Di Maio resta: c’è “1.000.000” di cose da tutelare. E Casaleggio si tranquillizza

Gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno confermato Di Maio capo politico con l’80% dei voti....

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Gli iscritti alla piattaforma Rousseau hanno confermato Di Maio capo politico con l’80% dei voti. L’assemblea dei gruppi parlamentari è stata però solo l’inizio del dibattito sulla riorganizzazione del partito e sul cosa fare nei rapporti con Salvini: essere quercia o farsi giunco?

Luigi Di Maio incassa la fiducia, data per scontata dai 5 stelle, ottenendo la rilegittimazione della sua leadership da parte degli iscritti alla piattaforma Rousseau, con l’80% dei voti a favore su oltre 56 mila totali, una partecipazione record (leggi sul fondo, dopo il video, l’annuncio ed i ringraziamenti di Di Maio fatti sulla sua pagina FB).

Il dibattito sulla riorganizzazione del Movimento, che ha tenuto banco nell’incontro di ieri sera, non viene però considerato affatto esaurito ed è emersa una domanda ben precisa e molto diffusa con la quale, come ha detto, peraltro, Roberto Fico, presente per la prima volta in assemblea da quando rappresenta la terza carica dello Stato, si afferma che:

«Le linee politiche vanno definite in modo collegiale, senza rincorrere strategie comunicative e umori del momento. E solo dopo comunicare. In questo modo si riafferma l’importanza della politica su tutto il resto»,

Nel confronto non è mancato nemmeno chi ha chiesto a Di Maio di ascoltare di più i gruppi e di fare sempre più squadra anche a livello decisionale.

Quanto alla riorganizzazione del Movimento, anche se ogni decisione è prematura, in molti guardano alla necessità di strutturare la presenza di referenti regionali e di realizzare una rete nazionale di punti di riferimento tematici. Infine c’è da annotare anche che si sono sentite critiche nei confronti di Dibba in merito al suo esserci e non esserci e l’aver, in sostanza, lasciato solo Di Maio.

Ciò premesso, e al di là della “vittoria” di Di Maio, resta ora il problema del come rapportarsi alla Lega soprattutto dopo il “fallo da rigore” commesso ieri da Casaleggio nei confronti del Movimento. Fallo che, stringi stringi, ha posto il M5s in balia della Lega che può contare anche sul fatto che ora tutti i parlamentari 5 Stelle, e lo stesso Di Maio, hanno ben chiaro che, se cascasse questo governo, in 83 DOVRANNO tornare a casa per cui, visto che nessun tacchino o agnello festeggia Natale o Pasqua, è presumibile che ora saranno ancor più propensi a piegarsi a qualsiasi richiesta di Caporal Salvini.

Questo è ora il gran punto al quale è chiamato a rispondere, sin da subito, Di Maio e, con lui, tutto il suo entourage:

tornare ad essere Quercia e resistere al vento che Caporal Salvini sta già alimentando, o farsi Giunco e piegarsi docilmente per lasciarlo scorrere senza alcuna resistenza?

Chiaramente, nel caso si facessero Giunco, come in pratica ha spinto a fare l’inprovvida (ma non campata in aria e sine interesse) uscita di Casaleggio, il Movimento sarà condannato ad un lungo logoramento salvando così, anche loro, i propri interessi economici garantiti da altri 4 anni di presenza in Parlamento con tutto quanto questo comporta in plebende attuali ed anche future visto che si arriverà a poterne percepire la lauta pensione.
Inoltre, poi, in 4 anni tante cose possono accadere e tanti salti della cavallina si potranno fare per passare, al momento più utile e favorevole, da un cavallo ad altro secondo italica tradizione.

Salvini (da suo FB 270519)

Il M5S gioca a questo vince questo perde, ma Salvini preferisce Asso pigliatutto

Una gran brutta situazione quindi, soprattutto per noi italiani. Non così per Casaleggio per il quale invece, il permanere di tutti i parlamentari al parlamento, resta comunque cosa profittevole visto che, cosa che non va dimenticata, alla situazione attuale ha un introito garantito di 1.000.000 di euro (a quanto è dato sapere) il che potrebbe dare non una, ma un milione di risposte, al mio: cui prodest? Cui bono?, che mi ronzava in mente ieri dopo l’inprovvida uscita di Casaleggio con il suo pontificare: il limite dei due mandati resta perché abbiamo sempre detto che la politica non è un mestiere. SIC!

Sono appena stati pubblicati i risultati della votazione sulla fiducia a me come capo politico. Con 56.127 voti e l’80% di consensi, su Rousseau abbiamo segnato il record assoluto di partecipazione a una votazione per il MoVimento 5 Stelle. Ed è anche il record mondiale per una votazione online in un singolo giorno per una forza politica.

Vi ringrazio tutti e vi voglio bene! Ringrazio chi mi ha confermato la fiducia, chi si è astenuto e chi ha votato contro. Non mi monto la testa, questo è il momento dell’umiltà.

Come vi avevo detto, la riconferma del mio ruolo di capo politico è solo il primo passo per avviare una profonda organizzazione del Movimento 5 Stelle, per renderlo più vicino ai cittadini, ai territori, per rimarcare la nostra identità e per permettere a questo Governo di realizzare quella idea di Paese che abbiamo costruito negli ultimi 10 anni con esperti, portavoce ed attivisti.

Tra qualche settimana conoscerete la nuova struttura organizzativa che per me deve prevedere compiti ben precisi in capo a persone individuate dal Movimento, penso a deleghe sull’economia, i territori, le liste civiche, le imprese, il lavoro, l’ambiente, la sanità, la tanto discussa comunicazione, tutte questioni che sono sempre state in capo a me, vista l’assenza di una struttura interna. Tutti coloro che si occupano di un settore in Italia devono poter interloquire ogni giorno con una persona del Movimento che cura il loro tema di interesse.
Non perderò tempo, domani avrete già novità sul rinnovo di alcuni ruoli e procedure interne.

Il nostro è un processo di evoluzione appena iniziato. Nelle prossime ore incontrerò i consiglieri regionali, lunedì i nostri sindaci e sabato prossimo una rappresentanza dei nostri consiglieri comunali di tutta Italia. Anche con loro parleremo di come rendere il Movimento più utile alle esigenze dei cittadini, delle imprese, delle associazioni, delle famiglie e in generale alle esigenze che vengono dal territorio. A proposito di territorio, la prossima settimana pubblicherò le date delle assemblee regionali a cui parteciperò in tutte le regioni di Italia. Sarà un confronto franco e produttivo con i nostri attivisti, ne sono certo.

Sono sicuro che insieme ripartiremo più forti di prima. Per il MoVimento 5 Stelle e per il Governo italiano che sosteniamo. Grazie.

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