L’ex calciatore della Juve Stabia, Samuele Romeo, è intervenuto nel dibattito pre-partita, portando la sua esperienza da professionista e il suo forte legame con la tifoseria di Castellammare. Romeo, cresciuto calcisticamente nel settore giovanile rosanero, ha offerto un’analisi della sua squadra d’origine, il Palermo, e ha condiviso dettagli sulla sua recente crescita professionale, culminata con l’ottenimento del patentino di allenatore.
Il Palermo: Costruito per Vincere in una Serie B Insidiosa
Romeo ha espresso la convinzione che il Palermo sia una squadra costruita per vincere il campionato. Sebbene si aspettasse i rosanero nelle primissime posizioni, ha riconosciuto che la squadra sta ancora attraversando un periodo di rodaggio e ha avuto delle “battute di arresto” (come le sconfitte contro Catanzaro e Monza) che avevano creato sfiducia nella piazza.
Tuttavia, la recente vittoria schiacciante per 5-0 contro il Pescara ha permesso al Palermo di “ritrovare quella fiducia” persa. Romeo ha sottolineato come la Serie B sia un campionato pieno di “insidie”, dove non esistono squadre materasso, e la classifica può variare in un attimo. Il Palermo, secondo Romeo, dirà comunque la sua fino alla fine del campionato.
Per quanto riguarda la sfida al Menti contro la Juve Stabia, Romeo si aspetta una partita “bella agguerrita”. Nonostante la Juve Stabia sia “decimata” dagli infortuni, non vorrà fare brutte figure. Il Palermo arriverà a Castellammare cercando i tre punti per dare continuità al risultato contro il Pescara. La partita sarà inizialmente “tirata”, con le squadre che si studieranno, ma diventerà più “sciolta” con il passare dei minuti.
L’Umanità del Calciatore e l’Appello ai Tifosi
Romeo ha ribadito il suo legame con Castellammare, definendo i tifosi “calorosa e passionale”. Ha confessato di portare nel cuore i colori gialloblu.
Un elemento di sorpresa per l’ex difensore è stata la lentezza nella prevendita dei biglietti per la gara contro il Palermo, situazione che non riesce a immaginare per una partita così importante al Menti. Per questo motivo, Samuele Romeo ha lanciato un forte appello ai tifosi: “Andate allo stadio e godetevi veramente il bello del calcio e seguite la squadra”.
Tra i suoi ricordi più belli della sua esperienza gialloblu, Romeo ha citato l’emozione di entrare allo stadio Menti (anche solo per gli allenamenti) e l’unione di un “gruppo sano” di brave persone, dove i compagni si difendevano a vicenda in qualsiasi momento. Ha menzionato anche con orgoglio il suo contributo, definendosi colui che diede il “cioccolatino” a Bombagi, per il gol al 90° contro il Catania, e il gol vittoria contro la Reggina. Ha inoltre speso parole positive per l’ex compagno Peda, che, dopo essersi rilanciato a Castellammare, si è preso il suo posto nella rosa del Palermo.
La Nuova Carriera da Mister: Sarri come Guida
Samuele Romeo, a cui il collega Peppe Amato ha fatto i complimenti per l’ottenimento del patentino UEFA B, ha parlato apertamente della sua aspirazione a diventare allenatore. L’esperienza al corso di Coverciano è stata “fantastica”, arricchendo il suo bagaglio e permettendogli di confrontarsi con professori e colleghi illustri (come Candreva, Ghoulam e Denis).
Pur volendo continuare a giocare per il momento, in futuro Romeo non intende iniziare subito come primo allenatore, ma vuole intraprendere la strada da vice (secondo), per imparare. La transizione da calciatore ad allenatore è un cambiamento a 360°, poiché l’aspetto cruciale non è solo la tattica, ma saper gestire il gruppo di circa trenta persone. Un allenatore deve essere in grado di entrare “nei cuori e nelle teste dei propri calciatori”. Ha sottolineato l’importanza di mantenere l’equilibrio nello sport, senza esaltarsi troppo nelle vittorie o abbattersi nelle sconfitte.
Romeo ha citato Maurizio Sarri come suo punto di riferimento principale, definendolo il suo maestro, avendolo avuto per tre anni e mezzo. Apprezza Sarri per il suo rapporto umano con i giocatori, il suo dialogare e il suo tentativo di sapere ogni cosa, oltre a ritenerlo uno dei migliori allenatori d’Europa in campo.
Romeo: “Il Palermo è costruito per vincere. Invito gli stabiesi a riempire lo Stadio”
Castellammare di Stabia, venditore abusivo minaccia gli agenti: Merce sequestrata e donata alla Caritas
Castellammare di Stabia, operazione contro l’abusivismo commerciale in pieno centro. Nella mattinata di venerdì 7 novembre, gli agenti della Polizia Municipale hanno sequestrato merce alimentare a un venditore abusivo, donando l’intero carico alla Caritas diocesana. L’uomo è stato denunciato dopo aver opposto resistenza.
L’intervento è scattato all’angolo tra via Nocera e via Denza. Il personale della Sezione Polizia Amministrativa-Commercio della Polizia Municipale, sotto la guida del Comandante Col. Francesco Del Gaudio e con il coordinamento del Ten. Donato Palmieri, è intervenuto per bloccare un’attività di vendita non autorizzata su area pubblica.
Al momento del controllo, la situazione è rapidamente degenerata. Il venditore, identificato come un uomo classe 1971 e già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti, ha reagito con aggressività. L’uomo ha dapprima insultato gli agenti e, in un atto di sfida, ha riversato la merce che stava vendendo direttamente sulla strada.
Gli agenti sono riusciti a bloccarlo e lo hanno accompagnato presso il Comando della Polizia Municipale. Lì, è stato formalizzata la denuncia all’autorità giudiziaria per i reati di resistenza, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale.
Rilevato il buono stato degli alimenti sequestrati, il Comando ha immediatamente contattato la Caritas Diocesana di Castellammare di Stabia. Tutta la merce è stata donata all’ente benefico, garantendo così un utilizzo solidale dei beni recuperati.
Da Castellammare di Stabia a Venezia: la rinascita urbana stabiese diventa un modello nazionale alla Biennale
La rigenerazione del litorale e la riapertura dei parchi pubblici di Castellammare di Stabia saranno protagonisti alla Biennale Architettura di Venezia. La città è stata invitata come caso studio nazionale al convegno “Campania, terra di mare”, in programma domenica 9 novembre 2025, alle ore 10:30.
L’incontro si terrà nel prestigioso contesto del Padiglione Italia, all’interno del progetto “TERRAE AQUAE. L’Italia e l’intelligenza del mare”, curato dall’architetta Guendalina Salimei e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Un Caso Studio per la Gestione dei Beni Collettivi
Castellammare di Stabia è stata chiamata a Venezia per illustrare il suo percorso virtuoso nella gestione e pianificazione dei beni collettivi e dello spazio pubblico. Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Architettura, sarà un momento di confronto strategico sulle traiettorie di sviluppo dell’intera fascia costiera campana.
La città porterà la sua esperienza concreta, focalizzandosi sui piani urbanistici, i progetti di rigenerazione e gli interventi sul litorale che ne stanno ridisegnando il volto.
“Essere presenti alla Biennale come modello di rigenerazione urbana è motivo di grande orgoglio per la nostra comunità”, ha spiegato il sindaco Luigi Vicianza. “Stiamo restituendo ai cittadini spazi pubblici, la spiaggia della Villa Comunale, ma anche parchi urbani come quello di Villa Gabola e delle Antiche Terme che tornano a essere luoghi di incontro e di socialità. È la dimostrazione che una visione urbanistica partecipata e sostenibile può rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini”.
Una Rinascita che “Supera” le Aspettative
La scelta di Castellammare è stata fortemente voluta dalla curatrice del Padiglione Italia, l’architetta Guendalina Salimei, docente alla Sapienza di Roma. La curatrice ha individuato nella città stabiese un esempio tangibile di rinascita urbana e costiera, riconoscendo il valore delle azioni intraprese dall’amministrazione nell’ultimo anno e mezzo.
Un dinamismo confermato dall’Assessore all’Urbanistica e alla Rigenerazione Urbana, il prof. Giuseppe Guida: “La Salimei ha invitato la città a mostrare il suo percorso di rinascita, fatto di azioni simboliche, piani urbanistici e progetti. Castellammare era già stata invitata mesi fa ad inviare un video che oggi è già in mostra al Padiglione Italia, ma dopo mesi devo rilevare che quel video immaginifico è già superato delle cose effettivamente realizzate e pianificate in questi ultimi mesi”.
