Giornata Mondiale del Donatore 2019

GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE 2019: IL PUNTO DI VISTA DELLE ASSOCIAZIONI E FEDERAZIONI DEI VOLONTARI DEL...

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GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE 2019: IL PUNTO DI VISTA DELLE ASSOCIAZIONI E FEDERAZIONI DEI VOLONTARI DEL DONO

In Italia il sistema trasfusionale si fonda sulla donazione di sangue volontaria e non remunerata. I donatori iscritti alle Associazioni e Federazioni sono il 91,7%, sul totale di 1.682.724 che hanno donato nell’anno 2018 (tale percentuale è la più alta in assoluto tra i Paesi UE), e concorrono a garantire la terapia sicura e disponibile ai cittadini per emocomponenti e medicinali plasmaderivati. I donatori, di fatto, sono operatori che partecipano al conseguimento delle finalità istituzionali del S.S.N. A tutti i donatori, in questa giornata mondiale voluta dall’OMS, si esprime il più sentito ringraziamento per il loro gesto di volontariato caratterizzato da una straordinaria valenza etica.

L’atto della donazione volontaria e associata si consegue attraverso una costante promozione della cultura del dono e della solidarietà, diventando allo stesso tempo educazione per i cittadini alla partecipazione civica attiva e all’adozione di corretti stili di vita. In tal modo il donatore diventa un esempio di perseguimento di buona salute e di prevenzione sanitaria.

Il sistema trasfusionale si basa sui valori etici del dono di materiale biologico destinato alla cura delle persone in un processo continuo “dalla vena del donatore alla vena del paziente” che trova nella donazione non remunerata il principio di disponibilità della terapia trasfusionale, come Livello Essenziale di Assistenza, a titolo totalmente gratuito per i cittadini. Questo percorso virtuoso e di supporto a tutte le attività assistenziali della Sanità, deve vedere assicurate, sotto la titolarità di responsabili qualificati nella disciplina di medicina trasfusionale, come prevista dalla normativa nazionale ed europea, l’integrità e l’unitarietà dei singoli processi: raccolta, lavorazione, qualificazione, attività assistenziale di medicina trasfusionale ed emovigilanza.

Le attività di medicina trasfusionale si declinano attraverso una rete nazionale e regionale di Servizi Trasfusionali e di Unità di Raccolta gestite dalle Associazioni e Federazioni del dono. Tali attività sono coordinate a livello regionale dalle Strutture regionali di Coordinamento e a livello nazionale dal Centro Nazionale Sangue. Nel rispetto dei modelli organizzativi regionali, l’uniformità delle attività trasfusionali deve garantire che il donatore e il ricevente abbiano trattamenti omogenei su tutto il territorio nazionale e che le strutture trasfusionali possano conseguire i massimi livelli di qualità e sicurezza, nella logica di una necessaria razionalizzazione in termini di risorse economiche e umane.

Il mantenimento dell’autosufficienza per emocomponenti labili e il conseguimento di quella per medicinali plasmaderivati richiede oggi l’evoluzione delle attività di raccolta che consentano al donatore un accesso diversificato e facilmente fruibile e prevedano una costante azione di promozione del dono, soprattutto verso le giovani generazioni, per consentire il necessario ricambio generazionale e il rafforzamento del sistema che vuole e deve garantire attraverso la donazione volontaria e non remunerata le attività trasfusionali e assistenziali del Paese.

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