merisi (1606/1607 e 1609) e sono ora esposte nella sala 62 in un confronto di grande suggestione che pone accanto la celebre pala d’altare della Chiesa di San Domenico (di proprietà del Fondo Edifici di Culto in consegna al museo dal 1972 per ragioni di tutela) e il dipinto perduto, appartenuto a un viceré di Napoli – Garcia Avellaneda y Haro – alla metà del Seicento.

La mostra “Capodimonte Doppio Caravaggio” è stata inaugurata oggi dal direttore Eike Schmidt alla presenza del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’esposizione vuole essere anche un omaggio alle celebrazioni per i 2500 anni della città ed è un’iniziativa promossa in collaborazione con il Comune di Napoli.

La Flagellazione di Cristo, dopo il successo della grande mostra romana per il Giubileo (‘Caravaggio 2025’, 7 marzo – 20 luglio), è subito rientrata infatti al Museo e Real Bosco di Capodimonte, portando con sé un ospite d’eccezione: l’Ecce Homo spagnolo, dipinto che negli ultimi anni è stato al centro del dibattito scientifico e mediatico mondiale. Dopo l’attribuzione, il quadro era stato infatti subito esposto al Museo del Prado a Madrid, per volere del nuovo proprietario, e attualmente può lasciare la Spagna solo per eccezionali occasioni.

“Appena abbiamo saputo che l’Ecce Homo sarebbe arrivato in Italia – ha spiegato Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – ci siamo messi al lavoro per averlo a Napoli al termine della mostra del Giubileo per la quale ci era stata richiesta la Flagellazione. Le celebrazioni dei 2500 anni di Napoli sono stata un’ulteriore motivazione per la realizzazione di questa iniziativa. La nostra politica dei prestiti sarà sempre improntata al protagonismo di Capodimonte e all’esaltazione del suo patrimonio. In particolare, questo ospite speciale per il quale ringraziamo il Ministero della cultura spagnolo e il Museo del Prado, è anche un’occasione di confronto unica che illustra e documenta la fortuna napoletana del modello caravaggesco. Nella stessa sala i visitatori troveranno esposto infatti anche l’Ecce Homo di Battistello Caracciolo. ‘Doppio Caravaggio’ fa parte del ciclo ‘L’Ospite’ mostre piccole ma preziose che Capodimonte propone mentre completa i lavori di efficientamento energetico e quindi il rinnovamento degli spazi, in costante dialogo con i grandi musei italiani e internazionali”.

Negli ultimi mesi sono state ‘ospiti’ a Capodimonte importanti opere di Courbet, Carracci, Rubens, Baglione.

“L’inaugurazione della mostra ‘Capodimonte Doppio Caravaggio’ – ha dichiarato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi – segna, per la città, il ritorno di un’opera di grande interesse, realizzata durante i soggiorni napoletani dell’artista: l’Ecce Homo. Dal Museo del Prado di Madrid al Museo e Real Bosco di Capodimonte, unica tappa italiana prima del ritorno in Spagna, l’esposizione si inserisce, a pieno titolo, nelle celebrazioni per i 2500 anni di Neapolis. In un anno così speciale e ricco di stimoli, l’offerta culturale di Napoli si arricchisce di nuove contaminazioni. La Flagellazione di Cristo, già custodita al Museo, in dialogo con l’Ecce Homo di Caravaggio: un viaggio unico nel tempo e nello spazio, all’insegna della riscoperta dell’arte caravaggesca e della sua influenza in ambiente napoletano, come testimonia il lavoro di Battistello Caracciolo. Non posso che rinnovare il supporto del Comune di Napoli al Museo di Capodimonte, uno dei siti di maggiore interesse in città e, negli anni, promotore di iniziative di grande spessore e qualità”.