I Progetti Chiave della Svolta Stabiese
Il contributo di Castellammare di Stabia si concentrerà su alcuni interventi cardine che stanno definendo la trasformazione della città:
La spiaggia pubblica: Vista come la conquista di un “nuovo diritto sociale” per i cittadini.
I parchi pubblici: La riapertura, anche se inizialmente temporanea, di aree verdi storiche rimaste chiuse per anni (come Villa Gabola e le Antiche Terme).
La pianificazione costiera: L’adozione del Piano Spiagge, uno strumento strategico per la gestione del litorale.
La visione futura: L’elaborazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC), che ridisegna l’assetto e le ambizioni future della città.
Juve Stabia – Palermo: Mister Ignazio Abate convoca 24 uomini per la sfida di domani al Romeo Menti
L’attesa è finita. Dopo le turbolente vicende giudiziarie che hanno tenuto la squadra lontana da casa, la Juve Stabia torna finalmente a giocare nel suo stadio, il “Romeo Menti” di Castellammare di Stabia. L’occasione è di quelle importanti: domani pomeriggio, alle ore 17:15, arriva il Palermo di Filippo Inzaghi, per la 12° giornata del campionato di Serie BKT.
Una sfida dai mille significati. Per le Vespe è la partita del rientro, da onorare davanti al proprio pubblico per ritrovare il gusto con la vittoria. Per i rosanero, invece, rappresenta una vera e propria “prova del nove”: dopo due sconfitte consecutive, la vittoria nell’ultimo turno contro il Pescara ha ridato fiato, ma ora serve continuità per non perdere terreno dalla zona promozione diretta.
Al termine dell’allenamento di rifinitura, il tecnico Ignazio Abate ha sciolto gli ultimi dubbi, diramando la lista ufficiale dei 24 calciatori convocati per il match:
Portieri: 1 Confente, 16 Signorini, 23 Boer
Difensori: 3 Reale, 4 Ruggero, 6 Bellich, 13 Varnier, 15 Baldi, 19 Stabile, 24 Carissoni, 33 Giorgini, 76 Mannini.
Centrocampisti: 10 Pierobon, 29 Correia, 37 Maistro, 45 Zuccon, 55 Leone, 77 Cacciamani, 98 Mosti.
Attaccanti: 7 Burnete, 9 Gabrielloni, 11 Piscopo, 21 De Pieri, 27 Candellone.
Gli indisponibili
Come anticipato dallo stesso tecnico in conferenza stampa, l’infermeria non è ancora del tutto vuota. Restano infatti indisponibili per la gara quattro giocatori: Battistella, Ciammaglichella, Duca e Morachioli.
Si notano invece i recuperi, seppur parziali, di Pierobon e Gabrielloni, che figurano regolarmente in lista e saranno a disposizione per la cruciale sfida ai siciliani.
Juve Stabia – Palermo Inzaghi presenta la sfida: “Sintetico? Nessun alibi. Non chiamateci corazzata”
Alla vigilia della complessa trasferta a Castellammare di Stabia, l’allenatore del Palermo, Filippo Inzaghi, traccia la rotta e chiede massima concentrazione, mettendo subito in chiaro che non cercherà giustificazioni.
Questo è l’estratto delle parole riportate in conferenza stampa: “Il campo sintetico? È un fattore a cui loro sono abituati, ma per me non ha alcun peso. Non accetto alibi”, ha esordito il tecnico, sottolineando che la squadra dovrà unicamente concentrarsi sulla prestazione.
Inzaghi ha poi voluto ridimensionare le aspettative esterne che circondano la sua squadra, spesso definita la favorita d’obbligo del campionato. “Le indicazioni del torneo finora sono chiare: respingo l’etichetta di ‘corazzata’ che altri hanno voluto affibbiarci. Dobbiamo dimostrare il nostro valore sul campo”.
L’esame di maturità
Dopo la vittoria contro il Pescara, l’obiettivo è la continuità. “Sono curioso di osservare la reazione della squadra, specialmente dopo le due sconfitte precedenti. Contro la Juve Stabia sarà un test cruciale”, ha spiegato Inzaghi. Il tecnico si aspetta un avvio aggressivo da parte dei padroni di casa e ha una ricetta chiara: “Loro partono con grande impeto. Noi dovremo rispondere con una performance di alto livello, basata su un pressing intenso e costante”.
Inzaghi ha ribadito un concetto fondamentale della sua filosofia: l’esito della gara è nelle mani dei suoi giocatori. “Le vittorie e le sconfitte dipendono esclusivamente da noi stessi, non dalla forza dell’avversario. Se giochiamo con intensità e corriamo, abbiamo le nostre possibilità”.
Gestione strategica della rosa
Riguardo alle scelte di formazione, il tecnico ha sottolineato come la panchina sia una risorsa tattica fondamentale. “Le decisioni vengono prese in base a ciò che vedo in allenamento. Spesso preferisco conservare giocatori di spessore per inserirli nel secondo tempo, sia per cercare la vittoria che per difendere un vantaggio”.
Ha poi parlato del percorso di crescita del gruppo: “Sapevo quale fosse il nostro punto di partenza. Avere elementi provenienti dalla Serie A non è sufficiente. Chi è rimasto deve migliorare e i nuovi arrivati devono portare un contributo tangibile. La gara con la Juve Stabia è un vero esame di maturità”.
L’amico Abate e le note dalla squadra
Un pensiero speciale è stato riservato al tecnico avversario, Ignazio Abate, un amico personale di Inzaghi. “Quest’estate gli ho suggerito io di accettare la proposta della Juve Stabia e sono felice dei suoi risultati. Trascorriamo spesso le vacanze insieme, ma per la durata della partita, saremo solo avversari”.
Infine, aggiornamenti rassicuranti dall’infermeria e sulla rosa:
Gomes: “Le sue condizioni sembrano per fortuna meno problematiche del previsto, ha già rimosso il tutore”.
Gyasi: Il suo rientro, come quello di Gomes, è previsto dopo la sosta.
Bereszynski: “Sono felice di averlo. È un leader per personalità e carisma, un vero capitano”.
Giovane: “Spero di dare spazio a Giovane, si è allenato molto bene. Anche Corona e Vasic sono giocatori importanti e devono attendere con pazienza il loro momento”.
In chiusura, Inzaghi ha evidenziato un progresso importante: “Sono soddisfatto che nelle ultime uscite siamo tornati a concludere molto di più verso la porta. Dobbiamo proseguire su questa strada”.
Precedenti: Juve Stabia-Palermo sono 11 in campionato in Campania
Dopo quasi sei mesi le vespe tornano a sfidare in campionato il Palermo al Menti, l’ultima volta rosanero sconfitti al turno preliminare play off
I precedenti tra Juve Stabia e Palermo sono undici in campionato disputati a Castellammare con sei vittorie per i rosanero, tre pari e due vittorie per le vespe.
Il precedente risalente al campionato 1929/1930:
– 1929 / 1930 – Campionato Nazionale di Prima Divisione girone D (Girone Sud)
6 ottobre 1929 – 1° giornata d’andata: STABIA – PALERMO 0 – 4 (arbitro Vincenzo Bianconi di Roma) Ruffino, Masi, autorete di Isaia e Scioscia.
Dagli anni ottanta – anni duemila
– 1987 / 1988 – Campionato Nazionale di Serie C2 girone C
2 aprile 1988 – 9° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 1 Domenico IZZO (JS).
– 1997 / 1998 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B
22 febbraio 1998 – 6° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 2 – 2 (arbitro Francesco Soffritti di Ferrara) Mario Adriano BONFIGLIO (JS), Attilio NICODEMO e doppietta di Scarafoni (P).
– 1998 / 1999 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B
27 settembre 1998 – 4° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 2 (arbitro Luca Papini di Perugia) Michele MENOLASCINA (JS), Puccinelli (P) e Incrivaglia (P) su calcio di rigore.
– 1999 / 2000 – Campionato Nazionale di Serie C1 girone B
27 febbraio 2000 – 7° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 2 – 1 (arbitro Attilio Belloli di Bergamo) Davide DI NICOLA (JS), Salvatore FRESTA (JS) e Mastrolilli (P).
Dagli anni duemila ai giorni nostri
– 2013 / 2014 – Campionato Nazionale di Serie B EUROBET
10 marzo 2014 – 7° giornata di ritorno: JUVE STABIA – PALERMO 0 – 3 (arbitro Michael Fabbri di Ravenna) doppietta di Bolzoni e Vàzquez.
