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Juve Stabia: la società fa chiarezza sulla fideiussione aggiuntiva e rassicura tutti i tifosi

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Questa mattina la Castellammare di Stabia sportiva si è svegliata con voci e preoccupazioni che serpeggiavano tra i tifosi.  La Juve Stabia questa sera interviene con fermezza per fare chiarezza e rassicurare l’intera tifoseria gialloblù.  Nelle ultime ore dicevamo sono girate in città indiscrezioni su presunte difficoltà relative all’eventuale sottoscrizione della fideiussione aggiuntiva post-calciomercato da parte della Juve Stabia che avevano gettato un’ombra di inquietudine sull’ambiente.  La società, poche ore fa, con una nota ufficiale ha smentito categoricamente ogni problematica confermando la piena regolarità della propria posizione in regola con le normative federali.

Il meccanismo della fideiussione a garanzia del sistema

Per comprendere appieno la situazione, è utile fare un passo indietro e analizzare cosa prevede il regolamento della lega.  Le norme federali, in particolare il Comunicato Ufficiale n 294/A della FIGC, sono state concepite per garantire la solidità finanziaria dei club e la loro capacità di onorare gli impegni contrattuali presi con tutti i tesserati, dai calciatori allo staff.  All’atto dell’iscrizione al campionato, ogni società è tenuta a presentare una prima fideiussione (bancaria o assicurativa) a copertura dei costi relativi agli stipendi fino a un massimale prestabilito (9 milioni di euro).  Tuttavia, la mole di operazioni di mercato, sia in entrata che in uscita, può alterare il monte ingaggi complessivo.  Per questo motivo, il regolamento impone, entro otto giorni dalla chiusura del mese di riferimento della campagna trasferimenti, la sottoscrizione di una fideiussione aggiuntiva (bancaria o assicurativa) qualora il tetto iniziale venga superato.Quella bancaria prevede il deposito della somma necessaria a coprire l’eccedenza (40% per ogni milione di eccedenza), quella assicurativa si attiva con il pagamento di un premio che abbia un massimale utile a coprire l’eccedenza.  Per le assicurative (sia iniziali e sia aggiuntive) devono essere sottoscritte presso una primaria compagnia assicurativa, riconosciuta e autorizzata al tipo di operazione.

Le garanzie (fideiussioni) assicurano la copertura totale degli emolumenti (esclusi bonus e premi legati alle performance dei calciatori o ad eventuale promozione in categoria superiore che saranno poi valutati l’anno successivo) per l’intera stagione.  Si tratta di un meccanismo di controllo e tutela voluto dalla Federazione per assicurare la stabilità del sistema calcio e prevenire situazioni di insolvenza che potrebbero compromettere la regolarità delle competizioni.Nel caso della Juve Stabia il tetto massimo (9 milioni) non è stato superato dopo il deposito dei contratti dal 1 agosto al 1 settembre 2025 (termine per presentare la fideiussione 9 settembre 2025) per cui non è stato necessario il ricorso alla fideiussione aggiuntiva.

La risposta decisa della Juve Stabia

Proprio in merito a queste scadenze e a queste normative si erano concentrate le recenti preoccupazioni.  La società stabiese, però, ha voluto mettere a tacere ogni speculazione con un comunicato chiaro e diretto, che non lascia spazio a interpretazioni:

La Società Sportiva Juve Stabia 1907 comunica, in riferimento alla campagna trasferimenti ed al contenimento costi, come da comunicato ufficiale n 294/A della Figc, che la società è in regola con tutti gli adempimenti nei termini previsti.

Parole che suonano come una garanzia di solidità e di programmazione oculata.  La dirigenza ha confermato di aver seguito scrupolosamente tutte le procedure richieste, assicurando la piena conformità con le normative federali.  Non esiste, quindi, alcun “caso fideiussione”.  La Juve Stabia è in regola e pronta ad affrontare la stagione con le carte in regola, sia sul campo che sul piano amministrativo.

Ora testa al campo: obiettivo Reggiana

Sgombrato il campo da dubbi e timori, l’attenzione di tutto l’ambiente può ora tornare a concentrarsi esclusivamente sul calcio giocato.  I tifosi possono e devono sentirsi rassicurati dalla trasparenza della società.  L’invito, ora, è quello di stringersi attorno alla squadra e al tecnico, facendo sentire tutto il calore del “Menti”.

Il prossimo appuntamento è di quelli da non fallire.  Sabato 13 settembre, alle ore 15:00, le Vespe affronteranno in casa la Reggiana, in una partita che assume già un’importanza cruciale per il cammino in campionato.  Conquistare i primi tre punti della stagione rappresenterebbe un’iniezione di fiducia fondamentale per tutto il gruppo e per l’ambiente.  La società ha fatto la sua parte, ora tocca ai tifosi riempire gli spalti e spingere la squadra verso la vittoria.  Uniti per un unico obiettivo.

Juve Stabia, lutto nel mondo del calcio stabiese: si è spento Aniello Iaccarino ex difensore gialloblù

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La notizia della scomparsa di Aniello Iaccarino, nella giornata di ieri, ha destato profondo sgomento e tristezza in tutta la comunità, stringendo nel dolore i familiari, gli amici e i tanti tifosi che lo hanno ammirato in campo e apprezzato fuori.Autentico stabiese, aveva da poco compiuto 70 anni, cresciuto nel cuore pulsante del quartiere dell’Acqua della Madonna, Iaccarino ha incarnato un legame viscerale con la sua terra e i colori gialloblù.La sua carriera calcistica è iniziata proprio nelle giovanili della Juve Stabia, un percorso che lo ha visto poi militare nel Lecce, nello Squinzano tra Serie D e Serie C, prima del sentito ritorno “a casa” alla sua Juve Stabia nel campionato di C2.Quel ritorno fu la testimonianza più limpida di un attaccamento indissolubile alla maglia della sua città, un filo mai spezzato nonostante le successive esperienze professionali che lo portarono a vestire le casacche del Nola e del Casoria, sempre in C2.

La notizia della sua scomparsa ha toccato profondamente il cuore dei tifosi stabiesi, che in queste ore affollano i social con messaggi di cordoglio. “Riposa in pace”, scrivono in tanti, tra colleghi calciatori e appassionati che ne ricordano non solo le gesta sportive, ma soprattutto le grandi qualità umane.Iaccarino viene descritto come un uomo di grande professionalità, dedizione e passione, doti che lo hanno reso una persona speciale e rispettata da tutti.Il suo legame con Castellammare di Stabia rimarrà impossibile da scalfire.Quella stessa professionalità e quella passione dimostrate in campo sono le qualità che rimarranno impresse nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di incrociare il suo cammino.

Aniello Iaccarino verrà ricordato per sempre per la sua dedizione, il suo amore per il calcio e, soprattutto, per la sua profonda umanità, qualità che gli hanno fatto guadagnare la stima e l’affetto incondizionato di un’intera comunità.Il vuoto che lascia è grande, ma il suo ricordo rimarrà vivo e luminoso nel cuore di una città che lo ha sempre considerato e sempre lo considererà uno dei suoi figli migliori.

Juve Stabia a caccia della prima vittoria: al Menti arriva la bestia nera Reggiana

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Castellammare di Stabia si prepara a riabbracciare la sua Juve Stabia.Dopo la pausa dedicata agli impegni delle Nazionali, il calcio italiano riaccende i motori e, nel prossimo weekend, torna in campo anche la Serie B.

L’attesa in città è tutta rivolta allo stadio “Romeo Menti”, dove sabato pomeriggio (fischio d’inizio alle 15:00) le Vespe sono chiamate a una sfida cruciale per sbloccarsi in questo avvio di stagione.L’avversaria di turno è la Reggiana, una squadra che si presenta come un osso duro e che non intende fare sconti.