“Lo spirito di Napoli2500 – ha sottolineato Laura Valente, direttrice artistica di Napoli2500 – è perfettamente presente nell’idea stessa di questa esposizione a Capodimonte Il racconto della pittura del ‘600 napoletano si arricchisce di un dialogo unico che ci svela sempre nuovi tasselli della sua storia. Come Fringe festival proporremo qui in autunno appuntamenti performativi dedicati a Caravaggio e al suo legame ideale con alcuni geni contemporanei. E nel quadro della collaborazione con il Museo e Real Bosco, frutto dell’adesione entusiasta del direttore Schmidt alle celebrazioni per il compleanno di Neapolis, annunceremo a breve una mostra di arte contemporanea internazionale, dal messaggio potente, per il cartellone di fine anno”.

Caso più unico che raro tra le attribuzioni di dipinti a Caravaggio dell’ultimo mezzo secolo, su questa tela di media grandezza il consenso della critica è stato pressoché unanime. L’Ecce Homo si trovava nel salotto di una casa privata, nel 2021 il quadro venne messo in vendita con una base d’asta di 1500 euro come opera di ‘scuola di Ribera’. La casa d’arte spagnola Ansorena pubblica allora un catalogo con l’opera e attraverso un tam-tam di segnalazioni attorno al dipinto in pochi giorni si riuniscono i principali esperti del pittore, inclusi mercanti d’arte e curatori di museo da tutto il mondo. Mentre il quadro consolidava sempre più la sua reputazione di originale perduto di Caravaggio, il governo spagnolo ne sanciva la non esportabilità, vincolandone, quindi, la permanenza sul suo territorio. Nell’estate del 2024 l’Ecce Homo, acquistato da un filantropo britannico, che vuole restare anonimo, residente in Spagna, è esposto in una sala dedicata del Museo del Prado di Madrid. Una storia appassionante narrata anche nel thriller documentaristico ‘Il Caravaggio perduto’ uscito quest’anno nelle sale italiane, recentemente trasmesso su Sky Arte.

Già Roberto Longhi, nei suoi studi fondativi sul pittore, aveva pubblicato un’immagine di una copia del quadro di Madrid, intravedendo, primo fra tutti, oltre le vernici ossidate e la banalizzazione di un mediocre copista tutta la forza di un’autentica idea caravaggesca ancora da rintracciare. Lo studio sulla storia del dipinto si deve, però, interamente a Maria Cristina Terzaghi che ne ha rintracciato il passaggio nell’Ottocento dall’Academia San Fernando di Madrid e che ha proposto di riconoscere lo stesso in un Ecce Homo di Caravaggio appartenuto a un viceré di Napoli – Garcia Avellaneda y Haro – alla metà del Seicento.

L’Ecce Homo – tra gli ultimi episodi della vita di Cristo precedente alla Crocifissione e successivo alla Flagellazione di Cristo – è un’iconografia che ebbe ampia diffusione, nell’intera penisola italiana, tra Quattrocento e Cinquecento. Nel quadro di Madrid, Caravaggio dispone le figure in profondità, suggerendo una loggia buia da cui si sporge Ponzio Pilato, il giudice che indica Cristo dolente alla folla, mentre un aguzzino con la bocca aperta lo spoglia (o forse lo ricopre dopo averlo spogliato) per mostrarne ulteriormente il corpo martoriato. Geniale e dal forte valore simbolico è la soluzione caravaggesca di rappresentare, sopra la fronte di Cristo, la sezione a mo’ di piccola fiamma di un ramo di rovi spiccato dal tronco principale, più chiara rispetto alla variazione di bruni della corona di spine.

Poiché, in tutta probabilità, fu realizzata a Napoli, è con i quadri dei due periodi napoletani che la tela madrilena può mettersi più facilmente in relazione ed è proprio a potenziare la suggestione che la pala di San Domenico maggiore del 1607 e il quadro da stanza di Madrid sono stati nuovamente messi in dialogo nella sala con i capolavori del Museo di Capodimonte. L’importanza del dipinto è attestata dalla ripresa di alcune pose nella pala della Stella del 1607-1608 di Battistello Caracciolo (1578-1635), tra i più fedeli seguaci di Caravaggio e che ebbe anche rapporti diretti con l’artista durante i suoi soggiorni napoletani. Su di una parete laterale, nella stessa sala, si è poi deciso di esporre proprio un’opera di Battistello proveniente dai depositi del museo: un altro Ecce Homo dal formato orizzontale. Capodimonte propone quindi una occasione di confronto unica che illustra e documenta anche la fortuna napoletana del modello caravaggesco. La prossimità stilistica con alcune opere finali del Merisi ha permesso di confermarne la realizzazione da parte di Battistello proprio negli anni in cui Caravaggio era a Napoli o in quelli compresi tra i suoi soggiorni.

