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Dazi, Cina ancora contro Usa: “Combatteremo qualsiasi guerra fino alla fine”

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(Adnkronos) – Il ministero degli Esteri cinese ha promesso che la Cina "combatterà fino alla fine" con gli Stati Uniti in una "guerra tariffaria, commerciale o in qualsiasi altra guerra", segnando la più forte retorica di Pechino nei confronti del presidente degli Stati Uniti Donald Trump da quando è entrato alla Casa Bianca. "Esercitare una pressione estrema sulla Cina è l'obiettivo sbagliato e il calcolo sbagliato", aveva detto martedì il portavoce del ministero degli esteri cinese Lin Jian in risposta all'imposizione da parte di Trump di una tariffa aggiuntiva del 10% sui beni cinesi, portando il dazio cumulativo al 20%. "Se gli Stati Uniti hanno altre intenzioni e insistono su una guerra tariffaria", ha aggiunto ieri Lin, "una guerra commerciale o qualsiasi altra guerra, la Cina combatterà fino alla fine.Consigliamo agli Stati Uniti di mettere da parte la loro faccia da bulli e tornare sulla strada giusta del dialogo e della cooperazione il prima possibile".  I commenti su "qualsiasi altra guerra" sono stati condivisi su X dal portavoce del ministero degli affari esteri.

Il post è stato poi ripubblicato dall'ambasciata cinese negli Stati Uniti.L'ambasciata ha ribadito il messaggio, scrivendo: "Se la guerra è ciò che vogliono gli Stati Uniti, che si tratti di una guerra tariffaria, di una guerra commerciale o di qualsiasi altro tipo di guerra, siamo pronti a combattere fino alla fine". 
Canada, Cina e Messico hanno risposto alle tariffe imposte dal presidente Usa.

I pesanti dazi imposti da Donald Trump sui prodotti importati da questi tre Paesi rischiano di trasformarsi per le famiglie americane in un nuovo rialzo dei prezzi al supermercato, nelle rivendite di auto, nei negozi di elettronica e ai benzinai.Anche se Peter Navarro, consigliere della Casa Bianca per il commercio, afferma che gli effetti dei dazi sui prezzi sarà relativamente "piccolo", considerata la simultanea deregulation adottata dall'amministrazione, insieme alla riduzione delle spese federali e l'espansione della produzione energetica, . —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Papa Francesco, Vaticano: “Notte è trascorsa tranquilla”

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(Adnkronos) – "La notte è trascorsa tranquilla" per Papa Francesco che "sta ancora riposando”.E’ l'ultimo aggiornamento del Vaticano, oggi 6 marzo, sulle condizioni di salute del Pontefice ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio scorso per una polmonite bilaterale. L’ultimo bollettino medico serale di ieri spiegava che “il Santo Padre è rimasto stazionario senza presentare episodi di insufficienza respiratoria.

Come programmato, durante il giorno, ha effettuato l'ossigenoterapia ad alti flussi e nella notte" come accaduto anche per le due precedenti notti scorse ed "e’ stata ripresa la ventilazione meccanica non invasiva" con la maschera. Il Santo Padre – spiegava sempre il bollettino di mercoledì sera – "ha incrementato la fisioterapia respiratoria e quella motoria attiva.Ha trascorso la giornata in poltrona.

In considerazione della complessità del quadro clinico, la prognosi rimane riservata". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Pechino Express 2025 al via, quando inizia: i concorrenti

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(Adnkronos) – La nuova stagione di 'Pechino Express – Fino al tetto del mondo' comincia oggi, giovedì 6 marzo, in esclusiva su Sky e in streaming su Now.La rotta dello show Sky Original realizzato da Banijay Italia parte dalle Filippine, attraversa il Nord della Thailandia e arriva fino al Nepal, Paese ricchissimo di vette sopra gli ottomila metri di altitudine.   Sarà un viaggio che incontrerà condizioni ambientali e climatiche totalmente diverse tra loro e che porterà, appunto, i viaggiatori 'fino al tetto del mondo'.

Zaini in spalla, 9 coppie si sono imbarcate per questa esperienza che non potranno mai dimenticare.A guidare il gruppo e a dirigere la gara con i suoi snodi e i suoi colpi di scena tornerà Costantino della Gherardesca, che ritroverà al suo fianco l’inviato speciale Fru.  Esplorerà l’Asia meridionale, per un tragitto lungo 6mila chilometri che partirà nelle isole dell’arcipelago delle Filippine per poi spostarsi verso ovest, dapprima in Thailandia, quindi in Nepal.

Nella prima tappa delle Filippine, lunga 140 km, i viaggiatori affronteranno le prime dure sfide della loro avventura, immergendosi da subito nella cultura dell'isola di Palawan, fra pietanze particolarmente lontane dai gusti nostrani, animali e usanze locali.Sullo sfondo degli splendidi scenari oceaniche e delle verdi foreste asiatiche, le 9 coppie in gara si sfideranno senza esclusione di colpi e con tensioni continue per non rischiare l’eliminazione.  Da qui i viaggiatori si sposteranno negli altopiani misteriosi e nelle giungle imprevedibili nel nord della Thailandia; per poi arrivare in Nepal, Paese piccolo ma dalla storia millenaria che si snoda nella catena montuosa dell’Himalaya, tanto da ospitare 8 delle 10 montagne più alte del mondo, in primis 'sua maestà' l’Everest con i suoi 8848 metri di altezza.  Quella di quest’anno sarà una delle rotte più sorprendenti di sempre: le coppie in gara hanno dovuto adattarsi a panorami, culture e storie lontane e in continuo cambiamento, ma soprattutto a condizioni climatiche che muteranno in maniera assai decisa tra un Paese e l’altro.

Superando prove e insidie, sempre in corsa chilometro dopo chilometro, in ciascuna delle 10 puntate le coppie raggiungeranno il traguardo con la bandiera di “Pechino Express”, e tappa dopo tappa le più tenaci arriveranno alla finalissima.  Le coppie in gara sono: i Medagliati Jury Chechi e Antonio Rossi, i Complici Dolcenera e Gigi Campanile, i Cineasti Nathalie Guetta e Vito Bucci, gli Estetici Giulio Berruti e Nicolò Maltese, le Sorelle Samanta e Debora Togni, i Primi Ballerini Virna Toppi e Nicola Del Freo, gli Spettacolari Gianluca Fubelli (Scintilla) e Federica Camba, i Magici Jey e Checco Lillo, le Atlantiche Ivana Mrázová e Giaele De Donà.  Negli oltre 6mila chilometri che compongono il percorso della gara le coppie potranno contare su pochissimi elementi di base, uno zaino con una dotazione ridotta al minimo e 1 euro al giorno a persona in valuta locale.A fronte di questo bagaglio risicatissimo, dovranno basare tutto il loro percorso sulla resistenza fisica e psicologica, sull’abilità e sull’intraprendenza, sullo spirito di adattamento e di sopravvivenza.