La Juve Stabia, guidata dal nuovo tecnico Ignazio Abate, ha finora raccolto due pareggi nelle prime due uscite stagionali.Due punti frutto del pareggio esterno per 1-1 contro la Virtus Entella e dello 0-0 casalingo con il Venezia.

Risultati che, se da un lato muovono la classifica, dall’altro non rispecchiano appieno l’impegno e la determinazione mostrati in campo dai gialloblù.Nonostante le buone trame di gioco e una solidità difensiva incoraggiante è mancata la concretezza sotto porta quel pizzico di cinismo necessario per tradurre le occasioni create in gol e, soprattutto, in punti pesanti.

Il pubblico stabiese noto per il suo calore e la sua passione inesauribile, attende con ansia la prima gioia casalinga della stagione.Il “Menti” dovrà tornare ad essere un fortino inespugnabile, il dodicesimo uomo in campo capace di spingere la squadra verso una prestazione di alto livello e superare l’ostacolo.

Dall’altra parte del campo la Reggiana guidata da mister da Dionigi arriva a Castellammare con l’intenzione di proseguire il suo cammino positivo e consolidare le proprie ambizioni.La squadra emiliana ha dimostrato di possedere una solida organizzazione tattica e una difesa arcigna che la rendono un cliente scomodo per qualsiasi avversario.

Si preannuncia una partita di grande intensità, un vero e proprio braccio di ferro dove la tattica e la fame di punti faranno la differenza.La Juve Stabia avrà il compito di sbloccare la partita il prima possibile, imponendo il proprio ritmo e cercando di non concedere spazi alle ripartenze degli avversari.

Sarà fondamentale sfruttare al meglio ogni singola occasione che si presenterà nell’arco dei novanta minuti.Il desiderio della prima vittoria stagionale è un obiettivo che la squadra e l’intera città desiderano con ardore.

La partita contro la Reggiana non è solo una gara di calcio ma un’occasione per ripartire con slancio, dare un segnale forte al campionato e iniziare a costruire una classifica solida.L’appuntamento è fissato: il “Menti” è pronto a fare la sua parte.

Ora tocca alle Vespe scendere in campo e conquistare i tre punti.

Formula Uno, GP Monza 2025: le pagelle di Carlo Ametrano

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Max Verstappen vince il GP d’Italia, a Monza, davanti alla McLaren di Lando Norris e a quella di Oscar Piastri.Le tanto attese Ferrari nel GP di casa non vanno oltre il quarto posto con Leclerc e il sesto con Hamilton.

Oggi abbiamo ascoltato per la nostra rubrica “Un voto per la Formula Uno” lo scrittore stabiese Carlo Ametrano, autore del libro “Ayrton… per sempre nel cuore” e grande appassionato di Formula Uno.Con lo scrittore è stato fatto il punto sul Gran Premio svolto ieri a Monza.

Pubblichiamo l’estratto dell’intervista telefonica

Ciao Carlo, prima di iniziare con il pagellone ti chiediamo una considerazione sulla gara.

“Verstappen ama l’Italia!Dopo Imola ha fatto il bis anche a Monza.

Sembrava rivedere il Verstappen che sapevamo, super prova”.

Primo posto per Max Verstappen.Voto?

“Max è tornato!

Grandissima prova.Voto 10 e lode”.

Seconda piazza per Norris su McLaren.

Voto?

“Ha fatto il suo e ha guadaganto punti su Piastri.Voto 9”.

Terzo posto per l’altra McLaren, quella di Piastri.

Che ne pensi?

“Ora deve iniziare a fare il calcolatore.Voto 8.5”.

Quarta piazza per la Ferrari con Leclerc.

Voto?

“Ci si aspettava di più, neanche il podio!Voto 5”.

Quinto invece Russell.

Che ne pensi?

“Mercedes deve migliorare se vuole avere risultati diversi da questo.Voto 5.5”.

Sesta piazza per Lewis Hamilton.

Come valuti la sua gara?

“Partiva decimo…mi aspetto comunque qualcosa in più.

Voto 6″.

Che mi dici della prova e della settima posizione di Albon?

“Pilota da top team.Voto 7”.

Segue un super Bortoleto, voto?

“Il Brasile può iniziare a sognare, lui sta andando molto bene.

Voto 7″.

Che voto dai al nono posto di Antonelli?

“Chiude nono per via di quella penalità avuta nel finale.Voto 6”.

Cosa mi dici invece della decima piazza Hadjar, partito dalla pit lane!

“Altro miracolo!

Ne sentiremo parlare, lui è fortissimo.Voto 7″.

Carlo noi ti facciamo i complimenti e ti ringraziamo dando appuntamento con il pagellone con il GP a Baku, in programma la prossima settimana.

Per salutarci ci vuoi aggiornare sui tuoi appuntamenti?

“Sono stati mesi incredibili!Come ultima esperienza sono stato a Roma al grandissimo evento all’Orgoglio Motoristico Romano, organizzato come sempre benissimo dal presidente Stefano Pandolfi.

Sono stato anche a Imola, dove ho visto il GP!Una bellissima esperienza e soprattutto un’altra bella pagina chiusa.

Siamo reduci inoltre anche dal fantastico Senna Day!Davvero grandioso, è stato un evento eccezionale alle Cantine Zuffa.

Un grazie ai tanti che sono venuti, tra cui una tv brasiliana, e che hanno passato con noi questa splendida serata.Per me è un sogno essere l’organizzatore di questo evento.

Ci tenevo a ringraziare Odeon tv con Filippo Gherardi, Martina Renna e Federica Afflitto per avermi confermato per questa nuova stagione di F1.Gli appuntamenti non finiscono qua: la prossima settimana saremo al Minardi Day.

La squadra è prontissima e non vediamo l’ora di andare.Ci saranno Pasquale Buondonno, Davide Sforzi, Maurizio Angeli, Vito Di Benedetto, i Laera, Aldo De Robertis con i figli, Anna Canelli e il dottore Giovanni Rodriguez”.

Juve Stabia, il romanzo calcistico di Davide Dionigi prossimo avversario delle Vespe: due vite, un solo sogno

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La carriera di Davide Dionigi è un romanzo calcistico denso di capitoli, un percorso avvincente speso su due fronti: prima come attaccante nomade, capace di lasciare il segno in numerose piazze d’Italia, e poi come allenatore, vivendo una continua altalena di emozioni, tra esoneri inattesi e imprese memorabili.Un viaggio, il suo, che parte dall’Emilia e attraversa lo Stivale sempre con il gol nel mirino e la grinta come marchio di fabbrica.

Gli Inizi e l’Esplosione in Amaranto: Nascita di un Bomber

L’avventura di Dionigi nel calcio che conta inizia nel settore giovanile del Modena.

A soli 17 anni, il suo talento non passa inosservato e attira le sirene del grande Milan.I rossoneri lo acquistano ma per il giovane attaccante inizia un lungo peregrinare in prestito, un copione che diventerà una costante della sua carriera da calciatore.

Dopo le prime esperienze formative con le maglie di Vicenza e Como, con cui conquista una promozione in Serie B, arriva il grande salto: il debutto in Serie A con la Reggiana. È un assaggio della massima serie, ma la svolta, il momento che lo consacra come bomber di razza, arriva nella stagione 1996-1997.In prestito alla Reggina, in Serie B, Dionigi vive un’annata magica: segna a raffica, trascina la squadra e con 24 reti si laurea capocannoniere del campionato cadetto, diventando un idolo indiscusso della tifoseria amaranto.

Un Girovita di Maglie tra Serie A e B

Il titolo di re dei bomber di B gli vale la chiamata della Fiorentina ma a Firenze la concorrenza di un certo Gabriel Batistuta è insormontabile.

Dopo poche apparizioni, Dionigi trova la sua dimensione e una certa stabilità al Piacenza dove milita per tre stagioni in Serie A.Da lì in poi, la sua carriera riprende il ritmo del viaggiatore.

