Formula Uno, Jeddah: per completare ciò che si è solo iniziato

Formula Uno, a Jeddah vince Verstappen che risponde alla vittoria di Leclerc in Bahrain. Adesso...

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Formula Uno, a Jeddah vince Verstappen che risponde alla vittoria di Leclerc in Bahrain. Adesso il parziale parla chiaro: Red Bull-Ferrari, siamo 1-1

Formula Uno, Jeddah: per completare ciò che si è solo iniziato

 

Articolo di Pasquale Buondonno & Carlo Ametrano

 

«M’aggio affittato nu’ cammello…

M’aggio accattato nu’ turbante….

Nu’ turbante a Rinascente

Cu’ o’ pennacchio rosso e blu,

Cu’ o’fiasco ‘mmano e o’ tammurriello.

Cerco o ppetrolio americano

mentre abballano ‘e beduine

mentre cantano ‘e tribù…»

Era così che s’immaginava il suo approdo in terra d’Arabia il grande cantautore partenopeo Renato Carosone col suo sogno di una Napoli petrolifera. E la città poteva essere tranquillamente quella di Jeddah, magnifico approdo portuale sul Mar Rosso in Arabia Saudita che non è soltanto un moderno polo commerciale o un punto di passaggio per i pellegrinaggi verso le città sacre dell’Islam: la Mecca e Medina, ma anche Hotel lussuosi, eleganti palazzi, spiagge meravigliose, sculture all’aperto e una bellezza tale di promontori e struttura urbanistica di un mondo in cui antico e moderno, tradizione e futuro convivono con grande armonia e costellano la Carniche, un lungomare spettacolare al quale si collega la famosa Fontana del Re.

In questo autentico paradiso mediorientale, va in scena l’atto secondo di un mondiale che si preannuncia a dir poco “vibrante”. Il GP d’Arabia Saudita.

Abbiamo ancora tutti negli occhi l’ultimo duello Ferrari-Red Bull, Leclerc-Verstappen. Entrambi i piloti già duellarono in passato. E ciò crea una suggestione ancora ulteriore. Due carriere quasi simili anche nei Kart. Se poi Verstappen ha bruciato le tappe scaraventato alla guida di una vera monoposto nel 2015 promosso già nell’anno successivo, Leclerc ci è arrivato solo tre anni più tardi ma già campione della GP3 che della Formula 2. Come Max si è fatto notare guidando una Sauber un anno soltanto. E’ stato più che sufficiente.

Finché la Ferrari è stata all’altezza nel 2019 Charles e Max avevano già fatto vedere di che pasta è fatta questa nuova generazione che vuole spodestare definitivamente il Regno di King Hamilton.

Cosicché, mentre la Red Bull cresceva anno dopo anno prendendo il volo, per la Ferrari non era stato lo stesso.

Ma ora, dopo due anni di purgatorio e di attesa, il monegasco si è messo la fascia di capitano al braccio. Ed eccoli con le loro traiettorie incrociarsi, duellare come due cavalieri d’altri tempi. Diversi ma uguali. Determinati ad andare in fondo a questa incredibile avventura del Mondiale 2021-22.

Atto secondo.

 

CRONACA:

Prima Pole Position in carriera per Sergio Perez con la Red Bull-Honda. Ma la pre-gara è caratterizzata tuttavia dal k.o. pauroso di Schumacher che fa un brutto incidente finendo contro un muro di protezione a 250Km/h. Niente di grave per lui fortunatamente.

Secondo Leclerc e terzo Sainz. Hamilton solo 16°.

 

Dopo l’esplosione in un deposito petrolifero a una ventina di km da Jeddah e l’ansia tra team e piloti per la sicurezza, Fia e F1, d’accordo col Governo saudita, decidono di proseguire il programma.

Le vetture finalmente escono dai box. La gara sta per cominciare.

Partono forti i primi due piloti Perez e Leclerc, mentre Verstappen prende la posizione a Sainz che retrocede al 4° posto. Perez ha un secondo su Leclerc al 3° giro. Seguono Verstappen, Sainz, Ocon, Russell, Alonso, Bottas, Magnussen e Norris. Hamilton è soltanto 14°. Il sette volte campione del mondo lamenta scarso grip delle gomme: è l’unico in pista con gomme dure usate.

Leclerc guadagna man mano un secondo negli ultimi giri su Perez che è entrato ai box ed è uscito 5° dietro Russell. Ora Leclerc è al comando. (14°giro) Improvvisamente Latifi contro il muro. Viene chiamata la Safety Car. Leclerc e Sainz entrambi ai box per montare le gomme dure. Incrocio pericoloso tra lo spagnolo e Verstappen. La situazione cambia repentinamente. Dopo i cambi gomme Leclerc al comando i commissari indagano sull’uscita box di Sainz mentre arrivava Perez che l’aveva sopravanzato. Sembra che il messicano debba lasciare il posto al ferrarista. Rientra la Safety Car. Si riparte.

 

Ripartenza perfetta di Leclerc che resta primo mentre Perez lascia la posizione a Sainz che ora è terzo dietro Verstappen. E ancora vola Leclerc con un giro record: 1’33”459 per la Ferrari. Miglior tempo per il momegasco.

Per Hamilton ancora nessun cambio gomme. Il britannico è sesto dopo il sorpasso a Magnussen (22° giro). Ma c’è un Verstappen deciso a non mollare e che tallona Leclerc: giro veloce per Max, infatti, 1’33”059. Ora è ad 1” da Leclerc.

 

41° giro brivido per “Super Max”: il pilota olandese appoggia la gomma al muro nel tentativo di incollarsi a Leclerc. Fortunatamente nessuna conseguenza.

Al 43° sorpassi funambolici da veri da fenomeni: Verstappen passa Leclerc, che a sua volta si riprende la testa della corsa. E’ un vero show a Jeddah che  manda in visibilio il pubblico. Il giro successivo, all’ultima curva bloccaggio per Leclerc e Verstappen, poi il ferrarista ripassa in prima posizione. Ultimi giri di paura!

Dietro Hamilton tenta di risalire pazientemente la china cercando di passare Stroll per portarsi in decima posizione ma non riesce a superare l’Aston Martin.

Al 46° giro, il vantaggio di Leclerc su Verstappen è di solo mezzo secondo. La gara è apertissima.

E al 47° giro si compie l’opera: sorpasso del campione del mondo 2021 su Leclerc che si deve accodare.

Segue anche il giro veloce dell’olandese che scende sotto l’1’32”.

Vince Max Verstappen su Red Bull che ha effettuato il sorpasso decisivo a due giri dalla fine della gara quando sembrava che la Ferrari potesse avere il controllo e spuntarla anche questa volta. Un autentico colpo di coda da campione.

Leclerc e Sainz comunque portano il Cavallino sul podio al secondo e terzo posto. Per Leclerc punto addizionale per il giro veloce.

Malinconico decimo posto invece per  Hamilton risucchiato in una posizione di classifica non certo a lui congeniale. Ma siamo solo all’inizio.

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