Dovranno cercare ospitalità per la notte e farsi offrire passaggi sui mezzi di trasporto che troveranno nel percorso: in totale, nel corso della stagione, le coppie useranno le più disparate tipologie di mezzi di trasporto presenti nei tre Paesi (auto, pick up, bus, carretti, trattori, sidecar, tuk tuk, motorini, quad).  Una volta entrati appieno nel clima del viaggio saranno davvero pronti a vivere un’avventura che per loro sarà una continua scoperta per gli occhi e per l’anima.L’esplorazione di territori sconosciuti e la ricerca di ospitalità presso le popolazioni del posto obbligheranno i viaggiatori di 'Pechino Express' ad adattarsi allo stile di vita locale con tradizioni secolari, usanze curiose e alimenti impensabili: inevitabilmente più i viaggiatori riusciranno a sentirsi parte del nuovo mondo e più la loro esperienza sarà indimenticabile.  L’avventura di questa edizione si snoda su oltre 6mila chilometri percorsi in circa un mese di riprese, che hanno comportato un totale di circa 13mila ore di registrazioni da portare al montaggio.

In loco un medico e una troupe di 120 persone che, dal punto di vista tecnico, hanno usato 30 telecamere di diverse tipologie (10 hitch hike, 4 host, 5 multi cam, 2 SS, 9 handy) e 3 droni, producendo un totale di circa 37 terabyte di girato.Anche per questa edizione il premio finale sarà devoluto a sostegno di una Ong che con i suoi volontari opera nei Paesi visitati durante il tragitto.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Crollo palazzo a Bari, proseguono ricerche 72enne dispersa

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(Adnkronos) – Continuano le ricerche tra le macerie della palazzina di cinque piani di via De Amicis, angolo via Pinto, nel quartiere Carrassi di Bari, crollato mercoledì nel tardo pomeriggio.All'opera i vigili del fuoco che scavano a mani nude e con i mezzi meccanici.

Manca all'appello una donna di 72 anni che, secondo quanto si è appreso, sarebbe rimasta a vivere nella palazzina nonostante l'ordinanza comunale di sgombero del febbraio dell'anno scorso.A dare l'allarme sulla sua assenza la figlia.

Si è provato anche a chiamarla al telefonino ma suonava a vuoto.  Alcuni abitanti di una palazzina attigua stanotte sono stati ospitati per sicurezza in strutture di ricovero messe a disposizione dal Comune, presso parenti e camere rese disponibili da un hotel.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Napoli, maxi blitz antidroga: decine di arresti, donna spaccia con bimbo in braccio

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(Adnkronos) – Maxi blitz antidroga a Napoli.Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri del Gruppo di Torre Annunziata stanno eseguendo una misura cautelare emessa dal Tribunale oplontino a carico di decine di persone.

Oltre 200 i militari impiegati nell’area vesuviana, in quella stabiese e nel salernitano.Tra gli episodi ripresi dalle telecamere, anche una donna che spaccia droga con un bambino in braccio.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Livelli dei ghiacci polari ai minimi storici, i dati di Copernicus

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(Adnkronos) – L’estensione giornaliera del ghiaccio marino globale, che combina le estensioni del ghiaccio marino in entrambe le regioni polari, ha raggiunto un nuovo minimo storico all’inizio di febbraio ed è rimasta al di sotto del precedente record di febbraio 2023 per il resto del mese.E' quanto rileva il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile.

La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.  Nel dettaglio, il ghiaccio marino artico ha raggiunto la sua estensione mensile più bassa per il mese di febbraio, pari all’8% sotto la media: questo segna il terzo mese consecutivo in cui l’estensione del ghiaccio marino stabilisce un record per il mese corrispondente. È importante notare – sottolinea C3S – che il nuovo record registrato nell’Artico a febbraio non è un minimo storico: il ghiaccio marino artico si sta attualmente avvicinando alla sua estensione massima annuale, che in genere si verifica a marzo.  Il ghiaccio marino antartico ha raggiunto la quarta estensione mensile più bassa nel mese di febbraio, il 26% sotto la media.L’estensione giornaliera del ghiaccio marino potrebbe aver raggiunto il suo minimo annuale verso la fine del mese.

Se confermato, sarebbe il secondo minimo più basso registrato dal satellite.Questa conferma sarà possibile solo all’inizio di marzo.   Febbraio 2025 è stato il terzo febbraio più caldo a livello globale, rileva inoltre il servizio Copernicus Climate Change (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione europea con i finanziamenti dell’Ue, nel bollettino climatico mensile.

La maggior parte dei risultati riportati si basano sul set di dati di rianalisi Era5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo. Nel dettaglio, febbraio 2025 ha registrato una temperatura media di 13,36°C, 0,63°C al di sopra della media di febbraio 1991-2020, e solo di poco più alta, 0,03°C, rispetto al quarto febbraio più caldo del 2020.Il mese scorso è stato, poi, di 1,59°C al di sopra della media stimata del periodo 1850-1900, utilizzata per definire il livello preindustriale, posizionandosi come il 19esimo mese, degli ultimi 20, in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C il livello preindustriale.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Roma-Athletic Bilbao: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

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(Adnkronos) – Per la Roma è di nuovo tempo di coppa.Oggi, giovedì 6 marzo, i giallorossi ospitano all'Olimpico l'Athletic Bilbao, nell'andata degli ottavi di finale di Europa League.

La squadra di Ranieri, protagonista di una grande rimonta in campionato, attraversa un ottimo momento di forma e sfida i baschi, motivati dal traguardo di una finale da giocare in casa a maggio.  Nei giallorossi, Hummels tornerà titolare in difesa, mentre Cristante prenderà il posto di Paredes (squalificato).Dall'altra parte, l'ex Torino Berenguer sarà l'uomo scelto da Valverde per guidare l'attacco.

Ecco le probabili formazioni della partita di stasera alle 21: 
Roma (3-4-2-1): Svilar; Mancini, Hummels, Ndicka; Saelemaekers, Koné, Cristante, Angelino; Dybala, Pellegrini; Dovbyk.All.

Ranieri. 
Athletic Bilbao (4-2-3-1): Unai Simon; Gorosabel, Vivian, Yeray, Yuri; Galarreta, Jauregizar; Inaki Williams, Unai Gomez, Nico Williams; Berenguer.All.

Valverde. Gli ottavi di Europa League tra Roma e Athletic Bilbao saranno trasmessi in diretta tv su Sky Sport Uno (canale 201) e Sky Sport (252).La partita sarà visibile anche in streaming su Now e Sky Go. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, Usa: stop condivisione intelligence e dati usati da Kiev per colpire in Russia

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(Adnkronos) – Gli Stati Uniti sospendono la gran parte della condivisione con l'Ucraina di informazioni di intelligence, dati che le forze di Kiev ricevono in tempo reale per orientare i loro attacchi contro obiettivi russi, anche mobili e centri di comando, ma anche come 'early warning' per missili e droni russi in arrivo, dopo aver interrotto, lunedì, il flusso di aiuti militari.  L'assistenza riprenderà quando sarà chiaro che Volodymir Zelensky è impegnato per la pace, ha dichiarato il direttore della Cia, John Ratcliffe, in una intervista a Fox News, in cui ha confermato la sospensione, con il consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz, che si è spinto oltre, sempre sullo stesso canale, nell'anticipare una marcia indietro, da parte del Presidente, nel momento in cui sarà concluso un accordo, presumibilmente quello sullo sfruttamento delle risorse minerali ucraine, presumibilmente a nuove condizioni imposte dagli Usa.  Secondo quanto spiegano fonti ucraine citate dal Financial Times, lo stop include i dati raccolti dalle agenzie di intelligence militari sugli obiettivi necessari per orientare le armi fornite dagli americani e i droni prodotti localmente.Si tratta di informazioni raccolte da droni Reaper e da aerei americani che volano vicino al confine.  Alcuni operatori di missili hanno confermato che non ricevono più le informazioni necessarie per colpire obiettivi in territorio russo.