Veste le maglie prestigiose di Sampdoria e Napoli, dove vive la sua seconda miglior stagione realizzativa, contribuendo in maniera significativa al ritorno dei partenopei in Serie A.Torna anche a Reggio Calabria, sponda Reggina, dove è protagonista di un’altra promozione nella massima serie.

Il suo lungo tour calcistico si conclude dopo aver indossato le casacche di Bari, Ternana, Spezia, Crotone, Taranto e infine Andria, appendendo gli scarpini al chiodo ma non lasciando il mondo del calcio.

La Seconda Vita in Panchina: Tra Alti e Bassi

Chiusa la carriera da calciatore, per Davide Dionigi si aprono le porte della panchina.La sua prima esperienza significativa è a Taranto, dove sfiora l’impresa: guida la squadra a un ottimo secondo posto in campionato, arrivando a un passo dalla promozione in Serie B.

Il suo percorso da tecnico si rivela però tortuoso.Siede sulle panchine di piazze importanti e passionali come Reggina e Cremonese, senza tuttavia riuscire a centrare gli obiettivi prefissati dalla società.

La sua carriera da allenatore è segnata anche da esperienze travagliate e brevissime, come quella al Varese, durata appena otto giorni, e un periodo complicato al Brescia.

Il Miracolo Granata: la Salvezza con la Reggiana

Nonostante un percorso con più bassi che alti, Dionigi ha sempre dimostrato di essere un tecnico capace di subentrare in corsa e dare una scossa emotiva e tattica alle sue squadre.La dimostrazione più recente e lampante è il ritorno a casa: alla Reggiana.

Chiamato sulla panchina granata con la missione quasi impossibile di evitare la retrocessione, Dionigi compie un vero e proprio miracolo sportivo.In un finale di stagione travolgente, inanella quattro vittorie consecutive, ribalta ogni pronostico e garantisce alla squadra una salvezza insperata, consolidando la sua fama di allenatore specializzato in sfide difficili e riaccendendo l’entusiasmo di una piazza a cui è sempre stato legato.

Un’impresa che racchiude l’essenza della sua doppia carriera: quella di un uomo che non ha mai smesso di lottare, prima per il gol, poi per la salvezza.

Juve Stabia, lo scorso finale di stagione da brividi: dalla Reggiana alla Sampdoria fino ai playoff

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L’ultima stagione è stata una vera e propria montagna russa di emozioni e colpi di scena per la Juve Stabia e non solo.Un finale di campionato che è stato riscritto più volte, condizionato da eventi inaspettati e decisioni che hanno tenuto tutti con il fiato sospeso, un’altalena di verdetti che ha dimostrato ancora una volta l’imprevedibilità del calcio.

Tutto ebbe inizio con la preparazione all’ultima, decisiva giornata di campionato, che vedeva in programma la sfida cruciale tra Juve Stabia e Reggiana.Tuttavia, un evento di portata storica ha stravolto i piani: la scomparsa di una figura di riferimento mondiale, come il Papa, ha imposto il rinvio dell’intera giornata precedente per lutto nazionale.

Questo imprevisto ha costretto la Lega a ridisegnare il calendario, e le vespe si sono ritrovate a chiudere la loro stagione non più contro la Reggiana ma in un confronto altrettanto delicato contro la Sampdoria.Quel pareggio ottenuto contro i blucerchiati ha avuto un peso specifico enorme nel determinare gli equilibri della bassa classifica, anche se il vero finale della stagione doveva ancora essere scritto.

In un intreccio di risultati, a festeggiare la salvezza fu la Reggiana, che aveva conquistato una vittoria fondamentale al “Menti”.La Sampdoria, invece, nonostante il punto strappato contro la Juve Stabia, si ritrovò condannata alla retrocessione.

Ma quando i giochi sembravano ormai chiusi, il “caso Brescia” ha rimescolato ancora una volta le carte in tavola.La squalifica e la successiva retrocessione a tavolino del club lombardo hanno innescato un effetto domino che ha riscritto i verdetti finali.

Il Frosinone, inizialmente destinato allo spareggio play-out si è ritrovato salvo direttamente.Di conseguenza, la Salernitana ha visto cambiare il proprio avversario nella sfida per non retrocedere, trovandosi di fronte proprio la squadra guidata da Alberico Evani in un finale carico di polemiche, ben note agli annali del calcio italiano.

Questa vicenda ha dimostrato in modo lampante come il destino di un’intera stagione possa essere stravolto in poche ore, trasformando una retrocessione già scritta in una salvezza insperata e viceversa.Si è trattato di un epilogo di campionato surreale, che ha confermato come nel calcio, oltre al verdetto del campo, esistano variabili capaci di sovvertire ogni pronostico.

Se quella partita tra Juve Stabia e Reggiana fu quasi il capitolo finale di un campionato di Serie B indimenticabile per i suoi colpi di scena la sfida odierna tra le due squadre assume il sapore di un nuovo inizio.Oggi, Juve Stabia – Reggiana è una sorta di principio per una stagione che tutti si augurano possa far parlare solo e soltanto il campo senza l’interferenza di fattori extracalcistici.

L’auspicio è che le partite vengano disputate nelle sedi e nei tempi opportuni e che questo nuovo capitolo possa regalare soddisfazioni importanti anche ai ragazzi di Ignazio Abate, pronti a scrivere una nuova pagina di storia, possibilmente con meno drammi e più certezze.

Juve Stabia, un nuovo bomber: Alessandro Gabrielloni è l’attaccante che può accendere la piazza

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Mentre il campionato osserva una pausa per gli impegni delle nazionali, a Castellammare di Stabia l’attenzione dei tifosi è tutta rivolta al calciomercato appena concluso.In una piazza passionale come quella gialloblù, i giorni che precedono la sfida casalinga contro la Reggiana di Davide Dionigi sono diventati terreno fertile per bilanci e discussioni.

Tra i tanti volti nuovi che compongono la rosa delle Vespe, un nome su tutti sta infiammando la fantasia del popolo del “Romeo Menti”: Alessandro Gabrielloni.L’estate della Juve Stabia è stata caratterizzata da un’intensa attività, orchestrata con maestria dal direttore sportivo Matteo Lovisa.

L’arrivo di Gabrielloni, ufficializzato lo scorso 30 agosto, rappresenta la classica ciliegina sulla torta di una campagna trasferimenti che ha alzato notevolmente il tasso tecnico e le ambizioni della squadra.L’attaccante marchigiano, classe 1994, è approdato in gialloblù con la formula del prestito dal Como, club con cui ha recentemente prolungato il contratto fino al 2028 a testimonianza del suo valore.

Nonostante una rosa arricchita in ogni reparto, è l’esperienza e il fiuto del gol del neo-acquisto a catalizzare la curiosità e le speranze dei sostenitori.Gli attaccanti si sa sono i finalizzatori della manovra e accendono sempre l’entusiasmo dei tifosi.

Gabrielloni porta con sé un bagaglio di reti pesanti, avendo segnato in tutte le categorie: dalla Serie D fino a un’indimenticabile marcatura in Serie A contro la Roma nella passata stagione.Un percorso che lo ha reso un simbolo per i tifosi lariani e che ora la piazza stabiese spera possa replicare trascinando le Vespe a suon di gol.

L’entusiasmo in città è palpabile.I tifosi sognano già di vederlo esordire al “Menti” nella prossima partita del 13 settembre contro la Reggiana e, naturalmente, di esultare per la sua prima rete con la maglia numero 9 scelta dal bomber.

In attesa che il campo emetta i suoi verdetti, Castellammare si gode il suo nuovo centravanti, un colpo da maestro che alimenta i sogni e promette una stagione da protagonista.La piazza è pronta ad abbracciare Alessandro Gabrielloni, l’uomo scelto per infiammare l’attacco e guidare l’assalto della Juve Stabia al campionato per una salvezza tranquilla.