– 2020 / 2021 – Campionato Nazionale di Serie C girone C
12 novembre 2020 – 10° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 2 (arbitro Luigi Carella di Bari) Saraniti (P), Floriano (P) e Alessandro MASTALLI (JS) su calcio di rigore.
– 2021 / 2022 – Campionato Nazionale di Serie C girone C PLAY OFF
19 maggio 2021 – secondo turno: JUVE STABIA – PALERMO 0 – 2 (arbitro Marco Ricci di Firenze) Valente e Saraniti.
– 2021 / 2022 – Campionato Nazionale di Serie C girone C
4 ottobre 2021 – 7° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 0 – 0 (arbitro Luigi Carella di Bari).
– 2024 / 2025 – Campionato Nazionale di Serie BkT
14 settembre 2024 – 5° giornata d’andata: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 3 (arbitro Simone Sozza di Seregno) Segre (P), Henry (P), Andrea ADORANTE (JS) e Brunori (P) su calcio di rigore.
– 2024 / 2025 – Campionato Nazionale di Serie BkT PLAY OFF
17 maggio 2025 – turno preliminare: JUVE STABIA – PALERMO 1 – 0 (arbitro Marco Di Bello di Brindisi) Andrea ADORANTE (JS).
Catalano: “Il Palermo ha ritrovato la fiducia. Con lo Stabia ci saranno assenze importanti”
La collega Francesca Catalano è intervenuta nel dibattito pre-partita per analizzare la situazione del Palermo, avversario ostico della Juve Stabia. Pur essendo considerata tra le favorite del campionato, la squadra rosanero non ha ottenuto il bottino pieno fin dall’inizio.
Un Percorso Altalenante e la Mano di Inzaghi
Francesca Catalano ha ammesso che il Palermo ha attraversato un periodo “non proprio roseo” di recente, suscitando preoccupazione tra gli addetti ai lavori e i tifosi, poiché la squadra sembrava “non essere più lui”. In particolare, il Palermo ha faticato a tenere palla e ad essere efficace in attacco contro squadre come il Catanzaro e il Monza.
Tuttavia, con Pippo Inzaghi in panchina, la squadra è riuscita a ritrovare la sua identità, con l’allenatore che è riuscito a plasmare la squadra “a sua immagine e somiglianza”.
La netta vittoria per 5-0 contro il Pescara ha segnato un punto di svolta, con la squadra che ha “riacquistato fiducia”. Inzaghi, prima della partita contro il Pescara, aveva chiesto ai suoi di far sorridere i tifosi che non avevano abbandonato la squadra nei momenti difficili, riconoscendo i limiti emersi.
Nonostante la ritrovata fiducia, la collega avverte che il campo della Juve Stabia (lo stadio Menti) è “sempre un campo ostico per i palermitani”.
Tattica, Formazione e Assenza di Gomes
Per quanto riguarda l’assetto tattico, Catalano si aspetta molto dalla partita. L’allenatore Inzaghi ha sperimentato diverse soluzioni offensive, ma per la gara contro la Juve Stabia, si prevede un possibile cambio modulo a 3-5-2. Questo consentirebbe di schierare in attacco i due “bomber” della squadra, Brunori (finalmente sbloccato nella partita precedente) e Pohjanpalo.
Francesca Catalano ha fornito anche la probabile formazione, prevedendo:
• Porta: Joronen (confermatissimo).
• Difesa a tre: Bereszynski(che ha mostrato solidità subentrando), Bani e Ceccaroni.
• Centrocampo a cinque: Palumbo, Ranocchia e Segre in mezzo. Sulle fasce, Pierozzi (protagonista assoluto contro il Pescara) e Augello.
L’aspetto più critico per il Palermo è però l’infermeria. La collega ha sottolineato l’assenza pesante di Gomes, costretto ad abbandonare il campo contro il Pescara per una lussazione alla spalla. Fortunatamente non ci sarà bisogno di intervento chirurgico, ma salterà la gara, rientrando probabilmente dopo la sosta nazionali. Gomes è un giocatore fondamentale, descritto come “l’unico che riesce a gestire bene il centrocampo, che riesce a dare ordine alla partita”.
In merito al difensore Peda, che l’anno scorso si è rilanciato a Castellammare, Catalano ha confermato che a Palermo si è preso il suo posto in rosa, dimostrando impegno e qualità anche quando subentra dalla panchina, pur essendo un giocatore che deve ancora crescere.
Voci di Mercato e Chiusura
Interrogata sul possibile interesse per giocatori della Juve Stabia, Francesca Catalano ha lasciato un “dubbio”, ricordando che ci sono 3-4 giocatori che Inzaghi avrebbe voluto all’inizio della stagione e ha scherzato sul fatto che la Juve Stabia non sembra intenzionata a cedere i suoi calciatori.
In conclusione, la collega ha ribadito che, nonostante il momento particolare della Juve Stabia, il Palermo non dovrà sottovalutare l’avversario e che vinca il migliore, senza condizionamenti arbitrali.
Juve Stabia, Mister Abate: “Domani contro il Palermo voglio 95 minuti di ferocia, basta crolli mentali”
Alla vigilia del big match contro il Palermo, il tecnico della Juve Stabia, Ignazio Abate, incontra la stampa con un misto di sollievo e determinazione. Il primo pensiero è per il ritorno a casa: “Finalmente torniamo al Menti dopo lo tsunami che ci ha travolto”, ha esordito il mister, elogiando chi ha lavorato per rendere lo stadio agibile in tempi record. “Ora ci aspettiamo la risposta del pubblico per dare la mano alla squadra”.
L’avversario: “Massimo rispetto, zero timore”
L’avversario è di quelli che non hanno bisogno di presentazioni. Il Palermo è definito “una corazzata”, una squadra “forte, che sono anni che tenta di salire di categoria”. Abate chiede ai suoi l’approccio giusto: “Dobbiamo avere il massimo rispetto, ma non bisogna avere timore di nessuno. Bisogna cercare di mettere in campo le nostre qualità, con ferocia, con il credere di poter fare il risultato”.
Il tecnico ha poi analizzato le recenti sconfitte esterne (Carrara e Modena), sottolineando un difetto da correggere immediatamente: la capacità di restare in partita fino alla fine.
“Le partite durano 95 minuti, questo è lo step che dobbiamo fare. A Carrara fino al 75° perdevamo 1-0, a Modena fino al 70° perdevamo 1-0. Poi prendi il 2-0 e dai la sensazione di perdere con tre gol di scarto, come se non ci fosse stata partita. Invece le partite non finiscono mai. Questo dobbiamo impararlo in fretta”.
Abate ha le idee chiare su cosa vuole vedere domani: “Con le buone o con le cattive bisogna rimanere dentro la partita. Voglio vedere una squadra che ringhia per 95 minuti e crede di poter fare il risultato, indipendentemente da tutto”.
L’emergenza infortuni: “Tutti devono alzare il livello”
La sfida arriva però in un “momento delicato”, segnato da un’infermeria che non si svuota. Abate non cerca alibi, ma fotografa una realtà complessa: “Aspettavamo la sosta per recuperare i giocatori, ora ne arriva un’altra e spero di recuperare tutti, perché non ho mai avuto questa rosa al completo“.
Il recupero di Gabrielloni è parziale (“non sta al meglio”), Pierobon “verrà in panchina e non sta al meglio”, mentre Varnier resta “un punto di domanda”.
Questa situazione, tuttavia, deve trasformarsi in uno sprone: “In questo momento qui bisogna alzare il livello di tutti e pretendere di più da noi stessi. Per primo devo alzare il livello io, il mio staff, i giocatori, lo staff sanitario. Tutti dobbiamo dare qualcosa in più, perché i punti sono pesanti”. La ricetta per domani è chiara: “Bisogna tirare fuori gli artigli, fare una partita di cuore, di spirito, di sacrificio“.
L’amico “Pippo”
La partita di domani sarà anche l’occasione per rincontrare Filippo Inzaghi, ora sulla panchina del Palermo. Abate non nasconde l’affetto: “Pippo è un amico, ho vissuto momenti bellissimi con lui. È un allenatore affermato, un top della categoria. Sarà un piacere rivederlo, ma speriamo di rendergli la vita difficile domani”.
L’obiettivo primario resta la salvezza, senza farsi trascinare da facili entusiasmi o depressioni: “Dobbiamo rimanere molto equilibrati. La squadra ha trovato la sua identità, però dobbiamo crescere nell’interpretare i vari momenti della partita”.