L'operatore di un sistema Himars ha spiegato che per tutto il mese scorso almeno uno dei gruppi ucraini assegnati al sistema non ha ricevuto coordinate per colpire oltre i 65 chilometri dalla linea di contatto.  Ratcliffe ha spiegato che le recenti decisioni sono il risultato dello scontro dello Studio ovale la scorsa settimana fra Trump, JD Vance e Volodymir Zelensky. "Trump mette davvero in dubbio che il presidente Zelensky sia davvero impegnato nel processo di pace e ha detto, 'prendiamoci una pausa' – ha ricostruito – Ma voglio offrire una possibilità per riflettere, avete visto la risposta che Zelensky ha esibito.Penso che sul fronte militare e su quello dell'intelligence, la pausa che l'ha resa possibile svanirà".  Anche se gli Stati Uniti hanno chiesto formalmente ai loro alleati di sospendere anche loro la condivisione di informazioni di intelligence, gli ucraini sono convinti che i Paesi con asset in Ucraina dovrebbero continuare a fornire informazioni importanti.

Ma questo non si applica agli elementi di intelligence di elevato valore, e strettamente dipendenti dal tempo, come quelli necessari alle forze di Kiev per condurre attacchi di precisione contro obiettivi mobili russi.  "Se non fanno marcia indietro presto, per gli ucraini sarà molto difficile andare avanti, saranno privati del loro vantaggio sul campo di battaglia", ha ammesso una fonte militare occidentale.  Ma già ieri, dopo il riconoscimento della disponibilità espressa da Zelensky da parte di Trump, Waltz, ha suggerito che gli aiuti militari a Kiev potrebbero riprendere. "Se riusciamo a concludere questi negoziati e a portarli avanti, a mettere in atto misure per la costruzione della fiducia, il Presidente considererà seriamente la possibilità di sollevare queste misure", ha affermato, anche lui in un'intervista.   —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, soldati nordcoreani a scuola di droni in Russia: così Putin li prepara alla guerra moderna

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(Adnkronos) –
'Scuola' di droni in Russia per i soldati nordcoreani inviati da Kim Jong-un a sostegno delle forze di Vladimir Putin mobilitate per il conflitto in Ucraina.L'intelligence sudcoreana ha lanciato l'allarme riferendo di "indicazioni" secondo cui le truppe nordcoreane in Russia vengono addestrate dai russi per operazioni con l'impiego di droni e relative tattiche.

Lo riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, precisando che si tratta di una valutazione arrivata nel mezzo dei timori che la Russia possa aver fornito tecnologia relativa ai droni alla Corea del Nord in cambio del sostegno di Pyongyang. "Dal momento che esistono indicazioni secondo cui le truppe nordcoreane dispiegate in Russia stanno apprendendo tattiche e operazioni con i droni da Mosca, stiamo monitorando una possibile cooperazione sui droni tra le due parti", ha fatto sapere il Nis sudcoreano (National Intelligence Service).  Secondo quanto ha affermato un deputato sudcoreano, Yu Yong-weon, in dichiarazioni riportate dai media sudcoreani dopo una recente missione del parlamentare in Ucraina, sarebbe in corso l'addestramento di circa 3.500 soldati nordcoreani in cinque siti militari in Russia e Pyonyang potrebbe impegnarsi ancora con altre truppe da schierare in prima linea a sostegno delle forze russe mobilitate per il conflitto. "Ci sono circa 3.500 soldati nordcoreani che vengono addestrati nell'estremo oriente russo e c'è la possibilità di un terzo dispiegamento", ha detto Yu, riferendo di informazioni che ha precisato di aver avuto dall'intelligence militare ucraina.Secondo le dichiarazioni del deputato, gli ultimi militari nordcoreani che si ritiene siano stati inviati in Russia combattono già in prima linea nel Kursk. Nei giorni scorsi l'intelligence di Seul aveva riferito di segnali del dispiegamento di ulteriori truppe nordcoreane nella regione russa del Kursk, oltre alle migliaia di unità il cui invio era stato segnalato nei mesi scorsi. A metà gennaio l'intelligence sudcoreana aveva reso noto di ritenere che circa 300 soldati nordcoreani fossero stati uccisi e altri 2.700 feriti nei combattimenti nell'area.

Dallo scorso anno il leader nordcoreano Kim Jong-un ha messo a disposizione della Russia migliaia di soldati.E, ricorda la Yonhap, le ultime notizie arrivano dopo quelle secondo cui tra i mille e i tremila soldati nordcoreani sono stati fatti arrivare nel Kursk tra gennaio e febbraio.     —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina fragile e Nato lontana, ecco i frutti della lunga strategia di Putin

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(Adnkronos) – Una lunga strategia sull'Ucraina coltivata per quasi 20 anni, che ora non solo sta dando i suoi frutti, ma lo sta facendo con una velocità inaspettata anche per Mosca.E' infatti nel 2007 che, secondo il Wall Street Journal, Vladimir Putin ha messo in campo la strategia di potenza che sta cominciando a dare i primi risultati, a ben 18 anni di distanza.

Obiettivo di questa strategia è allontanare la Nato dall'Est Europa e una Ucraina neutrale e vulnerabile all'influenza e alle aggressioni della Russia, come peraltro è sempre stato nella storia.  "Abbiamo raggiunto quel momento decisivo in cui dobbiamo seriamente pensare all'architettura della sicurezza globale", aveva dichiarato Putin, nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di quell'anno, accusando la Nato di aver violato le promesse fatte, accogliendo i Paesi dell'Est Europa e chiedendo la fine dell'egemonia americana.Il discorso che il vice presidente americano JD Vance ha tenuto da quella stessa platea, il mese scorso, ha segnato la svolta auspicata da Mosca, la frattura transatlantica in arrivo.  Già due anni prima, nella primavera del 2005, il Presidente russo aveva denunciato il crollo dell'Unione sovietica come una delle principali "catastrofi geopolitiche" del Ventesimo secolo.

E va anche segnalato che il riconoscimento di una grande strategia del Cremlino, piuttosto che liquidare le sue politiche come di un artefatto "villaggio Potemkin" di nessuna sostanza, sono i due poli entro i quali gli analisti occidentali da sempre sembrano oscillare come in una gabbia.  In ogni caso, l'attrito della Russia con l'Occidente è andato crescendo in questi anni.Con l'invasione della Georgia nel 2008.