Juve Stabia, addio al calcio giocato per un idolo gialloblù: Alberto Gerbo si ritira ma non lascia le Vespe

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Si chiude un capitolo importante per la Juve Stabia e per Alberto Gerbo.Con un comunicato ufficiale, il club e il centrocampista hanno annunciato il suo ritiro dal calcio giocato.

Dopo tre intense stagioni con la maglia delle Vespe, culminate con una storica promozione in Serie B, Gerbo ha deciso di appendere le scarpette al chiodo per intraprendere un nuovo ed entusiasmante percorso professionale sempre all’interno della famiglia gialloblù.Nato a Valenza il 9 novembre 1989, Gerbo lascia il campo con un bagaglio di esperienze e successi invidiabile.

La sua è stata una carriera costruita con dedizione e professionalità, iniziata nel prestigioso settore giovanile dell’Inter.Da lì, un lungo viaggio attraverso l’Italia del calcio, vestendo le maglie di Giaveno, Ancona, Triestina, Gubbio, Latina, Ascoli, Crotone e Cosenza, oltre a un legame speciale con il Foggia, club con il quale ha collezionato ben 153 presenze.

I numeri raccontano la storia di un calciatore completo e instancabile: 454 presenze complessive, impreziosite da 15 reti e 22 assist, distribuite tra Serie B (180 presenze), Lega Pro (153), Serie D e le varie coppe nazionali.Un palmarès di tutto rispetto testimonia la sua mentalità vincente: dal Torneo di Viareggio vinto con l’Inter Primavera nella stagione 2007/08, ai campionati di Serie C conquistati con il Latina (2013/14), il Foggia (2016/17, con annessa Supercoppa) e, infine, con la Juve Stabia nella memorabile stagione 2023/24.

A questi trionfi si aggiungono due Coppe Italia di Lega Pro e, ciliegina sulla torta, la promozione in Serie A ottenuta con il Crotone nel 2019/20.Nelle sue parole di commiato, emerge tutta la gratitudine e l’emozione di un uomo che ha vissuto il calcio con passione. “Ci tengo a ringraziare tutti coloro che ho incontrato in questo viaggio,” ha dichiarato Gerbo. “Compagni eccezionali, mister fortissimi che mi hanno dato tanto, in particolare De Zerbi, Stroppa, Pagliuca, Zanetti e Pecchia.

Tutti coloro che hanno vissuto la quotidianità con me, i ricordi migliori li ho nello spogliatoio con le figure invisibili (magazzinieri, fisioterapisti, staff tecnico e dirigenziale).” Un pensiero speciale lo riserva a Foggia, dove ha vissuto cinque anni intensi, e alla sua ultima avventura: “Sono orgoglioso che la mia ultima maglia sia stata quella gialloblù e di continuare con altre vesti alla Juve Stabia”.Il futuro di Alberto Gerbo è infatti già scritto e continuerà a tingersi dei colori gialloblù La sua storia calcistica non si ferma, ma si evolve.

A partire dalla stagione 2025/26, Gerbo ha intrapreso una nuova avventura all’interno della famiglia gialloblù entrando a far parte dello staff dirigenziale.Da ottobre 2025, assumerà il ruolo chiave di responsabile dell’area tecnica, mettendo a disposizione del club la sua vasta esperienza maturata sul campo.

La Juve Stabia ha voluto ringraziare Alberto “per quanto ha dato al calcio e alla maglia delle Vespe”, augurandogli un futuro luminoso.La società è certa che la sua competenza e i suoi valori continueranno a essere un patrimonio prezioso per il club e per tutti i suoi tifosi.

L’addio al campo di un leader silenzioso si trasforma così in una nuova promessa per il futuro della Juve Stabia pronta a ripartire dalla sua esperienza per costruire nuovi successi.

Juve Stabia, settembre è il mese della rivincita? Abate sfiderà le “bestie nere”: Reggiana e Spezia

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Il calendario di settembre offre alla Juve Stabia di Ignazio Abate un’immediata e significativa occasione di riscatto per la storia gialloblù, mettendo subito alla prova la squadra contro due avversarie che nella passata stagione hanno rappresentato un ostacolo insormontabile per le “Vespe”.Sotto la gestione di Guido Pagliuca, la Reggiana e lo Spezia hanno infatti fatto soffrire non poco i gialloblù, lasciando un amaro in bocca che la nuova stagione promette di cancellare.

I dati della stagione 2024/2025 parlano chiaro e non ammettono repliche: la Reggiana ha conquistato l’intera posta in palio, ottenendo sei punti su sei negli scontri diretti.Un avversario che si è rivelato una vera e propria “bestia nera” per i campani, capace di imporsi sia in casa che in trasferta.

Anche lo Spezia non è stato da meno, raccogliendo quattro punti contro la Juve Stabia, frutto di una netta vittoria al “Menti” e di un pareggio in terra ligure.Un bilancio negativo che ha pesato sul cammino delle Vespe.

Ora, con l’arrivo di Ignazio Abate sulla panchina, le carte in tavola sono cambiate.Settembre offre l’opportunità di riscrivere il passato e inaugurare un nuovo capitolo.

Sarà un test fondamentale per la nuova gestione tecnica, che avrà il compito di dimostrare di aver trovato le contromisure giuste per affrontare avversari che finora hanno recitato la parte da protagonisti.I tifosi si aspettano un segnale forte, un cambio di rotta tangibile che possa alimentare le speranze per un campionato da vivere con rinnovato entusiasmo.

La gara interna contro la Reggiana, in programma il 13 settembre, si preannuncia come un classico scontro diretto per la salvezza.Nonostante sia solo la terza giornata di campionato, le Vespe dovranno fare la voce grossa e provare a mettere nel sacco l’intero bottino da tre punti, per invertire la tendenza e mandare un messaggio chiaro alle dirette concorrenti.

Successivamente, la trasferta di La Spezia del 20 settembre rappresenta un ostacolo tradizionalmente ostico.La squadra ligure è considerata una delle più attrezzate del torneo e il “Picco” un campo difficile da espugnare.

Sulla carta, una gara proibitiva per la Juve Stabia, ma il calcio insegna che la storia non è sempre scritta.Proprio al “Picco”, la squadra allora guidata da Pagliuca ottenne un prezioso pareggio, e in passato persino la Juve Stabia di Piero Braglia riuscì a espugnare lo stadio con una vittoria piena di energia.

La squadra di Abate dovrà quindi trarre ispirazione da quelle prestazioni positive, studiando chi ha saputo fare bene in Liguria e, al contempo, imparando dagli errori commessi contro la Reggiana.Settembre, dunque, non sarà un mese banale per la Juve Stabia.

Sarà il primo, vero banco di prova per il progetto tecnico di Ignazio Abate, chiamato a trasformare le difficoltà del passato in opportunità per il futuro e a dimostrare che una storia diversa può e deve essere scritta.

Juve Stabia, il test in famiglia finisce 11 – 0. Ed è subito Gabrielloni show

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Sosta di campionato in Serie B utile a tutte le squadre per trovare i nuovi automatismi.Non fa eccezione la Juve Stabia, che ha sfruttato il turno di stop per oliare i movimenti chiesti da Abate e per testare i nuovi acquisti.

Nell’amichevole di oggi con la Primavera, prima apparizione gialloblu per Zuccon, Giorgini, Correia e Gabrielloni.Proprio l’attaccante ex Como, chiamato a raccogliere l’eredità di Adorante, era forse il più atteso tra i tifosi presenti sugli spalti del Menti.

Attese subito ripagate dal nuovo numero 9, schierato dal primo minuto ed autore addirittura di un poker in zoli quarantacinque minuti.Su calcio di rigore la prima rete mentre le altre tre realizzazioni sono arrivate a completamento di azioni corali della Juve Stabia.