Juve Stabia – Palermo: Le Vespe riabbracciano l’ex Peda e se la dovranno vedere con l’incubo Pohjanpalo
L’aria al “Romeo Menti” si fa elettrica in vista della prossima sfida tra le “Vespe” stabiesi e il Palermo. Non è una partita come le altre. È una sfida che rievoca immediatamente ricordi, emozioni e, soprattutto, le grandi performance difensive decisive nei recenti playoff.
Il focus della difesa di casa non può che essere su un uomo: il pericolo numero uno, il finalizzatore finlandese del Palermo, Joel Pohjanpalo.
Il “Doge” nel mirino
L’attaccante, soprannominato il “Doge”, è un gigante d’area di rigore e rappresenta la punta di diamante dell’ambizioso progetto rosanero. Le sue doti da opportunista, unite a un fisico imponente che lo rende un eccellente uomo-assist e un incubo sui palloni aerei, fanno dell’ex Venezia un terminale offensivo di caratura superiore per la categoria.
Per fermarlo, la difesa della Juve Stabia dovrà tirare fuori una prestazione di altissimo livello. La mente torna inevitabilmente a quella solida prestazione mostrata proprio nel turno preliminare dei playoff della stagione 2024/2025, quando le Vespe riuscirono ad avere la meglio proprio sui siciliani per 1-0.
Quella vittoria fu un capolavoro tattico, in cui la retroguardia stabiese seppe annullare la potenza di fuoco rosanero. E sì, inclusi i tentativi di Pohjanpalo, che (essendo arrivato nel calciomercato invernale) era già in campo per i rosanero in quella sfida.
Il ritorno del pilastro difensivo: Patryk Peda ora è un rivale
A rendere il confronto ancora più affascinante e ricco di spunti narrativi, c’è un ex-protagonista della storica impresa dello scorso campionato gialloblù: Patryk Peda.
Il roccioso difensore polacco, che in quei playoff era un pilastro della difesa della Juve Stabia, oggi è un giocatore del Palermo.
Peda, nella sua esperienza a Castellammare, fu fondamentale con prestazioni da leader e un senso della posizione impeccabile. Come dimostra il tabellino di quella sfida, Peda non solo contribuì a mantenere la porta inviolata, ma vinse un duello cruciale proprio contro Pohjanpalo nei minuti finali della partita.
Un pericolo da arginare e un “vecchio amico” che torna da avversario: questi sono gli ingredienti che scaldano ulteriormente un Juve Stabia – Palermo già carico di tensione.
Juve Stabia – Palermo, un amarcord rossonero sulle due panchine: Abate contro Inzaghi ex compagni al Milan
Non è solo un match di Serie B, è un tuffo nel glorioso passato rossonero. Quando domani, allo stadio “Romeo Menti”, Filippo “Pippo” Inzaghi e Ignazio Abate si incroceranno a bordo campo, non saranno solo due colleghi allenatori, ma due vecchi amici, due icone del Milan che hanno condiviso anni di trionfi, sudore e gioia tra i prati di Milanello e le notti magiche di San Siro.
La partita tra Juve Stabia e Palermo, valida per la dodicesima giornata del campionato cadetto, si carica di un significato che va oltre i tre punti in palio.
La panchina, si sa, è un luogo di solitudine, ma per Inzaghi e Abate sarà un’occasione per rivivere, anche solo con uno sguardo, un legame profondo. L’ex bomber, ora alla guida dell’ambiziosa squadra rosanero, e l’ex terzino, al suo debutto in B con le “Vespe” stabiesi, hanno giocato insieme diverse stagioni, culminate in successi indimenticabili, tra cui uno scudetto del Milan.
Stili a confronto: garra contro velocità
I due portano in panchina filosofie che rispecchiano il loro spirito da giocatori:
Pippo Inzaghi, con la sua fame inesauribile da attaccante, incarna la garra e l’istinto che cerca di trasmettere al suo Palermo, attualmente lanciato nelle zone alte della classifica.
Ignazio Abate, noto per la sua velocità e il suo spirito di sacrificio sulla fascia, punta a plasmare la sua Juve Stabia a sua immagine e somiglianza: giovane, affamata e determinata, con la voglia di stupire.
Dalla primavera alla prima linea
Entrambi hanno lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi milanisti e hanno mosso i primi passi da allenatore proprio nel settore giovanile rossonero.
Inzaghi ha appeso gli scarpini al chiodo per sedersi subito in panchina, partendo dalle giovanili fino alla prima squadra, per poi costruire una carriera da “girovago” della panchina, portando con sé l’esperienza dei grandi maestri avuti in campo.
Abate, dopo aver guidato con successo la Primavera del Milan, ha intrapreso il suo cammino nel calcio professionistico con la stessa energia con cui sfrecciava sulla linea laterale. La sfida tra i loro stili di gioco, tra la solidità che SuperPippo cerca di dare ai siciliani e la voglia di stupire che Abate trasmette ai campani, sarà un banco di prova cruciale per entrambi.
Questa non è solo una partita per i tre punti, ma un duello tra passato e presente, tra amici che per novanta minuti metteranno da parte l’affetto per onorare il calcio.
Spedizioni sempre più complesse e vincoli contrattuali: la soluzione? Paccofacile.it
Vincoli contrattuali rigidi, assistenza automatizzata, mancanza di flessibilità e trasparenza: oggi spedire un pacco può trasformarsi in un ostacolo operativo, soprattutto per chi gestisce un e-commerce o lavora in mobilità. Un paradosso, in un mercato che si muove sempre più rapidamente.
Con la crescita del commercio online e delle spedizioni, sempre più aziende si trovano imprigionate in contratti vincolanti con singoli corrieri, spesso con tariffe poco competitive, penali per la chiusura anticipata dei contratti o servizi non più in linea con le proprie esigenze logistiche. Un problema che coinvolge anche molti freelance, micro-imprese, artigiani che hanno bisogno di adattare la logistica al business, non viceversa.
In parallelo, l’assistenza clienti viene sempre più spesso affidata a chatbot e call center automatizzati. Strumenti sicuramente utili ma che dovrebbero affiancare, e non sostituire, il supporto umano. Delegare a un sistema automatico la gestione di problemi complessi è infatti un paradosso: invece di semplificare, finisce spesso per creare ulteriori difficoltà.
Basta ai contratti vincolanti con i corrieri
Come funziona la gestione delle spedizioni su Paccofacile.it
In questo scenario si inserisce Paccofacile.it, piattaforma italiana che da oltre 10 anni offre un servizio per la comparazione e l’acquisto di spedizioni nazionali e internazionali.
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Juve Stabia – Palermo: Prevendita desolante, dov’è finito il popolo gialloblù?
Numeri che fanno male, che suonano come uno schiaffo alla passione e alla storia. La prevendita per Juve Stabia – Palermo, una sfida che dovrebbe rappresentare un appuntamento di richiamo per la Serie B, sta andando a rilento. Anzi, “a rilento” è un eufemismo.
Fino a questa mattina, i dati ufficiali parlano di appena 200 biglietti staccati per i settori destinati ai tifosi gialloblù e circa 30 tagliandi venduti per il settore ospiti. Un disastro. Cifre così basse spingono a una considerazione amara: al netto di una possibile (speriamo) impennata nelle ultime ore, questa può essere considerata la peggiore prevendita in termini numerici della storia ultracentenaria del club.
La domanda, legittima e assordante, è una sola: dove sono finiti i tifosi della Juve Stabia? Dove si è disperso l’entusiasmo che solo pochi mesi fa riempiva il Menti durante la cavalcata verso la semifinale play-off?
Il paradosso dei risultati
L’aspetto più sconcertante è che questo allontanamento non trova alcuna giustificazione nei risultati sportivi. Il dato è oggettivo e inconfutabile: la squadra di Abate sta ripercorrendo, in termini di punti, lo stesso cammino dello scorso campionato. Un punto in meno in classifica non può, e non deve, giustificare un tale disinteresse.
Abbiamo più volte analizzato la questione: in media, mancano circa 1000 spettatori rispetto alla scorsa stagione. E questo nonostante l’anno scorso si sia giocato spesso di sabato in orari lavorativi, con la fastidiosa (ma non determinante) concomitanza delle partite del Napoli, o con la presenza di numerose squadre dilettantistiche nel circondario. Possono davvero queste realtà locali assorbire il tifo delle Vespe? Tutti interrogativi che, ad oggi, restano senza una risposta plausibile.
