Manovra e contorsioni, ma in terra leghista si prepara un Natale becero

Manovra, ancora appelli e trattative sui numeri. “Il clima è cambiato ma servono passi concreti”...

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Manovra, ancora appelli e trattative sui numeri. “Il clima è cambiato ma servono passi concreti” è l’avvertimento che arrivato ieri da Bruxelles nel giorno della eurogroup.

A due settimane da quello che viene considerato il termine ultimo per scongiurare la procedura di infrazione, il 19 dicembre ultima riunione dell’anno della commissione, il vicepresidente della commissione Dombrovskis, al termine di un incontro con il ministro dell’economia Tria, dice: “Ci aspettiamo correzioni sostanziali, la palla ora è nel campo dell’Italia”. Entrambi, poi fanno sapere che c’è la volontà di trovare al più presto una soluzione.

Si alternano dunque segnali di distensione e di avvertimenti. Per il commissario agli affari economici, Moscovici, se la via del dialogo è aperta, nello stesso tempo anche l’iter della procedura va avanti, perché il GAP con le regole del patto di stabilità e ancora ampio. Intanto i ministri dell’eurogruppo hanno dato il via libera alle indicazioni della commissione sui bilanci, tra cui quella molto critica sull’Italia. Sullo sfondo il pessimismo di Goldman Sachs che parla di rischio recessione stimando, per il 2019, un PIL italiano allo 0,4. La banca d’affari è certa, saranno i mercati ad imporre un cambio di rotta sulle politiche di bilancio del nostro paese

Intanto, tornando ora a vedere cosa succede in Italia, troviamo che anche sul fronte Romano si tratta all’interno del governo per capire cosa ridurre per arrivare ad abbassare al 2% il rapporto deficit PIL. Di sicuro c’è solo che l’approdo in aula della manovra slitta a domani, mercoledì 5 dicembre mentre, a Montecitorio, Matteo Salvini annuncia: limiamo i numeri ma l’Unione Europea non può chiedere 1,9%, e promette che entro l’anno una buona parte dei debiti che gli enti locali hanno con gli imprenditori verranno pagati.

Quota 100 resta, assicura Salvini e secondo indiscrezioni si andrà in pensione con 64 anni e 40 anni di contributi, ma ci andrà soltanto chi ha maturato 2 anni prima i requisiti. (??!!)

Altri punti sono:
  • i rimborsi ai truffati dalle banche, che arrivano nella misura di 1,5 miliardi che consentiranno ai cittadini di fare causa anche se otterranno il risarcimento,
  • stretta contro la pubblicità scorretta in sanità,
  • esclusione di qualsiasi elemento promozionale di strutture private e degli iscritti agli Albi professionali comprese le società di odontoiatri,

Salta invece il vincolo sui fondi per curare i migranti: 30 milioni che confluiranno nella quota indistinta delle risorse per la sanità.

Hanno la faccia come il culo, Cuore-GiornalePer finire, e tanto per confermare che la mamma degli imbecilli è sempre incinta come anche che il giudizio della rivista Cuore di anni ed anni fa è un sempreverde, arrivano le amenità sulla presa di posizione, nel nord-est leghista, – nello specifico, a Codroipo, Udine, – dove il Comune cancella dagli asili i riferimenti “a culture diverse” o alle “culture di provenienza” degli alunni: al bando anche i bambolotti con la pelle scura, strumenti musicali che vengono utilizzati in altri Paesi o giocattoli che possano ricordare, appunto, culture diverse.

Nel Nord-Est, fanno sapere Repubblica e Il Messaggero Veneto, sono settimane che crescono le tensioni sul tema dell’integrazione e della multiculturalità per cui si profila un Natale lacerato dalle polemiche. E questo in regioni tutte governate dalla Lega e dalla destra:

  • a Trieste obbligo di esporre simboli religiosi negli asili e imposto un tetto per gli studenti stranieri nelle classi;
  • a Trento finanziamenti per le scorte private per i fedeli a messa e Fugatti, nel suo primo discorso programmatico, ha “invitato caldamente” i responsabili scolastici a fare il presepio.

In tutto il Veneto la regione stabilisce un bonus per chi fa tornare in aula natività e pastori. Una situazione che fa crescere l’imbarazzo dentro la stessa Chiesa, scavalcata da obblighi di fede imposti da chi, contemporaneamente, nega l’accoglienza agli immigrati.

In conclusione ne anticipo altra.

Per caso qualcuno ha notato che da qualche giorno, senza che nessuno chiedesse qualcosa di preciso, prima Salvini e poi Di Maio hanno cominciato a dire: “l’Europa non può chiederci di scendere anche sotto il 2%”. ?

Vi rendete conto? Vi dicono qualcosa queste parole? A voi e a quasi tutti, probabilmente no. A me – invece – dice che, furbescamente, stanno preparandosi a scendere al 2% abbandonando i “me ne frego”, “non ci pieghiamo”, non ci spostiamo dal 2,4% per poi, come sempre, far passare la cosa non come una accettazione di quanto voluto dalla UE ma una loro vittoria perché – grandi uomini e politici – NON hanno accettato (ma chi mai lo ha chiesto) di scendere sotto il 2%!

Giochi da pagliacci, insomma, degne di un Circo di infima categoria anzi, pardon, degnissimi del: Circo Montecitorio dove abbondano, da sempre, anche nani e ballerine.

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