Gabrielloni ha infatti timbrato poi sugli sviluppi di un corner, con Correia pure protagonista nell’azione, e successivamente sfruttando gli assist di Maistro e Reale.Non solo gol ma anche tanto lavoro di raccordo per l’ex Como, pronto a legare il gioco e ad agire da perno offensivo smistando palloni per i compagni.

È solo calcio amichevole, contro avversari giovani e acerbi, ma le sensazioni lasciano ben sperare circa l’apporto, sotto porta e a tutto campo che Gabrielloni potrà dare alla Juve Stabia di Abate.

Tabellino

Primo Tempo: Boer, Giorgini, Baldi, Stabile, Carissoni, Zuccon, Correia, Reale, Maistro, De Pieri, Gabrielloni

Secondo Tempo: Confente, Ruggero, Giorgini, Reale, Piscopo, Leone, Mosti, Duca, De Pieri (67’ Baldi), Maistro (61’ Zuccon), Candellone

Reti: 4’ rig.Gabrielloni, 25’ Gabrielloni, 27’ Gabrielloni, 33’ Gabrielloni, 49’ Duca, 55’ Ruggero, 64’ rig.

Candellone, 65’ Piscopo, 70’ Zuccon, 74’ Zuccon, 75’ Piscopo.

Napoli capitale della bellezza sicura, dal 12 al 14 settembre congresso Fime

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06 settembre 2025 | 12.00

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Dalle cicatrici post-lesione ai filler sulla fronte, passando per gli usi off label del botulino, la biorigenerazione cutanea e le sinergie tra filler e laser: sono questi i temi al centro del dibattito che negli ultimi mesi hanno animato la comunità scientifica e che troveranno spazio di approfondimento al 12esimo congresso nazionale della Federazione italiana medici estetici, in programma a Napoli dal 12 al 14 settembre 2025. La Fime ha scelto di mettere al centro dell’appuntamento 2025 la sicurezza e la qualità clinica dei trattamenti, in un momento storico in cui la domanda cresce ma aumentano anche i rischi di banalizzazione e abuso. Dal trattamento delle cicatrici alle tecniche di biorigenerazione dermica, fino all’uso combinato di filler e tecnologie, il congresso vuole fornire ai medici strumenti concreti e aggiornati per affrontare con consapevolezza le sfide della pratica quotidiana.

Il congresso sarà inaugurato venerdì 12 settembre, alle 14.30, con una tavola rotonda dedicata al tema della sicurezza, aperta non solo ai medici ma anche ai cittadini. A guidare i lavori sarà Raffaele Rauso, presidente del Congresso, insieme a Nicola Zerbinati, presidente Fime e a Patrizia Sacchi, vicepresidente Fime. Tra i relatori figurano alcune delle voci più autorevoli della medicina estetica: Emanuele Bartoletti, presidente Sime (Società italiana di medicina estetica); Roberto Monaco, presidente Cogeaps (Consorzio gestione anagrafica professioni sanitarie); Andrea Servili, presidente Tme (Tutela medici estetici); Andrzej Ignaciuk, già presidente della Uime (International union of aesthetic medicine).

Il Congresso affronterà i temi più discussi del momento: dalle complicanze legate a filler e botulino agli usi off label del botulino per aree come massetere, platisma e periorale; dai trattamenti combinati per le cicatrici post-lesione alle tecniche di biorigenerazione con filler leggeri e stimolazione dermica; fino alle sinergie tra filler e laser e all’uso dei filler sulla fronte, che richiede la massima precisione tecnica. Spazio sarà dato anche al ruolo dell’intelligenza artificiale, che si affaccia come nuovo strumento di supporto al medico estetico nella pianificazione dei trattamenti.

“La medicina estetica sta cambiando volto: da un lato cresce la richiesta di trattamenti sempre più rapidi e accessibili, dall’altro aumenta il rischio di semplificare e banalizzare procedure che restano atti medici complessi – afferma Rauso -. Il congresso di Napoli vuole riportare il dibattito su basi scientifiche, mostrando come la sicurezza e la personalizzazione non siano un optional, ma la vera garanzia di risultati naturali. L’obiettivo è restituire credibilità a una disciplina che deve essere prima di tutto medicina”. “La missione della Fime è garantire una medicina estetica sicura e qualificata, basata su formazione continua e aggiornamento scientifico – sottolinea Zerbinati –. Il congresso rappresenta un’occasione preziosa per fare chiarezza e promuovere una cultura della responsabilità”.

Un concetto ribadito anche da Patrizia Sacchi: “La medicina estetica deve tornare al suo significato originario: valorizzare l’individuo, non rincorrere standard omologati. È fondamentale trasmettere ai giovani colleghi e ai pazienti l’importanza di un approccio personalizzato e consapevole”.

Accanto alla sicurezza, spazio sarà dato al confronto scientifico internazionale, con la partecipazione di specialisti provenienti da diversi Paesi. Tavole rotonde, sessioni live e workshop offriranno un aggiornamento a 360 gradi sui trattamenti di nuova generazione, con un’attenzione particolare all’integrazione tra filler, neuro-modulatori, tecnologie laser e approcci sistemici.

Fonte AdnKronos

Juve Stabia, un Settembre di fuoco: Un Tour de Force per saggiare le potenzialità delle Vespe

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Un mese di settembre a dir poco rovente attende la Juve Stabia e i suoi tifosi.La squadra di mister Ignazio Abate, infatti, affronterà ben quattro partite in questo periodo, un vero e proprio tour de force che darà le prime significative risposte in una sorta di mini-bilancio sulle prime giornate del campionato di Serie B.

Il calendario fitto e impegnativo metterà alla prova la tenuta fisica e mentale delle Vespe, chiamate a dimostrare subito il proprio valore per indirizzare la stagione sui binari giusti.La gara casalinga contro il Venezia, terminata a reti bianche lo scorso 30 agosto, ha chiuso il mese estivo con un antipasto che ha lasciato intravedere sprazzi del potenziale gialloblù.

Ora, con il passare delle giornate, arriva il piatto forte.Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali a inizio mese, la Juve Stabia tornerà in campo sabato 13 settembre tra le mura amiche dello stadio “Romeo Menti”.

L’avversario di turno sarà la Reggiana, una squadra che storicamente si è sempre rivelata ostica per i colori gialloblù.Sarà un’occasione cruciale per cercare di sfatare un tabù e, soprattutto, per infiammare il proprio pubblico e conquistare punti pesanti.

Archiviato l’impegno casalingo, per i ragazzi di Abate sarà tempo di preparare le valigie per un doppio, ravvicinato e insidioso impegno in trasferta.Le Vespe, infatti, scenderanno prima in campo allo Stadio “Alberto Picco” contro lo Spezia, sabato 20 settembre, per poi affrontare il Catanzaro allo Stadio “Nicola Ceravolo” nell’anticipo di venerdì 26 settembre.

Due partite in pochi giorni contro avversari di calibro, che testeranno la solidità e la capacità di adattamento della squadra lontano da casa.Il mese di fuoco si concluderà con il primo turno infrasettimanale della stagione, in programma martedì 30 settembre.

La Juve Stabia tornerà a giocare al “Menti” per sfidare il Mantova.Un’altra occasione da non fallire per continuare a macinare gioco e punti, consolidando la propria posizione in una classifica ancora in fase di assestamento.

Quattro gare in poco più di due settimane: un banco di prova di notevole importanza che permetterà di valutare la condizione atletica del gruppo, l’efficacia del lavoro tattico di mister Abate e la rapidità di inserimento dei nuovi innesti.Questo settembre si preannuncia, dunque, come un crocevia fondamentale per comprendere le reali ambizioni della nuova Juve Stabia e per dare un segnale forte e chiaro al campionato.

I tifosi sono pronti a sostenere le Vespe in questo intenso cammino.