La Serie B non è scontata
Quello che forse sfugge è il valore della categoria. La squadra di calcio non è solo un gioco; è un simbolo del territorio, un veicolo che identifica la città in giro per l’Italia. Avere una squadra in Serie B è una fortuna, un privilegio che realtà storicamente ben più gloriose (in termini di risultati sportivi passati) non hanno. Molte annaspano in Serie C, altre tentano di emergere dal buco nero del dilettantismo.
Le Vespe, invece, giocano in Serie B. Una categoria sognata e inseguita per anni, anche dal grande presidente Roberto Fiore, senza riuscirci. Ora, la Juve Stabia disputa il suo sesto campionato di B in 14 anni. Un patrimonio sportivo che non può essere dato per scontato, specialmente ricordando le cocenti delusioni delle retrocessioni del 2014 e del 2020.
Questa categoria va difesa. Va protetta. E va fatto anche con la propria presenza allo stadio, in casa come in trasferta.
Gli appelli e la presenza della società
Gli appelli, in questi giorni, non sono mancati. Mister Abate è stato chiaro: “I tifosi sono benzina per i calciatori”. Il tecnico si augurava un sostegno massiccio proprio contro il Palermo, una squadra gloriosa che, da sola, dovrebbe spingere qualsiasi tifoso (anche quello che attende solo i grandi incontri) a correre al Menti.
Poche ore fa, anche gli amministratori giudiziari hanno voluto rimarcare come il tifo passionale del Menti rappresenti un patrimonio inestimabile della società, un messaggio volto a “toccare” il cuore gialloblù di ogni sostenitore.
Come se non bastasse, la proprietà vuole far sentire la sua vicinanza. Questa sera, McClory della Brera (tra poco Solmate), detentrice della maggioranza delle quote, è stato avvistato a Pompei, diretto in un albergo della zona. Un segno tangibile che anche lui vuole essere presente sabato allo stadio, per sostenere i calciatori e rimarcare la volontà di non abbandonare il club.
La palla passa ai tifosi
Gli appelli ci sono. La vicinanza delle istituzioni è più forte che mai. La squadra c’è. La storia attende le Vespe. Ora la palla passa ai tifosi veri.
Duecento biglietti venduti per i tifosi di Castellammare sono, francamente, una miseria. In questo momento delicato, la tifoseria ha l’occasione di dimostrare all’Italia intera che Castellammare di Stabia non è solo ciò che le cronache nere raccontano, ma è anche passione, orgoglio e voglia di emergere.
C’è ancora tutta la giornata di domani. La speranza è che ci sia un’accelerata improvvisa, un moto d’orgoglio che porti i tifosi in massa al Menti. Per la maglia, per la città, per la Serie B.
Juve Stabia, appello degli amministratori giudiziari ai tifosi: “Siete un patrimonio di passione del club”
Castellammare di Stabia vive ore di ansia e speranza. Dopo il terremoto giudiziario che ha investito la S.S. Juve Stabia, arriva un messaggio forte e chiaro dal collegio degli amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Napoli. Un messaggio che non è solo una nota formale, ma un appello toccante rivolto al cuore della città e ai “tifosi sani”, per rassicurare su un punto fondamentale: la Juve Stabia sarà salvaguardata, liberata dalle “pressioni” esterne e protetta.
Il provvedimento, va ricordato, è scattato in seguito a una complessa attività investigativa condotta dalla DIA (Direzione Investigativa Antimafia) e segnalata da figure di spicco della magistratura come i procuratori antimafia di Napoli, il procuratore Nicola Gratteri, e il Procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo. Le indagini si sono concentrate sulle società di servizi a cui il club si era rivolto per l’esercizio della pratica sportiva, sollevando il sospetto di pressioni da parte della criminalità organizzata sulla gestione (sana) della Juve Stabia.
La rassicurazione: “Nessuna ripercussione sportiva”
Proprio per questo, l’intervento della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli (presieduta da Teresa Areniello), che ha disposto l’amministrazione giudiziaria (ex art 34 dlgs 159/2011) lo scorso 21 ottobre, è stato interpretato da molti come un atto di liberazione.
I nuovi amministratori, i dottori Salvatore Scarpa e Mario Ferrara, hanno voluto fugare ogni dubbio con un comunicato ufficiale diramato attraverso i canali del club. La loro prima e più importante precisazione è che la decisione del Tribunale “non avrà alcuna ripercussione sulla gestione sportiva” della squadra.
A riprova di ciò, la Juve Stabia è scesa in trasferta e sabato “scenderà regolarmente in campo” in casa per la prossima, cruciale partita di campionato. L’appuntamento è confermato per sabato 8 novembre alle ore 17.15, quando allo stadio Romeo Menti arriverà il Palermo.
L’appello alla città: “Un patrimonio di passione”
Il messaggio dei dottori Scarpa e Ferrara va oltre la semplice gestione tecnica. Riconoscono che la situazione è “certamente complessa”, ma sottolineano come le istituzioni siano “attivamente impegnate a rendere questo percorso rapido ed efficace”.
L’obiettivo dichiarato è duplice: “garantire legalità, forza e slancio” alla società e, al contempo, “salvaguardare un patrimonio di passione e identità”.
Questo è il passaggio chiave che ha colpito i cittadini stabiesi. Gli amministratori dimostrano di aver compreso che la Juve Stabia “non è solo una squadra, ma un vero e proprio patrimonio di Castellammare”. Un simbolo, scrivono, “che meriterebbe palcoscenici sportivi ancora più importanti, in linea con la bellezza e la storia che la città rappresenta”.
Per raggiungere questi obiettivi, però, il loro lavoro non basta. Serve un sostegno unitario. Per questo, l’amministrazione giudiziaria chiede alla città di “stringersi attorno a mister Abate e ai calciatori”, facendo sentire il proprio amore e dimostrando quel “grosso senso civico” che da sempre contraddistingue la comunità.
Un invito a serrare i ranghi, a isolare le negatività e a sostenere chi lavora per un futuro pulito. “Insieme”, conclude il comunicato, “possiamo infondere nuova energia e slancio a questo glorioso club”.
A Capodimonte una mostra per il centenario Sergio Vacchi
Cento anni fa nasceva Sergio Vacchi (Castenaso, Bologna, 1º aprile 1925 – Siena, 15 gennaio 2016) uno dei più originali e significativi artisti del Novecento italiano che dall’informale e dal naturalismo passa a un linguaggio personalissimo, non incasellabile in alcuna definizione di scuola, denso di riferimenti storici, mitologici e sociali. A sessant’anni dal suo debutto napoletano, il Museo e Real Bosco di Capodimonte gli dedica l’omaggio “Sogno mediterraneo. Sergio Vacchi” con opere rappresentative della sua produzione dal 1959 al 2006. Scelte insieme alla Fondazione Vacchi, le opere esposte per l’occasione rivelano la forza dirompente dell’originalissima mente dell’artista, un visionario spesso largamente in anticipo sui tempi. La mostra napoletana è accompagnata da un catalogo edito da Forma e aperto dal saggio di Eike Schmidt intitolato ‘Da Adamo ed Eva a Federico II di Hohenstaufen Sergio Vacchi a Napoli 1965-1967’.
In questo 2025 cadono anche le celebrazioni dei 2500 anni dalla fondazione di Napoli, oggi più che mai sulla ribalta internazionale nel ribadire il carattere aperto, cosmopolita di questa metropoli mediterranea e il suo ruolo storicamente all’avanguardia: la mostra del maestro bolognese è quindi l’occasione per ripercorrere anni fondamentali della vita culturale partenopea nel secolo scorso. “La piccola ma concentrata esposizione che offriamo oggi a Capodimonte – scrive Schmidt nel suo saggio – vuole ricordare soprattutto il ruolo di Sergio Vacchi in città nel momento più decisivo per la svolta contemporanea della scena artistica di Napoli e riavvicinarlo al vivacissimo e sperimentale panorama attuale, attraverso alcune delle opere più pregnanti della sua fase successiva”.
La mostra, che rappresenta anche il principale tributo italiano per il centenario, intende quindi ribadire il legame di Vacchi con la città partenopea: basti ricordare che già nel 1965 – un vero “anno cerniera” per Vacchi e per il rinnovamento dell’arte a Napoli – alla Galleria “Il Centro” l’artista presentò “Adamo ed Eva in Italia”: un ciclo che sanciva il ritorno al figurativo. Nello stesso anno Marcello Rumma avviava un’intensa attività di promozione di arte contemporanea e Lucio Amelio apriva la Modern Art Agency. Nel 1966 Vacchi espone alla Galleria San Carlo e nel 2019 il Museo Madre presenta un dipinto (Eva Imperiale – 1965) dell’artista scomparso da poco, nella collettiva “I sei anni di Marcello Rumma 1965-1970”. Come è noto, Sophia Loren e Carlo Ponti sono stati suoi affezionati collezionisti, acquisendone più di cento opere. E nel catalogo, così come nel percorso allestitivo, non poteva mancare l’iconica immagine di Sophia scattata da Dan Forer (1967), nell’intimità della sua casa accanto ad uno degli amati ritratti che Vacchi le aveva fatto.
