Presunta “scivolata istituzionale” a S. Teresa di Riva (ME): di male in peggio?

In mattinata abbiamo dato notizia di un (probabile) deprecabile caso accaduto a S. Teresa di...

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In mattinata abbiamo dato notizia di un (probabile) deprecabile caso accaduto a S. Teresa di Riva (ME) che, già solo per il quanto riferito, appariva essere talmente incredibile che, per l’appunto, ci siamo chiesti – nell’immediato – come fosse possibile che accadessero cose del genere.

Il fatto in breve:

[…] un uomo sulla quarantina di nazionalità marocchina, ieri sera, dopo aver avuto una lite con un’altra persona a Furci, nei pressi del torrente Savoca, nella quale aveva avuto -evidentemente – la peggio, si era portato, benché ferito, sanguinante e tumefatto, alla stazione dei Carabinieri di Santa Teresa per denunciare il fatto ed essere soccorso ma … […], invece di azionarsi e di far accompagnare il cittadino in Ospedale o, minimalmentissimamente, chiamare il 118, si è semplicemente limitato a suggerire, bontà sua, di rivolgersi – appunto – al 118 per farsi curare e refertare le ferite. […]

Questo l’antefatto.

Ora ci giungono due ulteriori notizie ed  entrambe, se non si perde di vista l’incipit del “caso” di cui sopra, ci lasciano ancor più perplessi.

Questi gli aggiornamenti pervenuti.

PRIMA INFORMAZIONE

Un cittadino del luogo ci ha subito annotato un particolare, non di secondaria importanza, in merito alla situazione assistenziale in loco.

A quanto sembra, nella catena dell’assistenza sanitaria in loco, sussiste  una grossa carenza: il Pte (Punto Territoriale Emergenza) di S.Teresa e’ aperto – per visite mediche – dalle 8 alle 20 tutti i giorni, compreso la domenica ed i giorni festivi per cui, a quanto sembra, a S. Teresa è vietato aver bisogno di assitenza dalle 20 alle 8.

I cittadini che dovessero ritenere di poter trasgredire a queste disposizioni sono invitati a rivolgersi alle guardie mediche dei paesi vicini o, per emergenze, chiamare il 118 per soccorso e non per altro perchè, sempre secondo disposizioni, il personale medico del 118 non può ricevere cittadini dal momento che devono essere a disposizione del servizio di pronto intervento.

Questo è, e resta, un assurdo ed una grossa carenza assistenziale locale, ma è cosa nota a tutti ed è altro. Quanto ci interessa ora è che, proprio perché questa disfunzione è cosa nota a tutti,  si presume che soprattutto i Carabinieri della locale stazione ne fossero a conoscenza per cui la perplessità sorta all’apprendere la notizia, aumenta enormemente alla luce di questa precisazione dal momento che non può, a catena, non far sorgere una ulteriore domanda: ma se la situazione assistenziale in loco è quella segnalataci (e quindi, inolpinabilmente, a conoscenza anche e soprattutto dei Carabinieri della locale stazione), con quale criterio (o motivo) un “cittadino” è stato lasciato ad arrangiarsi da solo e indirizzato, in pratica, verso un luogo che si sapeva chiuso? Non potevano chiamare, come già ci siamo chiesti nell’altro articolo, il 118 tanto più che, in loco, sembra essere l’unico mezzo per ottenere assistenza?

Stando sempre alle prime notizie ricevute, la chiara risposta sembra che sia stata NO, e non ne era (ne ancora ne è) nota la ragione.

A risolvere l’emergenza, come già indicato, sembra essere stata una barista del luogo che, vedendolo in quelle condizioni, ha fatto proprio quella chiamata che la guardia del Comando dei Carabinieri locali non ha saputo, o voluto fare, la barista ha chiamato il 118 e, dagli operatori di questo servizio che gli hanno riscontrato la sospetta frattura dello zigomo, contusioni ed escoriazioni varie, è stato trasportato al Policlinico di Messina per le cure del caso.

Questo l’antefatto e le ulteriori informazioni raccolte nel merito.

Ora passiamo alla SECONDA INFORMAZIONE

A quanto si apprende, e questo rende ancora più incomprensibile ed incredibile l’antefatto, sembra che i Carabinieri di S. Teresa di Riva, dopo aver lasciato il “cittadino” per strada senza assistenza, per contro si siano attivati già la sera stessa per portare avanti una rapida indagine per assicurare alla giustizia l’autore dello scontro con il marocchino e sembra che, già nel pomeriggio di oggi, dopo quella che viene definita, ad esempio su la Gazzetta Jonica:

“una caccia serrata da parte dei Carabinieri di Santa Teresa di Riva, guidati dal luogotenente Maurizio La Monica”,

le indagini abbiano avuto esito positivo e che abbiano portato al fermo dell’autore dell’aggressione che, sempre sulla stessa testata, viene indicato come:

“un uomo di nazionalità straniera senza fissa dimora che abitualmente vaga in zona”.

E questo è.

Nessuna domanda su tutto l’antefatto, eppure sarebbe stato opportuno farne, e darne risposta (visto che, a quanto appare hanno un canale diretto con il comando al quale poter chiedere) tanto più in considerazione del fatto che gli interrogativi di cui sopra (e nell’altro nostro articolo), con molta evidenza, non sono sorti solo in noi, ma anche in tantissimi cittadini ai quali male non sarebbe stato dare chiarimenti: qualsiasi essi fossero purché chiari, sinceri, precisi e circostanziati.

Ma niente! Non si è ritenuto farlo salvo però provare a chiudere la vicenda con un (?????):

“Ancora una volta onore e merito agli uomini dell’arma santateresina che non abbassano mai la guardia proteggendo tutto il territorio di loro competenza”

e la cosa ci sconcerta non poco come, siamo certi, lascerà perplessi e nel poco piacevole dubbio del “perchè” i tanti lettori/cittadini che tali sono stati sin dalle prime informazioni (o NON informazioni) sul caso visto anche il clima poco chiaro, e ancor meno piacevole, del salviniano periodo e pensiero. E questa perplessità, a voler minimizzare i termini del concetto, è cosa ben chiara e risaputa, basta leggere anche solo i commenti nel web, ed il tutto non ci piace per niente proprio per il vero Rispetto (sentito e non solo dovuto) e la immutata ed immutabile Fiducia che, come la (quasi) totalità degli italiani, proviamo nei confronti di quella che tutti chiamano, confidenzialmente: la Benemerita o anche l’Arma.

È per questo che, fiduciosi, attendiamo parole chiarificanti anche se date ad altro giornale e non direttamente a noi perché, ciò che ci interessa veramente, è capire (e continuare imperterriti ad avere fiducia nelle istituzioni a partire proprio da quella che è la più identitaria: la Benemerita)

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