Juve Stabia, un ritorno a casa da avversario: Raffaele Ametrano e il derby nel destino

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Un gradito ritorno e un incrocio del destino che promette emozioni forti.Raffaele Ametrano, ex calciatore nativo di Castellammare di Stabia, torna in Irpinia, dove aveva vissuto una parte importante della sua carriera da giocatore.

Da qualche giorno, Ametrano si è unito allo staff tecnico di Raffaele Biancolino, diventando una figura chiave nel percorso dell’Avellino Calcio.La notizia ha un sapore speciale per i tifosi stabiesi, che non vedono l’ora di assistere al derby tra Avellino e Juve Stabia.

La partita non sarà solo una battaglia sul campo, ma anche un momento di grande significato per Ametrano, che ritroverà la sua città natale da avversario.Il derby, già di per sé carico di storia e passione, avrà un fascino in più con la sua presenza a bordo campo, a orchestrare, insieme a Biancolino, le mosse dei “lupi” contro le sue “vespe”.

La carriera di Ametrano, sia da giocatore che da allenatore, è stata caratterizzata da un forte legame con il sud Italia.Dopo aver vestito maglie importanti come quelle di Napoli, Udinese, Juventus e della Salernitana, ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio dei giovani talenti.

Proprio con la maglia della Juve Stabia, Ametrano ha concluso la sua importante carriera da calciatore, un dettaglio che rende ancora più romantico e complesso questo intreccio di destini.Ora, ad Avellino, avrà l’opportunità di dimostrare le sue qualità in una nuova veste ma il vero banco di prova emotivo sarà l’incontro con le “Vespe”.

Sarà una sfida ricca di emozioni, ricordi e, soprattutto, tanto agonismo.A rendere la trama ancora più fitta è la figura dello stesso capo allenatore, Raffaele Biancolino, anch’egli un ex “vespa”, avendo giocato per la Juve Stabia nella stagione 2008-2009.

Un filo doppio che lega i due tecnici alla squadra gialloblù.Con la sua esperienza e la sua profonda conoscenza del calcio, Ametrano è pronto a mettere le sue qualità al servizio del progetto Avellino ma è chiaro che il derby rappresenterà per lui un momento unico.

Sarà una battaglia sul campo ma anche un incrocio di sentimenti e appartenenze che renderà la gara ancora più speciale.Manca ancora molto a questa partita0 ma aumentano le curiosità, l’attesa ed anche il sapore di rivincita per le tante storie da raccontare che hanno vissuto vespe e lupi nel corso della loro incredibile ed importante storia.

Carlo Ametrano presenta la squadra per il Minardi Day

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Carlo, che stagione che stai vivendo!

“Molto lunga.Tutto è partito ad aprile con il Senna Day, che è stato fantastico.

Un grazie ad Augusto Zuffa per averci ospitato.Posso confermare che ci sarà anche nel 2026.

Poi c’è stato il GP di Imola e l’Orgoglio Motoristico Romano a inizio giugno, per cui ringrazio il presidente Stefano Pandolfi che è una persona incredibile per l’invito.

Carlo, siamo in partenza per il Minardi Day?

“Sì.Saremo lì presenti dal 13 settembre con una super squadra.

Avremo Pasquale Buondonno, Davide Sforzi, Maurizio Angeli, Vito Di Benedetto, i Laera, Aldo De Robertis con i figli, Anna Canelli e il dottore Giovanni Rodriguez.Dopo il Minardi Day presenteremo la piantina per il Senna Day alle Cantine Zuffa di sera.

E lì finirà la quarta tappa”.

Un messaggio per la squadra?

“Ci tenevo a ringraziarli per tutto.Non pensavo venissero tanti di loro anche al Minardi Day.

Per me sono tutte persone speciali”.

Per salutarci vogliamo ricordare i tuoi appuntamenti?

“Ogni giovedì sono ospite a Odeon Tv.Ringrazio Serena Salmi, Federica Afflitto, Martina Renna e Filippo Gherardi”.

 

Roberto Farneti: “Pronti per il Minardi Day”

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Il pilota Roberto Farneti ha parlato in esclusiva a Carlo Ametrano per fare un punto sulla stagione di Formula 1 e non solo.Di seguito le sue parole.

Roberto, la F1 fa tappa a Monza.

Quali sono le tue aspettative?

“C’è una McLaren che domina e che credo sia difficile da battere a Monza, così come sulle altre piste.La differenza è abbastanza grande.

Spero molto nella Ferrari che a Monza di solito fa una preparazione apposita.Questo potrebbe fare un po’ di differenza, ma non penso oltre il secondo posto.

Spero che Antonelli possa riprendersi e si rifaccia dalle ultime delusioni.A Monza potrebbe anche fare una bella corsa essendo anche l’unico italiano”.

Roberto la Mercedes è in miglioramento?

“Giusto un po’.

Parliamo di una vettura ancora un po’ debole, non ha recupero del tutto”.

Hamilton ti ha deluso in questi mesi?

“Sì, ma non so quanto si possa parlare di una sua crisi rispetto a una crisi della macchina”.

Sei stato al Senna Day di Carlo Ametrano quest’anno, che evento è stato?

“Tutto molto bello, anche la location.Io sono stato molto contento, mi è sembrava un’operazione giusta”.

Sarai anche il Minardi Day, giusto?

“Esatto.

Io sono di casa al Minardi Day.Innanzitutto perché le mie esperienze in auto le ho sempre fatto con Minardi, quindi oltre ad amico sono stato anche pilota di Gian Carlo che è sempre stato fantastico.

Umile, competente e ha sempre cercato di migliorarsi e di puntare sui giovani.Ha saputo valorizzarli, un esempio può essere Alonso”.

Dove ti troveremo al Minardi Day?

“Sarò al box numero 5, vi aspetto!”.

Per chiudere il discorso F1: chi vince il Mondiale tra Piastri e Norris?

“Il vantaggio è di Piastri, ma attenzione a Norris che ha ancora qualche chance interessante”.

Juve Stabia, Marco Bellich rinnova il contratto: Cronaca di un prolungamento annunciato

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Quello che era nell’aria da tempo, e che la nostra redazione aveva annunciato con largo anticipo, è ora realtà.La Juve Stabia ha ufficialmente blindato uno dei suoi uomini simbolo: il difensore Marco Bellich.

Il club gialloblù ha comunicato di aver raggiunto un accordo per il prolungamento del contratto del centrale novarese, fissando la nuova scadenza al 30 giugno 2028.Un segnale forte, un patto di fiducia reciproca che lega Bellich alla città di Castellammare per le prossime tre stagioni, spegnendo sul nascere le sirene di mercato che inevitabilmente si erano accese sul difensore dopo due annate di altissimo livello.

Un Pilastro dalla C alla B

Nato a Novara il 5 maggio 1999, Bellich è arrivato alle pendici del Faito nell’estate del 2023, diventando in breve tempo un leader silenzioso e un perno insostituibile della retroguardia stabiese.

Nella sua prima stagione, è stato uno dei protagonisti assoluti della cavalcata trionfale che ha riportato le Vespe in Serie B.I numeri parlano per lui: 37 presenze (per un totale di 3.305 minuti giocati), condite da ben 8 reti e 2 assist, un bottino straordinario per un difensore, che ne testimonia la pericolosità anche in fase offensiva.

A queste si aggiungono le 2 presenze in Supercoppa Serie C.L’impatto con il campionato cadetto non ha fatto che confermare le sue qualità.

Nella stagione 2024/25 in Serie BKT, Bellich ha collezionato 33 presenze e siglato 2 reti, dimostrando carisma, solidità e continuità di rendimento.Il suo contributo è stato fondamentale anche nelle 3 gare dei Play Off e nella partita di Coppa Italia Frecciarossa.

Giunto al suo terzo anno in gialloblù, ha già messo a referto 3 presenze in questo inizio di stagione, confermandosi un punto fermo dello scacchiere tattico stabiese.

