31.5 C
Castellammare di Stabia

Juve Stabia: Tra sogno infranto e orgoglio Gialloblù, i voti di una stagione comunque da ricordare

LEGGI ANCHE

L

a delusione per l’eliminazione dai playoff è ancora palpabile, ma a una settimana dal 3-0 subito a Cremona che ha posto fine alla corsa promozione della Juve Stabia (dopo il promettente 2-1 dell’andata al Menti), è necessario analizzare con lucidità una stagione che resterà comunque impressa nella memoria dei tifosi gialloblù. La squadra allenata da Guido Pagliuca ha saputo sorprendere, lottare e far sognare un’intera piazza, chiudendo la regular season al quinto posto e dimostrando un carattere indomito fino all’ultimo.

Ecco le pagelle stagionali dei protagonisti di questa avventura:

Thiam 7.5: alcuni passaggi a vuoto, vedesi ultima gara con la Cremonese o la gara col Pisa, ma anche e soprattutto tante parate decisive. La stagione del portierone è assolutamente positiva, confermandosi un punto fermo della squadra.

Matosevic sv: una sola gara, in coppa Italia contro l’Avellino, poi una stagione da fido scudiero di Thiam.

Signorini sv: Pagliuca gli concede la passerella finale contro la Cremonese.

Ruggero 8.5: una delle tantissime note liete della stagione. Arrivato quasi nel silenzio generale dalla Virtus Verona, compie una prima parte di stagione positiva pur partendo alle spalle di Folino. Poi esplode dopo la cessione di quest’ultimo con prestazioni da urlo.

Baldi 6.5: gli vengono concesse poche occasioni del primo minuto, ma quando chiamato in causa si dimostra affidabile e solido. La partita da titolare a Brescia è la sintesi del nostro pensiero.

Varnier 7.5: muro invalicabile per mesi, poi qualche errore e i soliti problemi fisici che lo hanno tormentato negli ultimi anni lo fanno sgretolare. Torna solido nella fase finale della stagione.

Peda 8.5: altra grande intuizione di Lovisa. A Palermo il campo non lo vede mai, a Castellammare diventa un difensore da serie A. Annulla avversari in serie, come se fossero noccioline, e si impone a suon di grandissime prestazioni. Molto meglio da centrale che da braccetto.

Bellich 8.5: l’anno scorso aveva abbagliato tutti travestendosi anche da goleador, quest’anno si dimostra un difensore feroce, che lascia le briciole agli avversari e che li rincorre fino alla metà campo avversaria.

Quaranta 6.5: arriva a gennaio per rimpolpare la diesa, attento e solido quando viene buttato nella mischia.

Mussolini 8.5: un treno espresso. Accelera il percorso di cambio del manto erboso del Menti perché consuma la fascia a suon di accelerazioni. Discese continue, attenzione in difesa e anche un gol decisivo contro il Cesena (e tanti sfiorati con pali e traverse). Se fossimo nella Lazio lo terremmo in squadra in A.

Andreoni 6.5: non è mai stato un calciatore appariscente ma solido si. Purtroppo salta gran parte della stagione perché falcidiato da problemi fisici.

Fortini 8.5: quando arriva tutti si chiedono “ma chi è?” Ci mette 2-3 partite per far sapere il suo nome a tutti e per far innamorare il pubblico di Castellammare. Ha gamba, tecnica, capacità sopra la media e ci aggiunge anche qualche gol. Non a caso la Fiorentina deve resistere agli assalti di big estere.

Rocchetti 7: con l’esplosione di Fortini viene relegato a riserva, ma l’ex prodotto del settore giovanile della Roma si dimostra solido, attento soprattutto in fase difensiva. Deve imparare a gestirai meglio fisicamente e a fare meglio in fase di spinta, ma la base c’è.

Buglio 8: il capitano è l’anima e il cuore della Juve Stabia. Uno che in campo dà sempre tutto e non lascia nulla. Peccato non averlo avuto nei playoff, la sua presenza in campo sarebbe stata fondamentale.