Già la mostra napoletana del 1965 ha presentato infatti numerose opere di Vacchi, provenienti dalla loro raccolta; poco dopo la coppia Ponti-Loren acquistò la Morte di Federico II di Hohenstaufen – Notturno italiano (1966), un dipinto monumentale largo ben 4 metri. Del ciclo su Federico II – che più di ogni altro rappresenta il fascino del Mezzogiorno nell’opera di Vacchi – fa parte anche la grande tela La telefonata di marmo, qui in mostra, che perfettamente ne cattura lo spirito ermetico e fantastico.
“La mostra intende ricordare il momento straordinario del 1965 – sottolinea Schmidt – la visione di una città che apre, rischia e innova. In pochi anni Napoli passò dalla lunga egemonia della cultura ottocentesca a una centralità internazionale nell’arte contemporanea. L’arrivo di Vacchi si inserì perfettamente in questo nuovo clima, capace di accogliere una pittura insieme colta, visionaria ed esistenziale. A rendere emblematica quella stagione fu l’incontro con due collezionisti d’eccezione, Carlo Ponti e Sophia Loren, che in quel periodo misero insieme una delle raccolte più importanti di arte del ‘900 in Europa. Ma questa esposizione è anche l’occasione per proporre al nostro pubblico, per la prima volta, una selezione di opere dei decenni successivi di un artista fra i più originali del secondo Novecento italiano, di un autentico poeta delle immagini”.
La mostra è ospitata al primo piano della reggia borbonica, tra gli spazi dedicati ai cartoni di Michelangelo e Raffaello e la parte della collezione che include Mantegna, Tiziano, Brueghel, e i capolavori del ‘600 emiliano.
Le sei opere di grande formato si legano idealmente e figurativamente alla realtà storica e fisica partenopea. La tela Primo memoriale organico (1959) è violenta e drammatica come un’eruzione vulcanica: la materia pittorica, densa e grumosa, sembra entrare nelle viscere del Vesuvio e descriverne il magma incandescente un attimo prima che esploda verso l’esterno. In Per un volto del paesaggio (1962) protagonista è il sole, e unico essere vivente un uccello grasso come un gabbiano. L’archeologia, il mare, la storia della regione sono i temi di La telefonata di marmo (1966) e L’amante di Federico II di Hohenstaufen (1966), due dipinti dove Vacchi allude con impareggiabile ironia alla sofisticata eleganza che serpeggia nelle creazioni artigianali, artistiche, architettoniche del Golfo. La rassegna continua con Iter itineris secondo, del 2005, dove l’artista già ottantenne descrive un gregge ammantato di rosso, agnelli con orecchie diaboliche (la dualità della natura umana?) che sembrano planare su un brullo paesaggio costiero. Il tempio greco è piccolo e lontano, come un giocattolo sospeso su un colle: ricordo di glorie passate ormai inutili. Eppure, in questa immagine apocalittica, la speranza si accende in quelle due sciabolate di luce bianca che, come le ali di un arcangelo, attraversano la parte sinistra della tela: profezia e promessa insieme. Della Melancholia Seconda è uno degli ultimi capolavori pittorici di Vacchi, un interno aperto in cui domina il vuoto, un chiaro tributo all’ultima cena leonardesca in cui si affacciano figure animalesche e una mano al centro con un dito che punta verso l’alto.
“Questa mostra al Museo di Capodimonte rappresenta per me e per la Fondazione Vacchi un importante traguardo: ricordando Sergio Vacchi nel centenario dalla sua nascita – sottolinea la presidente della Fondazione Vacchi, Marilena Graniti Vacchi –Napoli svela il ‘Sogno Mediterraneo’ dell’artista, un mondo intriso di storia, memoria, profezia e mistero. Un gioco di specchi tra psiche ed enigmi nascosti negli oggetti della vita quotidiana. La figura di un imperatore colto e illuminato come Federico II è protagonista di un intero ciclo di opere di Vacchi che nel suo lavoro riafferma la cultura millenaria della città e, allo stesso tempo, il suo ruolo di crocevia privilegiato dell’arte contemporanea. Napoli e il “Sogno Mediterraneo” dell’artista si incontrano di nuovo in questa mostra, sapendo di non essersi mai realmente lasciati poiché legati dalla stessa identità folle e geniale. Al contempo, è un’occasione per riscoprire la modernità del linguaggio di Vacchi e la complessità di una forza poetica che continua a parlare al presente”.
Juve Stabia, Abate ha gli occhi sull’infermeria gialloblù: Si spera di recuperare tanti uomini per il Palermo
Il calendario, che si preannuncia infuocato con il recupero della sfida contro il Bari a dicembre, mette ora di fronte alle Vespe l’ostacolo Palermo. In questo snodo cruciale della stagione, gli occhi di mister Ignazio Abate sono puntati sull’infermeria, con la speranza di recuperare pedine fondamentali per un attacco che ha bisogno di ritrovare certezze.
L’ultimo mese dell’anno si prospetta intenso, e la coperta in avanti appare corta. Le notizie non sono rassicuranti: Mosti è uscito malconcio dalla trasferta di Modena e Alessandro Gabrielloni non è ancora al top della condizione.
L’uomo che manca
È proprio sull’attaccante ex Como che si concentrano le maggiori speranze del popolo gialloblù per provare a “gonfiare la rete”. L’assenza di Gabrielloni, infatti, si è fatta sentire non poco, e per diversi motivi.
Se si guarda alle alternative, Burnete non è stato ancora decisivo, De Pieri ha graffiato una volta sola, e Piscopo è oramai stabilmente impiegato come quinto di centrocampo. Di conseguenza, tutto il peso del reparto offensivo è gravato sulle spalle del generoso Candellone, che si è speso molto per la squadra.
Ma il vuoto lasciato da Gabrielloni non è solo numerico. Oltre al fattore puramente offensivo, alla Juve Stabia mancano la sua qualità e la sua esperienza. Nelle poche uscite stagionali, il centravanti ha sempre offerto l’impressione di essere un giocatore completo: capace di “fare legna” ma dotato di tanta tecnica. In sintesi, un profilo ibrido, un po’ operaio e un po’ architetto. A questo si aggiungono una fisicità e quel pizzico di malizia che, oggettivamente, mancano a molti elementi della giovane rosa a disposizione di Abate.
Il suo recupero, per tutti questi fattori, non è importante: è importantissimo.
Stringere i denti prima della sosta
Servirà la migliore versione della Juve Stabia per provare a fare punti contro un avversario di caratura. Il Palermo è una squadra forte, ben allenata e costruita dichiaratamente per vincere il campionato.
La sfida è ardua, e il fattore assenze sta iniziando a diventare il problema principale di questa parte di stagione che entra nel vivo. Certo, l’imminente sosta può essere merce fondamentale per svuotare l’infermeria e ricaricare le batterie.
Ma prima, c’è il Palermo. C’è da stringere i denti e difendere il Menti, per continuare un percorso che, fin qui, è stato decisamente positivo.
Pompei scopre l’Egitto nella sua cucina
Una situla (vaso) in pasta vitrea, con scene di caccia in stile egiziano, prodotta in Alessandria d’Egitto, è riemersa tra i resti del Thermopolium della Regio V a Pompei, quello che è stato ribattezzato “street food” dell’antichità, scavato parzialmente nel 2020/21. Il prezioso vaso, riutilizzato come contenitore da cucina, testimonia la sorprendente commistione di culture e religioni nella vita quotidiana della città vesuviana prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Il contenitore invetriato, solitamente presente in area vesuviana come elemento pregiato di decorazione di giardini e ambienti rappresentativi, qui era stato riutilizzato evidentemente come contenitore da cucina. Le analisi successive ai restauri in corso potranno rivelare il contenuto, come spiega un articolo dell’E-journal degli scavi di Pompei, che illustra gli interventi di cantiere che hanno interessato questi ambienti.
