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Salvini-Di Maio: Trovato lo “squadro tondo”. Sembrerebbe Giuseppe Conte

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Accordo sul “pupo” per il comando e decise le poltrone.

I

l Duo Salvini-Di Maio, in mattinata, si è incontrato in gran segreto a Roma Fiumicino dove, dopo un paio d’ore di confronto durato dalle 11 alle 13, ha trovato la quadra e fatta partire la fumata bianca.

A dare l’Habemus Governum, è stato il leader leghista Matteo Salvini che ha confermato di aver trovato “lo squadro tondo” in virtù del quale, nel Lui ne Di Maio, andranno a Palazzo Chigi potendo mandarci una figura ‘terza’, con un’esperienza professionale incontestabile che ha contribuito alla stesura del programma, che piace a entrambi.
Resta inteso anche che sia Salvini che Di Maio sono disponibili a entrare nell’esecutivo e c’è da scommettere che ci andranno con il ruolo di vice premier: meglio marcare da vicino il “pupo”* (come abbiamo scritto in passato – vedi sul fondo) e le altre sensibilità, – come le definiscono i due -, che pur essendo vicine ad altri ambienti e non avendo mai votato Lega o M5S, sono graziosamente disponibili ad accomodarsi in qualche poltrona.

Probabilmente potrà apparire irriverente la nostra comparazione a “pupo”* di chi – “parte terza” – si fosse prestato ad assumere la carica di premier, ma le premesse e le parole più volte pronunciate sia da Salvini che da Di Maio, non lasciano alcun dubbio ne altra interpretazione. E le parole che Di Maio ha speso oggi, confermando l’accordo raggiunto ma tenendoci a ribadire, una volta in più, che il vero “leader” non è una persona fisica ma “il programma” di governo, – il loro programma -, altro non lascia poter intendere che:

chi andrà a governare DOVRA’ seguire le loro linee guida, e quindi i loro dettami, ne più ne meno come un “pupo” siciliano che altri muovono e fanno parlare tirandone i fili giusti.

Di Maio ci ha tenuto poi anche a chiarire che nella squadra “ci saranno tante persone del Movimento” oltre a Lui che potrebbe guidare il Lavoro o il Mise mentre a Salvini dovrebbe andare all’Interno. Per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio il favorito sarebbe invece il vice segretario federale della Lega, Giancarlo Giorgetti.

Ma tornando ora a Palazzo Chigi, nel passare al vaglio un po’ di nomi trapelati in questi giorni, il nome più accreditato sembra possa essere quello del professore di Diritto privato Giuseppe Conte già inserito nella lista dei ministri presentata dai 5s in campagna elettorale al dicastero della pubblica amministrazione. L’indice va verso Conte dal momento che, sul suo nome, era stato raggiunto un accordo di massima con la Lega già negli incontri che si sono tenuti domenica scorsa a Milano, tanto che poi Di Maio ne avrebbe fatto il nome al capo dello Stato durante le consultazioni il giorno seguente.

Comunque sia, stando a quanto si apprende da fonti politiche, domani il Quirinale convocherà, in mattinata, le delegazioni di M5s e Lega domani mattina.

Nell’attesa proviamo a vedere, con l’aiuto delle informazioni reperibili sul web nonché dalle agenzie Aska e Agi, chi è Giuseppe Conte e a far partire il toto-ministri.

Giuseppe Conte, avvocato e ordinario di diritto privato all’Università di Firenze, ha 41 anni, è laureato in Giurisprudenza alla “Sapienza” e ha studiato a Yale, negli Stati Uniti, a Vienna, Parigi, Cambridge e New York.
Nel corso della sua carriera accademica ha insegnato diritto civile e commerciale presso l’Università di Roma Tre, la Lumsa di Roma, l’Università di Malta e quella di Sassari.

Giuseppe Conte è membro del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, e ha presieduto la commissione speciale del Consiglio di Stato che ha “destituito” Francesco Bellomo, il consigliere finito nella bufera per i corsi per aspiranti magistrati conditi da minigonne e “contratto” per le borsiste. (fonte Tpi)

Per quanto riguarda le altre caselle della squadra di governo dovrebbe essere certo, come già detto, l’ingresso di Salvini e Di Maio con il ruolo di vice premier. Salvini dovrebbe andare all’Interno, mentre Di Maio potrebbe guidare il Lavoro o il Mise.
Per la poltrona di sottosegretario alla presidenza del Consiglio il favorito sarebbe il vice segretario federale della Lega, Giancarlo Giorgetti. Ma si parla anche del M5s Vincenzo Spadafora.

La pentastellata Laura Castelli in pole per il ministero delle Infrastrutture, il leghista Nicola Molteni all’Agricoltura. L’altro vice di Salvini, il veneto Lorenzo Fontana, potrebbe andare alla Difesa, sempre che non arrivi il sostegno di Fratelli d’Italia (in quel caso quel posto potrebbe essere di Guido Crosetto).

Infine, ma ancora da definire, si parla di figure di esperti per gli Esteri e il Tesoro. La Farnesina potrebbe essere guidata da Giampiero Massolo, mentre il Mef andrebbe a Giorgetti nel caso in cui non facesse il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Il M5s avrebbe riservato posti ministeriali anche per i due capigruppo, Danilo Toninelli e Giulia Grillo.

Stanislao Barretta

Da ns Archivio: “il pupo”


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