L'intervento in Siria e poi in Ucraina nel 2014 e nel 2022.La strategia, scrive il quotidiano americano, sembra dare i suoi frutti nel momento in cui il mondo si sposta in modo deciso nella direzione auspicata, con gli Stati Uniti che hanno sospeso gli aiuti militari all'Ucraina e che chiedono la fine all'isolamento di Mosca, prendendo le distanze dagli alleati europei.  "Vediamo tutti la rapidità con cui il mondo sta cambiando", ha detto Putin ai vertici dei servizi di sicurezza che ha incontrato giovedì, dopo il vertice Usa Russia in Arabia saudita.

Mosca e Washington sono pronte ad affrontare "le questioni strategiche dell'architettura del mondo", ha aggiunto. "La nuova amministrazione sta rapidamente cambiando tutte le configurazioni di politica estera", gli ha fatto eco il portavoce, Dmitry Peskov, dopo che i media russi hanno dato ampia copertura allo scontro dello Studio Ovale e che il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov ha plaudito al "buon senso" esibito da Trump in quell'occasione.  "Non avevamo mai visto una cosa del genere prima.Non solo un riallineamento politico.

Ma un allineamento di valori", ha commentato Sergei Radchenko, storico russo e autore di un nuovo saggio sulla strategia dell'Unione sovietica durante la guerra fredda, evidenziando come lo stesso tentativo di dividere l'Europa con gli Stati Uniti in sfere di influenza era già stato fatto da Stalin dopo la Seconda guerra mondiale.La cosa "degna di nota" non è che Putin replichi questo sforzo.

Ma che gli Stati Uniti, con Trump alla Casa Bianca, lo stiano assecondando, "abbracciando la sua stessa visione del mondo".  Putin ha definito la sua strategia nel 2004, è l'ipotesi rilanciata dall'ex consigliere per la Russia di George W.Bush, Thomas Graham, in reazione alla rivoluzione colorata in Ucraina e all'assalto della scuola di Beslan da parte delle force separatiste cecene, sviluppi attribuiti al sostegno degli Stati Uniti ai movimenti separatisti, anche in senso lato.  "Questi due eventi hanno portato Putin a convincersi che gli Stati Uniti non erano davvero interessati a una partnership con la Russia, che l'antiterrorismo e la promozione della democrazia erano solo cortine fumogene per consentire all'America di avanzare a livello geopolitico nell'ex spazio sovietico a spese della Russia.

Ha concluso che a quel punto l'obiettivo degli Stati Uniti era quello di erodere la postura della Russia come grande potenza", ha spiegato l'analista, tornato da un recente viaggio a Mosca, al Wall Street Journal.  "La sua idea iniziale per l'Ucraina, che doveva fare quello che voleva e che l'Occidente non avrebbe avuto altra possibilità che accettarlo è stata corretta.E ora dice: fateci una offerta che non possiamo rifiutare, aspetteremo", ha aggiunto l'unico diplomatico russo che si è dimesso dopo l'inizio dell'invasione, Boris Bondarev.

E Putin ha dimostrato di saper aspettare.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bonus giovani, firmato decreto attuativo: cosa cambia nelle assunzioni degli under 35

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(Adnkronos) –
Bonus giovani, via libera al decreto attuativo per l'esonero contributivo per le assunzioni degli under 35 mai occupati a tempo indeterminato previsto dal decreto Coesione. A firmare il decreto, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, di concerto con il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.  Il bonus riconosce ai datori di lavoro privati che assumono personale non dirigenziale a tempo indeterminato, o trasformano il contratto di lavoro a tempo determinato in un contratto stabile, fino a 24 mesi di esonero dal versamento dei contributi previdenziali per un massimo di 500 euro al mese per ciascun lavoratore.  Questo tetto massimo viene incrementato a 650 euro al mese nel caso in cui l’assunzione sia effettuata presso una sede o unità produttiva nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.L’esonero spetta ai datori di lavoro che, nei sei mesi precedenti l'assunzione, non hanno proceduto a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi.

Il bonus non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma è compatibile, senza riduzioni, con la maxi-deduzione per nuove assunzioni introdotta dalla riforma dell’Irpef (art. 4 del D.Lgs.n. 216/2023) e prorogata fino al 2027. Stanziati 1,429 miliardi di euro a valere sul Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027.

L’efficacia delle misure era subordinata, ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, all’autorizzazione della Commissione europea, così come previsto dall’articolo 22, comma 11 del decreto Coesione.Il via libera da parte della Commissione è stato comunicato lo scorso 31 gennaio.

Il decreto passa ora al vaglio dei competenti organi di controllo. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, oggi vertice Ue complicato: rischio veto, la posta in gioco

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(Adnkronos) – Il Consiglio Europeo straordinario che si terrà oggi a Bruxelles, che verterà sull'Ucraina e sulla difesa europea, si preannuncia "complicato".Sarà il primo a 27 da quando l'amministrazione Trump ha impresso una decisa accelerazione ai tentativi di mettere fine al conflitto in Ucraina, una carneficina ai confini dell'Ue che si trascina da oltre tre anni.

Servirà agli Stati membri, spiega una fonte diplomatica europea, per "fare chiarezza" e fissare alcuni paletti, anche per evitare che si ascoltino "cacofonie" al tavolo con gli americani, quando sarà il momento.Il rischio è alto e occorre concordare un minimo di "basilari", per poi procedere con i prossimi passi, spiega una fonte diplomatica europea.  La posta in gioco è "alta" e occorrerà capire come si orienteranno gli Stati membri.

I vertici tenuti finora in vari formati da quando Donald Trump ha riavviato i contatti con Mosca hanno escluso i Paesi più vicini al confine con la Russia, cosa che non ha mancato di suscitare malumori tra gli esclusi, com'è naturale.I Baltici, per esempio, avrebbero molto apprezzato le perplessità espresse dalla premier Giorgia Meloni sulla loro esclusione dal summit dell'Eliseo, organizzato da Emmanuel Macron. L'obiettivo del Consiglio Europeo, per quanto riguarda l'Ucraina, resta riuscire a concordare conclusioni a 27, ma c'è la contrarietà esplicita di due Paesi membri, l'Ungheria e la Slovacchia.

Il presidente Antonio Costa è convinto che un punto di intesa si troverà: la contrarietà di Budapest è di principio e in coerenza con la posizione che Viktor Orban tiene fin dall'inizio del conflitto; quella dello slovacco Robert Fico sarebbe più transattiva e punterebbe sostanzialmente ad ottenere una serie di garanzie, anche sul piano delle consegne di gas russo, alle quali Bratislava resta legata. Se non si dovesse riuscire a trovare un accordo a 27 sulle conclusioni sull'Ucraina, le opzioni subordinate usate in passato sono conclusioni del presidente del Consiglio Europeo e non del Consiglio Europeo (la meno peggio) oppure conclusioni di 25 leader.Quest'ultima sarebbe la meno desiderabile, perché certificherebbe la divisione dell'Ue.