I nuovi scavi avviati nel 2023 nell’area della Regio V, con la finalità di migliorare le condizioni di conservazione degli ambienti adiacenti al Thermopolium, hanno messo in luce gli ambienti di servizio e il piccolo appartamento al primo piano dove abitavano i gestori dell’attività di ristorazione. Nell’ambiente al piano terra con il piano cottura sono stati rinvenuti ancora al proprio posto gli strumenti utilizzati per la preparazione dei cibi (mortai, tegami) e numerose anfore vinarie di provenienza mediterranea.
“Vediamo qui in atto una certa creatività nell’arredare spazi sacri e profani, cioè l’altare domestico e la cucina, con oggetti che testimoniano la permeabilità e la mobilità di gusti, stili e verosimilmente anche di idee religiose nell’Impero Romano – spiega il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – E vediamo questo fenomeno qui non a un livello elitario, ma in una retrobottega di una ‘popina’, uno ‘street food’ di Pompei, vale a dire a un livello medio-basso della società locale, che si rivela però essenziale nella promozione di forme culturali e religiose orientali, tra cui i culti egiziani, ma più tardi anche il cristianesimo”.
Al momento dell’eruzione del Vesuvio, il vano attiguo al Thermopolium fungeva da ambiente di servizio. Gli spazi erano organizzati in modo funzionale: un piccolo bagno era situato a lato di un ingresso che si apriva sul vicolo cosiddetto dei Balconi, una zona era, invece, destinata allo stoccaggio di anfore e altri contenitori per la conservazione di liquidi. Lo spazio rimanente era occupato da oggetti utilizzati per la lavorazione, la cottura e la conservazione dei cibi.
Tra i reperti più interessanti recuperati la situla in faience riccamente decorata, testimonianza degli scambi commerciali e culturali che caratterizzavano Pompei. Il piano superiore all’ambiente di servizio era suddiviso in due piccole stanze, una delle quali affrescata e decorata in IV stile, con architetture prospettiche illusionistiche e un pavimento colorato di giallo. La stanza era arredata con mobili, forse in parte rivestiti da lastre marmoree policrome, e con oggetti personali conservati in cassette lignee riccamente adornate.
Il progetto di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di questi ambienti ha previsto anche il restauro degli apparati murari e decorativi emersi nei precedenti interventi, con l’obiettivo di preservarne la bellezza e l’integrità. Per proteggere gli ambienti dall’azione degli agenti atmosferici e conservare adeguatamente i reperti, sono state realizzate apposite coperture amovibili, progettate per integrarsi armoniosamente con il contesto archeologico. Mentre un impianto di illuminazione consentirà, mettendo in risalto i singoli dettagli, di ammirare in maniera più adeguata il contesto. (di Paolo Martini)
Napoli – Eintracht Francoforte (0-0): Le foto dei protagonisti in campo durante la gara di Champions League
Guarda le foto di Napoli – Eintracht Francoforte realizzate dal nostro fotografo Giovanni Somma che ci raccontano così il pareggio degli Azzurri contro i Teutonici allenati da Dino Toppmoller allo stadio Maradona di Napoli
Il Tabellino
Napoli (4-3-3): Milinkovic-Savic; Di Lorenzo, Rrahmani, Buongiorno, Gutierrez; Anguissa, Lobotka (28′ st Lang), McTominay; Politano (20′ st Neres), Hojlund, Elmas
A disposizione: Contini, Ferrante, Juan Jesus, Neres, Olivera, Vergara, Beukema, Ambrosino, Lang.
Allenatore: Conte
Eintracht Francoforte (3-4-2-1): Zetterer; Collins, Koch, Theate; Kristensen, Chaibi (45’+3′ st Dahoud), Larsson (34′ st Skhri), Brown (45’+3′ st Amenda); Gotze, Bahoya (20′ st Knauff); Burkardt.
A disposizione: Grahl, Kaua Santos, Wahi, Doan, Chandler, Buta, Batshuayi. Allenatore: Toppmoller
Arbitro: Pinheiro (Portogallo)
Ammoniti: Rrahmani, Gutierrez (N)
LE FOTO DEI PROTAGONISTI IN CAMPO
Sarno, Gori: Eliminato lo scarico in ambiente di Via Roma
Nuovo obiettivo ambientale raggiunto nell’ambito del programma Energie per il Sarno. Questa mattina, alla presenza del Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, dei vertici di Gori e di Ente Idrico Campano e del Sindaco di Sarno, Francesco Squillante, è stato chiuso lo scarico in ambiente di via Roma, nel comune di Sarno. Un traguardo condiviso con l’intera comunità durante la presentazione degli interventi, avvenuta presso il teatro Luigi De Lise, alla presenza di numerosi cittadini, rappresentanti delle istituzioni e una delegazione di alunni provenienti da alcune scolaresche del territorio.
“Si accorciano sempre di più le distanze che ci separano da quel giorno in cui potremo tornare qui e pronunciare parole che fino a poco tempo fa sembravano fantascienza: diremo che il Sarno, per anni considerato — spesso in maniera esagerata — il fiume più inquinato d’Europa, è tornato ad essere uno dei fiumi più puliti d’Europa. È un’affermazione forte, ma fondata sui risultati concreti che stiamo raggiungendo. Abbiamo eliminato 113 scarichi, restituendo dignità a un bacino che interessa oltre 300.000 abitanti, i cui reflui in passato confluivano direttamente o indirettamente nel fiume. Oggi questo traguardo è possibile grazie a un programma condiviso e finanziato dalla Regione Campania, realizzato in sinergia con l’Ente Idrico Campano e con Gori, che stanno traducendo la visione in opere, e le opere in futuro” ha dichiarato il Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola.
L’intervento è stato realizzato nell’ambito dei lavori di completamento della rete fognaria compresi nel programma Energie per il Sarno, che vede in prima linea Regione Campania, Ente Idrico Campano e Gori. Esso ha previsto l’eliminazione dello scarico di via Roma, che convogliava i reflui nella parte iniziale del rio Palazzo, ed il collettamento dei reflui di 9678 abitanti presso il depuratore di Angri, grazie all’attivazione della stazione di sollevamento S3, alla posa di un collettore misto su via Roma e alla realizzazione di un nuovo derivatore che raccoglie i reflui provenienti dal bacino adiacente al torrente. Nel comune di Sarno, oltre allo scarico di via Roma, sono stati eliminati altri 5 scarichi che interessavano il rivo Cerola, via Beveraturo, il rio Palazzo ed un canale artificiale situato in via San Marino. Nei prossimi mesi proseguiranno le attività per la chiusura di ulteriori 6 scarichi ancora attivi sul territorio di Sarno, con impatti tangibili sulla qualità delle acque dell’intero bacino idrografico.
“Dieci anni fa, quando è nato l’EIC, siamo partiti da zero e la bonifica integrale del Sarno è stata la nostra priorità. E come istituzione abbiamo fatto la nostra parte: gli scarichi abusivi chiusi finora sono la risposta che questo territorio aspettava da troppo tempo. Insieme alla realizzazione degli impianti fognari lì dove non c’erano. La rinascita del territorio sulle rive del Sarno, il risanamento di flora e fauna sono motivo di soddisfazione e orgoglio. Ma adesso tocca ai cittadini continuare quest’opera e agire ciascuno, in ogni gesto, nella tutela dell’ambiente. Questa è la vera rivoluzione” ha sottolineato il Presidente dell’Ente Idrico Campano, Luca Mascolo.
Con la chiusura di oggi, sale a 278.733 su 421.000 il totale degli abitanti serviti da depurazione. Contestualmente, gli scarichi eliminati nel bacino del Sarno raggiungono quota 80 su 113, pari a circa il 70% del totale. Un progresso che si traduce in acque più pulite, migliori condizioni igienico-sanitarie e una percezione diversa del fiume, sempre più vissuto come risorsa per la comunità e leva di sviluppo.
“La chiusura dello scarico di via Roma segna un altro passo concreto nel percorso di risanamento del fiume Sarno. È il risultato di un lavoro di squadra quotidiano, costruito in piena sinergia con la Regione Campania e l’Ente Idrico Campano, che condividono con noi la stessa visione di sviluppo sostenibile e tutela ambientale.
Ogni intervento realizzato restituisce fiducia ai cittadini e dimostra che la collaborazione istituzionale può generare risultati misurabili e duraturi. Il Sarno sta cambiando volto, e con esso cambia anche la consapevolezza collettiva del valore di questo fiume, che torna a essere una risorsa per il territorio e per il futuro delle comunità che lo vivono” il commento del Presidente di Gori, Sabino De Blasi.
