Coronavirus, 17 casi accertati tra Taormina e Giardini Naxos, molti i giovani

Coronavirus in Sicilia. Sarebbero già 17 le persone risultate positive al Covid-19, 6 a Taormina,...

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Coronavirus in Sicilia. Sarebbero già 17 le persone risultate positive al Covid-19, 6 a Taormina, 8 a Giardini, 1 a Francavilla di Sicilia.
Un focolaio di Coronavirus in Sicilia, nel principale polo turistico siciliano tra Taormina e Giardini Naxos. Sarebbero già 17 le persone risultate positive al Covid-19. Vengono segnalati sei casi a Taormina, otto a Giardini e almeno altri 3, di cui uno a Francavilla di Sicilia. Si tratta di giovani che fanno parte della stessa comitiva (alcuni pare siano rientrati da una vacanza) e che nelle ultime settimane hanno partecipato a feste e uscite collettive durante diverse serate, fino ad innescare un vero e proprio focolaio nei due comuni. Il virus ha iniziato infatti a circolare e diversi ragazzi e ragazze hanno manifestato i sintomi tipici del Coronavirus, come febbre e mal di gola, sottoponendosi al test in laboratori privati autorizzati dall’Asp. Gli esiti sono giunti negli ultimi due giorni e sono stati comunicati anche ai Comuni, che stanno valutando come agire per evitare una ulteriore diffusione del contagio. In queste ore numerose altre persone, soprattutto familiari e parenti dei contagiati posti in isolamento domiciliare, si stanno sottoponendo a tampone e si attendono gli esiti. Qualora i casi dovessero aumentare in modo vertiginoso, e soprattutto interessare soggetti anziani o con uno stato di salute debole, le autorità potrebbero chiedere alla Regione di istituire a Taormina e Giardini una zona rossa con ulteriori limitazioni in modo da circoscrivere il focolaio ed evitare un’incontrollabile diffusione del virus.

Il sindaco di Taomina, il professore Mario Bolognari, spiega in un video «Invito i giovani, e non solo loro, a non abbassare la guardia. Non di rado i ragazzi conoscendosi fra di loro tendono a non attuare le misure di prevenzione» e aggiunge: «Da quello che apprendiamo questo focolaio ha avuto la sua genesi circa 15 giorni fa, dopo il Ferragosto. Adesso sono visibili i casi. E la preoccupazione maggiore è per i loro familiari. Saranno fatti tutti i controlli necessari».

“Sembra che in un solo giorno si siano registrati numerosi casi di accertamento di contagio da Coronavirus, spesso comunicati dai diretti interessati attraverso i social – afferma in una nota il sindaco di Giardini, Nello Lo Turco – fermo restando che in mattinata il Comune ha avuto comunicazione ufficiale da parte dell’Autorità sanitaria competente soltanto di due casi. Al momento pertanto è difficile definire in maniera precisa il numero certo di contagi, ma prendendo atto che un cospicuo numero di cittadini si sta riversando verso i laboratori abilitati a effettuare il test sierologico, mentre altri cittadini stanno attualmente per essere sottoposti al test orofaringeo, sono in costante contatto con l’Autorità sanitaria, anche al fine di avere contezza dei soggetti coinvolti e poter adottare tutti gli atti consequenziali di competenza. Invito quindi tutti a mantenere la calma e porre in essere pedissequamente tutte le misure di sicurezza previste; sottolineo che chiunque abbia eseguito il tampone e avuto i relativi risultati deve fare le dovute comunicazioni, al di là dei social, anche al Comune, per esempio utilizzando l’allegato modello, e fermo restando la sottoposizione all’isolamento rigoroso in caso di esito positivo del tampone.

Nella mattinata c’è stato un incontro tra il sindaco di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, e il sindaco di Taormina Bolognari per fare il punto della situazione. I sindaci hanno smentito allo stato attuale il rischio di una zona rossa nel primo polo turistico siciliano, non vi è alcun timore legato ai locali pubblici ed ai turisti. Bolognari: «Ci siamo dati 24 ore di tempo per valutare la situazione e siamo pronti ad attuare misure di prevenzione ancora più rigorose di quelle attuali in piena sinergia con le altre istituzioni competenti. Vi è la massima attenzione da parte nostra su questi delicati temi». Il sindaco Bolognari ha anche suggerito l’ipotesi che le scuole locali — usufruendo della normativa regionale — «possano posticipare l’apertura al 24 settembre». Ma aggiunge: «La decisione spetta ai dirigenti scolastici».

Mariella Musso

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