Sarebbe lo "scenario peggiore", osserva una fonte diplomatica europea.Un alto funzionario Ue prevede che "un po' di drafting" i leader dovranno farlo. Nella bozza delle conclusioni datata 4 marzo, l'ultima disponibile e ancora soggetta a cambiamenti, si sottolinea che la guerra scatenata dalla Russia ha "vaste implicazioni per la sicurezza europea e internazionale" e che pertanto, alla luce del "nuovo slancio" verso i negoziati che dovrebbero portare ad una pace "complessiva, giusta e duratura", si dovrebbero rispettare alcuni principi.

Anzitutto, "non ci possono essere negoziati sull'Ucraina senza l'Ucraina" e "non ci possono essere negoziati che riguardino la sicurezza europea senza che l'Europa sia coinvolta.La sicurezza dell'Ucraina e quella dell'Europa sono interconnesse".  Il summit verrà aperto da uno "scambio di vedute" con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, dopo essere stato praticamente cacciato dalla Casa Bianca venerdì scorso in seguito allo scontro in diretta tv con il presidente Donald Trump e il vicepresidente JD Vance, sta tentando di recuperare un rapporto con Washington, i cui aiuti sono indispensabili per resistere alla Russia.

La presenza di Zelensky al summit di oggi, inizialmente data per certa, è parsa in forse per qualche ora, ma nel tardo pomeriggio fonti Ue hanno confermato che sarà presente fisicamente a Bruxelles, come previsto originariamente. Il punto sulla tregua/cessate il fuoco nelle conclusioni è stato riformulato, e ora recita che "può avere luogo solo come parte di un processo che porti ad un accordo di pace complessivo", una formulazione che meglio si accorda con la posizione della Francia, rispetto al precedente "un cessate il fuoco può avere luogo solo nell'ambito di un accordo di pace complessivo".Per i leader "qualsiasi accordo simile dovrebbe essere accompagnato da garanzie di sicurezza per l'Ucraina robuste e credibili, che contribuiscano a scoraggiare una futura aggressione russa".

Viene ribadito, a scanso di equivoci, che "la pace deve rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina", concetto già implicito nel punto 2. L'esplicitazione, spiega un alto funzionario Ue, segnala che "la posizione dell'Ue non è cambiata" rispetto a prima, anche se in pochi, anche se si guardano bene dal dirlo, pensano che gli ucraini possano riprendersi la Crimea.I leader sottolineano la necessità di arrivare alla "pace" attraverso "la forza".

E dunque, l'Ucraina deve essere "nella posizione più forte possibile", posizione in cui oggi evidentemente non è.La forza dell'Ucraina, che dovrebbe essere idealmente trasformata in un "porcospino d'acciaio" impossibile da inghiottire per l'Orso russo, è la prima garanzia di sicurezza per Kiev.  Dunque, l'Ue "rimane impegnata (…) a fornire maggiori sostegni politici, finanziari, economici, umanitari, militari e diplomatici" a Kiev e al popolo ucraino.

Un'Ucraina "in grado di difendersi è parte integrante di qualsiasi futura garanzia di sicurezza".Pertanto, si legge ancora nella bozza, occorre "aumentare con urgenza" la consegna di "sistemi di difesa aerea, munizioni e missili, come pure del necessario addestramento e dell'attrezzatura" per l'esercito ucraino. Nella bozza, i leader invitano i ministri a lavorare "rapidamente" su iniziative, "in particolare quella dell'Alta Rappresentante", per "coordinare un maggiore supporto dell'Ue all'Ucraina, inclusa la componente militare dell'iniziativa del G7 Era".

Le garanzie di sicurezza per Kiev "dovrebbero essere affrontate in consultazione con l'Ucraina, come pure con i Paesi che la pensano allo stesso modo e della Nato".Il Consiglio Europeo "ritornerà su queste materie nel prossimo incontro".

I leader saranno soli nella sala per il dibattito sull'Ucraina, senza cellulari, assistiti da pochissimi alti funzionari. Il piano ReArmEu presentato da Ursula von der Leyen ha portato ad un ampliamento delle conclusioni sulla difesa, sulle quali, essendo sostanzialmente l'avvio di un lavoro che non durerà pochissimo perché mancano molti dettagli, è meno probabile che si registrino forti disaccordi tra i leader, che potrebbero manifestarsi più a valle.I punti interrogativi non mancano, tuttavia.

I Paesi del fronte sud hanno registrato favorevolmente l'apertura della Germania ad una modifica del patto di stabilità, che si rende necessaria perché la clausola nazionale di salvaguardia, che von der Leyen vuole attivare per consentire una spesa aggiuntiva per la difesa pari all'1,5% del Pil per quattro anni, ha dei limiti di attivazione: può essere usata una volta per un periodo che decide il Consiglio, e poi può essere prorogata di un anno volta per volta. Se la Germania apre ad una modifica mirata, i Frugali superstiti (Olanda e Austria) sono decisamente contrari.Gli stessi Paesi ad alto indebitamento o sotto procedura per deficit eccessivo vorrebbero maggiori dettagli, perché ancora siamo solo ai titoli: non è chiaro a chi e come si applicherà la clausola.

Per esempio, la Grecia, che ha una spesa per la difesa già superiore al 3%, non potrà sfruttarla, se sarà collegata all'obiettivo Nato di spendere almeno il 2% del Pil.  Sull'altra gamba del piano, i prestiti per 150 miliardi erogati raccogliendo i fondi emettendo bond garantiti dall'headroom del bilancio Ue (la differenza tra impegni e pagamenti), neanche i falchi si oppongono, perché si tratta di debito garantito dal bilancio comune, mirato ad una esigenza comune specifica.I fondi saranno canalizzati in modo da sostenere l'industria Ue, ha spiegato un alto funzionario.

Il discorso è diverso per un eventuale debito comune Ue per riarmare l'Europa, cosa che al momento non è sul tavolo e che vedrebbe i nordici fermamente contrari.Ci sono poi una maggiore flessibilità nell'uso dei fondi Ue, inclusi quelli di coesione, che non potranno essere usati per comprare armi, ma per sostenere l'industria sì.

La Bei dovrebbe allargare le maglie per i suoi finanziamenti, includendo tutti gli articoli 'dual use', non le armi vere e proprie.  In tema di difesa europea, dopo aver richiamato la dichiarazione di Versailles del marzo 2022 e il fatto che l'Ue deve diventare più "sovrana" e maggiormente "responsabile" della propria difesa, si afferma che l'Unione dovrebbe "accelerare" la mobilitazione degli strumenti necessari a finanziare gli investimenti che andranno fatti.Nelle conclusioni, si sottolinea la necessità che gli Stati Ue aumentino "in modo sostanziale" la spesa per la difesa e si appoggiano i pilastri del piano RearmEu, invitando la Commissione e le altre istituzioni a portare avanti il lavoro.  Si identificano poi aree "prioritarie" per agire a livello Ue in termini di capacità militari.

