Discorso di Mattarella, e concerto, per la Festa della Repubblica VIDEO

Mattarella: «Il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della...

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Mattarella: «Il 2 giugno è la Festa degli Italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo»

“Libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate fra le identità, con chi fomenta scontri, con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo”. 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rivolto il suo saluto a tutti gli italiani per la Festa della Repubblica in occasione del tradizionale concerto che il Capo dello Stato offre al corpo diplomatico accreditato in Italia. L’Orchestra Giovanile Italiana, diretta dal Maestro Marco Angius, si è esibita nell’esecuzione di Rendering, una delle opere del catalogo di Luciano Berio, composta tra il 1989 ed il 1990 partendo dagli appunti di Schubert per una mai realizzata Decima Sinfonia e della Sinfonia n. 7 op. 92 di Ludwig van Beethoven.

Il concerto, che si è svolto nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, è stato trasmesso in diretta da Rai Uno.

Presenti il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera, Roberto Fico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il Presidente della Corte Costituzionale, Giorgio Lattanzi, il Nunzio Apostolico in Italia, Emil Paul Tscherrig, rappresentanti del Governo, il corpo diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano.

Questo il discorso (a seguire il video comprensivo del concerto e poi quello del Cambio Solenne della guardia in occasione della Festa della Repubblica):

E’ per me un grande piacere rivolgere, insieme alle autorità della Repubblica presenti, il benvenuto e un saluto, pieno di amicizia, agli Ambasciatori accreditati a Roma.

In questa occasione, la festa della Repubblica Italiana, li ringraziamo per aver accolto il nostro invito.

Il 2 giugno è la festa degli italiani, è il simbolo del ritrovamento della libertà, e della democrazia, da parte del nostro popolo. E’ un appuntamento che rinsalda, da parte che cittadini, la loro adesione leale, e il loro sostegno, all’ordinamento repubblicano, nella sua articolazione, allo stesso tempo unitaria e rispettosa delle autonomie sociali e territoriali.

Ringrazio il maestro Marco Angius e l’Orchestra giovanile italiana.
Il più giovane ha 18 anni, il meno giovane 27, tra poco ci offriranno uno splendido un momento d’arte, ti ascolteremo insieme a quanti ci seguono attraverso la tv, o la rete. a tutti loro invio il saluto più cordiale

Abbiamo appena celebrato, in 28 paesi d’Europa, un grande esercizio di democrazia, l’elezione dei Deputati al Parlamento Europeo, a conferma delle radici, solide, di un’esperienza che stiamo gradualmente costruendo da ormai 62 anni, in realtà 68, dal momento dell’avvio del primo organismo comunitario: la comunità del carbone e dell’acciaio.

L’Italia è stata guidata, in questo percorso, dalle indicazioni della sua Costituzione, dalla consapevolezza di una sempre più accentuata interdipendenza fra i popoli, dall’amara lezione dei conflitti sanguinosi del ventesimo secolo.

Soltanto la via della collaborazione e del dialogo permette di superare i contrasti e di promuovere il mutuo interesse nella comunità internazionale

La Repubblica italiana, con assunzione di responsabilità nel contesto globale, ha contribuito, per la sua parte, alla definizione di modelli multilaterali, e di equilibri, diretti a garantire universalmente pace, sviluppo, promozione dei diritti umani.

Anche per questo non possiamo sottovalutare le tensioni che si sono manifestate, e si manifestano, provocando conflitti e mettendo pesantemente a rischio la pace in tanti luoghi del mondo

Va ricordato che non vi è ambito, libertà e democrazia non sono compatibili con chi alimenta i conflitti, con chi punta a creare opposizioni dissennate tra le identità, con chi fomenta scontri con la continua ricerca di un nemico da individuare, con chi limita il pluralismo.

I valori delle civiltà e delle culture di ogni popolo contrastano in modo radicale con quella deriva, e fanno invece appello a salde fondamenta di umanità, per confidare nel progresso.

Per quanto ci riguarda, in quest’anno, cinquecentesimo dalla morte di Leonardo Da Vinci, avvertiamo in modo ancor più esigente questa prospettiva, abbiamo bisogno di praticare attenzione, e rispetto reciproco, nella libertà, e nella legalità internazionale, per avanzare sulla strada del progresso con il dinamismo che contrassegna il mondo contemporaneo in cui viviamo, con l’auspicio, che la convivenza internazionale sappia far proprio l’armonia che la musica sa esprimere: auguri per la festa della Repubblica Italiana.

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