Ed ecco che il ritrovamento dell’Ecce Homo di Madrid permette di dare nuovo significato alla suggestione dello studioso che in catalogo si chiedeva se all’opera di Battistello non potesse aver “sovrainteso” lo stesso Caravaggio. Rimane, tuttora, rischioso spingersi a dire di più, ma gli esperti e il grande pubblico potranno tornare a vedere con occhi nuovi opere della collezione permanente di Capodimonte, grazie a un prestito straordinario, anello intermedio di una catena che dalla Flagellazione di San Domenico maggiore muove verso l’Ecce Homo di Battistello e si spinge certamente oltre.

Fonte AdnKronos

Tragedia sul lavoro a Napoli, morti tre operai per crollo impalcatura

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Tre operai sono morti oggi per il crollo di un’impalcatura mobile a Napoli. Il grave incidente sul lavoro è avvenuto poco dopo le 9:30 di questa mattina in via San Giacomo dei Capri, nel quartiere Vomero. Le tre vittime stavano eseguendo lavori di ristrutturazione del tetto di un palazzo di sei piani quando il cestello montacarichi dell’impalcatura mobile si sarebbe improvvisamente ribaltato, e i tre operai sono precipitati nel vuoto da un’altezza di circa 20 metri.

A constatare il decesso sono stati gli operatori del 118, giunti per primi sul luogo della tragedia. Sul posto, in via Domenico Fontana angolo via San Giacomo dei Capri al Vomero, sono intervenuti i Vigili del fuoco per la messa in sicurezza. Ora sono partite le verifiche del caso, anche quelle collegate ai dispositivi e alle misure di sicurezza. La Procura di Napoli guidata dal procuratore Nicola Gratteri ha intanto aperto un’inchiesta e disposto un sopralluogo immediato sul luogo del grave incidente. Sono stati svolti i rilievi della Polizia Scientifica e gli accertamenti dell’ispettorato sul lavoro, così come il sopralluogo del procuratore aggiunto Antonio Ricci e del sostituto Stella Castaldo, che coordinano le indagini per la Sezione Lavoro e colpe professionali della Procura di Napoli.

Chi erano i tre operai

Si chiamavano Ciro Pierro, 62 anni di Calvizzano, Luigi Romano, 67 anni di Arzano, e Vincenzo Del Grosso, 56 anni di Napoli, i tre operai vittime del grave incidente sul lavoro avvenuto al Vomero.

Le reazioni

“È un giorno di dolore”, scrive sui social il sindaco di Napoli e presidente Anci, Gaetano Manfredi. “Voglio esprimere profonda vicinanza mia, dell’Amministrazione comunale e di tutta Napoli alle famiglie colpite da questa ennesima strage silenziosa. Non possiamo – si legge ancora – e non dobbiamo rassegnarci. Al mondo dell’impresa, a tutte le istituzioni e alle organizzazioni sindacali ribadisco l’impegno concreto per fermare le morti sul lavoro. Servono più sicurezza, più controlli e più formazione. Siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario e doveroso”.

La m

inistra Marina Calderone, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Wedekind, si è detta “addolorata per quanto accaduto stamattina a Napoli”. “Sono in attesa di avere tutte le informazioni su questa tragedia: sulla sicurezza il nostro impegno resta totale. Il mio cordoglio va alle famiglie delle vittime”, ha aggiunto.