In conformità con il lavoro già svolto dall'Agenzia Europea per la Difesa e in "piena coerenza" con la Nato, ci si concentra su "aerei e sistemi di difesa missilistica; sistemi di artiglieria; missili e munizioni; droni e sistemi anti-droni; abilitatori strategici (come i tanker, gli aerei cisterna, di cui l'Europa manca drammaticamente, ndr) e protezione delle infrastrutture critiche, anche in relazione allo spazio; mobilità militare; cibernetica; intelligenza artificiale e guerra elettronica".Insomma, tutti, o quasi, gli armamenti necessari a condurre una guerra moderna.

Si sottolinea, a beneficio dei Paesi del fianco est, che proteggere il confine orientale vuol dire difendere l'intera Ue.Si rimarca, per l'ennesima volta, l'importanza di usare "più sistematicamente l'aggregazione della domanda, l'armonizzazione dei requisiti e gli acquisti congiunti" nel campo della difesa. Si chiede alla Commissione, al Consiglio e al Parlamento di semplificare le procedure di appalto, per eliminare le "strozzature" che tuttora "ostacolano una rapida crescita dell'industria della difesa".

Si raccomanda all'esecutivo Ue di dare priorità ad un provvedimento Omnibus per la difesa.Un'Ue più forte è "complementare" alla Nato e "contribuirà positivamente alla sicurezza transatlantica e globale"; si invitano gli Stati Ue membri dell'Alleanza a "coordinarsi" in vista del summit dell'Aja del giugno 2025, che si preannuncia complicato.

Il Consiglio Europeo attende il Libro Bianco sul futuro della difesa europea, "inclusi elementi per aumentare in modo significativo i finanziamenti" relativi.Esorta anche la Commissione a tenere conto di queste priorità nell'ambito del prossimo Mff, il quadro pluriennale di bilancio dell'Ue (2028-2034).

Il Consiglio Europeo, anche in questo caso, tornerà su questi temi sia nel Consiglio di marzo che in quello di giugno, a conferma dello shock determinato dall'inversione a U impressa alla politica estera americana sull'Ucraina dall'amministrazione Trump. Nella bozza non si fa cenno all'eventuale nomina di un inviato Ue per l'Ucraina, che pure è sul tavolo e che l'Ue dovrebbe nominare.Si tratta, spiega una fonte diplomatica, di una richiesta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, non degli Usa.

La nomina non è "imminente", anche perché non c'è accordo su chi possa essere l'inviato speciale che possa dedicarsi "full time" alla crisi ucraina.Ursula von der Leyen non ha competenze in materia di difesa; Antonio Costa potrebbe essere delegato dai capi di Stato e di governo, che invece hanno la competenza.  Trattandosi del cuore della sovranità, tuttavia, non è certo che gliela delegherebbero volentieri.

Inoltre, va considerato che l'Alta Rappresentante Kaja Kallas, estone, potrebbe non gradire essere messa da parte su una questione così centrale.Insomma, l'individuazione di un rappresentante dell'Ue (o dell'Europa lato sensu) sembra ancora in alto mare e più fonti hanno escluso che possa avvenire oggi.

Anche perché, come spiega una fonte diplomatica europea, "bisogna vedere come reagirebbero gli Stati Uniti davanti ad un inviato europeo…".Venerdì mattina, ha informato un alto funzionario Ue, Costa, von der Leyen e Kallas terranno una riunione in videoconferenza per informare di quanto emerso dal vertice i partner non Ue, in particolare Regno Unito, Turchia, Islanda e Norvegia. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Meloni al Consiglio europeo, governo ‘studia’ piano riarmo Ue: cautela su impatto debito

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(Adnkronos) – Tenere ancorati Stati Uniti e Unione europea sul dossier ucraino e sulle sfide globali, provando nello stesso tempo a compattare una maggioranza dove sul tema della difesa europea si registrano posizioni diverse.Non è certo dei più semplici, il compito che spetta nelle prossime settimane alla premier Giorgia Meloni, attesa oggi a Bruxelles per il Consiglio europeo straordinario che dovrà discutere del sostegno all'Ucraina e della difesa Ue.

Il summit dei leader arriva dopo l'annuncio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, del piano "ReArm Europe" che potrebbe mobilitare fino a 800 miliardi di euro per la difesa, sia per rispondere all'urgenza immediata di sostenere Kiev, sia "per affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la sicurezza europea" in vista di un eventuale disimpegno americano, ha spiegato il capo dell'esecutivo Ue illustrando i dettagli del piano.  Fonti di governo vicine al dossier, interpellate dall'Adnkronos, riassumono la linea che il governo italiano dovrebbe portare a Bruxelles: "Siamo d'accordo sul non rendere obbligatorio il ricorso ai fondi della coesione: noi vogliamo usare quei soldi solo per il loro scopo, la coesione territoriale.Ma bisogna capire com'è il resto di questo 'menu'…".

Bene l'allocazione di 650 miliardi e poi di ulteriori 150 "ma non è che uno può andarsi a indebitare fino al collo.Bisogna capire come saranno finalizzati questi soldi", mettono in guardia le stesse fonti.

In linea di principio, "la reazione della Ue" di fronte alle nuove sfide viene giudicata apprezzabile dall'Italia: "L'Europa deve fare dei passi avanti sul tema della difesa.Sul piano politico, il progetto von der Leyen è condivisibile, ma è necessario approfondire gli aspetti tecnici per comprenderne l'effettiva realizzazione: vogliamo valutare gli impatti e il percorso da seguire per raggiungere gli obiettivi prefissati", rimarca chi sta seguendo da vicino i temi che oggi saranno sul tavolo dei leader Ue. Esorta alla prudenza anche il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.

La difesa dell'Europa, afferma il capo del Mef, ''implica un programma, per quanto possibile, meditato e ragionato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso e non fatte in fretta e furia senza una logica''.In questo momento "bisogna mantenere il sangue freddo, ragionare, giustamente prendersi i nostri impegni'', sottolinea il ministro al convegno organizzato dal dipartimento economia della Lega, perché "la fase della costruzione della sicurezza è un problema serio e che richiede investimenti mirati e seri". Al vertice di oggi, Meloni tornerà a ribadire la necessità di un aumento delle spese per la difesa.

Nella serata di martedì la presidente del Consiglio ha incontrato i suoi vice e alleati di governo, Antonio Tajani e Matteo Salvini, chiedendo unità in questa delicata fase.Ma proprio sul tema della difesa europea prosegue il botta e risposta tra il ministro delle Infrastrutture e quello degli Esteri. "Sono convinto che l'Italia possa investire di più in difesa ma senza indebitarsi", afferma Salvini, che continua a bocciare il piano di riarmo targato von der Leyen ("non è quello che gli italiani si aspettavano"). "L'interesse nazionale non è fare decine di miliardi di debito per andare a comprare all'estero nuovi armamenti", sostiene il segretario della Lega, il quale chiede piuttosto di "remunerare meglio e assumere di più forze armate e forze dell'ordine".  Di tutt'altro tenore le parole di Tajani, che si dice "assolutamente favorevole" alla difesa europea, "sogno di De Gasperi e di Berlusconi".

