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Inchiesta sui palazzi che non dovevano crollare (VIDEO)

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<strong>Gli inquirenti che lavorano alle indagini sul post-terremoto stanno esaminando tutti i palazzi danneggiati e in particolare quelli pubblici. Nel mirino ci sono i finanziamenti per la messa in sicurezza e gli enti che li hanno erogati. Una delle priorità dei magistrati è scoprire perché sono crollati ospedali, scuole e caserme, luoghi strategici che in teoria erano stati costruiti o ristrutturati con criteri antisismici.

Secondo ‘Orizzonte Scuola’, in tema di Edilizia scolastica, sarebbero ventimilacinquecento le scuole costruite in zone sismiche a rischio crollo mentre, per contro, gli adeguamenti preventivi dal 2014 sarebbero stati solo 845.

Ad Amatrice, scrive Giulia Boffa, della scuola restano solo muri sbriciolati, 230 gli studenti senza classe (numero che sale a 700, se si considerano anche gli altri Comuni). La scuola, come sappiamo era stata ristrutturata solo 4 anni fa, per una spesa iniziale di 200 mila euro, poi aumentati a 511 mila in corso d’opera. La domanda che sorge spontanea quindi è: ma le nostre scuole sono sicure? La risposta è no, non lo sono.  E questo è quanto è oggetto dei varie inchieste delle procure:

Palazzi crollati dopo i lavori antisismici. Indagine sui finanziamenti pubblici

Nel mirino della Procura potrebbero entrare anche gli edifici privati e quelli religiosi. Gli inquirenti di Rieti sentiranno i funzionari degli enti che hanno erogato i fondi

Ad Accumoli nessuno dei residenti potrà far rientro in casa e ad Amatrice un palazzo su due non è più agibile. Sono queste le ultime stime che i Vigili del Fuoco hanno aggiornato proprio ieri. Ora su quelle stime la Procura di Rieti ha già avviato una serie di verifiche. Verifiche, per ora, legate all’apertura dell’inchiesta per disastro colposo, ma che già nelle prossime ore a cominciare da mercoledì potrebbe riservare molte sorprese. Gli inquirenti, che non si sono fermati nemmeno ieri, hanno già chiesto ai carabinieri e agli uomini del Corpo forestale di fotografare tutte le macerie dei palazzi crollati, in particolare quelli pubblici, a cominciare dalla scuola di Amatrice e dal campanile di Accumoli, a due passi dalla piazzetta principale del paese. Ma non è escluso che lo sguardo degli inquirenti, proprio a cominciare dalle prossime ore, possa spostarsi su tutti i palazzi che hanno ricevuto finanziamenti pubblici sia in relazione ai danni provocati dal sisma del ’97 che colpì in modo particolare Marche e Umbria (ma anche il Lazio) sia quello più recente del 2009 all’Aquila.

Qualora, dunque, la prospettiva di indagine dovesse allargarsi, allora, la lista degli immobili da controllare oltre quelli pubblici si estenderebbe notevolmente e comprenderebbe anche la abitazioni civili, private, che a seguito dei due sisma hanno ottenuti ingenti finanziamenti. È qui il nuovo corno delle indagini. Gli inquirenti, dunque, punterebbero anche ad accertare nomi e cognomi degli enti erogatori, chi ha ottenuto i finanziamenti, su quali basi e soprattutto come quei finanziamenti sono stati utilizzati nella ristrutturazione antisismica prevista dai capitolati di rifacimento. È chiaro – si fa osservare da ambienti investigativi – che si tratta di un filone tutto da approfondire. Ma è certo è però che la Procura di Rieti sta lavorando con speditezza. E non è escluso che nelle prossime ore possa chiedere conto dei lavori commissariati dopo il sisma con il lunghissimo elenco di opere finanziate. Molte, anche per quel che concerne immobili religiosi, a cominciare dalla chiesa di Accumoli il cui campanile rifatto nel 2009 è caduto sull’abitazione della famiglia Tuccio sterminandola.

Oggi a coordinare i lavori al Tribunale di Rieti tornerà sul campo il procuratore Giuseppe Saieva, che secondo fonti potrebbe recarsi di nuovo nell’amatriciano per seguire in prima persona i lavori affidati all’arma dei carabinieri. «Non lasceremo nulla al caso», aveva spiegato proprio Saieva a La Stampa, insistendo che «mai come in questo momento ad ispirarci è l’obbligatorietà dell’azione penale». Un’azione che nelle prossime ore potrebbe essere indirizzata proprio all’acquisizione (sequestro) degli atti (concessioni edilizie, determine comunali, proroghe e varianti di lavori) redatti e vidimati dagli uffici tecnici urbanistici dei comuni interessati dal sisma. Il sindaco Pirozzi ha ribadito che sulla scuola sono stati gli «uffici tecnici a dare autorizzazioni». Ebbene, allora, non sarà così complicato capire e verificare chi ha firmato il via libera proprio a quei lavori di consolidamento antisismici per la scuola di Amatrice. In quegli atti comunali ci sono molti nomi e cognomi. Tecnici e consulenti che finiranno nella lista delle persone che la Procura di Rieti ascolterà, almeno come persone informate sui fatti.

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*INVIATO AD AMATRICE (RIETI)


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