Urla e strepiti in Senato per il Decreto Genova. Urla e scontri anche a Napoli

Tre mesi dopo il crollo del ponte Morandi il decreto Genova è legge ma l’approvazione...

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Tre mesi dopo il crollo del ponte Morandi il decreto Genova è legge ma l’approvazione in Senato è arrivata a fra urla e strepiti. Nel testo anche il condono per Ischia. Un pugno alzato da Toninelli infiamma ancora più l’atmosfera ed è bagarre in aula.

Il decreto Genova diventa legge tra le proteste dell’opposizione nell’aula di Palazzo Madama. A scatenare il dissenso, il pugno alzato del Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli durante la votazione. Un gesto di esultanza si giustifica lui:

“300 milioni di euro per Genova e per i Genovesi per comprare Finalmente una nuova abitazione”, dice

Ma la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati non la pensa così e afferma:

“avrei immaginato che oggi fosse davvero una giornata diversa perchè pesano su tutti i 43 morti, su tutte le coscienze nostre”

C’è poi la Fronda 5 Stelle.

10 senatori non prendono parte al voto: 167 si, 49 no, 53 astenuti e gli assenti Gregorio De Falco, Elena Fattori e Paola Nugnes che contestano il condono delle case ad Ischia. Forza Italia si astiene, Fratelli d’Italia a favore, PD contro con Matteo Renzi che attacca e dice:

“avete fatto risuonare la parola onestà e state portando un CONDONO dentro il decreto di Genova”

Ma gli scontri non finiscono qui in una giornata molto elettrica. Lega e 5stelle si sono scontrati ieri su vari fronti, anche sui rifiuti in Campania.

Torna a Napoli dopo circa un mese il ministro Salvini, presiede il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, parla di migranti e Terra dei Fuochi. Ed è su questa, sull’emergenza ambiente, l’allarme che lancia attaccando Comune e Regione sul ciclo dei rifiuti scatenando così le reazioni del Vice Premier Di Maio e del Ministro dell’ambiente Costa.

Queste le parole pronunciate da Salvini:

“non c’è un governo, c’è uno spreco servono nuovi impianti, occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia”

Sui social Di Maio puntualizza:

“il termovalorizzatore non c’entra una ceppa” la Camorra, avverte, ha investito sul business degli inceneritori.

Dal canto suo, il ministro per l’ambiente Costa evidenzia che il titolare del Viminale è stato provocatorio ed è in questa atmosfera che intanto, lunedì, i due vicepremier sono attesi a Caserta per la firma di un protocollo d’Intesa, proprio sulla Terra dei Fuochi, con il Presidente del Consiglio Conte.

Per completare il quadro annotiamo che, mentre Salvini parlava in prefettura a Napoli, ci sono stati scontri in piazza tra forze dell’ordine e manifestanti con una quindicenne ferita alla testa.

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