Per il titolare della Farnesina è necessario "andare avanti, anche perché se vogliamo contare dobbiamo aumentare le nostre spese per la Nato".Quanto alle perplessità espresse da Salvini, "i dibattiti sono sempre benvenuti, le tifoserie servono a poco", taglia corto Tajani, ricordando come la linea del governo in materia di politica estera sia quella tracciata dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri. (di Antonio Atte)  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Trump: “Ultimo avvertimento ad Hamas, se non rilasciate gli ostaggi siete morti”

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(Adnkronos) – Hamas deve rilasciare gli ultimi ostaggi “ora” e restituire i corpi “immediatamente”, questo è “l'ultimo avvertimento”.Così il presidente Usa, Donald Trump, che si è rivolto al ''popolo di Gaza'' con toni perentori: "Se tenete degli ostaggi, siete morti”.  “Sto inviando a Israele tutto ciò di cui hanno bisogno per finire il lavoro, nessun membro di Hamas sarà al sicuro se non fate ciò che dico”, ha minacciato ancora il presidente statunitense, in un messaggio pubblicato sul social Truth.

Per quanto riguarda i leader di Hamas, "è il momento di lasciare Gaza, finché siete ancora in tempo". “Al popolo di Gaza: un bellissimo futuro vi aspetta, ma non se tenete degli ostaggi.Se lo fate, siete morti!

Prendete una decisione intelligente.Rilasciate gli ostaggi ora, o ci sarà un inferno da pagare più tardi!”, le parole postate da Trump. Nello stesso post, il presidente Usa ha detto ad Hamas di “rilasciare tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e di restituire immediatamente tutti i corpi delle persone che avete assassinato, o per voi è finita”.  In precedenza la Casa Bianca aveva confermato colloqui diretti tra un inviato Usa e Hamas sugli ostaggi con cittadinanza americana trattenuti da oltre un anno nella Striscia di Gaza. "Israele è stato consultato su questa questione" e "dialogare e parlare con le persone nel mondo per fare ciò che è nell'interesse del popolo americano è qualcosa che il Presidente" ritiene giusto, ha detto ai giornalisti la portavoce Karoline Leavitt, dopo le indiscrezioni di stampa e la conferma dei contatti diretti arrivata da una fonte di Hamas. Dei cinque ostaggi con cittadinanza americana che sarebbero ancora tenuti prigionieri nella Striscia, si ritiene sia in vita solo il ventenne Edan Alexander. "Possono parlare con Hamas.

Va bene", ha dichiarato il console generale israeliano a New York, Ofir Akunis, in quella che è stata la prima reazione da parte israeliana alla notizia di colloqui diretti tra gli Stati Uniti e Hamas sulla questione degli ostaggi. "Invece di mettere Israele sotto pressione, il presidente Donald Trump sta mettendo Hamas sotto pressione ed è la cosa giusta da fare", ha aggiunto in dichiarazioni a Fox News rilanciate dai media israeliani. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Ucraina, l’uomo di Trump in Italia: “Zelensky? Torna a casa, Lassie…”

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(Adnkronos) –
"Trump sta dimostrando che la pace si ottiene con la forza, non con la guerra".Paolo Zampolli, inviato del presidente degli Stati Uniti in Italia, lancia un messaggio chiaro sulla svolta americana in politica estera e in particolare sul rapporto con l'Ucraina e con il presidente Volodymyr Zelensky: "Dopo che è stato mandato via dalla Casa Bianca, Zelensky ha impiegato solo 72 ore per tornare al tavolo delle trattative.

Come dico io, 'Torna a casa, Lassie'". Eccola per Zampolli la strategia vincente di Trump, da applicare allo scenario ucraino, ma non solo: meno guerra, più diplomazia, e soprattutto un uso più responsabile degli aiuti internazionali.Intervistato dall'AdnKronos, Zampolli si sta per imbarcare su un volo per Washington ("sono atteso alla Casa Bianca venerdì per un incontro sulle criptovalute") ma non si sottrae dal fare un bilancio sul suo tour italiano, dopo "il mandato fiduciario" ricevuto da Trump: "Mi ha voluto lui, è un amico da 30 anni, loyalty is king…".  Nei due giorni romani l'imprenditore milanese di nascita ha incontrato, tra gli altri, il vicepremier Matteo Salvini, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Poi ha avuto incontri riservati all'ambasciata Usa, confrontandosi con finanzieri con interessi negli Stati Uniti. "Ho avuto contatti anche con gli staff della premier Meloni e del Quirinale, in vista di un meeting", assicura, alternando l'inglese e l'italiano nelle sue risposte. "'Hi, I'm here to help you, I have zero ask', è quanto mi ha chiesto Trump di dire a voi italiani", aggiunge. "Se vuoi il mio aiuto io sono a disposizione e questo di certo valorizza le relazioni con gli Usa, altrimenti ognuno per la sua strada, ma devo dire che mi hanno accolto con grande entusiasmo tutti, è andata benissimo, un 'welcome' fantastico".  Il Focus dei colloqui è stato sull'Ucraina (e sul "business Italia-Usa"). "Trump vuole ricostruire i paesi colpiti dalla guerra, tutti meritano un tetto sopra la testa", assicura, ricordando anche di avere contatti con un'azienda italiana pronta a investire un miliardo di dollari.Su Zelensky il giudizio è duro, la colpa dello scontro alla Casa Bianca per Zampolli è solo del presidente ucraino. "Durante la mia prima missione informale in Italia, le date si sono allineate con la settimana della moda -racconta, non senza un pizzico di ironia- e decine di stilisti hanno offerto un abito per Zelensky…".  Per Zampolli, la strategia di Trump include una maggiore trasparenza nella gestione degli aiuti internazionali, sui soldi che gli Usa distribuiscono nel mondo, a partire da quanto fa Usaid, l'agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale, fondata nel 1961 dal presidente John F.

Kennedy, che gestisce i finanziamenti pubblici dedicati ai programmi di aiuto allo sviluppo nel pianeta. "Niente bombe, niente guerra, niente giochi loschi e neanche aiuti mal gestiti.Quando il Doge diventerà globale con la tracciabilità della blockchain, il monitoraggio e la responsabilità negli aiuti governativi saranno garantiti.

Follow the money", scandisce, tirando in ballo la lotta alla burocrazia inaugurata dall'amministrazione Trump e da Elon Musk.Menzione speciale per il nuovo capo dell'Fbi, Kash Patel, pronto a indagare sui fondi americani in giro per il modo, alla ricerca di casi di corruzione.  "L’obiettivo -spiega- è evitare che fondi destinati alla ricostruzione finiscano in mani sbagliate, garantendo che gli aiuti arrivino effettivamente alle popolazioni bisognose".

