Mesto: “Il desiderio più bello è giocare come il Napoli, l’ingresso al San Paolo è indimenticabile”

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“Gli infortuni sono gli inconvenienti del mestiere”

Giandomenico Mesto, ex calciatore di NapoliGenoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano Il Roma in occasione del match tra le sue due ex squadre per parlare di scudetto, salvezza e del suo passato al San Paolo.

Ecco le sue dichiarazioni:

Il Genoa per la salvezza, il Napoli per lo scudetto: tre anni dopo il suo addio, se l’aspettava?
“Il Napoli è cresciuto molto, in maniera graduale ma costante. Quando c’ero io sono cambiati un pò di giocatori. Con Benitez arrivarono i vari Callejon, Mertens, Higuain, Albiol, Jorginho. Negli sono quest’ossatura di squadra hanno raggiunto grandi traguardi, c’è solo un grande inconveniente…”

Quale?
“La Juve sta dimostrando di essere formidabile. Non è facile mantenere certi ritmi, a livelli così alti, per tutti questi anni. La Juve ha sempre ‘ammazzato’ il campionato arrivando due volte in finale di Champions League. Proprio per questo motivo, il campionato del Napoli è da ritenersi eccezionale. Nelle ultime due stagioni è stata l’unica squadra ad insidiare il primato della Juventus e ora è ancora tutto aperto”.

Ha conosciuto Mazzarri e Benitez, non Sarri…
“Per un calciatore, la miglior cosa che si possa desiderare è giocare come fa il suo Napoli. L’impronta di SArri è riconosciuta da tutti e rende la vita più semplice agli stessi interpreti. I giocatori devono essere bravi ad applicare i vari concetti ma, dato che lo fanno tutti a meraviglia, è evidente che Sarri sia stato bravo a infondere il suo credo. E’ stato convincente agli occhi del suo gruppo. Tutti si fidano di lui ed è questo, più che il gioco, il suo più grande pregio: la credibilità delle sue idee, dunque la sua”.

Cosa le viene in mente, istintivamente, ripensando alla sua avventura al Napoli?
“L’atmosfera dello stadio, senza dubbio. L’entrata in campo per il riscaldamento, l’entusiasmo del pubblico sugli spalti: come dimenticare emozioni simili?”

E dei suoi ex compagni, chi l’ha stupita di più?
“Insigne, rispetto al suo primo anno con Mazzarri, è cresciuto tanto. Il talento era indiscusso, ma nel tempo ha dimostrato costanza e personalità. In questo momento ha un rendimento pazzesco, è l’uomo in più del Napoli, oltre che il leader in campo. Trascina gli altri con le sue giocate e non solo a parole, lo fa ogni domenica risultando decisivo. Spesso si confonde la figura del leader: io preferisco sempre questi modelli, come Insigne o Hamsik, riferimenti capaci di coinvolgere il gruppo attraverso le proprie prestazioni, trascinandolo ad una crescita graduale. Nel caso del Napoli, ad un passo dalla Juventus”.

Ha subito un grave infortunio, al Napoli: la sua testimonianza per Ghoulam?
“Lui sa benissimo che questi sono inconvenienti del mestiere. Sono cose che accadono ma ti permettono di scoprire una forza interiore inaspettata per reagire. E’ un modo alternativo di crescita. Non si migliora solo sul campo ma anche fuori, come uomini. Senza retorica, l’infortunio lo aiuterà a rientrare più forte di prima, soprattutto dal punto di vista mentale”.


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