Il segretario generale della Fillea Cgil nazionale Antonio Di Franco, a seguito dell’ennesimo infortunio mortale, ha affermato: “Ancora morti ancora stragi e morti di lavoro. Più di mille e 500mila feriti all’anno e il Governo non fa nulla. Servono controlli, una Procura nazionale, il riordino delle funzioni ispettive ed una norma concreta che intervenga sulla qualificazione delle imprese in edilizia. È una vergogna senza limiti”. E la segretaria confederale della Cgil, Francesca Re David: “In attesa di capire come sia successo, una cosa è certa: gli interventi dichiarati urgenti dal Governo in materia di salute e sicurezza vengono continuamente rinviati, rimanendo annunci”. Per la dirigente sindacale “occorrono risorse per garantire i controlli nei luoghi di lavoro, fissi e mobili. Servono il riordino delle funzioni ispettive e norme per una vera qualificazione delle imprese, il rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei avoratori alla sicurezza, investimenti negli impianti e nelle misure di sicurezza”. “Se tutto viene subordinato a non disturbare le imprese e a tagliare la spesa pubblica, – scrive in una nota – continueremo a piangere il sacrificio di vite, per poi unirci al dolore dei familiari”.

Anche la deputata di Fratelli d’Italia Marta Schifone, capogruppo in commissione Lavoro, ha espresso a nome suo e “del gruppo di Fratelli d’Italia in commissione lavoro il mio più sincero cordoglio per la tragedia accaduta oggi a Napoli”. “Mi stringo alle famiglie degli operai deceduti mentre svolgevano il proprio lavoro. Ora è il momento del dolore e del silenzio – ha detto – poi saranno necessari gli opportuni chiarimenti per accertare quanto accaduto”

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Fonte AdnKronos

bilancio sale a 7 morti in Italia

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In Campania si registra il terzo decesso per il virus West Nile: si tratta di un uomo di 68 anni, originario di Trentola Ducenta (Caserta), deceduto all’ospedale di Aversa. Stamattina era stato reso noto il decesso di un uomo di 74 anni, di Pomigliano d’Arco, morto all’Ospedale del Mare di Napoli a causa delle conseguenze di un’infezione da West Nile. Ieri, invece, era deceduto un 80enne, residente a Maddaloni, (Caserta).

Terzo decesso da virus West Nile anche nel Lazio. Si tratta – a quanto apprende l’Adnkronos Salute – di un uomo di 86 anni che era ricoverato da un mese all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. L’anziano, già sofferente per diverse patologie, era in terapia intensiva ed era stato fra i primi ad essere contagiato.

Salgono a 7 i morti in Italia nel 2025

Con gli ultimi decessi segnalati in Campania e Lazio, salgono a 7 i morti da virus West Nile quest’anno in Italia: 1 in Piemonte, 3 nel Lazio e 3 in Campania. La prima vittima è stata registrata in Piemonte, dove un uomo è morto dopo aver contratto l’infezione nel mese di marzo, molto in anticipo rispetto alla tipica ‘stagione delle zanzare’ che trasmettono la malattia. Quindi la donna di 82 anni di Nerola (Roma), che si trovava in vacanza in provincia di Latina ed è deceduta il 20 luglio all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi. E’ poi di ieri la notizia della terza vittima del virus West Nile, la seconda nel Lazio: un 77enne residente a Isola del Liri, nel Frusinate, che aveva recentemente soggiornato a Baia Domizia (Caserta) ed è morto all’Irccs Spallanzani di Roma. L’uomo, trapiantato di cuore, soffriva anche di insufficienza renale cronica. Ad aggiornare il bilancio, nelle ultime ore, le tre vittime in Campania e la terza vittima nel Lazio.

Rocca: “Possibile mia ordinanza, stanzieremo un milione per le disinfestazioni”

Contro il West Nile “adesso stanziamo 1 milione di euro per fare le disinfestazioni nei comuni ancora inadempienti: sicuramente a quel punto nessuno avrà più alibi. Nel report di ieri sulla cattura delle zanzare, solo una è risultata positiva e portatrice del virus, in provincia di Latina”, ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. “Il West Nile – ha ricordato il governatore – non è il Covid, non c’è contagio da uomo a uomo. Ma dobbiamo accelerare, insieme agli enti locali, le procedure di disinfestazione”. Rocca ha riferito che nel pomeriggio si terrà una riunione sul tema: “Vediamo se adotterò o meno un’ordinanza. Stiamo valutando, anche giuridicamente, che formula adottare”.

