Renzi, la “nuova” creatura e le giuste credenziali politiche: il furto

Il nuovo partito di Renzi si chiama “Italia viva” e chi ha memoria avrà apprezzato...

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Il nuovo partito di Renzi si chiama “Italia viva” e chi ha memoria avrà apprezzato la chiarezza di nascita masnadiera, e l’inclinazione al furto. Le prime vittime? Il PD al quale ha portato via parlamentari, e Veltroni al quale ha rubato lo slogan “Italia Viva”.

Renzi, la “nuova” creatura e le giuste credenziali politiche: il furto

È fatta, Renzi è fuoriuscito e, se si considera che era come un dente che continuava a dondolare e a dare delle fitte, un dente cariato e dondolante nella “bocca” del PD, ora che è fuoriuscito, si può cominciare anche ad apprezzare che finalmente non esiste più. Ora magari sarà un “fastidio” esterno visto che il soggetto, di par suo, è si uscito ma ha lasciato il cappello sulle poltrone piddine lasciandoci gli altri suoi dentini marci che ancora lì (nel PD) restano. Ma questi sono gli elementi e prima o poi era il caso di farne pulizia come sarà il caso di completare la pulizia una volta e per sempre.

Sono decenni che l’attuale PD, ed i suoi avi, continuano con l’anomalia tafazziana di tenersi all’interno corpi avariati. Corpi che poi si sono comunque marcisciti infettando, nel frattempo, anche le parti collaterali facendo, per questo, scappare per autotutela altre parti sani (penso, ad esempio, a Bersani) che così si sono posti al riparo da infezioni dirette ed indirette.

La giustificazione è sempre stata quella del non “ridursi” lasciando così ancora maggiori vantaggi agli altri (collaterali e destroidi nel loro complesso) e così, alla fine, il vantaggio l’hanno dato ugualmente con anche il dessert, il caffè e l’ammazza caffè.

Eppure c’è un antico detto che recita: il medico pietoso fa la piaga cancrenosa, ma niente da fare, loro insistono.

Le diagnosi di cancro ci sono sempre state, ed erano ben comprovate e note eppure, invece di correre subito in sala operatoria per farlo asportare, e fare poi un robusto ciclo di chemioterapia per impedirne qualsiasi possibile ritorno, si è sempre preferito ricorrere a cure palliative, o fantasiose, proposte ed offerte da ciarlatani che, al dunque, venivano preferiti a veri e seri “chirurghi”.

Con Renzi c’è stata l’ennesiama replica.

La diagnosi, le lastre, le analisi erano tutte lì chiare eppure si è continuato a far finta di niente e a seguire “cure e strade” alternative ad una sana, e salvifica, operazione chirurgica finché il dente marcio è fuoriuscito da solo epperò. Epperò i microbi della sua infezione sono rimasti ancora lì a presidiare le poltrone, e quindi a mantenerla ancora viva. E questa non è guarigione, anzi, a mio vedere, è un aggravamento della malattia che così si fa endemica sia pur non più visibile come era il “dente dondolante” del brioso Renzi. E questo è ancora peggio.

La speranza è che analisi e diagnosi non siano chiuse in un cassetto facendo finta di niente e che si tengano sotto stretta osservazione i microbi ancora attivi nel corpo PD pronti però, questa volta, ad estirparli non appena mostrano di farsi cancrenosi ricordandosi (comprendendo) che il non farlo porterà comunque ad un esito nefasto per l’una o l’altra parte per cui, sempre personalmente parlando, io ad una lunga e lenta malattia preferirei (e sceglierei) una drastica operazione, magari anche amputazione o addirittura eutanasia, ma non mi lascerei consumare da altri che magari di me si nutrirebbero per crescere. Insomma, se proprio devo amputarmi e privarmi di qualcosa, o addirittura morire, preferisco scegliere io il quando ed il come senza aspettare che lo decidano i vari altri sciacalli.

Ciò chiarito, torno alla nascita della nuova creatura di Renzi che non poteva non nascere con un ennesimo furto visto che l’immaginifico e brioso Renzi non ha trovato niente di meglio da fare che battezzarla con un nome chiaramente e sfacciatamente rubato (ma questo è Renzi) a Veltroni che, a sua volta, l’aveva “importato” ma non rubato, da Napoli: “Italia Viva”.

Che altro dire. Nulla perché del nulla si parlerebbe per cui chiudo riportandovi, al solito, i titoli delle Prime Pagine dei quotidiano oggi in edicola che, a loro volta e ciascuno a modo suo (de gustibus et pro domo sua), di e su questo “nulla” hanno scritto e ragionato.

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E questo è anche per oggi, anzi, per ora, visto che qui ogni ora è buona per mettere in scena un qualche nuovo salto mortale in avanti, o carpiato indietro, con tanto di nani e ballerine a sgambettare in pista.

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