Denuncia di Confcommercio: ” Burocrazia costa 230 ml di Pil “

Per il 2016 prevista una crescita dell’1,6% del Pil, sostenuta dai consumi e dagli investimenti,...

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Per il 2016 prevista una crescita dell’1,6% del Pil, sostenuta dai consumi e dagli investimenti, ma sul dato esiste il rischio di una revisione al ribasso

PIL  – Senza i freni rappresentati dagli eccessi di burocrazia, dall’illegalità, dai difetti di accessibilità e capitale umano, l’Italia riceverebbe benefici per 230 miliardi di euro, con un balzo del 16% del Pil. E’ la stima dell’Ufficio studi della Confcommercio diffusa al Forum di Cernobbio che – tuttavia – considera solo le miglior performance regionali nelle varie voci, ottenute da Valle d’Aosta, Trentino, Lombardia e Piemonte, calcolando gli effetti della rimozione dei gap delle varie regioni se i valori si adeguassero alle migliori pratiche: “Siamo dentro un esercizio di fantasia – riconosce lo studio – seppure ragionevole. Questi aggiustamenti richiederebbero anni di tempo e in alcuni casi costituiscono un limite difficilmente raggiungibile”.

Confcommercio propone quindi un calcolo alternativo “molto più raggiungibile in tempi brevi rispetto al primo” basato su un aggiustamento del 5% dei parametri di accessibilità, burocrazia e legalità e una crescita dell’1% sul capitale umano. L’esercizio darebbe benefici per 45,3 miliardi di euro, con un aumento del Pil del 3,2%: 750 euro a testa per ciascuno dei 60 milioni e oltre di cittadini italiani (circa 1.800 euro a nucleo familiare).

Per il 2016 l’associazione dei commercianti prevede una crescita dell’1,6% del Pil, sostenuta dai consumi e dagli investimenti, ma sul dato esiste il rischio di una revisione al ribasso. Per i consumi è attesa una crescita dell’1,4%, contro l’1,1% del 2015, mentre gli investimenti fissi lordi dovrebbero salire del 3%, rispetto allo 0,8% dello scorso anno. Sempre ferma l’inflazione, 0,2% annuo contro lo 0,1% del 2015.

Secondo il direttore, Mariano Bella, il 2016 “presenta un puzzle di informazioni di difficile composizione: la fiducia di famiglie e imprese resta sui massimi, i consumi a gennaio appaiono deboli, i dati sull’occupazione sono positivi”, mentre “la deflazione appare più un pericolo teorico che una reale minaccia”. Secondo Bella la crescita del 3% degli investimenti “non è per nulla ottimistica. Le perdite subite nel recente passato sono di dimensioni eccezionali, dunque una modesta ripresa degli investimenti è fisiologica”. Le tendenze “dovrebberorafforzarsi moderatamente nel prossimo anno. Non c’è nulla di straordinario e nulla di cui rallegrarsi con particolare enfasi per l’eventuale realizzazione di questo quadro macroeconomico”. Per il 2017 si prevede +1,6% del Pil, +1,7% dei consumi, +3,7% degli investimenti.

larepubblica / La denuncia di Confcommercio: “La burocrazia costa 230 miliardi di Pil”

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