Pierobon 8.5: se Buglio è il cuore e la menta, lui è i polmoni della Juve Stabia. Corre per 10, instancabile e inesauribile. Partito come alternativa, a suon di grandissime prestazioni si è guadagnato la titolarità, con tanto di gol all’andata contro la Cremonese.

Leone 7.5: il sontuoso regista della scorsa stagione si vede solo a sprazzi, anche perché in una mediana a 2 sembra meno a suo agio rispetto a 3. Ma la sua immensa classe si vede lo stesso, anche se nei playoff resta in panchina e avrebbe meritato spazio.

Meli 6.5: è quasi sempre il primo cambio per la mediana di Pagliuca. Tanti alti e bassi in cui non sempre riesce a far vedere quel che vale.

Louati 6: un rosso ingenuo nel derby contro la Salernitana e spiccioli di minuti in altre gare. Troppo poco per valutarlo bene.

Gerbo 8: in campo non disputa nemmeno un minuto, ma il lavoro che fa nello spogliatoio il capitano è talmente importante che va premiato. Capitano vero.

Mosti 7.5: parte a razzo con assist a raffica e tante belle prestazioni, poi cala e va in naftalina. Pagliuca lo rispolvera nel finale, da centrocampista centrale e regala gol e altre grandi prestazioni. Se diventa continuo può essere devastante.

Maistro 7.5: un po’ lo stesso discorso di Mosti. Per un largo tratto della stagione è imprescindibile con le sue giocate, poi va ko col Cittadella e non ritrova più la continuità.

Piscopo 8: è il re degli assist della squadra gialloblù e già questo basterebbe a giustificare il suo voto. La sua importanza nell’economia del gioco gialloblu la si vede anche in fase difensiva. Infatti a Cremona non c’è e la squadra ne patisce.

Candellone 8: 6 gol in serie B non li aveva mai fatti. Segno che ormai è un calciatore maturo e affidabile sotto porta. In più esce sempre con la maglietta grondando sudore per la corsa indemoniata per aiutare tutti i compagni. È sicuro che andando altrove renda come in gialloblù? Fossimo in lui ci penseremmo bene.

Sgarbi 6: acquisto di gennaio da cui si aspettava di più. Nella didascalia sui social con cui saluta la stagione dice: “Mi avete dato tanto, più di quello che potevo immaginare”. I tifosi replicano: “tu hai dato poco, molto meno di quello che uno si poteva aspettare”.

Morachioli sv: un campionato intero in gialloblù, ma lo salta quasi tutto per la pubalgia.

Adorante 9: un 9 per un 9 vero. Abbiamo finito le parole per descriverlo, perché segna in ogni modo: in acrobazia (vedi Sassuolo), di testa, di sfondamento e in mille altri modi ancora. Non a caso Castellammare è innamorata di lui e dopo decenni torna a dedicare un coro personalizzato a un calciatore. Merita gli alti palcoscenici perché di centravanti così in Italia se ne contano pochi.

Dubickas 6: arriva a gennaio ma Pagliuca gli concede scampoli di partita. Poco per far vedere quel che ha.

Pagliuca 9: condottiero della squadra e plasmatore di una rosa a sua immagine e somiglianza. Sorprende tutti quando a inizio stagione abbandona il 4-3-3 per il 3-4-2-1 a dimostrazione di essere un allenatore che sa cambiare e non si fissa sui moduli. Ha un grande futuro, ma un anno in più in gialloblù è sempre meglio.


Juve Stabia TV


Juve Stabia, le cosiddette seconde linee della rosa: Tra speranze, misteri e delusioni dell’ultima stagione

L'altra faccia della medaglia: Analisi dei giocatori con meno spazio nella stagione gialloblù. Storie di minutaggio ridotto e sogni infranti nella stagione calcistica appena conclusa
Pubblicita

Ti potrebbe interessare