“Oggi chiudiamo uno scarico importante, un risultato che si inserisce nel percorso di bonifica del fiume Sarno e che testimonia la coerenza tra gli impegni assunti e i risultati raggiunti. Ma questo è solo uno dei tanti interventi che stanno cambiando il volto del distretto Sarnese Vesuviano. Nell’ambito di un altro programma, che si chiama “Azioni per l’Acqua”, proprio a Sarno abbiamo sostituito 6 km di condotte idriche, ridotto del 50% le perdite e riqualificato 6 km di strade: un lavoro che significa rigenerazione urbana, efficienza e qualità del servizio” le parole del Coordinatore del distretto Sarnese Vesuviano dell’Ente Idrico Campano, Raffaele Coppola.
“La chiusura di questo scarico consente di collettare in rete fognaria i reflui di quasi 10.000 abitanti, con un beneficio diretto per l’ambiente. È un intervento avviato nel gennaio 2023 e che si conclude oggi, novembre 2025, con un risultato significativo: vedere un’opera pubblica completata in meno di 24 mesi è un segnale di efficienza e di concretezza che genera fiducia e produce effetti tangibili sul fiume e sulla città. È la dimostrazione che, quando istituzioni e gestori lavorano in sinergia, i risultati arrivano e migliorano davvero la vita dei cittadini” ha dichiarato il Sindaco di Sarno, Francesco Squillante.
Energie per il Sarno conferma così la sua natura di programma a servizio di un’intera comunità: infrastrutture moderne, tecnologie mirate e cantieri organizzati per ridurre l’impatto urbano, con il chiaro obiettivo di restituire futuro al fiume e ai territori che lo circondano.
L’AZZURRO PENSIERO. Scialbo 0-0 al Maradona con l’Eintracht. Il Napoli è bloccato in avanti
Finisce a reti inviolate l’intenso scontro tra Napoli e Eintracht Francoforte nella quarta giornata della fase a gironi di UEFA Champions League. Lo Stadio Diego Armando Maradona ha ospitato una partita combattuta e densa sotto il profilo agonistico, ma che, nonostante la notevole intensità e l’impegno profuso da entrambe le formazioni, non è riuscita a regalare emozioni sul tabellone. Il risultato di 0-0 lascia l’amaro in bocca ai tifosi partenopei, ma non compromette il cammino in Europa.
🎙 L’Analisi di Antonio Conte: Dominio Infruttuoso
Il tecnico azzurro, Antonio Conte, ha commentato il pareggio con un misto di soddisfazione per la prestazione e rammarico per il risultato, sottolineando come la sua squadra abbia fallito nella fase di finalizzazione.
”Spiace non aver conquistato il successo perché abbiamo avuto alcune occasioni da gol che potevano decidere il risultato. Per gran parte della gara abbiamo dominato il gioco ma ci è mancata la concretizzazione,” ha dichiarato Conte.
L’allenatore ha poi espresso il suo dispiacere per i sostenitori presenti: “C’è rammarico anche per i tifosi che ci hanno sostenuto e che avrebbero meritato di assistere a una nostra vittoria, che alla fine sarebbe stata anche meritata”.
Conte ha riconosciuto il merito difensivo degli avversari, pur non nascondendo la sua sorpresa per l’atteggiamento: “L’Eintracht si è difeso ad oltranza, non sembrava a tratti una squadra tedesca, però dal canto nostro bisogna dire che nonostante la supremazia se non fai gol non è possibile vincere”.
Nonostante lo zero a zero, il tecnico ha tratto indicazioni positive, soprattutto dagli elementi meno impiegati: “Ho tratto comunque indicazioni positive, gli uomini che avevano sinora giocato di meno si sono espressi a ottimi livelli. Stiamo continuando a lavorare e crescere e bisogna guardare avanti con la consapevolezza che sarà una stagione molto intensa”.
🗣 Di Lorenzo: “Meritavamo di Vincere”
Anche il capitano azzurro, Giovanni Di Lorenzo, ha confermato la sensazione di aver lasciato per strada due punti preziosi.
”Meritavamo di vincere, su questo non credo ci siano dubbi. Non siamo stati lucidi in fase conclusiva, è mancato in alcune occasioni l’ultimo passaggio e a volte la precisione. Però la prestazione è stata buona e potevamo conquistare i tre punti,” ha commentato il difensore.
Di Lorenzo ha ribadito l’importanza del sostegno del pubblico, ma ha mantenuto alta l’asticella della fiducia in vista del prosieguo del girone: “Ci avrebbe reso felici regalare un successo al nostro pubblico che ci ha davvero spinto fino alla fine. Ma nulla è compromesso, mancano ancora quattro partite nel girone e abbiamo le potenzialità per centrare il passaggio del turno”.
📋 La Partita
Il match è stato caratterizzato da un pressing costante del Napoli, che ha cercato in ogni modo di scardinare la solida e compatta difesa tedesca. L’Eintracht, dal canto suo, ha optato per un approccio più cauto, cercando di sfruttare le ripartenze, senza però creare pericoli seri alla porta azzurra. L’aggressività a centrocampo e la battaglia sulle fasce sono state le costanti di una serata in cui, per gli uomini di Conte, è mancato solo il guizzo decisivo per trovare la via del gol.
Il pareggio muove la classifica per entrambe, ma per il Napoli è un’occasione sprecata per consolidare la propria posizione. La corsa per la qualificazione resta aperta, con gli Azzurri chiamati ora a non sbagliare nelle prossime sfide per centrare l’obiettivo degli ottavi.
Juve Stabia, il ritorno al Menti dopo la tempesta. Adesso il Palermo: serve una masterclass
Si torna finalmente a respirare l’aria del Menti. Dopo la pausa forzata per cause di forza maggiore, la Juve Stabia riabbraccia il suo pubblico, ma lo fa con l’urgenza di invertire una rotta che si è fatta improvvisamente complicata. Il ritorno alla normalità coincide con il rientro da una doppia trasferta che ha lasciato più dubbi che certezze, fruttando un solo punto.
L’ultima uscita a Modena, in particolare, ha suonato come un campanello d’allarme. La sconfitta allo Stadio Braglia ha inciso non solo sul morale e sulla classifica, ma ha messo a nudo le difficoltà attuali della squadra di Ignazio Abate.
L’emergenza e i problemi del “Braglia”
La trasferta emiliana ha confermato un trend preoccupante: lontano da Castellammare, questa Juve Stabia soffre. La difesa, che al Menti offre spesso garanzie, in trasferta si conferma “ballerina”, concedendo spazi e occasioni con troppa facilità.
A questo si aggiungono diversi fattori che stanno complicando i piani del tecnico:
Singoli sottotono: Alcuni uomini chiave non stanno incidendo, o non riescono a farlo, con la continuità richiesta.
L’incubo rigori: L’ennesimo penalty fischiato contro le Vespe acuisce un senso di frustrazione e sottolinea una certa difficoltà nel gestire la pressione nell’area.
Gli infortuni: Come se non bastasse, lo scenario è reso ancora più cupo da una situazione infortuni che non dà tregua, limitando le rotazioni e la brillantezza fisica della rosa.
Showdown: Il ritorno di Inzaghi
Il calendario, spietato, non offre appigli. La prossima fermata si chiama Palermo. Non una squadra qualsiasi, ma una delle principali candidate alla vittoria finale del campionato, una corazzata costruita per dominare.
Alla guida dei rosanero, una vecchia (e temibile) conoscenza del calcio campano e italiano: Filippo Inzaghi. Per Abate e per i tifosi stabiesi, è un nuovo appuntamento contro l’ex tecnico di Benevento e Pisa, un uomo che conosce fin troppo bene la parola “vittoria” e che sa come preparare queste battaglie.
Serve la svolta offensiva
Inutile girarci intorno: per uscire indenni, e magari con un risultato positivo, contro questo Palermo, servirà una Juve Stabia in versione masterclass.
Per arrivare a questo, è fondamentale ritrovare convinzione nel reparto offensivo. Anche a Modena, le occasioni per pungere non sono mancate, ma il risultato è stato nullo. Un po’ per la bravura del portiere avversario, molto per un attacco che vive di fiammate estemporanee.
È mancata, e manca da un po’, la giocata di squadra, quella fluidità d’azione vista, ad esempio, in occasione dello splendido gol di Giacomo De Pieri contro il Padova.
Sabato, il pubblico del Menti sarà decisivo. La spinta dei tifosi sarà fondamentale, ma non potrà bastare. Toccherà ai ragazzi di Ignazio Abate cambiare marcia, ritrovando non solo la brillantezza fisica, ma soprattutto quella concentrazione e quell’attenzione (le “quantità”) che sono latitate pesantemente al Braglia. Il Palermo non aspetta.



