Commemorazione del Maresciallo dei Carabinieri Luigi Di Bernardo

Clusane d’Iseo: Si è tenuta il 25 Maggio 2023 la commemorazione del Mar. Capo Luigi Di Bernardo, all’epoca Comandante dei Carabinieri di Iseo

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Si è tenuta oggi 25 Maggio 2023, a Clusane d’Iseo, la commemorazione del Maresciallo Capo Luigi Di Bernardo, all’epoca Comandante della Stazione Carabinieri di Iseo.

Le celebrazioni, cui ha partecipato il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brescia, Colonnello Vittorio Fragalà, si sono svolte a Clusane d’Iseo ,la Santa messa in memoria è stata celebrata presso la chiesa del Cristo re di Clusane con successiva deposizione di una corona presso il Cippo in memoria del maresciallo.

Il dramma che ha coinvolto il Maresciallo dei carabinieri Capo Luigi Di Bernardo

Il 25 maggio 1971, il Maresciallo Capo Di Bernardo Luigi, Comandante della stazione di Iseo, che seguiva da tempo le attività di una banda di criminali, nel corso di un servizio di appostamento, veniva raggiunto da più colpi di pistola esplosi da uno dei tre nomadi che aveva fermato e si accingeva ad identificare.

Pur colpito a morte, riusciva a ferire l’aggressore che poteva così essere catturato da altro militare e poi condannato a pena esemplare. Al valoroso sottufficiale venne concessa, alla memoria, la medaglia d’oro al Valore Militare.

Alla celebrazione hanno  partecipato, oltre al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brescia Colonnello Vittorio Fragalà,  il fratello Enzo Di Bernardo, l’amministrazione Comunale di Iseo e i militari in servizio ed in congedo dell’arma di Brescia

Motivazione della medaglia

“COMANDANTE DI STAZIONE DISTACCATA, GIÀ PIÙ VOLTE DISTINTOSI PER CAPACITÀ PROFESSIONALE, ESEMPLARE SENSO DEL DOVERE, SLANCIO E CORAGGIO NELLA LOTTA CONTRO UNA VASTA ATTIVITÀ CRIMINOSA ORGANIZZATA OPERANTE NEL PROPRIO TERRITORIO, PREDISPONEVA E DIRIGEVA PERSONALMENTE RISCHIOSA OPERAZIONE NOTTURNA, NEL CORSO DELLA QUALE SORPRENDEVA, CON DUE MILITARI DIPENDENTI, TRE NOMADI VIAGGIANTI A BORDO DI UN’AUTO RUBATA.AFFRONTATI DECISAMENTE I MALFATTORI PER IDENTIFICARLI, VENIVA DA UNO DI ESSI FATTO SEGNO A PIÙ COLPI DI PISTOLA.FERITO A MORTE, DAVA UN’ULTERIORE PROVA DI VALORE E DI CORAGGIO, FACENDO FUOCO SULL’AGGRESSORE CHE, FERITO, POTEVA ESSERE CATTURATO DA ALTRO MILITARE.LA DRAMMATICA CONCLUSIONE DELL’OPERAZIONE, SUSCITAVA IL COMMOSSO PLAUSO DELLE AUTORITÀ E DELLA POPOLAZIONE.”

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