“Castellammare, la Mia Seconda Casa”

Al momento della firma, la soddisfazione era palpabile nelle parole del calciatore, che ha voluto sottolineare il forte legame con la piazza e il progetto. “Sono entusiasta di questo rinnovo, era quello che volevamo sia io che la società,” ha dichiarato Bellich. “Nonostante l’interesse di altre squadre, fin da subito abbiamo deciso insieme di proseguire il percorso iniziato due anni fa.Castellammare per me è ormai diventata una seconda casa, qui sto benissimo.

Desidero ringraziare il presidente, il direttore e tutta la società per la fiducia.”

Parole che cementano un’unione nata sotto i migliori auspici e destinata a durare.La firma fino al 2028 non è solo un atto formale, ma la logica conseguenza di un percorso di crescita condiviso, che ha visto il giocatore maturare e il club costruire su di lui le fondamenta per un futuro solido e ambizioso nella serie cadetta.

Come anticipato, la volontà di proseguire insieme era chiara da mesi e l’ufficialità odierna pone il sigillo su una delle operazioni più importanti della dirigenza stabiese.

Juve Stabia, storie di ex che hanno cambiato casacca e sono pronti a vivere una nuova avventura

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Sul finire del calciomercato è arrivata un’ufficialità che ha il sapore di un incrocio del destino. Luca Pandolfi è un nuovo attaccante del Catanzaro, arrivando in prestito con obbligo di riscatto dal Cittadella.La notizia chiude una trattativa che si è protratta a lungo e che ha infiammato il calciomercato.

Il nome di Pandolfi era stato a lungo accostato a un “ritorno” a Castellammare di Stabia, dove l’attaccante aveva fatto vedere cose interessanti.Molti tifosi della Juve Stabia speravano di rivedere l’attaccante con la maglia delle Vespe ma la società calabrese ha saputo affondare il colpo decisivo.

Ora, il destino lo porterà a sfidare proprio la squadra che gli aveva dato fiducia dopo l’esperienza negativa a Brescia e che forse lo avrebbe voluto indietro.Il prossimo incontro tra Catanzaro e Juve Stabia sarà un’occasione speciale per Pandolfi, che si ritroverà di nuovo faccia a faccia con il suo recente passato.

Un nome che a Castellammare di Stabia evoca ricordi indelebili e che ora è pronto a scrivere una nuova pagina della sua carriera. Diego Albadoro, l’eroe della promozione in Serie C del 19 giugno 2011 con la Juve Stabia, è ufficialmente un nuovo attaccante del Portici.L’acquisto del classe 1989 è un colpo di mercato importante per la squadra, che si assicura un giocatore di grande esperienza e carisma.

Cresciuto calcisticamente tra la Campania e il resto d’Italia, Albadoro porta con sé un bagaglio di oltre 300 presenze tra Serie B, C e D, vestendo maglie prestigiose come quelle di Ternana, Bari e Picerno.Il suo arrivo al Portici rappresenta non solo un rinforzo tecnico di spessore, ma anche un segnale forte di ambizione da parte della società.

I tifosi biancazzurri accolgono a braccia aperte un attaccante fisico, abile nel gioco aereo e con un innato senso del gol.Albadoro è pronto a mettere la sua esperienza al servizio della squadra e a diventare un punto di riferimento, con l’obiettivo di trascinare il Portici verso nuovi e importanti traguardi.

Dopo le recenti esperienze con il Sorrento , il centrocampista Mariano Guarracino torna in Campania, firmando con il Nola 1925 per la stagione 2025-2026.L’ex talento della Juve Stabia, dove ha militato nelle giovanili e tante apparizioni positive in prima squadra, si unisce alla formazione nolana a parametro zero.

L’arrivo di Guarracino, classe 2002, rappresenta un innesto di qualità ed esperienza per il centrocampo del Nola.Il giocatore, che può agire anche come ala, porta con sé la sua grande tecnica e la capacità di creare gioco e inserirsi negli spazi.

Con questo colpo di mercato, il Nola dimostra ancora una volta l’intenzione di costruire una rosa competitiva per il campionato di Serie D, puntando su giovani talenti che conoscono già bene il calcio campano.Per chiudere segnaliamo che Vittorio Parigini ex esterno delle vespe di Pierbo Braglia è un nuovo calciatore del Siracusa.

Juve Stabia, tra regole e dialogo: Un confronto costruttivo al Menti tra i calciatori e l’arbitro Di Marco

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Come ogni inizio di stagione, si rinnova il consueto e proficuo appuntamento formativo che vede gli arbitri delle massime serie del calcio italiano, Serie A e Serie B, fare visita alle squadre iscritte ai campionati.Un tour per gli stadi d’Italia con l’obiettivo di aggiornare i calciatori e gli staff tecnici sulle novità regolamentari e sull’applicazione del VAR, promuovendo un dialogo costruttivo in vista della nuova stagione.

Nei giorni scorsi, è stato il turno della Juve Stabia che ha accolto presso lo stadio Romeo Menti l’arbitro Davide Di Marco della sezione di Ciampino.L’incontro, organizzato in collaborazione tra l’Associazione Italiana Arbitri (AIA) e la Lega Nazionale Professionisti B (LNPB), si è rivelato un’importante occasione di confronto e apprendimento.

La società stabiese ha raccontato l’evento attraverso un comunicato stampa ufficiale, sottolineando l’utilità della chiacchierata formativa.Durante la sessione, a cui ha presenziato l’intera rosa guidata dal tecnico Ignazio Abate, sono state illustrate le nuove normative relative all’utilizzo del VAR e le modifiche al regolamento in vigore nella stagione 2025/2026.

Attraverso la proiezione di video esplicativi su vari casi di gioco, il signor Di Marco ha potuto chiarire dubbi e rispondere alle numerose domande poste dai calciatori.Tra i più partecipi, secondo quanto riportato dal club, i difensori Carissoni e l’attaccante Gabrielloni, a testimonianza del vivo interesse della squadra verso una più profonda comprensione delle dinamiche arbitrali.

All’incontro ha preso parte anche una figura di grande esperienza come Pasquale Sergio, ex arbitro e attuale Dirigente Addetto agli Arbitri per la Juve Stabia, che ha contribuito con la sua competenza al dibattito.Al termine della sessione formativa, c’è stato un cordiale scambio di opinioni tra il direttore di gara, i giocatori e i membri dello staff tecnico.

Questi appuntamenti si confermano uno strumento fondamentale per creare un clima di maggiore serenità e collaborazione tra le componenti fondamentali del gioco del calcio.La conoscenza diretta delle regole e dei protocolli, infatti, non solo aiuta i giocatori a evitare sanzioni, ma favorisce anche un dialogo più costruttivo e rispettoso in campo, a tutto vantaggio dello spettacolo e della correttezza sportiva.

Juve Stabia, il romanzo di Giuseppe Leone in giallo e blu: è l’alba di una nuova era per lui?

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La storia di Giuseppe Leone con la maglia della Juve Stabia è un racconto avvincente, un romanzo a tinte giallo e blu che ora sembra aver voltato pagina verso un capitolo tutto nuovo.Leader indiscusso nel primo anno sotto la guida di Guido Pagliuca, culminato con la promozione in Serie B, e protagonista di un’annata successiva a corrente alternata, segnata da periodi di esclusione quasi inspiegabili, Leone è rimasto a Castellammare nonostante le lusinghe del calciomercato.

Ora, con una fiducia rinnovata e le chiavi del centrocampo in mano, sembra essere un calciatore diverso, pronto a inaugurare la sua nuova versione.

Dalle stelle alla panchina: un biennio di alti e bassi

Giuseppe Leone è pronto a riprendersi la regia della Juve Stabia.Il centrocampista classe 2001 ha scelto di restare in città con un obiettivo chiaro: dimostrare di essere un faro per la squadra e un leader in campo.

