Oggi, Domenica 24 e Lunedì 25, il picco di Apocalisse4800 . Attesi picchi fino a 38-40°C in Pianura Padana. Da Martedì 26 anticiclone in difficoltà, temporali più frequenti al Nord, anche con grandine.
Apocalisse4800 rovente fino a Lunedì. Attesi picchi fino a 38-40
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Apocalisse4800. Sta superando i 4800m la linea dello zero termico e dunque la quota dove nella libera atmosfera dove si toccano gli 0°C.
Mai così alta!
C
iò significa che pure sulle vette più alte d’Europa, come ad esempio su quella del Monte Bianco (alta 4809 metri) il ghiaccio si fonde; trattandosi della cima più elevata dell’arco alpino dunque, va da sé che tutte le Alpi sono a rischio di fusione dei ghiacci.
Non a caso l’abbiamo chiamato Apocalisse4800 l’immenso e rovente cupolone di alta pressione che ormai da parecchio tempo soggiorna sull’are mediterranea e responsabile di un caldo davvero infernale.
Questo contesto ci accompagnerà anche nelle prossime ore quando ci attendiamo scenari meteorologici votati alla stabilità atmosferica con ancora tanto sole e tanto caldo minati solo da una moderata instabilità pronta a manifestarsi specialmente nelle ore pomeridiane.
Dopo una prima parte del giorno infatti all’insegna del bel tempo, ecco che nelle ore più calde della giornata l’arco alpino più orientale dovrà fare i conti con alcune insidie.
Occhi puntati all’area alpina del Trentino alto Adige, del Veneto del Friuli.
Su questi settori, specialmente a ridosso delle aree di confine, l’accumulo di calore favorirà lo sviluppo di improvvisi focolai temporaleschi che potrebbero dar luogo anche a fenomeni di forte intensità nonostante si orienteranno poi verso un fase di rapido dissolvimento sul finire della giornata.
Sul resto del Paese invece, il ruolo di protagonisti spetterà al Sole, ma soprattutto al grande caldo in quanto su molte località del Nord e del Centro le colonnine di mercurio riusciranno ancora una volta a toccare la soglia dei 40°C.
E a peggiorare le cose sul fronte caldo ci penserà anche l’elevato tasso di umidità ed il conseguente fenomeno dell’afa pronto a far schizzare verso l’alto il rischio di disagio bioclimatico.
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