Lo stesso Zelensky è nel mirino: "E’ chiaro che ci sono ammanchi, secondo la contabilità della Casa Bianca manca almeno 1 miliardo di dollari e non sono stati tracciati tra i soldi versati a Kiev, ma noi andremo avanti e lo scopriremo". Zampolli cita invece l'Azerbaigian come esempio di paese che ha saputo mantenere stabilità, senza subire interferenze esterne: "Ha dato priorità alla sua sovranità, ha evitato ingerenze e ha costruito solide partnership. È un partner chiave per l’Italia e gioca un ruolo centrale nella sicurezza energetica europea", ricorda, citando il viaggio del premier Meloni a Baku. "Il presidente dell’Azerbaigian ha espulso Usaid per interferenze politiche ancora prima che Trump entrasse in carica, questo dovrebbe essere un avvertimento per altri governi: evitare le destabilizzazioni orchestrate dalle Ong legate a Soros".Il faro è Trump: "Sta combattendo tutto questo, non sta solo rendendo grande l’America, ma sta dimostrando che la pace si ottiene con la forza, non con la guerra", ribadisce Zampolli salendo sull'aereo. (di Francesco Saita) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Bari, crolla palazzina già sgomberata. Testimoni: “Di notte usata come dormitorio”

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(Adnkronos) – Una palazzina di cinque piani è crollata oggi pomeriggio a Bari, tra via De Amicis e via Pinto al quartiere Carrassi.L'edificio era stato sgomberato ma la presenza di persone all'interno della palazzina non è da escludere, secondo quanto hanno affermato alcuni abitanti della zona presenti sul posto e che hanno assistito al crollo.

Sul posto stanno lavorando i vigili del fuoco per verificare l'eventuale presenza di persone sotto le macerie.Pur essendo stata evacuata su ordinanza del Comune a febbraio dell'anno scorso, nella palazzina abbandonata, peraltro oggetto di lavori di consolidamento, di notte alcune persone, probabilmente senza tetto, avrebbero avuto l'abitudine di entrare per dormire.

Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Bari, Vito Leccese.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

La piazza di Mantova che ospiterà la Juve Stabia è una culla di allenatori talentuosi, vediamo quali

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Il Mantova, club calcistico con una ricca tradizione, ha avuto l’onore di essere guidato da allenatori di grande talento che hanno contribuito a plasmare la sua identità e a regalarle momenti di gloria.

Mario Corso ad esempio è stato uno degli allenatori e leggenda della grande Inter di Herrera.

Edmondo Fabbri è un altro nome da segnare con la matita rossa in questo articolo anche perchè stiamo parlando anche di un ex CT della Nazionale Italiana dal 1962 al 1966.Agli inizi della sua carriera anche Rino Marchesi ha allenato in questa piazza.L’ex allenatore di Napoli, Inter e Juventus ha sicuramente contribuito al prestigio ed alla storia di questo club.Altro nome importante ed anche lui con un passato al Napoli è quello di Andrea Agostinelli.

Poi su questa panchina troviamo un altra leggenda del calcio Italiano che ha contribuito come Mario Corso a fare la storia dell’Inter ossia Roberto Boninsegna, vicecampione mondiale nel 1970 con la nazionale italiana noto col soprannome di Bonimba.Da una leggenda dell’Inter ad una del Milan, anche se per poco Alessandro Costacurta è stato protagonista su questa panchina.

Ivan Jurić altro personaggio che il vissuto recente del calcio italiano conosce bene fu allenatore del Mantova nel 2014-2015.Poi nella storia recente del club troviamo altri nomi noti come l’ex allenatore del Verona Andrea Mandorlini, Giuseppe Galderisi il bomber che ha gonfiato la rete in giro per lo stivale, Ivan Javorčić che ha saputo fare le fortune del Südtirol, Riccardo Maspero una leggenda a Cremona con un passato da calciatore anche nel Torino.Questi sono solo alcuni dei grandi allenatori che hanno fatto la storia del Mantova e perchè no grandi personaggi che hanno dato lustro al calcio Italiano.

Feyenoord-Inter 0-2, Zielinski sbaglia un rigore

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(Adnkronos) – L'Inter vince a Rotterdam l'andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Feyenoord, 0-2 il risultato finale e poteva essere 0-3 se Zielinski non si fosse fatto parare un rigore nel secondo tempo.  Al terzo minuto ci provano i padroni di casa con Osman, Martinez respinge in angolo.All'11' è Lautaro a provarci, fermato dalla difesa olandese.

Ancora Osman nei pressi della porta nerazzurra al 18' e ancora una respinta in angolo.Il ventenne ghanese si ripresenta al 21' di sinistro, Martinez stavolta blocca.

Prima occasione vera per l'Inter con Acerbi su cross di Pavard, parato da Wellenreuther.La partita si sblocca al 38' a vantaggio nerazzurro con Thuram innescato in area da Barella ed è 0-1, con uno sfiorato raddoppio due minuti dopo a cura di Lautaro, deviato in angolo dal portiere olandese.

Tre i minuti di recupero.  Il raddoppio dell'Inter arriva al quinto minuto della ripresa con l'ennesima prodezza di Lautaro che di destro trova l'angolino alto della porta alla sinistra di Wellenreuther grazie all'assist di Zielinski.Al 55' occasione olandese con Moder che stampa la palla sulla traversa.

L'Inter capitalizza anche un calcio di rigore per un fallo su Thuram, uscito poco prima della verifica Var: Zielinski viene preferito a Lautaro, che non dimostra felicità, tira ma viene fermato da Wellenreuther ed è il 65'.Cinque i minuti di recupero, e la parola passa al ritorno a San Siro martedì prossimo.  —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Macron: “Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?”

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(Adnkronos) – "L'avvenire dell'Europa non può essere deciso a Washington o Mosca".E' quanto ha detto il presidente francese Emmanuel Macron nel discorso questa sera alla nazione, affermando che "di fronte ad un mondo di minacce sarebbe folle rimanere spettatori". "Il cammino per la pace non può passare che dall'Ucraina – ha scandito – la pace non può essere una capitolazione dell'Ucraina". "Entro il 2030, la Russia prevede di aumentare ancora il suo esercito con 3mila carri armati in più e 300 aerei di combattimento.

Chi può credere che la Russia si fermerà all'Ucraina?", le parole di Macron, che ha aggiunto: "La Russia è diventata una minaccia per la Francia e l'Europa, la situazione è questa e dobbiamo affrontarla".  Il presidente ha iniziato il discorso spiegando di volersi rivolgere ai francesi che sono "legittimamente preoccupati di fronte agli eventi storici in corso.Gli Usa hanno cambiato la loro posizione sulla guerra in Ucraina e gli stessi Usa intendono imporre dazi doganali all'Europa.

Stiamo entrando – ha concluso – in una nuova era".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Padova, ucciso 80enne a Limena: ricercato l’uomo che viveva con lui

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(Adnkronos) – Un uomo di 80 anni è stato trovato cadavere oggi pomeriggio nella sua casa di Limena (Padova).L’anziano era morto da alcuni giorni e da circa una settimana è scomparso anche l’uomo di circa 45 anni che viveva con lui, in cambio di un aiuto a tenere in ordine la casa.

Quando i vigili del fuoco hanno sfondato la porta per far entrare i carabinieri, allertati dal cognato dell'80enne che non lo sentiva da tempo, i militari hanno trovato il corpo dell’anziano in una stanza messa a soqquadro, riverso in una pozza di sangue e già in avanzato stato di decomposizione.Per l'omicidio è intanto ricercato il 45enne che viveva con lui, essendo il primo della lista dei sospettati, e che è improvvisamente scomparso. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)