Il suo percorso con le Vespe è stato un’altalena di emozioni.Assoluto protagonista nella cavalcata trionfale dalla Serie C alla Serie B, Leone ha poi vissuto una seconda stagione più complessa.

Nonostante prestazioni di livello, ha conosciuto l’amarezza della panchina in diverse occasioni, specialmente nella fase cruciale dei playoff, in quelle che sono apparse come scelte tecniche “misteriose” da parte dell’allora tecnico Pagliuca, che pure in più di un’occasione ne ha tessuto le lodi definendolo un “giocatore fantastico”.

La scelta di restare e la fiducia di Abate

Durante l’estate, il nome di Leone è stato accostato a diversi club, con Monza e Spezia che hanno mostrato un interesse, alimentato da una clausola rescissoria accessibile.Tuttavia, il regista ha scelto di continuare la sua avventura con la Juve Stabia, una decisione che ora, con il cambio in panchina assume i contorni di una scommessa vincente.

Il nuovo tecnico, Ignazio Abate, ha infatti dimostrato fin da subito di voler puntare forte su di lui.Le idee tattiche del nuovo allenatore, improntate su un calcio verticale e di rapida riconquista, esaltano le qualità di Leone.

Abate gli ha affidato le chiavi della mediana, riconoscendone il talento e la visione di gioco indiscutibili. È convinto che Leone possa essere l’uomo giusto per dirigere l’orchestra gialloblù, il metronomo capace di dettare i tempi della manovra.

Un nuovo inizio: il Leone 2.0?

Per il regista delle Vespe, questa è una grande opportunità per riscattare l’ultima stagione e per affermarsi definitivamente come uno dei pilastri del progetto stabiese.Ogni suo tocco ha un peso specifico, un’intelligenza nascosta. È capace di cambiare il ritmo della partita con un solo passaggio, di disorientare gli avversari con una finta o un dribbling sottile.

Non cerca la giocata spettacolare fine a se stessa ma la bellezza del gesto funzionale, un tocco pulito che sblocca una situazione difficile e apre spazi inimmaginabili.Nelle prime uscite di campionato, Leone ha già mostrato sprazzi del suo immenso talento.

Contro un avversario del calibro del Venezia, dotato di un centrocampo di grande quantità e qualità, è risultato uno dei migliori in campo, un vero e proprio professore in mezzo al campo.La sua prestazione sontuosa è il segnale che il nuovo corso tecnico può essere quello della sua definitiva consacrazione.

L’impressione è che Leone non deluderà le aspettative e che la fiducia di Abate sarà ripagata con prestazioni di altissimo livello.Il romanzo di Leone in giallo e blu è ancora tutto da scrivere e questo nuovo capitolo, il “Leone 2.0”, promette di essere il più entusiasmante.

Juve Stabia, D’Ambrosio saluta il calcio: Dalla C allo Scudetto un viaggio con radici anche gialloblù

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È stato un viaggio fantastico, una cavalcata lunga e appassionante partita dai campi della Serie C e arrivata fino al tetto d’Italia.Danilo D’Ambrosio, il duttile difensore campano, ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo all’età di 36 anni, salutando il calcio giocato con un toccante messaggio affidato ai social.

Un percorso, il suo, che lo ha visto protagonista con le maglie di Torino, Inter, con cui ha conquistato uno storico scudetto, e infine Monza.Ma nel cuore e nell’album dei ricordi di D’Ambrosio, un posto speciale è riservato alla stagione 2008-2009, quando con la casacca della Juve Stabia iniziava a farsi conoscere al grande calcio.

Il calciatore, nativo di Caivano, ha scelto Instagram per annunciare il suo addio, condividendo con i suoi follower una lunga e sentita lettera che ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera.Ad accompagnare le sue parole, una galleria di immagini simbolo del suo viaggio sportivo: dalla gloria nerazzurra ai momenti con la maglia granata, fino all’ultima esperienza in Brianza.

E tra queste, a testimonianza di un legame mai sopito, spunta anche una foto che ha scaldato il cuore dei tifosi stabiesi: un giovane Danilo D’Ambrosio con la maglia della Juve Stabia.Un’immagine che racchiude l’inizio di una favola, quella di un ragazzo di provincia partito per inseguire un sogno. “È stato un viaggio fantastico”, scrive D’Ambrosio nel suo post, e in quella selezione di scatti ha voluto che ci fosse anche la sua avventura con le Vespe, un capitolo fondamentale della sua crescita umana e professionale.

Nella stagione 2008-2009, collezionò 29 presenze, mettendo in mostra quella grinta e quella determinazione che avrebbero poi caratterizzato tutta la sua carriera ai massimi livelli.Aveva segnato anche il gol della salvezza durante i play out con il Lanciano se non fosse stato che l’arbitro Doveri & Co.

decisero che la posizione era di fuorigioco.La lettera pubblicata su Instagram è un flusso di emozioni e ringraziamenti: “Oggi non saluto solo il calcio giocato.

Saluto il ragazzo che sono stato e accolgo l’uomo che sono diventato,” si legge nel messaggio.Un pensiero rivolto a tutte le squadre che hanno creduto in lui, ai compagni, agli allenatori e ai tifosi che lo hanno accompagnato in questo lungo percorso.

L’omaggio alla Juve Stabia, attraverso quello scatto significativo, non è passato inosservato e sottolinea l’importanza di quella esperienza per il difensore.Un gesto che conferma come, anche al culmine di una carriera prestigiosa, le radici e i primi passi non si dimenticano mai.

Per i tifosi della Juve Stabia, vedere quella maglia tra i momenti clou della carriera di un calciatore che ha vinto uno Scudetto e ha vestito la maglia della Nazionale, è motivo di grande orgoglio. È la testimonianza che da Castellammare di Stabia si può partire per conquistare il mondo del calcio, senza mai dimenticare da dove si è venuti.Il viaggio di Danilo D’Ambrosio ne è la prova più bella.

Questo il post su Instagram con tanto di foto con la maglia gialloblù:

“Avevo 13 anni quando andai via di casa per inseguire il mio sogno.
Ero in un convitto, stanza singola, con un letto e un armadio.

Di fianco alla mia c’era quella di mio fratello gemello, Dario.
I miei genitori, percependo la mia preoccupazione, mi dissero:
“Se non te la senti, torniamo a casa insieme.”
La mia risposta fu secca: “No!Voglio restare.”
Il mio sogno era più forte di tutte le paure e le insicurezze di quell’età.
Quante volte ho pianto perché mi sentivo solo, quante notti mi rifugiavo nella stanza di mio fratello perché mi mancava tutto: la mia famiglia, i miei amici, i miei nonni.
Oggi, dopo tanti anni, sento che è arrivato il momento di fermarmi.

Non è facile.Non lo è mai quando lasci andare qualcosa che hai amato così visceralmente.
Il calcio non è stato solo la mia professione. È stata la mia casa, la mia scuola, la mia identità.
Oggi non saluto solo il calcio giocato.
Saluto il ragazzo che sono stato e accolgo l’uomo che sono diventato.
Un uomo che ha avuto il privilegio di trasformare il sogno di un bambino in una realtà lunga 20 anni .
Grazie a ogni squadra, allenatore, compagno, dottore, fisioterapista, magazziniere, cuoco, cameriere e a ogni singolo tifoso che mi ha sostenuto.
Grazie ai miei genitori che hanno avuto il coraggio di lasciarmi andare senza farmi sentire il peso di dovercela fare.
Grazie ai miei fratelli che hanno condiviso ogni mia gioia .
Grazie a mia moglie che per 19 anni è stata una presenza costante ,ha creduto in me, compreso i miei silenzi e amato incondizionatamente.
Grazie ai miei figli che sono stati e saranno per sempre la mia fonte di ispirazione.
Il calcio non sarà più ai miei piedi ogni domenica, ma resterà per sempre dentro di me.
A presto. Con la stessa passione.

Con lo stesso cuore. Danilo”