De Luca: “No motivi di particolare allarme, ma massima attenzione”

“Non c’è preoccupazione, da un punto di vista statistico è una situazione meno preoccupante dell’anno scorso”, ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Anche i casi che registriamo qui riguardano persone anziane che avevano altre patologie. Dunque non credo che ci sia motivo per avere particolare allarme. In ogni caso ovviamente bisogna tenere gli occhi aperti, il Monaldi è pienamente mobilitato, abbiamo i nostri epidemiologi che seguono quotidianamente l’evoluzione anche di questo problema. Ad oggi, ripeto, ferma restando la necessità di avere il massimo di attenzione, non abbiamo una situazione di allarme”, ha ribadito De Luca.

Medici: “Non c’è allarme ma cittadini preoccupati”

Per i focolai di West Nile “in concreto non c’è nessun allarme. I casi sono limitati. Ma la preoccupazione delle persone c’è, si chiedono cosa stia succedendo, si allarmano per le notizie. Noi medici dobbiamo ascoltare e informare. Purtroppo dobbiamo imparare a convivere con le virosi e a utilizzare ogni strumento per limitarne la diffusione”. Così all’Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli.

“Per questi virus non ci sono terapie – ha sottolineato – Quindi il nostro impegno è tutto proteso sulla prevenzione: l’uso dei disinfestanti da utilizzare in maniera adeguata, la bonifica delle aree infestate, soprattutto quelle in cui ristagna molta acqua, e poi, a livello individuale, coprirsi adeguatamente, usare dei repellenti. Anche in questi casi, i medici devono fare prevenzione informando i propri pazienti”.

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Fonte AdnKronos

Napoli e le ‘zone rosse’, arriva la bocciatura del Tar

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‘Zone rosse’ a Napoli bocciate dal Tar. Il Tribunale amministrativo regionale della Campania ha accolto il ricorso delle associazioni. È stata annullata dunque l’ordinanza con la quale la prefettura di Napoli aveva prorogato i divieti nelle zone a rischio della città. Lo hanno comunicato i legali che avevano promosso il ricorso contro la misura ispirata da una direttiva del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

“La sentenza – si legge nella nota – dichiara apertamente che non vi era alcuna emergenza eccezionale, né alcuna motivazione nuova, idonea a giustificare l’uso reiterato di poteri prefettizi straordinari. Un richiamo forte e definitivo alla legalità costituzionale, contro ogni tentativo di trasformare l’eccezione in prassi”.

Il Tar ha giudicato l’esercizio del potere prefettizio privo dei necessari presupposti, illegittimo e lesivo dei principi fondamentali dell’ordinamento costituzionale, bocciando il provvedimento a firma del prefetto di Napoli, Michele di Bari.

Fonte AdnKronos

Terremoto oggi tra province Avellino e Benevento

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I comuni più vicini all’epicentro della scossa sono Bonito, Melito Irpino, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Fontanarosa nell’avellinese e Apice nel beneventano

Una scossa di terremoto di magnitudo 3.5 è stata registrata nella notte tra martedì e mercoledì dall’Ingv tra le province di Avellino e Benevento. I comuni più vicini all’epicentro della scossa, delle ore 2.54, sono stati: Bonito, Melito Irpino, Grottaminarda, Mirabella Eclano e Fontanarosa nell’avellinese e Apice nel beneventano.

Nessuna attività di verifica tecnica su edifici è stata effettuata dai Vigili del fuoco in seguito alla scossa nell’avellinese. Come si apprende dai Vigili del fuoco, avvertita dalla popolazione anche nella provincia di Benevento, alle sale operative sono arrivate solo richieste di informazioni, nessuna segnalazione di danni.

Fonte AdnKronos